Ultimo appuntamento del progetto “Caffè Letterari. Ungaretti il Poeta innamorato” giovedì 22 maggio 2025 alle ore 11.30 al Teatro Miela di Trieste con lo spettacolo “I Segreti degli Stati d‘Animo“, che fonde due linguaggi:la recitazione filmica nel cortometraggio, diretto dal regista triestino Davide Salucci, e quella teatrale con l’attore Gualtiero Giorgini sul palcoscenico (ingresso gratuito). “L’ispirazione nasce da tre poesie del grande autore” – spiega Lorena Matic, ideatrice e direttrice artistica del progetto, citando Soldati, I Fiumi e Mattina – “che si confrontano con le diverse sfaccettature dell’età dell’adolescenza: Ungaretti poeta soldato e nonostante tutto innamorato della vita, così come innamorata è l’adolescenza, l’età più complessa dell’individuo”.
I SEGRETI DEGLI STATI D’ANIMO
Spettacolo al Teatro Miela, Trieste
Giovedì 22 maggio ore 11.30 nell’ambito della III Edizione CAFFÈ LETTERARI Ungaretti il Poeta innamorato
Le riprese sono state realizzate nei luoghi che furono scenario della Grande Guerra, il Monte San Michele, l’Isonzo e le trincee, con la partecipazione di tre giovani attori – Marco Ghersetich, Elisa Stante e Ambra Gitto e dello speleologo Rinaldo Stradi in veste d’attore, che si intrecciano con animazioni video tratte dai disegni realizzati dagli studenti dell’ITS Deledda Fabiani. Anche grazie alla magistrale colonna sonora di Matteo Bello, nel ritmo calzante del cortometraggio si creano suspance e attesa. A integrare la proiezione, la performance attoriale sul palcoscenico di Gualtiero Giorgini, che propone osservazioni e riflessioni tra due mondi tanto lontani – poeta al fronte e l’età dell’adolescenza – che paragonati tra loro offrono una rilettura contemporanea della poetica di Ungaretti.
Corto
Il progetto, prodotto da Opera Viva Associazione culturale, ideato e diretto da Lorena Matic, si realizza grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il contributo della Fondazione CRTrieste e la collaborazione della Soprintendenza Archivistica del Friuli Venezia Giulia, della Biblioteca Statale Isontina, del Conservatorio di Musica G. Tartini Trieste, di Bonawentura Soc.Cooperativa, del Gruppo Speleologico Flondar e la partecipazione del ITS Deledda Fabiani Trieste.
Aps comunicazione Snc di Aldo Poduie e Federica Zar viale Miramare, 17 • 34135 Trieste Tel. e Fax +39 040 410.910 zar@apscom.it
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
Venerdì 23 maggio (ore 18) alla Biblioteca comunale di Capo d’Orlando (via del Fanciullo 2) si discute su Capizzi. L’occasione è data dalla presentazione del libro di Giuseppe Restifo “Capizzi fra Tre e Seicento. In un mondo mediterraneo di tensioni”.
La conversazione sarà introdotta dal dr. Carlo Sapone, responsabile della Biblioteca comunale “E. Mancari”. Modera e dialoga con l’autore il dr. Salvatore Granata, dirigente di Legambiente. Interverranno, oltre l’autore, la prof.ssa Franca Sinagra e l’editore dr. Lucio Falcone.
Quindi dal mare di Capo d’Orlando si alzerà lo sguardo ai 1139 metri d’altezza, per andare a cogliere la storia di quello che non è un borgo fra i tanti, ma un paese di montagna appunto, sui Nebrodi, con una vicenda avvincente e plurisecolare. A partire dal tempo di Federico II, imperatore e re di Sicilia, Capizzi è riottosa al dominio feudale: vuole essere – e ci riesce – città demaniale, in modo da autogovernarsi e da governare le risorse della montagna. Il panorama che si apre fra il medioevo e l’età moderna è sorprendente agli occhi di chi oggi guarda dalle grandi città, dal mare alla montagna, considerandola luogo povero, arretrato e spopolato.
La capacità dei capitini – o “capizzuoti” in lingua siciliana – di “comprendere” le risorse delle “terre alte” è inattesa così come è eccezionale l’attitudine alla “co-evoluzione” con l’ambiente. Persino la neve, che tanto fastidio dà all’attuale circolazione automobilistica, è una grande risorsa per il territorio nebroideo: la si conserva in inverno per averla in estate pronta per i sorbetti e le granite.
Il libro di Restifo sulla storia capitina ha ricevuto una entusiastica recensione in Spagna e si capisce bene il perché: Capizzi è la Santiago siciliana. Ha un Santuario di San Giacomo famoso, conserva una reliquia del Santo Apostolo, lo celebra con una festa che è stata iscritta nel grande libro delle “Eredità immateriali” della Civiltà siciliana.
San Giacomo e Capizzi hanno una storia intrecciata di pellegrinaggi (come Santiago de Compostela), di devozioni e di narrazioni miracolose. Si va quindi alla radice dell’identità di questi messinesi – un po’ anche ennesi, per la verità – che per secoli, e ancora oggi, abitano una delle montagne del Mediterraneo, un mare in mezzo alle terre, spesso “terre alte”.
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
I suoi ritratti di cani conquistavano il pubblico. Telemaco Signorini, che di Eugenio Cecconi era amico ed estimatore, osservava: “c’è gente nei cani di Cecconi“, aggiungendo che “quando il Cecconi dipinge un cane ne fa il ritratto morale e fa capire ciò che ha già fatto e quello che sta per fare“.
EUGENIO CECCONI Giornate di caccia e di colore Forte dei Marmi, Forte Leopoldo 31 maggio – 9 novembre 2025
Mostra promossa dal Comune di Forte dei Marmi e dalla Società di Belle Arti, a cura di Elisabetta Matteucci.
L’importante retrospettiva dedicata dal 31 maggio al 9 novembre 2025 al pittore amico dei Macchiaioli e promossa al Forte Leopoldo I dal Comune di Forte dei Marmi e dalla Società di Belle Arti, con la curatela di Elisabetta Matteucci, non è riservata però esclusivamente al fedele amico dell’uomo. Attraverso una significativa selezione di dipinti di diversi periodi e generi articolata in sette sezioni ordinate secondo un criterio tematico, essa dà conto delle maestose vedute, delle scene di vita e di caccia in Maremma e della umile, fiera quotidianità dei suoi abitanti. Cecconi amava raffigurare oltre a butteri e cacciatori soprattutto le “fiere donne” impegnate nei lavori domestici e nei campi o dedite a offrire i doni della terra come fienaiole e, più in generale, raccoglitrici, lavandaie, traghettatrici, venditrici di arance e di polli. Grazie al suo pennello ed alla profonda capacità di penetrazione psicologica, ciascuno volto è nobilitato dalle fattezze tipiche di una bellezza etrusca e animato da un’austera dignità, acquisendo così il valore di documento sociale di un’epoca. Un’empatica vicinanza dell’artista si avverte oltre che nell’esecuzione dei ritratti, nell’affrontare scene corali raffiguranti le attività legate al lento succedersi delle stagioni, come la fienagione o le pratiche venatorie. Con spirito antiretorico il pittore fissa sulla tela momenti faticosi della vita contadina e, grazie alla sua abilità pittorica, anche quando alzano al cielo i forconi carichi di enormi fasci di fieno, i contadini paiono impegnati ad eseguire una sorta di coreografia bucolica. Quanto alle scene di caccia, poco hanno da spartire con quelle della pittura ufficiale inglese coeva; più che una esigenza documentaristica, in esse si palesa la partecipazione di chi, in quelle medesime situazioni ha potuto essere tra i protagonisti, restituendone tutta l’eccitazione e la vitalità di un atavico rito sociale condiviso.
