Attualmente le storie di
Tex Willer vengono pubblicate nel
formato tascabile dalla Sergio
Bonelli Editore,
che ne fu la creatrice nel 1948.
Ma non fu sempre così.
Inizialmente il formato era a
strisce (16,5 X 8 cm) con
copertina in carta, molto
utilizzato in quel tempo. Le
strisce invendute venivano poi
montate insieme, creando una
specie di raccolta (erano,
infatti, chiamate raccoltine),
che veniva rivenduta, ma con
copertina in cartoncino. La
periodicità iniziale era
settimanale, che, tra il 1948 e il
1967,
permise di stampare ben 36 serie.
Si ebbero 3 raccoltine, la seconda
chiamata serie bianca, la terza
serie rossa. Nel 1952
nel tentativo di raccogliere gli
episodi cronologicamente, vennero
creati gli
Albi
d'Oro, con uscita
quindicinale. Anche gli albi d’oro
invenduti fecero las fine delle
raccoltine, e vennero accorpati,
dando vita alla famosa 1ª serie
"Gigante", di incredibile rarità
e, perciò, di grande valore,
ricercatissima dai collezionisti
di Tex. A partire dal 1959,
venne pubblicata la seconda serie
“Gigante”. I primi 95
numeri rappresentano la ristampa
completa e cronologica della serie
con formato a strisce (che
continuava ad essere venduta
parallelamente). Ma i tempi
cambiarono economicamente. Perciò,
la Bonelli concluse le
pubblicazioni a strisce e le
raccoltine, puntando sul formato
di queste ristampe, ma con storie
inedite. Il nuovo formato in
cui era venduto divenne lo
standard anche della concorrenza e
viene chiamato formato Bonelli.
Negli anni ’60 gli
albi di Tex della Bonelli
raggiunsero le 600.000 copie circa
al mese. Oggi viene raggiunta una
tiratura di circa 220.000 copie.
Il numero di pagine di ogni
singolo albo era variabile, ma dal
numero 93, la Bonelli stampa 116
pagine per ognuno, di cui 110
dedicate ai racconti a fumetti.
Delle quattro pagine di copertina,
solo la prima è fissa e riporta il
frontespizio più un disegno
inedito del copertinista. Le altre
tre possono variare, con
redazionali, altre rubriche,
anticipazioni del numero seguente
di Tex, pubblicità dell’editrice
di altre serie in edicola, fumetti
e copertine di numeri storici.
Le copertine sono state disegnate
da Galleppini dal numero 1 al 400,
per poi passare, quasi sempre, ai
disegni di Claudio Villa. Oltre al
frontespizio inizialmente non vi
era un rapporto con la storia
inserita nell’albo e spesso senza
neanche la raffigurazione
dell’eroe. Oggi, invece accade il
contrario: c’è sempre Tex Willer e
un disegno o tratto dal contenuto
o ad esso riferito.
I
fumetti della Bonelli hanno la
rigida regola d’essere sempre in
bianco e nero. E’ divenuta da
decenni la caratteristica della
casa editrice. Solo l’episodio del
numero 100, e dei suoi multipli, è
a colori. E’ accaduto anche,
singolare eccezione, per il numero
575, intitolato Sul sentiero
dei ricordi, in occasione dei
sessant’anni della pubblicazione
del personaggio (nel 2008). Le
storie non hanno una lunghezza
prestabilita, ma si sviluppano su
più albi. Finora la più lunga è
stata quella di Ritorno a
Pilares, sceneggiatura di
Nolitta/Letteri, che si è
sviluppata per ben cinque albi.
Particolare eccezione si è
avuta dal n. 23 al n. 26 della
serie, con due storie non
direttamente collegate al
personaggio di Tex e non disegnate
da Galup. I due racconti (scritti
sempre da Bonelli) sono stati:
Sulla pista di forte Apache,
con disegni di Franco Donatelli e
Il feticcio tragico,
illustrato da Vittorio Coliva.
