È iniziata a Reggio Emilia la XIX edizione del Festival Fotografia Europea 2024

Si è alzato il sipario su Fotografia Europea 2024.Da oggi fino al 9 giugno, Reggio Emilia torna ad osservare i cambiamenti della contemporaneità attraverso gli occhi di grandi fotografi e di giovani esordienti con la XIX edizione di FOTOGRAFIA EUROPEA, il festival promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani e del Comune di Reggio Emilia, con il contributo della Regione Emilia-Romagna.

FOTOGRAFIA EUROPEA 2024
“LA NATURA AMA NASCONDERSI”
Reggio Emilia
26 aprile – 9 giugno 2024

La XIX edizione del Festival di Reggio Emilia
ci conduce a riflettere su un tema di grande urgenza:
i legami tra Uomo e Natura,
le trasformazioni immaginate dagli esseri umani,
le dinamiche per superare l’atteggiamento di predominio.

La natura ama nascondersi è il tema scelto dalla direzione artistica del Festival composta, anche quest’anno, da Tim Clark (editor 1000 Words), Walter Guadagnini (storico della fotografia e Direttore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia) e Luce Lebart (ricercatrice e curatrice, Archive of Modern Conflict).

Un titolo che cerca di inglobare – recuperando il paradosso da un celebre frammento di Eraclito – la potenza di una natura che molte volte cela la sua essenza ai nostri occhi, ma che sempre più spesso la rivela in modi distruttivi, in un processo continuo che può essere inteso come un’oscillazione tra l’essere e il divenire. Fotografia Europea 2024 si propone di esplorare, attraverso le tante prestigiose mostre personali e collettive di questa edizione, le connessioni fra occultamento e scoperta che dominano il nostro rapporto con la Natura, immaginando nuove narrazioni, al di fuori di quell’atteggiamento di controllo dominante che la nostra specie esercita sul pianeta, per comprendere le dinamiche e le nuove direzioni da intraprendere.

Questa XIX edizione, composta da ben ventidue mostre in nove sedi, è caratterizzata, oltre che dalla qualità dei progetti esposti, anche dal livello degli incontri, delle conferenze, delle presentazioni di libri e dalle attività educational che verranno organizzate nel corso del festival e che rendono la vivacità culturale che caratterizza Reggio Emilia durante Fotografia Europea.

Radio Monte Carlo è la radio ufficiale di Fotografia Europea 2024.

Per l’edizione 2024 di Fotografia Europea si ringraziano: Special Sponsor: Iren; Main Sponsor: Attolini Spaggiari Zuliani & Associati Studio Legale e TributarioBCC-EmilbancaCoop Alleanza 3.0FCR – Farmacie Comunali Riunite ; Sponsor: Assicoop Emilia NordCNACoopservice, Emak, Comet, Sabart, Tecomec; Sostenitori: PM Interni, Legacoop, Autotorino.


Ufficio stampa Fondazione Palazzo Magnani
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4^ Biennale Disegno Rimini: Il fantasioso mondo di de Rienzi

La Biennale del Disegno di Rimini (dal 4 maggio al 28 luglio), a cura di Massimo Pulini e organizzata dal Comune di Rimini, si conferma  una miniera di scoperte e disvelamenti. Come il preziosissimo nucleo di disegni originali “Océan”, matita su carta, di Grégoire Louis Domeny de Rienzi  (1789-1843/1850?). Queste opere illustrano un, all’epoca, sconosciuto continente australe.

4^ Biennale Disegno Rimini
 
Mostra
LE VIE DEI RITI
L’Oceania sacra di Domeny de Rienzi
Rimini, Biblioteca Gambalunga, Sala Des Verge
4 maggio – 28 luglio 2024

Mostra a cura di Rosita Copioli, Alessandro Giovanardi
 

Si tratta di ben 285 disegni  su carta, oggi patrimonio della Biblioteca Gambalunga, che li custodisce negli armadi della Sala Des Verges.
La mostra, allestita al Museo Civico, presenta una selezione di questi fantastici documenti visivi, affiancati da un altrettanto selezionato nucleo di oggetti rituali tratti dalla collezione del Museo degli Sguardi, il Museo delle Culture Extraeuropee “Dinz Rialto” di Rimini. Ovvero uno dei principali musei italiani dedicati interamente, a livello etnologico ed archeologico, alle culture dell’Africa, dell’Oceania, dell’America precolombiana e in parte minore dell’Asia.

