Roma: La riscoperta di un artista straordinario del Novecento italiano

Quella di venerdì 12 aprile, al MAXXI di Roma è stata una di quelle felici occasioni dove il coinvolgimento e la passione di chi parla si incontra con l’interesse autentico di un pubblico, oltre che numeroso, partecipe e curioso. Una curiosità suscitata anche dal soggetto del libro presentato, un artista molto conosciuto e acclamato all’estero, meno nel suo Paese, ancor meno nella sua città, Benevento.

Un artista senza limiti nel panorama artistico 
del Novecento italiano.
 
Presentato al MAXXI a Roma il libro “SENZA LIMITI – Vita e opera di Antonio Del Donno”
di Simona Lombardi

“SENZA LIMITI – Vita e opera di Antonio Del Donno” di Simona Lombardi edito dalla elKozeh Edizioni è il titolo del libro presentato nell’evento del 12 aprile scorso, realizzato in collaborazione con l’archivio dell’Artista curato da Alberto Molinari, moderato dal conduttore televisivo Marco Carrara.  Nella sua introduzione, il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, ha voluto evidenziare la polifonicità del libro, che ospita infatti una varietà di voci sulla vita e sul percorso artistico del “Maestro sannita”, figura complessa ed estremamente contemporanea. Se è vera come è vera, ha detto Giuli, l’affermazione di Picasso “l’arte è una menzogna che serve per raccontare la verità”, l’obiettivo è stato centrato da un artista che ha impiegato la pittura accanto agli oggetti e alla parola per raccontare la sua verità, che è profondamente radicata (nella sua città, nella sua religiosità), ma altrettanto aerea.

Una certa idea di editoria – Non poteva essere più d’accordo l’editore, Jean Pierre el Kozeh, che dopo i ringraziamenti di rito, ha raccontato cosa lo spinge, edizione dopo edizione, a valorizzare con produzioni editoriali di alta qualità – fuori e dentro “le mura” – le eccellenze artistiche, monumentali e culturali beneventane (anche l’imprenditore culturale ed editore, che vive e lavora a Roma, è originario di Benevento n.d.r.). Una città contradditoria, dalle antiche radici storiche e culturali, che fatica oggi a trovare il posto che invece le spetterebbe nel panorama artistico-culturale. Senza polemiche, con atti concreti, el Kozeh mette il suo impegno nell’invertire questa tendenza, attraverso pubblicazioni autentiche, non necessariamente remunerative, che si augura piuttosto vengano lette soprattutto dalle nuove generazioni. La scelta di pubblicare da ultimo questo volume nasce anche dal riconoscere che Del Donno è fortemente rappresentativo della complessità e contradditorietà del territorio che esprime e in cui si esprime, un territorio profondamente religioso, come lui, e nel contempo patria di credenze e archetipi folkloristici e antagonisti, come le streghe. Una contraddittorietà che altro non è che quella insita in ciascuno di noi, il che rende il percorso di ricerca di questo artista universale e che giustifica la extra-territorialità della sua fama. “Prodotto editoriale di altissima qualità per l’apporto cromatico, il font, la cura delle immagini scelte” è il volume per Angelo Piero Cappello, direttore generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. E l’artista che racconta è un artista straordinario, entrato di diritto nella Collezione Farnesina per almeno due ragioni. Per il suo radicamento profondo, che non è solo radicamento alle sue origini cittadine, ma espressione del suo profondo senso di libertà individuale di chi non si piega a mode; e perché come artista che ha attraversato un momento cruciale della storia dell’arte contemporanea senza però precipitare nelle sue correnti, di esse ha tuttavia assimilato materie, caratteristiche e stilemi, che lui ha poi lavorato e congiunto con la parola in una interpretazione libera e totalmente personale. Oggi c’è uno sbilanciamento, ha detto ancora Cappello, verso prodotti estetici, in qualche caso molto validi, ma non portatori di un senso etico molto profondo. Come lo erano quelli di Del Donno.

Da una tesi di laurea al volume presentato al MAXXI: il percorso magico della giovane autrice – Si chiama Simona Lombardil’autrice della tesi di laurea, che poi grazie ad alcuni successivi e fortunati incontri, ha intercettato un editore che vi ha visto dentro un libro, ed un bel libro. Simona aveva scelto Antonio Del Donna per curiosità, proprio perché ne sapeva poco. Scoprendo via via l’arte e la poetica del Maestro e anche la fortuna di questi all’estero, esposti nei maggiori musi del mondo, come il MoMA di New York. E scoprendo altresì la sua vita, personale e artistica, quasi in sordina nella sua città (che tuttavia è ricolma di sue opere) e nel nostro Paese. Il libro, poi, una volta concretizzatasi la possibilità di realizzarlo, nasce dalla volontà di rendere omaggio all’artista, in un riscatto che renda la sua opera conoscibile ai più. 

Fiumi di parole in fiumi di pennellate – Presente all’evento Annarita Del Donno, incappata in autentica commozione alla vista di un filmato, mandato in onda a sorpresa dall’editore, le cui immagini tanto restituivano dell’artista e dell’uomo Antonio Del Donno, suo padre. Un padre la cui figura di uomo non è sta mai disgiunta, ha detto, ai suoi occhi, da quella dell’artista. Il suo candore, la sua timidezza, la sua purezza è tutta nella sua opera: “fiumi di parole in fiumi di pennellate”. Si è detta grata che si possa finalmente mettere ulteriormente ordine scientificamente, con la tesi prima, con il volume poi, a valle del gran lavoro di cui ha ringraziato il curatore dell’archivio Del Donno, Alberto Molinari, nel percorso storico, artistico, culturale di suo padre. Quanto al rapporto tra lui e Benevento, il libro potrebbe rendere giustizia di una certa mancanza d’attenzione verso l’artista da parte della sua città natale. Verso la quale suo padre è stato invece estremamente generoso e prodigo di opere che infatti attraversano diversi luoghi di Benevento. Una città in cui certamente era radicato, ma che non ha trattenuto o mortificato il suo istinto visionario.

Il libro, una bussola di senso – Nella lettura di un critico d’arte come Generoso Bruno, il libro consente di comprendere meglio il rapporto di Antonio Del Donno con l’arte campana, italiana ed internazionale. Un lavoro importante perché fissa il campo di gioco e definisce le regole d’ingaggio per conoscere appieno l’artista. Importante, ha sottolineato, nel volume, anche lo spazio riservato al dato biografico e geografico. Il racconto personale assume rilevanza e così il rapporto con la madre, le bombe a Benevento, i lutti e molto altro diventano – ha detto Bruno – elementi che permettono di decodificare l’artista mettendo a valore i momenti biografici: punti di riferimento per interpretare le grandi opere di Del Donno, una sorta di bussola. E infatti apprendiamo che l’artista conosce e frequenta i critici del tempo, anche se la sua opera finirà al MoMA piuttosto grazie ad un incontro. Sui Vangeli, Bruno sottolinea il salto concettuale operato dall’artista, che riavvolge il nastro e ci riporta direttamente al principio del Verbo. Testimoniano la tensione dell’artista nel relazionarsi al Divino, ci riportano all’essenza, all’elemento primigenio. Quanto al rapporto coi suoi coetanei artisti, lo stesso si sviluppa in un momento in cui l’arte diventa performativa, smaterializzata. Mentre il linguaggio di Del Donno è diverso, affonda le sue radici nel “prima” di quell’epoca. Tutto, concludeva Bruno, testimonia di quella figura complessa che è Antonio Del Donno. 