“In Cecconi – sottolinea la curatrice della mostra, Elisabetta Matteucci – è evidente un intimo legame con la Natura e in particolare con il genius loci, spirito generatore dello spunto creativo“. È il momento atmosferico a nutrire le prime sezioni dell’esposizione: “Luce dell’Etruria” i cui ritmi antichi di vita contadina, apprezzati in particolare nelle zone limitrofe alla tenuta di Diego Martelli a Castiglioncello o a Ceppato di Lari, dove l’artista si dedica al paesaggio assieme all’amico Francesco Gioli, vengono attentamente registrati e riversati in liriche composizioni quali Il ritorno delle fienaiole e Caccia alle folaghe. A seguire, “Maremma fatale e fatata”, terra incontaminata di forze primigenie, assiduamente frequentata dall’artista nella pratica venatoria.
Eugenio Cecconi: Pollaiole gabbrigiane
A riprova dell’unione tra pittura e vita, nelle sezioni “Inseguendo la preda” e “Dando la via agli stivali” la caccia emerge non solo come semplice passione privata e condivisa, ma come sorgente principale, non scevra di eco epica, della poetica sia figurativa che letteraria di Cecconi. Tra i leitmotiv pittorici più apprezzati dalla ricercata committenza, essa è variamente declinata, dalle scene più aspre che fotografano la lotta per la vita e definitiva sconfitta della preda, alle sequenze di acceso dinamismo nelle quali la muta di cani si affanna nell’impeto della ricerca e inseguimento, fino alle placide composizioni corali in cui la figura umana si fonde con lo studio paesaggistico e che della caccia sottolineano l’aspetto di forte coesione sociale, illustrando i diversi momenti di partecipazione più estesa quali i preparativi, l’attesa, il viaggio ed il ritorno.
La qualità della pittura di Cecconi, nonché l’indipendenza espressiva, emergono ulteriormente nel ritratto, come si apprezza nella sezione “Le fiere donne”, vera e propria galleria di effigi dedicate a queste straordinarie “Madonne delle messi”.
La maestria nella gestione delle peculiarità formali di questo genere e nella qualità mimetica raggiunge l’apice nel ritratto canino; così nel nucleo “L’amico fedele” si susseguono le istantanee degli amati compagni di vita e di caccia, colti nella tensione della punta o nella lenta e paziente attesa.
La mostra intende mettere in luce aspetti di una personalità complessa: pittore, letterato, poeta e cacciatore ma “soprattutto un’anima sensitiva e operante” come lo ricordò il suo amico Guido Biagi.
Ufficio Stampa Studio ESSECI di Sergio Campagnolo Tel. 049663499 Referente: Roberta Barbaro roberta@studioesseci.net
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
Per la Genova Design Week l’edizione speciale di Librinfestival con il Festival del Tempo propone il progetto “La Materia del Desiderio“, strutturato in tre momenti principali: l’installazione ambientale “Non abbiamo la stoffa delle tartarughe“ con i lavori fotografici di Silvia Stucky, i testi poetici di Giovanna Iorio e i brani composti da Pierluigi Puglisi, a cura di Roberta Melasecca; il laboratorio aperto partecipativo “I desideri del Pianeta Terra“ di Silvia Stucky; la Tavola rotonda “La Materia del Desiderio” di carattere letterario a cura di Silvia Di Tosti, Alessia Fedeli e Roberta Melasecca.
LA MATERIA DEL DESIDERIO Qual è la materia del desiderio? Di tempi, di respiri, di sollievi. Qual è la materia del desiderio? Di tanti, susseguenti momenti felici, esigui e passeggeri, indelebili e perenni. Qual è la materia del desiderio? Gesti sacrali dell’intimo, sguardi amorosi del fuori: reiterati in un tempo lungo, si misurano nel corpo del singolo, nel corpo della comunità. Qual è la materia del desiderio? Invenzione di vite, creatore di felicità, innalzamento di desideri, materia viva, palpabile, pulsante.
FESTIVAL DEL TEMPO e LIBRINFESTIVAL ALLA GENOVA DESIGN WEEK 2025 21-25 maggio 2025 Santa Maria di Castello – Genova
// Non abbiamo la stoffa delle tartarughe Installazione di Silvia Stucky, Giovanna Iorio, Pierluigi Puglisi A cura di Roberta Melasecca dal 21 al 25 maggio 2025 Santa Maria di Castello / Cisterne – Genova
L’installazione ambientale “Non abbiamo la stoffa delle tartarughe“, nelle Cisterne di Santa Maria di Castello, invita a riflettere sui legami di armonia ed equilibrio che permettono la vita. Natura e scienza insegnano che tutto è interconnesso: in particolar modo la neurobiologia vegetale ricorda che la nostra stessa sopravvivenza è strettamente legata all’esistenza delle piante. In questo momento storico così fragile, il genere umano deve tornare ad aprirsi alla compassione in un rinnovato dialogo con gli esseri animati e non animati: allora la materia del desiderio coincide con quella particolare volontà di immaginare e generare il futuro. Possiamo diventare osservatori puntuali di avvenimenti, azioni e comportamenti, sviluppare percezioni che ci rendono consapevoli: non è troppo tardi per orientare la speranza e per imprimere nuovi segni, per riscoprire e recuperare azioni simbiotiche e comunitarie che ricentrino l'”uomo” all’interno di un nuovo Umanesimo e di un nuovo Urbanesimo costellato da reti complesse, aperte e libere. Possiamo tessere una nuova rete di comunità territoriali interagenti e collaboranti, mettendo in atto azioni incentrate su quelle realtà che assumono come elemento fondante di se stesse l’identità profonda tra umanità e natura. Il progetto nasce da un processo trasdisciplinare che fonde arte, poesia e musica e che presenterà varie modalità di interazione e fruizione con il pubblico. Le poesie di Giovanna Iorio sono ispirate al testo di Carlo Rovelli Sette brevi lezioni di fisica, Piccola Biblioteca Adelphi, 2014; i brani di Pierluigi Puglisi sono stati appositamente composti e saranno fruibili mediante codici qr e in postazione dedicata all’ascolto.