Ed è proprio lo sguardo il filo conduttore di questa raffinata esposizione.

Il focus è infatti sullo  sguardo dell’Occidente (nella prima metà del XIX secolo) sulle civiltà religiose dell’Oceania e sui loro molteplici riti, costumi, simboli sacri, assimilabili alle culture sacre sia dell’Australia, sia dell’India e dell’Indocina. Così come lo   sguardo   sui paesaggi esotici.

L’Autore, Grégoire Louis Domeny de Rienzi, fu egli stesso avventuriero, esploratore, geografo, fantasmagorico narratore.

Quello che si sa di lui è molto, ma è difficile il discrimine tra ciò che è storia e quello che è leggenda, spesso autoalimenta. La sua autobiografia lo farebbe discendere da Cola di Rienzo, eroico protagonista di infinti fatti d’arme sotto le più diverse bandiere. È certo il suo viaggio in Oceania, poi a Canton e all’Isola Bourbon, oggi Réunion, dove venne eletto deputato. Nel 1831 è a Parigi dove ottiene riconoscimenti per le sue esplorazioni e dove si scontra con Champollion. A Parigi pubblica, soffermandosi sulla descrizione soprattutto dei costumi tribali,  tre volumi sull’Oceania, Melanesia Micronesia e Polinesia. 

Non è sicura nemmeno la data del suo suicidio. Per alcuni sarebbe avvenuta nel 1843, per altri sette anni più tardi, nel 1850. Finale in linea, con l’estrosa ambiguità del personaggio.

 “Il nostro obiettivo – chiarisce Massimo Pulini – è valorizzazione attraverso alcuni exempla il preziosissimo patrimonio di 285 disegni a matita su carta custoditi nel Fondo Des Vergers, recuperando un’idea di Rosita Copioli mai realizzata per la II Edizione della Biennale del Disegno, in rapporto con manufatti etno-antropologici del Museo degli Sguardi poco noti o esposti. Si tratta di una importante sezione della Biennale dedicata a un fondo appartenente al Comune di Rimini, d’interesse internazionale e di perfetta adesione al tema della Biennale”.


Info: www.biennaledisegnorimini.it
 
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Ufficio stampa Apt Servizi Emilia-Romagna
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Il programma del 28 aprile di ARTEVENTO CERVIA

Prosegue ARTEVENTO CERVIA

La rassegna di aquiloni d’arte più longeva al mondo giunta alla 44° edizione consegna per la prima volta il Premio Speciale per Meriti di Volo a ben 2 realtà: Amnesty International Italia – nella persona del portavoce Riccardo Noury – e Rondine Cittadella della Pace. Il programma di domenica 28 aprile 2024.



INFORMAZIONI UTILI
44° ARTEVENTO CERVIA FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’AQUILONE
DOVE: Cervia, Spiaggia di Pinarella e altre location
QUANDO: dal 20 aprile al 1° maggio 2024
 
CONTATTI
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L’Opificio Pietre Dure protagonista del Salone fiorentino del Restauro

L’Opificio delle Pietre Dure sarà tra i più attesi protagonisti della nona edizione del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze, dal 25 aprile al primo maggio, alla Fortezza da Basso.

La presenza dell’Istituzione fiorentina è tra le più attese della manifestazione fieristica: gli operatori italiani ed internazionali del restauro apprezzano la presenza dell’OPD per l’opportunità di confrontarsi con chi da secoli (l’Opificio è l’espressione di una tradizione che risale al lontano 1588) realizza interventi che divengono esemplari nel variegato mondo del restauro dei beni culturali.

Il 26 e 30 aprile l’Opificio Pietre Dure
protagonista del Salone fiorentino del Restauro

Per rispondere a tanto interesse l’Opificio sarà al Salone per l’intera giornata del 26 aprile. Giornata intensissima di interventi, confronti e idee. Con anche una appendice il giorno 30 aprile.
Nella mattinata di venerdì 26 (dalle 9:30 nella Sala della scherma alla Fortezza da Basso) Emanuela Daffra, Soprintendente dell’Opificio accanto a  Cristina Acidini, Presidente dell’Opera di Santa Croce e Presidente della Fondazione Roberto Longhi, oltre che dai responsabili dei settori in cui si articola l’Istituzione fiorentina,  illustreranno avanzamento e risultati di alcuni recenti grandi progetti di conservazione effettuati su capolavori fiorentini, selezionati per la notorietà delle opere d’arte, per la complessità degli interventi e per le ricerche e la metodologia messe in campo.

