Oggi a Roma la presentazione del libro “Guardare il restauro” di Eleonora Coloretti

La storia e l’alchimia magica del restauro
in un libro

Guardare il restauro
di Eleonora Coloretti

La presentazione a Roma nel corso del workshop
Antiriciclaggio nell’Arte

Mercoledì 24 maggio
ore 17.15
Rome Business School
Via Giuseppe Montanelli 5,
Roma

di Diana Daneluz

Il Restauro e cosa comporti è cosa ben presente, purtroppo, in grande misura, solo agli addetti ai lavori. È invece parte importantissima e preziosissima della preservazione del patrimonio culturale e artistico, che è patrimonio di tutti. Una professione unica ed altamente specializzata che nel nostro Paese viene invece spesso mortificata, come denuncia anche il Prof. Claudio Scrinati nella sua prefazione al libro, ad esempio dall’obbligo di inserimento della professionalità del restauratore di opere d’arte nell’universo delle ditte appaltatrici, in specie quelle dell’imprenditoria edile. O dal chiamare i professionisti del restauro solo quando non se ne possa più fare a meno. O dalle stroncature di certi critici come quelle di Federico Zeri. E molto altro. Il libro “Guardare il restauro” scritto proprio da una di questi addetti ai lavori, Eleonora Coloretti – Perito, Conservatore e Restauratore d’arte, titolare di E.C. Conservazione e Restauro, ma soprattutto “Restauratore nell’anima” come lei stessa dice di sé –, ed uscito per Campisano Editore con il progetto grafico di Gianni Trozzi, pur restituendo le criticità di un ‘sistema’, vuole essere invece un omaggio a questa professione che è essa stessa arte oltre che mescola di conoscenze storiche, filologiche e scientifiche, competenze e tecnica.  Lo fa attraverso un colloquio, che si fa a tratti intimo, con alcuni dei più grandi esponenti del Restauro italiano: Gianluigi Colalucci, Carlo Giantomassi e Donatella Zari, Guido Botticelli, Antonio Forcellino, essi stessi anche divulgatori e insegnanti del “mestiere” di restauratore. E nello stesso tempo, fa il punto su storia, teoria e prassi del Restauro nella cultura italiana e internazionale, rivendicando il ruolo di ispirazione e leadership che l’Italia può vantare in questo campo.

Nelle circa ottanta pagine del libro, gli esiti quindi di queste cinque interviste realizzate nel tempo dall’Autrice. Ed il tentativo di rispondere attraverso di esse a quesiti fondamentali sul moderno concetto di “restauro” dal punto di vista storico, filologico e scientifico e della personale esperienza degli interpellati e di loro con le committenze e le istituzioni. Scaturirà però, da queste conversazioni, in alcuni punti, anche un inedito sguardo, più ‘intimo’, su questi straordinari personaggi, dai più conosciuti solo attraverso i loro libri e i loro lavori.  Una domanda tra le domande ad esempio è se il restauro sia di per sé un intervento conservativo e si vedrà come non esista una risposta sola ed univoca e questo a causa delle diversissime, per esperienza, convinzioni e metodologie, figure dei restauratori. Accanto a quella, altre domande sono destinate a trovare ascolto e variegate risposte nei colloqui, che non riportiamo per non togliere piacere alla lettura e alla scoperta, come pure gli intervistati racconteranno le problematicità incontrate, legate a volte alla preparazione pratica dei restauratori sui cantieri, a volte alla tempestività o meno dell’erogazione dei fondi, a volte ai contrasti con le committenze e tra le figure che intervengono sul restauro.

Durante la pausa forzata imposta dalla pandemia, Eleonora Coloretti ha avuto modo di sistemare in modo organico quanto emerso dal confronto con i suoi autorevoli interlocutori e di corredare il libro di un ultimo capitolo contenente alcuni casi di studio di restauro scelti dagli intervistati stessi. L’Autrice si pone così volutamente come “filtro” tra questi personaggi importantissimi del mondo del restauro e quello che essi di quel mondo volevano raccontare, una sorta di lascito di testimonianze preziose soprattutto per i giovani che verranno dopo di loro: documenti, relazioni di restauro, disamine di criticità, metodologie di approccio e di lavoro. Anche questo, infatti, è un mondo che cambia ed è importante comprendere cosa resterà del Restauro così come lo conosciamo e cosa cambierà alla luce anche delle trasformazioni della cultura tout court. Nella particolareggiata descrizione delle progressive attività di restauro nei casi documentati, quella che si apre è anche una finestra su una tecnica artigiana di conservazione. restauro e manutenzione complessa e delicata a un tempo, che richiede interventi sempre diversi e mirati e l’intuizione, soprattutto, di scegliere quello giusto capace di restituire allo sguardo di chi la guarda la maggiore integrità possibile dell’opera e insieme il suo afflato, quello che l’artista che l’ha realizzata voleva comunicare. Una pagina sicuramente a sé quella della scheda tecnica del restauro della Cappella Sistina, la sua storia così come raccontata del capo restauratore Gianluigi Colalucci, che riassumeva in sé – l’intervista a Gianluigi Colalucci è stata l’ultima autografa prima della sua scomparsa, come pure è scomparsa Donatella Zari – le caratteristiche, dice Striniati, di “artefice rinascimentale dotato di sommo intelletto e di magistrale mano”.

Importante la bibliografia che comprende tanto i saggi dei protagonisti del volume quanto libri fondanti della teoria del restauro, della manualistica o della saggistica sul lessico del restauro e su grandi restauri, come quelli di Umberto Baldini, Raimondo Strassoldo, Cristoph Luitpold Frommel, Cesare Brandi, Carlo Giantomassi, Francesca Mancinelli, Marco Bucci, Luca Bertolini, Cristina Giannini, Roberta Roani. O sulla “magia” del restauro, come nel caso di Giovanna Bonasegale. Sì, perché tra puliture e limature, rimozioni e consolidamenti, spolveri e sofisticati innesti chimici o materici, rifiniture pittoriche e molti altri ipertecnici interventi uniti ad una profonda conoscenza storico-artistica-culturale dei beni, il restauratore è davvero un po’ un benefico mago, o una maga, che dialoga idealmente con l’autore dell’opera d’arte e lo tranquillizza con le sue alchimie di rispettarne le intenzioni.

Eleonora Coloretti

Eleonora Coloretti

Eleonora Coloretti è nata a Firenze nel 1981. Restauratrice qualificata, laureata in conservazione e restauro del patrimonio storico artistico, completati gli studi universitari entra a far parte dei restauratori specializzati dell’Opera Primaziale Pisana, ente preposto alla tutela, al restauro e alla valorizzazione di Piazza dei Miracoli a Pisa (patrimonio UNESCO). Lavora sotto direzione tecnica di Gianni Caponi, Carlo Giantomassi e Donatella Zari, Gianluigi Colalucci, con supervisione scientifica di Antonio Paolucci. Perito esperto e consulente tecnico d’ufficio presso il tribunale di Massa, esegue attribuzioni, perizie, stime, valutazioni e certificazioni di opere d’arte.


INSERTO FOTOGRAFICO


Diana Daneluz
Giornalista Professionista Tessera N. 182410
Socia Professionista FERPI 
Federazione Relazioni Pubbliche Italiana
e.mail: dianadaneluz410@gmail.com

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