Isole Eolie: Lipari

Questo slideshow richiede JavaScript.

 

LIPARI

 

L’isola di Lipari è la più grande dell’arcipelago e dà il nome al comune della provincia di Messina, che comprende sei delle sette isole, eccetto quella di Salina che ospita le amministrazioni autonome di Santa Marina Salina, Malfa e Leni. È un comune di 10.763 abitanti. Anch’essa di origine vulcanica, come tutto l’arcipelago, presenta geologicamente zone scure di ossidiana e zone bianche di pomice, dovute all’ultima eruzione del vulcano Monte Sant’Angelo, detto, appunto, Campo Bianco.

Il nome dell’isola era originalmente Meligunis, dal greco “melos” che significa dolce, che fu cambiato in Lipara, secondo Diodoro Siculo, dopo l’invasione (nel 1400 a. C. circa) degli Ausoni, dal nome del loro re Liparo. Questa popolazione rimase nelle isole fino al 1270 a. C. circa. Durante il loro dominio l’attività commerciale, dovuta alla posizione strategica nel mediterraneo, punto di passaggio degli scambi commerciali tra est ed ovest, raggiunse il massimo regalando grande floridezza alle isole.

I primi resti ritrovati a Lipari risalgono, tuttavia, al periodo neolitico (3500-2000 a. C.). Già da allora gli abitanti erano dediti all’attività commerciale (tracce di commercio risalgono già XVI secolo a.C.) dovuta all’esportazione di ossidiana, materiale fondamentale per gli utensili da taglio del periodo preistorico.

I 5000 anni di storia delle isole Eolie possono essere simboleggiati dal castello che dal promontorio domina il centro storico di Lipari. La sua costruzione di epoca remota presenta una torre datata al IV-III secolo a. C., in periodo greco. Altre sue torri furono costruite in epoca medievale, intorno al secolo XIII, e le mura sono del periodo spagnolo. All’interno del castello, oltre a resti archeologici, si trovano: un’abbazia normanna e la cattedrale anch’essa normanna (1084) rimaneggiata successivamente, fino al 1861 da un ecclettismo baroccheggiante.

Proprio a causa dei 5000 anni di storia il Museo Archeologico Eoliano di Lipari, per la ricchezza delle vestige ritrovate che risalgono già alla preistoria, è uno dei più importanti musei del Mediterraneo. Vi sono esposti in ordine cronologico corredi funerari, vasi, cippi, steli tombali e sarcofagi in pietra, ma anche ceramiche di diversi stili, maschere teatrali e statue fittili.

L’isola è collegata quotidianamente da aliscafi e traghetti con Milazzo, ma anche con i porti di Messina, Palermo, Reggio Calabria e Napoli.

 

Tutte le foto presenti nelle Gallery delle Isole Eolie sono tratte dall’archivio di Wikimedia Commons. Per ogni riferimento fotografico consultare il sito.

Home

 

Milo Manara, “maestro dell’eros” 1/3

 

Maurilio Manara detto Milo, nasce nel 1945, a Luson (in provincia di Bolzano). Studia in un liceo artistico di Verona, per poi iscriversi alla facoltà di Architettura di Venezia, ma abbandona gli studi per tentare la carriera artistica come pittore. Dopo alcuni screzi, lascia la pittura ed esordisce come fumettista in una serie erotico-poliziesca della collana Genius. Per la RG di Renzo Barbieri e Giorgio Cavedon, crea il primo personaggio, sempre erotico-sexy: la corsara Jolanda de Almaviva. Siamo alla fine degli anni Sessanta. Nel decennio successivo, Manara inizia (1974) una collaborazione con Il Corriere dei Ragazzi. Nello stesso periodo (1976) insieme a Silverio Pisu, crea la rivista satirica Telerompo, e su testo di Pisu pubblica, su Alterlinus, il racconto Lo scimmiotto. 

