Giorgio Chiosso – Alfabeti d’Italia. La lotta contro l’ignoranza nell’Italia unita

Al momento dell’Unità gli italiani che sapevano leggere e scrivere erano appena 6 milioni, un quarto della popolazione. È legittimo sospettare che tra questi molti fossero alfabeti dalle incerte capacità. Gli italofoni erano inoltre una ridotta minoranza, in prevalenza concentrati in alcune regioni del Paese. Da quel momento venne ingaggiata una vera e propria guerra all’ignoranza, combattuta su più fronti: la scuola innanzi tutto, ma anche mediante le tante iniziative promosse da benefattori e filantropi per adulti, soldati, giovani lavoratori, donne. Il volume lo documenta con ampiezza di dati e ricchezza di documentazione. Non mancarono aspetti contraddittori. Fu a lungo persistente il timore che un eccesso di istruzione potesse avere pericolose conseguenze sul piano degli equilibri sociali e non tutti fruirono allo stesso modo del diritto alla conoscenza. Ma bisogna riconoscere che, pur fra limiti e difficoltà di ogni genere, la conquista dell’alfabeto rappresentò un fenomeno davvero epocale. Lo dimostrano sia la varietà dei luoghi dell’alfabetizzazione sia quella dei protagonisti in campo: politici e intellettuali, pedagogisti e uomini di scuola, preti e massoni, socialisti e cattolici, ciascuno con la sua fede ideale, ma tutti convinti che l’Italia unita non potesse più tollerare italiani senza alfabeto.

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IMMAGINE DI APERTURA  – Particolare della copertina del libro

Carola Rackete – Il mondo che vogliamo

Carola Rackete è la giovane donna che nel giugno scorso, dopo giorni di richieste di aiuto e attesa in acque internazionali, ha sfidato i divieti delle autorità per portare in salvo i migranti presi a bordo della Sea-Watch 3, diventando in pochi giorni un simbolo globale di coraggio, giustizia e fedeltà ai propri ideali. Ma Carola Rackete è molto più di quello che i media internazionali hanno raccontato in quei giorni concitati.

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IMMAGINE DI APERTURA: Foto di 瑞 吴 da Pixabay 

Gianni Morandi – La Befana trullallà

La Befana trullallà è una canzone natalizia incisa nel 1978 da Gianni Morandi ed inserita negli album Gianni Morandi II e Abbracciamoci. La canzone, i cui autori sono Paolo Dossena, Sergio Rendine e Roberto Viscarelli, era la sigla del programma 10 Hertz, andato in onda su RAI 1 dal 18 ottobre 1978 al 5 marzo 1979 e condotto dallo stesso Morandi.
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La Befana, corruzione lessicale di Epifania (dal greco ἐπιφάνεια, epifáneia) attraverso bifanìa e befanìa, è una figura folcloristica legata alle festività natalizie, tipica di alcune regioni italiane e diffusasi poi in tutta la penisola italiana, meno conosciuta nel resto del mondo. Secondo la tradizione, si tratta di una donna molto anziana che vola su una logora scopa, per fare visita ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio (la notte dell’Epifania) e riempire le calze lasciate da essi, appositamente appese sul camino o vicino a una finestra; generalmente, i bambini che durante l’anno si sono comportati bene riceveranno dolciumi, caramelle, frutta secca o piccoli giocattoli. Al contrario, coloro che si sono comportati male troveranno le calze riempite con del carbone o dell’aglio.
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IMMAGINE DI APERTURA – Foto di ElisaRiva da Pixabay

Oroscopo letterario: a ogni segno il suo libro

Che ne dite, raccogliamo l’idea espressa da Jolanda Di Virgilio su IL LIBRAIO? “Un oroscopo letterario per orientarvi nelle numerose sfide che il nuovo anno vi metterà davanti. Abbiamo scelto, segno per segno, un libro iconico, che potete interpretare come una sorta di guida, di stimolo di riflessione, di amuleto, di specchio della vostra personalità. Oppure, semplicemente, come il pretesto per leggere quel titolo che stavate rimandando da troppo tempo…”
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IMMAGINE DI APERTURA – Foto di Mabel Amber, still incognito… da Pixabay 

16 – ART NOW – Paradigmi e contraddizioni del presente – Stefano Chiodi

Il ventunesimo secolo fin dal principio si annuncia come un’epoca di grandi cambiamenti e profonde contraddizioni. Le rivoluzionarie innovazioni tecnologiche e il processo di globalizzazione abbattono le distanze e le frontiere: le persone e le idee circolano freneticamente dando vita a un fecondo scambio di esperienze.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

Collezioni: Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli

Museo e Real Bosco di Capodimonte
Napoli, Italia

Il Museo di Capodimonte vanta 47.000 opere d’arte che formano una delle più ampie e articolate collezioni d’arte antica, moderna e contemporanea al mondo. In 126 sale sono esposte le opere di grandi artisti quali Michelangelo, Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Botticelli, Simone Martini, Giovanni Bellini, Colantonio, Artemisia Gentileschi, Jusepe de Ribera, Battistello, Luca Giordano, Mattia Preti, Francesco Solimena, i Carracci, Guido Reni, Lanfranco, Bruegel il Vecchio, Van Dyck: tutti i grandi nomi della storia dell’arte.
Tutto ha inizio con la Collezione Farnese che Carlo di Borbone, figlio del Re di Spagna, eredita dalla madre Elisabetta e porta con sé a Napoli nel 1735, con il desiderio di allestirla in questa reggia collinare. La costruzione del palazzo, che doveva fungere sia da pinacoteca che da casino di caccia, iniziò nel 1738. Capodimonte è l’unico museo italiano che, oltre a rappresentare quasi tutte le scuole dell’arte italiana moderna, può vantare anche opere di artisti contemporanei quali Burri, Paolini, Bourgeoise, Warhol, Kiefer e molti altri.

