Trasporti Ferroviari nella Macroregione Mediterranea Centro Occidentale

GIOVANNI SACCÀ

Con il Trattato di Maastricht [1] (1991) l’Europa ha fissato le regole politiche ed i parametri economici e sociali necessari per l’ingresso degli Stati nell’Unione Europea. Tra i tanti si è posta l’obiettivo di creare un mercato interno europeo e di sviluppare la coesione economica e sociale, con libertà di movimento per beni, persone e servizi. Per beneficiare pienamente dei vantaggi derivanti dall’instaurazione di uno spazio senza frontiere interne, così come stabilito dall’art. 129 B di tale trattato, la Comunità concorre alla costituzione e allo sviluppo di reti transeuropee nei settori delle infrastrutture dei trasporti [2] (fig.1), delle telecomunicazioni [3] e dell’energia [4].

Nel 1996, partendo dalle singole reti ferroviarie nazionali dei 15 paesi che erano membri dell’Unione europea, sono state delineate delle specifiche volte a costituire una grande rete di trasporto, sovranazionale, a cui è stato dato il nome di TEN (Trans European Network). Successivamente tali specifiche sono state aggiornate ed estese ai nuovi paesi aderenti.

Entro il 2030 dovrebbe essere pienamente operativa in tutta l’Unione europea una “rete essenziale” TEN-T multimodale e nel 2050 una rete di qualità e capacità elevate con una serie di servizi di informazione connessi.

Nel 2005 durante la 1° Conferenza Euromed dei Trasporti, tenutasi a Marrakech, è stato determinato l’avvio del processo di intensa cooperazione tra i Paesi delle due sponde del Mediterraneo nel settore dei Trasporti e si è deciso di dare avvio alla realizzazione della Rete Trans-Mediterranea dei Trasporti (TMN-T Trans-Mediterranean Network of Transport).

Nel 2007 è stato approvato il Piano di Azione per i Trasporti per la regione MED (Regional Transport Action Plan for the mediterranean region = RTAP) per il periodo 2007-2013.

Durante la 2° Conferenza Euro-MED dei Trasporti, tenutasi a Bruxelles il 14 novembre 2013, sono stati valutati i risultati del Piano di Azione per i Trasporti per il Mediterraneo per il periodo 2007-2013 [5] ed è stata adottata una Dichiarazione che prevede, tra l’altro, l’implementazione della futura Rete di Trasporto Trans-MED che dovrà essere collegata alla rete TEN-T.

Nel corso del 13° Forum del Trasporto Euro-MED (Bruxelles 25 marzo 2015) è stato approvato il nuovo RTAP 2014-2020 [6].

Nell’area individuata come ipotetica Macroregione Mediterranea Centro Occidentale (MMCO) attualmente sono in via di adeguamento e realizzazione molte linee ferroviarie (Fig. 1).

Fig.1 – Principali linee ferroviarie europee e del nord Africa (area magrebina)

Nelle Regioni europee bagnate dal Mediterraneo sono in corso i lavori relativi ai corridoi Mediterraneo, Scandinavo-Mediterraneo e Reno-Alpi. Nel Nord Africa sono in corso i lavori relativi al corridoio Atlantico e Magrebino [7].

Il Marocco ha in programma di attivare la tratta HSR del corridoio Atlantico da Tangeri a Casablanca entro l’estate del 2018 (circa 900 km) insieme alle nuove stazioni Alta Velocità di Tangeri [8], Kenitra [9], Rabat [10] e Casablanca [11]. Su tale tratta tra Tangeri e Kénitra nel 2017, durante le prove tecniche, è stata raggiunta la velocità massima di 320 km/h [12] (Fig. 2).

Fig. 2 – Treno LGV già in servizio in Marocco tra Tangeri e Casablanca

Il Master plan marocchino [13] prevede l’ultimazione dei corridoi Atlantico e Magrebino entro il 2035 (Fig.3).

Fig. 3 – Mappa relativa al Master plan marocchino per l’alta velocità da com¬pletare entro il 2035

Il programma ferroviario nazionale algerino [14] prevede il completamento del corridoio magrebino entro il 2025 (Fig.4). Le nuove linee ferroviarie della Rocade Nord e le interconnessioni saranno al servizio di 22 Regioni dove abitano più di 20 milioni di abitanti. Tali linee LGV (vmax=220 km/h, 25 kV c.a., ERTMS 2) avranno un’estensione di 1.822 km. Verranno collegati 7 porti (Oran, Mostaganem, Algeri, Bejaia, Jijel, Skikda e Annaba). Complessivamente saranno realizzate 216 nuove Stazioni e fermate tra le quali la nuova stazione di Algeri (ÉTOILE d’ALGER [15]).

