Rimini meta turistica d’eccellenza per gli amanti dell’arte contemporanea e della street art – Tra i luoghi da non perdere il PART e il Lungofiume degli Artisti

Street art nel Borgo San Giuliano



La Rimini dell’arte contemporanea e della street art

Rimini si conferma meta turistica d’eccellenza per gli amanti dell’arte contemporanea e della street art grazie al PART e alla nuova Ala del Museo della Città. Numerosi i soggiorni tematici dedicati all’arte contemporanea e alla street art.

Rimini è la località turistica che attira ogni anno amanti dell’arte, del cibo, del cinema e del mare da ogni parte d’Italia e del Mondo: una destinazione di viaggio perfetta da vivere 365 giorno l’anno grazie alle numerose attrazioni, la lunga storia, i suoi luoghi suggestivi, le antiche tradizioni ma anche la tipica ospitalità romagnola. Forte infatti del suo patrimonio artistico e culturale, la Città di Rimini ha lanciato la sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura per il 2026. Rimini punta sul turismo culturale, proponendo numerose esperienze di viaggio uniche e su misura capaci di soddisfare ogni tipologia di pubblico, dai più giovani alle famiglie. Assoluta novità per i turisti che visitano la città è l’ART CARD, un pass che permette di visitare 4 musei di Rimini, veri e propri gioielli del patrimonio artistico nazionale: il Fellini Museum, il Museo della Città “L. Tonini”, la Domus del Chirurgo e il PART | Palazzi dell’Arte RiminiRimini è…arte Rimini è un approdo dove l’arte si è sempre fusa in modo indistinguibile con la storia e la cultura di una città “geneticamente” vocata alla creatività.

Tra i luoghi da non perdere per gli amanti dell’arte contemporanea a Rimini c’è il PART – Palazzi Arte Rimini: due palazzi storici (i medioevali Palazzo dell’Arengo e Palazzo del Podestà) recentemente restituiti al loro splendore architettonico sede di un nuovo e diverso museo che, grazie all’eccezionale collezione d’arte esposta, offre una panoramica emozionante sulla creatività del contemporaneo. Ma è anche fuori dalle sale e all’esterno dei musei che Rimini sa far parlare di sé comunicando arte e bellezza. Lo fa, per esempio, attraverso iniziative di street art come nel Borgo San Giuliano dove, tra stradine tortuose e pittoresche, è ospitato un colorato caleidoscopio di murales (spesso di ispirazione felliniana) tutto da scoprire. 


INFORMAZIONI UTILI

Info e prenotazioni: Rimini e i suoi tesori d’arte

Per chi vuole immergersi a 360 gradi nelle bellezze dell’arte contemporanea e della street art riminese, sono numerosi i soggiorni tematici e le visite guidate, acquistabili sul sito www.visitrimini.com

Rimini arte e gusto: Rimini contemporanea

Rimini e i suoi tesori d’arte: Rimini e i suoi tesori d’arte

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Milano, Palazzo Reale: Il percorso espositivo della Mostra “Bill Viola”

Dal 24 febbraio al 25 giugno 2023 Palazzo Reale di Milano presenta un’importante esposizione dedicata a quello che è considerato già dagli anni Settanta il maestro indiscusso della videoarte: BILL VIOLA.

La mostra , promossa dal Comune di Milano-Cultura, è prodotta e organizzata da Palazzo Reale Arthemisia con la collaborazione del Bill Viola Studio e ripercorre l’intera carriera artistica dell’artista.

Bill Viola, The Veiling, 1995
Video/sound installation
Two channels of color video projections from opposite sides of a large dark gallery through nine large scrims suspended from ceiling; two channels of amplified mono sound, four speakers
Scrim size: 2.4 x 3.3 m each 30:00 minutes
Performers: Lora Stone, Gary Murphy
Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio

LA MOSTRA

I lavori di Bill Viola presentati a Palazzo Reale di Milano si dispiegano in un percorso espositivo unico, in aperto dialogo con lo spazio, rileggendolo, e riproponendolo da una prospettiva nuova, così come gli stessi video dell’artista vengono qui riletti e reinterpretati dalla dimensione spaziale che questi prendono. Un gioco di passati ricostruiti e futuri anticipati, di temporalità espanse, grazie al lavoro particolare di Viola già concepito come un lavoro all’interno dell’immagine (il video in sé) ma anche esterno (il video come medium ibrido e come apertura al dialogo con lo spazio in cui è installato).

A differenza degli altri artisti della sua generazione, Bill Viola già dai primi anni Settanta inizia ad annullare il troppo tecnologismo sperimentale, tornando agli elementi di base della tecnologia video (il monitor e la telecamera) fino addirittura a superare il medium arrivando allo studio degli elementi naturali di base che rendono possibile l’avvento di qualsiasi immagine come la luce, il tempo, lo spazio.

Il video diventa con Viola uno dei media a disposizione dell’arte contemporanea, un nuovo mezzo attraverso il cui linguaggio poter indagare una più profonda conoscenza dell’uomo e il suo rapporto con l’ambiente, gli intrecci tra tradizione orientale e occidentale, l’importanza iconica degli elementi naturali, e molte altre tematiche a cuore dell’artista. Un passaggio che ci fa capire quanto Viola, riletto oggi, possa essere una figura chiave non solo per la storia della videoarte, ma anche per la storia dell’arte più in generale. Un artista attraverso cui poter comprendere gli ultimi quarant’anni di cultura visiva.

I temi trattati sono visibili in mostra già dalla prima proiezione The Quintet of the Silent (2000). Un gruppo di cinque uomini subisce un’ondata di intensa emozione che minaccia di sopraffarli. I cinque individui sperimentano la crescente energia emotiva in modo indipendente, con scarsa interazione diretta con i loro compagni. Lo slow motion estremo rende visibili i minimi dettagli e le sottili sfumature di espressione e crea uno spazio soggettivo e psicologico in cui il tempo è sospeso sia per gli artisti che per gli spettatori.

Alla fine degli anni Ottanta Viola si trova di fronte a un grande periodo di crisi creativa ed è qui che l’artista inizia a pensare a una nuova composizione dell’immagine attraverso la costruzione di vere e proprie scene, quasi cinematografiche, ispirate alla tradizione storica artistica occidentale. Un approccio cinematografico nel vero senso della parola: ambientazioni, attori, set, disposizione delle luci, fotografia, una vera e propria regia, quindi. Da qui il famoso e fondamentale The Greeting (1995), qui esposto, ispirato alla Visitazione del Pontormo (1528-9). Due donne che parlano vestite con abiti del ‘500, come nel dipinto originale, interrotte da una terza donna che entra nella scena abbracciando e salutando. Il tutto con movimenti lenti all’interno di un’ambientazione che richiama quella del dipinto del Pontormo, ma che lo stesso artista definisce “industriale”. Un evento che si svolge in 45 secondi è esteso a oltre 10 minuti. Come osserva Kira Perov nella sua prefazione al catalogo: “Il tempo è malleabile nelle mani di Bill Viola, dove ogni dettaglio del movimento e dell’espressione del viso e del corpo è visibile, dove un momento diventa eternità.

Da qui in poi il lavoro di Bill Viola verrà sempre più identificato da questo stile in cui una parte determinante prenderà la formalizzazione dell’emozione, uno dei centri del suo lavoro, sviluppandosi sempre più all’interno di una dimensione performativa, in cui il corpo dell’attore diventa fondamentale.

