Sutri (Viterbo): Bruno, Auro & Celso CECCOBELLI in mostra – ISTANTE MENTE SU TRINO

In alto: Bruno Ceccobelli ”Etrusci ludentes” 2012, pirografia su legno, 64 x 85,5 cm
In basso: Auro&Celso Ceccobelli ”Tu nel Rilfesso” 2023, pneumagrafia su cartoncino con olio esausto e terre colorate, bici Bianchi anni ’90, 117,5 x 92,5 cm (dittico sinistra) – Auro&Celso Ceccobelli ”Tu nel Rilfesso” 2023, pneumagrafia su cartoncino con olio esausto e terre colorate, bici Bianchi anni ’90, 117,5 x 92,5 cm (dittico destra)

Bruno, Auro & Celso Ceccobelli 
ISTANTE MENTE SU TRINO

A cura di Silvia Previti

10 maggio | 18 giugno 2023

Inaugurazione: mercoledì 10 maggio 2023 ore 18.00

Galleria Alice Schanzer

Piazza del Comune 43 
Sutri (VT)

La Galleria Alice Schanzer di Sutri (Viterbo) è lieta di ospitare la nuova esposizione Istante Mente Su Trino  di Bruno, Auro e Celso CECCOBELLI  a cura di Silvia Previti, che inaugurerà il 10 maggio ore 18.00 e sarà visitabile fino al 18 giugno 2023. 

La mostra, il cui titolo si deve a Bruno, noto appassionato di calembour, di simbologia e rimandi a diverse dottrine, alchemiche, spirituali e religiose è (secondo l’Artista) un progetto espositivo intorno a una riflessione poetica e filosofica sul significato del tempo (“Istante mente” l’istante è il momento di un tempo che passa, mente voce del verbo mentire )  sulla spiritualità intrinseca di una famiglia intesa come Genius loci e cenacolo eterno (“Su Trino” deriva da Sutri, Trino come Trinità – Eternità ) ecco il miracolo alchemico dell’Arte Reale, formula per un tempo infinito.

Sutri, borgo che profuma di storia antica e sussurra le origini di un remoto inconscio collettivo, si delinea come fondale affine per la “nuova bottega” della famiglia Ceccobelli che, con questa mostra, da Todi viene trasferita in un’Etruria fertile di tracce secolari e nuove suggestioni.

Bruno, Auro e Celso Ceccobelli dialogano insieme ad alti livelli come veri poeti sorgivi, mettendo al centro la ritualità dell’operazione artistica, la sacralità della laude, l’ironia sottile nella scelta delle parole e dei riferimenti spirituali vibranti, rivolti ad “un’evangelizzazione” su più piani del pubblico.

Una conversazione tra due generazioni che si estende in verità ad un confronto più ampio nella storia.

Mercoledì 10 maggio sarà inoltre ospite al vernissage Roberto Gramiccia, scrittore, medico e critico d’arte, che introdurrà il lavoro artistico dei Ceccobelli e, in quest’occasione, presenterà al pubblico l’ultimo suo saggio intitolato “La notte più buia”. 

Un’opera di immaginazione e ricordi scritta durante la pandemia da Covid-19, in cui il vissuto dell’autore si fonde con l’ansia del contagio, con la crisi che abbiamo attraversato. Più che un’autobiografia, un intenso “saggio narrato” sulla crisi della Sinistra, della politica, della medicina e dell’arte.

Così Roberto Gramiccia scrive di Bruno Ceccobelli:

Racchiudere in poche righe la complessità del lavoro pluridecennale e dell’opera di Bruno Ceccobelli è come cimentarsi nel tentativo di racchiudere il senso della Divina Commedia in un twitt. Per raccogliere (spericolatamente) la sfida, potrei dire che Ceccobelli è un artista la cui mirabolante parabola creativa è l’espressione, particolarmente alta, dell’impresa di conciliare opposti, apparentemente inconciliabili. Passato e presente, ragione e sentimento, astrattismo e rappresentazione, prassi e simbolo, spiritualismo e senso della storia, profondità insondabili e carnali materialità. In questa impresa questo grande maestro è riuscito e riesce magnificamente, recuperando il senso di un Umanesimo che non vuole morire.”

→ Dal testo critico di Silvia Previti sull’esposizione Istante Mente Su Trino: 

Da un lato Bruno Ceccobelli porta con sé l’aura esoterica di un artista a tutto tondo che sì ha vissuto da protagonista la Nuova Scuola Romana e il ritorno alla pittura della Transavanguardia, ma che intimamente si è contraddistinto per la creazione di un proprio vocabolario simbolico e spirituale che appartiene più alla storia delle icone bizantine, all’austerità del romanico e agli slanci del gotico.

Dall’altra parte, Auro e Celso Ceccobelli, artisti figli d’arte, che non per questo hanno rinunciato ad un autentico affondo nella ricerca artistica personale. Autori di una vera e propria invenzione artistico – poetica,  l'”Arte Garaggesca” che teorizza un nuovo genere di ready-made e di riflessione filosofica su di un mondo, a loro vicino, che ricaccia i ricordi non più nei cassetti bensì nei garage. 

Fil rouge di questo dialogo sutrino è l’asso portante della spiritualità e del ritorno alla “povertà” come “via sicura”, seguendo gli insegnamenti dell’avo todino Jacopone.  

Un dialogo che si fa ricco e arricchente, per i protagonisti e per gli spettatori. 

E se Jacopone da Todi diceva “Povertate more en pace”, i gemelli Ceccobelli accolgono l’insegnamento dal padre e dai nonni, coniugando arte, genio e ironia con uno sguardo attento nel presente, che Siddharta ammoniva essere “la causa del futuro”.

Bruno, Auro e Celso Ceccobelli, Pastificio Cerere, Roma, 2015, Photo Courtesy Stefano Fontebasso De Martino

Bruno Ceccobelli

Bruno Ceccobelli nasce a Montecastello di Vibio, (PG), il 2 settembre 1952. Vive e lavora a Todi. Deve molto all’artista Toti Scialoja, col quale si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. 

Ama e studia artisti come Malevich, Kandinskij, Klee, De Chirico, Brancusi, Beuys, Miró, Dalí, Tàpies, Magritte. Completa la sua eclettica formazione giovanile con lo studio delle filosofie orientali Zen e Taoismo. Dalla seconda metà degli anni Settanta fa parte degli artisti che si insediano nell’ex-pastificio Cerere, a Roma, nel quartiere San Lorenzo, un gruppo di creativi poi noti come “Nuova scuola romana”. La sua ricerca è inizialmente di tipo concettuale, per poi giungere a un’astrazione pittorica che approda a un vero e proprio simbolismo spirituale.

Auro & Celso Ceccobelli

I gemelli Auro e Celso Ceccobelli (Roma, 1986) operano nel campo dell’arte contemporanea creando sculture performative, video d’arte e ceramiche Raku.Vivono a Todi, lavorano a quattro mani, sono attivi nel settore dell’arte dal 2001, sperimentando con i vari materiali le diverse tecniche scultoree e contemporaneamente la videoarte con la raccolta “doCumentArti”. Dal 2016 le opere di Auro e Celso Ceccobelli sono sculture performative “post-apocalittiche”, realizzate con oggetti di scarto della nostra società consumistica, con inserti di strutture vegetali e con voci della natura emesse da musica liquida; archeologie contemporanee trasformate poeticamente, fino a diventare macchine celibi, che cercano di trovare un equilibrio tra tecnologia, natura e uomo.


ISTANTE MENTE SU TRINO
Di Bruno, Auro & Celso Ceccobelli

10.05.2023 > 18.06.2023
Vernissage: 10.05.2023 ore 18.00

DOVE
Galleria Alice Schanzer, Piazza del Comune 43, Sutri (VT)

ORARI DI VISITA
Il sabato e la domenica, ore 10.00 > 20.00, orario continuato
Gli altri giorni chiamare per appuntamento: +39 3296036747, +39 3477030568
Ingresso libero

SPONSOR TECNICO
Casale del Giglio Società Agricola s.r.l.

UFFICIO STAMPA
CRISTINA GATTI 
press@cristinagatti.it 

Siracusa, Antico Mercato: Opening MEDEA – La grande mostra d’arte contemporanea a cura di Demetrio Paparoni 

MEDEA
Mostra d’arte contemporanea
a cura di Demetrio Paparoni

Dal 5 maggio al 30 settembre 2023

Antico Mercato, Via Trento 2, Siracusa

Con opere di:
Margaux Bricler, Chiara Calore, Cian Dayrit, Helgi Thorgils Fridjónsson, Francesco De Grandi, Rusudan Khizanishvili, Sverre Malling, Rafael Megall, Ruben Pang, Daniel Pitin, Nazzarena Poli Maramotti, Vera Portatadino, Nicola Samorì, Natee Utarit, Ruprecht Von Kaufmann, Wang Guangyi, Yue Minjun

Medea, icona tragica della condizione femminile è la protagonista della mostra internazionale d’arte contemporanea proposta dall’Amministrazione Comunale di Siracusa e curata dal noto critico d’arte Demetrio Paparoni. Ospitata negli storici spazi del loggiato dell’Antico Mercato di Siracusa, la mostra si inaugurerà il 5 maggio 2023 e sarà aperta ai visitatori, con ingresso gratuito, fino al 30 settembre 2023. Sempre a Siracusa, al Teatro Greco, una settimana dopo l’inaugurazione della mostra, il dramma di Euripide tornerà in scena (fino al 2 luglio) prodotto dall’INDA – Istituto Nazionale Dramma Antico, con la regia di Federico Tiezzi.