Fig.4 – Mappa relativa al programma ferroviario nazionale algerino da completare entro il 2025.

L’Unione Europea ha istituito appositi gruppi di studio per garantire la coerenza dello sviluppo delle reti di trasporto realizzate all’interno dell’UE con quelle dei paesi confinanti. Ovvero le connessioni con le regioni limitrofe all’UE dovrebbero essere sviluppate in conformità con le politiche in corso nella Comunità in materia. Sulla base di tali considerazioni, a partire dal 2007 sono stati avviati studi per esplorare le prospettive di connessione tra la rete TEN-T dell’UE e le esistenti e future reti delle regioni limitrofe e tra queste con l’Africa e con la regione mediterranea.

Il collegamento dei corridoi TEN-T Atlantico e Mediterraneo con il corridoio TMN-T Atlantico è previsto tramite l’Afrotunnel di Gibilterra [16]. Tale progetto [17] trae le sue origini nella dichiarazione comune spagnola-marocchina del 16 giugno 1979 sottoscritta dal re Juan Carlos I di Spagna e dal re di Hassan II del Marocco.

La posizione strategica dello stretto di Gibilterra in un contesto di mobilità crescente su scala internazionale dà a questo progetto una chiara componente geopolitica in termini di opportunità che apre allo sviluppo del trasporto terrestre intercontinentale, favorendo l’integrazione tra l’Europa e l’Africa [18].

Il corridoio TEN-T Scandinavo Mediterraneo potrebbe unirsi al corridoio TMN-T Magrebino inizialmente tramite un collegamento marittimo e successivamente tramite un collegamento stabile tra la Tunisia e la Sicilia [19]. Ciò rende evidente la necessità di reinserire nel corridoio TEN-T Scandinavo Mediterraneo un collegamento stabile tra la Calabria e la Sicilia in modo da evitare un’interruzione di carico in corrispondenza dello Stretto di Messina. Coerentemente con tale necessità nel DEF 2017-Allegato Infrastrutture (Appendice 2 – Interventi – pag. 132) il Governo italiano ha previsto la predisposizione di un Progetto di fattibilità finalizzato a verificare le possibili opzioni di attraversamento sia stabili che non stabili dello Stretto di Messina [20].

Pertanto nelle prossime revisioni dei corridoi europei e nord africani dovrebbero essere inserite le connessioni tra i corridoi TEN-T e TMN-T (Fig.5) insieme al collegamento stabile dello Stretto di Messina.

Fig. 5 – Ipotesi di congiunzione dei corridoi ferroviari CORE europei TEN-T e del Nord Africa TMN-T

 

[1] http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:11992M/TXT

[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Reti_di_trasporto_trans-europee

[3] http://europa.eu/youreurope/citizens/consumers/telecoms-internet/index_it.htm

[4] https://ec.europa.eu/commission/priorities/energy-union-and-climate_it

[5] http://ec.europa.eu/transport/themes/international/doc/euromed/evaluation-report_en.pdf

[6] https://ec.europa.eu/transport/sites/transport/files/themes/international/european_neighbourhood_policy/mediterranean_partnership/docs/rtap2014_2020_en.pdf

[7] https://www.youtube.com/watch?v=PghwOoiEbMg&t=55s

[8] https://www.youtube.com/watch?v=aaRnWX0uPos

[9] https://www.youtube.com/watch?v=nWsMLs6LuNc

[10] https://www.youtube.com/watch?v=zUgB5sNl9T4

[11] https://www.youtube.com/watch?v=4tB92Wp5qIU

[12] https://www.youtube.com/watch?v=NxDnP-Ed3G8&t=69s

[13] https://www.youtube.com/watch?v=GGPlzqitNK8

[14] https://www.youtube.com/watch?v=ES0wWu6veL8&t=425s

[15] https://www.youtube.com/watch?v=OuBpgbLIm-s&t=129s

[16] https://www.youtube.com/watch?v=YyNd9pU1mmA

[17] www.secegsa.com/SECEGSA/LANG_CASTELLANO/TRANSPARENCIA/INFO_CORP/marco_institucional.htm

[18] http://www.ferrmed.com/

[19] http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/08/tunnel-da-mazara-alla-tunisia-un-sogno.html

[20] http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/def-2017/allegato-al-def-2017-le-opere-fino-al-2030

Giovanni Saccà è esperto di Ingegneria Ferroviaria. Responsabile Settore Studi e Trasporti Ferroviari del Collegio Amministrativo Ferroviario Italiano (C.A.F.I.). Preside del Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani (C.I.F.I.) della Sezione di Verona.

 

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I DUE ARTICOLI SONO PUBBLICATI NEL PRIMO NUMERO DI ESPERIENZE MEDITERRANEE