Catherine’s Room (2001) è una vista privata nella stanza di una donna solitaria che svolge una serie di rituali quotidiani dalla mattina alla sera. Le azioni della donna sono semplici e mirate e appaiono simultaneamente in un diverso momento della giornata: mattina, pomeriggio, tramonto, sera e notte.
Una piccola finestra nel muro rivela una visione del mondo esterno dove sono visibili i rami di un albero. In ogni pannello l’albero è rappresentato nelle fasi successive del suo ciclo annuale, dalla fioritura primaverile ai rami spogli. Il mondo fuori dalla finestra rappresenta un altro strato di tempo, trasformando la scena da una registrazione di un giorno nella visione più ampia di una vita legata ai cicli della natura.

Nel polittico Four Hands (2001), le mani di un ragazzo, una donna e un uomo di mezza età e una donna anziana formano lentamente e deliberatamente una serie di gesti predeterminati. I gesti sono influenzati da una varietà di fonti, dai mudra buddisti alle tavole di chirologia inglese del XVII secolo. I modelli simbolici dei movimenti di tre generazioni di mani – figlio, madre e padre, nonna – descrivono una linea temporale che comprende sia le azioni parallele degli individui nel momento presente sia i movimenti più ampi delle fasi della vita umana.

Emergence (2002) si ispira a un affresco di Masolino da Panicale intitolato Pièta (1424), originariamente realizzato per la chiesa di San Giovanni Battista a Empoli, raffigurante il Cristo che risorge dal sepolcro, assistito dalla Madonna e da San Giovanni. Similmente in Emergence un giovane si erge da una cisterna traboccante d’acqua, acqua che qui rappresenta sia la vita che la morte, un annegamento e al contempo una nascita.

Ocean Without a Shore (2007) parla della presenza dei morti nelle nostre vite. I tre altari su cui sono posti gli schermi diventano portali per il passaggio dei morti da e verso il nostro mondo. Presentata come una serie di incontri all’intersezione tra la vita e la morte, la sequenza video documenta una successione di individui che si avvicinano lentamente dall’oscurità e si muovono verso la luce.

Registrate indipendentemente, le immagini di un uomo e di una donna non coesistono mai nel medesimo fotogramma in The Veiling (1995). È solo la luce delle loro immagini che si mescola al tessuto dei veli sospesi. Il cono di luce che emerge da ogni proiettore è articolato nello spazio dagli strati di

tessuto, rivelando la sua presenza come una forma tridimensionale che attraversa e riempie lo spazio vuoto della stanza con la sua massa traslucida.

In The Raft (maggio/May 2004) un gruppo di persone provenienti da diversi background etnici e sociali viene improvvisamente colpito da un massiccio assalto d’acqua da un tubo ad alta pressione. Alcuni vengono immediatamente travolti e altri si preparano contro il diluvio non provocato. L’acqua vola ovunque, abiti e corpi vengono presi a pugni, volti e arti si contorcono per lo stress e l’agonia contro la forza fredda e dura. Poi, improvvisamente come è arrivata, l’acqua si ferma, lasciando dietro di sé un gruppo di individui sofferenti, disorientati e malconci.

Gli elementi naturali tornano prepotentemente nei video della serie “Martyrs” (2014). Terra, Aria, Fuoco e Acqua sono qui rappresentati da quattro diverse persone immobili che gradualmente vengono disturbati e infine sovrastati dall’elemento naturale di riferimento. È qui rappresentata l’accettazione finale della morte.

“Martire” viene dal greco e vuol dire “testimone” e, per l’artista, queste persone sono testimoni di valori fondamentali della nostra cultura.
Nel mondo di oggi, i mass media trasformano tutti noi in testimoni delle sofferenze altrui. Le vite passate dei martiri, improntate all’azione, possono contribuire a fare luce sull’inerzia della vita moderna. Esemplificano inoltre la capacità dell’essere umano di sopportare la sofferenza, le difficoltà e perfino la morte pur di restare fedele a quelli che sono i suoi valori, credenze e principi. Queste quattro opere rappresentano gli ideali di azione, forza d’animo, perseveranza, resistenza e sacrificio.

In Man Searching for Immortality/Woman Searching for Eternity (2013), attraverso due fotogrammi separati, un uomo e una donna nudi sembrano emergere dalla pietra e camminare verso di noi. Arrivano guardandoci direttamente negli occhi con lucidità e consapevolezza. Lentamente, ognuno accende una piccola luce e inizia un rituale quotidiano familiare, cercando attentamente nel proprio corpo prove di malattia o corruzione, cercando la morte. Quando hanno finito, ognuno di loro spegne la propria luce, grato per la vita.

Fire Woman (2005) è un’immagine vista nell’occhio della mente di un uomo morente. La sagoma oscurata di una figura femminile si erge davanti a un muro di fiamme. Dopo diversi minuti, avanza, apre le braccia e cade nel proprio riflesso. Quando le fiamme della passione e della febbre alla fine inghiottono l’occhio interiore, e la consapevolezza che il corpo del desiderio non sarà mai più incontrato acceca il veggente, la superficie riflettente si infrange e collassa nella sua forma essenziale: ondeggianti schemi di pura luce.

L’Ascensione di Tristan (The Sound of a Mountain Under a Waterfall) del 2005 descrive l’ascesa dell’anima nello spazio dopo la morte mentre viene risvegliata e trascinata in una cascata che scorre all’indietro spingendo il corpo inerte di un uomo e presto lo riporta in vita. Alla fine, tutto il suo corpo si solleva dalla lastra e si solleva con l’acqua impetuosa, scomparendo in alto.



Informazioni e prenotazioni
T +39 02 892 99 21
www.palazzorealemilano.it
www.arthemisia.it
Hashtag ufficiale
#BillViolaMilano
Biglietti
Intero
€ 15,00 Ridotto € 13,00


Arthemisia
Salvatore Macaluso
sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T +39 06 69380306
Ufficio Stampa Comune di Milano
Elena Conenna elenamaria.conenna@comune.milano.it
Relazioni esterne Arthemisia
Camilla Talfani | ct@arthemisia.it

L’installazione di Anna Izzo, La violenza non è amore, arriva a San Quirico d’Orcia (SI) dopo Città della Pieve, Fiumicino e Arezzo

La violenza non è amore
Installazione di Anna Izzo

Inaugurazione 8 marzo 2023 ore 11.00

San Quirico d’Orcia (SI)
Strada di bagno Vignoni

Fino al 30 settembre 2023

Il giorno 8 marzo 2023 alle ore 11.00 verrà presentata, presso la Strada Bagno Vignoni di San Quirico d’Orcia, l’installazione scultorea La violenza non è amore di Anna Izzo, opera che prosegue il suo viaggio dopo le presentazioni a Città della Pieve, a Fiumicino e ad Arezzo. 

La scultura monumentale verrà inaugurata alla presenza delle autorità, dell’artista e della curatrice, Roberta Melasecca. L’iniziativa si avvale del patrocinio del Comune di San Quirico d’Orcia; l’installazione sarà visitabile fino al 30 settembre 2023. 

