I Cieli in una stanza. Soffitti lignei a Firenze e a Roma nel Rinascimento

I Cieli in una stanza. Soffitti lignei a Firenze e a Roma nel Rinascimento
Mostra a cura di Claudia Conforti, Maria Grazia D’Amelio, Francesca Funis, Lorenzo Grieco
Firenze, Gli Uffizi, Sala Detti e Sala del Camino
10 dicembre 2019 – 8 marzo 2020

AGLI UFFIZI I CIELI DEL RINASCIMENTO, PER LA PRIMA VOLTA, PROTAGONISTI DI UNA MOSTRA

I disegni per soffitti di Michelangelo, i Sangallo e Vasari raccontanola genesi e l’ornamento di importanti edifici e chiese. Esposto, per la prima volta al pubblico, un rarissimo lacunare ligneo di età romana scoperto di recente ad Ercolano. Schmidt: “Promuovere conoscenza e sensibilità per la tutela, per evitare altri crolli come quello di San Giuseppe dei Falegnami”

Il soffitto metafora del cielo. Forme quadrate, rettangolari o ottagonali tutte riccamente decorate invitano i visitatori delle chiese e dei palazzi rinascimentali a sollevare gli occhi al cielo. Da elemento costruttivo nato per proteggere gli ambienti a ornamento che fonde nel suo insieme tutte le arti. Per la prima volta il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi dedica una mostra ad un singolo elemento architettonico.
Con questa mostra la Galleria degli Uffizi, che custodisce il maggior numero di disegni di soffitti rinascimentali, inizia a scriverne la storia. Del ricco patrimonio di disegni degli Uffizi è stata operata un’attenta selezione integrata da fogli dal Louvre, dal Museo Nazionale di Stoccolma, dalla Biblioteca di Storia dell’Arte e di Archeologia, dal Museo di Roma, dagli Archivi di Stato di Roma e di Firenze.

Oltre trenta opere esposte tra disegni tecnici, di ornato e di figura, dipinti e altri manufatti preziosi e poco conosciuti che raccontano lo splendore dei soffitti lignei nel Rinascimento e come, per la loro realizzazione, pittura e scultura fossero strettamente connesse all’architettura.

La versatilità decorativa dei lacunari fu sfruttata fin dai tempi remoti, come testimoniano i monumenti classici, dal Partenone al Pantheon.

Ad aprire la mostra, infatti, un rarissimo lacunare ligneo di età romana, per la prima volta esposto al pubblico, che conserva ancora tracce di colore, scoperto recentemente a Ercolano.

Il mondo antico modello delle arti nel Rinascimento è rappresentato anche dai magistrali disegni, mai esposti tutti insieme, di artisti, prevalentemente toscani (Giovanni da Udine e Zuccari, e degli architetti Sangallo e Dosio), che ritraggono gli spartimenti a stucco e pittura degli ambienti della Domus Aurea e di altri monumenti classici a Roma, a Tivoli e a Baia.

Il Rinascimento nei soffitti si annuncia in mostra con i colori e gli ornati classici di un maestoso lacunare quattrocentesco in castagno (2 metri per 2 metri), appositamente restaurato per l’esposizione, intagliato dal fiorentino Giovannino de’ Dolci per il Salone del mappamondo di palazzo Venezia, su incarico del papa veneziano Paolo II Barbo le cui insegne sono scolpite al centro del lacunare.

Magnifico il progetto di Michelangelo per la Biblioteca Laurenziana, che evidenzia come la struttura geometrica dei soffitti a lacunari chiuda e completi la scatola prospettica dello spazio, gusto rinascimentale che ribadiscono Baldassarre Peruzzi nel modello cartaceo per il rinnovamento di San Domenico a Siena e Vasari nel progetto per il Salone dei Cinquecento.

Raffinati accordi geometrici trionfano anche nella stupefacente volta della Sala Regia in Vaticano di Antonio da Sangallo il Giovane. Questo magistrale disegno custodito agli Uffizi, raramente esposto (formato da due fogli congiunti che compongono la proiezione ortogonale della maestosa volta) forniva agli artigiani le modalità costruttive per la combinazione di astroidi, ovati e ottagoni.

