Genova, Palazzo Ducale: mostra “Cinque minuti con Van Gogh. A tu per tu con un Capolavoro”

Vincent Van Gogh, Paesaggio con covoni e luna nascente, 1889
Olio su tela, cm 72×91,3 – © Kröller – Müller Museum, Otterlo, The Netherlands

Dopo il grande successo di “Cinque minuti con Monet” a Palazzo Ducale di Genova torna il format che consente
di stare a tu per tu con i grandi capolavori della storia dell’arte.
Questa volta con l’artista più amato al mondo, Van Gogh.

La mostra aprirà al pubblico venerdì 12 maggio a partire dalle ore 15.00.

Nel 2020, in pieno Covid, Palazzo Ducale di Genova e Arthemisia hanno lanciato un nuovo format: la fruizione “a tu per tu” con i grandi capolavori dell’arte.
La prima volta è toccato a Monet, padre dell’Impressionismo. Migliaia di visitatori hanno potuto godere della bellezza delle Ninfee come non succede mai nei musei o nelle mostre: da soli, in un rapporto intimo e intenso con l’opera d’arte.
Il format, di grande successo, ha ricevuto un importante riconoscimento, il premio Cultura+Impresa 2020-2021.

Questa volta tocca all’artista più amato al mondo, Vincent Van Gogh, di cui sarà esposta una delle sue opere iconiche, Paesaggio con covoni e una nascente realizzato a Saint-Rémy-de-Provence nel luglio 1889.

Nel periodo di maggiore instabilità mentale, Van Gogh realizza quest’opera durante il suo ricovero volontario presso il manicomio di Saint-Paul-de-Mausole e riproduce il panorama che scorgeva dalla finestra della sua cella: un campo di grano, dipinto ad ogni cambio di stagione, a diverse ore del giorno, che diventerà presto il soggetto dominante delle opere di questo periodo e quasi un’ossessione per lui.

Dal prossimo 12 maggio e fino al 10 settembre 2023, questo capolavoro sarà esposto a Palazzo Ducale nella Cappella del Doge, per essere ammirato in solitudine (o in coppia, o in famiglia, ma comunque in modo intimo ed esclusivo).
L’esposizione, a cura di Costantino D’Orazio, è promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la CulturaComune di GenovaRegione Liguria eArthemisia, in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo.
La mostra vede come sponsor tecnico Acuson.


Informazioni e prenotazioni
T. +39 010 8171600
www.palazzoducale.genova.it
www.arthemisia.it

Hashtag ufficiale
#CinqueMinutiConVanGogh

Biglietti
Intero
 € 8,00
Ridotto
 € 7,00

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Chiasso (Svizzera), m.a.x. museo: ORIO GALLI. Grafica e grafismi

Orio Galli, Senza titolo, 1999, Ecoline, 100 x 70 cm Collezione m.a.x. museo, Chiasso Fotografia di Carlo Pedroli

CHIASSO (SVIZZERA) | m.a.x. museo

DAL 30 APRILE ALL’8 OTTOBRE 2023

ORIO GALLI
GRAFICA E GRAFISMI

L’esposizione ripercorre oltre metà secolo di carriera del designer, grafico, pittore, illustratore, calligrafo e disegnatore satirico svizzero, attraverso più di 300 pezzi fra schizzi, bozzetti, disegni acquerellati, carte intestate, manifesti, cartoline, pubblicazioni varie e libri d’artista.

Fino all’8 ottobre 2023, il m.a.x. museo a Chiasso (Svizzera) presenta la prima antologica di Orio Galli (1941), designer, grafico, pittore, illustratore, calligrafo e disegnatore satirico svizzero.
L’esposizione, curata da Mario Piazza e Nicoletta Ossanna Cavadini, nuovo appuntamento del filone dedicato alla graphic design, ripercorre oltre cinquant’anni di carriera di Orio Galli, autore che ha saputo usare un registro linguistico personale volto a una ricerca estetica non disgiunta da un impegno etico, attraverso più di 300 pezzi fra schizzi, bozzetti, disegni acquerellati, carte intestate, manifesti, cartoline, pubblicazioni varie e libri d’artista.

La cifra grafica di Galli risiede nella continua dialettica fra segno libero e segno strutturato, fra informalità e geometria, tra improvvisazione e disciplina. La passione per la calligrafia e la gestualità porta Orio Galli a dare ai suoi lavori grafici una impronta spesso pittorica, con forte sensibilità cromatica. Nicoletta Ossanna Cavadini, infatti, afferma che “la grafica di Orio Galli si articola, da un lato su modalità care alla “scuola svizzera” in cui sono leggibili le griglie modulari, la grammatica della Concrete Kunst, l’uso della diagonale anche per il lettering, aspetti capaci di creare effetti dinamici di forte impatto percettivo; dall’altro su un’impostazione a composizione visiva libera, basata sul gesto creativo con forme di scrittura espressiva; altra e ultima pista indagata da Galli è la giustapposizione fra la emozionale immagine fotografica e lo slogan tipografico”.

Il percorso espositivo, organizzato secondo un criterio tematico-cronologico, analizza il processo ideativo dal quale sono scaturiti i progetti che hanno caratterizzato il suo lungo iter creativo, dai manifesti – celebre è quello Ticino: terra d’artisti del 1984 -, corporate identity, logo, come quello realizzato negli anni settanta per l’Ente ticinese per il turismo, stemmi per i Comuni del Cantone Ticino oltre che stampati ufficiali per la Confederazione elvetica, francobolli, dépliant e brochure. Galli vince più volte il concorso de “I più bei libri svizzeri” e molte delle copertine dei suoi libri ottengono menzioni.

Orio Galli, nato a Milano nel 1941 dal ticinese Sergio Galli e dalla milanese Adele Redaelli, i quali nel 1943 rientrano in Svizzera, frequenta la scuola dapprima a Lugano, in seguito l’apprendistato di grafico vetrinista e poi a Zurigo la Kunstgewerbeschule (Scuola di Arti Applicate) dove ha modo di conoscere all’inizio degli anni sessanta Oliviero Toscani, Antonio Tabet e Flavio Rimoldi, che studiavano alla scuola di grafica nella stessa città. Dopo varie frequentazioni milanesi e alcuni corso all’Accademia di Belle arti di Milano, nel 1963 Orio Galli consegue il certificato federale di grafico a Bienne, ed è il primo in Ticino a ottenere l’attestato cantonale di grafico emesso nella nuova formula istituzionale. Sul finire degli anni sessanta, è vicino all’ambiente milanese dei grafici svizzeri e a quello di Monte Olimpino a Como, diretto da Bruno Munari. Entra quindi in contatto con Max Huber, Heinz Waibl.

Orio Galli inizia la libera professione di grafico nel 1968 aprendo il suo studio a Caslano, nei pressi di Lugano. Tra i suoi primi lavori, si ricorda quello per l’Hotel Olivella au Lac a Morcote che gli fa conquistare importanti committenze, come quelle dell’Ente Turistico Ticinese e dell’Ente turistico Locarno e Valli, ai quali propone un’immagine grafica innovativa, completata dalla realizzazione del logo Ticino, e poi quello della città di Locarno, unito allo slogan: “Locarno… naturalmente”. Cura importanti realizzazioni grafiche anche su incarico della RTSI (Radio Televisione della Svizzera italiana), l’OCST (Organizzazione cristiano-sociale ticinese) e l’UNST (Ufficio nazionale svizzero del turismo).

La sua lunga carriera lo porta a diventare uno dei più rinomati grafici a livello svizzero. Oltre ai loghi, realizza brochures, dépliant e studi di lettering e layout per “Malcantone”, “Monte Generoso” e il più celebre “Il Mendrisiotto, una regione viva”.

Molti sono gli elaborati grafici svolti per la Confederazione, dalla grafica per i censimenti dell’Ufficio federale di statistica al logo e le proposte di attualizzazione dello stesso per l’Ufficio federale della comunicazione, passando per i prospetti di votazione e i manifesti per il 700esimo.

Inoltre, Orio Galli ha eseguito vari studi sulla croce svizzera, reinterpretandola sia dal punto di vista artistico, sia dal punto di vista geometrico.

All’attività di grafico, Orio Galli affianca per alcuni anni quella di docente alla CSIA.

Orio Galli, Senza titolo, 1999, Ecoline, 100 x 70 cm Collezione m.a.x. museo, Chiasso Fotografia di Carlo Pedroli

In occasione dell’antologica, Orio Galli ha donato il suo corposo archivio grafico al m.a.x. museo: le opere sono quindi entrate a far parte della collezione d’arte del Centro Culturale Chiasso. L’archivio delle vignette satiriche è stato invece donato all’Archivio Cantonale Prezzolini della biblioteca Cantonale di Lugano.

Accompagna la mostra un catalogo bilingue Fidia Edizioni d’arte, Lugano.

La rassegna gode del patrocinio morale di Ticino Turismo e del contributo del progetto Cultura in Movimento.

La mostra inoltre è realizzata in sinergia con la Biblioteca cantonale di Lugano, la quale presenta una selezione di opere presso la sua sede (Miscellanea e vignette satiriche, 29 aprile –30 giugno 2023; – I «Galligrammi d’Orio» e la grafica libraria, 3 luglio – 2 settembre 2023).

L’esposizione è resa possibile grazie al Dicastero Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino – Fondo Swisslos, del progetto Cultura in Movimento, e il contributo dell’associazione amici del m.a.x. museo (aamm).