Purezza e incompiutezza tra le parole-chiave del percorso dell’artista e dell’uomo – Dal punto di vista di una curatrice di mostre e critica d’arte come Francesca Barbi Marinetti, non si può prescindere dalla lunga vita di Antonio Del Donno, scomparso con il pennello in mano a 96 anni, e dal lungo rapporto con gli esponenti delle seconde avanguardie, degli anni ’60, ’70, ’80, che il libro restituisce, come ritratto di un mondo che Del Donno attraversa con una timidezza che lo fa definire ‘scorbutico’. I suoi colleghi artisti, nel mentre, andavano avanti e riscuotevano successo diventando più popolari di lui. Perché? Forse, immagina l’esperta, quello che gli interessava era la ricerca della felicità e della purezza e non gli interessava quindi mettersi in gioco nel mercato. Sceglie i Vangeli, infatti, la Parola. Ed è anche l’artista della incompiutezza, che non è solo un aspetto formale, ma tratto della sua poetica. Che si esprime negando i dettami ideologici e di linguaggio. La parola: non solo quella delle Sacre Scritture, ma anche per altri, più leggeri inserimenti. Sempre alla ricerca di autenticità nell’imperfezione.

L’attualità di Del Donno – Concorda Lorella Pagnucco Salvemini, direttore responsabile AW ArtMag, che la contemporaneità di questo artista sta nel suo essere autentico nell’essenzialità della sua opera, nel suo saper togliere e rifuggire da realizzazioni solo gradevoli, preziose. Se l’anima del loro autore è amareggiata, scorbutica ruvida le sue opere la restituiscono, così come la restituiscono quando volitiva e convinta. Si è spesa l’esperta poi sull’importanza dei libri oggi. Pubblicarli, in vesti editoriali così preziose poi, è un atto coraggioso, ma vale la pena perché diventano tracce, granelli, nella grande biblioteca del mondo, ospedali dell’anima. 

Antonio Del Donno – Pietra d’inciampo nel panorama artistico del Novecento italiano che, con il suo sguardo prospettico, ha saputo reinterpretare in chiave transavanguardistica le mai risolte contraddizioni del nostro tempo e della nostra civiltà. Nell’equilibrio dinamico del costante conflitto tra sacro e profano, spirituale e terreno, tradizione popolare e dimensione universale che Del Donno sublima, si riconoscono, infatti, le tensioni insolute che, consciamente o meno, in ognuno di noi albergano. Del Donno è, dunque, un figlio di una piccola città di provincia, Benevento, ma con un’anima universale che lo rende artista internazionale dal talento indiscusso, apprezzato dalla critica più qualificata e che non ha (ancora) raggiunto il più ampio pubblico solo per la sua ritrosia al piegarsi a logiche di mercato che non condivideva. Nonostante ciò, il suo percorso artistico ha comunque trovato conferma nei traguardi internazionali della presenza delle sue opere al MoMa di New York ma anche nella sezione d’arte contemporanea dei Musei Vaticani, nella cripta del Museo San Fedele di Milano, nonché negli spazi del Museo Pecci di Prato. L’editore, l’autrice e l’archivista si augurano fortissimamente che questa opera contribuisca a dare meritata luce a questo Artista straordinario.


La el Kozeh edizioni nasce nel 2020 con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare l’immenso patrimonio storico materiale e immateriale della Città di Benevento attraverso pubblicazioni di alta qualità sia di contenuto che estetico.  La sua prima pubblicazione è stata l’opera illustrata “GIARDINO DI DELIZIE. Del Chiostro di Santa Sofia in Benevento” di Elio GALASSO.  Con la pubblicazione del libro “SENZA LIMITI – Vita e opera di Antonio Del Donno” di Simona LOMBARDI la elKozeh edizioni riprende l’attività interrotta nel 2021 a causa del Covid.

L’Archivio Antonio Del Donno, nato 1995 per volontà dell’artista e del suo procuratore, Alberto Molinari, attuale curatore dell’Archivio, svolge attività di promozione, di raccolta di ogni tipo di documentazione riguardante l’artista e di tutela delle opere del maestro sannita, basandosi sulla loro catalogazione. È l’unica realtà titolata al rilascio delle autentiche, documentazione valida ai fini di certificare l’originalità delle opere dell’Artista e per tale attività si avvale, in caso di difficoltà di decifrazione del materiale, di un qualificato Comitato Scientifico. L’Archivio svolge, inoltre, attività di allestimento di esposizioni e mostre in Italia e all’Estero, utilizzando il proprio patrimonio artistico, ed è impegnato nella pubblicazione di materiali divulgativi e informativi su media e social, di articoli su riviste specializzate, di brochure per mostre e dibattiti.  Nel 2016 ha pubblicato il primo catalogo delle opere del Maestro.  Ha sede in Roma, in viale Giuseppe Mazzini n. 1.


Diana Daneluz
Giornalista Pubblicista
Contatti: dianadaneluz410@gmail.com

Prima che arrivi il 25 aprile, a Messina

Il 25 aprile dell’Anpi di Messina inizia il 18. In vista della Festa della Liberazione, la Sezione comunale Anpi “Aldo Natoli” di Messina, la Sezione provinciale Anpi “Mimmo Trapani” di Messina, l’Aned, sezione di Milano, e la Libreria Feltrinelli Point di Messina organizzano per giovedì 18 aprile 2024, alle ore 18, presso la Libreria Feltrinelli Point di Messina, sita in via Ghibellina 32, un incontro di presentazione del libro “Siciliani testimoni di libertà – 12 storie di deportati nei lager nazisti” di Guido Lorenzetti, vice-presidente della sezione milanese dell’Aned, l’Associazione ex deportati.

Coordinerà l’incontro lo storico e vice-presidente dell’Anpi di Messina Giuseppe Restifo; tra gli altri interverranno la presidente della Sezione comunale Anpi di Messina “Aldo Natoli” Patrizia Caminiti e il presidente del Comitato Provinciale di Messina Giuseppe Martino.

La partecipazione all’incontro è libera e gratuita.

La mattina di venerdì 19 aprile 2024 l’autore Guido Lorenzetti sarà ospite dell’Istituto comprensivo “Boer – Verona Trento”, dove, insieme a rappresentanti dell’Anpi e con il coordinamento della prof.ssa Antonella Arena, incontrerà i ragazzi delle terze classi, con i quali dialogherà sui temi della lotta di Liberazione e delle deportazioni nazi-fasciste.

Altre iniziative sono in cantiere e predisposte per il 20 aprile (ore 18, Spazio Saraj, via Citarella 33, proiezione del documentario “The Mayor – Me, Mussolini and the Museum”) e per il 22 aprile (ore 18, presso Mondadori Book Store, “Istruzioni per diventare fascisti” di Michela Murgia, a cura del Gruppo di lettura Purple Square Messina).

