ENIT a IBTM in Spagna: oltre 40 mila spagnoli scelgono l’Italia a dicembre

29 novembre 2023

Enit in Spagna per rimarcare la forza internazionale del mercato turistico italiano. La presenza alla fiera ibtm che riunisce i maggiori professionisti del settore, consente di stabilire nuovi network, orientare le tendenze e condividere conoscenze nel cuore della vivace città catalana. ENIT Agenzia Nazionale del Turismo partecipa con uno stand di 402 mq. (stand D50) che ospiterà 80 espositori italiani tra Convention Bureau, DMO, catene alberghiere, centri congressuali, PCO e DMC e con il coinvolgimento di 11 Regioni: Alto Adige, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia e Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto e Roma Capitale. 

Durante la tre giorni lo stand Italia sarà sede di numerosi Destiantion Experience e 2 eventi con aperitivo di networking e di incontri b2b con agenda di appuntamenti per far incontrare gli espositori con i buyer provenienti dai mercati internazionali. Si prevede la partecipazione di 3.500 tra destinazioni e rappresentanti dell’offerta che si incontreranno con oltre 15.000 professionisti del settore, provenienti da circa 150 paesi da tutto il mondo. 

IBTM World è uno degli eventi più importanti a livello globale nel settore MICE (Incontri, Incentivi, Convenzioni e Mostre). È una fiera annuale che riunisce professionisti del settore meeting, eventi e viaggi d’affari, creando una piattaforma dinamica per il networking, la condivisione delle conoscenze e le opportunità di business. Nei primi 6 mesi del 2023, i viaggiatori internazionali in Italia per motivi di lavoro sono in aumento del +15,8% rispetto al medesimo periodo del 2022. 

Anche la spesa sostenuta dagli stranieri per i viaggi d’affari in Italia cresce significativamente nella misura del +26,0% sul 2022 e del +21,6% sul 2019 In flessione i pernottamenti del -4,4% sul I semestre 2022, ma quasi in recupero sul 2019 (-0,5%). 

Tra gennaio e ottobre 2023 sono 366.400 i passeggeri aerei stimati provenienti dalla Spagna, il 17,0% in più sul medesimo periodo del 2022. Considerando anche i flussi aeroportuali attesi a novembre e dicembre, quasi 40.400, l’aumento per il 2023 è del +11,0% circa rispetto all’anno precedente.  

L’affluenza maggiore si verifica tra giugno e ottobre con un’incidenza complessiva del 52,5% per una distribuzione mensile che si mantiene costantemente sopra il 10%. Si tratta in maggioranza di viaggi di sola andata (56,1%) e di prenotazioni per un passeggero (41,9%), quasi esclusivamente in classe Economy (89,0%).  

La durata media del soggiorno in Italia è di 4 notti circa. Nel dettaglio, il 23% dei viaggi A/R prevede dai 5 ai 7 pernottamenti. A Roma si concentra il 31,6% dei passeggeri aeroportuali spagnoli, il 21,5% da Madrid e il 10,1% da Barcellona. Milano è interessata dal 19,0% dei flussi complessivi: il 13,4% proviene da Madrid ed il 5,6% da Barcellona. Tra gennaio e ottobre 2023, il sentiment medio degli utenti spagnoli verso l’Italia come destinazione turistica è molto positivo. Si attesta all’82,5% su una scala da 1 a 100. Tra le principali attrazioni del periodo, troviamo il Colosseo, Castel Sant’Angelo, la Basilica di San Marco, l’Aquario di Genova, il Museo Egizio. 

Nei primi 6 mesi del 2023 il numero di viaggiatori provenienti dalla Spagna incide per il 5,3% sul totale internazionale in Italia, con un incremento del +11,7% sul 2022 e del +22,3% rispetto al 2019.  

“L’arrivo dei turisti spagnoli in Italia riveste una rilevanza strategica, data la prossimità geografica tra i due paesi e le sinergie culturali. Questo flusso turistico non solo contribuisce all’economia del settore, ma favorisce anche lo scambio interculturale, consolidando i legami tra le comunità e promuovendo la diversificazione del patrimonio turistico” dichiara Ivana Jelinic Presidente e Ceo Enit. 


ENIT – AGENZIA NAZIONALE TURISMO ITALIANO
enit.it

Francesca Cicatelli – resp ufficio stampa Enit –
francesca.cicatelli@enit.it

Direzione Esecutiva
Comunicazione e Ufficio Stampa
VIA MARGHERA 2 – ROMA

Roma, Rosso20sette arte contemporanea: Alice Pasquini – “Kaleidoscope”

Installazioni, animazioni, tele e fotogrammi

Opening 2 dicembre 2023 ore 18.00

Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma

Fino al 20 gennaio 2024

Sabato 2 dicembre 2023 alle ore 18.00, Rosso20sette arte contemporanea presenta la mostra “Kaleidoscope” di Alice Pasquini accompagnata da un testo di Valeria Parisi.
“Kaleidoscope rappresenta un viaggio che esplora il carattere narrativo e intimo delle relazioni umane nelle città. Come il caleidoscopio crea un’infinità di figure da una singola sorgente, le animazioni, i dipinti in movimento e i fotogrammi esposti sono frammenti di piccole storie che insieme formano un’immagine multiforme della città e delle emozioni che la abitano.

L’arte, soprattutto la street art, funge da antidoto all’emarginazione, trasformando le cicatrici urbane in tele che restituiscono valore alle cose trascurate. Il contesto unico di ogni città influenza e ispira le opere, rappresentando il tessuto sociale e l’essenza contestuale dell’arte.

Le opere di Alice Pasquini raccontano i sentimenti umani, le relazioni e gli stati d’animo con cui ognuno può identificarsi. Si presentano come racconti in evoluzione, in continua relazione con l’ambiente urbano in movimento. La mostra presenta un’esplorazione multiforme: dalle opere animate che rappresentano emozioni in movimento fino all’uso combinato di diverse tecniche artistiche, inclusa un’installazione che mostra il backstage della mostra.