Il primo focus sarà sul progetto di studio e restauro degli affreschi di Giotto nella Cappella Bardi, con interventi di Renata Pintus e Maria Rosa Lanfranchi. Per illustrare poi La “memoria sepolcrale al grande Alfieri” di Antonio Canova in Santa Croce. Il restauro e lo studio della tecnica costruttiva interverranno Riccardo Gennaioli, Camilla Mancini, Franca Sorella e Paola Lorenzi. 

Dall’antico al contemporaneo con l’illustrazione del Restauro di ‘Guerriero con scudo’ di Henry Moore: problematiche interne ed esterne di un grande bronzo del Novecento con interventi di Renata Pintus, Stefania Agnoletti, Maria Baruffetti, Merj Nesi e Aurea Restauro.

“La seconda sessione (con inizio alle 11:30) sarà dedicata – anticipa la Soprintendente Daffra – ai risultati delle tesi di diploma discusse negli ultimi due anni alla Scuola di Alta Formazione e Studio (SAFS) dell’OPD, di sicuro interesse, soprattutto per gli addetti ai lavori, per l’approccio fortemente sperimentale e gli elementi di innovazione usualmente connessi ai lavori di tesi presso la SAFS: Nuovi professionisti e inediti percorsi di ricerca. Tesi discusse alla SAFS dell’OPD.

Coordina gli interventi Letizia Montalbano, Direttore tecnico del Settore restauro Materiali cartacei e membranacei, già Direttrice della SAFS. 

La parola passerà quindi agli autori delle singole tesi: Alessia Bianchi, che ha indagato Il restauro del “Libro di disegni” di Baldassarre Franceschini detto Il Volterrano della Fondazione Roberto Longhi di Firenze; Selene Chersicla che ha approfondito Il Modello per il pannello in pietre dure “Vaso con Fiori” di Edoardo Marchionni del Museo dell’Opificio delle Pietre Dure; Giulia Ciabattini che propone Il fondo Leonardo Savioli: dal Centro Pecci allo studio dell’artista. Restauro strutturale di un dipinto su compensato; Giorgia Mori: Un codice miniato trecentesco: il Laudario di Santo Spirito alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, mentre il caso de Il manifesto di Alphonse Mucha per l”Imprimerie cassan fils della Collezione Salce: problematiche del ‘de-restauro’ del patrimonio effimero è trattato da Lavinia Nasoni; “Il restauro del primo fondo di pellicole fotografiche appartenente alla Commissione Vinciana relative al manoscritto di Leonardo da Vinci “Dell’anatomia” è il tema di Matilde Ticci; Il Trittico di Nocria della cerchia di Paolo da Visso, a Castelsantangelo sul Nera, danneggiato dal sisma del 2016 è stato l’oggetto di indagine di Petra Farioli. 

Gli interventi di restauro, per poterli realizzare, necessitano di chi li finanzi. Tema da sempre di evidente attualità. Uno dei mezzi per reperire fonti finanziarie sicuramente è l’Art Bonus.

A 10 anni dalla sua entrata in vigore, l’Art Bonus ha consentito a numerose amministrazioni pubbliche di realizzare importanti interventi di protezione, manutenzione e restauro del patrimonio culturale pubblico grazie al supporto di aziende, fondazioni bancarie e privati cittadini. In questo incontro ALES S.p.A., società responsabile del programma di gestione e promozione dell’Art Bonus per conto del Ministero della Cultura, approfondirà gli aspetti applicativi della norma e dialogherà con alcuni enti beneficiari di Art Bonus tra i più rappresentativi nel panorama nazionale per qualità e numero di interventi realizzati con il sostegno finanziario di mecenati: l’Opificio delle Pietre Dure, la Direzione Regionale Musei Toscana MiC, il Comune di Firenze”.

Dalle 14:30 alle 16:00, nella Sala incontri MiC, si discuterà perciò su “La sostenibilità economica dei progetti di restauro attraverso l’Art Bonus“, a cura di ALES Arte Lavoro e Servizi S.p.a. in collaborazione con Opificio delle Pietre Dure, Direzione Regionale Musei della Toscana e Comune di Firenze. Sono previsti gli interventi di Lucia Steri, Responsabile Comunicazione Art Bonus Ales S.p.A.; Emanuela Daffra, Soprintendente OPD e Direttore DRM Lombardia; Fabrizio Vallelonga, Funzionario MiC DRM Toscana e Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi; Giorgio Caselli, Dirigente Servizio Belle Arti del Comune di Firenze.