I soffitti a lacunari si diffusero in Europa nel XVI secolo attraverso disegni e incisioni. Un ruolo chiave in tal senso lo svolsero le tavole incise su legno del Quarto Libro d’architettura di Sebastiano Serlio (1537).

I “cieli” a lacunari decorati sono oggi in disuso, la loro estraneità alle volumetrie delle architetture contemporanee li colloca in una dimensione storica superata, in un passato monumentale sontuoso quanto inattuale. In mostra due rari esemplari contemporanei: Wu Yuren con il lacunare “impossibile” The Truth is Concret (2015) e Claudio Parmiggiani con l’evanescente impronta del volo di farfalle (2015) ideata per Villa Medici a Roma. i due artisti interpretano e trasfigurano nelle loro opere i soffitti a cassettoni in un modo che è al tempo stesso un tradimento e un omaggio alla tradizione nobile dei “cieli”.

L’idea di dedicare una mostra a questo tema inedito e sofisticato parte da un evento doloroso: il crollo del soffitto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma, avvenuto il 30 agosto 2018 – spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt. Quel giorno è andato in rovina un pezzo del nostro patrimonio artistico, che possiamo proteggere solo attraverso la conoscenza e l’attenzione costante. In questo modo si sviluppa una sensibilità per la tutela, e la mostra degli Uffizi vuole essere un tassello in questa distribuzione del sapere che diventa, alla fine, uno strumento potente nella difesa dei nostri tesori d’arte”.

La collezione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi custodisce a Firenze copiose ed eccezionali testimonianze grafiche di questa arte, che coniuga tecnica e ornamento – precisa la curatrice Claudia Conforti, professore ordinaria all’Università di Roma “Tor Vergata”. È una delle ragioni che hanno suggerito come tema espositivo i soffitti a lacunari, un soggetto trascurato, se non ignorato, dagli studi. L’altra ragione che ci ha spinto è la voglia di stimolare i visitatori nell’alzare gli occhi al cielo quando entreranno a rivedere i monumenti fiorentini e romani. Infine, rivolgiamo un sentito invito alle istituzioni affinché possano dare vita ad un censimento di questi cieli che, intarsiati di pitture e sculture, consolidano i muri dell’edificio e l’animo di chi lo abita, attivando la memoria con la celebrazione, la narrazione e la consolazione: il corredo emotivo che dalla notte dei tempi le immagini apportano agli abitanti della terra”. 

Catalogo Giunti (176 pagine)

IMMAGINE DI APERTURAWu Yuren (1971) The Truth is Concrete n° 2 e n° 3 2015, cornice in legno, foglia d’oro

Eli Klein Gallery, New York

Vision & Global Trends: Flussi dell’informazione e processi decisionali

Convegno
Flussi dell’informazione e processi decisionali
Data: 28 gennaio 2020, martedì
Orario: 9:30 – 14:00
Sala della Regina – Camera dei Deputati – Roma
Website: Vision & Global Tren

Per adesioni, registrarsi scrivendo a: info@vision-gt.eu
Ingresso a partire dalle ore 9.00
Per accedere alla Sala è richiesto abbigliamento formale, per gli uomini giacca e cravatta

Programma

Saluti istituzionali
On. Edmondo Cirielli – Camera dei Deputati, Questore
Dott. Tiberio Graziani –Vision & Global Trends, Presidente

Prof. Fabio Pistella – ENR Consigliere di Amministrazione – già Presidente Cnr e Direttore generale Enea
C. Amm. Fabio Agostini – Capo Dipartimento Pubblica informazione e comunicazione presso Stato Maggiore della Difesa
Dott. Fabrizio Noli – Caposervizio Esteri Radio Rai
Prof. Mario Morcellini – Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e Consigliere alla Comunicazione Sapienza Università di Roma
Dott. Stefano Ricci – Esperto di sicurezza cibernetica, saggista
Prof. Angelo Maria Petroni – Segretario generale, Aspen Institute Italia
Prof. Roberto Guarasci – UNICAL, Direttore del Dipartimento Culture educazione e società
Dott. Giovanni Anzidei – Fondazione Igea Onlus, Vice Presidente – Giornalista scientifico
Dott. Andrea Sonnino – Presidente Fidaf e Coordinatore dell’Osservatorio sul Dialogo nell’Agroalimentare