Organizzata in due sale, la prima ospita animazioni, fotogrammi e tele che catturano l’essenza delle opere in movimento; nella seconda sala i visitatori potranno immergersi nello studio artistico di Alice Pasquini. Questa parte della mostra offre una prospettiva unica sul retroscena della creazione di un’opera, un dietro le quinte del processo creativo dell’artista, permettendo di comprendere meglio il contesto e l’ispirazione dietro ogni progetto.

‘City whyspers’ tecnica mista su tela(e animazione) 90×140

Nel cuore dell’esposizione è la persona e la sua vita nella metropoli, attraversata da luci, oscurità, entusiasmo, serenità, ma anche solitudine e incertezza. L’animazione offre un’espansione temporale delle ricerche creative, mentre l’espressione grafica e pittorica rappresenta un’opportunità per determinare un linguaggio individuale. I personaggi nei disegni sono mutevoli, subiscono continue trasformazioni, immergendosi fino a scomparire nei colori della scena per poi riapparire con sembianze diverse.

Le animazioni in mostra sono accompagnate dalle musiche di DJ Gruff. Per info sulle opere scrivere a info@rosso27.com.

Alice Pasquini (Roma 1980), in arte Alicè, è un’artista contemporanea le cui opere sono esposte sulle superfici urbane, nelle gallerie e nei musei di centinaia di città in tutto il mondo. Street artist, illustratrice e scenografa, ha conseguito il diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, completando il percorso di studi in Spagna con un Master of Arts in critica d’arte all’Università Complutense (2004) e un corso di animazione presso l’Ars Animation School di Madrid. Artista poliedrica, ha sperimentato diverse tecniche, generi e medium espressivi. È tra le poche esponenti femminili affermate a livello internazionale tra i protagonisti del movimento street art.In strada i suoi lavori spaziano dai piccoli interventi su arredi urbani, ai murales di grandi dimensioni.La sua ricerca varia dalla narrazione della vitalità femminile, lontana dallo stereotipo donna-oggetto, alle installazioni con l’uso di materiali inconsueti. I suoi lavori sono visibili in varie città dove è stata chiamata a realizzare opere pubbliche di committenza statale, tra cui: Sydney, Mosca, Singapore, Amsterdam, Londra, Berlino, Oslo, New York, Buenos Aires, Yogyakarta, Barcellona, Copenhagen, Marrakech, Saigon, Roma e Napoli. È stata recensita da quotidiani come l’International New York Times, Wall Street Journal, La Vanguardia, Euromaxx, Panorama, Internazionale, Repubblica e Il Messaggero e ospitata dalla Rai, Sky Arte e Arte tv per numerose interviste e servizi dedicati. Nel 2017 ha partecipato al Tedx Talks. Nel 2013 ha realizzato un ciclo per i Musei Capitolini di Roma e ha collaborato con l’Istituto Italiano di Cultura di Singapore, con l’Istituto di Cultura di Montevideo, con l’Istituto di Cultura di São Paulo, e il museo italiano dell’emigrazione di Melbourne.Fra i suoi progetti spicca Under Layers, il primo esperimento di street art in 3D realizzato a Ostia nel 2015 collaborando con il Comune di Roma. Dal 2015 Alice è coinvolta nella riscoperta e valorizzazione del centro antico di Civitacampomarano e come direttrice artistica del CVTà Street Fest dal 2016.Ha esposto al Saatchi Gallery, all’Ambasciata Americana di Roma, al MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma, Mutuo Centro de Arte Barcellona, all’Espace Pierre Cardin. È inserita nell’Enciclopedia Treccani online Treccani Enciclopedia ItalianaCrossroads, a glimpse into the life of Alice Pasquini, la prima antologia dei lavori di Alicè, è uscita a dicembre 2019 (DRAGO Publishing). 


Girando il caleidoscopio metropolitano veniamo catapultati all’interno della narrazione fantastica e, allo stesso tempo urbana di Alice, accessibile grazie alla sfaccettata chiave di lettura, in grado di sbloccare l’intima visione dell’artista e di lasciare entrare il pubblico all’interno della sua cronaca urbana. Parafrasando il racconto di una passeggiata nel quartiere, Alice si sofferma su alcuni momenti transitori e in divenire, indugia su vicende di poco conto a cui rivolge nuovo valore, uno scorcio, un movimento, un pensiero, offrendo allo spettatore la simultaneità mutevole della stessa scena, come in un’istantanea ripresa contemporaneamente in più attimi. Per vivificare il tono magnifico e irreale, queste opere sono presentate come quadri animati, dove lo svolgersi del movimento viene o snocciolato sul muro, o ricomposto in quadri cinematici.

Il caleidoscopio è quindi pensato come strumento multiforme che, invece di combinare frammenti di colori, mescola insieme pezzi di vita di strada, per ricreare e mostrare allo specchio ritagli intimi di vita, attimi, momenti fuggevoli come un batter d’occhi, fugaci come il passaggio da un pensiero a un altro.

Così come il caleidoscopio ha il potere di stravolgere con un gesto e, allo stesso tempo, riesce a movimentare la visione proposta, così la mostra Kaleidoscope di Alice Pasquini propone delle scene di passaggio, dei piccoli moti dell’animo nel turbinio della città sempre in movimento.

