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PRATT, MANARA
E CREPAX
 

  EMILIO SALGARI
     

Salgari e i suoi romanzi d'avventura

 
Il successo premiò solo i suoi editori
 
  IL FUMETTO
   

Il fumetto, "letteratura disegnata"

 

Storia del linguaggio per immagini


GLI INIZI
   

Bonelli e Galleppini, una coppia di successo

 

Tex Willer, un supereroe normale

 

Alcuni dati tecnici di un fenomeno editoriale

 

Il trio della EsseGesse e Blek Macigno

 

Diabolik e le sorelle del giallo


LA MATURITA'
   

Hugo Pratt, tra Conrad e Melville

 

Corto Maltese, un eroe suo malgrado


Cronologia delle pubblicazioni di Corto Maltese

 

Milo Manara, "maestro dell'eros"

 

Guido Crepax e le sue eroine

 

Valentina, tra sogno e realtà

 
  LA NUOVA FRONTIERA
   

Tiziano Sclavi ed il mistero dai mille sapori

 

Dylan Dog, “l'indagatore dell'incubo”

 
 
 
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Attualmente le storie di Tex Willer vengono pubblicate nel formato tascabile dalla Sergio Bonelli Editore, che ne fu la creatrice nel 1948. Ma non fu sempre così.
Inizialmente il formato era a strisce
(16,5 X 8 cm) con copertina in carta, molto utilizzato in quel tempo. Le strisce invendute venivano poi montate insieme, creando una specie di raccolta (erano, infatti, chiamate raccoltine), che veniva rivenduta, ma con copertina in cartoncino. La periodicità iniziale era settimanale, che, tra il 1948 e il 1967, permise di stampare ben 36 serie. Si ebbero 3 raccoltine, la seconda chiamata serie bianca, la terza serie rossa. Nel 1952 nel tentativo di raccogliere gli episodi cronologicamente, vennero creati gli Albi d'Oro, con uscita quindicinale. Anche gli albi d’oro invenduti fecero las fine delle raccoltine, e vennero accorpati, dando vita alla famosa 1ª serie "Gigante", di incredibile rarità e, perciò, di grande valore, ricercatissima dai collezionisti di Tex.
A partire dal 1959, venne pubblicata la seconda serie “Gigante”. I primi 95 numeri rappresentano la ristampa completa e cronologica della serie con formato a strisce (che continuava ad essere venduta parallelamente). Ma i tempi cambiarono economicamente. Perciò, la Bonelli concluse le pubblicazioni a strisce e le raccoltine, puntando sul formato di queste ristampe, ma con storie inedite.
Il nuovo formato in cui era venduto divenne lo standard anche della concorrenza e viene chiamato formato Bonelli.

Negli anni ’60 gli albi di Tex della Bonelli raggiunsero le 600.000 copie circa al mese. Oggi viene raggiunta una tiratura di circa 220.000 copie. Il numero di pagine di ogni singolo albo era variabile, ma dal numero 93, la Bonelli stampa 116 pagine per ognuno, di cui 110 dedicate ai racconti a fumetti. Delle quattro pagine di copertina, solo la prima è fissa e riporta il frontespizio più un disegno inedito del copertinista. Le altre tre possono variare, con redazionali, altre rubriche, anticipazioni del numero seguente di Tex, pubblicità dell’editrice di altre serie in edicola, fumetti e copertine di numeri storici.
Le copertine sono state disegnate da Galleppini dal numero 1 al 400, per poi passare, quasi sempre, ai disegni di Claudio Villa. Oltre al frontespizio inizialmente non vi era un rapporto con la storia inserita nell’albo e spesso senza neanche la raffigurazione dell’eroe. Oggi, invece accade il contrario: c’è sempre Tex Willer e un disegno o tratto dal contenuto o ad esso riferito.

I fumetti della Bonelli hanno la rigida regola d’essere sempre in bianco e nero. E’ divenuta da decenni la caratteristica della casa editrice. Solo l’episodio del numero 100, e dei suoi multipli, è a colori. E’ accaduto anche, singolare eccezione, per il numero 575, intitolato Sul sentiero dei ricordi, in occasione dei sessant’anni della pubblicazione del personaggio (nel 2008).
Le storie non hanno una lunghezza prestabilita, ma si sviluppano su più albi. Finora la più lunga è stata quella di Ritorno a Pilares, sceneggiatura di Nolitta/Letteri, che si è sviluppata per ben cinque albi.
Particolare eccezione si è avuta dal n. 23 al n. 26 della serie, con due storie non direttamente collegate al personaggio di Tex e non disegnate da Galup. I due racconti (scritti sempre da Bonelli) sono stati: Sulla pista di forte Apache, con disegni di Franco Donatelli e Il feticcio tragico, illustrato da Vittorio Coliva.