Un cuore d’acciaio, rosso, simbolo di amore e vita, rinchiuso all’interno di una gabbia, primitivo strumento di tortura e morte, tra sbarre coperte di ruggine, trafitto e appeso ad un gancio: la scultura di Anna Izzo è un grido scomodo e stridente che si ode anche nel silenzio più assordante e da cui non è possibile distogliere lo sguardo. L’artista imprime segni dolorosi alla materia, la plasma conservandone la durezza e la resistenza, ne calibra le forme ampliandole a dimensioni innaturali, costringe alla rimozione di uno stereotipato processo di narrazione basato sull’inerzia, sull’indifferenza e su strategie di occultamento e minimizzazione della violenza. Genera, in tal modo, un inusuale luogo di riflessione sui meccanismi di scomposizione e ricostruzione delle identità, sempre in progressivo divenire e in continuo confronto/scontro nei ruoli e negli ambiti sociali ed economici. 

La violenza non è amore afferma e suggella, con la sua evidente e inevitabile presenza, non più lo spazio di un istante nel quale riconsiderare le proprie relazioni ma una rivoluzione di pensieri ed azioni, una chiave di accesso a delle diverse politiche attive sul territorio che esulano da rappresentazioni radicate nelle convenzioni socio-culturali di un passato conosciuto e di un presente in via di definizione. Le gigantesche gabbie di Anna Izzo, alte quattro metri, a partire dalla scultura La violenza è una gabbia presentata a Capri nel 2020, sono gabbie emozionali, comportamentali e relazionali che riflettono un ordine normativo che chiude e rinchiude corpi e menti: l’artista compie, dunque, un passo verso una de-costruzione e de-consacrazione di un sistema non solo più individuale e personale ma comunitario e collettivo nel quale nuovi saranno i linguaggi, gli immaginari, le raffigurazioni, le conoscenze di una restaurata cittadinanza.” (testo di Roberta Melasecca)

Anna Izzo

Anna Izzo, pittrice e scultrice, nasce a Taranto ma già adolescente si trasferisce a Sorrento dove il padre gallerista la introduce nel mondo dell’arte con una importante frequentazione di artisti della scuola napoletana. Le sue opere attraversano vari materiali, ferro, bronzo, resina, in una continua ricerca estetica innovativa. I suoi lavori hanno ricevuto consensi di importanti artisti: Arman, Daniel Spoerri, Mimmo Rotella, ecc. ed di illustri critici d’arte quali Costanzo Costantini, Vito Apuleio, Milena Milani, Linda De Sanctis, Ludovico Pratesi, Vittorio Sgarbi, Paolo Levi che hanno scritto e parlato di lei e dei suoi lavori con significativi apprezzamenti. Vive e lavora tra Roma e Siena ed espone in Italia e all’estero. Tra le ultime mostre: luglio 2016 Conference Center Hollywood USA; ottobre 2016 Jolly Madison New York; novembre 2016 Sofitel Conference Washington DC; dicembre 2016 Palazzo Francavilla Palermo ritiro premio Gran Maestro; gennaio 2017 Galleria La Vaccarella Roma; gennaio 2017 Palazzo Barion Taranto ritiro premio Taras per l’arte; febbraio 2017 Galleria San Vidal Venezia; luglio 2017 Teatro dal Verme Milano; ottobre 2017 Biennale Milano International Art Meeting; ottobre 2017 Biennale Venezia Spoleto Pavillon; novembre 2017 Biennale Mantova; dicembre 2017 Miami Meet Milano USA; gennaio 2018 Palazzo Ximenes Firenze; marzo 2018 Biennale delle Nazioni Venezia; giugno 2018 Auditorium Dell’acquario Genova ritiro premio Cristoforo Colombo; ottobre 2018 Roma Galleria Triphè La Seduzione; giugno 2019 Trofeo Maestri D’Italia ArtExpò Biennale internazionale Arte contemporanea Mantova; luglio 2019 premio Internazionale Michelangelo Firenze; settembre 2019 mostra Biancoscuro Art Contest Montecarlo; novembre 2019 personale di scultura La gabbia Museo d’Arte Sacra Castelmuzio; novembre 2019 Budapest ArtExpò Biennale D’Arte Italiana; marzo 2020 Capri Scultura monumentale dal titolo La Violenza è una Gabbia; febbraio 2021 esposizione sculture al Premio Vittorio Sgarbi a Ferrara; novembre 2021 Città della Pieve scultura monumentale dal titolo La violenza non è amore; maggio 2022 Fiumicino scultura monumentale dal titolo La violenza non è amore; novembre 2022-marzo 2023 Arezzo scultura monumentale dal titolo La violenza non è amore. 


INFO

La violenza non è amore
Installazione di Anna Izzo
A cura di Roberta Melasecca
Con il patrocinio del Comune di di San Quirico d’Orcia

Inaugurazione 8 marzo 2023 ore 11.00
Strada di Bagno Vignoni
San Quirico d’Orcia (SI)

Fino al 30 settembre 2023

Anna Izzo
annaizzoart@gmail.com
www.annaizzoartdesign.com

Comunicazione
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next

roberta.melasecca@gmail.com  
349.4945612  www.melaseccapressoffice.it

Bilancio finale positivo per la mostra ETRUSCHI ideata e curata dal Museo Civico Archeologico di Bologna per il Wuhzong Museum di Suzhou in Cina

ETRUSCANS Lords of ancient Italy

Si è conclusa con un positivo bilancio di pubblico e interesse la grande mostra ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica (ETRUSCANS. Lords of ancient Italy) ideata e curata dal Museo Civico Archeologico di Bologna per il Wuzhong Museum di Suzhou, che dal 30 agosto 2022 al 26 febbraio 2023 ha presentato con uno sguardo attento e puntuale la raffinata civiltà etrusca ancora quasi del tutto sconosciuta in Cina.

L’esposizione è candidata ai China’s Best Museum Exhibitions of 2022 Awards, il più importante premio in ambito museale del paese orientale, per le due categorie riservate a progetti realizzati congiuntamente con istituzioni internazionali.

Si è conclusa con un positivo bilancio di pubblico e interesse la grande mostra ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica (ETRUSCANS. Lords of ancient Italy) che il Museo Civico Archeologico di Bologna ha ideato e curato per il Wuzhong Museum di Suzhou, con l’organizzazione di MondoMostre. Sono stati 168.291 i visitatori rilevati nel periodo di apertura dal 30 agosto 2022 al 26 febbraio 2023, con circa 5.876.000 di interazioni online su Sina Weibo, il principale social network cinese.

Ampia partecipazione ha inoltre raccolto il Public Program collaterale all’esposizione, con la proposta di un ricco calendario di eventi culturali offline e online rivolti a categorie differenziate di pubblico, tra i quali:

5 lezioni: 160 presenze e 110.000 utenti digitali
4 incontri con letture: 80 presenze e 114.000 utenti digitali 
7 corsi: 120 presenze
5 viaggi studio: 75 partecipanti
2 notti al museo: 320 presenze e 85.000 utenti digitali
5 visite guidate online: 69.000 utenti digitali.

Articolato in cinque sezioni tematiche, il percorso espositivo ha presentato 332 oggetti di altissimo valore storico e artistico che documentano la vita quotidiana degli Etruschi, provenienti dalle collezioni del Museo Civico Archeologico di Bologna con il supporto di preziosi reperti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Tutti i materiali sono stati esposti per la prima volta nella Repubblica Popolare di Cina.

