ARTE DEL NOVECENTO

  • Arte del Novecento – Sono cambiati gli orientamenti

    Arte del Novecento – Sono cambiati gli orientamenti

    di Sergio Bertolami 1 – Premessa. Da dove vogliamo cominciarla questa passeggiata nell’arte del Novecento? Sicuramente dalle avanguardie, anche se prima occorrerà dedicare qualche puntata ai precursori. Le avanguardie dei primi anni del secolo sono costituite dagli artisti famosi che hanno scritto eccellenti pagine di storia, come i Matisse, i Derain, i Kirchner, i Picasso.…

  • A Parigi l’Esposizione Universale del 1900 – Bilancio di un secolo

    A Parigi l’Esposizione Universale del 1900 – Bilancio di un secolo

    di Sergio Bertolami 2 – Le bilan d’un siècle (1801-1900). All’inizio del Novecento Parigi è la capitale della cultura. Lo è di fatto, non come oggi che le capitali della cultura le inventano a tavolino. La grande Esposizione Universale, aperta il 14 aprile e chiusa il 12 novembre del 1900, ne è la conferma. 58…

  • All’Esposizione Centennale solo una sala per gli impressionisti

    All’Esposizione Centennale solo una sala per gli impressionisti

    di Sergio Bertolami 3 – L’Exposition de 1900 et L’Impressionnisme. Si chiamava André Mellerio il raffinato critico d’arte deluso, e non poco, della mostra sugli impressionisti allestita al Grand Palais in occasione della grande Esposizione Universale del 1900 a Parigi. La giudicava una manifestazione incompleta, rispetto a ciò che si sarebbe atteso. Evidenziava la sua…

  • Non si tratta più di sensazione, ma dell’idea che ne deriva

    Non si tratta più di sensazione, ma dell’idea che ne deriva

    di Sergio Bertolami 4 – Il movimento idealista in pittura. Chi pensa che la storia dell’arte sia fatta solo di tele e pennelli oppure di mazzotte e scalpelli, sta proprio sbagliando strada. L’arte o l’architettura seguono le palpitazioni della vita sociale. Nelle opere si possono leggere indirizzi e aspirazioni profonde da collocare esattamente nel tempo…

  • Joris Karl Huysmans: il sublimato di un’arte diversa

    Joris Karl Huysmans: il sublimato di un’arte diversa

    di Sergio Bertolami 5 – À rebours, per diletto dello spirito. Per comprendere i primi anni del Novecento nell’arte, occorre considerare le oscillazioni fra due secoli. In qualche modo, occorre afferrare i concetti di baricentro e stabilità dell’equilibrio, come quando da bambini destava in noi meraviglia vedere due forchette conficcate in un tappo di sughero…

  • Nel silenzio Fernand Khnopff ha chiuso la porta su sé stesso

    Nel silenzio Fernand Khnopff ha chiuso la porta su sé stesso

    di Sergio Bertolami 6 – Il Simbolismo in Belgio: Fernand Khnopff. Lo chiamavano “le Castel du rêve”, il castello del sogno, “la chapelle votive”, la cappella votiva, per l’estetica tutta personale e complicata. Eppure, era di una linearità esemplare, la sua casa. Non il palazzo in cui si è isolato Jean Floressas Des Esseintes, il…

  • Il gusto fantastico e orrido di Ensor nella bottega di souvenir

    Il gusto fantastico e orrido di Ensor nella bottega di souvenir

    di Sergio Bertolami 7 – Il Simbolismo in Belgio: James Ensor. Dopo la maschera mondana di Fernand Khnopff ci soffermeremo su altre maschere, come quelle dipinte da James Ensor, simboli della solitudine piuttosto che dell’eleganza, dell’inquietudine, della crisi identitaria, metafore con le quali quest’altro grande maestro del Simbolismo belga ha coltivato un terreno fertile alle…

  • Edvard Munch: il Fregio della vita con le sue gioie e i suoi dolori

    Edvard Munch: il Fregio della vita con le sue gioie e i suoi dolori

    di Sergio Bertolami 8 – Dal “Caso Munch” alla Secessione di Berlino. Sul tracciato belga di Les XX (il gruppo dei Venti), nasce a Berlino il 5 febbraio 1892 il Vereinigung der XI (l’associazione degli Undici), da un’idea di Max Liebermann e Walter Leistikow. La chiamarono “Libera Associazione per l’Organizzazione di Mostre d’Arte”, perché se…