Per il suo stile molto sensuale, si fa notare da Playman, rivista italiana per uomini, pubblicata dalla casa editrice Tattilo. Nel 1982, Manara comincia a disegnare per questa rivista una serie di episodi a puntate, che porta per nome Il gioco. Nel 1984, la Edizioni Nuova Frontiera decide di pubblicare la raccolta dei fumetti fatti per la rivista. È uno straordinario successo, non solo in Italia, ma anche all’estero. Prepotentemente Manara si afferma per l’inconfondibile tratto, che lo fa incoronare quale “maestro dell’eros”. Dalla fortunata serie, scaturirà anche un film (Le déclic).

Sul finire del 1983, inizia a collaborare con la rivista Corto Maltese e con il suo creatore, Hugo Pratt. I due si intenderanno subito, realizzando per il giornale Tutto ricominciò con un’estate indiana ed El Gaucho. Sempre sulla rivista Corto Maltese, un soggetto di Federico Fellini, nel 1989, viene graficizzato da Milo Manara e intitolato Viaggio a Tulum.
Ormai conosciutissimo, nel 1986, per la rivista Totem realizza la storia Il profumo dell’invisibile, la cui eroina, subito attenzionata dai lettori, prende il nome di Miele.
La pubblicazione di El Gaucho, coincide con l’inizio del rapporto con la rivista Il Grifo (1991). Per questa compone Il Viaggio di G. Mastorna detto Fernet, su un’altra sceneggiatura di Federico Fellini, disegna due inserti Vietato ai minori e diverse copertine.

 

Home

 

Il Louvre, il museo più visitato al mondo 1/3

 

GRANDI MUSEI IN EUROPA

Il Museo del Louvre di Parigi, è uno dei più famosi musei al mondo. È anche il più visitato. Ogni anno, conta circa 8,8 milioni di ingressi. Il Louvre è così famoso quanto alcune opere d’arte in esso esposte (e viceversa), come, ad esempio: la Gioconda, la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci, Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David, La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix, la Venere di Miloe la Nike di Samotracia.

 

Planimetria del Louvre


Il Palazzo del Louvre

L’edificio del museo, del XII secolo, fu costruito sotto Filippo II e si trova sulla “rive droite”, oggi tra la Senna e Rue de Rivoli. Ha, infatti, un’origine così antica da superare in storia molte delle opere in esso custodite. La costruzione iniziale risale ad un periodo tra il 1190 e il 1202, e originariamente si trattava di una fortezza, necessaria alla difesa di Parigi dalle incursioni normanne. Alcune fonti del periodo citano una “Nuova Torre” collocata nella posizione del palazzo del Louvre. Si desume che sul luogo sorgesse una “Vecchia Torre”. Da ricerche effettuate, resti di tale torre originaria sono situati nelle fondamenta dell’angolo sud-orientale dell’edificio. La fortezza, ampliata in seguito, fu irrobustita da un muro difensivo, nel 1358, sotto Carlo V, che la trasformò nella sua residenza reale. I re successivi la utilizzarono, invece, come prigione.

Nel Cinquecento, tra il governo di Luigi IX e quello di Francesco I, furono realizzati cambiamenti significativi. Il primo, fece costruire una prigione sotterranea. Il secondo, un edificio adiacente. Inoltre, fu proprio Francesco I che, a metà del XVI secolo, chiamò l’architetto Pierre Lescot, per redigere un progetto di ricostruzione. Francesco I morì nel 1547. Il successore Enrico II fece ultimare il progetto, in particolare le ali occidentale e meridionale. La decorazione interna fu arricchita dai bassorilievi di Jean Goujon. Con i rinnovamenti la costruzione perse il carattere di fortezza e acquisì quello di palazzo. Non ancora soddisfatto, nel 1594, il re Enrico IV, ordinò di unire l’edificio del Louvre con il Palazzo delle Tuileries, edificato da Caterina de’ Medici. Il palazzo, che ne risultò, era, probabilmente, il più lungo mai costruito in quell’epoca.

L’edificio a corte, la Cour Carrée, nacque con un progetto di Jacques Lemerciere, del 1624, e con l’opera dell’architetto Louis Le Vau (che edificò poi Versailles). Inizialmente il palazzo si presentava a due piani, ai quali fu aggiunto un piano rialzato. La corte interna quadruplicò la sua area. Le costruzioni furono portate avanti sotto i regni di Luigi XIII e Luigi XIV (il re Sole). Quando quest’ultimo fece costruire Versailles, e andò a risiedervi con gran parte della corte, i lavori al Palazzo del Louvre si fermarono. Nel Settecento, Luigi XV decise di trasformarlo in un museo. I lavori di trasformazione, tuttavia, non procedettero alacremente.