Soggiogata dalla passione per Giasone, Medea lo aiuta con le sue arti magiche a conquistare il vello d’oro, tradendo suo padre e la sua patria. Capace di ogni efferatezza pur di raggiungere il suo scopo, vedrà̀ il suo amato trasformarsi sotto i suoi occhi da coraggioso eroe in meschino opportunista e il suo amore in dolore, umiliazione, odio profondo e rabbia. Una rabbia che, nella tragedia di Euripide, culminerà̀ nell’uccisione dei loro figli. Medea è una delle più attuali protagoniste del mito antico: la sua tenacia e la sua disperata fierezza sono ritrovabili in tante relazioni contemporanee. La sua esclusione dalla società, la sua tragica vendetta, il senso di isolamento non sono estranei a tanti fatti di cronaca dei nostri giorni. La mostra affronta però il mito di Medea andando oltre la narrazione dell’infanticidio.

La mostra comprende opere di 17 artisti realizzate espressamente sul tema di Medea, tra i personaggi più celebri e controversi della mitologia greca. La mostra testimonia quanto la vicenda della maga, infanticida nella narrazione di Euripide, incida ancora oggi nell’immaginario dei nostri giorni. Attraverso lo sguardo inedito di artisti del nostro tempo provenienti da aeree geografiche diverse – dal Nord Europa alla Cina, dalla regione del Caucaso al Sudest asiatico, oltre che dall’Italia – la mostra mette in evidenza il legame inscindibile tra Siracusa e il teatro antico. La tragedia classica rivive così a Siracusa nell’ambito delle arti visive grazie ad espressioni artistiche contemporanee.

Demetrio Paparoni, siracusano di nascita e milanese di adozione, ha voluto rendere omaggio alla sua città natale con questa prestigiosa mostra: uno dono per Siracusa che per lui è sempre rimasta importante.

Come scrive Demetrio Paparoni nel suo testo critico: “La complessa figura di Medea e la sua vicenda sono state nei secoli oggetto di molteplici riscritture, da Euripide a Seneca, da Jean Anouilh a Christa Wolf. Ritroviamo in Medea temi universali e attuali: oltre al tradimento della famiglia e della patria, la vendetta e la violenza, lo scontro tra pragmatismo e sentimento, l’amore distruttivo, l’esilio e la condizione dello straniero, la rivendicazione di parità tra uomo e donna. Le implicazioni e le valenze simboliche che si annidano in questo mito sono tali e tante da averne fatto l’oggetto di numerose rappresentazioni anche da parte di pittori e scultori, che lo hanno interpretato secondo lo spirito del loro tempo. Per quanto il segmento della storia che colpisce maggiormente l’immaginazione, turbandola, sia l’uccisione dei figli, sono pochi gli artisti che hanno focalizzato la propria attenzione sul momento in cui si scatena la violenza“.

La mostra d’arte contemporanea Medea propone opere appositamente concepite per questo evento non solo da artisti italiani. – così dichiara il Sindaco di Siracusa Francesco Italia – Si tratta di autori di indiscusso valore, che proprio a Siracusa hanno accettato di dialogare sul tema di Medea. Mi preme evidenziare che tra di loro c’è la georgiana Rusudan Khizanishvili, proveniente dagli stessi luoghi dell’antica Colchide da cui, secondo il mito, Medea giunse a Corinto. Ed è proprio da Corinto che partirono gli antichi coloni che fondarono Siracusa nel 734 a.C.  Infine, sono particolarmente soddisfatto di aver rinfocolato, con questa mostra, il già intenso legame fra Demetrio Paparoni, critico siracusano che si è imposto sul piano internazionale, e la nostra città“.

Prodotta dall’Amministrazione comunale di Siracusaorganizzata da Aditus e con gli allestimenti realizzati da INDA-Istituto Nazionale Dramma Antico, Medea sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo edito da Skira, una delle maggiori case editrici d’arte in Europa. Oltre al saggio di Demetrio Paparoni, sono presenti in catalogo testi su Medea scritti per l’occasione da Roberto Alajmo, da Tiziano Scarpa e dagli artisti, che riflettono in prima persona sui loro rispettivi lavori. Il catalogo comprende inoltre un ampio repertorio iconografico di opere del passato incentrate sul mito di Medea, con immagini di Artemisia Gentileschi, Peter Paul Rubens, Charles André van Loo, Eugène Delacroix, Anselm Feuerbach, William Russell Flint, George Romney, Frederick Sandys, Johann Heinrich Füssli, Gustave Moreau, William Turner, Christian Wilhelm Ernst Dietrich, John William Waterhouse e Paul Cézanne.


Aditus Culture

Aditus è la piattaforma della cultura italiana su cui ognuno può costruire la propria personale esperienza (dall’acquisto online del biglietto con una procedura semplice, sicura e assistita fino alla fruizione di un’ampia gamma di servizi). Aditus nasce per valorizzare il Marchio Italia e il suo enorme potenziale: dalla promozione di Musei e dei Parchi Archeologici all’ideazione di eventi, dalla digitalizzazione delle informazioni al marketing, dalla comunicazione all’acquisto. È l’unica realtà italiana a integrare tutte queste funzioni, sviluppando le attività necessarie con risorse completamente interne. Aditus valorizza il patrimonio culturale italiano attraverso un approccio “industrializzato” e innovativo che migliora l’offerta, aumenta la visibilità e rende appassionante l’esperienza. 


INFORMAZIONI UTILI
 
TITOLO MOSTRA: Medea
A CURA DI: Demetrio Paparoni
CONFERENZA STAMPA: Giovedì 4 maggio ore 12 nella sede espositiva
INAUGURAZIONE: Venerdì 5 maggio dalle ore 18 .30 alle ore 21
SEDE: Antico Mercato, Via Trento 2, Siracusa
PERIODO ESPOSITIVO: Dal 5 maggio al 30 settembre 2023
ORARI DI INGRESSO: Da lunedì a domenica | ore 11-15 / 18-24
PER INFORMAZIONI: https://aditusculture.com/esperienze/siracusa/mostre-eventi/medea
Ingresso: gratuito
 
PROMOSSA DA: Amministrazione Comunale di Siracusa
ORGANIZZATA DA: Aditus S.r.L | https://aditusculture.com/
CATALOGO EDITO DA: Skira Editore
Con un saggio introduttivo di Demetrio Paparoni
e testi di Roberto Alajmo, Tiziano Scarpa e di tutti gli artisti
 
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CULTURALIA DI NORMA WALTMANN
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Bologna, Museo Civico Archeologico: Bilancio finale della grande mostra organizzata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli 

I pittori di Pompei
Veduta di allestimento della mostra
23 settembre 2022 – 19 marzo 2023
Bologna, Museo Civico Archeologico
Foto Roberto Serra
Courtesy MondoMostre

I Pittori di Pompei
Bologna, Museo Civico Archeologico

23 settembre 2022 – 1 maggio 2023

Mostra a cura di Mario Grimaldi
Promossa da Comune di Bologna con Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Prodotta da MondoMostre

Si è chiusa lunedì 1 maggio 2023 la grande mostra I pittori di Pompei allestita al Museo Civico Archeologico di Bologna dal 23 settembre scorso e prorogata dal 19 marzo in seguito all’alto gradimento raccolto. Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre, l’esposizione ha presentato 123 opere di età romana, tra le quali oltre 80 affreschi, grazie ad un eccezionale prestito concesso dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che conserva le testimonianze più numerose e significative degli affreschi restituiti dalle aree sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Nei 192 giorni di apertura sono stati 82.922 i visitatori complessivi, con una media giornaliera di quasi 432 biglietti staccati. Un bilancio che può considerarsi ottimo, anche per la contestuale valorizzazione della collezione permanente del museo che, grazie ad un biglietto di visita integrato con la mostra, ha visto più che raddoppiare i visitatori rispetto allo stesso periodo di apertura dell’anno precedente, compreso tra il 23 settembre 2021 e il 1 maggio 2022, passando da 31.443 a 73.313 ingressi.

Attraverso un innovativo taglio curatoriale di racconto e approfondimento, il progetto espositivo ha indagato le figure dei pictores, gli artisti e gli artigiani che realizzarono le raffinate decorazioni delle domus di PompeiErcolano e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo nella società romana del I sec. a.C. , oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli. Sono pochissime le informazioni giunte a noi sugli autori di queste straordinarie opere e quasi nessun nome ci è noto. Grazie agli apparati decorativi portati alla luce dalle grandi campagne di scavi borbonici nel Settecento, queste antiche “città delle immagini” costituiscono un osservatorio privilegiato per comprendere meglio l’organizzazione interna e l’operato delle officine pittoriche.

Presentando con accurato rigore gli esiti di alcune delle ricerche più recenti nel dibattito scientifico sulla tecnica pittorica, sull’organizzazione delle botteghe e sul ruolo sociale dei pittori, la mostra – con una chiara e coinvolgente scrittura espositiva articolata in cinque sezioni tematiche – ha offerto un’esperienza di divulgazione di alto livello qualitativo, apprezzata in modo trasversale dalla stampa nazionale e internazionale e dai diversi pubblici di visitatori, dalle famiglie ai turisti, dal pubblico specialistico a quello scolastico. Da sottolineare l’ampia partecipazione dei gruppi scolastici che corrispondono al 25% degli ingressi totali, con 68 classi di scuole primarie, 51 classi di scuole secondarie di primo grado e ben 350 classi di classi secondarie di secondo grado. Un target, quest’ultimo, considerato a motivazione debole e difficile da coinvolgere nelle visite museali.

I pittori di Pompei
Veduta di allestimento della mostra
23 settembre 2022 – 19 marzo 2023
Bologna, Museo Civico Archeologico
Foto Roberto Serra
Courtesy MondoMostre

Fondato su una partnership virtuosa tra due importanti istituzioni museali italiane e la società MondoMostre, questo progetto ha nobilitato, nel senso più elevato, la finalità educativa che dovrebbe appartenere ad ogni esposizione temporanea di ambito archeologico e non solo: diffondere la ricerca scientifica originale sul patrimonio culturale permanente e offrire opportunità stimolanti di conoscenza e riscoperta ad un pubblico più ampio possibile.