  • In Böcklin e Bracht dei luoghi tranquilli dove ricordare o dimenticare

    In Böcklin e Bracht dei luoghi tranquilli dove ricordare o dimenticare

    di Sergio Bertolami 9 – Il simbolismo in Germania: Böcklin e Bracht. Le associazioni culturali di questo periodo affondano le proprie radici nelle esperienze trascorse. Ovverosia, da una parte, nei valori e negli ideali del Movimento romantico, che aveva come punto nodale la vita e i sentimenti dell’umanità. Dall’altra, a più forte ragione, nel Simbolismo,…

  • Secessioni – “A ogni tempo la sua arte, all’arte la sua libertà”

    Secessioni – “A ogni tempo la sua arte, all’arte la sua libertà”

    di Sergio Bertolami 10 – L’opposizione alle concezioni conservatrici. Il termine, scelto per definire la volontà di separarsi dai canoni tradizionali e conservatori, fu quello di Secessione. Termine che rimase circoscritto principalmente ai paesi di lingua tedesca e che identificò uno strappo insanabile. Sembra che sia stato usato per la prima volta da Georg Hirth,…

  • L’Associazione degli artisti visivi della Secessione di Monaco – 1892

    L’Associazione degli artisti visivi della Secessione di Monaco – 1892

    di Sergio Bertolami 11 – Le Secessioni di Monaco e Dresda. Come è vero che il 1892 in Germania è segnato dal cosiddetto “Caso Munch”, che porterà sei anni dopo a un movimento berlinese orientato al rinnovamento del gusto estetico, così è altrettanto vero che la prima secessione ebbe luogo a Monaco nel medesimo anno.…

  • Franz von Stuck – Intensa gioia di vivere e desiderio di passione

    Franz von Stuck – Intensa gioia di vivere e desiderio di passione

    di Sergio Bertolami 12 – La ricerca d’inconsueti traguardi espressivi. Uno striscione sventolava: “Spianare la strada ai giovani talenti!”. Era il 1889, l’anno in cui fu istituito il primo Salone di Monaco al Glaspalast. Non era importante che desse vita a una nuova serie di mostre, quanto che fossero d’arte moderna. Un giovane pittore, fiducioso,…

  • A Berlino ci sono i soldi e la città si espande, mentre la storia di Parigi e Londra è dietro di loro

    A Berlino ci sono i soldi e la città si espande, mentre la storia di Parigi e Londra è dietro di loro

    di Sergio Bertolami 13 – Dal Gruppo degli XI alla Secessione di Berlino. La Secessione di Monaco sollevava un vento trascinatore nell’intera Germania: appassionava, esaltava, persuadeva. Specialmente le giovani generazioni. Esattamente come era avvenuto un secolo prima con lo Sturm und Drang, contraddistinto dalla esaltazione, nella vita e nell’arte, dell’irrazionale e del sentimento romantico in…

  • Con lo “Stile Secessione” in tre mosse Vienna fa scacco all’Europa

    Con lo “Stile Secessione” in tre mosse Vienna fa scacco all’Europa

    di Sergio Bertolami 14 – L’arte nuova della Secessione viennese. La Wiener Secession fu istituita il 3 aprile del 1897. Il nome di Secessione viennese sintetizza quello ufficiale di Vereinigung bildender Künstler Österreichs (V. b. K. Ö.), ovvero Associazione degli artisti figurativi austriaci. La rivoluzione culturale della Secessione varcò, dunque, i confini tedeschi e si…

  • Gustav Klimt – “Non puoi piacere a tutti con la tua azione e la tua arte”

    Gustav Klimt – “Non puoi piacere a tutti con la tua azione e la tua arte”

    di Sergio Bertolami 15 – Le polemiche sulle opere di Klimt. «Come il comitato direttivo non può ignorare, un gruppo di artisti figurativi sta cercando da anni, all’interno dell’Associazione, di trovare riconoscimenti per le proprie concezioni artistiche. Queste concezioni culminano nell’affermazione della necessità di stabilire un rapporto più vivace tra la vita artistica viennese e…