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Museo e Real Bosco di Capodimonte

IMMAGINE DI APERTURA dalle collezioni del Museo: Il misantropo di Pieter Bruegel il Vecchio

Monza, Arengario: Steve Mccurry – Leggere

MONZA – ARENGARIO
17 GENNAIO – 13 APRILE 2020
STEVE McCURRY LEGGERE
A cura di Biba Giacchetti e Roberto Cotroneo

L’esposizione presenta 70 immagini del fotografo statunitense, dedicate alla passione universale per la lettura, con persone, còlte in ogni angolo del mondo, nell’intimo atto di leggere.

Steve McCurry, Chiang Mai,Tailandia, 2012 © Steve McCurry

Dal 17 gennaio al 13 aprile 2020, l’Arengario di Monza ospita la mostra Leggere di Steve McCurry, uno dei fotografi più celebrati a livello internazionale per la sua capacità d’interpretare il tempo e la società attuale.
 
L’esposizione, promossa da ViDi e Comune di Monza, organizzata da Civita Mostre e Musei, in collaborazione con Sudest57, curata da Biba Giacchetti, con i contributi letterari dello scrittore Roberto Cotroneo, presenta 70 immagini, dedicate alla passione universale per la lettura, realizzate dall’artista americano (Philadelphia, 1950) in quarant’anni di carriera e che comprendono la serie che egli stesso ha riunito in un volume, pubblicato come omaggio al grande fotografo ungherese André Kertész, uno dei suoi maestri.
 
Gli scatti ritraggono persone di tutto il mondo, assorte nell’atto intimo del leggere, còlte dall’obiettivo di McCurry che testimoniano la sua capacità di trasportarle in mondi immaginati, nei ricordi, nel presente, nel passato, nel futuro e nella mente dell’uomo.
I contesti sono i più vari, dai luoghi di preghiera in Turchia, alle strade dei mercati in Italia, dai rumori dell’India ai silenzi dell’Asia orientale, dall’Afghanistan a Cuba, dall’Africa agli Stati Uniti. Sono immagini che documentano momenti di quiete durante i quali le persone si immergono nei libri, nei giornali, nelle riviste. Giovani o anziani, ricchi o poveri, religiosi o laici; per chiunque e dovunque c’è un momento per la lettura.
In una sorta di percorso parallelo, le fotografie sono accompagnate da una serie di brani letterari scelti da Roberto Cotroneo. Un contrappunto di parole che affiancano gli scatti di McCurry, coinvolgendo il visitatore in un rapporto intimo e diretto con la lettura e con le immagini.
Anche l’allestimento, grazie a sei video con i consigli di McCurry sull’arte di fotografare, è pensato per valorizzare gli ulteriori contenuti della mostra.
 
Il percorso è completato dalla sezione Leggere McCurry, dedicata ai libri pubblicati a partire dal 1985 con le foto di Steve McCurry, molti dei quali tradotti in varie lingue: ne sono esposti 15, alcuni ormai introvabili, tra cui il volume edito da Mondadori che ha ispirato la realizzazione di questa mostra. Tutti i libri sono accompagnati dalle foto utilizzate per le copertine, che sono spesso le icone che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
 
«Monza fa grandi passi in avanti con la scelta di progetti culturali innovativi e di qualità, spiegano il Sindaco Dario Allevi e l’Assessore alla Cultura Massimiliano LongoQuesta mostra è un’occasione per guardare diversamente l’opera di Steve McCurry che pone al centro della propria ricerca artistica la forza della lettura come valore universale e individuale. L’esposizione ha la capacità di coniugare qualità artistica e coinvolgimento: un’opportunità importante per guardare e comprendere il piacere necessario della lettura».
 
Per tutta la durata dell’esposizione, sono in programma attività didattiche, incontri e visite guidate gratuite per bambini. Una mostra “family friendly”, un percorso creato ad hoc per i bambini, un kit didattico in omaggio da ritirare in biglietteria appositamente creato per la visita dei più piccoli. Inoltre, all’interno dell’Arengario, un’opera ad “altezza bambino” attenderà i giovani visitatori per un’esperienza immersiva a loro dedicata.

IMMAGINE DI APERTURADalla Mostra: foto di Steve McCurry, Sana’a, Yemen, 1997 © Steve McCurry   

Buon Anno a tutti noi

Ogni volta pensiamo (ci auguriamo l’un l’altro) che questo Anno Nuovo possa essere migliore di quelli passati. Come se la vita non fosse legata a una continuità mutevole. Permanenza e cambiamento, questi sono i due elementi a fondamento dell’idea di tempo. Allora, oggi che è il primo giorno dell’anno (e abbiamo tutto il tempo per approfondire concetti pregnanti) esprimiamo un semplice proposito: lasciamo immutato tutto ciò che ci soddisfa e gettiamo via tutto il resto.

Auguri