 

Home

Isole Eolie: Filicudi

 

Questo slideshow richiede JavaScript.

 

L’isola di Filicudi è situata a circa 24 miglia marine ad ovest da Lipari. Di non grandi dimensioni (9,7 km² circa) come le altre isole vicine è di origine vulcanica. Il monte Fossa Felci è in realtà un vulcano spento di 774 m di altezza, ma l’isola possiede altri sette vulcani spenti da tempo soggetti ad erosione. È abitata soltanto da 250 persone (3000 nella stagione turistica) che vivono distribuite in tre piccoli centri: Filicudi Porto, Valdichiesa e Pecorini a Mare. Gli abitanti si chiamano filicudari.

L’isola prende il nome da Phoenicusa, “ricca di felci”, come veniva chiamata in tempo antico a causa della presenza intensa di una palma nana che ancora cresce sulla montagna. Filicudi non presenta, come Alicudi; strade interne, e l’unica via asfaltata serve al collegamento dei tre centri. Fa parte del comune di Lipari. I prodotti principali coltivati sull’isola sono i capperi e i fichi. È chiaramente molto importante il turismo e la pesca amatoriale nel periodo estivo. Su parte dell’isola esiste un piccolo parco regionale.

Si può dire che la “modernità” ha raggiunto Filicudi nel 1986 con la costruzione di un impianto di generazione elettrica a gasolio, per le pompe elettriche per l’acqua dei pozzi, le televisioni e gli elettrodomestici in generale. L’acqua però continua ad arrivare con navi cisterna. Il piccolo passo avanti ha fruttato all’isola un certo sviluppo economico, soprattutto nell’ambito dei servizi per il turismo e, quindi, l’aumento del numero di visitatori.

Una sezione del Museo Archeologico Eoliano è presente sull’isola ricco soprattutto di materiale proveniente dal villaggio neolitico di Capo Graziano, oltre ad altri reperti delle isole. È confermata l’antica produzione di ossidiana commerciata durante il periodo neolitico. Jaques Basler, scultore, organizza da tempo una piccola Biennale d’Arte a Filicudi in località Fossetta.

L’isola è raggiungibile con aliscafo, traghetto e catamarano passando da Lipari ed altre isole per raggiungere il porto di Milazzo. È raggiungibile anche con un traghetto in partenza da Napoli. Sull’isola sono presenti due attracchi per le navi. Il principale è il punto maggiormente frequentato e per questo motivo è anche il più “commerciale”. In alternativa c’è il molo di Pecorini Mare, ma i due attracchi non sono del tutto protetti e attrezzati per il periodo invernale, quando le condizioni del mare si fanno proibitive.

 

Tutte le foto presenti nelle Gallery delle Isole Eolie sono tratte dall’archivio di Wikimedia Commons. Per ogni riferimento fotografico consultare il sito.

 

Home

 

Storia dell’Arte moderna: Caspar David Friedrich

 

Questo slideshow richiede JavaScript.

Caspar David Friedrich (Greifswald, 5 settembre 1774 – Dresda, 7 maggio 1840) è stato un pittore tedesco, esponente dell’arte romantica.

Firma di Caspar David Friedrich

L’artista, uno dei più importanti rappresentanti del «paesaggio simbolico», basava la sua pittura su un’attenta osservazione dei paesaggi della Germania e soprattutto dei loro effetti di luce; permeandoli di umori romantici. Egli considerava il paesaggio naturale come opera divina e le sue raffigurazioni ritraevano sempre momenti particolari come l’alba, il tramonto o frangenti di una tempesta. Continua a leggere su WIKIPEDIA

ENCICLOPEDIE ON LINE

ENCICLOPEDIA ITALIANA (1932)

Home

 

Lo stile narrativo delle storie di Corto – 5/5

 