Un risultato reso possibile anche grazie alla tradizione di eccellenza dei servizi educativi del Museo Civico Archeologico di Bologna che, in collaborazione con ASTER Archeologia Storia e Territorio Srl, ha progettato una ricca offerta di attività didattico-educative rivolta alle scuole di ogni ordine e grado e all’utenza adulta, con particolare gradimento della formula “Pompei for Kids” con visite animate da attività laboratoriali per bambini da 7 a 11 anni.

I pittori di Pompei
Veduta di allestimento della mostra
23 settembre 2022 – 19 marzo 2023
Bologna, Museo Civico Archeologico
Foto Roberto Serra
Courtesy MondoMostre

La soddisfazione per il valore del progetto espositivo proposto al pubblico è unanime da parte di tutti i soggetti coinvolti.

Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana, dichiara: “ll successo della mostra I pittori di Pompei conferma, in primo luogo, la scelta di politica culturale di questa amministrazione di realizzare progetti che siano contemporaneamente di rigore scientifico e divulgativo, con mostre di grande qualità fruibili da pubblici vasti e diversi che trovano in queste proposte una occasione culturale e di riflessione, grazie anche alle iniziative formative e di approfondimento che costellano l’esposizione. In secondo luogo è la prova della competenza e passione di chi opera nel nostro sistema museale e della sua credibilità e capacità di tessere relazioni ideative e produttive significative con importanti istituzioni e organizzazioni nazionali e non solo”.

Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna, osserva: “Il bilancio finale della mostra è estremamente positivo per numero di visitatori, alto gradimento da parte del pubblico, diversità di tipologie di fruitori e successo delle attività scientifico-culturali e didattiche organizzate. La collaborazione tra pubblico e privato ha determinato l’ottimo risultato del progetto”.

Commenta il curatore Mario Grimaldi“Non esiste viaggio senza ritorno; è questo il pensiero generale che mi viene in mente a conclusione di questa splendida esperienza, soprattutto a livello umano per le persone che ho incontrato e che la mostra ha incontrato. Una mostra è già di per se un punto di arrivo e partenza. Nello specifico la mostra sui pittori di Pompei al Museo Civico Archeologico di Bologna realizzata grazie alla generosa collaborazione come ente prestatore unico del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, grazie all’organizzazione di MondoMostre, si è proposta come un viaggio nel mondo dei pictores alla ricerca delle loro personalità e della loro presenza all’interno delle splendide opere che ci hanno lasciato. È stata una mostra che ha voluto far conoscere ad un grande pubblico chi erano e cosa pensavano quegli artisti che decorarono le case delle città romane. La conclusione di questo splendido viaggio si riassume nella soddisfazione di un vasto pubblico tangibilmente rilevata per i temi trattati e la loro esposizione e soprattutto per i nuovi orizzonti che un “ritorno” apre verso un nuovo viaggio di conoscenza e integrazione”.

Paola Giovetti, direttrice del Museo Civico Archeologico di Bologna, sottolinea come il successo della mostra sia frutto di una collaborazione corale: “La mostra I pittori di Pompei è stata per noi un’eccezionale esperienza da molti punti di vista: in primis abbiamo ospitato, per la prima volta a Bologna, uno straordinario corpus di affreschi provenienti da Pompei, Ercolano e dall’area vesuviana, offrendo al nostro pubblico un percorso di lettura nuovo, incentrato sulla figura del pictor. Tutto ciò è stato reso possibile grazie agli studi del curatore Mario Grimaldi, al direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini e a MondoMostre, che l’ha prodotta, a cui vanno i ringraziamenti miei e di tutto lo staff del Museo Archeologico per la generosità intellettuale, professionale e umana. Visitata dai cittadini bolognesi, da italiani e stranieri, l’esposizione, molto apprezzata anche per l’allestimento realizzato da PAN Studio, ha visto una considerevole presenza delle studentesse e degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, particolarmente interessati alle visite guidate e ai laboratori didattici appositamente creati per loro dal nostro Museo e condotti dagli archeologi di ASTER. Particolare successo ha avuto il ciclo di incontri (conferenze, concerti e spettacoli teatrali) ideati attorno al tema della mostra. Desidero inoltre ringraziare tutte le guide turistiche professioniste che hanno contribuito al grande successo e ai volontari Auser che ne hanno garantito la fruizione”.

Per Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: “È stata una straordinaria collaborazione quella tra il MANN e il Museo civico Archeologico di Bologna, per la realizzazione e la promozione della mostra I pittori di Pompei, di alto profilo scientifico e gradimento per il pubblico, come dimostra l’eccellente numero di visitatori. Non posso che ringraziare Eva Degl’Innocenti, Paola Giovetti e i loro efficientissimi staff, il Comune di Bologna, il curatore Mario Grimaldi, Marialucia Giacco responsabile mostre esterne MANN e Tomaso Radaelli per la splendida azione di MondoMostre, anche sul terreno della divulgazione internazionale. Far conoscere i tesori del MANN ai cittadini e ai tanti turisti che premiano sempre di più Bologna e la sua calda accoglienza era il nostro obiettivo e siamo certi che questo dialogo non si interromperà e genererà nuovi progetti significativi. Vi aspettiamo a Napoli”.

Conclude Tomaso Radaelli, presidente di MondoMostre: “La qualità e l’importanza di una mostra si misurano in molti modi: dal prestigio delle istituzioni coinvolte, dal rigore del progetto scientifico, dalla risonanza comunicativa, infine dalla risposta che ne dà il pubblico. Ebbene, la mostra I pittori di Pompei è stata uno dei rari casi in cui questi criteri si sono riscontrati a livelli decisamente alti. E questo è motivo di estrema soddisfazione per chi fa il nostro mestiere. Una soddisfazione ancora maggiore in quanto frutto di un rapporto di grande collaborazione tra tutti i soggetti che vi hanno preso parte: da Paolo Giulierini, direttore del MANN, a Paola Giovetti, direttore del Museo civico Archeologico di Bologna, 

insieme ai loro rispettivi staff, al Comune di Bologna, oltre ovviamente al curatore Mario Grimaldi, che ha saputo rendere fruibile per il grande pubblico un progetto davvero ambizioso”.

A documentazione della mostra rimane disponibile l’omonimo catalogo pubblicato da MondoMostre contenente saggi tematici di Maria Lucia Giacco; Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi; Mario Grimaldi; Hilary Becker; Giuseppe Sassatelli; Hariclia Brecoulaki; John R. Clarke; Irene Bragantini; Eric M. Moormann; Agnes Allroggen-Bedel; Umberto Pappalardo; Rosaria Ciardiello; Paola D’Alconzo.


Ufficio stampa                                                            
 
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo                         
Referente Simone Raddi                                                           
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Settore Musei Civici Bologna
Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
ufficiostampabolognamusei@comune.bologna.it
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CASTELLO DI RIVOLI – L’Esperienza dell’Arte

L’Esperienza dell’Arte

Grandi studiosi si confrontano con alcuni capolavori della Collezione Cerruti raccontando in appassionanti incontri con il pubblico il percorso creativo delle singole opere

Da giovedì 25 maggio a giovedì 23 novembre 2023, ore 18.00 – 19.30
Villa Cerruti, Sala delle Orchidee

A un anno di distanza dalla pubblicazione del Catalogo generale della Collezione Cerruti, edito da Umberto Allemandi, riprende il ciclo di conferenze dal titolo L’Esperienza dell’Arte.
Avviato all’inizio del 2020, il ciclo prevede che un giovedì al mese storici dell’arte e studiosi di altre discipline presentino al pubblico un’opera o un nucleo di opere della collezione di Francesco Federico Cerruti. Quest’anno gli incontri saranno dedicati a Giovanni Boldini, Felice Casorati, Agnolo Gaddi, Gino De Dominicis, Antonio Fontanesi, e, infine, alla collezione di libri miniati e antichi libri decorati. Ogni appuntamento contempla una visita speciale alla Collezione Cerruti con un approfondimento di fronte alle opere analizzate e una conferenza nella Sala delle Orchidee, attuale reception della casa-museo.

La Collezione Cerruti, polo del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, aperto al pubblico nel maggio 2019, è una collezione privata di altissimo livello che comprende quasi trecento opere di pittura e scultura, tappeti preziosi, libri antichi, legature di pregio e mobili di celebri ebanisti che spaziano dal medioevo al contemporaneo.

La collezione, iniziata a metà degli anni Sessanta, annovera fra gli altri capolavori che vanno dalle opere di Bernardo Daddi e Pontormo a quelle di Renoir, Modigliani, Kandinskij, Klee, Boccioni, Balla e Magritte, per arrivare a Bacon, Burri, Warhol, De Dominicis e Paolini, ed è il frutto della passione e della sensibilità artistica di Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015), figura esemplare di imprenditore e collezionista scomparso all’età di 93 anni.

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, in virtù di un accordo firmato nel luglio 2017 con la Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte, è il primo museo d’arte contemporanea che grazie alla sua collezione poliedrica e ricca di sfaccettature getta un ponte dialogico tra il presente e il passato. L’intenzione è di creare un modello nuovo di museo, in cui l’arte del passato è osservata da prospettive contemporanee dando vita a un vero e proprio scambio vitale tra collezioni, artisti d’oggi e capolavori del passato.