ORIO GALLI. GRAFICA E GRAFISMI
Chiasso (Svizzera), m.a.x. museo (Via Dante Alighieri 6),
30 aprile – 8 ottobre 2023
a cura di Mario Piazza e Nicoletta Ossanna Cavadini
 
Orari
martedì – domenica, ore 10.00 – 12.00 e 14.00 – 18.00
 
Indirizzo e informazioni:
Via Dante Alighieri n.6
CH-6830 CHIASSO
Tel. 0041 58 122.42.52
info@maxmuseo.ch
www.centroculturalechiasso.ch
 
 
Ingresso
Intero: CHF/Euro 10.-
Ridotto: CHF/Euro 7.- (AVS/AI, over 65 anni, studenti, FAI SWISS, FAI, TCS, TCI, convenzionati)
Scolaresche e gruppi di minimo 15 persone: CHF/Euro 5.-
Metà prezzo: Chiasso Card
Gratuito: Carta Raiffeisen, bambini fino a 7 anni, Aiap, associazione amici del m.a.x. museo, giornalisti, ICOM, Passaporto Musei Svizzeri, Visarte
Entrata gratuita: ogni prima domenica del mese
 
Ufficio stampa Svizzera
Laila Meroni Petrantoni
m.a.x. museo
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CLP Relazioni Pubbliche
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A L’Arca di Teramo arriva eXtralap, laboratorio arti performative – Laboratori Performance Talk

A L’Arca di Teramo arriva eXtralap
un laboratorio urbano di arti performative

Laboratori – Performance – Talk – Proiezioni

A cura di Roberta Melasecca

Apertura e presentazione 10 maggio 2023 ore 17.30

L’Arca – Laboratorio delle arti contemporanee
Largo San Matteo – Teramo

10 maggio – 18 giugno 2023

Il 10 maggio 2023 prende il via, presso gli spazi de l’Arca – Laboratorio delle arti contemporanee di Teramo, la prima edizione di eXtralap – laboratorio arti performative, un laboratorio dedicato alla ricerca artistica nel campo delle arti performative, a cura di Roberta Melasecca, all’interno di eXtramuros, un progetto promosso dall’Associazione culturale blowart, coordinato dal consigliere comunale delegato dall’Amministrazione Comunale, Luca Pilotti, con il contributo dello stesso Comune e il patrocinio di Cittadellarte Fondazione Pistoletto. 

eXtralap è un laboratorio urbano intensivo, aperto a tutta la cittadinanza, che riflette e incarna l’idea di una città aperta, osmotica, circolare, che vuole connettersi al panorama artistico nazionale e ai centri di produzione artistica regionali e incentivare così la nascita una comunità unita, attiva, dialogante, attenta alle visioni, che aiuta, che supporta, che crea, che illumina, che consola, che immagina, che impara dai processi virtuosi, che accoglie proposte e dinamiche inedite. Infatti, tutti i laboratori vogliono indagare quali sono i processi dell’andare e tornare nella propria terra e nella propria città con la consapevolezza di voler essere costruttori in prima persona di un sistema fluido che non comprende barriere e frontiere ma ci fa diventare contemporaneamente cittadini della nostra città e cittadini del mondo.

Dal 10 maggio al 18 giugno, pertanto, gli spazi del polo museale teramano saranno animati da ben 13 laboratori: il ricco e intenso programma prevede anche 5 talk con la proiezione in esclusiva del film “Franko B Because of love”, a cura di Palazzo Lucarini Contemporary – che quest’anno festeggia i trenta anni di attività culturale – e dedicato alla vita di Franko B, una delle figure cardine del mondo dell’arte performativa contemporanea, e del documentario “La traversata delle Alpi” di Renato Petrucci, a cura di CORPO.doc | performance e arti visive promosso dal Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (CAPPA) di Pescara – la cui edizione 2023 inaugura il prossimo 19 maggio – che documenta l’intervento installativo dell’artista Fabio De Sanctis a Penne il 23 marzo 1975. Il 15 e 16 giugno, invece, due giornate dedicate ai progetti-laboratori dei vincitori della Call eXtralap, dedicata a Under 35. 

Saranno, dunque, tutte le opere risultanti dai laboratori a costruire il vero e proprio allestimento dello spazio museale: un lavoro corale che prenderà vita di giorno in giorno e che sarà visibile nella sua completezza solo il 18 giugno 2023, giornata non della fine di un progetto ma di inaugurazione di tutte le opere prodotte. 

Sempre il 18 giugno è previsto anche un incontro con tutti gli artisti teramani che hanno fatto la storia culturale della città, dagli anni ’70 agli anni ’90. 

I laboratori inizieranno nel mese di maggio con un approfondimento del nostro mondo dei sogni, che trae ispirazione dalle tecniche del Social Dreaming e Sand Play, con il laboratorio Corpi sognanti di Mandra Cerrone coadiuvata dallo psicoanalista Marco Alessandrini, per passare poi a tematiche connesse all’ambiente e al nostro rapporto con l’ecosistema nel laboratorio Peradam di Nora Lux e in Da codirosso a pettirosso di Monica Pirone. Il mese di giugno verrà inaugurato con l’azione performativa New Humans di Lucrezia Testa Iannilli, tra il museo e i portici di Corso S. Giorgio; a seguire il laboratorio di fotografia Mobile – Immobile di Silvia Stucky e quello di disegno Camminare dentro di Eva Gerd. Dal laboratorio di Paolo Angelosanto, si procede con Tutto scorre di Francesca Lolli, incentrato sul tema dell’acqua, e con Langelo di Alessandra Cristiani, performance e laboratorio di fotografia. Anche il laboratorio di Francesca Romana PinzariTransito sacro, si svolgerà in parte all’interno de L’Arca e, nella sua azione finale, apparirà come una processione laica con partenza da Corso de Michetti; seguiranno il laboratorio Realtà istantanee di Barbara Lalle Marco Marassi, incentrato sul confine del contatto relazionale, e Non partenza, volo di Giovanna Lacedra, una narrazione sincera ed emozionale, attraverso la scrittura di lettere sul sogno, sulla meta, sull’ambizione che ha generato la partenza dalla propria città. I laboratori termineranno con l’azione performativa-partecipativa Il Mare di Teramo degli artisti innocenti lungo Corso S. Giorgio e Piazza Martiri. 

ArtistəPaolo Angelosanto, Artisti Innocenti, Mandra Cerrone, Alessandra Cristiani, Eva Gerd, Giovanna Lacedra, Barbara Lalle e Marco Marassi, Francesca Lolli, Nora Lux, Francesca Romana Pinzari, Monica Pirone, Silvia Stucky, Lucrezia Testa Iannilli. 

Centri di produzione artistica: Accademia di Belle Arti de L’AquilaCORPO.doc | performance e arti visive promosso dal Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (CAPPA) di Pescara, Palazzo Lucarini Contemporary – Trevi (PG); MuseoLaboratorio Ex Manifattura Tabacchi – Città Sant’Angelo (PE); Spazio Matta – Pescara (PE).


PROGRAMMA

10 maggio ore 17.30: APERTURA AL PUBBLICO – Presentazione Laboratori
14 maggio ore 17.00: CORPO.doc | performance e arti visive promosso dal Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (CAPPA) di Pescara. Talk con Ivan D’Alberto, Linda Musa. Presentazione nuova edizione di CORPO.doc | performance e arti visive dal 19 maggio al 20 giugno 2023. Proiezione “La traversata delle Alpi” di Renato Petrucci
17 maggio: MONICA PIRONE “Da codirosso a pettirosso” Laboratorio ore 10-13 / 16-19
18 maggio ore 17.30: MUSEOLABORATORIO Talk con Enzo De Leonibus
18-19 maggio: NORA LUX “Peradam” Laboratorio ore 10-13 / 16-19
20 maggio ore 17.00: ACCADEMIA BELLE ARTI L’AQUILA Talk con Elena Bellantoni, Silvano Manganaro
21 maggio: MANDRA CERRONE “Corpi sognanti” con Marco Alessandrini Laboratorio ore 10-13 / 16-19
31 maggio ore 17.00: SPAZIO MATTA Talk con Marcella Russo, Annamaria Talone
1 giugno: LUCREZIA TESTA IANNILLI “New Humans”Azione performativa ore 16 L’Arca; dalle ore 14 Portici Piazza Martiri
2-3 giugno: SILVIA STUCKY “Mobile – Immobile” Laboratorio ore 10-13 / 16-19
2-3 giugno: EVA GERD “Camminare dentro” Laboratorio ore 10-13 / 16-19
3 giugno ore 16.00: PALAZZO LUCARINI CONTEMPORARY Talk con Maurizio Coccia. Proiezione film “Franko B Because of love”
3-4 giugno: PAOLO ANGELOSANTO “Work in progress” Laboratorio ore 10-13 / 16-19
6-7-8 giugno: FRANCESCA LOLLI “Tutto scorre” Laboratorio ore 10-13 / 16-19
8-9 giugno: ALESSANDRA CRISTIANI “Langelo” Laboratorio ore 10-13 / 16-19
9-10 giugno: FRANCESCA ROMANA PINZARI “Transito sacro”. Laboratorio venerdì ore 10-13 / 16-19. sabato ore 10-13 L’Arca; ore17 da Corso De Michetti
10-11 giugno: BARBARA LALLE / MARCO MARASSI “Realtà istantanee” Laboratorio ore 10-13 / 16-19
15-16 giugno: VINCITORI CALL EXTRALAP Laboratorio ore 10-13 / 16-19
17 giugno: GIOVANNA LACEDRA “Non partenza, volo” Laboratorio ore 10-13 / 16-19
17 giugno : ARTISTI INNOCENTI “Il Mare di Teramo” Azione performativa dalle ore 17 Piazza Martiri
18 giugno ore 16.00: INCONTRO “Io mi ricordo” Narrazioni della vita culturale anni ’70 – ’90
18 giugno ore 18.00: Vernissage


INFO
 
eXtralap
laboratorio arti performative
I edizione
a cura di Roberta Melasecca
all’interno di eXtramuros
Comitato scientifico: Roberta Melasecca, Michela Becchis, Simona Isacchini
 
eXtramuros
Con il patrocinio di: Comune di Teramo
In compartecipazione con: Comune di Teramo
Con il patrocinio di: Cittadellarte Fondazione Pistoletto ONLUS
Promosso da: Associazione blowart
Coordinamento: Luca Pilotti – Consigliere comunale delegato dall’Amministrazione Comunale
Direzione artistica e organizzativa: Roberta Melasecca, Pina Manente
Thanks to: Supermercato Re Mercato – Bisenti; Savini Costruzioni; Mediterranea Surgelati

Contatti e Comunicazione
Roberta Melasecca
extramurosteramo@gmail.com
roberta.melasecca@gmail.com
tel. 3494945612
www.melaseccapressoffice.it
Facebook: www.facebook.com/extramurosteramo
Web: https://extramurosproject.wordpress.com

Brescia, Vigneto Pusterla: EXPECT MORE, l’opera luminosa di Massimo Uberti

Massimo Uberti, EXPECT MORE, ph M. De Luca

BRESCIA
AL VIGNETO PUSTERLA

EXPECT MORE

L’OPERA LUMINOSA
SITE-SPECIFIC

DI MASSIMO UBERTI

Il Vigneto Pusterla di Brescia ospita, fino a settembre 2023, EXPECT MORE, l’opera luminosa di Massimo Uberti, che l’artista bresciano ha appositamente pensato per il più esteso vigneto urbano d’Europa.
EXPECT MORE di Massimo Uberti, a cura di Ilaria Bignotti in collaborazione con Camilla Remondina, è stato commissionato da Cherubini S.p.A. e accolto dall’azienda vinicola Monte Rossa, nell’àmbito del progetto La Via delle Sorelle, l’itinerario di circa 130 chilometri che unisce Bergamo a Brescia, lungo il territorio naturalistico delle due province, promosso dai Comuni e dalle Province delle due città, ideato e coordinato dall’associazione Slow Ride Italy e realizzato nel contesto di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

L’installazione site-specific di Massimo Uberti, realizzata in ferro e green neon, innovativa soluzione di illuminazione sostenibile applicata nell’installazione artistica, racconta la promessa di una continua evoluzione per dare sempre di più e trasmettere un messaggio di apertura verso aspettative più ampie nei confronti di se stessi e del territorio.