Nelle sue opere Alice descrive non tanto le persone, ma i sentimenti, o per meglio dire le sensazioni dovute a situazioni affettive o intime. Infatti i suoi personaggi si possono dividere in due categorie: li troviamo a volte fissati in sospensione, o assorti in un dialogo interiore, proiettati altrove, rivolti con lo sguardo e con la mente in un mondo che va oltre la dimensione dell’opera per perdersi in uno spazio incantato. Allo stesso tempo, vediamo queste figure composte insieme in situazioni collettive e di fratellanza, o meglio di sorellanza. E in queste due categorie si caratterizza e si riconosce l’intera umanità. Le fisionomie non del tutto definite, il modo essenziale, non finito e didascalico in cui sono disegnate e dipinte, rende le opere aperte e comprensibili, favorendo un processo di identificazione con i soggetti rappresentati che è esattamente il contrario del ritrattismo e dell’iperrealismo, dove la definizione dei soggetti chiude automaticamente all’empatia e alla fusione, delineando invece l’iconismo e la pubblicità. Le sue figure sono giovani innamorati, bambini o animali che giocano, donne, amiche confidenti in momenti comunitari di intima complicità. 

È un’umanità timida e riservata, serena, che fa riflettere sui legami con gli altri e con sé stessi, sulla spontaneità e la spensieratezza, sulla rappresentazione non stereotipata, che apre un altro mondo, dove personale e reale si incontrano.


INFO

Alice Pasquini
“Kaleidoscope”
Installazioni, animazioni, tele e fotogrammi
Con un testo di Valeria Parisi

Opening 2 dicembre 2023 ore 18.00

Fino al 20 gennaio 2024

Orari: dal martedì al sabato 11-19.00
Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma
info@rosso27.com
tel.06 64761113
www.rosso27.com

Ufficio stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
roberta.melasecca@gmail.com
info@melaseccapressoffice.it
tel. 349.4945612
www.melaseccapressoffice.it

Editoria: “Tra Passato e Presente”, il nuovo libro di Maurizia Mainardi

Tra le pagine di “Tra Passato e Presente” si cela un mondo affascinante in cui storia e contemporaneità si fondono in un intricato intreccio di narrazioni e riflessioni.

Come un ponte tra epoche diverse, si conduce il lettore attraverso un viaggio letterario intriso di profonde emozioni, arricchendo la comprensione della complessità del tempo.

Ogni libro rappresenta una finestra spalancata su un momento storico-culturale ben preciso, una fotografia del sentimento e dell’humus di un’epoca.

Questo è un viaggio tra i libri, un viaggio tra passato e presente, un collage di impressioni, riflessioni, memorie e testimonianze che abbracciano due secoli e si affacciano su un millennio ancora dibattuto negli spasmi di questioni fondamentali.

Diritti umani, parità di genere, tutela ambientale, conservazione del patrimonio artistico-architettonico ereditato, sicurezza sul lavoro, equità e progressione fiscale, una politica al servizio di una comunità che possa definirsi tale nel reciproco rispetto, nella coesione sociale e intergenerazionale.

Ogni tessera del mosaico compone una linea temporale che attraversa l’Ottocento, arriva alle due guerre mondiali che avviluppano nelle loro spire i morti e i vivi, e si dipana fino ai giorni nostri con tutta una serie di temi irrisolti. Il saggio “Tra Passato e Presente”, articolato in tre parti, contiene riflessioni stimolanti, memorie del passato e prospettive illuminanti sul futuro.

Laureata all’Università di Bologna, prima di concentrarsi sull’attività di autrice di libri e saggi, Maurizia Mainardi ha insegnato per molti anni Lingua e civiltà Tedesca e successivamente Lingua e civ Inglese presso varie scuole secondarie di Stato.

“Tra Passato e Presente” di Maurizia Mainardi è stato pubblicato sulla piattaforma di self publishing Youcanprint ed è disponibile sui migliori store online.


Sara Bontempi
Redattrice editoriale 

Travel Blogger: https://www.iriseperiplotravel.com
Staff Radio Nord Borealis: https://www.radionordborealis.it/ 

“Intra viddi e vaddi” di Rosa Balistreri nel “cuntu” di Peppino Restifo

Si parte cantando “Intra viddi e vaddi” di Rosa Balistreri; andando avanti a seguire le strofe, si parla della presenza dei Turchi/Barbareschi nel Mediterraneo, dei loro sbarchi sulle nostre coste (Acqualadroni/Acquaruni) e delle difese che mettevano in campo i siciliani (“Pigghiati l’armi, cùrriti picciotti / ci voli forza e curaggiu di tutti”). Diverse volte lo fecero anche gli abitanti dei Casali di Tramontana di Messina, fra Cinque e Seicento. Le memorie di quegli episodi e di quella storia, fatta anche di “rinnegati”, sono rimasti nei canti, nei “cunti” e nella lingua dei siciliani.

L’incontro si tiene giovedì 30 novembre, ore 19, presso lo Spazio Lilla di via Enrico Martines, 11, nell’ambito della Settimana della Lingua siciliana organizzata dal Gruppo ARB di Messina.


Associazione culturale “Cantiere sociale” –
Messina- comunicato stampa – 28 novembre 2023

Roma (Pigneto), Spazio Urano: Antonio Russo. In-quiete – Un’autobiografia per immagini

a cura di Simona Pandolfi

2-16 dicembre 2023Inaugurazione 2 dicembre 2023, ore 18:00

Spazio Urano, via Sampiero di Bastelica 12 – Roma (Pigneto)

Potremo concepire come una lunga ed articolata “autobiografia per immagini” la selezione dei lavori di Antonio Russo in mostra presso Spazio Urano. L’artista inserisce se stesso, a volte si moltiplica con ossessione, nei vari dipinti ad olio e tempera, eleggendosi così indiscusso protagonista oltre che autore delle opere. 