  • Gustav Klimt – “Uno stile nuovo conquistato combattendo”

    Gustav Klimt – “Uno stile nuovo conquistato combattendo”

    di Sergio Bertolami 16 – Dopo la Künstler-Compagnie il “periodo d’oro”. Klimt non amava viaggiare, racconta il suo biografo Christian M. Nebehay. Gli bastava allontanarsi da casa per essere colto da un’eccessiva nostalgia. Adorava, però, l’Italia e ci venne ripetutamente, ma, per esempio, una volta rifiutò un lungo soggiorno a Firenze, proposto dallo scultore Max…

  • Laboratori d’arte per dare vita ad oggetti, di cui l’utilità è il primo principio

    Laboratori d’arte per dare vita ad oggetti, di cui l’utilità è il primo principio

    di Sergio Bertolami 17 – Nasce la Wiener Werkstätte di Hoffmann e Moser. L’azienda Wiener Werkstätte (vale a dire Laboratori viennesi) nacque con l’intento di rinnovare le arti applicate sulla base di un artigianato di alta qualità. Per farlo occorreva produrre soltanto oggetti unici, di straordinaria bellezza e di esclusiva fattura. Il motto ricorrente era:…

  • Art Nouveau il primo vero stile internazionale dell’età moderna

    Art Nouveau il primo vero stile internazionale dell’età moderna

    di Sergio Bertolami 18 – Un movimento dalle poliedriche manifestazioni. Tchudi Madsen in Sources of Art Nouveau del 1956 elencava una serie di nomi utilizzati, tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, per identificare il nuovo fenomeno artistico. Alcuni di questi nomi li abbiamo già incontrati, ma ne vorrei aggiungere altri, per…

  • Storia del negozio che ha identificato l’Art Nouveau in Italia

    Storia del negozio che ha identificato l’Art Nouveau in Italia

    di Sergio Bertolami 19 – Arthur Lasenby Liberty seguace di William Morris Le trasformazioni artistiche o letterarie sono quasi sempre lente, mai lineari, né assolute. Neppure sotto il profilo temporale, per cui leggere su qualche testo che lo Stile Liberty ebbe inizio nel 1890 dovrebbe far sorgere qualche comprensibile dubbio. Questo perché, se il termine…

  • Siegfried Bing, il mercante d’arte che sapeva fare rete fra Oriente ed Occidente

    Siegfried Bing, il mercante d’arte che sapeva fare rete fra Oriente ed Occidente

    di Sergio Bertolami 20 – Il ruolo di Bing a sostegno delle arti applicate Ho parlato di Arthur Lasenby Liberty e non posso trascurare Siegfried Bing. A cercare due notizie su di lui, troverete che era un mercante di nascita tedesca, un editore ed anche un mecenate. Proveniva da una ricca famiglia ebrea di Amburgo.…

  • Con le stampe esotiche artisti e pubblico si appassionano per l’arte giapponese

    Con le stampe esotiche artisti e pubblico si appassionano per l’arte giapponese

    di Sergio Bertolami 21 – Il Giapponismo nella seconda metà dell’Ottocento. L’Art Nouveau è sostanzialmente legata alle arti dell’Estremo Oriente, che nella seconda metà dell’Ottocento tornarono ad incidere sulle inclinazioni degli artisti e del pubblico più ampio. Non perché dal secolo XVIII – durante il quale avevano profondamente sedotto le élite – erano state poi…

  • Ridisegnare la casa: i negozi di Bing e Meier-Graefe in omaggio alla donna emancipata

    Ridisegnare la casa: i negozi di Bing e Meier-Graefe in omaggio alla donna emancipata

    di Sergio Bertolami 22 – La Maison de l’Art Nouveau e La Maison Moderne Nel loro Journal (1851-1870) i fratelli Edmond e Jules de Goncourt, avevano annotato più volte notizie riguardanti le proprie collezioni di stampe orientali. Vi si legge: «Tutto ciò che [i giapponesi] fanno è prendere da ciò che osservano. Loro rappresentano quanto…

  • Henry van de Velde – Ogni teoria che sosteneva diventava per lui una missione

    Henry van de Velde – Ogni teoria che sosteneva diventava per lui una missione

    di Sergio Bertolami 23 – Primi passi verso arti applicate ed ornamento. Chi pensa sinceramente che le grandi opere raffigurate sui libri di storia dell’arte siano state senza contraccolpi o reazioni, non ha idea della realtà dei fatti. Persino l’arte floreale ebbe i suoi sussulti. Bing e il suo Salon dell’Art Nouveau, ad esempio, per…

  • Art Nouveau – “Il delirio… il delirio della bruttezza!”