Il 25 aprile non tarderà ad arrivare, e vedrà protagonisti, oltre l’Anpi, Cgil, Rete degli studenti, Udu, Fondazione Messina, Associazione culturale Arb, Emergency, Arcigay, Parco Horcynus Orca, Libera, Messina Ciclabile, Uisp e Feltrinelli Point.


Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato provincia di Messina
Comunicato stampa 16 aprile 2024

Stra (Venezia): A Villa Pisani, l’Italia di Federico Garolla

La sontuosa villa affrescata da Tiepolo, con il suo celebre labirinto e il magnifico parco, diventa il luogo della messa in scena di uno spaccato della nostra società nel secondo dopoguerra attraverso la sensibilità di Federico Garolla. La mostra, a cura di Uliano Lucas e Tatiana Agliani, è promossa dalla Direzione regionale Musei Veneto – Museo Nazionale di Villa Pisani in collaborazione con Suazes e l’archivio Federico Garolla.

FEDERICO GAROLLA.
Gente d’Italia
Fotografie 1948 – 1968
Stra (Ve), Museo Nazionale di Villa Pisani Stra
24 aprile – 27 ottobre 2024

A cura di Uliano Lucas e Tatiana Agliani
 
Mostra promossa dalla Direzione regionale Musei Veneto – Museo Nazionale di Villa Pisani in collaborazione con Suazes e l’archivio Federico Garolla.

Villa Pisani a Stra, lungo la Riviera del Brenta, è scenario perfetto per la grande monografica di Federico Garolla, a cura di Uliano Lucas e Tatiana Agliani, proposta con il titolo “Gente d’Italia. Fotografie 1948 – 1968”.
La sontuosa villa affrescata da Tiepolo, con il suo celebre labirinto e il magnifico parco, diventa il luogo della messa in scena di uno spaccato della nostra società nel secondo dopoguerra attraverso la sensibilità di Federico Garolla. Anni di ripartenza ma ancora carichi di difficoltà come rappresentato dalla difficile quotidianità di vita nei paesi della Riviera del fiume Brenta, dove la gente comune cercava di sottrarsi ad una stentata sopravvivenza. Quella efficacemente colta da un reportage di Garolla realizzato nel 1956 e che, riprodotto in grandi immagini, popola di ricordi il parco della Villa all’interno dello spazio delle scuderie.

“Una selezione di fotografie realizzate da Garolla proprio nei luoghi attigui al complesso di Villa Pisani e che abbiamo voluto esporre in un’installazione all’interno del Parco” sottolinea Loretta Zega direttrice del Museo Nazionale di Villa Pisani.

Una sezione che s’integra alla mostra (circa 100 fotografie) e che coglie lo spirito dell’Italia del secondo dopoguerra, gli anni in cui, con affanno, si cercava di sanare le divisioni e le ferite di una guerra persa e dalla trascorsa tragedia si traeva forza e creatività per avviare quello che più tardi sarà riconosciuto come il “Miracolo italiano”.

L’obiettivo di Federico Garolla era spaziare, con prontezza e lucidità, dal luccichio delle prime sfilate di moda, al nascente star system, alla gente comune. Un lavoro che ci rende l’immagine di un popolo bisognoso di ritrovare la consapevolezza di appartenere ad una nazione e di partecipare alla ricostruzione attraverso una storia nuova di ottimismo e modernità. Con il suo inconfondibile stile Garolla osserva questa trasformazione cogliendo la modernità, ma al contempo anche le sue profonde contraddizioni. “Garolla fotografa la gente, quella che sta insieme, riappacificata e riunita, la gente che partecipa ai riti collettivi del divertimento, della gioia dell’essere sopravvissuti. Il suo lavoro è attento ai fatti e di esso ci consegna l’anima e l’essenza”, sottolinea Daniele Ferrara, titolare della Direzione regionale Musei Veneti del Ministero della Cultura, istituzione che, con la Direzione del Museo di Villa Pisani a Stra e la collaborazione di Suazes e dell’archivio Federico Garolla, promuove questa grande mostra.

L’obiettivo di questo gigante della fotografia italiana dello scorso secolo immortala paesaggi, gente comune, personaggi famosi, mode e tradizioni, sempre con un tocco lieve e mai indiscreto. Sono gli anni Cinquanta con il periodo d’oro delle riviste illustrate e la diffusione della televisione è ancora un fenomeno lontano. Garolla diventerà principale testimone dell’affermazione delle grandi sartorie dell’alta moda romana di cui diventerà uno dei protagonisti, rendendo un servizio di posa un reportage inserito all’interno della quotidianità.

“Garolla appartiene alla generazione del fotogiornalismo solo perché, nell’epoca in cui si espresse il suo talento, i musei, soprattutto in Italia, non prendevano in considerazione la fotografia come un’espressione artistica. Questa mostra vuole contribuire – sottolinea il curatore Uliano Lucas – a collocare nella giusta posizione questo importante nostro fotografo.”

La mostra riunisce assieme oltre 100 fotografie che offrono uno spaccato completo della sua produzione, dai suoi reportage dedicati al mondo del cinema, il suo innovativo lavoro dedicato al mondo della sartoria romana con ritratti di Valentino, Capucci, le Sorelle Fontana e Schuberth. La sua passione sono però gli artisti come Guttuso e De Chirico ripresi nei loro atelier, i musicisti da Stravinsky a Rubinstein, agli scrittori come Elsa Morante e Ungaretti – cui si prestò di fare da autista pur di godere della sua vicinanza – questi sono solo alcuni dei suoi reportage dedicati all’evolversi della situazione italiana a cavallo fra la spinta a diventare tra i paesi più industrializzati e il profondo legame con la tradizione.

Nasce a Napoli nel 1925. Nel 1936 si trasferisce in Eritrea con la famiglia, dove si avvicina al mondo del giornalismo e della fotografia, scrivendo sul Corriere di Asmara. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale rientra in Italia, a Napoli, dove collabora con il Mattino, il Domani d’Italia, la Settimana Incom Carta. Nel 1950 si trasferisce a Milano dove si dedica completamente al fotogiornalismo: realizza numerosi reportage per prestigiose testate come L’Europeo, Tempo Illustrato, L’Illustrazione Italiana, Oggi. Sui scatti sono pubblicati anche su riviste straniere quali Paris Match, National Geographic, Colliers, Stern. Nel 1951 è inviato speciale di Epoca, e in seguito per Le Ore. Dal 1953 documenta la nascita dell’alta moda italiana, immortalando i giovani stilisti nei loro atelier e le modelle per strada per riviste come Eva, Annabella, Donna, Bellezza, Arianna, Grazia e Amica. Nel 1956 si trasferisce a Roma dove fonda Foto Italia dell’Agenzia Italia di cui è il primo direttore. Nello stesso tempo testimonia la vita culturale italiana immortalano pittori, scrittori, musicisti, attori di cinema e teatro. Ma fotografa anche la gente comune e la vita negli anni del Dopoguerra. Negli anni Sessanta apre l’agenzia di pubblicità Studio GPO e realizza campagne per aziende come Cirio, Locatelli e Spigadoro. Illustra rubriche di gastronomia e libri di cucina pubblicati da Longanesi e De Agostini. Nel 1968 inizia la sua attività in Rai in qualità di regista e giornalista per alcune rubriche del TG e per una serie di documentari. Al contempo realizza reportage fotografici dedicati a musei, luoghi d’interesse architettonico e paesaggistico, pubblicati poi da Mondadori, Rizzoli, Domus, De Agostini. Nel 1982 con Mario Monti costituisce una casa editrice che dà alle stampe guide di musei attingendo al suo ampio archivio fotografico. Alla fine degli anni ’90 si dedica alla catalogazione e al recupero del suo archivio. Negli anni 2000 chiude la casa editrice e si occupa, con la figlia Isabella, alla sola valorizzazione del proprio archivio.