Potremmo concepire come una lunga ed articolata “autobiografia per immagini” la selezione dei lavori di Antonio Russo in mostra presso Spazio Urano; l’artista inserisce sé stesso, a volte si moltiplica con ossessione, nei vari dipinti ad olio e tempera, eleggendosi così indiscusso protagonista oltre che autore delle opere.
Con un linguaggio fortemente realistico, Russo palesa un’eccezionale sensibilità nella resa della dimensione umana, fisica ed emotiva dei soggetti ritratti, soprattutto se si tratta del suo stesso volto; di quest’ultimo restituisce i tratti fisionomici e le molteplici espressioni e sfumature contestualizzandole nella scena. L’interesse per la psiche della persona rappresentata, tipica degli artisti specializzati nella ritrattistica, in Russo si trasforma in una sorta di autoanalisi, una finestra aperta dentro e fuori di sé, un palcoscenico delle emozioni, come nella serie “Travaglio”, dove il volto-maschera dello stesso artista si affaccia in diversi “Atti” dal sipario mostrandoci un frammento della sua inquietudine.

Profondissima quiete

Lo studio della luce e la predilezione dei fondi scuri caratteristici della pittura di Caravaggio hanno influenzato in maniera evidente la ricerca di Russo, come è anche percepibile l’impostazione teatrale della composizione tipica del Barocco e le altre suggestioni recepite dall’analisi dello stile di Rembrandt, Vermeer e di altri grandi maestri del Rococò e del Realismo quali Goya, Messerschmidt e Courbet.

In “Pranzo a San Barnaba”, dopo aver ammirato i dipinti di Tintoretto, Jacopo Bassano e Paolo Veronese, Antonio Russo recupera un’iconografia immediatamente riconoscibile, “L’Ultima Cena”, che traspone nella sua quotidianità: un pranzo qualunque nella propria abitazione dalla cui finestra si vede la chiesa di San Barnaba del quartiere Prenestino-Labicano e lui in completa solitudine – all’epoca imposta dalle limitazioni dell’emergenza Covid – che si ritrae in differenti azioni/reazioni. I personaggi ritratti, ovvero lo stesso artista raffigurato in vari momenti, si muovono in maniera concitata, sembrano partecipare attivamente e dialogare tra loro; in verità non fanno altro che restare intrappolati nell’impossibilità di un’effettiva comunicazione. Un episodio circoscritto ed autobiografico, quindi, che potremmo leggere anche in chiave universale come una scena densa di quella solitudine esistenziale che può attraversare ognuno di noi.

Autoritratto

Antonio Russo nasce a Lanciano nel 1983. Si diploma all’istituto d’Arte “Palizzi” di Lanciano. Inizia a dipingere da autodidatta a 17 anni. Nel 2002 si trasferisce a Roma, dove intraprende il percorso di studi pittorici iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti; nel 2009 consegue il Diploma di II livello di Arti visive e Discipline dello Spettacolo (indirizzo di Pittura) sotto la cattedra di Giuseppe Modica.

Nel 2010 insieme ad altri sei pittori fonda il collettivo d’arte “Studio Sotterraneo”. Sono gli anni della sperimentazione pittorica, del teatro, delle performance, della street art.

Dal 2022 insegna Discipline Grafiche, Pittoriche e Scenografiche presso il Liceo Artistico “Guglielmo Marconi” di Anagni.


Informazioni
Inaugurazione ore 18.00 con performance musicale di Davide Di Pasquale.
La mostra sarà visitabile fino al 16 dicembre 2023.
Visitabile su appuntamento: tel. 3290932851 e-mail info@spaziourano.com

Da Simona Pandolfi pandolfisimona.sp@gmail.com

Messina, BRUM: Della stessa sostanza dei sogni -Presentazione del libro di Giovanni Di Bartolo

Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo”

Presentazione del libro

1 dicembre 2023 ore 18
Sala Lettura
via I Settembre,117-Palazzo Arcivescovile

Si terrà venerdì 1 dicembre, alle ore 18, presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria “G. Longo” di Messina, la presentazione del libro “Della stessa sostanza dei sogni” dello scrittore messinese Giovanni Di Bartolo (Armando Siciliano Editore, 2022).
L’evento, si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca, Avv. Tommasa Siragusa, che converserà, poi, in collegamento da remoto, con l’Autore che non potrà essere presente in sede per ragioni di lavoro.

Nel pamphlet del messinese Giovanni Di Bartolo sono racchiusi due racconti storici, i cui rispettivi protagonisti sono accomunati dall’essere emigrati per poi far ritorno alla propria amata città natale. Gli scritti sono ambientati a Messina: il primo sulla figura di Michel Agnolo Florio, presumibile identità reale di William Shakespeare, trasporta il lettore nella Città dello Stretto del XVI secolo; il secondo, incentrato su una donna, la nonna materna dell’Autore, Lina Calogero Caminiti, nel ‘900, dal post-terremoto, facendo memoria dell’immediato e doloroso istante che seguì l’immane tragedia e rispecchiando quegli anni che furono di ricostruzione edilizia e di rinascita ad ampio spettro, in un percorso di ricordi e di emozioni, si snoderà fino a delineare gli anni ’90.

Il testo di facile lettura e coinvolgente, con prefazione del Prof. Riccardo Bertolotti, già Ricercatore presso il Centro di Semeiotica della Sapienza Università di Roma e collaboratore della Prof.ssa Spaziani, della quale ha curato la pubblicazione postuma dell’autobiografia, è arricchito da antiche foto tratte da repertori di famiglia e non.

Sarà dato largo spazio al dibattito per coinvolgere gli astanti sull’ampia traccia data dalle storie narrate.

Giovanni Di Bartolo nasce a Messina nel 1962, é laureato in Psicologia presso l’Università di Padova, si è perfezionato in Criminologia presso l’Università di Messina, ha seguito corsi di Letteratura Francese con la Prof.ssa Maria Luisa Spaziani presso l’Università di Messina, dove ha collaborato da volontario con il Prof. Larcan nella Cattedra di Psicologia dell’Età Evolutiva. Docente, è al suo esordio come scrittore.