// I desideri del Pianeta Terra Laboratorio partecipativo di Silvia Stucky 22 maggio: 11-12.30 / 16-18 23 maggio: 11-13 24 maggio: 11-12.30 / 16-18 – al termine concerto Santa Maria di Castello / Aranceto – Genova
In collegamento con l’installazione ambientale, il laboratorio “I desideri del Pianeta Terra” coinvolgerà cittadinanza e visitatori in un percorso di desiderio e consapevolezza, permettendo di inventare nuove strategie di relazione. Il laboratorio è composto di due momenti, il primo d’informazione e conoscenza, il secondo di elaborazione e relazione.
1. Materia: conoscere. Per immaginare i desideri della Terra verranno prese in considerazione tre materie, tre risorse: i minerali custoditi nelle sue viscere, le grandi foreste primarie che permettono la vita, le acque e il loro ciclo vitale. Scopriremo dati scientifici su queste risorse, diffusione e sostenibilità. Infatti la nostra libertà procede dalla consapevolezza, dal sapere, dalla conoscenza dei fenomeni che costituiscono la vita del pianeta Terra e quindi la nostra vita. 2. Desideri: strategie. Se abbiamo imparato qualcosa che riguarda il futuro della Terra e quindi anche il nostro futuro, cosa possiamo fare per invertire il cammino? Operare per tutelare “l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Chiedere un’economia circolare, una distribuzione equa e una giustizia sociale, la cura del territorio, la tutela di foreste e zone verdi, e dell’acqua in tutte le sue forme.
La tua risposta è il tuo desiderio: Disegna, scrivi, racconta il tuo impegno per un’azione concreta che unisca i nostri desideri alla salvaguardia della Terra!
Al termine del laboratorio di sabato 24 maggio, alle ore 18.30 seguirà il Concerto del quartetto Maricanti (Cristina Alioto, Tiziana Fosella, Mariella Melani, Anna Menchinelli), il cui repertorio spazia da atmosfere leggere e giocose a momenti di intensità poetica.
//Conferenza-Tavola rotonda “La Materia del Desiderio” A cura di Silvia Di Tosti, Alessia Fedeli, Roberta Melasecca 23 maggio ore 17.00 Cortile San Bernardo – Genova Con Roberta Melasecca, Silvia Di Tosti, Silvia Stucky, Francesca Santucci, Stefano Galardini.
L’incontro – tavola rotonda ha l’obiettivo di riflettere sulla tematica proposta spostando il centro su di un ambito squisitamente letterario. Intervengono: Roberta Melasecca– curatrice Festival del Tempo; Silvia Di Tosti – curatrice Librinfestival; Silvia Stucky – artista; Francesca Santucci – Dipartimento di Italianistica Romanistica Antichistica Arti e Spettacolo Università degli Studi di Genova; Stefano Galardini – scrittore. Durante l’incontro verrà presentato anche il libro Atroce è la luce di Stefano Galardini per 8tto Edizioni e la silloge Se amare di meno di Roberta Melasecca per Impremix Edizioni.
L’edizione speciale di Librinfestival e Festival del Tempo 2025 è a cura di Silvia Di Tosti, Roberta Melasecca e Alessia Fedeli, promosso da associazione culturale blowart, associazione culturale Librinfestival e da Iskra Cooperativa sociale onlus, in collaborazione con Movimento VulnerarTe APS, VulnerarTe Magazine,Kriolla Culture, La Linea d’Ombra lettori, sogni, autori Roma, Dide Distretto del Design, con il patrocinio di Cittadellarte Fondazione Pistoletto, con il contributo di Azienda Olio Vitali Sabina Dop.
EDIZIONE SPECIALE 2025 LIBRINFESTIVAL 10 anni FESTIVAL DEL TEMPO VI edizione nella GENOVA DESIGN WEEK 2025 – VI edizione
21-25 maggio 2025 Distretto del Design Santa Maria di Castello – Genova
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
Con l’arrivo della primavera, Matteo Mauro Studio presenta appuntamenti speciali dedicati all’arte contemporanea, invitando il pubblico del capoluogo lombardo a immergersi in esperienze visive e concettuali uniche.
Il 21 maggio, dalle ore 19:00 alle 21:00, Matteo Mauro Studio apre le sue porte per un evento esclusivo intitolato After Spring, Before Summer, pensato per accogliere il passaggio tra le stagioni e offrire al pubblico uno sguardo privilegiato sul processo creativo dell’artista.
Un evento esclusivo intitolato After Spring, Before Summer
Foto Matteo Mauro – Credit: Nicola Majocchi
I visitatori potranno esplorare l’atelier, dialogare con Matteo Mauro e scoprire da vicino una selezione di opere recenti, tra cui lavori appartenenti alle serie Micromegalic Inscriptions, Raw Inscriptions e Reliefs on Canvas. Sarà inoltre l’occasione per approfondire I only eat flowers, progetto multidisciplinare recentemente lanciato dallo studio, che coniuga ricerca artistica, sostenibilità e sensibilità contemporanea.
Evento a ingresso libero e aperto al pubblico. Per appassionati d’arte, collezionisti e curiosi, un appuntamento per esplorare nuove visioni, forme e pensieri in dialogo con la stagione del rinnovamento.
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
La European Fine Art Foundation (TEFAF) ha organizzato l’undicesima edizione della sua fiera a New York presso il Park Avenue Armory, dal 9 al 13 maggio 2025, con un’anteprima su invito l’8 maggio. L’affluenza complessiva di visitatori è cresciuta del 10% rispetto all’anno precedente e durante i sei giorni di svolgimento della fiera si sono registrate forti vendite tra gli oltre 90 espositori internazionali. La fiera newyorchese continua a essere un polo di attrazione per i musei e per l’industria dell’arte e del design.
“TEFAF è orgogliosa del suo ruolo cruciale nell’alimentare una vibrante comunità artistica globale, favorendo le connessioni tra collezionisti, istituzioni, opere d’arte eccezionali e le principali gallerie e mercanti d’arte del mondo”, ha dichiarato Leanne Jagtiani, direttrice di TEFAF New York. “Oltre a facilitare le vendite in tutte le categorie, la fiera è stata un forum per lo scambio di idee e competenze”.
TEFAF NEW YORK 2025 New York, Park Avenue Armory 9 – 13 maggio 2025
(L) Photo by Jitske Nap; Courtesy of TEFAF. (R) Photo by Casey Kelbaugh; Courtesy of TEFAF
PANORAMICA DELLE VENDITE
L’attività di vendita, nelle sale storiche della Park Avenue Armory – esclusivamente concesse a TEFAF NY – è stata intensa. Il momento di maggior successo della fiera per Ben Hunter (Stand 201) è stata la vendita di Reverse di Bridget Riley (1963) con un prezzo richiesto di oltre 7 milioni di dollari. La stessa galleria ha inoltre registrato altre importanti vendite, con tre opere di Christopher Page vendute con un prezzo richiesto di oltre 46.000 dollari.