I contributi dell’OPD al Salone del restauro proseguono nel pomeriggio alle 17:15 in Sala Sottani per presentare le novità editoriali della collana dell’Opificio “Problemi di Conservazione e Restauro” edita da Edifir edizioni Firenze. Una collana, fondata da Marco Ciatti, che ha una lunga e gloriosa tradizione, tant’è che ad essere presentato è il suo 63^ volume, dedicato a “Il restauro del fregio di Andrea Pucci Sardi da Empoli” a cura di Matteo Ceriana, Riccardo Gennaioli, Sandra Rossi (Firenze, 2024). Interverrà Paola D’Agostino, già Direttore dei Musei del Bargello, dove il fregio è custodito, alla presenza degli autori e curatori del volume.

Altro appuntamento, martedì 30 aprile dalle 14:00 alle 15:30, a cura della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, nella Sala incontri MiC. Tema: “Restauro e ricerche; attività della Soprintendenza ABAP di Firenze“.

  “La Cappella Brancacci nella chiesa del Carmine a Firenze: un protocollo per la diagnostica, la manutenzione, il monitoraggio e lo studio delle pitture murali. La conclusione del cantiere” è il titolo di un denso racconto che darà conto dei risultati di circa due anni di osservazioni su uno dei capolavori del primo rinascimento fiorentino. Intervengono: Antonella Ranaldi, SABAP per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato; Alberto Felici, SABAP per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato; Emanuela Daffra, Opificio delle Pietre Dure; Sara Penoni, Opificio delle Pietre Dure; Giorgio Caselli, Comune di Firenze; Cristiano Riminesi, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); Simonetta Brandolini D’adda, Friends of Florence.

“Una presenza articolata dunque” sottolinea Emanuela Daffra “che non solo dà conto dei molteplici fronti su cui l’Istituto si impegna, ma anche della sua fisionomia naturalmente polidisciplinare, del suo essere luogo dove operatività altissima, ricerca e formazione procedono affiancate”



Ufficio Stampa Opificio delle Pietre Dure: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
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Ufficio Promozione culturale Opificio delle Pietre Dure:
Maria Emilia Masci opd.promozioneculturale@cultura.gov.it

LA BIENNALE DI VENEZIA: Evento Collaterale presso la FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA

Tra gli eventi collaterali ufficiali della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, la Mostra personale e progetto di ricerca dell’artista messicana Betsabeé Romero, dal titolo The endless Spiral, è organizzata dal Museum of Latin American Art (MOLAA) di Long Beach CA e curata da Gabriela Urtiaga, storica dell’arte e ricercatrice argentina, Chief curator del museo stesso.

Museum of Latin American Art (MOLAA)
presenta la mostra personale
THE ENDLESS SPIRAL: BETSABEÉ ROMERO
Evento Collaterale
della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa
Piazza San Marco, 71C
20 aprile – 1° settembre 2024

L’esposizione si propone di esplorare il percorso artistico di Betsabeé Romero attraverso opere commissionate e nuove installazioni, ed è il risultato della lunga relazione tra l’artista e il Museo Molaa. Il suo lavoro infatti fa parte della collezione permanente del Museo e, al termine della mostra come Evento Collaterale della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, sarà allestita nel 2025 al MOLAA a Long Beach, Califonia USA.

Le linee e i concetti curatoriali si diramano lungo le sale degli spazi espositivi della Fondazione Bevilacqua La Masa, con l’implicita premessa di indagare il tema “Stranieri ovunque” titolo di questa 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.

La mostra presenta diverse sezioni che creano un approccio differente a questo cruciale argomento, facendo emergere idee e concetti dal corpus delle opere evidenziando dualità, tensioni, conflitti e fratture nella nostra cultura e storia.