(a cura di Maria Rita Morgana)


Post dell’iniziativa culturale saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’evento in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere ai Relatori durante l’incontro.
Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO:     Ufficio Relazioni con il Pubblico
                       tel.090674564
                       urpbibliome@regione.sicilia.it
                              

Museo Diocesano di Albano Laziale: Anna Onesti e Virginia Lorenzetti – Da questa a quella stella

a cura di Roberto Libera

Inaugurazione 1° dicembre 2023 ore 17.00

Palazzo Lercari – Museo Diocesano di Albano
Via Alcide de Gasperi 37 – Albano Laziale (RM)

Fino al 13 gennaio 2024

Mostra al femminile negli spazi del Museo Diocesano di Albano che vede esposte le opere di Anna Onesti e Virginia Lorenzetti, due artiste, di diverse generazioni, profondamente legate al territorio dei Castelli Romani, Anna Onesti nata a Rocca di Papa e Virginia Lorenzetti a Genzano di Roma, unite da un profondo amore per la carta e per le tecniche relative alla sua colorazione.                                                                                                   
Il percorso espositivo si articola all’interno degli spazi del Palazzo Lercari, ad Albano Laziale, storica sede episcopale e da dieci anni anche sede del museo diocesano, dove le opere dialogheranno con la collezione museale.

Il titolo della mostra “Da questa a quella stella” è tratto da una breve e folgorante poesia del poeta Luciano Castagnini in arte Luciano Taffelli, delicato artista prematuramente scomparso all’inizio del 1984, compagno di strada di Anna Onesti nel periodo dei suoi anni giovanili, quando Anna studiava presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, a lei e ad altri amici pittori Luciano aveva lasciato copia delle sue poesie finora mai editate.

Cieli è un lavoro che Anna Onesti ha realizzato proprio in quegli anni del suo periodo di studi torinesi. Le opere furono esposte nel 1984, in occasione della prima mostra personale dell’artista nell’ambito della rassegna Arti Visive Proposte, Unione Culturale F. Antonicelli, Infernotti di Palazzo Carignano, Torino. Le opere sono una serie di lavori su tela, stoffa e carta, realizzate con ricamo e doratura che hanno come riferimento il cielo stellato; tre saranno quelle esposte in questa occasione e che erano presenti anche nella prima mostra personale dell’artista. Saranno poi allestite dodici opere su carta raffiguranti i segni dello zodiaco. I segni realizzati attraverso innesti di simboli astrali, antiche iconografie e immagini personali sono caratterizzati da una cromia fatta di colori puri e brillanti. L’artista ha un’esperienza di lavoro con la carta che risale ai suoi anni di lavoro come restauratrice presso l’Istituto Centrale per la Grafica e con la raffigurazione dei dodici segni di Zodiacale, mette a frutto tutta la sua sapienza con una prova di notevole impegno, affrontata con strati di carta incollati uno sull’altro. Infine, un “Arazzo” dal titolo Di cielo e di mare realizzato nel 2023 per il progetto “Di Acqua di Tempo”, nato dalle riflessioni di una rete internazionale di artiste visive e poetesse diventato poi libro edito da AIEP ispirato al medievale libro delle ore.

Francesco Casorati, Gino Gorza, Francesco Franco e altri –
A. Onesti MOSTRA 1984

Virginia Lorenzetti esporrà una serie di opere, che comprende My Aleph, Blue loop e Notte a Bergen, realizzate nel 2023, parte del progetto di tesi sviluppato nel corso dell’ultimo anno di studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma: per le due artiste un confronto – anche se in tempi diversi – degli anni trascorsi a studiare arte. My Aleph si ispira al racconto di Jorge L. Borges “L’Aleph” e vuole rappresentare il tentativo dell’uomo di superare i confini imposti dal mondo reale. Per l’artista la pratica artistica è il modo in cui questa volontà può essere soddisfatta: elaborando nuovi concetti, grazie al linguaggio verbale e visivo si compie uno slancio eroico, il cui obiettivo è quello di oltrepassare la sottile barriera che separa la realtà dall’illusione. Nell’opera sottili strati di carta, tinti con colori naturali, si sovrappongono; l’intervento grafico centrale, realizzato bruciando la carta con un pirografo, simboleggia la scintilla, la fessura nello spazio reale che apre il varco immaginario dell’illusione. Così avviene anche nelle opere Blue loop e Notte a Bergen, in cui l’intento è stato anche qui quello di rendere tangibile il flusso di stimoli e sensazioni riportandoli in luce dal profondo. Per affrontare il passato è necessario tornare all’origine; la memoria tende però a seppellire, a nascondere, offuscando i connotati dei vari conflitti interiori che risultano difficili da definire nello spazio e nel tempo: questo è il gioco della mente, un ambiente dove è difficile orientarsi. Come in un palazzo antico c’è il rischio di perdersi sia nel tempo che nello spazio. Un loop è una serie di impulsi ricorrenti apparentemente senza fine: le sensazioni scaturite dai ricordi sono frammenti da ricomporre, monadi che, come fossero immerse in un’atmosfera primordiale, notturna, priva di punti di riferimento – solo le stelle lontane a far luce. Infine, gli ultimi lavori, realizzati con la stessa tecnica: The Shallows II e il libro d’artista in copia unica Il confine tra prima e dopo.

L’idea di ospitare una mostra di arte contemporanea nel Museo Diocesano di Albano non costituisce una novità. Già da anni, infatti, la collezione museale di arte Sacra dialoga con la presenza di opere artistiche, ospitate in mostre temporanee, in cui il linguaggio della tradizione cristiana si confronta con quello della contemporaneità. Un dialogo difficile ma necessario e, soprattutto, orientato ad aprire nuove vie di espressione alla creatività artistica. Le opere delle due artiste, Anna Onesti e Virginia Lorenzetti, esposte al Museo Diocesano di Albano, si inseriscono armoniosamente in un contesto in cui la visione del Cielo, inteso come sede divina, è parte integrante del sentire spirituale cristiano, unitamente ai profondi significati teologici della Luce e del Creato. 

