Pisa, Museo della Grafica: Colori e immagini della Scienza in diretta streaming

Il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) è lieto di invitarvi all’inaugurazione in diretta streaming della mostra:

ART & SCIENCE ACROSS ITALY
Colori e immagini della Scienza
L’arte della ricerca scientifica

venerdì 11 marzo 2022, ore 12:00

Per partecipare all’evento è possibile collegarsi a: 

YouTube Sistema Museale di Ateneo: http://call.unipi.it/artericerca

Per ulteriori informazioni visita il sito web:


Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Roma, MICRO Arti Visive: AUDACES, Fortuna iuvat. Opere di Pier Paolo Celeste e Alessandra Giannitelli

Dal 15 al 18 marzo 2022 Micro Arti Visivedi Paola Valori presenta la mostra bi-personale AUDACES, Fortuna iuvat con le opere di Pier Paolo Celeste e Alessandra Giannitelli, a cura di Simona Capodimonti e con note di Angelo Bucarelli e Olga Strada. In esposizione oltre trenta opere, della produzione artistica recente dei due autori, che si confrontano su territori espressivi eterogenei, geometrico figurativo in Celeste e polimaterico e astratto in Giannitelli a tratti figurativo e pop, ma accomunati dal desiderio di sperimentare e mostrarsi nel mondo dell’arte.

AUDACES, Fortuna iuvat

Opere di Pier Paolo Celeste e Alessandra Giannitelli

A cura di Simona Capodimonti

Note di Angelo Bucarelli e Olga Strada

Inaugurazione 15 marzo 2022 ore 18.00

MICRO Arti Visive
Viale Mazzini, 1 – Roma

Fino al 18 marzo 2022
Mostra visitabile anche il 19 e 20 marzo, nell’ambito di Urban Bazar.

Dai testi critici di Simona Capodimonti: “Il titolo della mostra prende spunto dalla frase latina “Audentes fortuna iuvat”, la Fortuna aiuta gli audaci, usata nell’Eneide di Virgilio, come un’esortazione ad affrontare gli eventi con coraggio così da ottenere il favore del fato. L’incipit vuole essere quindi di buon auspicio. In mostra notiamo due modus operandi, differenti per stile e tecnica: in Pier Paolo Celeste prevalgono linee, numeri, geometrie, all’interno di una ricerca ragionata, mentre in Alessandra Giannitelli risaltano materia, forme, colori in una sperimentazione emozionale. Diversi universi espressivi si conciliano nella bi-personale grazie al potere dell’amicizia, che tutto unisce”.

Dalla nota in catalogo di Angelo Bucarelli: “Labirinti precisi in Celeste, contati, dove numeri sono il centro da raggiungere, ma che al tempo stesso riportano al conteggio iniziale creando un loop infinito. Angoli retti, colori metallici chiusi in linee che seguono o tracciano, ritmati da brevi contrappunti cromatici che ne spezzano appena la continuità. Il tempo è scandito, scandito, scandito, ma non smette di marciare anche oltre lo spazio ristretto che si è dato. Celeste cerca con determinazione di mettere ordine, ma non finisce mai come un Tantalo contemporaneo. Scava in un mantra la sua intima ricerca per trattenere così il dispiegarsi della vita, per essere sicuro che percorrere quel labirinto lo porterà alla quiete. […]. La forza di questi lavori meticolosi e ossessivi sta proprio nella necessità che Celeste imprime a chi si confronta con il suo lavoro e che non può altro che fare proprio quel cammino rimanendone catturato”.

Nella nota in catalogo di Olga Strada: “Le opere di Giannitelli rimandano a una serie di nomi fulgidi del firmamento artistico, da Alexander McQueen a Yves Klein ad Andy Warhol, ma al tempo stesso sono espressione di una visione fresca, quasi ludica. Aniconicità e monocromia da un lato, ricorso a una iconografia pop dall’altro, la doppia traccia lungo la quale si snoda la sua creatività. […].