Il
successo all’estero
Il grande successo riscosso da
Tex in Italia, si è ripetuto anche
all’estero. In Francia, sin dal
1948, con l’edizione di
Libraire Moderne (in formato a
striscia), il fumetto ebbe subito
un buon seguito. Tex Willer è
conosciuto nel paese d’oltralpe
come Texas Boy. Con il
passaggio dei diritti di
pubblicazione all'editore
Lug di Lione, i racconti
vengono editati anche in altri
paesi francofoni, w cioè il
Belgio, il Canada e la Tunisia. La
pubblicazione dello storico
fumetto cessa nel 2008. Nel tempo
in questi paesi sono stati
utilizzati formati tipici in
Francia, come il cosiddetto
petit format. Nei paesi di
lingua spagnola Tex inizia a
diffondersi nel 1949, sotto
il nome di Texas Bill. Ne
vengono stampati 168
numeri. Negli anni ’70 l'editore
Buru, con il formato
classico, inizia a pubblicarlo
anche nel Messico e nel Venezuela.
Nel 2002, la casa editrice
Planeta De Agostini, oltre ai
racconti italiani, fa aggiungere
altri episodi di fattura
interamente spagnola, sia nella
sceneggiatura che nella grafica.
Attualmente in Spagna i fumetti di
Tex sono editati da "Aleta
Ediciones". Tex ottiene una
buona accoglienza anche sul
mercato finlandese e, in genere,
nei paesi nord-europei. Le sue
pubblicazioni iniziano in
Finlandia nel 1953, mentre in
Norvegia è in edicola dal 1961. Il
fumetto è stato pubblicato anche
in Svezia e Danimarca,
ma non con uguale successo. In
tutti questi paesi, Tex
viene stampato nel formato a
striscia, inizialmente, e poi in
diversi formati, più piccoli di
quello bonelliano, ma anche
grandi. Per esempio esce nella
serie "congiunta", denominata
Kansas Sarja, molto diffusa
nei paesi nordici. In questi paesi
è tradizione la numerazione
annuale (si riparte a gennaio dal
numero 1), ma nel corso dell’anno
vengono stampati 16 albi, tra cui
anche i MaxiTex e i Texoni (questi
ultimi, molto diffusi in
tutt’Europa). In Gran Bretagna,
nelle edizioni Western Classics
e in Germania, in quelle Comic
Club Hannover, il fumetto ha
fatto una timida apparizione (a
volte anche abbastanza recente),
ma non si è ottenuto lo stesso
risultato conseguito negli altri
paesi europei. In Germania, dal
2000, vengono pubblicati dei
numeri di Tex a bassa tiratura
(non più di 200 copie per numero),
rivolte, per lo più, al mercato
dei collezionisti ed amatori del
genere. Buone vendite, invece,
sono state registrate nella vicina
ex Jugoslavia, dove, dal 1967, è
stato pubblicato dall'editrice
Dvevnik. Attualmente è
apprezzato, soprattutto, in
Croazia e Slovenia.
Negli altri paesi dell’est, la
diffusione di Tex Willer è cosa
abbastanza recente. Oggi, si sta
tentando di entrare nel mercato
russo, dove sicuramente otterrà un
buon riscontro. In Grecia Tex
prende il nome di
Tex
Ponteo.
Il fumetto del ranger è conosciuto
persino in Turchia, dal
2000, grazie all'editore
Oglak.
Sul mercato
extra-europeo, oltre il Canada, il
Messico ed il Venezuela, si è
diffuso maggiormente in Brasile.
Qui, conosciuto col nome di
Texas Kid, è apparso sul
mercato sin dagli anni cinquanta.
Il successo ivi riscosso può
essere paragonato solo a quello
del mercato italiano. Moltissime
sono state le case editrici
brasiliane impegnate nel tempo a
diffonderlo. Tanto ch, oggi, vi
sono più pubblicazioni di Tex in
Brasile che in Italia. Sul
mercato statunitense, dove è
ambientato il fumetto, Tex Willer
è praticamente sconosciuto (a
parte qualche sporadica edizione
in Texas). Per assurdo, è
molto più conosciuto in India che
negli Stati Uniti, patria del
western. In India si sono avuti 49
numeri stampati e facente parte
della serie chiamata Lion Comics,
su un totale di oltre 200 numeri
del fumetto. Tradotto in lingua
Tamil, si è diffuso nello Sri
Lanka
ed nell’Indonesia. Fra le uscite
più originali e curate, non vanno
dimenticate, quelle del mercato
israeliano.
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