“Intra viddi e vaddi” di Rosa Balistreri nel “cuntu” di Peppino Restifo

Si parte cantando “Intra viddi e vaddi” di Rosa Balistreri; andando avanti a seguire le strofe, si parla della presenza dei Turchi/Barbareschi nel Mediterraneo, dei loro sbarchi sulle nostre coste (Acqualadroni/Acquaruni) e delle difese che mettevano in campo i siciliani (“Pigghiati l’armi, cùrriti picciotti / ci voli forza e curaggiu di tutti”). Diverse volte lo fecero anche gli abitanti dei Casali di Tramontana di Messina, fra Cinque e Seicento. Le memorie di quegli episodi e di quella storia, fatta anche di “rinnegati”, sono rimasti nei canti, nei “cunti” e nella lingua dei siciliani.

L’incontro si tiene giovedì 30 novembre, ore 19, presso lo Spazio Lilla di via Enrico Martines, 11, nell’ambito della Settimana della Lingua siciliana organizzata dal Gruppo ARB di Messina.


Associazione culturale “Cantiere sociale” –
Messina- comunicato stampa – 28 novembre 2023

Roma (Pigneto), Spazio Urano: Antonio Russo. In-quiete – Un’autobiografia per immagini

a cura di Simona Pandolfi

2-16 dicembre 2023Inaugurazione 2 dicembre 2023, ore 18:00

Spazio Urano, via Sampiero di Bastelica 12 – Roma (Pigneto)

Potremo concepire come una lunga ed articolata “autobiografia per immagini” la selezione dei lavori di Antonio Russo in mostra presso Spazio Urano. L’artista inserisce se stesso, a volte si moltiplica con ossessione, nei vari dipinti ad olio e tempera, eleggendosi così indiscusso protagonista oltre che autore delle opere. 

Potremmo concepire come una lunga ed articolata “autobiografia per immagini” la selezione dei lavori di Antonio Russo in mostra presso Spazio Urano; l’artista inserisce sé stesso, a volte si moltiplica con ossessione, nei vari dipinti ad olio e tempera, eleggendosi così indiscusso protagonista oltre che autore delle opere.
Con un linguaggio fortemente realistico, Russo palesa un’eccezionale sensibilità nella resa della dimensione umana, fisica ed emotiva dei soggetti ritratti, soprattutto se si tratta del suo stesso volto; di quest’ultimo restituisce i tratti fisionomici e le molteplici espressioni e sfumature contestualizzandole nella scena. L’interesse per la psiche della persona rappresentata, tipica degli artisti specializzati nella ritrattistica, in Russo si trasforma in una sorta di autoanalisi, una finestra aperta dentro e fuori di sé, un palcoscenico delle emozioni, come nella serie “Travaglio”, dove il volto-maschera dello stesso artista si affaccia in diversi “Atti” dal sipario mostrandoci un frammento della sua inquietudine.

Profondissima quiete

Lo studio della luce e la predilezione dei fondi scuri caratteristici della pittura di Caravaggio hanno influenzato in maniera evidente la ricerca di Russo, come è anche percepibile l’impostazione teatrale della composizione tipica del Barocco e le altre suggestioni recepite dall’analisi dello stile di Rembrandt, Vermeer e di altri grandi maestri del Rococò e del Realismo quali Goya, Messerschmidt e Courbet.

In “Pranzo a San Barnaba”, dopo aver ammirato i dipinti di Tintoretto, Jacopo Bassano e Paolo Veronese, Antonio Russo recupera un’iconografia immediatamente riconoscibile, “L’Ultima Cena”, che traspone nella sua quotidianità: un pranzo qualunque nella propria abitazione dalla cui finestra si vede la chiesa di San Barnaba del quartiere Prenestino-Labicano e lui in completa solitudine – all’epoca imposta dalle limitazioni dell’emergenza Covid – che si ritrae in differenti azioni/reazioni. I personaggi ritratti, ovvero lo stesso artista raffigurato in vari momenti, si muovono in maniera concitata, sembrano partecipare attivamente e dialogare tra loro; in verità non fanno altro che restare intrappolati nell’impossibilità di un’effettiva comunicazione. Un episodio circoscritto ed autobiografico, quindi, che potremmo leggere anche in chiave universale come una scena densa di quella solitudine esistenziale che può attraversare ognuno di noi.