    Art Nouveau – “Il delirio… il delirio della bruttezza!”

    di Sergio Bertolami 24 – l’ideale sociale di Henry van de Velde. Dicono bene i critici, che parlano di Henry van de Velde, l’esposizione fatta nel negozio di Bing il 26 dicembre 1895 e l’esposizione del 1897 a Dresda, «contribuirono fortemente alla diffusione delle sue idee e alla sua fama in Europa tenuta viva anche…

  • Victor Horta – Con steli di fiori esotici animava spazi fluidi e avvolgenti

    Victor Horta – Con steli di fiori esotici animava spazi fluidi e avvolgenti

    di Sergio Bertolami 25 – La struttura metallica a vista cambia l’architettura Bruxelles nel decennio 1980-90 fu un evidente centro propulsore d’arte contemporanea, tanto da essere considerata una delle principali capitali europee dell’Art Nouveau. Qui due facoltosi avvocati come Octave Maus ed Edmond Picard erano stati tra i fondatori, prima del circolo dei Vingt, poi…

  • Charles Rennie Mackintosh – Ha combinato una varietà di fonti in uno stile del tutto originale

    Charles Rennie Mackintosh – Ha combinato una varietà di fonti in uno stile del tutto originale

    di Sergio Bertolami 26 – Mackintosh e il Movimento di Glasgow Charles Rennie Mackintosh è stato a lungo considerato, a torto, un decoratore, un arredatore, un disegnatore di mobili in stile Art Nouveau. Guadagnò popolarità solo nei decenni successivi alla scomparsa. È sufficiente pensare che, fatto l’inventario dei lavori lasciati, volendo porre all’asta i suoi…

  • Antoni Gaudí – “La retta è la linea degli uomini e la curva è la linea di Dio”

    Antoni Gaudí – “La retta è la linea degli uomini e la curva è la linea di Dio”

    di Sergio Bertolami 27 – Gaudí espressione massima del modernismo catalano Corsi e ricorsi caratterizzano la Storia. Per cui anche Antoni Gaudí i Cornet, dal secondo dopoguerra, è stato progressivamente “riscoperto”, così com’è accaduto per l’Art Nouveau che in Spagna ritroviamo sotto il nome di Modernismo. Molteplici le ragioni. La prima, in modo assoluto, è…

  • Alphonse Mucha – Idealizzò a simbolo erotico l’immagine femminile

    Alphonse Mucha – Idealizzò a simbolo erotico l’immagine femminile

    di Sergio Bertolami 28 – Il fascino fatale della femme fin-de-siècle Quando si parla di Art Nouveau, spesso la mente corre alle leggiadre fanciulle ritratte da Alphonse Mucha, ragazze adorabili di delicata sensualità e fantasia, dai capelli boccolosi mossi dal vento, con camicie lunghe e svolazzanti, avviluppate in intrecci floreali. Questo perché Mucha è stato,…

  • Espressionismo – La forza creatrice per scrutare l’interiorità più profonda dell’animo

    Espressionismo – La forza creatrice per scrutare l’interiorità più profonda dell’animo

    di Sergio Bertolami 29 – La tempesta dell’Espressionismo Ogni anno ha la sua storia. Per riprendere le fila del discorso sull’arte del Novecento (Seconda serie), scelgo il 1905 e non a caso. È l’anno in cui Einstein elabora la teoria della relatività ristretta e Robert Wood realizza il primo cristallo di sicurezza. Johon Danton costruisce…

  • Alla ricerca di una definizione di Espressionismo

    Alla ricerca di una definizione di Espressionismo

    di Sergio Bertolami 30 – L’origine del termine Espressionismo L’idea di Adolf Behne che il nuovo movimento Espressionista rappresentasse «il ridestarsi di tendenze che hanno sempre dominato l’arte nelle sue epoche più felici» non è nuova. Spesso la troviamo riproposta nella letteratura artistica, riguardo a opere di ogni età storica nelle quali hanno prevalso esasperazioni…