Conclusioni
Dott. Filippo Romeo, Vision & Global Trends, Analista senior

Collezioni: Palazzo Madama a Torino

Nel centro di Torino sorge l’edificio più antico della città: Palazzo Madama. Protagonista della sua storia, dall’epoca romana a oggi, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità con le altre residenze sabaude nel 1997. Il percorso di visita si snoda su quattro piani dove le secolari vicende costruttive dell’edificio si intrecciano con le collezioni del Museo Civico d’Arte Antica, qui collocate dal 1934.

CONTINUA LA LETTURA E VISITA LA COLLEZIONE SU GOOGLE ARTS & CULTURE: PALAZZO MADAMA TORINO, ITALIA

Torino – Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja – Museo Civico d’Arte Antica

IMMAGINE DI APERTURA – Carlo Bossoli, Lo scalone di Palazzo Madama: Re Vittorio Emanuele II, Cavour, i Ministri e la Corte lo discendono dopo l’inaugurazione della V Legislatura subalpina, 1853 (Fonte Wikipedia)

Forum a Messina: Macroregione Europea del Mediterraneo e Macroregione del Sud

Venerdì 10 gennaio un Forum sulle Macroregioni nella sede della prestigiosa Accademia Peloritana dei Pericolanti (nata nel XVIII secolo) all’Università degli Studi di Messina. Di seguito l’annuncio apparso sulla Gazzetta del Sud di domenica 05.01.2020 e il programma dei lavori.

Macroregione del Sud, passare ai fatti” di Rosalba Famà su L’ECO DEL SUD.IT

IMMAGINE DI APERTURA – copertina del volume di Renato D’Amico , Andrea Piraino “Per la Macroregione del Mediterraneo occidentale“.

Giorgio Chiosso – Alfabeti d’Italia. La lotta contro l’ignoranza nell’Italia unita

Al momento dell’Unità gli italiani che sapevano leggere e scrivere erano appena 6 milioni, un quarto della popolazione. È legittimo sospettare che tra questi molti fossero alfabeti dalle incerte capacità. Gli italofoni erano inoltre una ridotta minoranza, in prevalenza concentrati in alcune regioni del Paese. Da quel momento venne ingaggiata una vera e propria guerra all’ignoranza, combattuta su più fronti: la scuola innanzi tutto, ma anche mediante le tante iniziative promosse da benefattori e filantropi per adulti, soldati, giovani lavoratori, donne. Il volume lo documenta con ampiezza di dati e ricchezza di documentazione. Non mancarono aspetti contraddittori. Fu a lungo persistente il timore che un eccesso di istruzione potesse avere pericolose conseguenze sul piano degli equilibri sociali e non tutti fruirono allo stesso modo del diritto alla conoscenza. Ma bisogna riconoscere che, pur fra limiti e difficoltà di ogni genere, la conquista dell’alfabeto rappresentò un fenomeno davvero epocale. Lo dimostrano sia la varietà dei luoghi dell’alfabetizzazione sia quella dei protagonisti in campo: politici e intellettuali, pedagogisti e uomini di scuola, preti e massoni, socialisti e cattolici, ciascuno con la sua fede ideale, ma tutti convinti che l’Italia unita non potesse più tollerare italiani senza alfabeto.

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IMMAGINE DI APERTURA  – Particolare della copertina del libro

Carola Rackete – Il mondo che vogliamo

Carola Rackete è la giovane donna che nel giugno scorso, dopo giorni di richieste di aiuto e attesa in acque internazionali, ha sfidato i divieti delle autorità per portare in salvo i migranti presi a bordo della Sea-Watch 3, diventando in pochi giorni un simbolo globale di coraggio, giustizia e fedeltà ai propri ideali. Ma Carola Rackete è molto più di quello che i media internazionali hanno raccontato in quei giorni concitati.