L’Esperienza dell’Arte: programma

Il 25 maggio 2023, dalle 18.00 alle 19.30, Gianluca Poldi, esperto di analisi scientifiche per lo studio e la conservazione delle opere d’arte, analizzerà il processo creativo di Giovanni Boldini, pittore italiano che a cavallo tra Otto e Novecento fu amato ritrattista dell’alta società parigina. L’incontro è occasione di presentazione del nuovo volume curato da Poldi, con Fabio Frezzato, Giovanni Boldini. Il processo creativo. Indagini scientifiche e conservazione, Antiga Edizioni, Cornuda (Treviso) 2022.

Il 22 giugno 2023, dalle 18.00 alle 19.30, la storica dell’arte e curatrice Giorgina Bertolino presenterà al pubblico il nucleo dei dipinti di Felice Casorati della Collezione Cerruti. Sarà esaminata, inoltre, la relazione tra l’artista, eminente figura della pittura italiana della prima metà del Novecento, e il compositore torinese Alfredo Casella. Cuore della trattazione sarà la grande tempera Mattino (Colazione), 1919-1920 c., che prima di entrare nella Collezione Cerruti fu proprietà del musicista. L’incontro sarà accompagnato dalle musiche di Casella, eseguite per l’occasione al pianoforte della Villa.

Il 13 luglio 2023, dalle 18.00 alle 19.30, Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della Fondazione Cerruti, guiderà il pubblico in una visita speciale alla scoperta dei segreti di Francesco Federico Cerruti e della sua raccolta d’arte e oggetti preziosi. Il rapporto privilegiato del collezionista con il libro e la legatura sarà affrontato esaminando un’importante opera della collezione: le cuspidi raffiguranti l’Angelo annunciante, il Redentore e la Vergine annunciata, 1387-1388, del pittore fiorentino Agnolo Gaddi.

Martedì 18 luglio 2023, dalle 11.00 alle 15.00, in occasione dell’onomastico di Francesco Federico Cerruti, la Collezione Cerruti sarà eccezionalmente aperta al pubblico con visite guidate a cura del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e degli storici dell’arte Laura Cantone e Fabio Cafagna.

Il 28 settembre 2023, dalle 18.00 alle 19.30, Fabio Belloni, Professore di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Torino, analizzerà Senza titolo(la Gioconda), 1992, di Gino De Dominicis. L’opera appartiene a una serie di disegni su tavole di pioppo realizzati dalla seconda metà degli anni ottanta, traendo ispirazione dall’enigmatica figura de LaGioconda di Leonardo da Vinci. Sono gli anni in cui, nel percorso artistico di De Dominicis, si consuma il passaggio dalla prima stagione concettuale e performativa a quella più matura della pittura e dell’installazione.

Il 26 ottobre 2023, dalle 18.00 alle 19.30, Virginia Bertone, Conservatore Capo delle collezioni permanenti della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e Responsabile Direttivo di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, si soffermerà sul gruppo di cinque dipinti di Antonio Fontanesi, uno dei più grandi innovatori della pittura di paesaggio del XIX secolo. Le opere raccolte da Cerruti consentiranno di ripercorrerne l’intera carriera.

Per l’ultimo appuntamento del 23 novembre 2023, dalle 18.00 alle 19.30, Maurizio Aceto e Francesca Robotti dell’Università del Piemonte Orientale e Patrizia Davit dell’Università di Torino racconteranno al pubblico la campagna di indagini diagnostiche effettuate sul nucleo di libri miniati e antichi libri decorati della Collezione Cerruti. Tali indagini sono rivolte a valutare il pregio degli apparati decorativi di ogni libro in base al valore merceologico e alla provenienza dei materiali pittorici impiegati, a confermare la datazione e l’attribuzione storico-artistica e infine a valutare lo stato di salute delle decorazioni.

BIOGRAFIE DEI RELATORI

Maurizio Aceto Professore di Chimica analitica, Università degli Studi del Piemonte Orientale. Si occupa da diversi anni di analisi nel campo dei beni culturali e in particolare di codici miniati, allo scopo di valutarne autenticità, pregio, stato di conservazione, provenienza geografica e datazione. In questo ambito ha sviluppato collaborazioni con le principali biblioteche italiane ed europee.
 
Fabio Belloni Professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea, Università degli Studi di Torino. Ha studiato presso l’Università degli Studi di Udine ed è stato Post-doctoral Fellow del CIMA – Center for Italian Modern Art di New York. Tra le sue pubblicazioni: Militanza artistica in Italia, 1968-1972 (Roma 2015); L’ultimo quadro di storia, in Renato Guttuso. L’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ’68 (Milano 2018); Giulio Paolini, Disegno geometrico, 1960 (Torino-Mantova 2019); Maurizio Fagiolo dell’Arco critico d’arte militante, 1964-1980 (Milano 2021).
 
Virginia Bertone Conservatore Capo delle collezioni permanenti, Responsabile Direttivo Biblioteca d’Arte e Archivio Fotografico, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino, e Responsabile Direttivo, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, Torino. Si è laureata in Storia dell’Arte Medioevale con Enrico Castelnuovo presso l’Università degli Studi di Torino. Ha svolto studi nell’ambito dell’arte dell’Ottocento e del primo Novecento e curato mostre sulla pittura di paesaggio italiano, su Massimo d’Azeglio e Antonio Fontanesi.
 
Giorgina Bertolino Storica dell’arte e curatrice indipendente. È autrice del Catalogo generale delle opere di Felice Casorati. I Dipinti. 1904-1963 e Le sculture (con F. Poli, Torino 1997 e 2004), di Pinot Gallizio. Catalogo generale delle opere 1953-1964 (a cura di M.T. Roberto, con F. Comisso, Milano 2001) e di Nella Marchesini. Catalogo generale. I dipinti (1920-1953) (Cinisello Balsamo 2015). Tra le mostre da lei curate: Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe (Alba, Fondazione Ferrero, 2014), I mondi di Riccardo Gualino, collezionista e imprenditore (con A. Bava, Torino, Sale Chiablese dei Musei Reali, 2019), Carlo Levi. Tutto il miele è finito. La Sardegna e la pittura (Nuoro, MAN – Museo d’Arte Provincia di Nuoro, 2022), Felice Casorati (con D. Ferrari, S. Roffi, Mamiano di Traversetolo, Parma, Fondazione Magnani-Rocca, 2023).
 

Carolyn Christov-Bakargiev Scrittore, storico dell’arte e curatore. Attualmente è Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte, Rivoli-Torino. Nel 2019 ha ricevuto l’Audrey Irmas Award for Curatorial Excellence. È stata Edith Kreeger Wolf Distinguished Visiting Professor in Art Theory and Practice alla Northwestern University, Chicago (2013-2019). È stata Direttore Artistico della Biennale di Sydney nel 2008, di dOCUMENTA (13) a Kassel, Banff, Alessandria-Cairo e Bamiyan-Kabul nel 2012 e della Biennale di Istanbul nel 2015. Fra le sue maggiori pubblicazioni: Arte Povera (Londra 1999).
 
Patrizia Davit Tecnico di ricerca presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino. È laureata in Chimica e PhD in Scienze Chimiche, con una tesi su Impiego di tecniche analitiche nello studio di materiali ceramici e vetri antichi. La sua principale attività di ricerca riguarda la caratterizzazione, la valutazione della tecnologia di produzione, lo studio di provenienza e l’analisi dei fenomeni di degrado di materiali archeologici, storici ed artistici. Si occupa inoltre di didattica della Chimica e di divulgazione scientifica. È co-autrice di oltre cinquanta contributi su riviste, monografie e volumi a stampa e di ottanta comunicazioni a congressi nazionali ed internazionali.
 
Gianluca Poldi Professore, Università degli Studi di Bergamo. Fisico di formazione, ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienza per i beni culturali (Firenze) e uno in Teoria e analisi del testo (Bergamo). Si occupa di analisi scientifiche, soprattutto non invasive, per lo studio e la conservazione di opere di interesse culturale. Ha insegnato presso le università di Milano e Verona ed esaminato migliaia di dipinti in musei e collezioni private in Italia e all’estero, dedicando numerosi studi alla tecnica pittorica di vari artisti, soprattutto del XV-XVI e XIX-XX secolo, tra essi Mantegna, Bellini, Bramantino, Carpaccio, Lotto, Tiziano, Tiepolo, fino a Segantini, Boccioni, de Chirico, Albers.
 
Francesca Robotti Dottoressa in Chimica, Università del Piemonte Orientale. Ha svolto una tesi riguardante la tintura sostenibile di tessuti utilizzando il Folium, ed è in procinto di laurearsi in Scienze chimiche con una tesi sulla diagnostica di una collezione di corali commissionata da Papa Pio V e conservata presso il Museo Civico di Alessandria.


CALENDARIO DEGLI INCONTRI


25 maggio 2023, ore 18.00* – 19.30
Gianluca PoldiGiovanni Boldini tra finito e non finito
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

22 giugno 2023, ore 18.00* – 19.30
Giorgina BertolinoFelice Casorati e Alfredo Casella
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

13 luglio 2023, ore 18.00* – 19.30
Carolyn Christov-BakargievEssere riservati. L’immortalità attraverso l’immortalità della propria collezione. Dalla precisione alla perfezione
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

18 luglio 2023, ore 11.00 – 15.00
In occasione dell’onomastico di Francesco Federico Cerruti, la Collezione Cerruti sarà eccezionalmente aperta al pubblico con visite guidate a cura del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e in presenza degli storici dell’arte Laura Cantone e Fabio Cafagna.