La serie di Corto Maltese, nel suo sviluppo, si è sempre più caratterizzata per lo stile narrativo delle sceneggiature, tanto da farla apparentare con la più alta letteratura. Lo stesso Pratt diede del fumetto la definizione di “letteratura disegnata”. Tant’è che le storie di Corto Maltese assunsero i connotati del romanzo letterario. Gianni Brunoro giudica il lavoro di Hugo Pratt un’opera letteraria fornita, però, di disegni e illustrazioni. Rileva come la Ballata del mare salato (il primo episodio del 1967) possieda già una precisa ambientazione temporale (gli inizi del XX secolo), quando il fumetto classico aveva allora un’ambientazione relativamente generica e astratta. Nella Ballata, invece, intervengono aspetti politici, sociali, economici ed umani legati proprio al periodo storico. L’episodio, inoltre, si svolge come un racconto corale, fatto di diversi personaggi, tutti con la loro importanza e con il loro approfondimento psicologico, come in una matura opera letteraria. 
Col passare del tempo, Pratt svolse una analisi riflessiva, apportando modifiche al fumetto di Corto Maltese. Questi cambiamenti, sia letterari che grafici, si registrano a partire da Favola di Venezia. Il tratto diventa semplice ed essenziale, ma molto espressivo. La parte testuale viene approfondita e migliorata, con notizie e riferimenti. I temi trattati non seguono una consequenzialità precisa, ma variano, collegandosi a volte al mistero e all’esoterismo. Come in un romanzo odierno di genere graphic novel. Questa confluenza tra fumetto e romanzo divenne la caratteristica dell’opera degli ultimi anni, nella costante ricerca di nobilitare il genere del fumetto. In tale ricerca va la trascrizione letteraria della Ballata del mare salato (del 1995) e di Corte sconta detta arcana (del 1996).

 

logo4

 

Isole Eolie: Alicudi

Questo slideshow richiede JavaScript.

 

 

ALICUDI

A circa 34 miglia marine da Lipari è situata verso ovest l’isola di Alicudi. Molto piccola (di 5,2 km² circa), è caratterizzata dal monte Filo dell’Arpa, che raggiunge 675 mt dal livello del mare ed è un vulcano spento dalla forma quasi perfettamente conica, che degrada fortemente verso ovest con ripidissime scogliere. Sul lato orientale la montagna presenta un andamento più dolce e vi si accentra l’unico agglomerato di case, che come l’isola prende il nome di Alicudi, con un centinaio di abitanti, chiamati Arcudari. L’isola, anticamente denominata Ericusa (cioè ricca di erica), fa parte del comune di Lipari.

Contrariamente alle aspettative, storicamente non si sviluppò mai la pesca, ma l’agricoltura, di cui si possono intravvedere gli antichi terrazzamenti sul monte, la cui origine vulcanica rendeva fertile e coltivabile la terra. Ad Alicudi le principali colture sono rappresentate da ulivi, vite e capperi. La pesca è praticata oggi, ma la risorsa principale è il turismo, anche se in misura minore rispetto le altre isole dell’arcipelago. L’isola è collegata a Lipari da aliscafo e traghetto. Si attracca ad un piccolo molo, ma esiste anche uno spiazzale per l’atterraggio di elicotteri in caso di necessità. A parte una piccola strada asfaltata di poche centinaia di metri nell’abitato, l’interno ha percorsi in terra battuta, lungo i quali ci si muove esclusivamente con asini, muli e, naturalmente, a piedi.

 

Tutte le foto presenti nelle Gallery delle Isole Eolie sono tratte dall’archivio di Wikimedia Commons. Per ogni riferimento fotografico consultare il sito.

 

 

Conosciamo Corto Maltese – 4/5

 

Corto Maltese nacque nel 1967 dalla fantasia di Hugo Pratt, fumettista italiano, famosissimo nel mondo. Tant’è che, nel 2005, a dieci anni dalla sua morte, gli è stato assegnato il premio Eisner (sezione Hall of Fame), il massimo riconoscimento statunitense nel campo dei fumetti. Grazie a Stelio Fenzo, Pratt fu presentato a Florenzo Ivaldi, imprenditore genovese appassionato di fumetti, ed in particolare delle opere del maestro veneziano. Insieme diedero vita all’albo Sgt. Kirk. Pratt realizzò la storia inedita Una ballata del mare salato, dove appare, per la prima volta, il personaggio di Corto Maltese, il marinaio con l’orecchino. Quando la rivista cessò le pubblicazioni nel febbraio del 1969, ormai il personaggio di Corto era famoso. Le avventure furono riprese nel Corriere dei Piccoli e nel 1972 la prima storia di Corto Maltese, edita da Mondadori, uscì in edicola in un unico albo.