I volumi materici creati dall’artista risultano talvolta croccanti e cangianti come le carte stagnole che ricoprono i cioccolatini, talvolta assumono la densità rugosa della corteccia di alberi di una foresta incantata ricca di cromie insolite. […] Mentre le composizioni figurative s’inseriscono nell’alveo di una visione ironica e lieve, tipica dell’arte pop”.

Un’occasione quindi per poter ammirare in mostra le ultime novità dei due artisti – dalle parole della curatrice – “Audaci”, nella maniera in cui hanno accolto la sfida di mostrarsi senza le certezze dei loro mondi precedenti, in un periodo in cui si sono persi tutti i punti di riferimento”.

Pier Paolo Celeste, The Pink Panther – 10829, 2021,
50×70 cm, acrilico su tela

Pier Paolo Celeste, nasce a Roma nel 1955, laureato in scienze politiche, dal 1993 si è dedicato ad un’attività artistica che ha svolto contemporaneamente a quella professionale, viaggiando in oltre sessanta paesi del mondo. Dal 1987 ha vissuto a New York, Varsavia, Mosca. In ogni paese ha colto gli elementi specifici che lo contraddistinguevano, riportandoli nei suoi diversi cicli di lavori. Sportivo e amante del mare, ha elaborato un’attrazione per le linee, disegnate su quaderni e diari, prima di arrivare alle tele. Con il tempo ha sviluppato una pittura geometrica che contiene in sé un metodo di lavoro rigoroso unito a una libertà espressiva, che lo accompagnano in continue fasi di sperimentazione creativa e di vita.

Alessandra Giannitelli, InToTHeBlue, 2021,
80 cm diametro, tecnica mista su tela

Alessandra Giannitelli, nasce a Roma nel 1969, dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza si è affacciata presto nel mondo del lavoro e dal 2017 ha iniziato a sperimentare la propria vena creativa in varie attività. L’occasione per mettere in pratica la sua passione in maniera più strutturata, oltre le opere prodotte per la cerchia familiare, è arrivata nel 2020, dopo aver vissuto un periodo personale intenso nel quale ha iniziato a dipingere composizioni materiche con toni accesi e tecniche miste, in cui ha dato libera espressione alle emozioni sotto lo stimolo di vicende autobiografiche, e, dopo che l’arte ha assolto alla sua funzione di cura, è passata ad una dimensione giocosa con la realizzazione di opere pop, come apertura a una nuova fase artistica.


INFO

AUDACES, Fortuna iuvat
Opere di Pier Paolo Celeste e Alessandra Giannitelli
A cura di Simona Capodimonti
Note di Angelo Bucarelli e Olga Strada

Inaugurazione 15 marzo 2022 ore 18.00

MICRO Arti Visive
Viale Mazzini 1 Roma

Fino al 18 marzo 2022

Orari: 15.30 -19.30
La mostra sarà visitabile anche sabato e domenica 19-20 marzo dalle ore 10 alle ore 20, nell’ambito di Urban Bazar, evento del MICRO dedicato agli artigiani, creativi e designer Made in Italy.

MICRO | Arti Visive
Viale Mazzini 1 – Roma
www.microartivisive.it
info@microartivisive.it
tel. +39 347.0900625

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
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roberta.melasecca@gmail.com
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Roma, Von Buren Contemporary – Déjà Vu di Gianlorenzo Gasperini e Vera Rossi


Giovedì 10 e venerdì 11 marzo 2022 Von Buren Contemporary presenta la mostra Déjà Vu di Gianlorenzo Gasperini e Vera Rossi a cura di Michele von Büren.

Déjà Vu

Gianlorenzo Gasperini
Vera Rossi

A cura di Michele von Büren

Vernissage
giovedì 10 e venerdì 11 marzo 2022 dalle 18.00 alle 21.30

Von Buren Contemporary

Via Giulia 13 – Roma

Fino a martedì 12 aprile 2022

Il déjà vu è un meccanismo mentale per cui abbiamo la sensazione di vivere frazioni di secondo già vissute in precedenza, piccoli cortocircuiti cerebrali che minano le nostre certezze percettive, dandoci l’impressione illusoria di momenti che si ripetono come in un loop temporale e ci lasciano perplessi.