Ufficio Stampa:
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Tel. 049663499
www.studioesseci.net
Referente Simone Raddi: simone@studioesseci.net

Raddoppia la possibilità di visita a Palazzo Guiccioli

Tutto esaurito in meno di un’ora per le visite guidate a Palazzo Guiccioli previste nella giornata del 19 aprile.  Il sito del nuovo complesso museale www.palazzoguiccioli.it, che registrava le prenotazioni, ha raggiunto in poche decine di minuti il tutto esaurito, indicazione evidente del grande interesse riscosso dall’evento. La grande aspettativa generale scatenata da questa notizia ha moltiplicato richieste ed attese: va precisato comunque che non si tratta dell’inaugurazione del Museo di Byron e del Risorgimento, che avverrà in un momento successivo, ma di una visita guidata al cantiere di Palazzo Guiccioli, dove per ragioni di sicurezza solo un ristretto numero di persone potranno accedere in questa occasione.

19 aprile | Visite a Palazzo Guiccioli e Franco Nero rivive Lord Byron

Molti, evidentemente, e non solo a Ravenna e in Emilia Romagna, attendono con molto interesse di conoscere questi nuovi così importanti musei: si tratta di una grandiosa dimora valorizzata e restituita all’antica dignità grazie ad anni di interventi. La messa in sicurezza e il restauro dell’antico complesso ravennate sono giunti a conclusione. Nelle magnifiche sale così recuperate anche negli aspetti originari e valorizzate sono già al lavoro esperti e tecnici per  allestire il percorso espositivo del Museo Byron e del Risorgimento che, con il Piccolo Museo di Bambole – Collezione Graziella Gardini Pasini- costituiranno  l’offerta del nuovo complesso museale voluto e realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, i cui proventi derivano innanzitutto dai dividendi della partecipazione nella Cassa di Ravenna presieduta da Antonio Patuelli.

Visto l’interesse sollevato dalla possibilità di visitare il Palazzo, il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Ernesto Giuseppe Alfieri ha deciso di allargare l’opportunità anche nella giornata del 20 aprile. Sempre previa prenotazione https://www.palazzoguiccioli.it/prenotazione/ sul sito del nuovo complesso museale, sarà possibile partecipare alle viste guidate a Palazzo Guiccioli anche il 20 aprile dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16.

Le visite a cantiere aperto saranno guidate dal gruppo di lavoro dell’Unità di progetto. Poter accedere agli ambienti appena ultimati e in attesa delle operazioni di allestimento del Museo Byron è un’occasione speciale e per molti versi irripetibile. A raccontare gli spazi e le questioni metodologiche affrontate nel corso del restauro saranno le voci dei protagonisti del progetto di recupero e di rifunzionalizzazione:Patrizia Magnani e Maurizio Scarano, per Aurea progetti di Ravenna, Ada Foschini e Costantino Benini, per Laboratorio di restauro di Ravenna, Claudia Giuliani e Donatino Domini, curatori del progetto museografico.

Nessuna ulteriore possibilità potrà essere offerta, per non interferire con i lavori di allestimento dei nuovi spazi museali.
La scelta del 19 aprile è collegata alla celebrazione del secondo Centenario della morte di Lord Byron che Ravenna celebra nella sua veste di sede per l’Italia della Byron Society. Nella giornata del 19, oltre alle visite guidate a Palazzo Guiccioli, è previsto, in mattinata un incontro con la stampa, presenti il Presidente della Fondazione Ernesto Giuseppe Alfieri, il Presidente della Cassa di Ravenna Antonio Patuelli, il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale e la direttrice del Complesso Museale Alberta Fabbri. L’incontro consentirà di celebrare il bicentenario della morte di Byron e di dar conto dello stato dei lavori di allestimento museale degli ambienti restaurati di Palazzo Guiccioli e di annunciare le importanti collaborazioni che si stanno concretizzando intorno al nuovo Complesso Museale.
In serata, alle 21.00, nella Basilica di San Francesco, Byron e la sua attività poetica saranno affidate a Franco Nero, che darà voce alla affascinante vicenda byroniana, tratteggiando la sua permanenza in Palazzo Guiccioli a fianco della bellissima Teresa Gamba, poi la sua fuga verso il Granducato di Toscana, la Liguria e infine la Grecia, dove trovò la morte. Ma anche gli infiniti caroselli amorosi, le passioni, gli ideali di un uomo che con il suo mito ha sedotto intere generazioni. E con l’uomo, il poeta, del quale Franco Nero leggerà pagine intense.
Persona colta, curiosa, aperta, Franco Nero è perfetto per il ruolo di Byron.
La serata, promossa dalla Fondazione, è a ingresso libero, fino a esaurimento posti.


Ufficio Relazioni esterne la Cassa Spa
Corrado Piffanelli
cpiffanelli@lacassa.com
 
Ufficio Stampa Studio Esseci
di Sergio Campagnolo
referente Simone Raddi
simone@studioesseci.net

Milano: In occasione del Fuorisalone | “MCM WEARABLE CASA – The Ultimate METAVERSE experience”

I Metaversi sono una frontiera in larga parte inesplorata, una fusione ibrida tra il mondo fisico e virtuale che unisce progettazione, tecnologia, marketing ed espressività. In questi mondi digitali, le persone possono incontrarsi, conoscersi, interagire fra loro, ma anche giocare, acquistare, usufruire di nuove forme d’arte e d’intrattenimento.

“MCM WEARABLE CASA
The Ultimate METAVERSE experience”
Progettato da Atelier Biagetti con Vitruvio Virtual Reality
 
Si presenta alla Milano Design Week 2024 l’ultimo
METAVERSO PER FASHION E DESIGN di Vitruvio Virtual Reality

Fino al 20 aprile 2024
LOM – Locanda Officina Monumentale – Via Galileo Ferraris 1, Milano
Palazzo Cusani – Via Brera 13-15

Prende il nome di “MCM WEARABLE CASA. The Ultimate METAVERSE experience“, l’ultimo metaverso presentato da Vitruvio Virtual Reality in occasione della Milano Design Week 2024. Infatti, fino a sabato 20 aprile, il team di VVR – composto da Alessandro Agostini, Simone Salomoni e Ubaldo Righi – apre eccezionalmente le porte della sua nuova sede situata in Via Galileo Ferraris 1, all’interno di LOM – Locanda Officina Monumentale, per presentare i suoi ultimi metaversi per fashion e design realizzati su Spatial.