Il carattere 
La creazione di Corto Maltese da parte di Hugo Pratt non fu casuale. Nel 1973, sulla rivista Photo, l’autore spiegò che aveva sentito l’esigenza di dare vita ad un personaggio “mediterraneo”; ma che avesse un forte collegamento con la narrativa anglosassone, segnata, più delle altre, dal carattere d’avventura e di ricerca interiore. Corto, quindi, non poteva che essere maltese. L’isola al centro del Mediterraneo, infatti, è stata sempre crocevia di dominazioni e culture, ed, in particolare, di quella inglese, peculiarità che conserva tuttora. 

Il personaggio sin dall’inizio ha presentato una forte caratterizzazione. Corto è figlio di una prostituta di Gibilterra e di un marinaio della Cornovaglia. Da qui il suo essere cinico, individualista ed egocentrico. Non gli interessano gli affari degli altri e, tanto meno, esserne coinvolto. Apparentemente è un solitario. Nello sviluppo delle sue storie, egli via via mostra la propria indole più “celata”: l’essere capace di altruismo e solidarietà. La sua lealtà è tale da accorrere persino in soccorso di figure a lui ostili. Se uccide (ma è raro) lo fa solo per necessità, in quanto coinvolto direttamente. La sua personalità, quindi, al di là dell’apparente cinismo, è molto più sfaccettata. Egli mostra un lato del carattere dove è umano e romantico, dove ha momenti di sconforto o tristezza, dove ama o difende i più deboli. Insomma, tutta sua humanitas. 

Per questi motivi il critico Brunoro lo definisce “romantico”, in tutta la sua accezione. Scrive: “…quella che vuole il romanticismo come movimento che alimenta la propensione verso l’ignoto, la fiaba, il vago fantasticare fuori dalla realtà”. Come un pirata caraibico, egli è sempre alla ricerca di tesori, ma non lo fa per avidità, ma per spirito d’avventura, di curiosità e di grande fantasia. Si mette alla ricerca, persino di città misteriose, mitiche, scomparse. Tra le altre espressioni della sua personalità, vi è senz’altro, l’ironia, quale “arguzia e distacco” (Brunoro). È un ulteriore espediente psicologico, usato per sostenere l’involontarietà del personaggio nell’essere coinvolto in faccende altrui. L’uso dell’ironia serve a Pratt anche per sdrammatizzare fasi particolarmente tragiche nello sviluppo dell’avventura in corso.

 

logo4

 

Per caso, ecco Corto Maltese – 3/5

 

PITTORI DI CARTA.

Nel 1967, Pratt conobbe Florenzo Ivaldi. Insieme decisero di dare vita ad un muovo albo di fumetti. Si intitolava Sgt. Kirk, e doveva contenere le storie redatte in Argentina, inedite per l’Italia, alcuni classici americani e altri nuovi fumetti. Nel primo numero apparve Una ballata del mare salato,che aveva come eroe Corto Maltese. Nata, quindi, quasi per caso, la figura non solo divenne il suo personaggio più famoso in assoluto, ma anche l’opera più pregnante della sua vita. Le avventure di Corto Maltese sono state paragonate ai romanzi di Conrad, Melville, Lewis, Cooper e Dumas, e del romanziere, poco conosciuto, Henry De Vere Stacpoole, che scrisse Laguna Blu. 