L’iniziativa, inserita nel programma ufficiale dell’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2022 con il massimo sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai e del Consolato Generale d’Italia a Shanghai, è stata presentata nel giovane Wuzhong Museum di Suzhou, che ha aperto le porte nel 2020. Suzhou, città a ovest di Shanghai, nella provincia dello Jiangsu, è una meta turistica nota per i suoi maestosi giardini e i suoi antichi canali che la rendono apprezzata dal pubblico cinese come una delle più belle “Venezie di Oriente”. La città è descritta (con il nome di Sugni) anche da Marco Polo, che la visitò nel 1276, come grande, ricca e famosa per le sue sete preziose, una produzione ancora oggi fiorente.

ETRUSCANS Lords of ancient Italy

ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica (ETRUSCANS. Lords of ancient Italy) è stata scelta dal Museo Wuzhong per concorrere ai China’s Best Museum Exhibitions of 2022 Awards, i più importanti riconoscimenti in ambito museale in Cina, soprannominati i premi Oscar per il patrimonio culturale materiale. Le mostre vincitrici coprono una vasta gamma di temi, tra cui arte, scienza, storia, storia naturale e storia rivoluzionaria moderna, e offrono varie prospettive e interpretazioni di collezioni artistiche, storiche o scientifiche. In particolare, due categorie di premi sono dedicate a mostre organizzate congiuntamente con istituzioni internazionali, per promuovere la comprensione interculturale tra la Cina e il resto del mondo.

Chen Zenglu, direttore del Museo Wuzhong di Suzhou, dichiara: “È stato un grande piacere collaborare con il Museo Civico Archeologico di Bologna per organizzare la mostra ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica. Grazie all’impegno di Federica Guidi e Marinella Marchesi, curatrici del Museo Civico Archeologico di Bologna, e al sostegno della direttrice Paola Giovetti e del sindaco di Bologna Matteo Lepore, la mostra ha avuto un grande successo. I 332 oggetti della civiltà etrusca esposti a Suzhou hanno presentato al pubblico cinese una festa culturale. Questa esperienza ci ha consentito non solo di promuovere scambi culturali tra Occidente e Oriente, ma ci ha offerto anche l’opportunità di imparare e comunicare con i colleghi italiani. Durante il periodo della mostra il nostro museo ha organizzato molte attività culturali, che hanno riscosso il favore dei visitatori. Spero che il nostro museo possa avere in futuro altre opportunità di collaborazione con il Museo Civico Archeologico di Bologna e con altri musei italiani. Mi auguro inoltre che le mostre organizzate dal nostro museo possano essere presentate in Italia, per una più ampia sinergia”.

Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna, sottolinea: “La mostra ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica, ideata e curata dal Museo Civico Archeologico di Bologna per il Wuzhong Museum di Suzhou, è simbolo importante di diplomazia culturale, eccellenza scientifico-culturale della direzione e dello staff tecnico-scientifico del nostro Museo Archeologico e di internazionalizzazione”.

Paola Giovetti, direttrice del Museo Civico Archeologico di Bologna, commenta con grande soddisfazione: “Manca ormai poco alla fine di una straordinaria avventura, cominciata l’estate scorsa, quando sembrava impossibile e quasi temerario portare una mostra in Cina: tra pochi giorni gli oltre 300 reperti etruschi del nostro museo torneranno a casa dopo avere riscosso l’apprezzamento più sincero del pubblico cinese, che – nonostante le limitazioni imposte dalla situazione sanitaria – hanno visitato e amato la mostra. Gli Etruschi sono diventati di casa in una parte della Cina e il Museo Civico Archeologico di Bologna ha ancora una volta confermato la sua capacità di organizzare e promuovere progetti di livello internazionale. L’esempio cinese è infatti solo l’ultimo di una serie di iniziative che vedono il museo in contatto con importanti realtà istituzionali italiane e straniere”.

Va infine sottolineato che questo progetto è stato reso possibile grazie all’impegno propositivo e sempre dinamico di MondoMostre, che ha gestito la parte organizzativa; al Museo Archeologico Nazionale di Napoli che ha integrato la mostra con i suoi preziosi prestiti; all’Istituto Italiano di Cultura a Shanghai che ha supportato preziosamente la realizzazione della mostra. Un grande ringraziamento va infine a tutto lo staff del Museo Civico Archeologico e ai colleghi cinesi, lavorare con i quali è stato una importante fonte di stimoli e un proficuo scambio di conoscenze.



ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica (ETRUSCANS. Lords of ancient Italy)

Progetto ideato e curato da: Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi, in collaborazione con Laura Bentini, Anna Dore, Laura Minarini (Museo Civico Archeologico di Bologna)
Testi degli apparati: Laura Bentini, Anna Dore, Federica Guidi, Marinella Marchesi, Laura Minarini (Museo Civico Archeologico di Bologna), Anna Serra (Università di Salerno)
Restauri: ditta Kriterion e Laboratorio di restauro del Museo Civico Archeologico di Bologna
Registrar: Daniela Picchi (Museo Civico Archeologico di Bologna)
Organizzato da: Wuzhong Museum, Suzhou; MondoMostre s.r.l.
Promosso da: Istituto Italiano di Cultura, Shanghai

Informazioni:

Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio 2 | 40124 Bologna
Tel. +39 051 2757211
www.museibologna.it/archeologico
mca@comune.bologna.it
Facebook: Museo Civico Archeologico di Bologna
YouTube: Museo Civico Archeologico di Bologna

Settore Musei Civici Bologna:
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Instagram: @bolognamusei

Ufficio Stampa Settore Musei Civici Bologna:
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silvia.tonelli@comune.bologna.it

Bologna, Casa Morandi e Dipartimento educativo MAMbo: Mostra Sarah Mazzetti. Elsa, Morandi e l’Uovoverde

Sarah Mazzetti. Elsa Morandi e l’Uovoverde,
vedute e dettagli della mostra a Casa Morandi
Foto Ornella De Carlo – Courtesy Settore Musei Civici Bologna

Sarah Mazzetti. Elsa, Morandi e l’Uovoverde

Mostra a cura di Canicola APS
In collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | Casa Morandi | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna
Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Nell’ambito di BOOM! Crescere nei libri e Bologna Children’s Book Fair

Settore Musei Civici Bologna | Casa Morandi e Dipartimento educativo MAMbo
6 marzo – 30 aprile 2023
Opening domenica 5 marzo h 18.00, Casa Morandi (via Fondazza 36, Bologna)

Il Settore Musei Civici Bologna | Casa Morandi | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna sono lieti di collaborare con Canicola alla mostra e alle attività laboratoriali legate al nuovo volume Elsa, Morandi e l’Uovoverde di Sarah Mazzetti, autrice del pluripremiato I gioielli di Elsa (Canicola, 2017) e vincitrice, tra gli altri, del Premio d’Illustrazione della Bologna Children’s Book Fair nel 2019. Con questa nuova uscita, l’editore inaugura la nuova collana “zero99” dedicata a opere non codificabili, che stanno strette dentro qualsiasi circoscrizione: narrazioni di ampio respiro adatte a essere fruite da un pubblico di lettrici e lettori in erba tanto quanto da un pubblico adulto.