28 settembre 2023, ore 18.00* – 19.30
Fabio BelloniGino De Dominicis
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

26 ottobre 2023, ore 18.00* – 19.30
Virginia BertoneI dipinti di Antonio Fontanesi nella Collezione Cerruti
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

23 novembre 2023, ore 18.00* – 19.30
Maurizio Aceto, Francesca Robotti e Patrizia DavitLa collezione dei volumi miniati sotto la lente della chimica
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

* Il biglietto va ritirato entro le ore 17.45 presso la Biglietteria del Castello di Rivoli

Le conferenze, per un numero massimo di 16 persone, si tengono nella Sala delle Orchidee di Villa Cerruti e comprendono una visita speciale alla Villa.
È necessaria la prenotazione alla pagina https://www.castellodirivoli.org/tickets/#
Il costo del biglietto intero è di € 26,50; biglietto ridotto € 19,50 (giornalisti, gruppi da 3 o più persone, Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta); € 10,00 per studenti universitari fino a 26 anni e istituzioni equiparate.
Il biglietto è comprensivo dell’ingresso al Castello di Rivoli che potrà essere visitato nella stessa giornata, prima dell’incontro. Il Museo chiude alle ore 17.30, ma è possibile recarsi in Biglietteria nella Manica Lunga fino alle ore 17.45.
La navetta di collegamento alla Collezione Cerruti parte alle ore 17.55 dal piazzale antistante al Castello di Rivoli.
Per il ritiro del biglietto è necessario recarsi alla Biglietteria del Castello di Rivoli almeno 15 minuti prima della partenza della navetta.


Castello di Rivoli
Piazza Mafalda di Savoia
10098 Rivoli – Torino
Info: +39 0119565222
come arrivare

Le attività del Castello di Rivoli sono realizzate primariamente grazie al contributo della Regione Piemonte.
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Ufficio Stampa Castello di Rivoli – Manuela Vasco
press@castellodirivoli.org | tel. 011.9565209
Consulenza Stampa – Stilema | anna.gilardi@stilema-to.it | tel. 011.530066

Torino, 515 Creative Shop: Dopo la tappa in Kenya torna in Italia la mostra fotografica SantAfrika a cura di Marcella Pralormo e foto di Sabrina Poli

Sabrina Poli, lo Sguardo Diagonale
SANTAFRIKA a Torino

A cura di Marcella Pralormo

L’esposizione, a cura di Marcella Pralormo, presenta la mostra itinerante Santafrika, attraverso un nuovo taglio curatoriale dove le fotografie di Sabrina Poli raccontano la bellezza, la libertà e l’autenticità del processo creativo, nello spazio di 515 Creative Shop.

Dal 3 al 26 maggio 2023

515 Creative Shop, Via Giuseppe Mazzini 40, Torino

Dopo la tappa in Kenya al Blue Empire Cottage, le fotografie di SantAfrika tornano in Italia a Torino nella settimana dedicata alla fotografia.
Dal 3 al 26 maggio 2023 negli spazi di 515 Creative Shop di Torino sarà ospitata la mostra fotografica SantAfrika ideata da Sant’Era, con le fotografie di Sabrina Poli, e sotto la curatela di Marcella Pralormo, storica dell’arte, già Direttrice della Pinacoteca Agnelli di Torino e ideatrice del progetto curatoriale Arte, Benessere e Colori.

SantAfrika si presenta al pubblico attraverso questo nuovo e innovativo taglio curatoriale che vede al centro il rapporto tra Arte e Benessere, dove si legge una celebrazione della libertà e una visione di bellezza spontanea e inconsueta. Le fotografie di Sabrina Poli rappresentano donne keniote, che indossano abiti senza tempo di stilisti nordici provenienti dalla collezione di Sant’Era. Scatti che raccontano la libertà di chi ha posato, donne normali, che di solito lavorano in un albergo o in un ristorante, che lo sguardo di Sabrina Poli che, in collaborazione con Sant’era, le trasforma in donne padrone di sé stesse e del proprio corpo.

L’artista-fotografa ci racconta, attraverso l’arte, la sua esperienza di vita anche dolorosa e conduce lo spettatore in un viaggio intimo e personale dove l’arte rappresenta una vera e propria cura sia per l’artista che la crea che per lo stesso spettatore che la osserva. Nel suo testo la curatrice scrive: “Come una contemporanea Frida Kahlo, Sabrina mostra a noi oggi come da una ferita fisica e psicologica possa nascere l’arte”. Una ferita che si è trasformata in pura bellezza, la stessa bellezza che ritroviamo negli scatti della mostra.

Proseguendo, la curatrice osserva che: “Sabrina ha uno sguardo ‘diagonale’, riprende le modelle dal basso verso l’alto attraverso una traiettoria inclinata che esprime la ferita di un lungo percorso di cura che l’ha segnata profondamente e ancora oggi influenza il suo modo di vestirsi e di portarsi nel mondo. Il suo corpo ha bisogno di libertà. E la libertà e la bellezza sono il tema di questa mostra […] Sabrina si rivolge d’istinto alla tecnica del ritratto di profilo perché la visione di una sola parte del volto le permette di sintetizzare la forma senza soffermarsi sull’indagine psicologica che non le interessa. L’artista vuole rappresentare quella solennità ancestrale che percepiamo immediatamente quando guardiamo queste donne dalla bellezza antica. Il genere del ritratto di profilo risale infatti all’antichità classica: gli Egizi e i Greci lo utilizzavano per conferire regalità e solennità alle figure ritratti con la tecnica del bassorilievo e nelle pitture”.

L’esposizione è un racconto di armonia sulla libertà del corpo attraverso le immagini del reef lunare del mattino quando il mare è lontano dalla riva, di donne che si vestono come non hanno mai avuto occasione di fare. I colori che prevalgono in SantAfrika sono il Bianco della luce e il Nero dei corpi, simbolo del maschile e del femminile, dello Yin e lo Yang, ossia due opposti che si attraggono e si completano. In alcuni scatti compare il Rosso, il colore della terra e del radicamento. Questi sono i colori del continente africano che rappresentano la luce, la terra e le persone. All’interno dell’esposizione sarà inoltre presente un percorso audio dedicato al benessere e ai colori a cura di Marcella Pralormo; la curatrice condurrà inoltre delle meditazioni come momento di benessere per i visitatori.

Questo nuovo modo di vivere e sperimentare l’arte si ricollega anche alla scelta dello spazio, per nulla casuale: 515 Creative Shop non è una galleria tradizionale ma è un luogo dove diverse arti, visive, performative e ludiche, dialogano tra di loro; proprio questa trasversalità si abbina all’idea che sta dietro l’esposizione. 

SABRINA POLI

Sabrina Poli, art director e visual designer, lavora nella comunicazione crossmediale. Formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna e l’Università del Progetto a Reggio Emilia, si dedica da sempre all’arte, design e alla fotografia.

Durante la formazione, master UDP, sviluppa progetti fotografici col maestro Luigi Ghirri, il progetto “Poesie Terapeutiche” con lo scrittore Ermanno Cavazzoni. In seguito collabora a progetti di design con lo studio di architettura Stefano Giovannoni a Milano. Progetta per diversi brand di moda, design e cosmetica tra cui Diego dalla Palma, Fendi Casa e Accademia Bizantina Orchestra.

MARCELLA PRALORMO

Marcella Pralormo ha diretto per vent’anni la Pinacoteca Agnelli di Torino. Si occupa di Progetti su Arte, benessere e salute. È una storica dell’arte, curatrice, esperta di tecniche artistiche e di storia dei colori e creativa. Lavora con l’arte e con la creatività come fonte di benessere per le persone attraverso progetti e percorsi privati nelle opere d’arte e negli studi degli artisti e attraverso workshop di acquerello e di creatività in natura. Marcella è autrice, insieme a Monica Tomiato, del libro “L’acquerello in Piemonte dall’800 a oggi”, edito da Daniela Piazza Editore.

SANT’ERA

Sant’era muove i primi passi nel mondo della moda e del beauty negli anni Ottanta, collaborando con aziende leader nel settore cosmetico per capelli. Si trasferisce a Roma, dove lavora con grandi maestri tra cui John Santilli art director di Vidal Sasson: esperienza fondamentale per apprendere le basi e le geometrie del taglio, l’anatomia, il trucco, lo styling.È punto di riferimento per il mondo cinematografico e quello dello spettacolo. Negli anni Novanta apre il suo primo spazio nasce così Sant’era, a Cesenatico: un ambiente pieno di energia che ospita mostre d’arte, presentazioni di prodotti, eventi per clienti, ospita inoltre amici e chiunque voglia avvicinarsi al suo mondo.

515 CREATIVE SHOP

515 Creative Shop è uno studio creativo che sviluppa idee in maniera trasversale in diversi ambiti e settori. Da sempre un laboratorio di ricerca con una grande attenzione per il mondo dell’arte.



INFO UTILI
TITOLO: SANTAFRIKA – Sabrina Poli, lo Sguardo Diagonale
DI: SABRINA POLI E SANT’ERA
A CURA DI: MARCELLA PRALORMO
DOVE: 515 CREATIVE SHOP, VIA GIUSEPPE MAZZINI 40, TORINO
QUANDO: DAL 3 AL 26 MAGGIO 2023
 
UFFICIO STAMPA CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

051 6569105 – 392 2527126            
info@culturaliart.com  | www.culturaliart.com
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Linkedin: Culturalia di Norma Waltmann | Youtube: Culturalia

Articolo in prima uscita il 7 aprile 2023
Articolo in seconda uscita il 3 maggio 2023

Alfredo Zelli in mostra allo HyunnArt Studio

Figura gialla 2023 cm 100x72x35 smalto acrilico su pet

ALFREDO ZELLI

tutto è nascente

testo in catalogo
Carlo Alberto Bucci

HyunnArt Studio

Inaugurazione: mercoledì 10/05/2023 ore 18.00

10 maggio – 15 giugno 2023

La personale “Tutto è nascente” propone opere del 2023 di Alfredo Zelli: due grandi lavori al centro dello spazio e alcune opere a parete. La mostra prende il titolo dalle due installazioni, create apposta per l’occasione, in cui l’artista prosegue il suo percorso di superamento dei limiti tra seconda e terza dimensione.