L’arte è luce che guida lo spettatore lungo un percorso di crescita e incontro, di ricerca e di progresso. EXPECT MORE è l’invito ad andare oltre l’immediato e ad aprirsi alla scoperta, promessa di maggiori aspettative verso la realtà e sé stessi.

L’installazione nasce dall’incontro e condivisione tra la filosofia aziendale di Cherubini S.p.A. e la volontà dell’artista di dare forma ad un messaggio che considera così importante: “aspettarsi di più e migliorare, migliorarsi, sempre”.

“Dopo Light is Life – Festa delle luci A2A, il Colle Cidneo torna ad illuminarsi grazie alla Capitale Italiana della Cultura. Questa volta siamo su uno dei suoi versanti, magnificamente immersi nel Vigneto Pusterla, un piccolo gioiello incastonato sotto il nostro Castello. Una location suggestiva che fa da splendida cornice alla prima delle opere artistiche che illuminano e arricchiscono La Via delle Sorelle, il cammino che unisce Brescia e Bergamo inaugurato pochi giorni fa” commenta la vicesindaco Laura Castelletti. “Sono particolarmente affezionata a La Via delle Sorelle, e scoprire oggi insieme la prima opera artistica che la arricchisce è per me emozionante, rende tutto questo ancora più reale e concreto. L’opera EXPECT MORE di Massimo Uberti è poi legata alla luce e, ancora una volta, chiude perfettamente il cerchio intorno alla Città illuminata che tanto abbiamo voluto come slogan per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura. Sono certa che in tanti – conclude – saliranno fino a qui per scoprire questo angolo di meraviglia e, perché no, partire alla scoperta de La Via delle Sorelle”.

Ilaria Bignotti, curatrice del progetto e membro di Slow Ride Italy, racconta: “L’installazione di Uberti è la perfetta icona della Capitale Italiana della Cultura 2023, il cui claim è: La Città Illuminata. EXPECT MORE, infatti, ci illumina la strada da seguire. Il messaggio che vuole dare a chi ha appena intrapreso La Via delle Sorelle a Brescia è Aspettati di più da questo nuovo viaggio, non il solo camminare ma vivere un’esperienza a 360° nel territorio, e per chi è giunto al termine, arrivando da Bergamo, è un invito a non fermarsi e continuare il proprio percorso di scoperta e riscoperta. L’opera parla persino del luogo in cui è collocata, Aspettatevi di più dalle uve che vedrete crescere in questi mesi sotto la sua luce”.

Luciana Cherubini, marketing manager di Cherubini Group, afferma: “La capacità di essere in costante movimento e di andare oltre, è ciò che sin dalle origini muove la nostra evoluzione e abbiamo trovato la formula che meglio esprime l’energia positiva di questo tendere verso “qualcosa in più”. EXPECT MORE è il claim che abbiamo creato per condividere la filosofia di Cherubini Group, il modo di fare e di pensare che contraddistingue il passato, il presente ed il futuro della nostra realtà. È da un lato l’invito a mantenere un’alta aspettativa nei nostri confronti, dall’altro la promessa da parte nostra del massimo impegno ad offrire più di ciò che ci si aspetta. EXPECT MORE è un’affermazione concisa e sintetica, ma in grado di ispirare ampi scenari: da qui nasce la collaborazione con Massimo Uberti, che ha saputo elevare il messaggio ad un ulteriore livello, aprendolo al dialogo con il pubblico di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”.

“È con entusiasmo che il Vigneto Pusterla accoglie EXPECT MORE, opera che impreziosirà e illuminerà non solo il cammino dei bresciani, ma di tutti coloro che – arrivando al cospetto del Cidneo – si lasceranno stupire da questo scorcio di natura divenuto con orgoglio galleria d’arte a cielo aperto. EXPECT MORE esprime ottimismo, voglia di innovare e di guardare al futuro con impegno, fiducia e consapevolezza, gli stessi valori che Monte Rossa ogni giorno diffonde con la sua filosofia ed esprime attraverso il proprio vino”, così commenta Emanuele Rabotti, patron di Monte Rossa e proprietario del vigneto Pusterla.

Massimo Uberti – Note biografiche

Massimo Uberti (Brescia, 1966) esordisce agli inizi degli anni ’90 dopo l’esperienza come membro del gruppo d’artisti dello spazio Lazzaro Palazzi di Milano.

Spazio, luce e superficie sono gli elementi che da sempre mette al centro della sua ricerca per plasmare opere che si inseriscano nel territorio e creare luoghi paralleli, irreali che ridisegnano temporaneamente il Paesaggio. Un luogo illusorio e ricco di suggestioni che si confronta con il reale, forma un tempo presente in cui ci si ferma per riflettere e per pensare o più semplicemente per sognare, uno spazio “per abitanti poetici”.

Negli ultimi anni è stato partecipe di molte esposizioni in Italia e all’estero: ESSERE SPAZIO (2020), nell’oasi del WWF al Lago di Burano; PARRAN FAVILLE (2021) in collaborazione con l’UNESCO e la Città di Verona; Today I Love You (2021) all’University Medical Centre di Amsterdam; ORBITA (2022), vincitrice del PAC proposto dal MIBACT e CITTA’ IDEALE (2022) esposta al NOOR Festival di Riyadh.


DATI TECNICI E INFORMATIVI DELL’OPERA

Artista: Massimo Uberti
Titolo: EXPECT MORE
Anno: 2023
Materiali: green neon, ferro, trasformatori
Dimensioni: 3×12 m
Tipologia di opera: installazione luminosa site-specific
Posizionamento temporaneo: Vigneto Pusterla, Brescia
Progetto a cura di: Ilaria Bignotti
Con la collaborazione di: Camilla Remondina

ENTI E PARTNER DI PROGETTO
Commissionato da:
Cherubini S.p.A.

In collaborazione con:
Vigneto Pusterla – Società Agricola Monte Rossa Srl

Progetto artistico nell’ambito del cammino:
La Via delle Sorelle, coordinato da Slow Ride Italy
 
Ufficio stampa Massimo Uberti Studio
CLP Relazioni Pubbliche
Marta Pedroli | T. +39.02.36755700 | M. +39.347.4155017 | marta.pedroli@clp1968.it | www.clp1968.it

Sutri (Viterbo): Bruno, Auro & Celso CECCOBELLI in mostra – ISTANTE MENTE SU TRINO

In alto: Bruno Ceccobelli ”Etrusci ludentes” 2012, pirografia su legno, 64 x 85,5 cm
In basso: Auro&Celso Ceccobelli ”Tu nel Rilfesso” 2023, pneumagrafia su cartoncino con olio esausto e terre colorate, bici Bianchi anni ’90, 117,5 x 92,5 cm (dittico sinistra) – Auro&Celso Ceccobelli ”Tu nel Rilfesso” 2023, pneumagrafia su cartoncino con olio esausto e terre colorate, bici Bianchi anni ’90, 117,5 x 92,5 cm (dittico destra)

Bruno, Auro & Celso Ceccobelli 
ISTANTE MENTE SU TRINO

A cura di Silvia Previti

10 maggio | 18 giugno 2023

Inaugurazione: mercoledì 10 maggio 2023 ore 18.00

Galleria Alice Schanzer

Piazza del Comune 43 
Sutri (VT)

La Galleria Alice Schanzer di Sutri (Viterbo) è lieta di ospitare la nuova esposizione Istante Mente Su Trino  di Bruno, Auro e Celso CECCOBELLI  a cura di Silvia Previti, che inaugurerà il 10 maggio ore 18.00 e sarà visitabile fino al 18 giugno 2023. 

La mostra, il cui titolo si deve a Bruno, noto appassionato di calembour, di simbologia e rimandi a diverse dottrine, alchemiche, spirituali e religiose è (secondo l’Artista) un progetto espositivo intorno a una riflessione poetica e filosofica sul significato del tempo (“Istante mente” l’istante è il momento di un tempo che passa, mente voce del verbo mentire )  sulla spiritualità intrinseca di una famiglia intesa come Genius loci e cenacolo eterno (“Su Trino” deriva da Sutri, Trino come Trinità – Eternità ) ecco il miracolo alchemico dell’Arte Reale, formula per un tempo infinito.

Sutri, borgo che profuma di storia antica e sussurra le origini di un remoto inconscio collettivo, si delinea come fondale affine per la “nuova bottega” della famiglia Ceccobelli che, con questa mostra, da Todi viene trasferita in un’Etruria fertile di tracce secolari e nuove suggestioni.

Bruno, Auro e Celso Ceccobelli dialogano insieme ad alti livelli come veri poeti sorgivi, mettendo al centro la ritualità dell’operazione artistica, la sacralità della laude, l’ironia sottile nella scelta delle parole e dei riferimenti spirituali vibranti, rivolti ad “un’evangelizzazione” su più piani del pubblico.