“MCM WEARABLE CASA. The Ultimate METAVERSE experience”, designed by Atelier Biagetti and Vitruvio Virtual Reality e parte integrante della mostra Wearable Casa nella quale verrà presentata la collezione design disegnata da Atelier Biagetti per MCM che si terrà a Palazzo Cusani durante la design week 2024. Uno spazio virtuale in cui ogni oggetto della nuova collezione casa MCM Wearable Casa di Atelier Biagetti diventa magico, gli oggetti cambiano funzione, materiali, dimensioni e abbracciano l’idea di uno spazio senza confini. Vitruvio Virtual Reality ha creato un gioco virtuoso e coinvolgente nel quale è possibile indossare gli outfit virtuali MCM e seguire percorsi inaspettati dove raccogliere oggetti fantastici e scoprire le aree riservate alla community MCM Wearable casa.

Per la settimana del Salone del Mobile – Fuorisalone di Milano, Vitruvio Virtual Reality – fra le più solide realtà italiane operanti nella realizzazione di esperienze di realtà virtuali e metaversi, con all’attivo partecipazioni a festival e concorsi dedicati a questi linguaggi innovativi – offre l’opportunità unica a visitatori ed esperti in materia di tuffarsi nel mondo del metaverso e di approfondire tematiche e utilizzi inerenti le nuove forme di intrattenimento, con uno sguardo orientato in particolare ai settori produttivi della moda e del designAlessandro Agostini, CEO di Vitruvio Virtual Reality, racconta: “Negli ultimi 2 anni abbiamo studiato e ci siamo specializzati per affrontare le richieste qualitative a cui dovremo rispondere nei prossimi anni. Nel nostro studio oltre a programmatori e modellatori 3d ci sono architetti di spazi digitali, designer di oggetti digitali, paesaggisti per mondi digitali e anche modellisti digitali in grado di riprodurre virtualmente i capi e gli accessori in modo credibile e realistico. Da tempo con i miei collaboratori mi interrogo per capire se il nostro studio può avere una collocazione formale tra gli studi di design, creativi o altro.”

Ricordiamo inoltre che nella stessa sede è possibile esplorare anche il cosiddetto VVR Fashion Metaverse, uno spazio virtuale in cui arte, moda, architettura e tecnologia si fondono dando vita ad un progetto digitale di interior design dedicato al fashion e al luxury. Questo spazio può ospitare sfilate ed eventi digitali e allo stesso tempo una vetrina dove proporre abiti e accessori digitali e fisici, indossabili dagli avatar o acquistabili in e-commerce per essere indossati fisicamente. Come tutti i metaversi è basato sulla interoperabilità tra attività reali e attività virtuali ed una infrastruttura digitale scalabile, persistente ed interconnessa, incentrata sull’interazione in tempo reale di persone che possono lavorare, socializzare, giocare, vendere e acquistare. VVR Fashion Metaverse è inoltre stato finalista al concorso internazionale promosso dalla rivista statunitense “Interior Design” per la progettazione di spazi digitali nella categoria Built – experiential.

Il nuovo studio professionale gestito da VVR, interamente dedicato e specializzato in progetti metaversirealtà aumentata e virtuale e le nuove tecnologie, per questa settimana rimarrà aperto ogni giorno dalle 11.00 alle 17.00, permettendo a pubblico e addetti ai lavori di immergersi – sia in modalità desktop sia attraverso i visori per la realtà virtuale immersiva – negli ultimi metaversi realizzati da VVR.


TITOLO: METAVERSI PER FASHION E DESIGN
NUOVA SEDE DI VITRUVIO VIRTUAL REALITY: LOM – Locanda Officina Monumentale, via Galileo Ferraris 1, Milano
TITOLO: “MCM WEARABLE CASA. The Ultimate METAVERSE experience”
DOVE: Palazzo Cusani, Via Brera 13-15
QUANDO: Fino al 20 aprile 2024
ORARI: Da lunedì a sabato dalle 11.00 alle 17.00
Giovedì 18 aprile dalle 11.00 alle 21.00

CONTATTI
WEB: www.vitruviovirtualreality.com/
MAIL: info@vitruviovirtualreality.com
FACEBOOK: www.facebook.com/vitruvioreality
INSTAGRAM: www.instagram.com/vitruviovirtualreality/
LINKEDIN: www.linkedin.com/company/vitruviovirtualreality/
TWITTER: https://twitter.com/vitruviovr
 
UFFICIO STAMPA CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

051 6569105 – 392 2527126             
info@culturaliart.com
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Venezia: Milena ZeVu. Silent Supper

In concomitanza con la 60esima Biennale d’Arte di Venezia, l’artista Milena ZeVu presenta per la prima volta al pubblico il progetto Silent Supper, in una retrospettiva ospitata nell’antico quartiere veneziano di Castello. La mostra, curata da Nina Vagic, sarò inaugurata il 17 aprile, presso lo spazio espositivo di Venice Art Projects al 994 di Fondamenta S. Anna, e resterà aperta fino a Novembre 2024.

Milena ZeVu. Silent Supper
A cura di Nina Vagic
In collaborazione con Dot in Circle


Inaugurazione mercoledì 17 Aprile 2024, ore 18,30
Preview martedì 16 Aprile 2024, ore 18,00

Ambientato 60 anni nel futuro, Silent Supper si sviluppa come un suggestivo lavoro video della durata di 10 minuti. Nato come registrazione dal vivo di una performance realizzata dall’artista nel 2023, il progetto esplora le implicazioni dell’Intelligenza Artificiale avanzata sull’esistenza umana. L’anno rappresentato è il 2084, e il video si concentra sulla rappresentazione di una mensa. L’artista si presenta in un’azione corale circondata da 11 performer, che insieme a lei partecipano ad una cena restando completamente in silenzio per tutto il tempo.

Al centro della sua indagine ZeVu colloca una riflessione sulla tecnologia avanzata e il suo ruolo nei rapporti umani. Nonostante l’artista sostenga lo sviluppo di tecnologie come l’IA e ne colga i valori positivi, è ugualmente preoccupata per la sua implementazione non regolamentata e il potenziale impatto sulla creatività umana, sui valori, sul benessere economico e spirituale, e sul nostro senso complessivo di scopo.

La curatrice e critica d’arte Nina Vagic ha dichiarato: “Ciò che colpisce particolarmente in questo lavoro è l’assenza di comunicazione verbale, poiché gli attori sono incoraggiati a connettersi nel silenzio. Questa interazione silenziosa esemplifica splendidamente la socialità innata degli esseri umani e la natura spontanea del legame umano che urge essere preservato. L’artista ci invita a interrogarci sul prezzo che paghiamo adattandoci al paesaggio tecnologico in continua evoluzione. ‘Silent Supper’ ci spinge a riflettere sulla possibilità di trovare un equilibrio armonioso tra l’abbracciare il progresso tecnologico e la preservazione del nucleo della nostra umanità”.