Karma (Stand 211) ha venduto Morning Dunes (1958) di Milton Avery, un dipinto significativo dello stile maturo dell’artista, valutato 2 milioni di dollari, a una collezione privata. Inoltre, la galleria ha venduto un dipinto recente di Reggie Burrows Hodges, al prezzo di 325.000 dollari; un primo dipinto dell’espressionista astratto Manoucher Yektai, al prezzo di 300.000 dollari; Tidal (2025) di Jeremy Frey, al prezzo di 80.000 dollari; e una piccola scultura di Thaddeus Mosley, al prezzo di 65.000 dollari.
Nella Drill Hall dell’Armory, David Zwirner (Stand 347) ha venduto quattro sculture con un prezzo compreso tra 320.000 e 2,8 milioni di dollari e sei opere su carta con un prezzo compreso tra 50.000 e 160.000 dollari. Anche la Stellan Holm Gallery (Stand 377) ha venduto un’opera di Andy Warhol al prezzo di circa 1 milione di dollari. Lucas Ratton (Stand 351) ha piazzato Untitled (The Color of a Yam), un’opera su carta di Jean-Michel Basquiat del 1985, oltre a diverse opere di arte tribale africana.
I musei hanno fatto acquisti: un’istituzione privata ha acquistato la grande scultura centrale di Lee Bontecou da Marc Selwyn Fine Art/Ortuzar (Stand 104). Lo stand condiviso Marc Selwyn Fine Art/Ortuzar ha venduto anche Untitled (1959) dello scultore per una cifra intorno ai 2 milioni di dollari. La Galerie Gisela Capitain (Stand 311) ha venduto un’opera in vetro colorato del 2023 a un museo americano e una gouache su tela di Lukas Quietzsch per oltre 23.000 dollari a un museo asiatico.
“Siamo stati molto soddisfatti della qualità e dell’atmosfera della TEFAF, che ancora una volta si è dimostrata un punto di forza del calendario delle fiere d’arte”, ha dichiarato Anne-Claudie Coric, Direttore Esecutivo di TEMPLON (Stand 326). “Abbiamo riscontrato un interesse particolarmente forte per i nostri artisti, tra cui la scultrice giapponese Chiharu Shiota (opere da 70.000 a 100.000 dollari), le cui sculture di fili attirano una notevole attenzione; il pittore americano Will Cotton, fresco di inaugurazione della sua mostra personale a New York (con prezzi di opere dai 22.000 ai 175.000 dollari); l’artista astratto francese François Rouan (150.000 dollari), noto per le sue intricate tele intrecciate”.
Dall’altra parte del corridoio, la GaleriePatrickSeguin (Stand331) ha celebrato l’opera architettonica di Jean Prouvé esponendo, per la prima volta, grandi elementi della Scuola diCroismare (1948). “Abbiamo avuto un’ottima fiera; i visitatori hanno risposto con entusiasmo alla presentazione di qualità museale del nostro stand. C’è stato un notevole interesse da parte dei collezionisti: una casa di Jean Prouvé è stata venduta il primo giorno e diverse altre case smontabili sono attualmente opzionate. Abbiamo già iniziato a parlare con gli architetti dei collezionisti per esplorare le possibilità di installazione e i requisiti logistici”, ha commentato Hugo Laquerbe, direttore della Galerie Patrick Seguin.
Hazlitt Howard (Stand 314) ha venduto a collezionisti americani due opere di Howard Hodgkin, Knitting Pattern (2015-2016) per un prezzo di richiesta di 395.000 dollari e Living Room (1999-2006) per un prezzo di richiesta di 925.000 dollari. Tina Kim (Stand 358) ha venduto quattro dipinti, tra cui Response (2024) di Lee Ufan per un prezzo compreso tra 750.000 e 950.000 dollari; Waterdrops (1981) di Kim Tschang-Yeul per un prezzo compreso tra 200.000 e 300.000 dollari; Conjunction 18-82 (2018) di Ha Chong-Hyun per un prezzo compreso tra 200.000 e 300.000 dollari e Conjunction 23-81 (2023) di Ha Chong-Hyun per un prezzo compreso tra 300.000 e 400.000 dollari. Tra le opere vendute alla Lisson Gallery (stand 342), Wall Tappan Deep Red (2025) di Sean Scully per 500.000 dollari; Zacimba Gaba (2025) di Dalton Paula per 200.000 dollari; Be Me (A Thousand Flowers) di Kelly Akashi, 2021 per 50.000 dollari; Tierra y fibra3 (1988) di Olga de Amaral.
Beck & Eggling International Fine Art (Stand 368) ha venduto un’opera di Manolo Valdes per 380.000 dollari e un’opera di Alberto Giacometti per 130.000 dollari. White Cube (Stand 355) ha venduto You please me (2022) di Tracey Emin per quasi 400.000 dollari, le acqueforti a colori di Julie Mehretu intitolate Six Bardos: Hymn (Behind the Sun) (2018) per 250.000 dollari e l’acrilico su tela Brave Men Study I (1995) di Ed Ruscha. Thaddaeus Ropac (Stand 345) ha venduto l’intero stand di tele di Daniel Richter, ciascuna con un prezzo superiore a 470.000 dollari.
Almine Rech (Stand 322) ha confermato numerose vendite, tra cui una litografia di Pablo Picasso sovradipinta dall’artista per una cifra compresa tra 500.000-550.000 dollari; un’opera di Ali Cherri per 150.000-170.000 dollari; un’opera di Dylan Solomon Kraus per 20.000-25.000 dollari; un’opera di Marie Laurencin per 300.000-350.000 dollari; un’opera di Ines Longevial per 40.000-50.000 dollari; opere di Chloe Wise per 25.000-30.000 dollari l’una e opere di Zio Ziegler per 55.000-70.000 dollari l’una.
David Tunick (Stand 371) ha venduto a sei cifre il notevole ritratto (recto verso) dell’unico figlio di Paul Cézanne, intitolato Tre ritratti di Paul e studi dopo Pedro de Moya e Tintoretto (recto) Ritratto di Paul e studi (verso), (1879-1880 circa).
Cardi (Stand341) ha venduto la Presuntasimmetria (1944) di Josef Albers per 490.000 dollari a un collezionista americano; Achrome (1962) di Piero Manzoni per oltre 330.000 dollari a un altro collezionista americano; Bianco (1989) di Agostino Bonalumi per un prezzo richiesto di 120.000 dollari; UNTITLED_0305 (2024) e UNTITLED_0302 (2024) di Davide Balliano per un prezzo richiesto di 35.000 dollari ciascuno; e Giallo-bianco-nero (1980) e BlankDemiFrame (1980-1981) di Mimmo Rotella per 55.000 dollari ciascuno.