Anna Onesti. Nata a Rocca di Papa nel 1956 ha studiato presso le Accademie delle Belle Arti di Roma, Urbino e Torino, diplomandosi in Scenografia nel 1978 e in Decorazione nel 1984. Tra gli altri ha avuto come docenti gli artisti Toti Scialoja, Rodolfo Aricò e Francesco Casorati. Dopo le prime realizzazioni scenografiche e le esperienze con Franco Passatore nell’ambito del Teatro Ragazzi dello Stabile di Torino, ha lasciato l’attività di scenografa per dedicarsi alla pittura. Nel 1984 si è svolta la sua prima personale nell’ambito della rassegna “Arti Visive Proposte” promossa dall’Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino. L’anno successivo torna a Roma per lavorare come Restauratore Conservatore presso l’Istituto Centrale per la Grafica. Nel 1994, nel corso del suo primo viaggio in Giappone, ha approfondito le conoscenze delle tecniche di restauro e fabbricazione della carta tradizionale di produzione artigianale. Altri viaggi in Giappone e poi in India e in Indonesia l’hanno portata a interessarsi anche ad antiche tecniche di tintura e decorazione di carte e tessuti. Ha esposto, oltreché, in Italia anche in Australia, Corea, Estonia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Iran, Russia e Thailandia.

Virginia Lorenzetti. Nata a Genzano nel 1998 ha conseguito la Laurea magistrale nel 2023 in Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, frequentando nel 2019 il dipartimento di Arte del Libro al Burg Giebichenstein Kunsthochschule Halle e nel 2021/22 il dipartimento di Arti Visive alla HfBK Dresden (Germania). Ha compiuto la sua formazione tra Italia e Germania, avvicinandosi alle tecniche di tintura naturale e produzione e lavorazione della carta e alle tecniche tradizionali di rilegatura e tipografia. Dal 2016 ad oggi ha partecipato a numerose mostre, anche personali, in gallerie e studi italiani e internazionali. La sua opera si muove attraverso i vari volti della grafica tradizionale: disegno, incisione e collage. La sua ricerca tecnica e poetica punta al raggiungimento dell’equilibrio estetico e concettuale dell’immagine, tra segno e colore. Il medium privilegiato è la carta, che le permette di creare strutture sottili ed evanescenti. Ha realizzato numerosi libri d’artista e nel 2021 ha vinto il concorso nazionale Il Ventaglio del Presidente, XIV edizione. È attualmente iscritta al programma di Meisterschülerstudium, indirizzo Arti Visive, alla Hochschule für Bildende Künste Dresden nella classe di Anne Neukamp.


Da QUESTA A QUELLA STELLA
a cura di Roberto Libera

Inaugurazione 1° dicembre 2023 ore 17.00 – ingresso libero e gratuito

Palazzo Lercari – Museo Diocesano di Albano
Via Alcide de Gasperi 37 – Albano Laziale (RM)

Fino al 13 gennaio 2024
Orari: apertura:
martedì e mercoledì 9:30-12:30/15:30-18:30 – sabato 15:30-18:30
Biglietti: € 3 intero – € 1,50 ridotto
Prenotazione obbligatoria
Informazioni:
 333 9999 883
 
Ufficio stampa
Roberta Melasecca
Interno 14 next – Melasecca PressOffice – blowart
roberta.melasecca@gmail.com
tel. 3494945612
cartella stampa su www.melaseccapressoffice.it

Roma: “Christmas Talking Trees”. Il Giardino incantato dell’Hotel de Russie

Christmas Talking Trees, Progetto di Marco Nereo Rotelli e Prof. Riccardo Valentini –
Hotel de Russie, Roma

“Guarda in profondità nella natura e allora capirai meglio ogni cosa”.
Albert Einstein

A Natale gli alberi d’ulivo “parlano” grazie all’installazione luminosa

a cura di Marco Nereo Rotelli e il Premio Nobel Riccardo Valentini

presso l’iconico Giardino e Piazzetta Valadier dell’Hotel de Russie (Roma)

Inaugurazione venerdi 1 dicembre ore 18,30

visitabile al pubblico dal 2 dicembre al 6 gennaio.
infotel: 06 32888972

L’artista Marco Nereo Rotelli e la tecnologia scientifica sviluppata dal prof. Riccardo Valentini (Premio Nobel per la Pace) insieme agli scienziati del Clima IPCC unitamente al lavoro del designer Valerio Cenciarelli daranno vita ad un “Giardino Incantato” e ad un “Magico Uliveto” nel cuore di Roma, con l’obiettivo di proclamare l’ulivo, simbolo di pace e del Mediterraneo rappresentante dei valori simbolici delle festività natalizie.
Da sempre impegnato a sostegno delle arti, la struttura romana di via del Babuino 9 della nota collezione fondata da Sir Rocco Forte, continua ad approfondire il dialogo tra arte e natura con un progetto innovativo curato dall’artista della luce Rotelli e Riccardo Valentini, che si ispira alle parole del fisico Albert Einstein e illumina i suoi spazi di arte, cultura, bellezza e poesia. 

Olive Love

Lo spazio è pensato come un teatro all’aperto dove pubblico e attori sono gli alberi. Il giardino storico monumentale, progettato dall’arch. Valadier nel XIX secolo è la platea
I quattro alberi d’ulivo installati per l’occasione saranno infatti oggetto di una spettacolare creazione luminosa con intarsiati versi poetici dedicati alla natura e donati da noti poeti contemporanei internazionalitra cui: Adonis (Siria), Gemma Bracco, Silvia Bre, Edoardo Callegari, Maurizio Cucchi, Sabrina De Canio, Roberto Mussapi, Loretto Rafanelli, Massimo Silvotti;  Arica Hilton (USA), Víctor Rodríguez Núñez (Cuba), Paura Rodríguez Leytón (Bolivia), George Wallace (USA); Yang Lian (Cina). I versi dei poeti li leggeremo proiettati all’interno della struttura, sulle piante e sulla parte architettonica con la stile inconfondibile di Marco Nereo Rotelli come una magica ramificazione verbale.  