L’artista ha sviluppato inizialmente una forte narrativa ponendo l’accento sull’esperienza di essere straniero nel mondo. Dal punto di vista dei molti a cui manca un territorio dove trovare rifugio e sopravvivere. Parla di chi nella fuga si scontra con confini politici ed economici, sempre estranei ed escludenti; dallo specchio che non ci riconosce, che dubita, osserva, ignora e distorce. Da specchi che non includono identità e generi, al di là delle classificazioni e discriminazioni obsolete. Dalle case in cui prevale la violenza, esercitata da coloro che ne hanno raccolto il testimone, come un pugnale che segna arbitrariamente confini che definiscono il loro potere di piccoli patriarchi, a scapito della vita delle donne e dei bambini, vulnerabili e indifesi. Dalle comunità più sagge e coerenti che hanno dovuto nascondersi per difendere i propri luoghi sacri e salvare il mondo dalla barbarie, a cui ha condotto la logica dell’avidità e del consumo eccessivo.

La mostra è divisa in sei sezioni. L’esperienza estetica inizia con l’installazione “Segni per guidarci verso l’esilio”, che mette in discussione il concetto e le esperienze di migrazione avvenute prima, durante e dopo il nostro tempo, ed evidenzia come una comunità possa contribuire a smantellare l’orrore e le ingiustizie. Attraverso l’opera “Identità”, alcuni specchi concavi di sicurezza, che rivestiranno completamente la sala, osserveranno e distorceranno la nostra immagine. Specchi mappati e truccati, con linee dure e confinanti, specchi rotti in un universo rotto. “Barbed Borders” esplora la sofferenza che causa i confini. Sono linee imposte che si oppongono alla necessità, alla sopravvivenza e alla comprensione, cicatrici che sanguinano il mondo. Linee che ci inseguono per tutta la vita, inscritte sul corpo, incise nei piedi, nelle impronte che lasciamo. Linee crudeli, spigoli malati e mortali. L’installazione “Totem rotolanti di gomma e oro” introduce il visitatore alla mobilità e nei totem urbani su ruote, ruote incise a mano che un tempo erano strumenti di memoria, timbri cilindrici che hanno impresso la storia in tutte le culture dell’umanità. Le ruote occidentali hanno cambiato l’andamento della corsa, dando priorità alla velocità e all’oblio per continuare a travolgere. Questi pneumatici riciclati rivendicano la direzione opposta alla modernità; invece di servire sulle autostrade e ai veicoli del potere, si muovono all’indietro, azionati manualmente per ricordare e rendere visibile ciò che la velocità aveva lasciato dietro di sé, per non vederlo più. Un totem mobile dell’iconografia indigena di tutte le Americhe, ricami e ceramiche, stele e oggetti in pietra provenienti da diverse regioni e culture. “Nel punto di fuga delle ombre” l’artista riflette sulla cultura come casa che portiamo all’interno di un rifugio sopravvissuta all’ombra di tutti i poteri. Infine, “Feathers of a spiral sunrise”, e un viaggio attraverso una spirale senza fine, la saggezza che semina e germina in cicli, un compendio rotante di voli collettivi e accattivanti. Lumaca dalle ali circolari e labirintiche, una cresta orizzontale e infinita, veste architettonica e rituale, uno spazio dove tutti possono entrare e abitare.

La mostra è realizzata con il sostegno di William S. & Michelle Ciccarelli Lerach e Santiago García Galván.
Sarà inoltre accompagnata da una pubblicazione e una brochure disponibile per i visitatori.

Betsabeé Romero è un’artista che ha avuto l’opportunità di vivere e produrre il suo lavoro in paesi, culture e contesti diversi. Gabriela Urtiaga scrive di lei «Betsabeé è uno spirito nomade sempre alla ricerca di nuove esperienze e prospettive, con un focus sull’esame di diversi temi essenziali e urgenti per il pubblico internazionale. Lavora con una forte consapevolezza di questioni come la migrazione, i ruoli di genere, le tradizioni culturali, la religiosità, il meticciato e la memoria individuale e collettiva. Il suo metodo di trasgredire i limiti delle diverse categorie stabilite, di rendere visibile l’ingiustizia nel mondo come punto di esame e invito all’azione, viene ridefinito come un impegno comunitario attraverso un dialogo tra arte, giustizia sociale e patrimonio, che interagiscono per il bene comune. L’artista ha sviluppato una forte narrativa iniziale che si concentra sull’esperienza di essere straniero nel mondo, e dal punto di vista di molti a cui manca il territorio per cercare rifugio e sopravvivere».