HyunnArt Studio presenta una personale di Alfredo Zelli che torna in viale Manzoni 85/87 dopo aver partecipato nel 2002 a due appuntamenti nel primo anno di vita dello spazio espositivo creato da Paolo Di Capua.
Tutto è nascente” propone opere del 2023: due grandi lavori al centro dello spazio e alcune opere a parete. La mostra prende il titolo dalle due installazioni, create apposta per l’occasione, in cui Zelli prosegue il suo percorso di superamento dei limiti tra seconda e terza dimensione. E giunge alla definizione di una pittura a tutto tondo che, come una scultura, chiede allo spettatore di girarle intorno. I fogli trasparenti, sui quali l’artista interviene con il colore, si espandono verso l’esterno partendo a raggiera dall’asse centrale della struttura. È guardando attraverso le superfici traslucide, e al tempo stesso muovendosi in cerchio intorno all’opera, che le forme dipinte sovrapposte acquisiscono dinamicamente la sostanza figurale del corpo umano, secondo una tavolozza brillante e luminosa che ricorda i colori squillanti della tradizione manierista. Nella visione simultanea l’opera così definita è una sorta di meridiana che scandisce la percezione della figura multiforme. E, attraverso il movimento dello sguardo intorno e dentro una pittura fatta di trasparenze, si percepisce il trascorrere del tempo.

Velo rosso 2023 cm 100x72x35 smalto acrilico su pet

“Tutto è nascente” è accompagnata da un testo in catalogo di Carlo Alberto Bucci.Alfredo Zelli (Roma 1957) attualmente è stato invitato ad esporre un lavoro nella mostra “Ipotesi Metaverso” (Palazzo Cipolla, a cura di Gabriele Simongini e Serena Tabacchi) e  ha tenuto la sua ultima personale (“Seconda e terza, una dimensione”) alla fine del 2022 a Blocco 13, sempre a Roma.  Nel 2019 ha partecipato all’idea di atelier aperto di Macro Asilo in via Nizza, dal 2 al 7 aprile, stesso anno in cui ha esposto (a settembre) “Navigante” alla collettiva “Abbi cura” nelle cabine di uno stabilimento balneare di Ostia. Cinque anni prima aveva preso parte alla Biennale di Viterbo, a cura di Giovanna De Feo, al LXV Premio Michetti di Francavilla al Mare e al XLVII Premio Vasto (per la cura, rispettivamente, di Tiziana D’Acchille e di Gabriele Simongini). Nel 2010 a Roma è con Claudio Givani, Maurizio Pierfranceschi e Vincenzo Scolamiero (con i quali spesso ha collaborato ed esposto) in “Quattro passi 2”, a cura di Shara Wasserman, alla Temple Gallery, e tiene una personale, accanto alle foto di Luigi Ghirri, in casa della famiglia Paradiso/Trisorio. Andando a ritroso, si segnala la partecipazione nel 2008 a “Sottosopra”, lungo la spirale della Rampa Prenestina di Roma, ad “Antico e novissimo” (stesso anno ma in palazzo Berardi Mochi Zamperoli a Cagli) e alla mostra “Acquisti e doni nei musei comunali”, allestita nel 2006 ai Capitolini (espone “Senza titolo”, uno smalto del 1999 che fa parte della raccolta cittadina). Nel 2002 partecipa, nello spazio Hyunnart, ad “A occhi aperti I” (a cura di Paolo Di Capua) ed a “Movimento del pensiero” (a cura di Marcello Carriero). Nel 1999 espone in “Trivi” nella galleria di Ugo Ferranti, ultima mostra di una lunga serie tra personali, collettive e presenze alle fiere di Bologna, Parigi, Basilea, Colonia (24 in tutto): la collaborazione era iniziata nel 1986 quando Zelli esordì, nello spazio del gallerista romano, insieme con Andrea Fogli e Claudio Givani. Sempre del secolo scorso sono, tra le altre, le personali nel 1995 al Mlac della Sapienza (per la cura di Augusto Pieroni), alla galleria Albert Baronian di Bruxelles (1987) e, l’anno prima, da Yvon Lambert a Parigi. Tra le collettive, “Lavori in corso 5” al Macro di Roma (1998); “Anni ‘90”, ai Musei comunali di Rimini (1991); nel 1990 “La otra esclultura”, a cura di Renato Barilli (Barcellona, Madrid, Darmstadt) che nel1988 lo aveva invitato a Rimini per “Ordine e disordine”; del 1988 sono anche “Nuove acquisizioni” della Galleria comunale di Bologna e la mostra milanese “Geometrie dionisiache” a cura di Lea Vergine.


HyunnArt Studio: viale Manzoni 85/87 00185 Roma
orario settimanale: dal martedì al venerdì 16.00/18.30
per appuntamento 3355477120 pdicapua57@gmail.com

Bologna, Palazzo Albergati: Proroga fino al 28 maggio la mostra “Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente”

A Bologna è stata proposta per la prima volta una straordinaria mostra: “Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente”.

Tre interpreti del mondo contemporaneo che dominano la scena artistica internazionale, riuniti in un inedito confronto a Palazzo Albergati.

Arthemisia prosegue nella nuova proposta di grandi mostre dedicate agli artisti contemporanei.

Proroga fino al 28 maggio a Palazzo Albergati di Bologna la mostra Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente che accoglie le opere più provocatorie, anticonformiste e rivoluzionarie del nostro tempo.
Una mostra che ruota intorno ai tre artisti più discussi ed amati degli ultimi anni e che, attraverso l’esposizione di 60 opere, racconta alcune delle storie più estreme e trasgressive della public art italiana e internazionale, attraverso il dialogo tra il misterioso artista inglese e i più influenti artisti italiani del momento, offrendo un panorama esaustivo e provocatorio sull’arte dei nostri giorni.

Jago, Banksy e TvBoy hanno sovvertito le regole dell’arte, rifiutando di entrare a far parte di un sistema imbrigliato ed escludente; sono tre artisti hanno “creato un precedente” e fatto parlare della loro arte arrivando al cuore del grande pubblico.

Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente si presenta, appunto, come una tripla monografica che mostra le opere più significative di ognuno di loro: dalla Girl with Baloon a Bomb Love di BanksyApparato circolatorio e Memoria di sé di Jago; la serie dei baci e quella degli eroi di TvBoy, oltre a pezzi iconici dell’artista come la coppia “modernizzata” che ha dato vita alla enorme opera che dà il benvenuto all’aeroporto di Roma Fiumicino oppure il Gino Strada con il cartello “stop war” comparso una notte di qualche mese fa sui muri di Milano.
A questi tre nuclei si uniscono poi molte opere di varie generazioni di artisti che da loro hanno preso ispirazione e spunto, o che semplicemente si inseriscono nel percorso “controcorrente” che li caratterizza: da Obey – in mostra con il celebre manifesto Hope, realizzato nel 2008 per sostenere la campagna presidenziale di Barak Obama – a Mr. Brainwash (di cui, tra gli altri, un esemplare della sua Mona Linesa), da Ravo e La ragazza con l’orecchino di perla a Laika e il suo celeberrimo Not this “game” fino a Pau con la sua serie delle Santa Suerte.

Un dialogo – suddiviso in 4 sezioni – che porta il visitatore a cogliere le corrispondenze esistenti tra i diversi orientamenti nell’elaborazione delle tendenze legate all’arte e alla street art europea che, in questo momento, è un punto di riferimento internazionale.

La mostra, con il patrocinio del Comune di Bologna, è prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione di PiumaPop House Gallery e Apapaia.
La mostra vede come sponsor Poema, come mobility partner Frecciarossa Treno ufficiale e Cotabo, come media partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte.
Il catalogo è edito da Skira


Sede
Palazzo Albergati
Via Saragozza, 28
40123 Bologna

Date al pubblico
fino al maggio 2023

Orari di apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00

Info su orari, eventi e biglietti
www.palazzoalbergati.com
www.arthemisia.it
T. +39 051 030141

Hashtag ufficiale
#BolognaControcorrente

Ufficio StampaArthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Fossombrone (Pesaro e Urbino), Galleria Elettra: VAI COL VENTO! Mostra collettiva in omaggio al Giro d’Italia

Lamberto Caravita, La luce del cielo fluente

VAI COL VENTO!

Mostra Collettiva
A cura di Pippo Cosenza e Andreina De Tomassi

Inaugurazione 7 maggio 2023 ore 17.00

Galleria Elettra

Corso Garibaldi, 101 – Fossombrone (PU)

Fino al 29 maggio 2023

Il giorno 7 maggio 2023 alle ore 17.00 inaugura nella nuova Galleria d’arte Elettra, nel centro di Fossombrone (PU), la mostra collettiva Vai col vento! a cura di Pippo Cosenza e Andreina De Tomassi, accompagnata da un contributo di Andrea Baffoni e una ricognizione de “Il Vento nell’Arte”di Elvio Moretti. Il progetto si avvale del patrocinio della provincia di Pesaro Urbino e del Comune di Fossombrone. 

“Buon Vento!” si dice ai velisti e ai ciclisti, messaggio augurale per volare felici nel vento. Quel turbinio invisibile, pulviscolo imprendibile, come lo è spesso la creazione artistica, quell’ànemos, animo, soffio divino che genera la vita. È questa la sfida: raffigurare il dio Eolo, con qualsiasi tecnica, che sia vento di libertà o di rivolta, folle come lo Scirocco, gelido come la Tramontana, brezza marina o tempesta. Uno scultore e ventisei artiste e artisti, tra le Marche e l’Umbria, che hanno accettato la sfida, espongono le loro opere: il primo, all’ingresso ovest di Fossombrone, a Via Pergamino, i secondi, presso la Galleria Elettra, sotto i portici di Corso Garibaldi. È un omaggio al glorioso Giro d’Italia che volerà lungo la Flaminia forsempronese il 13 maggio, unica tappa marchigiana. Proprio il 13 maggio quando, nel 1909, partiva il primo Giro italiano.