ZeVu ha condiviso la sua visione sull’opera: “Scollegati dalla natura nelle nostre vite frenetiche e rumorose, bombardati di informazioni, abbiamo perso il nostro scopo e una percezione più profonda di noi stessi. Le nostre voci si assopiscono nella folla e diventano irrilevanti… diventiamo una massa disciplinata, lontana da individui illuminati. Il silenzio è il primo passo nel nostro viaggio verso noi stessi.”

La mostra Silent Supper rimarrà aperta al pubblico da aprile a novembre 2024 presso lo spazio Venice Art Projects al 994 di Fondamenta S. Anna, Castello (Venezia).

Milena ZeVu è un’artista concettuale multimediale, nata a Belgrado, dove si è laureata presso l’Accademia di Belle Arti. Come artista è attiva dal 2001. Il suo lavoro creativo include performance, opere video, nonché dipinti e sculture.
Milena è la creatrice del concetto di ArtWalks, in cui sperimenta con varie tecniche e forme d’arte, tramite body art, installazioni, opere video, fino alle performance pubbliche e all’uso delle ultime tecnologie. L’espressione creativa di Milena va oltre i confini convenzionali, assumendo anche il ruolo di libero pensatore e attivista. Attraverso l’esplorazione di temi fondamentali e interrogativi intriganti, affronta le domande e i temi essenziali che plasmano la nostra vita quotidiana. Utilizzando la sua arte come strumento, ridirige la nostra attenzione verso gli aspetti cruciali dell’esistenza umana.

www.milenazevu.com | IG: @milena.zevu


Milena ZeVu. Silent Supper
A cura di Nina Vagic
17 Aprile – 24 Novembre
Venice Art Projects, 994 Fondamenta S. Anna, Castello, Venezia
Orari di apertura: dal martedì alla domenica, dalle 12.00 alle 19.00
www.silentsupper.com

Contatti per la stampa:
Carlotta Mazzoli – info@bwcontemporary.it

4^ Biennale Disegno Rimini – Rimini sommersa al Grand Hotel

Il fascino del Grand Hotel offre la cornice ideale per l’esposizione “Rimini sommersa” con le opere fantascientifiche di Samuele Grassi, illustratore riminese tra i protagonisti della quarta edizione della Biennale del Disegno di Rimini dal 4 maggio al 28 luglio, diretta da Massimo Pulini.

4^ Biennale Disegno Rimini
 
Mostra
RIMINI SOMMERSA
I disegni subacquei di Samuele Grassi
Rimini, Grand Hotel di Rimini
4 maggio – 28 luglio 2024

A cura di Sabrina Foschini

La “Rimini sommersa” di Samuele Grassi è una città allagata, un’Atlantide a metà, dove parte delle costruzioni ancora affiorano in superficie, mentre la base dei monumenti e delle strade è abitata da creature preistoriche o mostruose, per effetto di un disgelo globale, un futuro distopico dove la catastrofe è resa nella leggerezza divertente del fumetto. Sopra e sotto la superficie dell’acqua si possono intravedere le costruzioni identitarie della città, come il Tempio Malatestiano, il ponte di Tiberio o elementi della nostra storia balneare e contemporanea quali il Rock Island o il centro Flaminio. Dal suo luogo natale, che sarà oggetto della mostra, l’artista riminese ha recentemente avviato un itinerario italiano di città sommerse, in un ideale viaggio fantastico tra passato e futuro, tra storia e immaginazione.

Questo viaggio a disegni, di Samuele che nei suoi ultimi incarichi ha anche realizzato la mappa della città per il libro “80 Rimini” di Maurizio Maria Taormina, ed. Bookstones e le copertine della rivista di architettura “The Book” di A+Studio, non poteva che partire dal Grand Hotel, un edificio mitico della vacanza, catalizzatore di sogni e di memorie illustri.


Samuele Grassi: Jurassic Rimini, 2022

12 mostre, presenze internazionali, mostre storiche e il Cantiere Disegno

Dai taccuini di Felice Giani a quelli di Mattotti, dagli acquerelli settecenteschi al Novecento di Thayaht, dalle incisioni di Piranesi ai disegni di Morandi, Fontana, Fautrier per giungere agli artisti contemporanei – Torna a Rimini la Biennale del Disegno con la quarta edizione dal titolo: “Ritorno al Viaggio, dal Grand Tour alla fantascienza” che, dal 20 aprile al 28 luglio, apre 12 mostre in contemporanea – Protagonisti i luoghi simbolo della città: dal Museo della città a Castel Sismondo, dalla Biblioteca Gambalunga al Palazzo del Fulgor, al Grand Hotel.

Dopo la parentesi causata dal Covid-19, torna a Rimini la Biennale del Disegno, organizzata dal Comune di Rimini.

Questa quarta edizione, dal titolo “Ritorno al Viaggio, dal Grand Tour alla fantascienza”, si terrà dal 20 aprile al 28 luglio, con il suo format di mostre dislocate nelle diverse sedi istituzionali: Museo della Città, Biblioteca Gambalunga, Palazzo del Fulgor e Castel Sismondo. Inoltre il Circuito Open, espressione del dialogo diretto e interagente con la città e il suo territorio, che comprende altre esposizioni in spazi privati e pubblici (gallerie, studi d’artisti e d’architettura, librerie).

12 mostre in contemporanea espongono 1.000 disegni che provengono dall’Accademia Reale di San Fernando di Madrid e dai Fonds Regionale d’Art Contemporain de Picardie, da importanti collezioni private come i disegni di Morandi, Fontana e Fautrier, che spaziano dai taccuini di viaggio di Felice Giani a quelli di Lorenzo Mattotti dalle incisioni di Piranesi al Novecento di Thayaht. E ancora dai Carteles del cinema cubano ai disegni del primo film d’animazione italiano “La Rosa di Bagdad” per giungere agli artisti contemporanei che espongono nel Cantiere Disegno.

Il tema di questa edizione, curata da Massimo Pulini, è il Ritorno al viaggio come esito e ispirazione, ma anche come registrazione e contaminazione dal presente al passato. Quel che hanno prodotto gli artisti in questo tempo epocale, ma anche quello che, nei secoli passati, hanno espresso grazie ai viaggi, come durante la stagione del Grand Tour (il lungo viaggio nell’Europa continentale intrapreso dai ricchi dell’aristocrazia europea a partire dal XVIII secolo e destinato a perfezionare il loro sapere) preso a stella polare di questa ripartenza della Biennale.

La formula dell’evento è quella già sperimentata nelle precedenti edizioni, composta da un corollario di esposizioni parallele e congiunte, incontri con specialisti, studiosi e giornalisti, reading, conferenze, performance, lezioni, art talk, atelier didattici attorno al disegno in tutte le sue accezioni.