Il palcoscenico invece sarà la corte di ingresso, la rinomata Piazzetta Valadier.  Qui saranno insediati gli alberi di ulivo e avrà luogo la messa in scena. Lo spettacolare giardino incantato, non sarà metafora del reale, ma il risultato di un investimento scientifico. Il professor Valentini e la sua squadra di ricerca, grazie al prezioso contributo della PandA Foundation, ha approntato una serie di sensori reattivi e dinamici, tramite l’innovativo brevetto progettato da Valentini, il “TreeTalker” con quale gli alberi interagiscono con l’uomo, si illuminano al tatto della mano, comunicano il loro stato di salute e reagiscono alla presenza, emanando colore e creando emozione.

Ad arricchire il messaggio del progetto ideato nel giardino storico, nella galleria interna Rotelli si esprime con un’altra forma d’arte attraverso quattro opere pittoriche (100×100 cm). L’esposizione è curata da Luca Cantore D’amore, in collaborazione con Alessandro Erra Arte.

Marco Nereo Rotelli | Artista nato a Venezia nel 1955, si è laureato in architettura nel 1982. Da anni persegue una ricerca sulla luce e sulla dimensione poetica che Harald Szeemann ha definito come “un ampliamento del contesto artistico”. Rotelli ha creato negli anni una interrelazione tra l’arte e le diverse discipline del sapere. Da qui il coinvolgimento nella sua ricerca di filosofi, musicisti, fotografi, registi, ma principalmente il suo rapporto è con la poesia che, con il tempo, è divenuta un riferimento costante per il suo lavoro. Nel 2000 ha fondato il gruppo Art Project, oggi diretto da Elena Lombardi e composto da giovani artisti ed architetti, con il quale realizza numerosi interventi e progetti di installazione urbana. Questo suo impegno gli è valso la partecipazione a nove edizioni della Biennale di Venezia, oltre a numerose mostre personali e collettive. È stato invitato dalla Northwestern University (Chicago) come artist-in residence (inverno 2013). Le sue opere sono presenti in musei e importanti collezioni private di tutto il mondo. Di lui hanno scritto alcuni tra i più importanti critici d’arte, oltre a poeti, scrittori, filosofi e personalità della cultura internazionale, alimentando un’importante raccolta bibliografica sul suo lavoro.

Riccardo Valentini | Laureato all’Università di Roma “La Sapienza” in Fisica con specializzazione in Biofisica. Dopo un periodo di ricerca svolto presso l’Università di Stanford e il Joint Research Center della Commissione Europea ad Ispra, diventa professore ordinario dell’Università della Tuscia, dove oggi insegna il corso di Biologia ed Ecologia Forestale e Digital Technologies for Climate Smart Forestry per la laurea magistrale internazionale. È stato uno dei pionieri della ricerca sul ruolo delle foreste nell’assorbimento della anidride carbonica svolgendo spedizioni scientifiche in diversi ecosistemi del Pianeta dalle foreste boreali in Canada e Siberia a quelle tropicali dell’Amazzonia e del bacino del Congo passando per Europa, Australia, Cina, e Giappone. È stato membro del comitato scientifico del Global Carbon Project e Presidente del programma delle Nazioni Unite GTOS (Global Terrestrial Observation System). È stato autore principale e coordinatore del terzo e quinto rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sugli impatti climatici e l’adattamento ed autore del rapporto speciale IPCC “Land and Climate”.  I recenti riconoscimenti includono: Premio internazionale Norbert Gerbier-Mumm 2004 Zayed International Prize for the Environment, Laurea Honoris Causa Facultè Universitaire des Sciences Agronomiques de Gembloux, Belgio, Premio Nobel per la Pace 2007 come membro del consiglio dell’IPCC, Premio Thomson Reuters che riconosce l’1% degli scienziati più citati al mondo, Premio Ernst Heckel della Federazione delle Società Ecologiche Europee, Laurea Honoris Causa Russian State Agricultural University – Timiryazev Academy, Mosca, Russia. Vincitore National Geographic Explorer Award. Presidente della Società Italiana delle Scienze del Clima 2021-22. Membro della European Academy of Sciences e Medaglia della Accademia delle Scienze dei “XL” per la Fisica e le Scienze Naturali. Il Prof. Valentini ha pubblicato 261 articoli su riviste internazionali peer-review, con 36142 citazioni e un H index di 75. Ha creato e brevettato un nuovo sensore per il monitoraggio della salute degli alberi (TreeTalker) che è usato ora in più di 4000 alberi in diverse località del mondo (Italia, Spagna, Russia, Canada, Germania, Francia, Svizzera, Regno Unito, Corea del Sud, Cina).


PandA Foundation | È un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro che funge da ponte culturale tra Oriente e Occidente, modernità e tradizione, per promuovere il bene comune. La missione della Fondazione consiste nel preservare e favorire lo sviluppo degli ambienti naturali e umani in tutto il mondo, adottando un approccio olistico che integra aspetti economici, sociali, ambientali, culturali e patrimoniali. La Presidente e Fondatrice, Wenyan Jiang, sostiene a livello globale il tema centrale della Fondazione: il cambiamento sostenibile.