Una conversazione tra due generazioni che si estende in verità ad un confronto più ampio nella storia.

Mercoledì 10 maggio sarà inoltre ospite al vernissage Roberto Gramiccia, scrittore, medico e critico d’arte, che introdurrà il lavoro artistico dei Ceccobelli e, in quest’occasione, presenterà al pubblico l’ultimo suo saggio intitolato “La notte più buia”. 

Un’opera di immaginazione e ricordi scritta durante la pandemia da Covid-19, in cui il vissuto dell’autore si fonde con l’ansia del contagio, con la crisi che abbiamo attraversato. Più che un’autobiografia, un intenso “saggio narrato” sulla crisi della Sinistra, della politica, della medicina e dell’arte.

Così Roberto Gramiccia scrive di Bruno Ceccobelli:

Racchiudere in poche righe la complessità del lavoro pluridecennale e dell’opera di Bruno Ceccobelli è come cimentarsi nel tentativo di racchiudere il senso della Divina Commedia in un twitt. Per raccogliere (spericolatamente) la sfida, potrei dire che Ceccobelli è un artista la cui mirabolante parabola creativa è l’espressione, particolarmente alta, dell’impresa di conciliare opposti, apparentemente inconciliabili. Passato e presente, ragione e sentimento, astrattismo e rappresentazione, prassi e simbolo, spiritualismo e senso della storia, profondità insondabili e carnali materialità. In questa impresa questo grande maestro è riuscito e riesce magnificamente, recuperando il senso di un Umanesimo che non vuole morire.”

→ Dal testo critico di Silvia Previti sull’esposizione Istante Mente Su Trino: 

Da un lato Bruno Ceccobelli porta con sé l’aura esoterica di un artista a tutto tondo che sì ha vissuto da protagonista la Nuova Scuola Romana e il ritorno alla pittura della Transavanguardia, ma che intimamente si è contraddistinto per la creazione di un proprio vocabolario simbolico e spirituale che appartiene più alla storia delle icone bizantine, all’austerità del romanico e agli slanci del gotico.

Dall’altra parte, Auro e Celso Ceccobelli, artisti figli d’arte, che non per questo hanno rinunciato ad un autentico affondo nella ricerca artistica personale. Autori di una vera e propria invenzione artistico – poetica,  l'”Arte Garaggesca” che teorizza un nuovo genere di ready-made e di riflessione filosofica su di un mondo, a loro vicino, che ricaccia i ricordi non più nei cassetti bensì nei garage. 

Fil rouge di questo dialogo sutrino è l’asso portante della spiritualità e del ritorno alla “povertà” come “via sicura”, seguendo gli insegnamenti dell’avo todino Jacopone.  

Un dialogo che si fa ricco e arricchente, per i protagonisti e per gli spettatori. 

E se Jacopone da Todi diceva “Povertate more en pace”, i gemelli Ceccobelli accolgono l’insegnamento dal padre e dai nonni, coniugando arte, genio e ironia con uno sguardo attento nel presente, che Siddharta ammoniva essere “la causa del futuro”.

Bruno, Auro e Celso Ceccobelli, Pastificio Cerere, Roma, 2015, Photo Courtesy Stefano Fontebasso De Martino

Bruno Ceccobelli

Bruno Ceccobelli nasce a Montecastello di Vibio, (PG), il 2 settembre 1952. Vive e lavora a Todi. Deve molto all’artista Toti Scialoja, col quale si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. 

Ama e studia artisti come Malevich, Kandinskij, Klee, De Chirico, Brancusi, Beuys, Miró, Dalí, Tàpies, Magritte. Completa la sua eclettica formazione giovanile con lo studio delle filosofie orientali Zen e Taoismo. Dalla seconda metà degli anni Settanta fa parte degli artisti che si insediano nell’ex-pastificio Cerere, a Roma, nel quartiere San Lorenzo, un gruppo di creativi poi noti come “Nuova scuola romana”. La sua ricerca è inizialmente di tipo concettuale, per poi giungere a un’astrazione pittorica che approda a un vero e proprio simbolismo spirituale.

Auro & Celso Ceccobelli

I gemelli Auro e Celso Ceccobelli (Roma, 1986) operano nel campo dell’arte contemporanea creando sculture performative, video d’arte e ceramiche Raku.Vivono a Todi, lavorano a quattro mani, sono attivi nel settore dell’arte dal 2001, sperimentando con i vari materiali le diverse tecniche scultoree e contemporaneamente la videoarte con la raccolta “doCumentArti”. Dal 2016 le opere di Auro e Celso Ceccobelli sono sculture performative “post-apocalittiche”, realizzate con oggetti di scarto della nostra società consumistica, con inserti di strutture vegetali e con voci della natura emesse da musica liquida; archeologie contemporanee trasformate poeticamente, fino a diventare macchine celibi, che cercano di trovare un equilibrio tra tecnologia, natura e uomo.


ISTANTE MENTE SU TRINO
Di Bruno, Auro & Celso Ceccobelli

10.05.2023 > 18.06.2023
Vernissage: 10.05.2023 ore 18.00

DOVE
Galleria Alice Schanzer, Piazza del Comune 43, Sutri (VT)

ORARI DI VISITA
Il sabato e la domenica, ore 10.00 > 20.00, orario continuato
Gli altri giorni chiamare per appuntamento: +39 3296036747, +39 3477030568
Ingresso libero

SPONSOR TECNICO
Casale del Giglio Società Agricola s.r.l.

UFFICIO STAMPA
CRISTINA GATTI 
press@cristinagatti.it 

Siracusa, Antico Mercato: Opening MEDEA – La grande mostra d’arte contemporanea a cura di Demetrio Paparoni 

MEDEA
Mostra d’arte contemporanea
a cura di Demetrio Paparoni

Dal 5 maggio al 30 settembre 2023

Antico Mercato, Via Trento 2, Siracusa

Con opere di:
Margaux Bricler, Chiara Calore, Cian Dayrit, Helgi Thorgils Fridjónsson, Francesco De Grandi, Rusudan Khizanishvili, Sverre Malling, Rafael Megall, Ruben Pang, Daniel Pitin, Nazzarena Poli Maramotti, Vera Portatadino, Nicola Samorì, Natee Utarit, Ruprecht Von Kaufmann, Wang Guangyi, Yue Minjun

Medea, icona tragica della condizione femminile è la protagonista della mostra internazionale d’arte contemporanea proposta dall’Amministrazione Comunale di Siracusa e curata dal noto critico d’arte Demetrio Paparoni. Ospitata negli storici spazi del loggiato dell’Antico Mercato di Siracusa, la mostra si inaugurerà il 5 maggio 2023 e sarà aperta ai visitatori, con ingresso gratuito, fino al 30 settembre 2023. Sempre a Siracusa, al Teatro Greco, una settimana dopo l’inaugurazione della mostra, il dramma di Euripide tornerà in scena (fino al 2 luglio) prodotto dall’INDA – Istituto Nazionale Dramma Antico, con la regia di Federico Tiezzi.

Soggiogata dalla passione per Giasone, Medea lo aiuta con le sue arti magiche a conquistare il vello d’oro, tradendo suo padre e la sua patria. Capace di ogni efferatezza pur di raggiungere il suo scopo, vedrà̀ il suo amato trasformarsi sotto i suoi occhi da coraggioso eroe in meschino opportunista e il suo amore in dolore, umiliazione, odio profondo e rabbia. Una rabbia che, nella tragedia di Euripide, culminerà̀ nell’uccisione dei loro figli. Medea è una delle più attuali protagoniste del mito antico: la sua tenacia e la sua disperata fierezza sono ritrovabili in tante relazioni contemporanee. La sua esclusione dalla società, la sua tragica vendetta, il senso di isolamento non sono estranei a tanti fatti di cronaca dei nostri giorni. La mostra affronta però il mito di Medea andando oltre la narrazione dell’infanticidio.

La mostra comprende opere di 17 artisti realizzate espressamente sul tema di Medea, tra i personaggi più celebri e controversi della mitologia greca. La mostra testimonia quanto la vicenda della maga, infanticida nella narrazione di Euripide, incida ancora oggi nell’immaginario dei nostri giorni. Attraverso lo sguardo inedito di artisti del nostro tempo provenienti da aeree geografiche diverse – dal Nord Europa alla Cina, dalla regione del Caucaso al Sudest asiatico, oltre che dall’Italia – la mostra mette in evidenza il legame inscindibile tra Siracusa e il teatro antico. La tragedia classica rivive così a Siracusa nell’ambito delle arti visive grazie ad espressioni artistiche contemporanee.

Demetrio Paparoni, siracusano di nascita e milanese di adozione, ha voluto rendere omaggio alla sua città natale con questa prestigiosa mostra: uno dono per Siracusa che per lui è sempre rimasta importante.

Come scrive Demetrio Paparoni nel suo testo critico: “La complessa figura di Medea e la sua vicenda sono state nei secoli oggetto di molteplici riscritture, da Euripide a Seneca, da Jean Anouilh a Christa Wolf. Ritroviamo in Medea temi universali e attuali: oltre al tradimento della famiglia e della patria, la vendetta e la violenza, lo scontro tra pragmatismo e sentimento, l’amore distruttivo, l’esilio e la condizione dello straniero, la rivendicazione di parità tra uomo e donna. Le implicazioni e le valenze simboliche che si annidano in questo mito sono tali e tante da averne fatto l’oggetto di numerose rappresentazioni anche da parte di pittori e scultori, che lo hanno interpretato secondo lo spirito del loro tempo. Per quanto il segmento della storia che colpisce maggiormente l’immaginazione, turbandola, sia l’uccisione dei figli, sono pochi gli artisti che hanno focalizzato la propria attenzione sul momento in cui si scatena la violenza“.