Negli spazi di Casa Morandi (via Fondazza 36, Bologna) e del Dipartimento educativo MAMbo (via Don Minzoni 14), dal 6 marzo al 30 aprile 2023, sono esposti gli originali di Elsa, Morandi e l’Uovoverde, insieme a diversi materiali preparatori. Il volume e la mostra si realizzano con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna, conil contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e vengono presentati nell’ambito di BOOM! Crescere nei libri, il festival dei libri e dell’illustrazione per l’infanzia che anima Bologna e la Città metropolitana prima, durante e dopo la Bologna Children’s Book Fair. L’esposizione inaugura domenica 5 marzo 2023 alle h 18.00 a Casa Morandi dove lo stesso giorno alle h 16.00 è previsto un incontro-laboratorio  per bambine e bambini dai 7 ai 12 anni che, insieme a Sarah Mazzetti e alla piccola protagonista Elsa, scopriranno i retroscena del libro immersi nelle stanze della dimora del maestro bolognese e tra i suoi  oggetti. Al termine dell’attività, l’autrice firmerà le copie del libro.

Elsa, Morandi e l’Uovoverde è un libro in cui il linguaggio del fumetto si fonde con l’illustrazione, la fotografia e la grafica per dare vita a una storia ispirata al celebre artista Giorgio Morandi. Attraverso uno stile unico che l’ha resa una firma conosciuta e premiata a livello internazionale, Sarah Mazzetti ci racconta frammenti realistici di vita del maestro intrecciati a un piano di racconto fantastico, in cui apparizioni e sparizioni, ingrandimenti e rimpicciolimenti ci riportano all’atmosfera straniante e ipnotica di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Ad accompagnare lettrici e lettori di ogni età alla scoperta di uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento c’è Elsa, una bambina di nove anni che irrompe nella quotidianità della vita del maestro e sconvolge la sua routine, fino a trascinarlo in un sogno ambientato in una città sospesa, fatta di bottiglie morandiane diventate edifici giganti.
E così attraverso questa storia, l’autrice rende vive le parole dell’architetto Frank Gehry che in un’intervista afferma: “Quando ho scoperto le opere di Giorgio Morandi sono impazzito, perché disegnava bottiglie che erano essenzialmente edifici di una stanza, creava villaggi di bottiglie…”
Attraverso un dialogo maieutico tra Giorgio Morandi ed Elsa, e le immagini la cui raffinata composizione è frutto di una ricerca assidua e di una viva tensione innovatrice da parte di Sarah Mazzetti, potremo immergerci e riscoprire l’opera di un artista che ha saputo guardare gli oggetti più comuni in un modo sempre rinnovato così da coglierne l’essenza.

Sarah Mazzetti. Elsa Morandi e l’Uovoverde,
vedute e dettagli della mostra a Casa Morandi
Foto Ornella De Carlo – Courtesy Settore Musei Civici Bologna

Sarah Mazzetti. Elsa, Morandi e l’Uovoverde
Appuntamenti durante BOOM! Crescere nei libri e Bologna Children’s Book Fair 2023
:

domenica 5 marzo 2023
Casa Morandi
h 16 laboratorio con l’autrice
h 18 inaugurazione mostra con firmacopie

martedì 7 marzo 2023
Accademia di Belle Arti di Bologna
h 16.30 Incontro con Sarah Mazzetti e Ilaria Del Gaudio
Libreria per ragazzi Giannino Stoppani
h 19.00 firmacopie di Sarah Mazzetti insieme ad Alessandro Tota

domenica 30 aprile 2023
Dipartimento educativo MAMbo
h 16.00 laboratorio con l’autrice

Sarah Mazzetti

Sarah Mazzetti è nata nel 1985 a Bologna. Ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo lavoro, in Italia e all’estero, fra cui una Golden Medal della Society of Illustrators di New York, un YCN award, il Premio Gran Guinigi a Lucca Comics per I gioielli di Elsa (Canicola edizioni, 2017) e il prestigioso Premio Internazionale d’Illustrazione Bologna Children’s Book Fair – Fundación SM. Tra le sue pubblicazioni: Il parco della luna (testi di Lucio Dalla, Editore Ciao Discoteca Italiana, 2023), Nella notte di Milano (Marinonibooks, 2021), Lucilla (Fundación SM, 2019), Le vite di Ada (Topipittori, 2019). Insegna Illustrazione all’ISIA di Urbino.

Canicola

Canicola si occupa di fumetto contemporaneo attraverso un progetto editoriale, promozione di giovani autrici e autori, esposizioni, workshop, laboratori per bambine. Canicola fa rete culturale con festival, gallerie d’arte, musei, istituzioni e ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali.


SCHEDA TECNICA MOSTRA

Mostra:
Sarah Mazzetti. Elsa, Morandi e l’Uovoverde

A cura di:
Canicola

In collaborazione con:
Settore Musei Civici Bologna | Casa Morandi | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

Con il patrocinio di:
Regione Emilia-Romagna

Con il contributo di:
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

Nell’ambito di:
BOOM! Crescere nei libri e Bologna Children’s Book Fair

Sedi:
Casa Morandi
Via Fondazza 36, Bologna

Dipartimento educativo MAMbo
Via Don Minzoni 14, Bologna


Periodo di apertura:
6 marzo – 30 aprile 2023
Opening: domenica 5 marzo 2023 h 18.00, Casa Morandi

Orari di apertura Casa Morandi:
dal 6 al 9 marzo 2023 h 18.00-20.00
dall’11 marzo al 30 aprile 2023: sabato h 14.00-17.00; domenica h 10.00-13.00 e 14.00-17.00

Orari di apertura Dipartimento educativo MAMbo:
dal 6 marzo al 30 aprile 2023: lunedì 6 marzo h 14.00-19.00; martedì-mercoledì h 14.00-19.00; giovedì h 14.00-20.00; dal venerdì alla domenica e festivi h 10.00-19.00
Ingresso:
gratuito

Informazioni:
Casa Morandi
MAMbo – Museo – d’Arte Moderna di Bologna
Tel. +39 051 6496611
www.mambo-bologna.org
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna
Instagram: @mambobologna
Twitter: @MAMboBologna
YouTube: MAMbo channel

Settore Musei Civici Bologna:
www.museibologna.it
Instagram @bolognamusei

Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna:
email UfficioStampaBolognaMusei
Elisa Maria Cerra – tel. +39 051 6496653 – e-mail elisamaria.cerra@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – tel. +39 051 6496620 – e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it
Con la collaborazione di Ornella De Carlo

Canicola:
Info e contatti
Liliana Cupido
e-mail  info@canicola.net

BOOM! Crescere nei libri
www.boomcrescereneilibri.it

Bologna Children’s Book Fair
www.bolognachildrensbookfair.com  

Milano: Il Cenacolo si fa Live – Video opera ispirata all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci

CENACOLO LIVE!

Arte pubblica nei quartieri di Milano: per una nuova lettura dell’Ultima Cena

Venerdì, 3 marzo 2023 – ore 16
Sala della Passione, Pinacoteca di Brera
nell’ambito di Museo City

Progetto a cura di Connecting Cultures

In partnership con:
– Direzione Regionale Musei Lombardia
– Museo del Cenacolo Vinciano
– Nuovo Armenia,
– Asnada,
– Comunità Nuova Onlus

Vincitore del bando “Per la Cultura” di Fondazione Cariplo

Connecting Cultures e Museo del Cenacolo Vinciano presentano la video opera CENACOLO LIVE!, un progetto di arte partecipata e inclusione culturale ispirato all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, uno dei maggiori capolavori dell’arte italiana.