Info
Dal mercoledì alla domenica dalle 10:30 alle 17:30 | Ingresso gratuito | Tel. +39 041 2747555
 
Ufficio stampa
StudioBegnini – Ufficio stampa
Roberto Begnini con Chiara Celsi | Federica Artusi | Maurizio Curtarelli
Tel. +39 348 4105409 (Whatsapp) | +39 328 6975261 | info@studiobegnini.it |studiobegnini.it

Foiano. Madonna della Cintola di A. della Robbia. Moretti ne documenta il restauro

Il restauro della Madonna della Cintola (1502) di Andrea della Robbia, custodita nella Collegiata di San Martino e Leonardo a Foiano della Chiana (AR), è stato completato da un volume edito da DARTE per Tau Editrice che ne racconta la storia e l’importanza grazie alle ricerche di Tommaso Mozzati. L’intervento è stato finanziato da Fabrizio Moretti, mercante d’arte internazionale, ma da sempre legato a Foiano, luogo di origine del padre Alfredo.

Il restauro della Madonna della Cintola di Andrea della Robbia
Foiano della Chiana (AR), 27 aprile ore 18.30

In occasione della celebrazione del restauro, il 27 aprile alle ore 18.30 all’interno della Collegiata di San Martino e Leonardo di Foiano della Chiana (AR), verrà presentato il volume Andrea della Robbia. Storia e restauro della Madonna della Cintola di Foiano con un interessante saggio di Tommaso Mozzati, professore associato dell’Università degli Studi di Perugia, e un testo di Nicoletta Marcolongo e Angela Tascioni dello Studio Ardiglione di Firenze che ha curato il restauro dell’opera sotto la direzione di Jane Donnini Funzionario Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Siena, Grosseto e Arezzo.

Una delle opere più straordinarie custodite nel borgo di Foiano della Chiana, luogo di nascita del padre di Fabrizio e per il quale lui stesso ha un legame molto profondo, sarà da questo momento – secondo lo stesso Fabrizio – “visibile ai visitatori nello splendore di come quando il capolavoro uscì dalla bottega del maestro”.

In memoria di suo padre Alfredo, Fabrizio si è infatti impegnato a finanziare il restauro di quest’opera, un importante elemento all’interno di uno spazio civico dedicato alla gente di Foiano e proprietà della comunità locale. Mosso dal desiderio non solo di “restituire alla comunità un capolavoro di Andrea della Robbia attraverso un accurato restauro” ma anche di onorare la memoria di suo padre, che “ha sempre tenuto stretta al cuore la sua città natale”, le intenzioni di Fabrizio sottolineano il significato unico della Madonna della Cintola. In quest’opera di grande importanza, la silhouette maestosa della Vergine Maria, sostenuta da sei angeli, appare ai Santi Tommaso e Leonardo all’interno di una mandorla di cherubini ed è incoronata dalla figura di Dio Padre, le cui braccia sono aperte in un gesto di accoglienza e protezione. È quindi profondamente significativo che la Madonna della Cintola, segnata dai tratti di una complessa storia conservativa, possa ora essere restituita alla gente di Foiano nella piena e radiosa chiarezza, grazie al generoso contributo di Fabrizio Moretti. Questo gesto permette così di perpetuare una narrazione plurisecolare, strettamente legata agli eventi della comunità di Foiano della Chiana e all’essenza stessa della sua identità sociale e culturale.


Informazioni
Collegiata dei Santi Martino e Leonardo
Foiano della Chiana (Arezzo)
Sabato 27 aprile ore 17
Ingresso libero

Ufficio Stampa
STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Via San Mattia 16, 35121 Padova
Tel. +39.049.663499
www.studioesseci.net

Il programma del 27 aprile di ARTEVENTO CERVIA

Prosegue ARTEVENTO CERVIA

Il secondo weekend della 44° edizione del Festival Internazionale dell’Aquilone inizia con la celebrazione dell’anno del drago attraverso i focus su Cina e Giappone e l’edizione speciale della “Notte dei Miracoli” per i 700 anni dalla morte di Marco Polo. Il programma di sabato 27 aprile 2024.



INFORMAZIONI UTILI
44° ARTEVENTO CERVIA FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’AQUILONE
DOVE: Cervia, Spiaggia di Pinarella e altre location
QUANDO: dal 20 aprile al 1° maggio 2024
 
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Biblioteca Regionale di Messina: “Il Maggio dei Libri”- “Il libro…la nostra libertà”. 

Biblioteca Regionale di Messina – Quattordicesima edizione della campagna nazionale di promozione alla lettura “Il Maggio dei Libri”- “Il libro…la nostra libertà”. Palinsesto eventi programmati – dal 23 aprile al 31 maggio 2024.

