Storie curiose: Alessandro Barbero – A che ora si mangia?

Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento le classi agiate europee hanno modificato l’orario dei pasti, spostando il pranzo da mezzogiorno a metà pomeriggio, in orari che a noi sembrano molto strani: all’epoca in cui scriveva i Promessi Sposi, per esempio, Manzoni pranzava alle 17. “Pranzar tardi” divenne uno status-symbol, col risultato che l’orario del pranzo si è spostato sempre più avanti, fino a raggiungere le 20 o le 21. Le conseguenze linguistiche si avvertono ancora oggi, come la nascita del breakfast inglese, per “rompere il digiuno” troppo prolungato in attesa del pranzo; oppure, in Italia, lo snobismo di chiamare, in certi ambienti, “colazione” quello che per la stragrande maggioranza degli italiani è tuttora il “pranzo” di mezzogiorno. (Cucina d’epoca 2019 domenica 22 settembre – Genova, Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio).

IMMAGINE DI APERTURA – Foto di photosforyou da Pixabay 

Storie curiose: la pretesa del signore chiamata “ius primae noctis”

Spiega Alessandro Barbero: «Lo ius primae noctis è una straordinaria fantasia che il medioevo ha creato, nata alla fine del medioevo, e a cui hanno creduto così tanto, che c’era quasi il rischio che qualcuno volesse metterlo in pratica davvero, anche se non risulta che sia mai successo. In realtà è solo una fantasia: non è mai esistito». Video tratto dalla seconda conferenza di Alessandro Barbero al Festival della Mente di Sarzana 2013

LEGGI SU WIKIPEDIA: Ius primae noctis

IMMAGINE DI APERTURA – Vasilij Dmitrievič Polenov, Le droit du Seigneur (1874)