  • Die Brücke, per chiamare a raccolta i giovani e procurarsi libertà d’azione e di vita

    Die Brücke, per chiamare a raccolta i giovani e procurarsi libertà d’azione e di vita

    di Sergio Bertolami 31 – Die Brücke, perché l’uomo è un ponte, non una meta Il movimento artistico che rappresentò il primo momento dell’Espressionismo tedesco è quello costituito nel 1905 da quattro studenti di architettura del Politecnico di Dresda, per la precisione il Collegio tecnico reale (Königliche Technische Hochschule): Fritz Bleyl, Ernst Ludwig Kirchner, Erich…

  • Kirchner, Bleyl, Heckel, Schmidt-Rottluff: i magnifici quattro dell’Espressionismo tedesco

    Kirchner, Bleyl, Heckel, Schmidt-Rottluff: i magnifici quattro dell’Espressionismo tedesco

    di Sergio Bertolami 32 – I protagonisti Il primo decennio del Novecento vede il manifestarsi delle “avanguardie”, gruppi di artisti o singole individualità, che operano in rottura drastica con la tradizione, fanno circolare manifesti e diffondono programmi, accompagnati da pubbliche manifestazioni considerate dal perbenismo comune come provocatorie. Nelle arti figurative, tra le avanguardie artistiche stiamo…

  • Ernst Kirchner – Riportare ordine nel caos circostante: questo è il mio compito

    Ernst Kirchner – Riportare ordine nel caos circostante: questo è il mio compito

    di Sergio Bertolami 32/1 – I protagonisti Ernst Ludwig Kirchner (Aschaffenburg 1880 – Frauenkirch, presso Davos, 1938). È spesso considerato il rappresentante più tipico del gruppo Die Brücke, la personalità più interessante, il più dotato di talento e creatività. Senza dubbio è la guida spirituale del sodalizio artistico, il riferimento teorico, il principale organizzatore. Alla…

  • Fritz Bleyl – Non era un vero bohémien, ma uno studente di architettura organizzato

    Fritz Bleyl – Non era un vero bohémien, ma uno studente di architettura organizzato

    di Sergio Bertolami 32/2 – I protagonisti Hilmar Friedrich Wilhelm Bleyl, noto agli amici come Fritz Bleyl (Zwickau in Sassonia 1880 – Bad Iburg 1966), è uno dei quattro fondatori del gruppo artistico Die Brücke (“Il Ponte”). Forse è il meno conosciuto, rispetto a Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel e Karl Schmidt-Rottluff. Il meno conosciuto,…

  • Erich Heckel: “Era chiaro per noi da cosa dovevamo allontanarci. Meno chiaro dove saremmo andati”

    Erich Heckel: “Era chiaro per noi da cosa dovevamo allontanarci. Meno chiaro dove saremmo andati”

    di Sergio Bertolami 32/3 – I protagonisti Erich Heckel (Döbeln 1883 – Radolfzell 1970) è uno dei quattro fondatori della Brücke ed è considerato fra i principali rappresentanti dell’Espressionismo tedesco. Ha frequentato la scuola elementare a Olbernhau (1891-1895), la scuola secondaria a Freiberg (1896-1900), quindi il liceo classico a Chemnitz, dove si è diplomato nel…

  • Karl Schmidt-Rottluff – “Obiettivo della Brücke è attirare a sé tutti gli elementi rivoluzionari e in fermento”

    Karl Schmidt-Rottluff – “Obiettivo della Brücke è attirare a sé tutti gli elementi rivoluzionari e in fermento”

    di Sergio Bertolami 32/4 – I protagonisti Karl Schmidt-Rottluff (Rottluff 1884 – Berlin 1976). C’è un ritratto fatto da Ernst Kirchner, in cui compare anche Schmidt-Rottluff. Per essere precisi Kirchner affermava: «I miei dipinti sono allegorie, non ritratti». In questo dipinto del 1925, rappresenta I pittori della Brücke. Sono passati dodici anni dallo scioglimento; anni…

  • Kandinsky e Il Cavaliere Azzurro: “Il cavallo porta il cavaliere, ma il cavaliere guida il cavallo”