L’opera “Insegnami a volare” realizzata dall’illustratrice Nicole Tecchio, vincitrice del contest “Disegniamo il Maggio”, indetto dal Festival internazionale del fumetto, animazione, cinema e games “Romics”, potrebbe ben rappresentare la linea di azione della Biblioteca Regionale di Messina.

Guardando in prospettiva “a volo d’uccello”- per rimanere in tema- in occasione della quattordicesima edizione de Il Maggio dei Libri, si è realizzato un palinsesto che sotto l’egida “Se leggi ti lib(e)ri” possa abbracciare i tre filoni in cui è declinato il tema principale: “Lib(e)ri di conoscere”    “Lib(e)ri di sognare”     “Lib(e)ri di creare”.

Il programma, racchiuso sotto l’intitolazione “Il libro…la nostra libertà”, prevede ogni venerdì di maggio interessanti e accattivanti appuntamenti culturali.



Post dell’iniziativa culturale saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’iniziativa in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere all’Autrice.
Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO: Ufficio Relazioni con il Pubblico
                  tel.090674564

Alla Fondazione Magnani-Rocca scoppia la Munari-mania

Scoppia la Munari-mania. Un trionfo di pubblico senza precedenti alla Fondazione Magnani-Rocca per la mostra “Bruno Munari. Tutto”. E c’è anche un nuovo progetto multimediale.
Mamiano di Traversetolo, Parma — La Fondazione Magnani-Rocca celebra il successo straordinario della più grande mostra mai dedicata a una delle figure più iconiche del design e della comunicazione visiva del XX secolo quale fu Bruno Munari.

BRUNO MUNARI. TUTTO
Fondazione Magnani-Rocca
Mamiano di Traversetolo – Parma
16 marzo – 30 giugno 2024

Inaugurata il 16 marzo e aperta fino al 30 giugno 2024, la mostra sta attraendo un pubblico numerosissimo da tutta Italia, stabilendo un nuovo record per il museo e affermandosi come la più significativa degli ultimi quindici anni.
Un evento che sta catturando l’interesse degli appassionati di design, architettura e discipline creative e artistiche ma anche di numerose famiglie e figure educative, che riconoscono in Munari un innovatore della pedagogia e dell’Arte contemporanea. Qui il genio di Munari è raccontato non in ordine strettamente cronologico, ma per concetti e attitudini, dimostrando le interconnessioni tra i diversi lavori nelle differenti discipline: arte, design industriale e pedagogia.

La mostra “Bruno Munari. Tutto” alla Fondazione Magnani-Rocca (Mamiano di Traversetolo, Parma) è aperta per tutto il ponte del 25 aprile, anche mercoledì 1° maggio, offrendo un’ulteriore opportunità per visitare e vivere questa celebrazione di creatività e innovazione.

Per informazioni su orari visite guidate è possibile visitare www.magnanirocca.it

Alla Magnani-Rocca, nuovo progetto creativo – In questo periodo di fervente innovazione culturale e creativa, la Fondazione lancia un nuovo entusiasmante progetto: “La Villa dei Capolavori”, un podcast che è anche un’audioguida d’autore curata da Altremuse  il nuovo canale vocale della Fondazione Magnani-Rocca racconta la grande Arte all’interno del Museo e anche nel Mondo.

La prima stagione è a cura di Altremuse, il collettivo di storiche dell’arte, curatrici e creator digitali che oggi è diventato un media di divulgazione che è anche una rivista cartacea. Voci giovani, competenti, pop e irriverenti al punto giusto.

Il Podcast “La Villa dei Capolavori” si può vivere in due modi diversi. Per chi si trova al Museo è un’esperienza coinvolgente che svela, sala per sala, curiosità e retroscena che riguardano le opere e i più grandi artisti di ogni epoca come Tiziano, Canova, Monet, Cézanne, Goya, Burri, de Chirico, e altri miti della storia dell’Arte presenti nella collezione della Fondazione Magnani-Rocca.

Per chi lo ascolta al di fuori dalla Villa, ovunque si trovi nel mondo, è invece una serie di episodi emozionanti che raccontano di una Collezione straordinaria e di Luigi Magnani, l’uomo che l’ha resa possibile mettendo insieme alcune delle più importanti opere della Storia dell’Arte. Ascoltalo qui

In arrivo le prossime stagioni – Nuovi creator stanno lavorando alle prossime stagioni per raccontare la grande Arte attraverso, temi, mostre, approfondimenti.