Il successo all’estero
Il grande successo riscosso da Tex in Italia, si è ripetuto anche all’estero. In Francia, sin dal 1948, con l’edizione di Libraire Moderne (in formato a striscia), il fumetto ebbe subito  un buon seguito. Tex Willer è conosciuto nel paese d’oltralpe come Texas Boy. Con il passaggio dei diritti di pubblicazione all'editore Lug di Lione, i racconti vengono editati anche in altri paesi francofoni, w cioè il Belgio, il Canada e la Tunisia. La pubblicazione dello storico fumetto cessa nel 2008. Nel tempo in questi paesi sono stati utilizzati formati tipici in Francia, come il cosiddetto petit format.
Nei paesi di lingua spagnola Tex inizia a diffondersi nel 1949, sotto il nome di Texas Bill. Ne vengono stampati 168 numeri. Negli anni ’70 l'editore Buru, con il formato classico, inizia a pubblicarlo anche nel Messico e nel Venezuela. Nel 2002, la casa editrice Planeta De Agostini, oltre ai racconti italiani, fa aggiungere altri episodi di fattura interamente spagnola, sia nella sceneggiatura che nella grafica. Attualmente in Spagna i fumetti di Tex sono editati da "Aleta Ediciones".
Tex ottiene una buona accoglienza anche sul mercato finlandese e, in genere, nei paesi nord-europei. Le sue pubblicazioni iniziano in Finlandia nel 1953, mentre in Norvegia è in edicola dal 1961. Il fumetto è stato pubblicato anche in Svezia e Danimarca, ma non con uguale successo. In tutti questi paesi, Tex viene stampato nel formato a striscia, inizialmente, e poi in diversi formati, più piccoli di quello bonelliano, ma anche grandi. Per esempio esce nella serie "congiunta", denominata Kansas Sarja, molto diffusa nei paesi nordici. In questi paesi è tradizione la numerazione annuale (si riparte a gennaio dal numero 1), ma nel corso dell’anno vengono stampati 16 albi, tra cui anche i MaxiTex e i Texoni (questi ultimi, molto diffusi in tutt’Europa).
In Gran Bretagna, nelle edizioni Western Classics e in Germania,  in quelle  Comic Club Hannover, il fumetto ha fatto una timida apparizione (a volte anche abbastanza recente), ma non si è ottenuto lo stesso risultato conseguito negli altri paesi europei. In Germania, dal 2000, vengono pubblicati dei numeri di Tex a bassa tiratura (non più di 200 copie per numero), rivolte, per lo più, al mercato dei collezionisti ed amatori del genere.
Buone vendite, invece, sono state registrate nella vicina ex Jugoslavia, dove, dal 1967, è stato pubblicato dall'editrice Dvevnik. Attualmente è apprezzato, soprattutto, in Croazia e Slovenia. Negli altri paesi dell’est, la diffusione di Tex Willer è cosa abbastanza recente. Oggi, si sta tentando di entrare nel mercato russo, dove sicuramente otterrà un buon riscontro. In Grecia Tex prende il nome di Tex Ponteo. Il fumetto del ranger è conosciuto persino in Turchia, dal 2000, grazie  all'editore Oglak.

Sul mercato extra-europeo, oltre il Canada, il Messico ed il Venezuela, si è diffuso maggiormente in Brasile. Qui, conosciuto col nome di Texas Kid, è apparso sul mercato sin dagli anni cinquanta. Il successo ivi riscosso può essere paragonato solo a quello del mercato italiano. Moltissime sono state le case editrici brasiliane impegnate nel tempo a diffonderlo. Tanto ch, oggi, vi sono più pubblicazioni di Tex in Brasile che in Italia.
Sul mercato statunitense, dove è ambientato il fumetto, Tex Willer è praticamente sconosciuto (a parte qualche sporadica edizione in Texas).  Per assurdo, è molto più conosciuto in India che negli Stati Uniti, patria del western. In India si sono avuti 49 numeri stampati e facente parte della serie chiamata Lion Comics, su un totale di oltre 200 numeri del fumetto. Tradotto in lingua Tamil, si è diffuso nello Sri Lanka ed nell’Indonesia. Fra le uscite più originali e curate, non vanno dimenticate, quelle del mercato israeliano.

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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