Info: www.biennaledisegnorimini.it
 
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Tel. +39 049.663499 | Rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net
 
Ufficio Stampa Comune di Rimini
Tel. 0541 704262 | ufficio.stampa@comune.rimini.it
 
Ufficio stampa Apt Servizi Emilia-Romagna
Tatiana Tomasetta, cultura@aptservizi.com

Fonte Nuova (RM): “La Piazza siamo Noi” per il Festival del Tempo 2024 – ESTEMPORANEA DI PITTURA iscrizioni

Il FESTIVAL DEL TEMPO 2024, promosso dall’Associazione culturale blowart con Iskra Cooperativa sociale onlus, Università Popolare Eretina, Create Book e Librinfestival, con il patrocinio del Comune di Fonte Nuova (RM), con il patrocinio di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto ONLUS e in collaborazione con la Proloco di Fonte Nuova, indice una ESTEMPORANEA DI PITTURA dal titolo “La Piazza siamo Noi” che si svolgerà il giorno 9 maggio 2024 in Piazza Federico Zeri – Fonte Nuova (RM). L’evento fa parte della V edizione del Festival del Tempo che avrà luogo dal 5 al 12 maggio 2024 nei comuni di Monterotondo, Mentana e Fonte Nuova (RM). 

FESTIVAL DEL TEMPO 2024 – V edizione
ESTEMPORANEA DI PITTURA
“La Piazza siamo Noi”


9 MAGGIO 2024
Piazza Federico Zeri – Fonte Nuova (RM)


PREISCRIZIONI WHATSAPP 3494945612 ENTRO IL 5 MAGGIO

La partecipazione è gratuita. L’Estemporanea prevede due sezioni: la Sezione Junior, dedicata ai bambini e alle bambine della quarta e quinta elementare, e la Sezione Estemporanea, aperta dai 15 anni in su senza senza limiti di nazionalità, sesso, etnia o religione. 
I partecipanti della Sezione Junior potranno presentarsi direttamente il giorno 9 maggio 2024 alle ore 9.00 in Piazza delle Mimose per il timbro dei supporti e la consegna del numero di partecipazione. I partecipanti della Sezione Estemporanea dovranno mandare una pre-iscrizione al n. Whatsapp 3494945612 indicando Nome, Cognome e Luogo di Provenienza entro il 5 maggio 2024 e potranno presentarsi il giorno 9 maggio in Piazza delle Mimose dalle ore 7.30 alle ore 9.30 per per il timbro dei supporti e la consegna del numero di partecipazione. 

A tutti i partecipanti della Sezione Junior verrà dato uno snack a metà mattina offerto da NOI Ristorante – Tor Lupara, nonché attestato di partecipazione. 

Al primo classificato della Sezione Estemporanea una Fornitura di articoli di belle arti offerto dal Settore Servizi Sociali del Comune di Fonte Nuova e attestato di partecipazione; al secondo classificato un Cesto offerto da Enoteca Wine&Chocolat di Federica Grassi e attestato di partecipazione; al terzo classificato un Cesto offerto da Macelleria Sciannella Street Food – Alimentari Norcineria e attestato di partecipazione. 

L’obiettivo dell’Estemporanea è quello di coinvolgere la cittadinanza tutta, le scuole, le associazioni sul territorio, gli artisti, alla costruzione di una comunità coesa, solidale che mira al bene reciproco, nella certezza che l’arte sia uno strumento di unione e crescita collettiva, strumento di un diverso sistema di relazioni tra culture, tra generazioni, tra piccole e grandi collettività.


INFO
Festival del Tempo 2024
5-12 maggio 2024
Monterotondo – Mentana – Fonte Nuova
Estemporanea di pittura ‘La Piazza siamo Noi’
Con il patrocinio di
: Comune di Fonte Nuova
In collaborazione con: Proloco di Fonte Nuova
Promosso da: Associazione culturale blowart, Iskra Cooperativa sociale onlus, Università Popolare Eretina, Create Book, Librinfestival
Con il patrocinio di: Cittadellarte – Fondazione Pistoletto ONLUS
Partner Estemporanea: Enoteca Wine&Chocolate, NOI Ristorante, Macelleria Sciannella Street Food – Alimentari Norcineria
Partner Festival: Capriccio Bar Pasticceria, Sabò di Noi Due, B&B L’Alighieri, Libreria Cartacanta, Grafica Campioli, CineMancini, Bohemien Art Caffè, Ottica Salvagente, Bum Bac, Tintoria La Perfezione
Direzione artistica: Roberta Melasecca
Direzione organizzativa: Alessia Fedeli, Roberta Melasecca
Curatela call artistiche: Roberta Melasecca, Giuliana Silvestrini, Pina Manente 
Contatti
Roberta Melasecca
roberta.melasecca@gmail.com
info@festivaldeltempo.it – tel. + 39 3494945612 – www.festivaldeltempo.it

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca – Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
info@melaseccapressoffice.it – press@festivaldeltempo.it
+39.3494945612 – www.melaseccapressoffice.it

Nel cuore di Parco Sempione una serra urbana per il design del futuro

La visione audace di Design Society arriva alla Milano Design Week per raccontare il rapporto tra creatività, innovazione e design: dal 15 al 21 aprile, Piazza del Cannone cambia volto per ospitare Design Society organizzato da We Are You, PermessiOK e Privitera Eventi, nato con l’obiettivo di plasmare un punto d’incontro per la comunità creativa che accompagnerà tutta la settimana della design week anche di sera.

Nel cuore di Parco Sempione una serra urbana per il design del futuro: al Fuorisalone 2024 arriva Design Society
 
Dal 15 al 21 aprile, Piazza del Cannone diventa punto di incontro aperto e dedicato a tutta la città, con eventi, workshop, talk e mostre dedicate al rapporto tra design e nuove tecnologie

Nel polmone verde di Milano, all’interno di una suggestiva serra vetrata realizzata da Privitera Eventi – leader nel settore delle coperture scenografiche e degli eventi –  al via una sette giorni con un programma ricco di eventi, conferenze e iniziative interattive, create in collaborazione con artisti, designer e innovatori per coinvolgere la comunità e ispirare una nuova generazione di pensatori creativi e consapevoli ad un approccio che sappia unire armoniosamente tradizione e modernità, rispettando il passato e strizzando l’occhio all’avanguardia tecnologica.

Dalla mattina al tramonto, Piazza del Cannone diventerà un laboratorio di innovazione, dove verranno esplorate soluzioni che utilizzano l’intelligenza artificiale, materiali ecocompatibili e tecnologie a basso impatto ambientale, dimostrando che sostenibilità e tecnologia possono coesistere in armonia: Privitera Eventi, Makers Hub e Garage Italia Customs – HUB creativo che interpreta in modo unico il concetto di new luxury e, in occasione di Design Society, esporrà alcuni prototipi di Spiaggina realizzate in collaborazione con Bonacina sono solo alcune delle realtà che arricchiranno il programma, proponendo discussioni sulle nuove tendenze nel design globale, iniziative educative per studenti e giovani designer, workshop su materiali ecocompatibili e design circolare e tanto altro ancora.

Design Society, però, è molto più di un progetto: è una filosofia, un approccio innovativo per aprire la strada del design a possibilità sempre più green: per l’edizione 2024 del Fuorisalone, Design Society ha collaborato con Design Open Spaces per la mostra “Shaped by Design” inserita in una grande serra illuminata che diventerà simbolo concreto di come l’utilizzo sapiente di tecnologie rispettose dell’ambiente sia un valore aggiunto al processo creativo di sviluppo di un prodotto di design, invitando gli spettatori a una riflessione sull’influenza del design stesso nella vita quotidiana, dal rapporto uomo-ambiente a quello tra sostenibilità-creatività, interfacciandosi con le installazioni di diversi artisti internazionali emergenti.