Anche SeanKelly ( Stand330) ha segnalato la vendita di un gruppo di opere, tra cui LaVictoiredeSamothrace di Yves Klein, per 17.500 dollari; una stampa in gelatina d’argento della memorabile performance di Klein LeapIntotheVoid, 27 ottobre, per 35.000 dollari; Il bastone a olio su tela Summerthoughts (2025) di Janaina Tschäpe, per 95.000 dollari; una matita e un carboncino su carta di Jannis Kounellis per 25.000 dollari; due dipinti a olio di Hugo McCloud per 115.000 dollari ciascuno; e la scultura cristallina Plasma Stone II (2017-2018) di Mariko Mori, per 325.000 dollari.
La Gladstone Gallery (Stand 344) ha venduto oltre 55 disegni di George Condo per 15.000-150.000 dollari a clienti americani e collezionisti internazionali in visita alla fiera. Dal suo stand personale con Anne Imhof, Sprüth Magers (Stand 306) ha venduto tre opere a matita su carta per un valore compreso tra 11.000 e 33.000 dollari, oltre a una fusione in bronzo per oltre 280.000 dollari.
OsbourneSamuel (Stand360) ha piazzato opere in diverse collezioni private americane e svizzere. Tra le vendite figurano due bronzi di Henry Moore venduti a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro e un’opera su carta dell’artista intitolata “WomenWindingWool ” (1948). Osbourne Samuel ha venduto anche “1940 (Painting)” (1940) di Ben Nicholson, un dipinto di Bridget Riley e una figura seduta di grandi dimensioni di Lynn Chadwick (1989). Anche Skarstedt (stand304) ha riscontrato un forte interesse per il suo stand personale con opere di Eric Fischl.
La Galleria d ‘ArteMaggiore (g.a.m.) (Stand369) ha venduto una scultura in ottone di Fausto Melotti intitolata “TrofeodicacciaII” (1961), mentre Tornabuoni Art (Stand 353) ha venduto diverse opere, tra cui una piazza metafisica di Giorgio De Chirico e un ricamo e un’opera aerea a penna a sfera di Alighiero Boetti. Richard Saltoun (Stand 205) ha venduto “Macrogauze M .84,No. 11 ‘ (1984) di Peter Collingwood e ‘CosmicSeries ” (2000) di Yvonne Pacanovsky Bobrowicz.
Leon Tovar (Stand 366) ha avuto successo al TEFAF di NY, con la vendita di quattro opere di Emma Reyes, Flor (1976), White Poppy (1979), Untitled (1972) e Untitled (1967). W&K/Wienerroither & Kohlbacher (Stand 308) ha venduto il disegno Dying Pope (1905-1906) di Alfred Kubin. Inoltre, la presentazione di Anna Weyant di nuovi dipinti creati appositamente per la fiera ha registrato il tutto esaurito da Gagosian (Stand 350).
DavidAaron (Stand 212) ha venduto TheHultmarkHorus, una scultura in bronzo, per quasi 700.000 dollari a un acquirente privato. Un collezionista privato ha inoltre acquistato da WaddingtonCustot (Stand316) una serie di 20 piccole opere su carta di Jean Dubuffet, provenienti da una serie di vignette che l’artista aveva creato per sua figlia nel 1983. Waddington Custot ha venduto anche un acquerello di Bernard Boutet de Monvel, FortiethstreetdepuisleRadiatorBuilding (1932), e un’opera in bronzo di Barry Flanagan. Axel Vervoordt (stand 206) ha venduto opere di Shiro Tsujimura.
Anche il design ha riscontrato un forte interesse tra gli espositori di TEFAF. Modernity (stand370) ha venduto diversi pezzi di Josef Frank, tra cui una lampada da tavolo con un prezzo richiesto di 10.500 dollari, una coppia di lampade da terra con un prezzo richiesto di 14.000 dollari e un tavolo da pranzo con un prezzo richiesto di 90.000 dollari. Modernity ha venduto anche due vasi Surrea di Wilhelm Kåge, ciascuno con un prezzo richiesto di circa 90.000 dollari, due lampade da soffitto di Harald Notini con un prezzo richiesto di 39.000 dollari ciascuna e una lampada da soffitto di Paavo Tynell con un prezzo richiesto di 200.000 dollari. FriedmanBenda ( Stand325) ha venduto la SquidChairwithDesk, un’opera unica realizzata da Wendell Castle nel 1966, il dipinto Forerunners di Christopher Le Brun (2022) e la ceramica MonumentodiMerdaAllePatrie di Ettore Sottsass (1966). La GalerieChastel-Maréchal (Stand318) ha venduto un set da salotto (1952 circa) di Jean Royère a un collezionista privato europeo e il tavolino Nuage ( Nuvola) di Guy De Rougemont (1970 circa) a un interior designer di Los Angeles.
Anche l’alta gioielleria, tra cui Boghossian (Stand102) e Ana Khouri (Stand 373), ha beneficiato della sua presentazione accanto all’arte moderna e contemporanea. DidierLtd ( Stand105) ha venduto un medaglione pendente in oro di alta caratura decorato in rilievo con un toro rampante prodotto da Pablo Picasso in collaborazione con il dentista dell’artista, il Dr. Philippe Châtaignier, nonché un pendente in oro testurizzato ornato da un uccello in smalto rosso in rilievo di Georges Braque.
PROGRAMMA
L’accattivanteprogrammazione del TEFAF di New York comprendeva una selezione curata di TEFAF Talks e TEFAF Meet the Experts. TEFAFTalks riunisce i leader di musei e istituzioni, galleristi, collezionisti, giornalisti e altri luminari per conversare sui temi più recenti dell’arte e del design, dalla filantropia al collezionismo di nuova generazione. MeettheExperts (Incontraregli esperti) mette in mostra l’esperienza dei mercanti e degli artisti di TEFAF attraverso discussioni interattive tenute davanti alle opere in mostra.
Tra i visitatori della fiera, oltre 65 mecenatidi museiegruppi dicollezionisti sono tornati a TEFAF New York, tra cui rappresentanti del Museum of Contemporary Art di Los Angeles, del Pérez Art Museum di Miami, del MoMA Patrons & Young Patrons, del Parrish Art Museum, della Wallace Collection, del New Museum, del Jewish Museum, del National Museum of African American History and Culture, del Metropolitan Opera Club, del The Cultivist, del Cosmopolitan Club e del Sotheby’s Institute of Art.
Nel 2025, TEFAF New York ha lanciato nuove iniziative per coinvolgere la comunità dell’interior design, riconoscendo il loro importante ruolo di creatori di gusto e di influenza sugli acquisti. TEFAF ha inoltre prodotto la sua seconda Insider’sGuidetoCollecting, con dieci opere curate dalla stilista e modella Margherita Missoni. La “mappa segreta” era accessibile tramite un link su invito fornito dagli espositori direttamente ai collezionisti emergenti.