    Kandinsky e Il Cavaliere Azzurro: “Il cavallo porta il cavaliere, ma il cavaliere guida il cavallo”

    di Sergio Bertolami 33 – Der Blaue Reiter di Wassily Kandinsky e Franz Marc Il Cavaliere Azzurro – questa è la traduzione di Der Blaue Reiter – richiama alla memoria un quadro che porta lo stesso titolo, un olio su tela di 50×60 centimetri, dipinto di Wassily Kandinsky nel 1903. Due anni prima della fondazione…

  • Kandinsky e Il Cavaliere Azzurro alla ricerca dell’armonia di colori e forme

    Kandinsky e Il Cavaliere Azzurro alla ricerca dell’armonia di colori e forme

    di Sergio Bertolami 34 – L’esoterismo di Rudolf Steiner influenza Kandinsky Il Blaue Reiter durò il tempo di tre anni appena. A Monaco Kandinsky aveva soppiantato la Neue Künstlervereinigung (Nuova Società d’Artisti) e s’era portato via altri dissidenti come lui, cioè Franz Marc, Alfred Kubin e Gabriele Münter. Accomunati nelle idee, insieme hanno dato vita…

  • Franz Marc: “Le nuove idee sono difficili da capire solo perché non sono familiari”

    Franz Marc: “Le nuove idee sono difficili da capire solo perché non sono familiari”

    di Sergio Bertolami 35 – Der Blaue Reiter: rinnovamento spirituale della cultura occidentale Se Kandinsky è il teorico del Blaue Reiter, Franz Marc, grazie al suo senso pratico, ne è a tutti gli effetti l’organizzatore: mantiene i contatti fra i membri, informa mercanti d’arte e curatori delle mostre, editori e collezionisti. Kandinsky lo ritroveremo nel…

  • Il Gruppo Klimt e le mostre d’arte 1908 e 1909 a Vienna

    Il Gruppo Klimt e le mostre d’arte 1908 e 1909 a Vienna

    di Sergio Bertolami 36 – L’Espressionismo in Austria Fino allo scoppio della Grande guerra, Vienna è senza dubbio uno dei centri più vivaci dell’arte moderna. Le eleganti suggestioni dell’Art Nouveau, avvalorate dagli artisti della Wiener Sezession, sono gli ultimi sprazzi della Bella époque mitteleuropea, caratterizzata da prosperità economica e da una vita spensierata e gioiosa.…

  • Richard Gerstl – Il primo espressionista austriaco, un esistenzialista “avant-lettre”

    Richard Gerstl – Il primo espressionista austriaco, un esistenzialista “avant-lettre”

    di Sergio Bertolami 36/1 – I Protagonisti Richard Gerstl (Vienna 1883 – Vienna 1908). Per esprimere il senso tragico di una realtà che sta mutando anche in Austria, si può fare riferimento ad un pittore in particolare, conosciuto perlopiù fra gli addetti ai lavori. È Richard Gerstl, considerato dall’attuale critica come il primo artista espressionista…

  • Egon Schiele: “Fanno un sacco di pubblicità con i miei disegni proibiti”

    Egon Schiele: “Fanno un sacco di pubblicità con i miei disegni proibiti”

    di Sergio Bertolami 36/2 (Parte prima) – I protagonisti Non soltanto la guerra, ma anche la pandemia d’influenza spagnola, falcidiarono milioni di vittime. «La guerra è finita e devo andare – scrive Egon Schiele ansioso di riprendere a pieno ritmo il suo lavoro d’artista – I miei dipinti saranno esposti in tutti i musei del…

  • Egon Schiele: “L’Arte non può essere moderna, l’Arte appartiene all’eternità”

    Egon Schiele: “L’Arte non può essere moderna, l’Arte appartiene all’eternità”

    di Sergio Bertolami 36/2 (Parte seconda) – I protagonisti Con l’idea che non esista un’arte moderna, ma eterna, Egon Schiele dal 1909 entra a pieno titolo nella cerchia dei pittori di primo piano. Fa parte del “gruppo Klimt”. La Weiner Werkstatte stampa tre sue grafiche. Già nel 1911 gli è riservata una monografia scritta dall’amico…

