Galleria d’arte sotto forma di puzzle.
A cura di Laura Gentile
Les raboteurs de parquet (I piallatori di parquet) è un dipinto del pittore francese Gustave Caillebotte, realizzato nel 1875. Nella sua tipica interpretazione impressionista, mostra tre uomini al lavoro, prestando molta attenzione all’effetto del controluce. L’opera è ora nella collezione del Musée d’Orsay di Parigi.
La prima grande mostra retrospettiva del lavoro di Caillebotte ha avuto luogo nel 1994, cento anni dopo la sua morte. Per gran parte del ventesimo secolo, il suo lavoro è rimasto quasi del tutto sconosciuto. Il motivo era che i dipinti di Caillebotte non potevano essere visti nei musei fino agli anni ’50. Non c’erano nemmeno immagini delle sue opere. Essendo benestante, non aveva mai sentito il bisogno di mettere in vendita il suo lavoro pittorico nel corso della sua vita. Inoltre, dopo la morte del fratello minore René nel 1876, fece redigere un testamento in cui stabiliva che la sua opera fosse lasciata in eredità allo Stato francese, ma che potesse essere esposta nei principali musei solo non appena fosse diventato evidente che il grande pubblico era in grado di apprezzare le sue opere impressioniste. Pierre Auguste Renoir dopo la sua morte, avvenuta nel 1894, in quanto esecutore testamentario, ebbe grandi difficoltà ad assecondare tale volontà. Ne conseguì che la famiglia decise di mantenere il possesso di tutte le opere. Fu solo negli anni ’50 che iniziarono a vendere il suo lavoro alla spicciolata e gradualmente il nome del pittore prese ad essere conosciuto anche dal grande pubblico.
Si verificò, tuttavia, un’eccezione a questa linea di condotta da parte degli eredi del pittore: nel 1897 lo Stato francese acconsentì alla raccolta di una collezione di quaranta dipinti impressionisti nel Musée du Luxembourg, una sorta di riconoscimento semiufficiale del movimento. Tra questi dipinti c’era anche un’opera di Caillebotte, aggiunta dall’amico Renoir: Les raboteurs de parquet. Per molto tempo questa rimarrà l’unica opera di Caillebotte a sfuggire all’oblio temporaneo. L’opera fu trasferita al Louvre nel 1929, alla Galerie nationale du Jeu de Paume nel 1947 e infine al Musée d’Orsay nel 1986, dove è tuttora esposta.
Gli impressionisti dipingevano non solo il lavoro rurale, come i pittori di Barbizon, ma anche il lavoro urbano. Caillebotte raffigura tre piallatori di parquet al lavoro, probabilmente nel suo studio in Rue de Miromesnil. Che Caillebotte abbia scelto un soggetto così apparentemente banale è stata una sorpresa per i suoi contemporanei ed è stata presa anche come una provocazione da parte di alcuni. Il comitato di selezione del salone di Parigi rifiutò quindi il dipinto e lo espose infine insieme ad altre sette sue opere nel 1876, durante la seconda grande mostra impressionista.
L’aspetto più sorprendente di Les raboteurs de parquet è l’illuminazione resa tecnicamente in modo estremamente intelligente che proviene sullo sfondo dalla portafinestra che immette sul piccolo balcone. Riflette il bagliore delle braccia e della schiena degli operai. Le strisce di laccatura scura sul pavimento risplendono di luce mentre le assi già sverniciate appaiono opache. I due uomini davanti eseguono lo stesso movimento. Stanno discutendo rivolgendo lo sguardo l’uno verso l’altro. Il collega che lavora in secondo piano sulla sinistra è tagliato fuori dal bordo dell’immagine, un principio fotografico che enfatizza l’idea dell’istantanea. La sua schiena corre parallela alla linea orizzontale della boiserie, ricordando certi studi di movimenti ritmici similari che possono vedersi nelle ballerine e nei cavalli da corsa di Edgar Degas. Dal punto di vista compositivo, c’è molta attenzione per una linea prospettica equilibrata.
Per questo dipinto relativamente grande (102×146,5 cm) Caillebotte ha prima realizzato uno schizzo più piccolo, che misura 26×39 cm. Un anno dopo dipinse un secondo quadro con il medesimo tema dei piallatori di parquet, detto anche “versione piccola” (31,5 x 39,5 cm.), anch’esso esposto alla seconda grande mostra impressionista, ora di proprietà privata.
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