La celebrazione dell’inaugurazione, giovedì 8 maggio, ha incluso la serata di beneficenza della Society of Memorial Sloan Kettering TEFAF Opening Night, che ha raccolto 440.000 dollari a sostegno dei programmi di cura, ricerca ed educazione dei pazienti del Memorial Sloan Kettering Cancer Center.
Il prossimoTEFAF Maastricht si terrà al MECC Maastricht dal 14 al 19 marzo 2026, con giornate di anteprima su invito il 12 e 13 marzo.
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
Da venerdì 18 aprile è disponibile in rotazione radiofonica e in tutti i digital stores ‘Supereroi’, il primo singolo dei Fabulous Wood.
‘Supereroi’ è un rock blues potente e acido combinato ad un testo crudo e metaforico, un brano che equivale alla comprensione della resistenza del genere musicale all’usura del tempo, levando di dosso grazie al linguaggio scelto, almeno tre dita di polvere che si sono accumulate sul blues negli ultimi anni.
‘SUPEREROI’ IL NUOVO SINGOLO
‘Supereroi’ è un grido di ribellione contro le ipocrisie e le pressioni della società, una riflessione sulla fragilità umana e alla lotta ai propri demoni molto spesso rappresentati dalle maschere che si indossano per sfuggire alla realtà.
«Ci sono vari motivi per cui abbiamo scelto di lavorare su ‘Supereroi’» annunciano i Fabulous Wood «Sicuramente per uscire dalla comfort zone e ricercare un nuovo sound.
Già da qualche mese avevamo in programma di pubblicare nuovi brani, poi un giorno ci squilla il telefono.
È Claudio Petraccia, presidente dell’associazione Sinergie Moderne di Atri (TE). Ci annuncia il suo nuovo format ‘Still Got The Music’ e la scelta di sostenerci nella produzione di un brano inedito e di un videoclip diretto da Maurizio Forcella, così la macchina è partita!».
CHI SONO I FABULOUS WOOD
Nati nel 2005 in Abruzzo, i Fabulous Wood si sono affermati come una delle realtà più dinamiche e talentuose della scena blues e soul italiana.
Con un sound radicato nella tradizione allo stesso tempo capace di ritrovarsi nella contemporaneità, la band ha conquistato un numeroso pubblico portando la ‘musica dell’anima’ in centinaia di concerti sul suolo italico tra locali iconici e festival di rilievo come Porretta Soul Festival, Pistoia Blues e Green Hills In Blues.
Dal 2018 i Fabulous Wood hanno una formazione stabile formata da Rocco Ferri (voce), Alex Ricci (chitarra e cori), Luca Mongia (batteria e cori) e Fabrizio Ginoble (organo).
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
Un festival che è diventato un riferimento per la fotografia contemporanea in Italia: Fotografia Calabria Festival torna con la sua IV edizione, portando in Calabria un programma di livello internazionale che celebra i linguaggi e le visioni della fotografia d’autore.
Alessandro Toscano, Rome Colosseo, Overtourism
Dal 1° agosto al 12 ottobre 2025, Fotografia Calabria Festival trasformerà per oltre due mesi il comune di San Lucido (CS) in un palcoscenico d’eccezione per l’arte fotografica. Tra le strade e i vicoli del centro storico, in luoghi unici e suggestivi, prenderanno vita mostre, installazioni e progetti fotografici – alcuni inediti, altri in anteprima italiana – firmati da artisti internazionali. Il Festival non è solo esposizione, ma anche incontro, formazione e condivisione: un ricco programma di talk, eventi e workshop offrirà a professionisti, appassionati e pubblico un’occasione unica di confronto con il mondo della fotografia contemporanea.
Ideato e organizzato dall’Associazione Culturale Pensiero Paesaggio, con la direzione artistica di Anna Catalano, Fotografia Calabria Festival2025 è sostenuto da Strategia Fotografia 2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Fotografia Calabria Festival 2025
Il progetto è sostenuto da Strategia Fotografia 2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura
Torna il Festival della fotografia contemporanea in Calabria: date, prime anticipazioni e ospiti della IV edizione. Dal 1° agosto al 12 ottobre – San Lucido (CS)
Hashem Shakeri, Cast out of heaven
IL TEMA: RADICI COMUNI: LUOGHI
Per la sua IV edizione Fotografia Calabria Festival sceglie come tema “Radici comuni: luoghi”, un invito a esplorare il legame profondo tra gli spazi che abitiamo e le radici – fisiche, culturali, emozionali – che ci connettono a essi. I luoghi non sono solo scenari, ma estensioni della nostra memoria collettiva e personale, punti di incontro tra passato, presente e identità in continua evoluzione. Custodi di legami visibili e invisibili, ci raccontano di appartenenza, evoluzione e cambiamento.
Da un lato, ci sono i luoghi fisici e geografici – città, paesaggi, edifici, spazi intimi, luoghi abbandonati – che sono tanto familiari e presenti nelle nostre vite da spingerci a documentarli, celebrarli, cristallizzarli, oppure a darli per scontati, per poi riscoprirli improvvisamente. Dall’altro lato, ci sono le idee preconcette e i cliché che associamo a certi luoghi, che influenzano il nostro modo di percepirli, viverli o ignorarli. E ancora, esistono i luoghi immaginari: spazi che non appartengono alla realtà fisica, ma che vivono nella mente di chi riesce a generarli, pur riflettendo idee e visioni condivise. Ogni paesaggio, ogni edificio, ogni spazio urbano o rurale – anche quello che appare più banale o dimenticato – è radicato in una memoria che lo definisce.
Le fotografie, in questo viaggio visivo, raccontano proprio queste radici comuni: quella connessione profonda che ci lega ai luoghi che abitiamo, ma anche a quelli che abbiamo perso, rimosso o che esistono solo nei nostri sogni e nelle nostre percezioni. Con “Radici comuni: luoghi”, Fotografia Calabria Festival ci invita a guardare oltre la superficie, a esplorare la complessità dei luoghi che ci circondano e a riflettere su come essi, nel loro continuo mutamento, siano il riflesso di chi siamo e di ciò che diventiamo.
LE MOSTRE E GLI AUTORI DEL FESTIVAL: I PRIMI NOMI IN LINEUP
Saranno quindici le mostre che daranno forma alla IV edizione di Fotografia Calabria Festival, portando in Calabria sguardi e visioni di fotografi e fotografe da tutto il mondo. I primi nomi annunciati raccontano una fotografia che esplora il rapporto tra spazio, identità e memoria, con progetti che muovono dal reportage alla ricerca concettuale, dalla fotografia d’archivio alle sperimentazioni visive.