Rocco Forte Hotels | Fondata da Sir Rocco Forte e sua sorella Olga Polizzi nel 1996, Rocco Forte Hotels è una collezione di 14 alberghi e resort di lusso dal carattere unico. Tutti gli hotel sono indirizzi iconici, sia storici sia moderni, ricavati all’interno di magnifici edifici in location eccezionali. Gestiti da una famiglia che si occupa di ospitalità da quattro generazioni, gli alberghi sono caratterizzati da un approccio distintivo al servizio, che garantisce agli ospiti di sperimentare il meglio della destinazione e delle aree circostanti. Rocco Forte Hotels comprende: Hotel de la Ville, Hotel de Russie e Rocco Forte House, Roma; Hotel Savoy, Firenze; Verdura Resort, Rocco Forte Ville Private e Villa Igiea, Sicilia; Masseria Torre Maizza, Puglia; Il Balmoral, Edimburgo; Brown’s Hotel, Londra; The Charles Hotel, Monaco di Baviera; Hotel de Rome, Berlino; Hotel Amigo, Bruxelles e Hotel Astoria, San Pietroburgo. Prossime aperture – 2024: Rocco Forte House Milano; 2025: The Carlton, Milano e Liscia di Vacca, Sardegna.


Media Enquiries – Hotel de Russie
Priscilla Nappi | PR & Communication Manager, pnappi@roccofortehotels.com ;
Ufficio Stampa Free Trade Roma Melina Cavallaro – Valerio de Luca
MediaPhoto Gallery | Press Room  |FacebookTwitterInstagram

Melina Cavallaro 
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma 
Valerio De Luca resp. addetto stampa  
Via Piave 74 – 00198 Roma – www.freetrade.it  Skypecavallaro.melina 

Roma, Casa delle Letterature: Tavola rotonda a cura della Fondazione Carlo Levi

30 novembre ore 17.30
Casa delle Letterature
Piazza dell’Orologio 3 – Roma

A cura della Fondazione Carlo Levi
In collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma
Casa delle Letterature

Giovedì 30 novembre 2023 alle ore 17.30, la Fondazione Carlo Levi presenta, negli spazi della Casa delle Letterature, la Tavola rotonda “Gli scrittori italiani del ‘900 di fronte alla scienza”, a cura della Fondazione Carlo Levi in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma – Casa delle Letterature.
Interverranno Riccardo Gasperina Geroni (Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica) e Andrea Gialloreto (Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara, Dipartimento di Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-quantitative). Introduce e coordina Filippo La Porta (saggista, giornalista e critico letterario).

Nel corso del ‘900 alcuni scrittori italiani si sono interessati a temi e questioni del mondo scientifico: da Pirandello a Gadda, da Carlo Levi a Sinisgalli, da Primo Levi a Calvino e Landolfi. Lo hanno fatto a volte in veste di “scienziati” (ingegneri, medici) e altre volte semplicemente spinti da curiosità verso un universo perlopiù estraneo alla cultura umanistica, almeno entro la modernità. Le attività della Fondazione Carlo Levi sono realizzate grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura.


INFO

Tavola rotonda

Gli scrittori italiani del ‘900 di fronte alla scienza
Filippo La Porta – Riccardo Gasperina Geroni – Andrea Gialloreto
A cura della Fondazione Carlo Levi, in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma – Casa delle Letterature
30 novembre 2023 ore 17.30
Casa delle Letterature | Piazza dell’Orologio 3 – Roma
 
Per info
www.bibliotechediroma.it
 
Fondazione Carlo Levi
carlolevifondazione@gmail.com
www.carlolevifondazione.it
 
Ufficio Stampa
Roberta Melasecca Melasecca PressOffice – Interno 14 next
tel 3494945612 – roberta.melasecca@gmail.com
Cartella stampa su www.melaseccapressoffice.it

Bologna: Sentirearte presenta la mostra fotografica “NUOVO CINEMA ADRIATICO”

a cura di Sentirearte contemporary Art ed Erica Fuschini

OPENING 1 Dicembre ore 19.00

dal 1 Dicembre 2023 al 24 Febbraio

Entrata libera
Aperto tutti i giorni 15.30-22.30

Odeon Gallery
via mascarella, 3 Bologna
info tel. 051227916

La mostra fotografica a due temi sarà presentata nel centro storico di Bologna presso la Gallery dell’Odeon, cinema storico di Bologna. Saranno esposti 20 lavori fotografici dei Paritani, fotografi contemporanei acclamati nel panorama nazionale, avendo esposto in cineteche, teatro e museo.

Roberto Pari e Sergio Tani sono nati e vivono a Rimini. 
Hanno riposto la laurea in un cassetto per occuparsi di fotografia commerciale e creativa. Hanno sperimentato, per passione e per lavoro, diverse tecniche fotografiche, dallo still life creativo al bianco e nero, realizzato personalmente dallo scatto alla stampa. Da diversi anni si dedicano al ritratto in studio e ambientato, con il medio formato e il banco ottico hanno realizzato campagne pubblicitarie, riproduzioni di opere d’arte, fotografie di architettura.

Ciò che colpisce principalmente delle fotografie di “Nuovo Cinema Adriatico” è il contrasto tra elementi distanti e solitamente inaccostabili che provoca nello spettatore un profondo senso di ludico disorientamento. Abbiamo, infatti, in scena comuni pesci e crostacei tipici del nostro mare esposti in copertina sul set di alcuni tra più noti e iconici film internazionali. Di primo acchito si potrebbe pensare ad un fotomontaggio, ma come si può evincere dai set esposti in miniatura, si tratta di vere e proprie installazioni realizzate con scenografie (i set architettonici ricostruiti) e attori (i pesci “poveri” dell’Adriatico reperiti direttamente al banco della pescheria).

“Rapsodia in Blu” consiste in una seconda tipologia di lavori fotografici esposti all’interno della mostra “Nuovo Cinema Adriatico”, in questo filone i lavori riportano ad una ipotetica Rimini sommersa dal mare dove prende vita un mondo nuovo in cui pesci, coralli si fondono a paesaggi urbani come grattacieli, archi e ponti romani, macchine e tutto ciò che è contemporaneo ai nostri occhi.

Ciò che ne nasce è un luogo dove l’ironia dei Paritani apre a mondi onirici.


Da Sentirearte SentireArte@outlook.it