La mostra d’arte contemporanea Medea propone opere appositamente concepite per questo evento non solo da artisti italiani. – così dichiara il Sindaco di Siracusa Francesco Italia – Si tratta di autori di indiscusso valore, che proprio a Siracusa hanno accettato di dialogare sul tema di Medea. Mi preme evidenziare che tra di loro c’è la georgiana Rusudan Khizanishvili, proveniente dagli stessi luoghi dell’antica Colchide da cui, secondo il mito, Medea giunse a Corinto. Ed è proprio da Corinto che partirono gli antichi coloni che fondarono Siracusa nel 734 a.C.  Infine, sono particolarmente soddisfatto di aver rinfocolato, con questa mostra, il già intenso legame fra Demetrio Paparoni, critico siracusano che si è imposto sul piano internazionale, e la nostra città“.

Prodotta dall’Amministrazione comunale di Siracusaorganizzata da Aditus e con gli allestimenti realizzati da INDA-Istituto Nazionale Dramma Antico, Medea sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo edito da Skira, una delle maggiori case editrici d’arte in Europa. Oltre al saggio di Demetrio Paparoni, sono presenti in catalogo testi su Medea scritti per l’occasione da Roberto Alajmo, da Tiziano Scarpa e dagli artisti, che riflettono in prima persona sui loro rispettivi lavori. Il catalogo comprende inoltre un ampio repertorio iconografico di opere del passato incentrate sul mito di Medea, con immagini di Artemisia Gentileschi, Peter Paul Rubens, Charles André van Loo, Eugène Delacroix, Anselm Feuerbach, William Russell Flint, George Romney, Frederick Sandys, Johann Heinrich Füssli, Gustave Moreau, William Turner, Christian Wilhelm Ernst Dietrich, John William Waterhouse e Paul Cézanne.


Aditus Culture

Aditus è la piattaforma della cultura italiana su cui ognuno può costruire la propria personale esperienza (dall’acquisto online del biglietto con una procedura semplice, sicura e assistita fino alla fruizione di un’ampia gamma di servizi). Aditus nasce per valorizzare il Marchio Italia e il suo enorme potenziale: dalla promozione di Musei e dei Parchi Archeologici all’ideazione di eventi, dalla digitalizzazione delle informazioni al marketing, dalla comunicazione all’acquisto. È l’unica realtà italiana a integrare tutte queste funzioni, sviluppando le attività necessarie con risorse completamente interne. Aditus valorizza il patrimonio culturale italiano attraverso un approccio “industrializzato” e innovativo che migliora l’offerta, aumenta la visibilità e rende appassionante l’esperienza. 


INFORMAZIONI UTILI
 
TITOLO MOSTRA: Medea
A CURA DI: Demetrio Paparoni
CONFERENZA STAMPA: Giovedì 4 maggio ore 12 nella sede espositiva
INAUGURAZIONE: Venerdì 5 maggio dalle ore 18 .30 alle ore 21
SEDE: Antico Mercato, Via Trento 2, Siracusa
PERIODO ESPOSITIVO: Dal 5 maggio al 30 settembre 2023
ORARI DI INGRESSO: Da lunedì a domenica | ore 11-15 / 18-24
PER INFORMAZIONI: https://aditusculture.com/esperienze/siracusa/mostre-eventi/medea
Ingresso: gratuito
 
PROMOSSA DA: Amministrazione Comunale di Siracusa
ORGANIZZATA DA: Aditus S.r.L | https://aditusculture.com/
CATALOGO EDITO DA: Skira Editore
Con un saggio introduttivo di Demetrio Paparoni
e testi di Roberto Alajmo, Tiziano Scarpa e di tutti gli artisti
 
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Bologna, Museo Civico Archeologico: Bilancio finale della grande mostra organizzata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli 

I pittori di Pompei
Veduta di allestimento della mostra
23 settembre 2022 – 19 marzo 2023
Bologna, Museo Civico Archeologico
Foto Roberto Serra
Courtesy MondoMostre

I Pittori di Pompei
Bologna, Museo Civico Archeologico

23 settembre 2022 – 1 maggio 2023

Mostra a cura di Mario Grimaldi
Promossa da Comune di Bologna con Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Prodotta da MondoMostre

Si è chiusa lunedì 1 maggio 2023 la grande mostra I pittori di Pompei allestita al Museo Civico Archeologico di Bologna dal 23 settembre scorso e prorogata dal 19 marzo in seguito all’alto gradimento raccolto. Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre, l’esposizione ha presentato 123 opere di età romana, tra le quali oltre 80 affreschi, grazie ad un eccezionale prestito concesso dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che conserva le testimonianze più numerose e significative degli affreschi restituiti dalle aree sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Nei 192 giorni di apertura sono stati 82.922 i visitatori complessivi, con una media giornaliera di quasi 432 biglietti staccati. Un bilancio che può considerarsi ottimo, anche per la contestuale valorizzazione della collezione permanente del museo che, grazie ad un biglietto di visita integrato con la mostra, ha visto più che raddoppiare i visitatori rispetto allo stesso periodo di apertura dell’anno precedente, compreso tra il 23 settembre 2021 e il 1 maggio 2022, passando da 31.443 a 73.313 ingressi.

Attraverso un innovativo taglio curatoriale di racconto e approfondimento, il progetto espositivo ha indagato le figure dei pictores, gli artisti e gli artigiani che realizzarono le raffinate decorazioni delle domus di PompeiErcolano e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo nella società romana del I sec. a.C. , oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli. Sono pochissime le informazioni giunte a noi sugli autori di queste straordinarie opere e quasi nessun nome ci è noto. Grazie agli apparati decorativi portati alla luce dalle grandi campagne di scavi borbonici nel Settecento, queste antiche “città delle immagini” costituiscono un osservatorio privilegiato per comprendere meglio l’organizzazione interna e l’operato delle officine pittoriche.

Presentando con accurato rigore gli esiti di alcune delle ricerche più recenti nel dibattito scientifico sulla tecnica pittorica, sull’organizzazione delle botteghe e sul ruolo sociale dei pittori, la mostra – con una chiara e coinvolgente scrittura espositiva articolata in cinque sezioni tematiche – ha offerto un’esperienza di divulgazione di alto livello qualitativo, apprezzata in modo trasversale dalla stampa nazionale e internazionale e dai diversi pubblici di visitatori, dalle famiglie ai turisti, dal pubblico specialistico a quello scolastico. Da sottolineare l’ampia partecipazione dei gruppi scolastici che corrispondono al 25% degli ingressi totali, con 68 classi di scuole primarie, 51 classi di scuole secondarie di primo grado e ben 350 classi di classi secondarie di secondo grado. Un target, quest’ultimo, considerato a motivazione debole e difficile da coinvolgere nelle visite museali.

I pittori di Pompei
Veduta di allestimento della mostra
23 settembre 2022 – 19 marzo 2023
Bologna, Museo Civico Archeologico
Foto Roberto Serra
Courtesy MondoMostre

Fondato su una partnership virtuosa tra due importanti istituzioni museali italiane e la società MondoMostre, questo progetto ha nobilitato, nel senso più elevato, la finalità educativa che dovrebbe appartenere ad ogni esposizione temporanea di ambito archeologico e non solo: diffondere la ricerca scientifica originale sul patrimonio culturale permanente e offrire opportunità stimolanti di conoscenza e riscoperta ad un pubblico più ampio possibile.

Un risultato reso possibile anche grazie alla tradizione di eccellenza dei servizi educativi del Museo Civico Archeologico di Bologna che, in collaborazione con ASTER Archeologia Storia e Territorio Srl, ha progettato una ricca offerta di attività didattico-educative rivolta alle scuole di ogni ordine e grado e all’utenza adulta, con particolare gradimento della formula “Pompei for Kids” con visite animate da attività laboratoriali per bambini da 7 a 11 anni.

I pittori di Pompei
Veduta di allestimento della mostra
23 settembre 2022 – 19 marzo 2023
Bologna, Museo Civico Archeologico
Foto Roberto Serra
Courtesy MondoMostre

La soddisfazione per il valore del progetto espositivo proposto al pubblico è unanime da parte di tutti i soggetti coinvolti.

Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana, dichiara: “ll successo della mostra I pittori di Pompei conferma, in primo luogo, la scelta di politica culturale di questa amministrazione di realizzare progetti che siano contemporaneamente di rigore scientifico e divulgativo, con mostre di grande qualità fruibili da pubblici vasti e diversi che trovano in queste proposte una occasione culturale e di riflessione, grazie anche alle iniziative formative e di approfondimento che costellano l’esposizione. In secondo luogo è la prova della competenza e passione di chi opera nel nostro sistema museale e della sua credibilità e capacità di tessere relazioni ideative e produttive significative con importanti istituzioni e organizzazioni nazionali e non solo”.

Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna, osserva: “Il bilancio finale della mostra è estremamente positivo per numero di visitatori, alto gradimento da parte del pubblico, diversità di tipologie di fruitori e successo delle attività scientifico-culturali e didattiche organizzate. La collaborazione tra pubblico e privato ha determinato l’ottimo risultato del progetto”.

Commenta il curatore Mario Grimaldi“Non esiste viaggio senza ritorno; è questo il pensiero generale che mi viene in mente a conclusione di questa splendida esperienza, soprattutto a livello umano per le persone che ho incontrato e che la mostra ha incontrato. Una mostra è già di per se un punto di arrivo e partenza. Nello specifico la mostra sui pittori di Pompei al Museo Civico Archeologico di Bologna realizzata grazie alla generosa collaborazione come ente prestatore unico del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, grazie all’organizzazione di MondoMostre, si è proposta come un viaggio nel mondo dei pictores alla ricerca delle loro personalità e della loro presenza all’interno delle splendide opere che ci hanno lasciato. È stata una mostra che ha voluto far conoscere ad un grande pubblico chi erano e cosa pensavano quegli artisti che decorarono le case delle città romane. La conclusione di questo splendido viaggio si riassume nella soddisfazione di un vasto pubblico tangibilmente rilevata per i temi trattati e la loro esposizione e soprattutto per i nuovi orizzonti che un “ritorno” apre verso un nuovo viaggio di conoscenza e integrazione”.

