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PRATT, MANARA
E CREPAX
 

  EMILIO SALGARI
     

Salgari e i suoi romanzi d'avventura

 
Il successo premiò solo i suoi editori
 
  IL FUMETTO
   

Il fumetto, "letteratura disegnata"

 

Storia del linguaggio per immagini


GLI INIZI
   

Bonelli e Galleppini, una coppia di successo

 

Tex Willer, un supereroe normale

 

Alcuni dati tecnici di un fenomeno editoriale

 

Il trio della EsseGesse e Blek Macigno

 

Diabolik e le sorelle del giallo


LA MATURITA'
   

Hugo Pratt, tra Conrad e Melville

 

Corto Maltese, un eroe suo malgrado


Cronologia delle pubblicazioni di Corto Maltese

 

Milo Manara, "maestro dell'eros"

 

Guido Crepax e le sue eroine

 

Valentina, tra sogno e realtà

 
  LA NUOVA FRONTIERA
   

Tiziano Sclavi ed il mistero dai mille sapori

 

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Corto Maltese nacque nel 1967 dalla penna di Hugo Pratt, fumettista italiano, famosissimo nel mondo. Tant’è che, nel 2005, a dieci anni dalla sua morte, gli è stato assegnato il premio Eisner (sezione Hall of Fame), il massimo riconoscimento statunitense nel campo dei fumetti.

Grazie a Stelio Fenzo, Hugo Pratt fu presentato a Florenzo Ivaldi, imprenditore genovese appassionato di fumetti, ed in particolare delle opere del maestro veneziano. Insieme diedero vita all’albo Sgt. Kirk. Per la prima uscita, Pratt realizzò la storia inedita Una ballata del mare salato, dove appare, per la prima volta, il personaggio di Corto Maltese, il marinaio con l’orecchino. La rivista cessò le sue pubblicazioni nel febbraio del 1969. Ma ormai il famoso Corto era nato. Ripresa nel Corriere dei Piccoli e, nel 1972, edito da Mondadori, la prima storia di Corto Maltese uscì in edicola in un unico albo.

Il carattere di Corto Maltese
La creazione di Corto Maltese da parte di Hugo Pratt non fu casuale. Nel 1973, quindi poco dopo, sulla rivista Photo, egli spiegò che aveva sentito l’esigenza di dare vita ad un personaggio “mediterraneo”, ma che avesse un forte collegamento con la narrativa anglosassone, segnata, più delle altre, dal carattere d’avventura e di ricerca interiore. Corto, quindi, non poteva che essere maltese. L’isola al centro del mediterraneo, infatti, è stata sempre crocevia di dominazioni e culture, ed, in particolare, di quella inglese, carattere che conserva tuttora.

Il personaggio ha subito in partenza una forte caratterizzazione. Corto è figlio di una prostituta di Gibilterra e di un marinaio della Cornovaglia. Da qui il suo essere cinico, individualista ed egocentrico. Non gli interessano gli affari degli altri e, tantomeno, esserne coinvolto. Apparentemente, un solitario.
Nello sviluppo delle sue storie, egli, tuttavia, mostra il suo carattere “nascosto”, quello di essere, in realtà, capace di altruismo e solidarietà. La sua lealtà è tale che accorre in soccorso persino di figure a lui ostili Se uccide (ma è raro) lo fa solo per necessità, in quanto coinvolto direttamente. La sua personalità, quindi, al di là dell’apparente cinismo, è molto più sfaccettata. Egli mostra un lato del carattere dove è umano e romantico, dove ha momenti di sconforto o tristezza, dove ama o difende i più deboli, insomma tutta sua humanitas.
Per questo il critico Brunoro lo definisce "romantico", in tutta la sua accezione. Scrive: "…quella che vuole il romanticismo come movimento che alimenta la propensione verso l'ignoto, la fiaba, il vago fantasticare fuori dalla realtà”.
Come un pirata caraibico, egli è sempre alla ricerca di tesori, ma non lo fa per avidità, ma per spirito d’avventura, di curiosità e di grande fantasia. Si mette alla ricerca, persino di città misteriose mitiche, scomparse.
Tra le altre espressioni della sua personalità, vi è senz’altro, l’ironia, quale "arguzia e distacco" (Brunoro). E’ un ulteriore espediente psicologico, usato da Pratt, per sostenere l’involontarietà del personaggio nell’essere coinvolto in faccende altrui. L’uso dell’ironia serve a Pratt anche per sdrammatizzare fasi particolarmente tragiche nello sviluppo dell’avventura in corso.

Stile narrativo
La serie di Corto Maltese nel suo sviluppo si è sempre più caratterizzato per uno stile narrativo delle sceneggiature, tando da farlo apparentare con la più alta letteratura. Lo stesso Pratt diede del fumetto la definizione di "letteratura disegnata". Tant’è che le storie di Corto Maltese assunsero i connotati del romanzo letterario.
Gianni Brunoro giudica il lavoro di Hugo Pratt un'opera letteraria, fornita, però, di disegni e illustrazioni. Continuando, rileva come la Ballata del mare salato (il primo episodio del 1967) possiede già una precisa ambientazione temporale (gli inizi del XX secolo), quando il fumetto classico aveva allora un’ambientazione relativamente generica e astratta. Nella Ballata, invece, intervengono aspetti politici, sociali, economici ed umani legati proprio al periodo storico. L’episodio, inoltre, si svolge come un racconto corale, fatto di diversi personaggi, tutti con la loro importanza e con il loro approfondimento psicologica, come in una matura opera letteraria.
Col passare del tempo, Pratt svolge un’analisi riflessiva, apportando modifiche al fumetto di Corto Maltese. Questi cambiamenti, sia letterari che grafici, si registrano a partire da Favola di Venezia. Il tratto diventa semplice ed essenziale, ma molto espressivo. La parte testuale viene approfondita e migliorata, con notizie e riferimenti storici. I temi trattati non seguono una conseguenzialità precisa, ma variano con risvolti sociali, letterari e umani, collegandosi a volte al mistero e all’esoterismo. Come in un romanzo odierno di genere graphic novel.
Questa confluenza tra fumetto e romanzo divenne la caratteristica della sua opera degli ultimi anni, nella costante ricerca di nobilitare il genere del fumetto. In tale ricerca va la trascrizione letteraria della Ballata del mare salato (del 1995) e di Corte sconta detta arcana (del 1996).

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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