La presentazione si aprirà con Marco MinojaEmanuela DaffraSilvia Zanzani Anna Detheridge che introdurranno il progetto, illustrandone l’origine e la sua importanza per la città di Milano e per il Museo del Cenacolo Vinciano.
Dopo la visione dell’opera video, Laura Riva e gli artisti Mattia Costa e Chiara Ligi di Film-Live Association, insieme ai giovani partecipanti al laboratorio e alle comunità coinvolte, racconteranno le diverse attività che hanno portato all’ideazione e alla realizzazione della performance live. L’evento ha avuto luogo il 21 settembre 2022 negli spazi di Nuovo Armenia, antica cascina restaurata all’interno del Parco Comunale di Dergano, e in contemporanea nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie. Una performance coinvolgente che ha portato il pubblico di Nuovo Armenia a ritrovarsi idealmente dentro il Museo del Cenacolo Vinciano e l’opera vinciana a riproporsi a Nuovo Armenia, il tutto in tempo reale.

L’opera video CENACOLO LIVE! – frutto del processo sperimentale e partecipativo sviluppato nell’arco di un anno con i giovani creativi del quartiere – testimonia l’intero percorso creativo e realizzativo: dall’analisi dell’opera leonardesca, ai laboratori sperimentali sulle tecniche e i linguaggi della cinematografia dal vivo, alla definizione dei temi contemporanei inscritti nell’opera, all’organizzazione di “cene di comunità” per raccogliere testimonianze, fino alla realizzazione di una performance di live cinema, un unico piano sequenza musicato e girato dal vivo incentrato sui temi di riflessione emersi e discussi con i partecipanti.

CENACOLO LIVE! costituisce la prima opera pubblica acquisita dal Museo del Cenacolo Vinciano. Verrà messa a disposizione dei visitatori come strumento ulteriore di fruizione e di comprensione dell’Ultima Cena di Leonardo, andando così ad arricchire il corredo di informazioni sul dipinto.

L’opera video presentata nella rinnovata sala conferenze della Pinacoteca di Brera, l’altro museo statale di Milano, è parte di un progetto tuttora aperto che si rivolge ai cittadini di Milano. Nella sua prima fase (2022) ha coinvolto persone e luoghi del quartiere milanese di Dergano (Municipio 9) e si appresta ora a proseguire il suo percorso creativo a Barona (Municipio 6) per la realizzazione di una nuova performance artistica.

In questi mesi, i giovani partecipanti di Dergano stanno ultimando la prima edizione di CENACOLO LIVE! portando le esperienze vissute e le capacità acquisite nelle scuole del quartiere, condividendo la propria visione attraverso forme di apprendimento peer to peer. 
Le ricadute di questo processo coinvolgono un pubblico più ampio ed allargato: dalle famiglie dei due quartieri che possono fruire di una nuova proposta culturale di prossimità, al Museo stesso e a tutti coloro che visiteranno e fruiranno in maniera inedita dell’opera di Leonardo da Vinci.

SINTESI DEL PROGETTO CENACOLO LIVE!

Il progetto di arte partecipata e di inclusione culturale, iniziato nel maggio 2022, coinvolge i giovani creativi delle aree di Dergano (Municipio 9) e di Barona (Municipio 6), mettendo in dialogo questi due luoghi periferici della città con il “centro” attraverso la reinterpretazione contemporanea del grande capolavoro di Leonardo Da Vinci, l’Ultima Cena.

Si tratta di un evento unico nel suo genere: CENACOLO LIVE! rappresenta infatti un nuovo modo di pensare l’arte pubblica attraverso lo sviluppo di attività artistiche e laboratoriali che si saldano al tessuto urbano attraverso forme di partecipazione diretta.

Dopo il primo anno di progetto, CENACOLO LIVE! approda ora in Barona, dove coinvolgerà artisti, abitanti e scuole del quartiere attraverso attività laboratoriali, visite guidate al Museo del Cenacolo Vinciano e nuovi eventi.


Connecting Cultures

Connecting Cultures – Fondazione per le Arti, l’Interdisciplinarietà e la Ricerca (F.A.I.R.) e Impresa sociale – si occupa di progettazione culturale e arte partecipata dedicata ai luoghi, alle comunità e alla rigenerazione territoriale. Con sede a Milano e oltre vent’anni di esperienza, Connecting Cultures lavora con artisti, architetti, sociologi, economisti, designer, performer e il pubblico in generale con obiettivi interdisciplinari e interculturali. Ha formulato progetti di promozione e inclusione culturale in Italia e all’estero ed è inoltre una piattaforma di ricerca e formazione per la sostenibilità e la consapevolezza attraverso le arti visive, il design e il fashion design.
www.connectingcultures.it

Museo del Cenacolo Vinciano

Il Museo del Cenacolo Vinciano dal 2015 afferisce alla Direzione regionale Musei Lombardia (fino al 2019 Polo Museale regionale della Lombardia) ed è localizzato all’interno del complesso monastico di Santa Maria delle Grazie. Il museo si sviluppa intorno al refettorio e nasce, come istituzione pubblica, negli ultimi decenni dell’Ottocento. Tutto il complesso edilizio, di cui la chiesa e il convento sono attualmente ancora in uso all’Ordine dei padri Domenicani, è di proprietà statale ed è stato iscritto nella World Heritage List dall’UNESCO nel 1980.
https://cenacolovinciano.org/info/

Nuovo Armenia

Associazione che porta avanti un progetto di rigenerazione urbana a base socio-culturale attraverso lo sviluppo di un programma inclusivo che usa diversi strumenti per il dialogo e la conoscenza. Nuovo Armenia offre un’arena estiva per cinema ed eventi culturali dedicata a attività di inclusione e coesione sociale. Propone inoltre una rassegna cinematografica itinerante estiva nei cortili delle case di ringhiera con film in lingua sottotitolati in italiano.
www.nuovoarmenia.it/

Asnada

Asnada è un’associazione di promozione sociale attiva a Milano dal 2010. Promuove attività di formazione educativa e di intervento sociale in particolare con persone di origine straniera, favorendo l’inclusione sociale e la sensibilizzazione sul tema della migrazione e del radicamento. È inoltre attiva nella regione Lombardia con percorsi formativi rivolti a educatori, insegnanti di italiano L2 e maestri di scuola materna e di primo grado.
http://www.asnada.it/

Comunità Nuova Onlus

È un’associazione no profit che opera in zona Barona nel campo del disagio e della promozione delle risorse dei più giovani. Da 40 anni la Comunità Nuova Onlus accoglie e sostiene bambini, giovani e adulti aiutandoli a riconoscere e a sviluppare in loro stessi le risorse per costruire il loro futuro. La loro attività è incentrata sul sostegno di giovani, infanzia e famiglie, persone tossicodipendenti, e sull’inclusione sociale e di migranti.
www.comunitanuova.it

Film-Live Association

La Film-Live Association sperimenta nuovi linguaggi al confine tra cinema, arti performative e nuovi media. Impegnata in particolare con lo sviluppo della cinematografia dal vivo che, trovandosi all’incrocio tra film, arti performative e performance sospende i tradizionali e rassicuranti confini dell’audiovisivo, l’associazione realizza performance multimediali che regalano una dimensione esperienziale al pubblico, dandogli la possibilità̀̀ di essere direttamente coinvolti nell’azione e di superare quindi i confini tra schermo e realtà̀̀. Sperimentando con il mezzo cinematografico, la diretta e le arti performative Film- Live ribalta e rivoluziona ruoli e luoghi tradizionali dell’audiovisivo: il set diventa uno spazio senza confini precisi, attraversabile e concreto, in cui il pubblico sperimenta su di sé la variabile dell’arte performativa, attraversando letteralmente gli immaginari e acquisendo nuovi punti di vista sulle tematiche proposte. https://film-live.org/