Il progetto ideato da Kreativehouse è frutto della sperimentazione di nuovi linguaggi digitali ed è scritto e curato da Altremuse, segnalate dal Giornale dell’Arte tra 30 under 30 della creatività del futuro.

Il nuovo progetto podcast “La Villa dei Capolavori”, rappresenta il culmine dell’impegno della Fondazione Magnani-Rocca per la promozione culturale attraverso tecnologie innovative e media vocali, rendendo l’arte accessibile su scala mondiale. Con questo progetto, realizzato con il contributo di Regione Emilia Romagna e di Crédit Agricole Italia, la Fondazione Magnani-Rocca intende stabilire un nuovo standard per la comunicazione culturale, utilizzando la tecnologia dei media vocali per raggiungere e coinvolgere il pubblico in modi precedentemente inesplorati.

La Fondazione Magnani-Rocca tra le Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna – Il progetto delle audioguide/podcast della Villa dei Capolavori è realizzato grazie alla legge regionale 2/2022 per il riconoscimento e la valorizzazione delle abitazioni e degli studi di esponenti del mondo della storia, della cultura, delle arti, della politica, della scienza e della spiritualità, denominate “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”.

La Fondazione Magnani-Rocca, con la mostra “BRUNO MUNARI TUTTO”, la collezione permanente, il parco romantico, è aperta per tutto il Ponte del 25 aprile con orario continuato 10-19 (venerdì 26 aprile orario 10-18). 

Giovedì 25 e domenica 28 aprile ore 11.30, 12, 16, 17, venerdì 26 aprile ore 16.30, sabato 27 aprile ore 16.30 e 17, per chi lo desidera, è possibile visitare la mostra con guida specializzata prenotando a segreteria@magnanirocca.it , oppure presentandosi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo ingresso € 14, costo guida € 5.

Per il solo ingresso non occorre prenotare, i biglietti si acquistano all’arrivo.

La mostra dedicata a Bruno Munari è realizzata grazie al contributo di: FONDAZIONE CARIPARMA, CRÉDIT AGRICOLE ITALIA
Media partner: Gazzetta di Parma, Kreativehouse.
Con la collaborazione di: AXA XL Insurance e Aon
Angeli Cornici, Bstrò, Cavazzoni Associati, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.


BRUNO MUNARI. TUTTO
Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
Dal 16 marzo al 30 giugno 2024. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Aperto anche 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno. Lunedì chiuso, aperto Lunedì di Pasqua.
Ingresso: € 14 valido anche per le Raccolte permanenti e il Parco romantico – € 12 per gruppi di almeno quindici persone – € 5 per le scuole e sotto i quattordici anni. Il biglietto comprende anche la visita libera agli Armadi segreti della Villa. Per meno di quindici persone non occorre prenotare, i biglietti si acquistano all’arrivo alla Fondazione.
Informazioni e prenotazioni gruppi:
tel. 0521 848327 / 848148   info@magnanirocca.it   www.magnanirocca.it   
Il sabato ore 16.30 e la domenica e festivi ore 11.30, 16, 17, visita alla mostra ‘Munari’ con guida specializzata; è possibile prenotare a segreteria@magnanirocca.it , oppure presentarsi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 19 (ingresso e guida).
 
Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Tel. 049663499
Referente Simone Raddi: simone@studioesseci.net

Il programma del 26 aprile di ARTEVENTO CERVIA

Prosegue ARTEVENTO CERVIA

La 44° edizione del Festival più colorato della Romagna continua con lo spettacolo del campionato di volo acrobatico Cervia’s Cup, il Glitch Mob, la presentazione de “Il millepiedi di Iqbal” e della tradizione dell’aquilone sonoro con l’artista vietnamita Quan Hang Cao. Il programma di venerdì 26 aprile 2024.



INFORMAZIONI UTILI
44° ARTEVENTO CERVIA FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’AQUILONE
DOVE: Cervia, Spiaggia di Pinarella e altre location
QUANDO: dal 20 aprile al 1° maggio 2024
 
CONTATTI
SITO: https://artevento.com/
FACEBOOK: https://www.facebook.com/festivalaquilonecervia/
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/artevento_cervia_kite_festival/
YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCCQv-5MAJEy-2DTIF57-6Fw/featured
 
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