Imparare a vedere per saper guardare – Cracking Art ad Avezzano

Fino al 3 ottobre, all’Aia dei Musei di Avezzano sono esposte le mastodontiche e coloratissime sculture animali firmate dal movimento artistico Cracking Art. Con la mostra Cracking Art. Sculture a colori, la sede espositiva abruzzese ospita per la prima volta un evento unico nel suo genere, animandosi di creature del mondo animale singolari per colori ma anche per dimensioni e composizione.

Avezzano ospita

La mostra di maxisculture
create dal collettivo Cracking Art

Testo a cura di Maria Vittoria Baravelli

Dobbiamo imparare a vedere dentro le opere d’arte, sopratutto quelle contemporanee. Dobbiamo imparare ad ascoltare ciò che queste hanno da dire. Perché la cultura è ciò che resta nella memoria quando si è dimenticato tutto ed è per questo che Cracking Art da oltre venticinque anni e con oltre 400 esposizioni all’attivo, invade pacificamente con i suoi animali di plastica rigenerata la Biennale di Venezia, le città, i piccoli borghi e i musei più belli del mondo. Ogni animale rappresenta infatti un simbolo, un richiamo che ci permette di cogliere il nostro territorio con occhi rinnovati, nuovi.

Un’opera d’arte totale che lega, unisce e sublima la nostra terra e chi in quei luoghi è nato, vive e lavora, o magari forestieri che ritorneranno a casa con un ricordo in più. Cracking Art con le sue installazioni corali, collettive scongiura la possibilità da parte del visitatore di essere passivo e di farlo diventare attivamente ed emotivamente coinvolto. Il cinquanta per cento di un’opera la crea l’artista, in questo caso il gruppo nato nel 1993 a Biella; l’altra metà si consolida grazie a chi quell’opera la fa propria.

Il piacere retinico di ammirare un quadro, una scultura, un disegno o un reperto viene superato dalla necessità di diventare parte dell’opera stessa. La necessità di vedere si sostituisce con il desiderio di essere, di esistere. Si intreccia così un legame indissolubile tra noi e il territorio. Un nodo un po’ magico, che per quanto stretto rende in realtà un po’ più liberi perchè come diceva Gaber la vera “libertà è partecipazione”.

Animali colorati di grandi dimensioni realizzati in serie. Vere e proprie sculture contemporanee. Del resto il rapporto ambivalente tra originalità e imitazione non riguarda solo il nostro tempo e può essere studiato sin dai tempi dei romani.
Loro, innamorati dell’arte e della cultura greca, desiderosi di renderle omaggio insistettero nel periodo della tarda Repubblica e dell’Impero sulla diffusione di copie e multipli contravvenendo a quell’ideale di unicità che molto spesso la classicità fa presupporre.

Le opere di Cracking Art, realizzate con plastica rigenerabile e rigenerata raccontano il contrasto e le ambivalenze della modernità. L’importanza dell’azione gentile rispetto all’ascolto sordo. Così chiocciole, orsi, elefanti, lupi e tartarughe incarnano quei valori che oggi servono a spiegare e mantenere vivo il nostro “patrimonium”, tutto ciò che i padri ci hanno lasciato.

La necessità di rigenerarsi, di ascoltare e di essere protesi al futuro come indicano le chiocciole le cui antenne ci ricordano che se può esistere un’idea di passato è perchè esiste il futuro. Gli elefanti protesi in avanti, perchè la nostra identità richiede di essere difesa e dobbiamo in fin dei conti meritarcela. Che cos’è la memoria se non un esercizio costante di collettività?!

Le tartarughe ricordano la Biennale di Venezia del 2001 curata da Harald Szeeman, in cui il gruppo aveva sottolineato l’importanza della salvaguardia del nostro pianeta in relazione alla plastica, alla sensibilizzazione circa il suo utilizzo e non alla sua demonizzazione; alla consapevolezza e al rispetto che dobbiamo alla terra che lasceremo.

I lupi sono dei veri e propri guardiani, che agiscono in branco perchè come ci insegna la filosofia “l’io non può esistere senza il tu”.

Dobbiamo imparare a vedere dentro le opere d’arte sopratutto quelle contemporanee. Dobbiamo imparare a vedere per saper guardare.

INSTALLAZIONI

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