Contatti
Laura Riva, Curatrice e Project Manager
l.riva@connectigncultures.info +39 3490917352

Paola Baronio, Communication Manager
comunicazione@connectingcultures.info +39 3482626814
Connecting Cultures
Via Novi 2, 20144 Milano Tel. 02.36755360

M come grande scultura. Manzù, Milani, Martini e Matisse

M come grande scultura:
MANZÙ, MILANI, MARTINI, MATISSE

Monografiche a Vercelli, Rovigo, Treviso e Nuoro

Quattro grandi mostre di scultura, in altrettante piccole, bellissime città italiane – Vercelli, Rovigo, Treviso, e Nuoro – con protagonisti quattro scultori che il caso ha voluto abbiano  tutti un cognome che inizia con la lettera M: Giacomo Manzù, Virgilio Milani, Arturo Martini e Henri Matisse.

Giacomo Manzù: Grande Cardinale seduto, 1983,
bronzo, 221 x 148 x 113,5
GIACOMO MANZÙ. “La scultura è un raggio di luna” Sarà dal 10 marzo 2023 al 21 maggio, a Vercelli, nell’Arca e nell’ex Chiesa di San Vittore

La mostra riunisce oltre trenta sculture di Giacomo Manzù, alcune monumentali, che spaziano dagli anni Quaranta sino al 1990, un anno prima della sua scomparsa, evidenziando l’attualità di un grande Maestro dell’arte plastica seguendo le differenti tematiche che ne caratterizzano la poetica.Dalla mostra di Vercelli dunque emergono   le diverse anime di uno scultore che, senza retorica, si è fatto interprete dell’umanità sapendo cogliere la sacralità profonda anche nel quotidiano: “Manzù”, scrive Brandi, “è nel suo tempo, fuori dal suo tempo, saldamento ancorato a quei valori eterni che non ha mai dimenticato”.

VIRGILIO MILANI e l’Arte del ‘900 in Polesine Dal 25 marzo al 25 giugno, a Rovigo, in Palazzo Roncale

Impossibile camminare per Rovigo senza imbattersi in almeno un’opera di Virgilio Milani (1888 – 1977). Per diversi decenni egli venne chiamato a connotare con le sue sculture, spesso monumentali, decine di luoghi ed edifici pubblici, palazzi, chiese e tombe.Per chi poteva permetterselo, mostrare in casa un suo bronzo era questione di status symbol.  È una mostra corale quella dedicata a Virgilio Milani, il più importante scultore rodigino del Novecento. Accanto a lui, ad essere raccontati sono artisti come Mario Cavaglieri, Leone Minassian, Edoardo Chendi sino a Paolo Gioli, insieme alla figura del critico Giuseppe Marchiori. A delineare un viaggio nell’arte ma anche nella storia e nelle storie dal primo dopoguerra agli anni Ottanta del Novecento polesano.

ARTURO MARTINI. I capolavori Dal 31 marzo 2023 al 30 luglio, a Treviso, al Museo Luigi Bailo

Arturo Martini sta al ‘900, come Canova all’800, Tiepolo al ‘700 o Tiziano e Palladio al ‘500, uno dei grandi del firmamento dell’arte. Nel 75° anniversario dalla morte, Il Museo Bailo di Treviso ospiterà la più grande mostra su Martini mai realizzata, un evento che radunerà i grandi capolavori in marmo, bronzo, terracotta, quelle per dirla alla Martini “che pesano tonnellate e sembrano leggere come una piuma”. Non mancherà il Martini più inedito, quello della grafica, della maiolica, e della pittura. Insomma un evento straordinario per conoscere a fondo la portata rivoluzionaria dell’arte di uno dei massimi protagonisti dell’arte europea.

MATISSE/Metamorfosi Dal 14 Luglio al 12 Novembre, la Museo MAN di Nuoro

Il progetto fa luce su un aspetto meno noto nella ricerca del grande artista francese, legato al rapporto fra pittura e scultura. E fra la scultura e i suoi modelli antichi o arcaici.Il percorso raccoglie una cinquantina di lavori, accompagnati da un’approfondita collezione di materiale documentario, tra foto e filmati d’epoca. L’obiettivo è quello di tracciare una parabola esaustiva sul percorso dell’artista, dimostrando le evoluzioni della sua ricerca di scultore, passata dall’emulazione dei maestri all’acquisizione di uno stile personale e riconoscibile.Si parte delle prime fasi di ricerca di Matisse, attraverso l’identificazione dei modelli che maggiormente influenzarono la sua scultura in giovane età. Da questi passaggi iniziali, rivolti soprattutto all’osservazione della natura e dei modelli classici, si prosegue via via con la definizione di uno stile sempre più astratto, espresso da una crescente stilizzazione delle figure. Sono di questo periodo le sculture mature, relative al secondo decennio del Novecento. Abbracciando oltre trent’anni di ricerca, Matisse/Metamorfosi evidenzia i momenti salienti e le evoluzioni dell’attività di Matisse-scultore, senza mancare di sottolineare accostamenti con la sua produzione pittorica.


Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499; www.studioesseci.net

Bologna, MAMbo: La copertina del nuovo disco di Giovanni Truppi è un’opera creata dal pubblico con l’artista Aldo Giannotti

Giovanni Truppi_alta-1 (c) Margherita Caprilli

GIOVANNI TRUPPI
Infinite possibilità per esseri finiti

La copertina del nuovo disco di Giovanni Truppi concepita da Aldo Giannotti, è un’opera partecipativa direttamente creata dal pubblico e dall’artista stesso.
L’evento inaugurale della performance partecipativa sabato 4 marzo al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

Un’opera d’arte in divenire che vuole racchiudere e abbracciare le tracce di tante vite e tante storie, per poi trasformarsi nella copertina di un disco che proprio alla vita e le sue storie si ispira.
Sabato 4 marzo nel foyer del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni 14) prende vita una vera e propria performance partecipativa che porterà alla creazione della copertina collaborativa di Infinite possibilità per esseri finiti, il nuovo album di Giovanni Truppi prodotto da Marco Buccelli e Niccolò Contessa e in uscita in primavera per Virgin Music Las/Universal Music Italia.

Un evento performativo unico e aperto a tutti: l’artista Aldo Giannotti, nel foyer del museo bolognese, delimiterà uno spazio su un muro, un quadrato capeggiato dal titolo del disco, all’interno del quale il pubblico potrà poi disegnare, scrivere, aggiungere liberamente, creando, attraverso il contributo individuale, l’immagine finale dell´album. Un luogo finito che però si apre a quelle infinite possibilità che la fantasia, il pensiero, i sogni e le esperienze di ognuno possono generare.

Il pubblico potrà accedere al MAMbo liberamente a partire dalle ore 10 di sabato 4 marzo per partecipare alla creazione di quest’opera collettiva, mentre alle 16 si terrà una speciale visita guidata alla collezione permanente del museo insieme ad Aldo Giannotti, Giovanni Truppi e al direttore del museo, Lorenzo Balbi.