Paola Giovetti, direttrice del Museo Civico Archeologico di Bologna, sottolinea come il successo della mostra sia frutto di una collaborazione corale: “La mostra I pittori di Pompei è stata per noi un’eccezionale esperienza da molti punti di vista: in primis abbiamo ospitato, per la prima volta a Bologna, uno straordinario corpus di affreschi provenienti da Pompei, Ercolano e dall’area vesuviana, offrendo al nostro pubblico un percorso di lettura nuovo, incentrato sulla figura del pictor. Tutto ciò è stato reso possibile grazie agli studi del curatore Mario Grimaldi, al direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini e a MondoMostre, che l’ha prodotta, a cui vanno i ringraziamenti miei e di tutto lo staff del Museo Archeologico per la generosità intellettuale, professionale e umana. Visitata dai cittadini bolognesi, da italiani e stranieri, l’esposizione, molto apprezzata anche per l’allestimento realizzato da PAN Studio, ha visto una considerevole presenza delle studentesse e degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, particolarmente interessati alle visite guidate e ai laboratori didattici appositamente creati per loro dal nostro Museo e condotti dagli archeologi di ASTER. Particolare successo ha avuto il ciclo di incontri (conferenze, concerti e spettacoli teatrali) ideati attorno al tema della mostra. Desidero inoltre ringraziare tutte le guide turistiche professioniste che hanno contribuito al grande successo e ai volontari Auser che ne hanno garantito la fruizione”.

Per Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: “È stata una straordinaria collaborazione quella tra il MANN e il Museo civico Archeologico di Bologna, per la realizzazione e la promozione della mostra I pittori di Pompei, di alto profilo scientifico e gradimento per il pubblico, come dimostra l’eccellente numero di visitatori. Non posso che ringraziare Eva Degl’Innocenti, Paola Giovetti e i loro efficientissimi staff, il Comune di Bologna, il curatore Mario Grimaldi, Marialucia Giacco responsabile mostre esterne MANN e Tomaso Radaelli per la splendida azione di MondoMostre, anche sul terreno della divulgazione internazionale. Far conoscere i tesori del MANN ai cittadini e ai tanti turisti che premiano sempre di più Bologna e la sua calda accoglienza era il nostro obiettivo e siamo certi che questo dialogo non si interromperà e genererà nuovi progetti significativi. Vi aspettiamo a Napoli”.

Conclude Tomaso Radaelli, presidente di MondoMostre: “La qualità e l’importanza di una mostra si misurano in molti modi: dal prestigio delle istituzioni coinvolte, dal rigore del progetto scientifico, dalla risonanza comunicativa, infine dalla risposta che ne dà il pubblico. Ebbene, la mostra I pittori di Pompei è stata uno dei rari casi in cui questi criteri si sono riscontrati a livelli decisamente alti. E questo è motivo di estrema soddisfazione per chi fa il nostro mestiere. Una soddisfazione ancora maggiore in quanto frutto di un rapporto di grande collaborazione tra tutti i soggetti che vi hanno preso parte: da Paolo Giulierini, direttore del MANN, a Paola Giovetti, direttore del Museo civico Archeologico di Bologna, 

insieme ai loro rispettivi staff, al Comune di Bologna, oltre ovviamente al curatore Mario Grimaldi, che ha saputo rendere fruibile per il grande pubblico un progetto davvero ambizioso”.

A documentazione della mostra rimane disponibile l’omonimo catalogo pubblicato da MondoMostre contenente saggi tematici di Maria Lucia Giacco; Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi; Mario Grimaldi; Hilary Becker; Giuseppe Sassatelli; Hariclia Brecoulaki; John R. Clarke; Irene Bragantini; Eric M. Moormann; Agnes Allroggen-Bedel; Umberto Pappalardo; Rosaria Ciardiello; Paola D’Alconzo.


Ufficio stampa                                                            
 
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo                         
Referente Simone Raddi                                                           
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Settore Musei Civici Bologna
Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
ufficiostampabolognamusei@comune.bologna.it
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it

CASTELLO DI RIVOLI – L’Esperienza dell’Arte

L’Esperienza dell’Arte

Grandi studiosi si confrontano con alcuni capolavori della Collezione Cerruti raccontando in appassionanti incontri con il pubblico il percorso creativo delle singole opere

Da giovedì 25 maggio a giovedì 23 novembre 2023, ore 18.00 – 19.30
Villa Cerruti, Sala delle Orchidee

A un anno di distanza dalla pubblicazione del Catalogo generale della Collezione Cerruti, edito da Umberto Allemandi, riprende il ciclo di conferenze dal titolo L’Esperienza dell’Arte.
Avviato all’inizio del 2020, il ciclo prevede che un giovedì al mese storici dell’arte e studiosi di altre discipline presentino al pubblico un’opera o un nucleo di opere della collezione di Francesco Federico Cerruti. Quest’anno gli incontri saranno dedicati a Giovanni Boldini, Felice Casorati, Agnolo Gaddi, Gino De Dominicis, Antonio Fontanesi, e, infine, alla collezione di libri miniati e antichi libri decorati. Ogni appuntamento contempla una visita speciale alla Collezione Cerruti con un approfondimento di fronte alle opere analizzate e una conferenza nella Sala delle Orchidee, attuale reception della casa-museo.

La Collezione Cerruti, polo del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, aperto al pubblico nel maggio 2019, è una collezione privata di altissimo livello che comprende quasi trecento opere di pittura e scultura, tappeti preziosi, libri antichi, legature di pregio e mobili di celebri ebanisti che spaziano dal medioevo al contemporaneo.

La collezione, iniziata a metà degli anni Sessanta, annovera fra gli altri capolavori che vanno dalle opere di Bernardo Daddi e Pontormo a quelle di Renoir, Modigliani, Kandinskij, Klee, Boccioni, Balla e Magritte, per arrivare a Bacon, Burri, Warhol, De Dominicis e Paolini, ed è il frutto della passione e della sensibilità artistica di Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015), figura esemplare di imprenditore e collezionista scomparso all’età di 93 anni.

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, in virtù di un accordo firmato nel luglio 2017 con la Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte, è il primo museo d’arte contemporanea che grazie alla sua collezione poliedrica e ricca di sfaccettature getta un ponte dialogico tra il presente e il passato. L’intenzione è di creare un modello nuovo di museo, in cui l’arte del passato è osservata da prospettive contemporanee dando vita a un vero e proprio scambio vitale tra collezioni, artisti d’oggi e capolavori del passato.

L’Esperienza dell’Arte: programma

Il 25 maggio 2023, dalle 18.00 alle 19.30, Gianluca Poldi, esperto di analisi scientifiche per lo studio e la conservazione delle opere d’arte, analizzerà il processo creativo di Giovanni Boldini, pittore italiano che a cavallo tra Otto e Novecento fu amato ritrattista dell’alta società parigina. L’incontro è occasione di presentazione del nuovo volume curato da Poldi, con Fabio Frezzato, Giovanni Boldini. Il processo creativo. Indagini scientifiche e conservazione, Antiga Edizioni, Cornuda (Treviso) 2022.

Il 22 giugno 2023, dalle 18.00 alle 19.30, la storica dell’arte e curatrice Giorgina Bertolino presenterà al pubblico il nucleo dei dipinti di Felice Casorati della Collezione Cerruti. Sarà esaminata, inoltre, la relazione tra l’artista, eminente figura della pittura italiana della prima metà del Novecento, e il compositore torinese Alfredo Casella. Cuore della trattazione sarà la grande tempera Mattino (Colazione), 1919-1920 c., che prima di entrare nella Collezione Cerruti fu proprietà del musicista. L’incontro sarà accompagnato dalle musiche di Casella, eseguite per l’occasione al pianoforte della Villa.

Il 13 luglio 2023, dalle 18.00 alle 19.30, Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della Fondazione Cerruti, guiderà il pubblico in una visita speciale alla scoperta dei segreti di Francesco Federico Cerruti e della sua raccolta d’arte e oggetti preziosi. Il rapporto privilegiato del collezionista con il libro e la legatura sarà affrontato esaminando un’importante opera della collezione: le cuspidi raffiguranti l’Angelo annunciante, il Redentore e la Vergine annunciata, 1387-1388, del pittore fiorentino Agnolo Gaddi.

Martedì 18 luglio 2023, dalle 11.00 alle 15.00, in occasione dell’onomastico di Francesco Federico Cerruti, la Collezione Cerruti sarà eccezionalmente aperta al pubblico con visite guidate a cura del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e degli storici dell’arte Laura Cantone e Fabio Cafagna.

Il 28 settembre 2023, dalle 18.00 alle 19.30, Fabio Belloni, Professore di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Torino, analizzerà Senza titolo(la Gioconda), 1992, di Gino De Dominicis. L’opera appartiene a una serie di disegni su tavole di pioppo realizzati dalla seconda metà degli anni ottanta, traendo ispirazione dall’enigmatica figura de LaGioconda di Leonardo da Vinci. Sono gli anni in cui, nel percorso artistico di De Dominicis, si consuma il passaggio dalla prima stagione concettuale e performativa a quella più matura della pittura e dell’installazione.

Il 26 ottobre 2023, dalle 18.00 alle 19.30, Virginia Bertone, Conservatore Capo delle collezioni permanenti della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e Responsabile Direttivo di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, si soffermerà sul gruppo di cinque dipinti di Antonio Fontanesi, uno dei più grandi innovatori della pittura di paesaggio del XIX secolo. Le opere raccolte da Cerruti consentiranno di ripercorrerne l’intera carriera.

Per l’ultimo appuntamento del 23 novembre 2023, dalle 18.00 alle 19.30, Maurizio Aceto e Francesca Robotti dell’Università del Piemonte Orientale e Patrizia Davit dell’Università di Torino racconteranno al pubblico la campagna di indagini diagnostiche effettuate sul nucleo di libri miniati e antichi libri decorati della Collezione Cerruti. Tali indagini sono rivolte a valutare il pregio degli apparati decorativi di ogni libro in base al valore merceologico e alla provenienza dei materiali pittorici impiegati, a confermare la datazione e l’attribuzione storico-artistica e infine a valutare lo stato di salute delle decorazioni.

BIOGRAFIE DEI RELATORI

Maurizio Aceto Professore di Chimica analitica, Università degli Studi del Piemonte Orientale. Si occupa da diversi anni di analisi nel campo dei beni culturali e in particolare di codici miniati, allo scopo di valutarne autenticità, pregio, stato di conservazione, provenienza geografica e datazione. In questo ambito ha sviluppato collaborazioni con le principali biblioteche italiane ed europee.
 