Nel 1969, continuando la sua collaborazione con il Corriere dei Piccoli e Mino Milani, Pratt compose l’adattamento a fumetti di romanzi del noto scrittore Emilio Salgari: Le tigri di Mompracem e La riconquista di Mompracem. Tuttavia, i due racconti non furono mai conclusi e rimasero inediti, fino al 2009, quando vennero pubblicati postumi da Alfredo Castelli. Nel 1970, sul giornale per ragazzi francese Pif Gadget furono pubblicate 21 brevi storie di Corto Maltese. Nel 1974 disegna Corte Sconta detta Arcana, effettuando una semplificazione del tratto e della composizione delle vignette. Verranno pubblicate le storie: Favola di venezia, La casa dorata di Samarcanda, e, nel 1992 (ma composto nel 1988), Ma, che sarà l’ultimo di Corto Maltese. Sempre negli anni ’70, Pratt conobbe il giovane Lele Vianello, grafico di grandi capacità, che assimilò le tecniche del maestro, diventandone il braccio destro. Il “maestro di Malamocco”, lo definì, infatti, Oreste Del Buono.

Negli ultimi anni Pratt compose, oltre a Corto Maltese, anche la serie d’avventura Gli scorpioni del deserto, che si rifà alla sua giovinezza, tanto che il racconto è ambientato in Africa, durante la Seconda guerra mondiale. Un’altra serie fu Un uomo, un’avventura, stampata da Bonelli, divisa in quattro storie (L’uomo del sertao, L’uomo della Somalia, L’uomo dei Caraibi e L’uomo del grande nord). Verso la fine della sua vita, Pratt compose due brevi storie per l’amico (e allievo) Milo Manara, che sono:Tutto ricominciò con un’estate indiana ed El Gaucho, dove ritorna alla sua esperienza argentina.

Il legame con Pratt, non è stato dimenticato da Manara, che compose Le avventure di Giuseppe Bergman, dove quest’ultimo viene avviato al mondo dell’avventura dal maestro HP. Inoltre Manara tributò un saluto e un omaggio a Pratt, dopo la sua morte, scrivendo e disegnando Tribute for Corto. Negli anni, molti studiosi e critici di grande importanza, hanno scritto del valore di Pratt. Tra gli altri, citiamo: Dino Battaglia, Andrea Pazienza, Vittorio Giardino, Vincenzo Mollica, Umberto Eco e Christian Kracht. Negli anni ’70, quando cercò un cambiamento stilistico, un approfondimento grafico attraverso una semplificazione che raggiungesse l’essenzialità del tratto, Hugo Pratt stesso scrisse: “Vorrei arrivare a dire tutto con una linea”. Dopotutto, è la ricerca di ogni vero artista.

 

logo4

 

Eolie, le isole dal magnifico orizzonte

 

Questo slideshow richiede JavaScript.

 

LE ISOLE EOLIE.

Si racconta che un principe greco trovò riparo sulle isole dell’arcipelago. Questi era talmente bravo a prevedere il tempo grazie all’osservazione delle nuvole e dal movimento dei fumi provenienti dai vulcani del luogo, che gli isolani, che vivevano per lo più di pesca, lo mitizzarono a tal punto da farne una figura del tutto superiore.. Il principe si chiamava Eolo, fu facile confonderlo con Eolo, il dio greco dei venti. L’arcipelago prese perciò il nome di Eolie, ossia isole dei venti.

L’arcipelago situato di fronte a Milazzo, sulla costa tirrenica della provincia di Messina, è d’origine vulcanica e presenta due vulcani in attività come Stromboli e Vulcano. Per la sua unicità, le Eolie sono state nominate Patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO. Sono visitate ogni anno da più di 200.000 turisti per la loro bellezza. Le isole dell’arcipelago sono sette (a cui si aggiungono isolotti e scogli affioranti dal mare) e per la precisione:
Alicudi
Filicudi
Lipari
Panarea
Salina
Stromboli
Vulcano

Sono raggiungibili tramite aliscafi e traghetti, oltre che da Milazzo, Sant’Agata di Militello e Messina, anche da Palermo, Reggio Calabria e Napoli. Esistono anche collegamenti a richiesta con elicottero dagli aeroporti di Catania e Reggio Calabria

.logo_patrimoni_4

Home

 

Tutte le foto presenti nelle Gallery delle Isole Eolie sono tratte dall’archivio di Wikimedia Commons. Per ogni riferimento fotografico consultare il sito.