Dopo l’evento inaugurale del 4 marzo, al quale parteciperà anche Giovanni Truppi, lo spazio resterà accessibile per diversi giorni al pubblico del museo: il risultato finale sarà poi fotografato e diventerà la copertina collaborativa del nuovo album di Truppi.

L’azione performativa si svolge in collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | MAMbo e vede Truppi e Giannotti tornare a intrecciare i propri percorsi artistici proprio negli spazi del museo bolognese: i due hanno collaborato per la prima volta qui, nel 2021, quando Giovanni si è esibito al finissage di Safe and Sound, prima mostra antologica di Aldo in un’istituzione museale italiana.

Questa nuova performance conferma il sodalizio artistico stretto tra il cantautore napoletano e l’artista visivo per la creazione del nuovo disco, cominciato con la collaborazione per cover e video della canzone Alcune Considerazioni e poi proseguito con la piattaforma infinitepossibilita.comla cover e video del singolo La felicità, così come la locandina del tour con il quale Giovanni Truppi anticiperà, intrecciando la sua musica con il teatro d’ombre di Unterwasser, il suo nuovo percorso artistico.

Per dare vita a questi lavori, Giannotti si è confrontato direttamente con la musica e i testi dell’artista partenopeo, cercando associazioni che potessero amplificare ed espandere le sue associazioni, aggiungendo un apparato visivo ironico e concettuale alla musica empatica e, per certi versi, esistenziale del cantautore.

Infinite possibilità per esseri finiti è anche il nome dello speciale tour di sette appuntamenti, organizzato da Ponderosa Music & Arts, in cui Giovanni Truppi presenterà in anteprima al suo pubblico il suo nuovo progetto artistico.

Non un concerto classico, ma un vero viaggio inedito nel nuovo disco che vedrà Giovanni Truppi affiancato dal sodale Marco Buccelli. Un’occasione irripetibile per ascoltare un live totalmente rinnovato, dalla veste sonora inaspettata, in dialogo con il raffinato teatro d’ombre di Unterwassercompagnia al femminile che indaga le reciproche contaminazioni tra il teatro di figura e le arti visive, vincitrice del Premio della Critica 2022 dell’ANCT (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro) e che ha presentato i propri lavori in tutto il mondo e nei più prestigiosi festival italiani da la Biennale Teatro di Venezia al Romaeuropa Festival.

Si comincia l’1 aprile dal Teatro del Parco a Mestre – VE (data zero) per poi proseguire il 5 al District 272 a Milano, il 6 a Il Garibaldi a Prato, il 13 al Teatro Garybaldi a Settimo Torinese – TO, il 14 al TPO a Bologna, il 15 al Teatro Acacia di Napoli e il 16 allo Spazio Rossellini a Roma.

Aldo Giannotti

Aldo Giannotti (Genova, 1977) è un artista visivo che vive e lavora a Vienna dal 2000. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Carrara, alla Wimbledon University of Arts di Londra e all’Accademia di Belle Arti di Monaco. Le sue opere sono state esposte e realizzate in collaborazione con numerose istituzioni Albertina Museum, Vienna; Kunsthalle Wien; Lentos Museum, Linz; OK-Zentrum, Linz; Kunsthaus Graz; Kunstraum Niederösterreich, Vienna; ar/ge kunst, Bolzano; Künstlerhaus Dortmund; Museum der Moderne, Salisburgo; Austrian Cultural Forum, Londra; Donaufestival, Krems; Muzeum Sztuki, Łódź; Museum of contemporary art, Zagabria; MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Ha ricevuto molteplici premi e sovvenzioni, come il Pollock-Krasner Foundation Grant (2020), il primo premio della Austrian Graphic Art Competition, Kunsthalle Innsbruck (2019), il Pomilio Blumm Prize, Milano (2015) e il premio di riconoscimento di Strabag Kunstforum, Vienna (2016). Il suo lavoro indaga costrutti come l’identità personale e culturale, la collettività e i meccanismi del potere, spesso mettendo in scena situazioni che prevedono la partecipazione attiva del visitatore. Spostando e riarrangiando i simboli, sfida il significato di terreni e spazi come nazioni, istituzioni e posizioni individuali.

Giovanni Truppi

 Giovanni Truppi si forma musicalmente al pianoforte per poi passare anche alla chitarra e al canto. Il suo primo disco è C’è un me dentro di me (2010). Seguono Il mondo è come te lo metti in testa (2013), GIOVANNI TRUPPI (2015), la raccolta Solopiano (2017), Poesia e civiltà (2019), indicato tra i migliori dischi dell’anno dai principali media italiani e francesi, e (2020), un Ep che raccoglie collaborazioni con Calcutta, Veronica Lucchesi de La Rappresentante di Lista, Niccolò Fabi e Dario Brunori accompagnato da un libro di storie a fumetti edito da Coconino Press. Magnetico performer, oltre alla chitarra in concerto utilizza un pianoforte di sua ideazione ottenuto modificando un piano verticale: uno strumento di dimensioni inferiori allo standard, smontabile, ed elettrificato tramite una serie di pick-up che gli permettono di amplificarlo. Nel 2021 scrive il suo primo libro, L’avventura (La Nave di Teseo), accompagnato dalla pubblicazione di una nuova canzone che ne porta lo stesso titolo. Il libro è il diario di più di un mese di viaggio lungo il perimetro costiero italiano. A febbraio 2022 partecipa al 72esimo Festival di Sanremo con Tuo padre, mia madre, Lucia, e nella serata delle cover si esibiscecon Vinicio Capossela e Mauro Paganicon Nella mia ora di libertà di Fabrizio De André, poi incisa in studio e pubblicata il 25 marzo 2022. Alla vigilia della sua partecipazione al Festival di Sanremo vince “Il Premio Lunezia per Sanremo 2022″ e la Targa MEI Artista Indipendente di Sanremo 2022”. Il 4 febbraio esce Tutto L’universo, l’antologia che racchiude la sua essenza artistica e i suoi primi dieci anni di carriera, la cui edizione in doppio vinile contiene anche una speciale conversazione con Andrea Colamedici di Tlon sui temi delle canzoni. Il 17 giugno esce Alcune Considerazioni, primo brano prodotto da Marco Buccelli e Niccolò Contessa. Il 20 luglio è online la piattaforma Infinite Possibilità, frutto di un altro sodalizio artistico che Truppi ha stretto in questa nuova fase creativa: quello con l’artista visivo Aldo Giannotti.

La piattaforma, il cui nome anticipa parzialmente il titolo del nuovo disco, è una mappa digitale in cui il pubblico è accompagnato alla scoperta di questo nuovo percorso. Il 30 settembre esce il brano La felicitàaccompagnato da un video di Aldo Giannotti. Una canzone che anticipa l’uscita in primavera di Infinite possibilità per esseri finiti, il nuovo album che sarà presentato in anteprima in un omonimo tour in cui la musica dialogherà con il raffinato teatro d’ombre di Unterwasser.



Contatti

Sito ufficiale Giovanni Truppi: 
https://www.infinitepossibilita.com/
IG: 
https://www.instagram.com/giovannitruppi/
FB: 
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Telegram: 
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Ufficio Stampa Giovanni Truppi
GDG press
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Giulia Di Giovanni 
giulia.digiovanni@gdgpress.com cell. 3341949036
Giulia Zanichelli 
giulia.zanichelli@gdgpress.com cell. 3401808965
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