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IMMAGINE DI APERTURA: Foto di 瑞 吴 da Pixabay 

Gianni Morandi – La Befana trullallà

La Befana trullallà è una canzone natalizia incisa nel 1978 da Gianni Morandi ed inserita negli album Gianni Morandi II e Abbracciamoci. La canzone, i cui autori sono Paolo Dossena, Sergio Rendine e Roberto Viscarelli, era la sigla del programma 10 Hertz, andato in onda su RAI 1 dal 18 ottobre 1978 al 5 marzo 1979 e condotto dallo stesso Morandi.
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La Befana, corruzione lessicale di Epifania (dal greco ἐπιφάνεια, epifáneia) attraverso bifanìa e befanìa, è una figura folcloristica legata alle festività natalizie, tipica di alcune regioni italiane e diffusasi poi in tutta la penisola italiana, meno conosciuta nel resto del mondo. Secondo la tradizione, si tratta di una donna molto anziana che vola su una logora scopa, per fare visita ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio (la notte dell’Epifania) e riempire le calze lasciate da essi, appositamente appese sul camino o vicino a una finestra; generalmente, i bambini che durante l’anno si sono comportati bene riceveranno dolciumi, caramelle, frutta secca o piccoli giocattoli. Al contrario, coloro che si sono comportati male troveranno le calze riempite con del carbone o dell’aglio.
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Oroscopo letterario: a ogni segno il suo libro

Che ne dite, raccogliamo l’idea espressa da Jolanda Di Virgilio su IL LIBRAIO? “Un oroscopo letterario per orientarvi nelle numerose sfide che il nuovo anno vi metterà davanti. Abbiamo scelto, segno per segno, un libro iconico, che potete interpretare come una sorta di guida, di stimolo di riflessione, di amuleto, di specchio della vostra personalità. Oppure, semplicemente, come il pretesto per leggere quel titolo che stavate rimandando da troppo tempo…”
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IMMAGINE DI APERTURA – Foto di Mabel Amber, still incognito… da Pixabay 

16 – ART NOW – Paradigmi e contraddizioni del presente – Stefano Chiodi

Il ventunesimo secolo fin dal principio si annuncia come un’epoca di grandi cambiamenti e profonde contraddizioni. Le rivoluzionarie innovazioni tecnologiche e il processo di globalizzazione abbattono le distanze e le frontiere: le persone e le idee circolano freneticamente dando vita a un fecondo scambio di esperienze.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

Collezioni: Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli

Museo e Real Bosco di Capodimonte
Napoli, Italia

Il Museo di Capodimonte vanta 47.000 opere d’arte che formano una delle più ampie e articolate collezioni d’arte antica, moderna e contemporanea al mondo. In 126 sale sono esposte le opere di grandi artisti quali Michelangelo, Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Botticelli, Simone Martini, Giovanni Bellini, Colantonio, Artemisia Gentileschi, Jusepe de Ribera, Battistello, Luca Giordano, Mattia Preti, Francesco Solimena, i Carracci, Guido Reni, Lanfranco, Bruegel il Vecchio, Van Dyck: tutti i grandi nomi della storia dell’arte.
Tutto ha inizio con la Collezione Farnese che Carlo di Borbone, figlio del Re di Spagna, eredita dalla madre Elisabetta e porta con sé a Napoli nel 1735, con il desiderio di allestirla in questa reggia collinare. La costruzione del palazzo, che doveva fungere sia da pinacoteca che da casino di caccia, iniziò nel 1738. Capodimonte è l’unico museo italiano che, oltre a rappresentare quasi tutte le scuole dell’arte italiana moderna, può vantare anche opere di artisti contemporanei quali Burri, Paolini, Bourgeoise, Warhol, Kiefer e molti altri.

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Museo e Real Bosco di Capodimonte

IMMAGINE DI APERTURA dalle collezioni del Museo: Il misantropo di Pieter Bruegel il Vecchio