Lys Arango, The River Ran Black
A partire da Lys Arango, fotografa documentarista e storyteller spagnola, residente a Parigi, il cui lavoro esplora l’intersezione tra questioni sociali e ambientali. L’artista presenterà “The River Ran Blank”, un progetto documentario a lungo termine che esplora la profonda trasformazione delle Asturie, una regione nel nord della Spagna un tempo sinonimo di estrazione del carbone, mentre affronta le sfide della transizione energetica, esaminando gli impatti umani, culturali e ambientali del declino dell’industria mineraria, e documentando al contempo i progressi innovativi verso le energie rinnovabili e il ripristino ambientale.
Insieme a lei in lineup anche Marie Tomanova,fotografa nata e cresciuta in Repubblica Ceca e residente negli Stati Uniti, che presenta per la prima volta in Italia “It Was Once My Universe”, un progetto profondamente personale sulla memoria e sull’identità. Realizzato durante il suo primo ritorno a casa dopo otto anni di assenza, il lavoro esplora il senso di dislocazione e appartenenza, il conflitto interiore tra radici e nuovi orizzonti. Attraverso immagini intime e sospese nel tempo, Tomanova racconta il distacco, la nostalgia e la trasformazione del concetto di casa.
Archivio LuceCinecittà concede la mostra “La memoria delle Stazioni”, realizzata in collaborazione con la Fondazione FS Italiane. L’esposizione offre un viaggio attraverso la storia d’Italia vista dalle sue principali stazioni ferroviarie: Trieste Centrale, Milano Centrale, Venezia Santa Lucia, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Roma Termini, Napoli Centrale e Messina Centrale. Attraverso una selezione di immagini d’archivio la mostra mette in luce il ruolo centrale delle stazioni come luoghi di transito, incontro e memoria collettiva.
Il fotografo ucraino Mykhaylo Palinchak porta al festival una testimonianza visiva potente con la serie “Highlight”, un progetto che documenta i luoghi dei crimini di guerra russi in Ucraina dall’inizio dell’invasione su larga scala nel febbraio 2022. Attraverso immagini crude e dirette, Palinchak racconta il silenzio devastante lasciato nei territori occupati: le stanze della tortura a Kherson, le fosse comuni di Izium e Bucha, gli obiettivi civili distrutti, il Museo di Belle Arti saccheggiato. Il suo lavoro mette a nudo il vuoto gelido della guerra, rendendo visibile l’orrore e la resistenza di un Paese ferito. La mostra è realizzata con il supporto dell’Ambasciata d’Ucraina in Italia.
L’artista giapponese Kazuaki Koseki, già vincitore del Wildlife Photographer of The Year e con alle spalle importanti pubblicazioni ed esposizioni internazionali, presenta “Summer Fairies”, un’indagine visiva sull’Himebotaru, una specie endemica di lucciole che illuminano le foreste di Yamagata nelle notti d’estate. Questi luoghi, segnati dalla trasformazione, custodiscono la memoria di un rapporto profondo tra uomo e natura, richiamando l’antica visione animista dello Shinto. Il suo lavoro riflette sulle radici collettive e sulla fragilità del paesaggio, minacciato dalla crisi climatica.
L’artista visivo italiano Alessandro Toscano nel suo progetto “Overturism” esplora il fenomeno del turismo di massa in alcune delle principali città d’arte italiane, mettendo in luce come la loro identità storico-architettonica venga trasformata dalle dinamiche del turismo globale. Attraverso un’elaborazione digitale delle immagini, Toscano indaga il rapporto tra spazio urbano e società, rivelando il confine sottile tra valorizzazione e mercificazione del patrimonio culturale. Luoghi iconici diventano simboli della globalizzazione, sempre più controllati, fotografati e riprodotti mediaticamente. Il progetto di Toscano ha già ricevuto importanti riconoscimenti come il Premio Fundación Ankaria/PhotoEspaña e il New Post Photography? Mia Photo Fair.
Alessandro Mallamaci presenta invece “Un luogo bello”, un viaggio visivo nella vallata della fiumara Sant’Agata, che ha origine sull’Aspromonte e attraversa la città di Reggio Calabria, e in cui bellezza e degrado convivono. Attraverso una fotografia che bilancia dettagli e visioni d’insieme, Mallamaci esplora il legame tra territorio e memoria, rivelando le contraddizioni di una terra segnata dal tempo e dalla storia. Il suo sguardo, ispirato ai maestri della fotografia italiana, trasforma il paesaggio in un racconto intimo e poetico, un omaggio visivo alla sua terra e al complesso intreccio tra radici, identità e cambiamento.
Il fotografo iraniano Hashem Shakeri presenta “Cast Out of Heaven”, un’indagine sulle città satellite nate attorno a Teheran, simbolo di una promessa mai mantenuta. Questi luoghi, nati da un progetto di edilizia pubblica, si sono trasformati in spazi di emarginazione e precarietà, privi di infrastrutture e prospettive. Le immagini di grattacieli vuoti e strade deserte, immerse in paesaggi aridi, raccontano l’alienazione di chi è stato espulso dalla metropoli. Il progetto fa parte di una trilogia sul tema dell’esilio e dell’isolamento sociale ed è stato esposto al Foam Museum, ICP Museum e Paris Photo.
Nelle prossime settimane verranno annunciati nuovi autori e mostre che arricchiranno ulteriormente il programma del festival.
FOTOGRAFIA CALABRIA FESTIVAL AWARD 2025
Anche quest’anno Fotografia Calabria Festival sceglie di premiare con un concorso i giovani fotografi emergenti del panorama internazionale. L’invito è ad esplorare il tema del Festival, “Radici comuni: luoghi”, stimolando una riflessione su come le radici culturali e storiche influenzino il nostro rapporto con gli spazi che viviamo e raccontiamo. I partecipanti potranno interpretare il tema attraverso tre prospettive: luoghi quotidiani, luoghi popolari e luoghi immaginari.
Il premio vanta una giuria di esperti di fama internazionale nel campo della fotografia, del giornalismo e della curatela artistica. Tra di loro figurano Elena Boille, vicedirettrice e photo editor di Internazionale; Gabriella Macchiarulo, responsabile mostre presso Archivio Luce Cinecittà; Francesca Marani, Senior Photo Editor di Vogue Italia; Elisa Medde, storica dell’arte e curatrice fotografica; Marco Pisciottani, ideatore del Premio Driving Energy; Ilaria Sponda, Distribution Manager e Online Editor di Der Greif, e Anna Catalano, direttrice artistica di Fotografia Calabria Festival. Il vincitore del Fotografia Calabria Festival Award 2025 riceverà un premio in denaro di € 3000,00, oltre alla produzione e all’allestimento della mostra personale all’interno del Festival.Le candidature sono aperte fino alle ore 00:00 italiane del 2 maggio 2025, tutte le informazioni utili per partecipare sono sul sito ufficiale del Festival alla pagina: www.fotografiacalabriafestival.it/ita/premio.