  • Oskar Kokoschka: “Non esiste un Espressionismo ma solo giovani che cercano di orientarsi nel mondo”

    Oskar Kokoschka: “Non esiste un Espressionismo ma solo giovani che cercano di orientarsi nel mondo”

    di Sergio Bertolami 36/3 – I protagonisti Oskar Kokoschka (Pöchlarn 1886 – Montreux 1980). Nasce, nella periferia di una cittadina austriaca del sud, dalla modesta famiglia di un commesso viaggiatore e gli inizi sono abbastanza difficili. Le biografie, invece, tendono sempre all’esaltazione e fanno di suo padre un orafo cecoslovacco, mestiere praticato in realtà dai…

  • Adolf Loos: ciò che ha scritto e costruito era esattamente quello che pensava

    Adolf Loos: ciò che ha scritto e costruito era esattamente quello che pensava

    di Sergio Bertolami 37 – L’architetto precursore del Movimento moderno L’amico architetto di Oskar Kokoschka, Adolf Loos – Dolfi come lo chiamavano familiarmente – non è soltanto il sacro autore di Ornamento e delitto (1908), granitico come la pietra che scolpiva suo padre, scalpellino di Brunn. Sapeva anche scherzare sulle situazioni quotidiane. Come quella volta…

  • Adolf Loos: “L’ornamento non soltanto è opera di delinquenti, ma è esso stesso un delitto”

    Adolf Loos: “L’ornamento non soltanto è opera di delinquenti, ma è esso stesso un delitto”

    di Sergio Bertolami 38 – Il saggio alle origini del modernismo Mi riesce difficile commentare di Adolf Loos il testo più significativo: Ornamento e delitto (Ornament und Verbrechen). Non perché dica cose che non condivida nella loro essenza, ma perché le dice in modo così sconclusionato che meraviglia come abbiano fatto presa. Loos era un…

  • L’interazione tra arte, industria e artigianato al Deutscher Werkbund di Colonia

    L’interazione tra arte, industria e artigianato al Deutscher Werkbund di Colonia

    di Sergio Bertolami 39 – La ricerca di uno stile contemporaneo nel disegno per l’industria Il discorso di Loos, chiuso su sé stesso, non poteva portare a soluzioni concrete. Era troppo semplicistico affermare: «Dato che l’ornamento non ha più alcun rapporto organico con la nostra civiltà, esso non ne è più neppure l’espressione. L’ornamento realizzato…

  • Al Grand Palais di Parigi il critico Vauxcelles in gabbia tra le bestie feroci

    Al Grand Palais di Parigi il critico Vauxcelles in gabbia tra le bestie feroci

    di Sergio Bertolami 40 – L’affermazione dei Fauves al Salon d’Automne del 1905 Chi ricorda il critico d’arte Louis Vauxcelles? Colui che offrì lo spunto per definire cage aux fauves (gabbia delle belve) la sala nella quale erano esposte 39 scandalose tele dipinte da un gruppo di giovani artisti francesi? Gli organizzatori della terza edizione…

  • Henri Matisse a Collioure: un’estate fauves di linee e colori

    Henri Matisse a Collioure: un’estate fauves di linee e colori

    di Sergio Bertolami 41 – Henri Matisse e André Derain fra gli artisti del Roussillon Il fauvismo – occorre evidenziarlo subito – è una fase effimera nella lunga e sfaccettata storia dell’arte del Novecento. Matisse ne parlerà come di una “prova del fuoco” dalla quale uscirà temprato. Bene aveva intuito il critico Louis Vauxcelles che,…

  • Matisse: “È tutto nel concepimento. Devo quindi avere una visione chiara sin dall’inizio”

    Matisse: “È tutto nel concepimento. Devo quindi avere una visione chiara sin dall’inizio”

    di Sergio Bertolami 42 – Notes d’un peintre: principi artistici e filosofia di vita di Henri Matisse Fra i dipinti presentati al Salon d’Automne del 1905 il più famoso è quello di Matisse, Donna con cappello (Femme au chapeau). L’opera raffigura la moglie dell’artista, Amélie Parayre, vestita in modo borghese. Il tocco libero, la luce…