In tutte le giornate sarà dato ampio spazio a laboratori e visite guidate alle installazioni per appassionati di design, passanti curiosi e non solo; quest’anno Design Society apre le porte ai bambini e alla loro creatività: la mattinata di mercoledì 17 aprile sarà dedicata all’esposizione dei progetti inseriti nel programma “Green School” degli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’istituto Kids International School di Gallarate per l’ ideazione di un giardino verticale all’interno della nuovo complesso scolastico e all’elezione del progetto vincitore da parte degli alunni della primaria (evento chiuso al pubblico).

Nel pomeriggio, invece, tutti i bambini sono invitati al workshop in collaborazione con Burro Studio, che proporrà ai più piccoli la creazione di un’opera d’arte collettiva dove ognuno potrà sperimentare il proprio pensiero creativo attraverso l’uso libero ed espressivo del colore.

Ma non finisce qui: al termine di intense giornate dedicate al design Parco Sempione vedrà protagoniste le performance artistiche e musicali di Polifonic, Burro Studio BSR, Toy Tonics, Le Cannibale, YOUparti, Club Nation, Opal, Alzaya e B Party a cui tutta la comunità della Design Week è invitata a prendere parte.

“Design Society trasforma Piazza del Cannone – già punto storico e strategico di aggregazione culturale – in uno spazio dove la città può interfacciarsi in prima persona con il design. Per questo motivo, siamo orgogliosi di aver preso le redini di questo progetto che ha come obiettivo quello di aprire un dialogo su un nuovo modo di fare e vivere il design, mettendo al centro l’idea e la valorizzazione del contesto in cui viene inserito”. – afferma Fabio Carulli partner di We Are You.

L’accesso agli eventi è sempre gratuito fino ad esaurimento posti. Per rimanere aggiornati sul programma e accreditarsi al ricco palinsesto di appuntamenti di Design Society, è possibile visitare il sito: designsociety.it


About We Are You

We Are You èuna realtà dinamica operante nel settore eventi. Grazie a vent’anni d’esperienza, oggi riunisce in una realtà multidisciplinare una struttura unica nel suo genere, dove la parte creativa, strategica e progettuale è accompagnata da attività proprietarie. Attraverso lo scambio approfondito di contenuti artistici, conoscenze tecnologiche, imprenditoriali e culturali all’interno ed oltre suoi confini, attira, guida, diffonde e consolida brands nuovi ed esistenti, al fine di connetterli alla maggior parte delle persone ai quali sono rivolti.

About Permessi OK
Permessi OK, un marchio di Eroica srl, è l’unico servizio dedicato a semplificare e gestire la burocrazia degli eventi, pubblici o privati, permettendo ai clienti di concentrarsi sulla loro creatività. Risolve le incombenze burocratiche senza stress in 3 passaggi.

About Privitera Eventi
Privitera Eventi è un punto di riferimento nel settore della progettazione e costruzione di tensostrutture e allestimenti per ogni genere di manifestazione e di eventi – pubblici, aziendali e privati -, quali sfilate, convention, manifestazioni sportive e cerimonie.


Ufficio stampa – Disclosers
Isabella Castelli – isabella.castelli@disclosers.it
Caterina Tomenzoli – caterina.tomenzoli@disclosers.it

Roma, Palazzo Bonaparte: dal 16 maggio la mostra “Vincent Peters. Timeless Time”

Dopo il grande successo riscosso a Palazzo Reale di Milano e a Palazzo Albergati di Bologna, il prossimo 16 maggio arriva a Palazzo Bonaparte di Roma una delle mostre fotografiche più visitate dell’anno: “Timeless Time” è un viaggio tra gli scatti iconici e senza tempo del fotografo Vincent Peters che, fino al 25 agosto 2024, presenta una selezione di lavori in bianco e nero in cui la luce è protagonista nel definire le emozioni e raccontare le storie dei soggetti ritratti e della loro intima capacità di riflettere la bellezza.

Dal 16 Maggio TIMELESS TIME di VINCENT PETERS a Palazzo Bonaparte.

Arriva a Roma la mostra con gli scatti del fotografo di fama internazionale
che ha reso immortali celebrities, brand e campagne pubblicitarie in tutto il mondo.

Christian Bale, Monica Bellucci, Vincent Cassel, Laetitia Casta, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, David Beckham, Scarlett Johansson, Milla Jovovich, John Malkovich, Charlize Theron, Emma Watson e Greta Ferro sono solo alcuni dei personaggi famosi i cui ritratti sono esposti a Palazzo Albergati.
Scatti realizzati tra il 2001 e il 2021 da Vincent Peters che, usando un’illuminazione impeccabile, eleva i suoi soggetti a una posizione che spesso trascende il loro status di celebrità.

Se è vero che la moda deve parte del suo fascino alla fugacità, al suo passare di moda, Vincent Peters cerca di forzare questo automatismo creando fotografie che escono dal tempo.
La mostra a Palazzo Bonaparte cerca di raccontare questo filo rosso, lo sguardo umanistico di un fotografo che ha fatto sua tutta la nostra tradizione occidentale ed italiana. Ritratti di donne e uomini, personaggi noti, frammenti di una storia che dura oltre lo scatto fotografico, come fosse un film. Classici e moderni, angelici e torbidi come le madonne ed i signori ritratti dai pittori. Visioni iconiche, in bianco e nero, senza tempo. Fotografie che, come le opere d’arte della città eterna, non esauriscono ciò che hanno da dirci e durano per sempre.

La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Nobile Agency ed è curata da Maria Vittoria Baravelli.
La mostra vede come main sponsor Credem Euromobiliare Private Banking, come sponsorMercedes-Benz Italia e Cantine Ferrari Trentomobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale e hospitality partner Hotel Eden – Dorchester Collection.

Vincent Peters nasce a Brema, in Germania, nel 1969 e all’età di vent’anni si trasferisce a New York per lavorare come assistente fotografo. Tornato in Europa nel 1995, ha lavorato per diverse gallerie d’arte e su progetti personali e nel 1999 ha iniziato la sua carriera presso l’agenzia di Giovanni Testino come fotografo di moda.
Negli anni Vincent Peters si specializza nei ritratti di celebrità, scattando campagne leggendarie per riviste di tutto il mondo, distinguendosi con il suo stile cinematografico.
Il suo portfolio comprende lavori per brand come Armani, Celine, Hugo Boss, Adidas, Bottega Veneta, Diesel, Dunhill, Guess, Hermes, Lancome, Louis Vuitton, Miu Miu, Netflix, solo per citarne alcuni. Le sue opere sono state esposte in gallerie d’arte internazionali tra cui, ad esempio, Camera Work a Berlino, Fotografiska a Stoccolma e il prestigioso Art Basel in Svizzera.


Date al pubblico
16 maggio – 25 agosto 2024

Orario apertura
Tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00
La biglietteria chiude alle ore 19.00

Biglietti
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00

Informazioni e prenotazioni
T. + 39 06 87 15 111
www.mostrepalazzobonaparte.it
www.arthemisia.it

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332