Fabio Belloni Professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea, Università degli Studi di Torino. Ha studiato presso l’Università degli Studi di Udine ed è stato Post-doctoral Fellow del CIMA – Center for Italian Modern Art di New York. Tra le sue pubblicazioni: Militanza artistica in Italia, 1968-1972 (Roma 2015); L’ultimo quadro di storia, in Renato Guttuso. L’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ’68 (Milano 2018); Giulio Paolini, Disegno geometrico, 1960 (Torino-Mantova 2019); Maurizio Fagiolo dell’Arco critico d’arte militante, 1964-1980 (Milano 2021).
 
Virginia Bertone Conservatore Capo delle collezioni permanenti, Responsabile Direttivo Biblioteca d’Arte e Archivio Fotografico, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino, e Responsabile Direttivo, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, Torino. Si è laureata in Storia dell’Arte Medioevale con Enrico Castelnuovo presso l’Università degli Studi di Torino. Ha svolto studi nell’ambito dell’arte dell’Ottocento e del primo Novecento e curato mostre sulla pittura di paesaggio italiano, su Massimo d’Azeglio e Antonio Fontanesi.
 
Giorgina Bertolino Storica dell’arte e curatrice indipendente. È autrice del Catalogo generale delle opere di Felice Casorati. I Dipinti. 1904-1963 e Le sculture (con F. Poli, Torino 1997 e 2004), di Pinot Gallizio. Catalogo generale delle opere 1953-1964 (a cura di M.T. Roberto, con F. Comisso, Milano 2001) e di Nella Marchesini. Catalogo generale. I dipinti (1920-1953) (Cinisello Balsamo 2015). Tra le mostre da lei curate: Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe (Alba, Fondazione Ferrero, 2014), I mondi di Riccardo Gualino, collezionista e imprenditore (con A. Bava, Torino, Sale Chiablese dei Musei Reali, 2019), Carlo Levi. Tutto il miele è finito. La Sardegna e la pittura (Nuoro, MAN – Museo d’Arte Provincia di Nuoro, 2022), Felice Casorati (con D. Ferrari, S. Roffi, Mamiano di Traversetolo, Parma, Fondazione Magnani-Rocca, 2023).
 

Carolyn Christov-Bakargiev Scrittore, storico dell’arte e curatore. Attualmente è Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte, Rivoli-Torino. Nel 2019 ha ricevuto l’Audrey Irmas Award for Curatorial Excellence. È stata Edith Kreeger Wolf Distinguished Visiting Professor in Art Theory and Practice alla Northwestern University, Chicago (2013-2019). È stata Direttore Artistico della Biennale di Sydney nel 2008, di dOCUMENTA (13) a Kassel, Banff, Alessandria-Cairo e Bamiyan-Kabul nel 2012 e della Biennale di Istanbul nel 2015. Fra le sue maggiori pubblicazioni: Arte Povera (Londra 1999).
 
Patrizia Davit Tecnico di ricerca presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino. È laureata in Chimica e PhD in Scienze Chimiche, con una tesi su Impiego di tecniche analitiche nello studio di materiali ceramici e vetri antichi. La sua principale attività di ricerca riguarda la caratterizzazione, la valutazione della tecnologia di produzione, lo studio di provenienza e l’analisi dei fenomeni di degrado di materiali archeologici, storici ed artistici. Si occupa inoltre di didattica della Chimica e di divulgazione scientifica. È co-autrice di oltre cinquanta contributi su riviste, monografie e volumi a stampa e di ottanta comunicazioni a congressi nazionali ed internazionali.
 
Gianluca Poldi Professore, Università degli Studi di Bergamo. Fisico di formazione, ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienza per i beni culturali (Firenze) e uno in Teoria e analisi del testo (Bergamo). Si occupa di analisi scientifiche, soprattutto non invasive, per lo studio e la conservazione di opere di interesse culturale. Ha insegnato presso le università di Milano e Verona ed esaminato migliaia di dipinti in musei e collezioni private in Italia e all’estero, dedicando numerosi studi alla tecnica pittorica di vari artisti, soprattutto del XV-XVI e XIX-XX secolo, tra essi Mantegna, Bellini, Bramantino, Carpaccio, Lotto, Tiziano, Tiepolo, fino a Segantini, Boccioni, de Chirico, Albers.
 
Francesca Robotti Dottoressa in Chimica, Università del Piemonte Orientale. Ha svolto una tesi riguardante la tintura sostenibile di tessuti utilizzando il Folium, ed è in procinto di laurearsi in Scienze chimiche con una tesi sulla diagnostica di una collezione di corali commissionata da Papa Pio V e conservata presso il Museo Civico di Alessandria.


CALENDARIO DEGLI INCONTRI


25 maggio 2023, ore 18.00* – 19.30
Gianluca PoldiGiovanni Boldini tra finito e non finito
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

22 giugno 2023, ore 18.00* – 19.30
Giorgina BertolinoFelice Casorati e Alfredo Casella
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

13 luglio 2023, ore 18.00* – 19.30
Carolyn Christov-BakargievEssere riservati. L’immortalità attraverso l’immortalità della propria collezione. Dalla precisione alla perfezione
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

18 luglio 2023, ore 11.00 – 15.00
In occasione dell’onomastico di Francesco Federico Cerruti, la Collezione Cerruti sarà eccezionalmente aperta al pubblico con visite guidate a cura del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e in presenza degli storici dell’arte Laura Cantone e Fabio Cafagna.

28 settembre 2023, ore 18.00* – 19.30
Fabio BelloniGino De Dominicis
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

26 ottobre 2023, ore 18.00* – 19.30
Virginia BertoneI dipinti di Antonio Fontanesi nella Collezione Cerruti
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

23 novembre 2023, ore 18.00* – 19.30
Maurizio Aceto, Francesca Robotti e Patrizia DavitLa collezione dei volumi miniati sotto la lente della chimica
Sala delle Orchidee – Villa Cerruti

* Il biglietto va ritirato entro le ore 17.45 presso la Biglietteria del Castello di Rivoli

Le conferenze, per un numero massimo di 16 persone, si tengono nella Sala delle Orchidee di Villa Cerruti e comprendono una visita speciale alla Villa.
È necessaria la prenotazione alla pagina https://www.castellodirivoli.org/tickets/#
Il costo del biglietto intero è di € 26,50; biglietto ridotto € 19,50 (giornalisti, gruppi da 3 o più persone, Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta); € 10,00 per studenti universitari fino a 26 anni e istituzioni equiparate.
Il biglietto è comprensivo dell’ingresso al Castello di Rivoli che potrà essere visitato nella stessa giornata, prima dell’incontro. Il Museo chiude alle ore 17.30, ma è possibile recarsi in Biglietteria nella Manica Lunga fino alle ore 17.45.
La navetta di collegamento alla Collezione Cerruti parte alle ore 17.55 dal piazzale antistante al Castello di Rivoli.
Per il ritiro del biglietto è necessario recarsi alla Biglietteria del Castello di Rivoli almeno 15 minuti prima della partenza della navetta.


Castello di Rivoli
Piazza Mafalda di Savoia
10098 Rivoli – Torino
Info: +39 0119565222
come arrivare

Le attività del Castello di Rivoli sono realizzate primariamente grazie al contributo della Regione Piemonte.
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Ufficio Stampa Castello di Rivoli – Manuela Vasco
press@castellodirivoli.org | tel. 011.9565209
Consulenza Stampa – Stilema | anna.gilardi@stilema-to.it | tel. 011.530066

Torino, 515 Creative Shop: Dopo la tappa in Kenya torna in Italia la mostra fotografica SantAfrika a cura di Marcella Pralormo e foto di Sabrina Poli

Sabrina Poli, lo Sguardo Diagonale
SANTAFRIKA a Torino

A cura di Marcella Pralormo

L’esposizione, a cura di Marcella Pralormo, presenta la mostra itinerante Santafrika, attraverso un nuovo taglio curatoriale dove le fotografie di Sabrina Poli raccontano la bellezza, la libertà e l’autenticità del processo creativo, nello spazio di 515 Creative Shop.

Dal 3 al 26 maggio 2023

515 Creative Shop, Via Giuseppe Mazzini 40, Torino

Dopo la tappa in Kenya al Blue Empire Cottage, le fotografie di SantAfrika tornano in Italia a Torino nella settimana dedicata alla fotografia.
Dal 3 al 26 maggio 2023 negli spazi di 515 Creative Shop di Torino sarà ospitata la mostra fotografica SantAfrika ideata da Sant’Era, con le fotografie di Sabrina Poli, e sotto la curatela di Marcella Pralormo, storica dell’arte, già Direttrice della Pinacoteca Agnelli di Torino e ideatrice del progetto curatoriale Arte, Benessere e Colori.

SantAfrika si presenta al pubblico attraverso questo nuovo e innovativo taglio curatoriale che vede al centro il rapporto tra Arte e Benessere, dove si legge una celebrazione della libertà e una visione di bellezza spontanea e inconsueta. Le fotografie di Sabrina Poli rappresentano donne keniote, che indossano abiti senza tempo di stilisti nordici provenienti dalla collezione di Sant’Era. Scatti che raccontano la libertà di chi ha posato, donne normali, che di solito lavorano in un albergo o in un ristorante, che lo sguardo di Sabrina Poli che, in collaborazione con Sant’era, le trasforma in donne padrone di sé stesse e del proprio corpo.

L’artista-fotografa ci racconta, attraverso l’arte, la sua esperienza di vita anche dolorosa e conduce lo spettatore in un viaggio intimo e personale dove l’arte rappresenta una vera e propria cura sia per l’artista che la crea che per lo stesso spettatore che la osserva. Nel suo testo la curatrice scrive: “Come una contemporanea Frida Kahlo, Sabrina mostra a noi oggi come da una ferita fisica e psicologica possa nascere l’arte”. Una ferita che si è trasformata in pura bellezza, la stessa bellezza che ritroviamo negli scatti della mostra.