L’opera scultorea di Antonio Sorace, alta più di tre metri, che sarà posta all’entrata ovest di Fossombrone, simbolo e memoria cittadina dell’evento ciclistico, è un’enorme ruota che gira col vento. Per la collettiva, tante sono le creazioni, come mille sono le immagini che si accavallano del vento nell’arte. Dai disegni di Leonardo ai Zefiro e Aura di Botticelli, da Tintoretto a Van Gogh, il mantello vibrante di Napoleone per David, i paesaggi modellati dal vento di Corot e Monet, le tempeste tumultuose dei Romantici, le gonne delle parigine rialzate dal vento malizioso della Belle Epoque, i mulinelli polverosi e campestri dei Macchiaioli, le onde delle spighe piegate, i panni stesi al vento, e su, su, fino al vortice dei Futuristi, le aereopoesie, l’areopittura, a perdifiato verso il domani… e poi la fotografia, il cinema, i video, inseguendo sempre il buon vento, quello del cambiamento, quello che ci porterà fortuna.

Salvatore Monaco

“Ma si può dare forma a qualcosa che forma non ha? Una risposta arriva appunto da Vai col vento!, dove le opere prendono le mosse dalle dinamiche naturali con rimandi espressivi riferiti al senso interno della forma e dello spazio. Ma il vento è pensiero trasformante capace di levigare le coscienze proprio come le montagne. Scavate, plasmate e modellate fino a renderle monumentali desideri alla nostra brama di scalarle. E allora inevitabilmente l’immaginazione degli artisti si focalizza su elementi astratti dove l’idea del vento è materializzata come energia ondulante e intersecante, ma con essi non viene meno l’immaginario cosmico e non è un caso che sia così. Il vento stellare, troviamo, e come non ricordare che nel 1931 il Futurismo aeropittorico diventava “cosmico” grazie a Enrico Prampolini, aprendo la strada al processo trasformativo del conseguente Spazialismo di Lucio Fontana. Dunque il vento come energia plasmante dal quale non sono esenti le figure: volti, corpi, talvolta ciclisti veri e propri, incanalati nel flusso atmosferico dove la velocità è sinonimo di modificazione temporale dello spazio. E infine la ruota, il disco, il roteare di forme primarie che intercettano movimenti universali. La ruota che è centro propulsivo di un turbinio aereo, ma che diventa scudo nel grande intervento pubblico tributato da Antonio Sorace in apertura dell’intera manifestazione. Un simbolo di difesa, un’espressione della tenacia con cui oggi l’arte è portata avanti dagli spiriti creativi, spesso nell’indifferenza delle istituzioni, nella distrazione dei media, in totale autonomia e nell’amara constatazione che sì: l’artista è solo a scalare gli aspri tornanti che serpeggiano le salite della cultura. Ma è questo il destino dei pionieri, taccuino in mano o pedali ai piedi, sudando il peso di una testimonianza che diviene monito per il futuro e vento dell’immaginazione per permetterci ancora di sognare.” (Dal testo “Il vento dell’immaginazione di Andrea Baffoni)

All’interno del progetto è prevista la conferenza “Il Vento nell’Arte”di Elvio Moretti.

Artisti: Niccolò Amadori, Angela Balducci, Lauretta Barcaroli, Pietra Barrasso, Angelisa Bertoloni, Lamberto Caravita, Ornella Cosenza, Pippo Cosenza, Leonarda Faggi, Vera Garofalo, Valfrido Gazzetti, Arnhild Kart, Antonia Leonardi, Emilio Leonardi, Giuliano Mammoli, Donatella Marinucci, Luigi Marzo, Salvatore Monaco, Carlo Paci, Simonetta Panzironi, Cecilia Piersigilli, Achille Quadrini, Andrea Silicati, Antonio Sorace, Cinzia Soverchia, Maria Virseda

Extra: Saro Di Bartolo


INFO
 
VAI COL VENTO!
Mostra Collettiva
A cura di Pippo Cosenza e Andreina De Tomassi
Con un contributo di Andrea Baffoni
Con una ricognizione de “Il Vento nell’Arte”di Elvio Moretti
Con il patrocinio di: Patrocini: Provincia di Pesaro Urbino, Comune di Fossombrone
Allestimento: Casa degli Artisti, Spazio 121 Arte
Grafica: Niccolò Amadori
Luci: Eurolight
Catalogo: EdizioneBM
Foto di copertina: courtesy Saro Di Bartolo
Artisti: Niccolò Amadori, Angela Balducci, Lauretta Barcaroli, Pietra Barrasso, Angelisa Bertoloni, Lamberto Caravita, Ornella Cosenza, Pippo Cosenza, Leonarda Faggi, Vera Garofalo, Valfrido Gazzetti, Arnhild Kart, Antonia Leonardi, Emilio Leonardi, Giuliano Mammoli, Donatella Marinucci, Luigi Marzo, Salvatore Monaco, Carlo Paci, Simonetta Panzironi, Cecilia Piersigilli, Achille Quadrini, Andrea Silicati, Antonio Sorace, Cinzia Soverchia, Maria Virseda
 
Inaugurazione mostra 7 maggio 2023 ore 17.00
Galleria Elettra
Corso Garibaldi, 101 – Fossombrone (PU)

Fino al 29 maggio 2023
Orari mostra: dal martedì alla domenica 16.00 – 19.00
Informazioni: tel. 342 3738 966
 
Ufficio Stampa
Roberta Melasecca – Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.cominfo@melaseccapressoffice.it
www.melaseccapressoffice.itwww.interno14next.it

Monza, Belvedere – Villa Reale: Prende il via La mostra “I LOVE LEGO”

Una delle opere in mostra

Alla Villa Reale di Monza arriva dal 29 aprile I LOVE LEGO,
la mostra sui mattoncini colorati più famosi al mondo.
Un’esperienza imperdibile per i tanti bambini appassionati, per le famiglie e per i
tantissimi adulti che continuano a coltivare l’amore per i mattoncini che, ogni anno,
intrattengono e fanno sognare milioni di persone.

Dal 29 aprile la Villa Reale di Monza ospiterà I LOVE LEGO, una mostra pensata per tutti quei bambini, adulti e appassionati degli iconici mattoncini, per sognare e vivere momenti unici all’insegna del gioco e del divertimento. Tra spettacolari e coloratissimi diorami, creazioni artistiche e fantastiche prospettive, fino al 16 settembre 2023 nel Belvedere della Reggia sarà possibile divertirsi all’interno di scenari minuziosamente riprodotti e ambienti realizzati in decine di metri quadrati con oltre mezzo milione dei mattoncini più famosi del mondo.

I LOVE LEGO presenta in scala ridotta dettagliatissime riproduzioni di scenari immaginari: dai castelli ispirati alle epiche battaglie medievali a scene della seconda guerra mondiale; dalla frenesia della città contemporanea coi suoi grattacieli, centro storico, aree ricreative e stazioni ferroviarie agli scorci delle vie del centro storico di tipici villaggi bavaresi; dalla conquista dello spazio, alla suggestiva riproduzione di un paesaggio natalizio estroso e pieno di sorprese.

“Questa mostra – spiega il Sindaco Paolo Pilotto, Presidente del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza – si rivolge in particolare alle famiglie, con un’attenzione non secondaria a moltissimi appassionati, giovani e adulti, fornendo un’occasione particolare per visitare un bene storico che per i bambini può risultare così anche più interessante e accessibile. Oltre al fascino del ‘gioco di costruzioni’, per tutti i visitatori le forme artistiche e tecniche riprodotte con i famosi “mattoncini” rappresentano una possibilità di esperienza creativa e di conoscenza.”

“È una lezione che all’estero hanno appreso prima di noi – specifica l’Assessora alla Cultura, Villa Reale e Parco Arianna Bettin – si pensi ad esempio al Miniaturmuseum di Amburgo e a come esso contribuisca alla valorizzazione e al turismo della Speicherstadt.”

A rendere unica l’esposizione e a legare e valorizzare il territorio brianteo, in mostra un’incredibile installazione site specific che omaggia la città e prodotta dal 63enne monzese Marco Montrasio. A primeggiare sarà infatti l’ambiziosissimo progetto che riproduce in scala l’intera Villa Reale di Monza, un capolavoro dell’architettura neoclassica completo di fronte, ali laterali e corte centrale d’onore, per un totale di 60 mila mattoncini, due metri di lunghezza e un metro e 80 cm di profondità.

Costruzioni e non solo. Attraverso una “caccia al personaggio” – tra grattacieli e palazzi, tra astronavi e cavalieri – il visitatore è invitato a cercare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno delle installazioni: da Harry Potter a Dart Fener, diversi gli ospiti a sorpresa inseriti nelle divere installazioni che accompagnano nella visita tutti coloro che vogliono divertirsi a scovare tra i mattoncini.

A dimostrare quanto i moduli più famosi del mondo siano in grado di “creare arte a 360°”, in mostra al Belvedere della Reggia immancabili saranno anche le tele di Stefano Bolcato, rivisitazioni in versione ‘omini LEGO’ delle più grandi e famose tele e capolavori della storia dell’arte, dalla Gioconda ai più attuali quadri di Frida Kahlo; ma anche le vignette/installazioni comiche del collettivo LEGOlize – autori nel 2016 dell’omonima pagina umoristica che oggi conta oltre 2 milioni di followers sui social – dove la comicità diventa arte.

La mostra I LOVE LEGO, col patrocinio del Comune di Monza, è promossa dal Consorzio Reggia di Monza ed è prodotta e organizzata da Piuma e Arthemisia.