  • Gli amici Fauves di Matisse: André Derain

    Gli amici Fauves di Matisse: André Derain

    di Sergio Bertolami 43 – I protagonisti Seppure legati da chiare analogie e da reciproci rapporti, gli espressionisti francesi, che molti preferiscono distinguere come Fauves, hanno visibilmente sostanziali differenze con gli espressionisti tedeschi: quelli della Brücke, ad esempio. Edonisti raffinati i primi, passionali e protestatari i secondi, i quali antepongono alla bellezza dell’immagine dei francesi…

  • Gli amici Fauves di Matisse: Jelka Rosen

    Gli amici Fauves di Matisse: Jelka Rosen

    di Sergio Bertolami 44 – I protagonisti La mostra al Salon d’Automne del 1905, aperta al Grand Palais di Parigi, destò, dunque, scandalo. Colpì per l’audacia nell’uso dei colori veementi. Lo scrittore Camille Mauclair disse che «un barattolo di vernice era stato buttato in faccia al pubblico» e col termine “vernice” intendeva proprio il materiale…

  • Gli amici Fauves di Matisse: Albert Marquet

    Gli amici Fauves di Matisse: Albert Marquet

    di Sergio Bertolami 45 – I protagonisti Abbiamo letto nella puntata scorsa che Fernand Léger descriveva così Salon des Indépendants (ripeto la citazione per comodità, vostra e mia): «È soprattutto una fiera di pittori per pittori, una fiera di dimostrazioni d’arte, il suo eterno rinnovamento, che è poi la sua ragion d’essere. Il Salon des…

  • Gli amici Fauves di Matisse: Maurice de Vlaminck

    Gli amici Fauves di Matisse: Maurice de Vlaminck

    di Sergio Bertolami 46 – I protagonisti Di Maurice de Vlaminck ho già accennato parlando di Derain. La sua unione con i fauves fu fragile e breve, come per molti altri del gruppo che dopo il 1907 intraprenderanno, chi più chi meno, un percorso autonomo. Il sodalizio con André Derain fu per Maurice de Vlaminck…

  • Gli amici Fauves di Matisse: Louis Valtat e Henri Manguin

    Gli amici Fauves di Matisse: Louis Valtat e Henri Manguin

    di Sergio Bertolami 47 – I protagonisti L’iniziatore e animatore ufficiale del gruppo dei Fauves, come si sa, èHenri Matisse. Al suo nome è consuetudine associare almeno quelli di Marquet, Derain, de Vlaminck, di cui ho già scritto nelle pagine precedenti. Poche note sommarie, si capisce, perché per approfondimenti non mi stancherò mai di rimandare…

  • Gli amici Fauves di Matisse: Georges Rouault e Kees van Dongen

    Gli amici Fauves di Matisse: Georges Rouault e Kees van Dongen

    di Sergio Bertolami 48 – I protagonisti Georges Rouault (Parigi 1871 – Parigi 1958). Da adolescente è apprendista e poi impiegato presso il pittore di vetrate Émile Hirsch. Allo stesso tempo, segue le lezioni serali presso l’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi. Dal 1891 è ammesso all’École des Beaux-Arts di Parigi nel corso…

  • Gli amici Fauves di Matisse: Charles Camoin e Jean Puy

    Gli amici Fauves di Matisse: Charles Camoin e Jean Puy

    di Sergio Bertolami 49 – I protagonisti Charles Camoin (Marsiglia 1879 – Parigi 1965) arriva a Parigi da Marsiglia e con Matisse, Marquet e Rouault, frequenta lo studio di Moreau nei pochi mesi che precedono la morte del maestro. Durante il servizio militare, nel 1899, conosce Cézanne rimanendo con lui in corrispondenza epistolare. La stretta…

  • Gli amici Fauves di Matisse, i tre di Le Havre: Othon Friesz, Raoul Dufy, Georges Braque

    Gli amici Fauves di Matisse, i tre di Le Havre: Othon Friesz, Raoul Dufy, Georges Braque

    di Sergio Bertolami 50 – I protagonisti In questo breve e rapido excursus riguardante il gruppo stretto intorno a Matisse non rimane che accennare ai tre di Le Havre. Lo formano protagonisti eccellenti come Othon Friesz, Raul Dufy e Georges Braque. I primi due sono nati nell’importante città famosa per il suo porto, affacciato sulla…