Il tema principale di queste nostre lezioni: gli stili del mobile
La storia particolare che viene raccontata in queste lezioni si inserisce nel sistema elearnig che Experiences ha condotto per molti anni sul web con il titolo Experiences-education. Proprio sul web abbiamo messo a disposizione degli studenti iscritti ai nostri corsi una grande varietà di attività utilizzate per costruire qualsiasi tipo di corso frontale o a distanza. La piattaforma sarà quanto prima riproposta: aggiornata sotto il profilo tecnologico e arricchita in quanto a contenuti.
Nel caso in esempio, il tema principale delle lezioni di Storia dell’arredamento è consistito nell’analisi degli stili del mobile e della composizione degli interni che ne conseguiva. Tenendo conto tuttavia di un fatto importante: lo stile di un ambiente non sempre può considerarsi sempre omogeneo, per la permanenza di arredi fissi o mobili appartenuti ad epoche precedenti. Quali stili sono stati esaminati? Riportiamo solo i titoli:
Stile Luigi XIII (1610-1649)
Stile Luigi XIV (1650-1700)
Stile Reggenza (1700-1730)
Stile Luigi XV (1730-1760)
Stile Luigi XVI (1760-1789)
Stili Direttorio e Consolato (1789-1804)
Stile Impero (1804 – 1815)
Stile Restaurazione (1815 -1830)
Stile Luigi Filippo (1830 -1848)
Stile Napoleone III (1848 -1870)
Stile Eclettico (1830 – 1900)
Stile Liberty (1890 – 1915)
Art Déco (1918 – 1939)
Funzionalismo (1919 – 1939)
Questi stili fanno riferimento, generalmente, alla storia del mobile francese in quanto soprattutto a partire dalla seconda metà del XVII secolo la Francia cominciò ad assumere un ruolo di guida politico e culturale, che influenzò lo sviluppo del mobile europeo, di pari passo con la trasformazione del modo di vivere delle classi nobili. Pur tuttavia quando parliamo di stile del mobile, ci si attiene ad una classificazione basata su documenti storici, ma spesso nei libri di storia del mobile questa classificazione non è sempre attendibile, in quanto si riferisce semplicisticamente alla successione dei sovrani come ad esempio Luigi XIII, Luigi XIV, e così via.
Il sistema è quantomeno arbitrario, perché ben pochi sovrani influenzarono direttamente l’arte e lo stile. In Francia, punto di riferimento, in fatto di arredamento e costumi di Corte, delle capitali europee fra Sette-Ottocento, due sono le eccezioni: Luigi XIV (soprannominato Re Sole) e Napoleone I Bonaparte. Essi basarono il prestigio del proprio governo anche sul fasto della Corte, per evidenti motivi politici ed economici. Oggi diremmo per motivi d’immagine.
All’interno delle lezioni, nondimeno, per evitare facili classificazioni si è preferito individuare uno stile in base a tre componenti: tecniche impiegate nella costruzione degli arredi, forme d’insieme, motivi dell’ornato. Le tecniche e le forme più o meno geometriche, più o meno floreali, mutano con il tempo, in relazione alle abitudini e alle capacità degli artigiani, all’evoluzione dei sistemi costruttivi, alle disponibilità economiche della committenza. In quanto all’ornamento la sua vita, d’altro canto, è quella di qualsiasi altro oggetto: nasce, si diffonde con l’uso, in ultimo viene superato. L’ornamento è legato al gusto, alla moda; è diffuso dalle illustrazioni che compaiono sui manuali, nei repertori d’ornato, viene accettato ed infine sostituito con uno nuovo in virtù delle predisposizioni sociali.