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I CASTELLI MEDIEVALI
 

     

Il Castrum, tra guerra ed urbanistica

 

Il Genio militare nell’antichità

 

Dal castrum al castellum romano

 

L’incastellamento, o la mutazione feudale


Gli elementi architettonici medievali
 

L’architettura arabo-normanna in Sicilia

 

Il mix degli stili nell’architettura normanna

 
I Castelli svevi di Federico II
 

I Castelli fortificati “alla moderna”.

 

Dall’assedio alla guerra “mobile”

 

La meccanizzazione della  guerra moderna

 
  I CASTELLI SICILIANI
   

Il Castello Maniace a Siracusa

 

Il Castello di Eurialo a Siracusa


Il Castello di Milazzo

 

Il Castello di Pietrarossa a Caltanissetta


Il Castello di Carini

 

IIl Castello Ursino a Catania

 

Il Castello di Aci Castello

 

Il Castello di Adrano

 

La Torre di Federico ad Enna

 
 

Il Castello di Lombardia ad Enna

 
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Notizie storico-critiche.

Non esistono documenti per risalire alla sua esatta datazione, bisogna quindi basarsi necessariamente sull’osservazione diretta della struttura. E’ possibile che, oltre al suo utilizzo per scopi militari, la torre fosse qualificabile anche come solacium.

In virtù dell’altezza del luogo, per l’ampiezza degli spazi circostanti, per le caratteristiche panoramiche e paesaggistiche, la torre è visibile da grandi distanze e trasmette un senso di dominio. Non sono da escludere valenze simboliche del monumento, anche in relazione alla sua posizione centrale rispetto al territorio siciliano.

Scrive Bellafiore: “L’uso di forme ottagonali in questo periodo non è specifico di talune regioni europee, ma appartiene a quell’ordine geometrico delle forme che si diffonde nel mondo meridionale occidentale su sollecitazioni teoriche provenienti dal vasto mondo islamico, dove il quadrato e le forme da questo derivate per rotazione di 45°, quali la stella a otto punte e l’ottagono, erano alla base del linguaggio architettonico”.

Descrizione dell’impianto e delle decorazioni.

Sorge sulla montagna di Castrogiovanni, leggermente più in basso rispetto alla cittadella della Lombardia. Federico II, l’imperatore svevo, era solito edificare nuove opere nei pressi di strutture simili preesistenti. Ciò risultava più conveniente e meno anti-economico che riparare quelle obsolete. Il sito si presenta come un complesso formato da un recinto murario ottagonale concentrico rispetto alla torre, da cui dista circa 23 metri,e che, rispettando le proporzioni e le simmetrie, coincide con il perimetro ottagonale della torre stessa.

La forma ottagonale trae origine da alcune speculazioni teorico-architettoniche importate dal mondo islamico. Tuttavia,nel mondo occidentale, queste soluzioni si traducono comunque in forme scarne e severe, conservando il tipico gusto dello stile gotico-cistercense. Il monumento è alto 26,10 metri, su una superficie di 208.60 mq.

I forti muri hanno conci squadrati. E’ formato da tre piani, di cui il più alto versa in cattive condizioni. Nel muro è scavata una scala a chiocciola i cui gradini sono stati totalmente ricostruiti. Il soffitto della sala terrena, ottagonale, ricorda le forme dell’ombrello ed è formato da otto costoloni a sezione rettangolare. Al primo piano, strutturalmente simile il piano terra,  vi sono due finestre panoramiche la cui sobria eleganza rimanda all’impronta residenziale, ancor prima che militare, degli ambienti. L’ultimo piano si presenta privo di copertura. Esistono ancora le semicolonne su cui poggiava.

All’esterno, gli stipiti delle finestre sono modulati da colonnine binate con capitelli a decorazione fitomorfica. All’interno della sala che corrisponde alla prima elevazione, nelle semicolonne che reggono i costoloni, vi sono eleganti capitelli dove il motivo del fogliame lanceolato viene rielaborato in forme asciutte ed espressive. Una latrina è scavata sul possente muro, con sistema di smaltimento dei rifiuti organici. La torre possiede ambienti  sotterranei.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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