Autoritratto

Antonio Russo nasce a Lanciano nel 1983. Si diploma all’istituto d’Arte “Palizzi” di Lanciano. Inizia a dipingere da autodidatta a 17 anni. Nel 2002 si trasferisce a Roma, dove intraprende il percorso di studi pittorici iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti; nel 2009 consegue il Diploma di II livello di Arti visive e Discipline dello Spettacolo (indirizzo di Pittura) sotto la cattedra di Giuseppe Modica.

Nel 2010 insieme ad altri sei pittori fonda il collettivo d’arte “Studio Sotterraneo”. Sono gli anni della sperimentazione pittorica, del teatro, delle performance, della street art.

Dal 2022 insegna Discipline Grafiche, Pittoriche e Scenografiche presso il Liceo Artistico “Guglielmo Marconi” di Anagni.


Informazioni
Inaugurazione ore 18.00 con performance musicale di Davide Di Pasquale.
La mostra sarà visitabile fino al 16 dicembre 2023.
Visitabile su appuntamento: tel. 3290932851 e-mail info@spaziourano.com

Da Simona Pandolfi pandolfisimona.sp@gmail.com

Messina, BRUM: Della stessa sostanza dei sogni -Presentazione del libro di Giovanni Di Bartolo

Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo”

Presentazione del libro

1 dicembre 2023 ore 18
Sala Lettura
via I Settembre,117-Palazzo Arcivescovile

Si terrà venerdì 1 dicembre, alle ore 18, presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria “G. Longo” di Messina, la presentazione del libro “Della stessa sostanza dei sogni” dello scrittore messinese Giovanni Di Bartolo (Armando Siciliano Editore, 2022).
L’evento, si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca, Avv. Tommasa Siragusa, che converserà, poi, in collegamento da remoto, con l’Autore che non potrà essere presente in sede per ragioni di lavoro.

Nel pamphlet del messinese Giovanni Di Bartolo sono racchiusi due racconti storici, i cui rispettivi protagonisti sono accomunati dall’essere emigrati per poi far ritorno alla propria amata città natale. Gli scritti sono ambientati a Messina: il primo sulla figura di Michel Agnolo Florio, presumibile identità reale di William Shakespeare, trasporta il lettore nella Città dello Stretto del XVI secolo; il secondo, incentrato su una donna, la nonna materna dell’Autore, Lina Calogero Caminiti, nel ‘900, dal post-terremoto, facendo memoria dell’immediato e doloroso istante che seguì l’immane tragedia e rispecchiando quegli anni che furono di ricostruzione edilizia e di rinascita ad ampio spettro, in un percorso di ricordi e di emozioni, si snoderà fino a delineare gli anni ’90.

Il testo di facile lettura e coinvolgente, con prefazione del Prof. Riccardo Bertolotti, già Ricercatore presso il Centro di Semeiotica della Sapienza Università di Roma e collaboratore della Prof.ssa Spaziani, della quale ha curato la pubblicazione postuma dell’autobiografia, è arricchito da antiche foto tratte da repertori di famiglia e non.

Sarà dato largo spazio al dibattito per coinvolgere gli astanti sull’ampia traccia data dalle storie narrate.

Giovanni Di Bartolo nasce a Messina nel 1962, é laureato in Psicologia presso l’Università di Padova, si è perfezionato in Criminologia presso l’Università di Messina, ha seguito corsi di Letteratura Francese con la Prof.ssa Maria Luisa Spaziani presso l’Università di Messina, dove ha collaborato da volontario con il Prof. Larcan nella Cattedra di Psicologia dell’Età Evolutiva. Docente, è al suo esordio come scrittore.

(a cura di Maria Rita Morgana)


Post dell’iniziativa culturale saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’evento in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere ai Relatori durante l’incontro.
Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO:     Ufficio Relazioni con il Pubblico
                       tel.090674564
                       urpbibliome@regione.sicilia.it