Inaugurato il museo medievale di Monfalcone (Gorizia)

Inaugurazione, al centro Sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint – Foto di Fabrizio Ruzzier

INAUGURATO IL MUSEO MEDIEVALE DI MONFALCONE
Al via le visite anche alle altre risorse storiche e culturali della città

La spada “a una mano e mezza” rinvenuta nell’area adibita a bottega del fabbro durante il restauro dell’edificio che ospita il Comune di Monfalcone è uno tra i reperti più importanti esposti al Museo Medievale, inaugurato dal Sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, e dall’Assessore alla cultura, Luca Fasan, insieme alla Regione, con il video-saluto del Presidente, Massimiliano Fedriga, alla presenza di altre autorità e della Soprintendenza.

“Oggi raccontiamo il recupero delle nostre radici, che per noi rappresentano un grande valore, e lo facciamo restituendo alla città un pezzo importante della sua storia, che è la storia di tutti i suoi cittadini” – ha rilevato il sindaco Cisint.

“Il Museo Medievale non era previsto nel progetto di restauro del Municipio ma noi, nel 2018, abbiamo fortemente creduto in questa opportunità e abbiamo presentato in Regione un progetto di fattibilità tecnica economica per realizzarlo. Un progetto che è stato apprezzato e finanziato con 600.000 euro – ai quali sono stati aggiunti ulteriori 35.000 euro di fondi comunali – per creare un luogo che racchiudesse al suo interno cultura, storia e i simboli della nostra città. 

Un viaggio nel tempo che spiega chi siamo stati, e che noi, con schiena dritta e spina dorsale, abbiamo voluto valorizzare perché sono le nostre radici che ci consentono di guardare al futuro. Monfalcone è città della cultura e per noi questa è una giornata importante, che abbiamo voluto ulteriormente esaltare offrendo la possibilità, attraverso un open day, di scoprire e riscoprire le tante risorse storiche e culturali che Monfalcone ci regala”.

Un’arma dalla lunga lama, atta a essere brandeggiata con una mano a cavallo o con due mani a terra, in uso da parte della cavalleria pesante tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo e permetteva ampi e variegati attacchi di scherma.


Gli scavi dell’area archeologica – direzione scientifica Luigi Fozzati e Marta Novello – scavi Archeotest) per il restauro dell’edificio che ospita il Comune (RUP Enrico Englaro con la collaborazione di Fulvio Salvagno) hanno portato alla luce un vero tesoro della storia cittadina, rimasto per secoli sepolto sotto il pavimento dell’edificio. Sono emersi tratti delle fondazioni delle mura di cinta della città medievale e significativi resti dell’abitato del XIII-XVI secolo, con reperti archeologici in materiale ceramico e vitreo, metallo e osso, che ne documentano la vita quotidiana (strumenti di lavoro e di uso comune tra cui zappe, chiodi, monete, ceramiche di varia tipologia e foggia).

Grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e con la direzione scientifica della Soprintendenza Friuli Venezia Giulia (Simonetta Bonomi, Andrea Pessina, Antonella Crisma, Giorgia Musina, Marta Novello, Daniele Pasini, Micol Siboni e Paola Ventura), l’area archeologica racconta, attraverso un efficace allestimento museografico (a cura di GTRF Tortelli Frassoni Architetti Associati), una pagina importante della storia di Monfalcone.

Innalzata dai Patriarchi di Aquileia nel Medioevo sulle rovine di strutture tardo-antiche e in parte distrutta dalla Grande guerra, la Rocca di Monfalcone venne restaurata per cura della Soprintendenza tra il 1950 ed il 1955. Dal 30 marzo 1970 è sede del Museo Speleo-Paleontologico e dall’alto del suo possente torrione la vista si estende sulla città, il mare e la pianura, mentre di lato lo sguardo è protetto dai rilievi carsici, confermandone il ruolo di fortezza.



Città murata fin dal 1838, Monfalcone oggi conserva resti delle mura innalzate dai Patriarchi di Aquileia, che risalgono al 1526, anno in cui era podestà Giovanni Diedo. La città murata comprendeva un’esigua parte del territorio e la popolazione di Monfalcone abitava per lo più i borghi. Era attraversata completamente da una via, l’attuale via S. Ambrogio. Le chiavi delle porte si conservano nel palazzo Municipale.

Nel corso dell’Open day,  al MuCa-Museo della Cantieristica di Monfalcone è stata inaugurata la mostra Peripheral Memories, il progetto dell’Associazione IoDeposito che reinterpreta la storia industriale del territorio attraverso le inedite prospettive di dieci artisti contemporanei internazionali con visita guidata speciale per le scuole e per le autorità e la cerimonia di donazione delle opere di Neja Tomšič e Andreja Kargačin alla città e alle aziende che le hanno ospitate in residenza.

MuCA – Foto di Fabrizio Ruzzier

Il MuCa – unico museo italiano dedicato alla cantieristica – inaugurato nel 2017, con sede nell’ex Albergo Operai, illustra oltre un secolo di storia: è un museo diffuso, che coinvolge il territorio in maniera diretta, non soltanto con il percorso interno allo spazio espositivo, ma anche con una serie di percorsi esterni nel villaggio di Panzano e di visite guidate all’interno dello stabilimento Fincantieri, dove si possono ammirare alcune tra le più grandi navi da crociera in costruzione. Unico esempio di grande cantiere navale nel nord est d’Italia, ha notevole importanza anche sotto il profilo storico-testimoniale per il quartiere operaio cresciuto attorno alla fabbrica, significativo esempio di quartiere pianificato nell’epoca della seconda industrializzazione.

La Galleria Comunale d’Arte Contemporanea ha ospitato una conferenza del curatore della mostra “Dino, Mirko e Afro Basaldella. Destini paralleli e intrecciati“, prof. Davide Colombo, con la presentazione del catalogo dell’importante esposizione.

La mostra, il cui progetto è nato dall’amore per il territorio e per le eccellenze che lo hanno caratterizzato, è stato voluta e promossa dal Comune di Monfalcone in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, il Consorzio Culturale del Monfalconese/Ecomuseo Territori e realizzata con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e con il supporto di diverse importanti realtà del territorio.

Mostra “Dino, Mirko e Afro Basaldella. Destini paralleli e intrecciati”
– Foto di Fabrizio Ruzzier

I tre fratelli Basaldella – Dino (1909-1977), Mirko (1910-1969) e Afro (1912-1976) – esordiscono insieme alla prima mostra della Scuola friulana d’avanguardia tenutasi a Udine nel 1928: una “generazione in rivolta” in nome del superamento delle istanze tradizionali. Da questo momento inizia una vicenda artistica che attraversa buona parte del Novecento, nutrita dalla dialettica tra un’origine culturale e artistica condivisa, e le scelte individuali legate a una propria specificità.
Attraverso quattro sezioni e una parte documentaria, la mostra affronta alcuni nodi delle ricerche dei tre fratelli Basaldella grazie a un confronto serrato tra opere scultoree e pittoriche in cui emergono parallelismi e divergenze presenti nelle loro scelte poetiche e linguistiche.

Il Museo Medievale di Monfalcone sarà aperto al pubblico dal lunedì alla domenica dalle ore 10.00 alle 13.00 e lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica anche dalle ore 15.00 alle ore 18.00. 

Per info e prenotazioni telefonare al numero 334 6000121 o scrivere una mail all’indirizzo: booking@comune.monfalcone.go.it


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