Proseguendo, la curatrice osserva che: “Sabrina ha uno sguardo ‘diagonale’, riprende le modelle dal basso verso l’alto attraverso una traiettoria inclinata che esprime la ferita di un lungo percorso di cura che l’ha segnata profondamente e ancora oggi influenza il suo modo di vestirsi e di portarsi nel mondo. Il suo corpo ha bisogno di libertà. E la libertà e la bellezza sono il tema di questa mostra […] Sabrina si rivolge d’istinto alla tecnica del ritratto di profilo perché la visione di una sola parte del volto le permette di sintetizzare la forma senza soffermarsi sull’indagine psicologica che non le interessa. L’artista vuole rappresentare quella solennità ancestrale che percepiamo immediatamente quando guardiamo queste donne dalla bellezza antica. Il genere del ritratto di profilo risale infatti all’antichità classica: gli Egizi e i Greci lo utilizzavano per conferire regalità e solennità alle figure ritratti con la tecnica del bassorilievo e nelle pitture”.

L’esposizione è un racconto di armonia sulla libertà del corpo attraverso le immagini del reef lunare del mattino quando il mare è lontano dalla riva, di donne che si vestono come non hanno mai avuto occasione di fare. I colori che prevalgono in SantAfrika sono il Bianco della luce e il Nero dei corpi, simbolo del maschile e del femminile, dello Yin e lo Yang, ossia due opposti che si attraggono e si completano. In alcuni scatti compare il Rosso, il colore della terra e del radicamento. Questi sono i colori del continente africano che rappresentano la luce, la terra e le persone. All’interno dell’esposizione sarà inoltre presente un percorso audio dedicato al benessere e ai colori a cura di Marcella Pralormo; la curatrice condurrà inoltre delle meditazioni come momento di benessere per i visitatori.

Questo nuovo modo di vivere e sperimentare l’arte si ricollega anche alla scelta dello spazio, per nulla casuale: 515 Creative Shop non è una galleria tradizionale ma è un luogo dove diverse arti, visive, performative e ludiche, dialogano tra di loro; proprio questa trasversalità si abbina all’idea che sta dietro l’esposizione. 

SABRINA POLI

Sabrina Poli, art director e visual designer, lavora nella comunicazione crossmediale. Formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna e l’Università del Progetto a Reggio Emilia, si dedica da sempre all’arte, design e alla fotografia.

Durante la formazione, master UDP, sviluppa progetti fotografici col maestro Luigi Ghirri, il progetto “Poesie Terapeutiche” con lo scrittore Ermanno Cavazzoni. In seguito collabora a progetti di design con lo studio di architettura Stefano Giovannoni a Milano. Progetta per diversi brand di moda, design e cosmetica tra cui Diego dalla Palma, Fendi Casa e Accademia Bizantina Orchestra.

MARCELLA PRALORMO

Marcella Pralormo ha diretto per vent’anni la Pinacoteca Agnelli di Torino. Si occupa di Progetti su Arte, benessere e salute. È una storica dell’arte, curatrice, esperta di tecniche artistiche e di storia dei colori e creativa. Lavora con l’arte e con la creatività come fonte di benessere per le persone attraverso progetti e percorsi privati nelle opere d’arte e negli studi degli artisti e attraverso workshop di acquerello e di creatività in natura. Marcella è autrice, insieme a Monica Tomiato, del libro “L’acquerello in Piemonte dall’800 a oggi”, edito da Daniela Piazza Editore.

SANT’ERA

Sant’era muove i primi passi nel mondo della moda e del beauty negli anni Ottanta, collaborando con aziende leader nel settore cosmetico per capelli. Si trasferisce a Roma, dove lavora con grandi maestri tra cui John Santilli art director di Vidal Sasson: esperienza fondamentale per apprendere le basi e le geometrie del taglio, l’anatomia, il trucco, lo styling.È punto di riferimento per il mondo cinematografico e quello dello spettacolo. Negli anni Novanta apre il suo primo spazio nasce così Sant’era, a Cesenatico: un ambiente pieno di energia che ospita mostre d’arte, presentazioni di prodotti, eventi per clienti, ospita inoltre amici e chiunque voglia avvicinarsi al suo mondo.

515 CREATIVE SHOP

515 Creative Shop è uno studio creativo che sviluppa idee in maniera trasversale in diversi ambiti e settori. Da sempre un laboratorio di ricerca con una grande attenzione per il mondo dell’arte.



INFO UTILI
TITOLO: SANTAFRIKA – Sabrina Poli, lo Sguardo Diagonale
DI: SABRINA POLI E SANT’ERA
A CURA DI: MARCELLA PRALORMO
DOVE: 515 CREATIVE SHOP, VIA GIUSEPPE MAZZINI 40, TORINO
QUANDO: DAL 3 AL 26 MAGGIO 2023
 
UFFICIO STAMPA CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

051 6569105 – 392 2527126            
info@culturaliart.com  | www.culturaliart.com
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Articolo in prima uscita il 7 aprile 2023
Articolo in seconda uscita il 3 maggio 2023

Alfredo Zelli in mostra allo HyunnArt Studio

Figura gialla 2023 cm 100x72x35 smalto acrilico su pet

ALFREDO ZELLI

tutto è nascente

testo in catalogo
Carlo Alberto Bucci

HyunnArt Studio

Inaugurazione: mercoledì 10/05/2023 ore 18.00

10 maggio – 15 giugno 2023

La personale “Tutto è nascente” propone opere del 2023 di Alfredo Zelli: due grandi lavori al centro dello spazio e alcune opere a parete. La mostra prende il titolo dalle due installazioni, create apposta per l’occasione, in cui l’artista prosegue il suo percorso di superamento dei limiti tra seconda e terza dimensione.

HyunnArt Studio presenta una personale di Alfredo Zelli che torna in viale Manzoni 85/87 dopo aver partecipato nel 2002 a due appuntamenti nel primo anno di vita dello spazio espositivo creato da Paolo Di Capua.
Tutto è nascente” propone opere del 2023: due grandi lavori al centro dello spazio e alcune opere a parete. La mostra prende il titolo dalle due installazioni, create apposta per l’occasione, in cui Zelli prosegue il suo percorso di superamento dei limiti tra seconda e terza dimensione. E giunge alla definizione di una pittura a tutto tondo che, come una scultura, chiede allo spettatore di girarle intorno. I fogli trasparenti, sui quali l’artista interviene con il colore, si espandono verso l’esterno partendo a raggiera dall’asse centrale della struttura. È guardando attraverso le superfici traslucide, e al tempo stesso muovendosi in cerchio intorno all’opera, che le forme dipinte sovrapposte acquisiscono dinamicamente la sostanza figurale del corpo umano, secondo una tavolozza brillante e luminosa che ricorda i colori squillanti della tradizione manierista. Nella visione simultanea l’opera così definita è una sorta di meridiana che scandisce la percezione della figura multiforme. E, attraverso il movimento dello sguardo intorno e dentro una pittura fatta di trasparenze, si percepisce il trascorrere del tempo.

Velo rosso 2023 cm 100x72x35 smalto acrilico su pet

“Tutto è nascente” è accompagnata da un testo in catalogo di Carlo Alberto Bucci.Alfredo Zelli (Roma 1957) attualmente è stato invitato ad esporre un lavoro nella mostra “Ipotesi Metaverso” (Palazzo Cipolla, a cura di Gabriele Simongini e Serena Tabacchi) e  ha tenuto la sua ultima personale (“Seconda e terza, una dimensione”) alla fine del 2022 a Blocco 13, sempre a Roma.  Nel 2019 ha partecipato all’idea di atelier aperto di Macro Asilo in via Nizza, dal 2 al 7 aprile, stesso anno in cui ha esposto (a settembre) “Navigante” alla collettiva “Abbi cura” nelle cabine di uno stabilimento balneare di Ostia. Cinque anni prima aveva preso parte alla Biennale di Viterbo, a cura di Giovanna De Feo, al LXV Premio Michetti di Francavilla al Mare e al XLVII Premio Vasto (per la cura, rispettivamente, di Tiziana D’Acchille e di Gabriele Simongini). Nel 2010 a Roma è con Claudio Givani, Maurizio Pierfranceschi e Vincenzo Scolamiero (con i quali spesso ha collaborato ed esposto) in “Quattro passi 2”, a cura di Shara Wasserman, alla Temple Gallery, e tiene una personale, accanto alle foto di Luigi Ghirri, in casa della famiglia Paradiso/Trisorio. Andando a ritroso, si segnala la partecipazione nel 2008 a “Sottosopra”, lungo la spirale della Rampa Prenestina di Roma, ad “Antico e novissimo” (stesso anno ma in palazzo Berardi Mochi Zamperoli a Cagli) e alla mostra “Acquisti e doni nei musei comunali”, allestita nel 2006 ai Capitolini (espone “Senza titolo”, uno smalto del 1999 che fa parte della raccolta cittadina). Nel 2002 partecipa, nello spazio Hyunnart, ad “A occhi aperti I” (a cura di Paolo Di Capua) ed a “Movimento del pensiero” (a cura di Marcello Carriero). Nel 1999 espone in “Trivi” nella galleria di Ugo Ferranti, ultima mostra di una lunga serie tra personali, collettive e presenze alle fiere di Bologna, Parigi, Basilea, Colonia (24 in tutto): la collaborazione era iniziata nel 1986 quando Zelli esordì, nello spazio del gallerista romano, insieme con Andrea Fogli e Claudio Givani. Sempre del secolo scorso sono, tra le altre, le personali nel 1995 al Mlac della Sapienza (per la cura di Augusto Pieroni), alla galleria Albert Baronian di Bruxelles (1987) e, l’anno prima, da Yvon Lambert a Parigi. Tra le collettive, “Lavori in corso 5” al Macro di Roma (1998); “Anni ‘90”, ai Musei comunali di Rimini (1991); nel 1990 “La otra esclultura”, a cura di Renato Barilli (Barcellona, Madrid, Darmstadt) che nel1988 lo aveva invitato a Rimini per “Ordine e disordine”; del 1988 sono anche “Nuove acquisizioni” della Galleria comunale di Bologna e la mostra milanese “Geometrie dionisiache” a cura di Lea Vergine.


HyunnArt Studio: viale Manzoni 85/87 00185 Roma
orario settimanale: dal martedì al venerdì 16.00/18.30
per appuntamento 3355477120 pdicapua57@gmail.com