Le fotografie di Vera Rossi sono una serie di scatti ambientati in una vecchia casa abitata da generazioni che si sono susseguite nel tempo. Quadri e oggetti si riflettono su specchi crettati, in immagini cariche di sovrapposizioni temporali come il contesto in cui sono ambientate. La condizione percettiva che innescano è simile a quella del déjà vu per l’atmosfera rarefatta di cui sono pervase che trasmette un senso di familiarità e di vissuto e per la loro stessa struttura formale: immagini moltiplicate in un gioco di specchi che frammenta lo spazio visivo, lasciandoci interdetti e spaesati.

Le sculture in legno di Gianlorenzo Gasperini presentano invece forme e soggetti tipici della tradizione scultorea che rimandano ad altre forme: l’opera Falso movimento evoca nella posizione L’Appennino di Giambologna o il Centometrista di Arturo Martini; il Busto di donna ha un’impostazione che rimanda ai busti quattrocenteschi nella rilettura che ne hanno dato molti scultori nel corso del Novecento; mentre L’obelisco richiama in maniera evidente i reperti archeologici romani, e in questo senso sono forme che percepiamo come qualcosa di ”già visto”. Ma la loro presenza si presta anche ad una lettura inversa e paradossale: proprio per la loro assonanza con forme antiche acquistano un carattere di estraneità dal flusso temporale che le circonda, ed è come se guardando noi che le guardiamo dicessero: Déjà vu!

Vera Rossi è nata a Milano nel 1968. Inizia la sua attività di fotografa collaborando con diversi archivi, tra i quali l’Archivio di Stato e l’Archivio Capitolino, e nel 2013 alcuni suoi lavori sono stati scelti per un’installazione all’Armory Show, la principale fiera internazionale d’arte di New York. Dal 2017 partecipa annualmente al MIA Photo Fair di Milano e nel 2019 ha esposto al Museo del Paesaggio di Verbania e tenuto una mostra personale nel concept store Nonostante Marras, spazio espositivo dello stilista Antonio Marras a Milano. Rossi concentra la sua ricerca sull’instabilità dei nostri meccanismi percettivi, indagando gli aspetti labili di immagini tratte dal quotidiano. Le finestre, le nature morte, le vedute di interni o le immagini colte dalla natura diventano rappresentazioni di un mondo stratificato nel quale impressioni, ricordi e sogni si sovrappongono ai soggetti rappresentati, rendendone incerti i confini. L’uso del plexiglass come supporto, grazie alla sua trasparenza e alla sua qualità riflettente, amplifica il carattere ambiguo dei suoi scatti.

Gianlorenzo Gasperini è nato a Civitavecchia nel 1967. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma dove si è specializzato in scultura. Dal 2001 al 2012 le sue sculture in bronzo hanno fatto parte dell’esposizione permanente dell’Opera Gallery di New York. I materiali di cui l’artista fa uso sono legno, resina, bronzo e gesso. Le sue sculture, caratterizzate da un forte senso della linea e del movimento, esplorano il tema del bilanciamento e dell’equilibrio nello spazio. L’ironia è una componente importante della sua ricerca: essa gli dà la possibilità di liberarsi dal pesante carico della tradizione e di operare in un presente instabile dove tutte le certezze si dissolvono.

Questa mostra è stata appositamente pensata per il nuovo spazio della galleria in Via Giulia 13 e il suo cambio di nome, passando da RvB Arts a Von Buren Contemporary, in quanto i due artisti fanno parte del gruppo storico della galleria.


INFO

Déjà Vu
Gianlorenzo Gasperini
Vera Rossi
A cura di Michele von Büren


Vernissage
giovedì 10 e venerdì 11 marzo 2022 dalle 18.00 alle 21.30

Von Buren Contemporary
Via Giulia 13 – Roma

Fino a martedì 12 aprile 2022
Orari: 11:00-13:30 e 15:30-19:30; domenica e lunedì chiuso

Von Buren Contemporary
Via Giulia 13 – Roma
+39 335 1633518
www.vonburencontemporary.com
info@vonburencontemporary.com
@vonburen.contemporary

Ufficio stampa
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