Highlight Mykhaylo, Palinchak
LA COLLABORAZIONE CON AMARELLI: RESIDENZA RADICALE – II edizione
Fotografia Calabria Festival rinnova il sodalizio con Amarelli, la storica fabbrica di liquirizia di Corigliano-Rossano, attraverso “Residenza Radicale”, un progetto curato da Diego Orlando, editor, curatore e consulente fotografico con un’importante esperienza internazionale. La residenza d’artista, che coinvolge tre giovani fotografi ogni anno, si concentra sulla radice di liquirizia come oggetto, metafora e chiave di lettura, esplorando il legame tra spazi produttivi, memoria familiare e territorio. Con l’edizione 2025, “Residenza Radicale” amplia il proprio raggio d’indagine, estendendosi a un territorio più vasto per cogliere le sfumature sottili che lo rendono unico.
Quest’anno, inoltre, il festival sigla un accordo di partenariato con il Deck di Singapore, una delle realtà fotografiche più autorevoli in Asia. Uno dei tre fotografi selezionati sarà di nazionalità singaporeana e avrà l’opportunità di scoprire e documentare diversi luoghi della Calabria, creando un dialogo tra culture e linguaggi artistici. L’accordo prevede anche una residenza fotografica di due settimane a Singapore per un fotografo italiano, grazie alla collaborazione e al sostegno dell’Ambasciata italiana a Singapore, rafforzando ulteriormente la dimensione internazionale del festival e il suo impegno nello scambio culturale.
La collaborazione tra Fotografia Calabria Festival e Amarelli, avviata nel 2022, si consolida anno dopo anno, rafforzando un impegno condiviso nel promuovere arte e cultura in Calabria.
FOTOGRAFIA CALABRIA FESTIVAL ENTRA NELLE SCUOLE
Con il sostegno del partner culturale Fondazione Deloitte, Fotografia Calabria Festival avvierà per la prima volta un programma extra-curriculare dedicato alla formazione degli studenti. Il progetto coinvolgerà dieci allievi del Liceo Artistico Lo Piano di Cetraro, che lavoreranno alla realizzazione di un racconto visivo sulla scuola come spazio di incontro, crescita e formazione. Un’opportunità per avvicinare i giovani al linguaggio fotografico, stimolando una riflessione sull’ambiente scolastico e sul suo ruolo nella costruzione dell’identità individuale e collettiva.
SINERGIE CULTURALI, SPONSORSHIP E NUOVE COLLABORAZIONI
La crescita e il successo di Fotografia Calabria Festival sono resi possibili grazie al prezioso supporto di co-finanziatori come Fondazione Carical e Carlomagno, nonché al sostegno di sponsor e partner che affiancano il festival sin dalla sua nascita, tra i principali: Caffè Guglielmo, Il Convivio, Isca Hotels e Incanto.
Anche per il 2025, il Festival si arricchisce della collaborazione con importanti istituzioni culturali, che ampliano il dialogo tra fotografia, territorio e cultura internazionale. Tra i principali partner figurano Archivio Luce Cinecittà, Forum Austriaco di Cultura, Fondazione Deloitte, Centro Ceco, Ambasciata d’Ucraina, MUDIAC di Catanzaro e Parco Archeologico di Sibari. Un’attenzione particolare è rivolta all’accessibilità e all’inclusione. Grazie al patrocinio dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, per la prima volta il festival introdurrà supporti tiflodidattici per tutte le mostre, garantendo un’esperienza inclusiva anche per non vedenti e ipovedenti. Fotografia Calabria Festival gode inoltre del patrocinio di Calabria Straordinaria, Comune di San Lucido e Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria (DISPeS), rafforzando il legame tra il festival e il territorio.
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
Proseguono gli appuntamenti della rassegna Incontri in Mostra, inserita all’interno della grande esposizione Salvador Dalí – Tra Arte e Mito, con un evento speciale dal titolo Dalí e Dante: l’arte fra visione e poesia, che unisce visita guidata, spettacolo, musica e performance teatrale.
A Roma il 24 maggio ” Incontri in Mostra – Salvador Dalí tra arte e mito – DALÍ E DANTE L’arte fra visione e poesia”
Il 24 maggio, a partire dalle ore 18:30, il pubblico sarà proiettato in una esperienza esclusiva all’interno della mostra dal taglio critico e coinvolgente, a cura della storica dell’arte Daniela Del Moro, direttrice artistica dell’intera rassegna.
A seguire, prenderà vita un evento-spettacolo multisensoriale che intreccia il visionario immaginario di Salvador Dalí con l’universo poetico della Divina Commedia di Dante Alighieri. Il percorso sarà arricchito dalla consulenza storica musicale di Giacomo Schivo, dalla regia e direzione luci di Michele Ciardulli e dalla performance musicale di Sandro Deidda con sax e flauto.
Virgilio d’eccezione sarà l’artista Fioretta Mari, protagonista di una straordinaria interpretazione teatrale dei canti danteschi, che accompagnerà lo spettatore in un viaggio emozionante tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, dialogando idealmente con le potenti visioni pittoriche di Dalí.
L’evento si inserisce nella cornice della mostra Salvador Dalí -Tra Arte e Mito, ospitata fino al 27 luglio 2025 presso il Museo Storico della Fanteria dell’Esercito Italiano, con opere provenienti da collezioni private di Italia e Belgio, tra cui la celebre serie di illustrazioni della Divina Commedia realizzate da Dalí su commissione dello Stato italiano nel 1950.
La mostra è organizzata da Navigare Srl in partnership con Difesa Servizi S.p.A. con il patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale Assessorato alla Cultura e Oficina Cultural de la Embajada de España.
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
Si intitola “Invisibile, viaggio fotografico dentro una malattia rara” il nuovo libro di Carmen Cardillo artista/fotografa e docente di fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania. È un racconto per immagini che si sviluppa come percorso interiore ed esteriore. Dalla scoperta della malattia all’adattamento, passando per il dolore e infine alla resilienza. Giorno 25 Maggio alle ore 11 il pubblico è invitato presso la FORO G gallery di Ganzirri, Messina, in Via lago grande 43 alla sua terza presentazione, ma prima nel territorio messinese e a parlarne più direttamente con l’autrice del libro, edito e pubblicato da Villaggio Maori edizioni di Catania.
Questo libro si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica, offrire strumenti di comprensione e promuovere una cultura dell’inclusione. Assieme interverranno Marco Lo Curzio ( grafico e docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania) Roberta Guarnera (gallerista ed artista dello spazio) e last but not least il protagonista di questo racconto fotografico Salvo Cardillo.
FORO G gallery foroggallery.com Via Lago Grande 43B 98165 Ganzirri (Messina) Instagram: @forog.gallery
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui a navigare su Experiences, noi riteniamo che tu sia concorde.OkLeggi di più