La mostra non è direttamente sponsorizzata da LEGO ma realizzata grazie ad alcuni dei più grandi collezionisti del mondo.

I DIORAMI

WINTER VILLAGE
Questo villaggio invernale, realizzato nel 2018 con circa 62.000 pezzi, è il risultato di un lavoro di studio e costruzione durato 5 anni. Il paesaggio e gli edifici in questo diorama non si trovano in commercio ma sono stati creati partendo dalla mia immaginazione, progettato al cad e raccogliendo i singoli pezzi in tutto il mondo. L’ispirazione principale è passione per la montagna, la neve e la magia del Natale. Molti particolari o edifici sono stati ispirati alla realtà e a momenti legati all’infanzia del costruttore. Il villaggio è stato pensato con l’idea di creare dei “moduli” agganciabili tra loro, permettendo così di farlo crescere anno dopo anno. In questo modo si è riuscito a render- lo sempre più ricco di edifici, scene e dettagli che ricreino l’incantevole atmosfera natalizia di un villaggio invernale di montagna. Oggi il villaggio è composto da 42 moduli e 230 personaggi, molti dei quali insoliti o famosi che non c’entrano nulla con un villaggio natalizio ma che contribuiscono ad arricchirlo e a renderlo unico!

GRANDE DIORAMA CITY
Il Grande Diorama City del 2022, coi suoi circa 160.000 pezzi, è la massima espressione del tema cittadino rappresentato da costruzioni uniche e irripetibili, realizzate interamente con mattoncini originali e utilizzando sia tecniche di costruzione tradizionali sia tecniche anticonvenzionali. I costruttori progettano e realizzano indipendentemente le loro opere usando ispirazioni e stili diversi, utilizzando schizzi, disegni tecnici ma anche software di progettazione assistito dedicati ai mattoncini Lego. La collezione di queste creazioni viene arricchita costantemente da nuove opere composte da migliaia di mattoncini e ricche di particolari. L’assetto urbano viene definito usando software CAD più convenzionali; si delineano così i quartieri del centro storico, i moderni grattacieli, la stazione e le tratte ferroviarie, zone verdi e aree ricreative. Tra le opere esposte spicca il Museo di Scienze Naturali con la sua architettura ottocentesca che racchiude le più importanti specie del mondo animale; divertitevi a trovare le divertenti e paradossali scenette rappresentate al suo interno.

OPERAZIONE NAKAM
Questo spettacolare diorama del 2017 ricostruisce, attraverso circa 160.000 pezzi, lo scenario di un avvenimento storico avvenuto nel 1945 in Friuli (regione del Nord Italia). Rappresenta la rivincita della brigata antinazista che in quel periodo cercava giustizia nelle terre di tutto il paese. La cura dei dettagli e la passione con la quale è stato realizzato sono il punto di forza di questa opera che non conosce precedenti.

DIORAMA CLASSIC SPACE
Ideato e progettato nel 2019 da uno dei più grandi collezionisti al mondo di set e pezzi originali della serie anni ’80 Lego® Classic Space il grande diorama “Spazio” riproduce, con circa 50.000 pezzi, un insediamento minerario lunare. In questo futuristico scenario l’uomo si avvale dell’aiuto di astronavi, droidi e macchinari per la ricerca di nuove risorse. La sua realizzazione è in continuo divenire in quanto di volta in volta si arricchisce di nuovi elementi unici e irripetibili creati dal costruttore che trae ispirazione oltre che dalla serie originale anche dalle più importanti saghe di fantascienza cinematografiche.

VILLAGGIO TIROLESE
Questo diorama del 2017 è la riproduzione un villaggio Tirolese in circa 90.000 pezzi, nessun paese in particolare ma si ispira all’atmosfera unica che si respira nelle vie di quei luoghi di montagna. Alcuni edifici sono parziali riproduzioni di edifici realmente esistenti delle zone dell’Alto Adige (regione del Nord Italia). Progettato senza l’ausilio di strumenti CAD ha richiesto 2 anni di per la sua realizzazione per via della difficolta del reperimento dei pezzi e per il vero e proprio impegno nella costruzione.

GRANDE DIORAMA CASTELLO
Il grande diorama castello nasce nel 2021 dalla voglia di ricreare i famigerati scenari del medioevo. Il diorama è soggetto a numerosi cambiamenti nel corso degli anni e si evolve di anno in anno con l’aggiunta di nuove zone e costruzioni. Qui, coi suoi circa 250.000 pezzi, riproduce i laghi le foreste attraversate dai cavalieri, il castello del re della casata del Leone d’Oro e i sentieri che attraversano la foresta. Oltre la foresta, dove risiedono pericolosi fuorilegge, si erge l’imponente castello dei Falconi Neri, costruito su una montagna e fortificato da alte mura e torrioni. Al suo interno la sontuosa sala dove il re incontra i visitatori. A contorno di questi fantastici scenari si sviluppano le fattorie dove i contadini lavorano instancabili.

GRANDE SCALO MERCI
Treni, vagoni, binari, magazzini, tutto insieme a formare un gigantesco scalo merci degno dei più accurati plastici ferroviari! Realizzato nel 2023 e composto da 15.000 pezzi, il tutto è impreziosito dalla grande stazione centrale che regola il traffico dei passeggeri e dei convogli. Ricco di dettagli riporta fedelmente le attività quotidiane di carico e scarico delle merci in transito; immaginate le manovre di movimentazione dei convogli e dei singoli vagoni attraverso l’intricato circuito ricco di scambi e binari morti.


Titolo
I love Lego

Sede
Belvedere – Villa Reale di Monza
Viale Brianza, 1
20900 – Monza (MB)

Date di apertura al pubblico
29 aprile – 16 settembre 2023

Con il Patrocinio di
Comune di Monza

Mostra prodotta e organizzata da
Piuma
Arthemisia
Consorzio Villa Reale e Parco di Monza

Orario apertura
Sabato, domenica e festivi 10.30 – 18.30
(Ultimo ingresso 17.30)
Chiuso dal lunedì al venerdì

Aperture straordinarie
1 maggio
15 agosto
2 giugno

Biglietti di ingresso
Intero € 12,00

Ridotto € 10,00
bambini dai 6 ai 14 anni, fino a due adulti che
accompagnano un bambino

Biglietti Villa + Mostra
Intero € 17,00
Ridotto € 15,00

Sito
www.reggiadimonza.it

Hashtag ufficiale
ILoveLegoMonza

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso
sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306
Ufficio stampa Reggia di Monza
comunicazione@reggiadimonza.it

Ufficio stampa Reggia di Monza
comunicazione@reggiadimonza.it
T. +39 039 39464201


Bologna: The rooom presenta la mostra “Le energie della Persia” a cura di Eleonora Frattarolo

Majid Bita

LE ENERGIE DELLA PERSIA

a cura di Eleonora Frattarolo

con la partecipazione di Roya Khadjavi

Opere di Majid Bita, Tooraj Khamenehzadeh, Sima Shafti, Amir Sharifpour, Sepideh Salehi e Kamran Taherimoghaddam

THE ROOOM, via Galliera 8, Bologna

04 maggio – 31 maggio 2023

Inaugurazione 04 maggio h 19

Rsvp press@therooom.it

La mostra d’arte contemporanea LE ENERGIE DELLA PERSIA, a cura di Eleonora Frattarolo, con la partecipazione di Roya Khadjavi, verrà inaugurata il 4 Maggio 2023 alle ore 19, nello spazio di THE ROOOM, studio di comunicazione per la sostenibilità, che ha sede a Bologna nello storico palazzo Montanari Aldrovandi in via Galliera 8. Ancora una volta, con questa mostra, THE ROOOM afferma l’importanza nevralgica della creatività nello sviluppo di una cultura condivisa, che spinge, sostiene e sprona la formazione di una coscienza civile attenta alla protezione dei beni comuni, alle emergenze ecologiche, alle diseguaglianze economiche, alla parità di genere e alla difesa dei diritti umani.

Amir Sharifpour

LE ENERGIE DELLA PERSIA implica la convinzione che la cultura sia il più potente strumento di semina e produzione di consapevolezza sociale e di forza trainante del cambiamento.

Protagonisti dell’esposizione sono gli artisti iraniani Majid Bita, Tooraj Khamenehzadeh, Sima Shafti, Amir Sharifpour, Sepideh Salehi e Kamran Taherimoghaddam, che con linguaggi diversi vivono la drammatica attuale situazione del proprio Paese certi che per comprendere il presente occorra conoscere il passato, certi che l’immaginazione e l’arte siano strumenti più potenti dei cannoni per conquistare libertà di pensiero e parità tra esseri umani.

The Rooom

THE ROOOM, concept studio con sede nell’affascinante cornice di Palazzo Aldrovandi Montanari, offre servizi di comunicazione alle imprese sui temi legati alla sostenibilità, all’innovazione, alla creatività e alla responsabilità sociale. THE ROOOM è anche uno spazio di contaminazione tra sfere economiche e creative che prende vita attraverso una programmazione di iniziative multidisciplinari ed eventi che ispirano nuove idee e generano consapevolezza sulle tematiche ambientali, economiche e sociali.


INFO UTILI
 
LE ENERGIE DELLA PERSIA a cura di Eleonora Frattarolo con la partecipazione di Roya Khadjavi
Dove: the rooom, via Galliera n. 8 – 40121 Bologna
dal 04 maggio al 30 maggio 2023
Inaugurazione: 04 maggio 2023 dalle 19 alle 22
Orari di apertura: dal 05 maggio al 31 maggio 2023 da lunedì al venerdì: 9.30-12.30 / 15.00-18.00
Contatti: www.therooom.it
La partecipazione è su prenotazione a press@therooom.it

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