ARGENTOVIVO: un viaggio immersivo nella cultura antica a Palazzo del Vermexio a Ortigia – Fino al 31 Ottobre 2023

Argentovivo: un viaggio immersivo nella cultura antica a Palazzo del Vermexio a Ortigia

Dal 30 marzo al 31 ottobre 2023

Palazzo del Vermexio, Ortigia, Siracusa

Fino al 31 ottobre 2023 Palazzo del Vermexio a Ortigia si trasforma nel palcoscenico di un’esperienza senza precedenti, ospitando la mostra Argentovivo. Esperienza, sogno, racconto: Argentovivo è questo e molto altro. Difficile dare una definizione a quello che a tutti gli effetti è un viaggio immersivo nella cultura antica, una mostra dove l’esperienza è conoscenza e il sogno si mescola alla realtà.

Un perfetto connubio di tradizione e tecnologia, grazie alla quale le protagoniste dell’esposizione – le monete del Medagliere del Museo Archeologico Paolo Orsi – prendono vita e ci accompagnano a scoprire i grandi miti del passato. Dalla superficie metallica a quella digitale, in mostra si rincorrono, alla stregua di giochi illusionistici, racconti di ninfe, eroi, dei e mortali, che trovano una nuova dimensione in un viaggio dal sapore epico. Questo connubio magico tra passato e presente fornisce un’opportunità unica di esplorare e conoscere la cultura antica in modo mai visto prima.

Queste monete ricche di storie aprono una finestra sulla vita dell’epoca trasportando fisicamente il visitatore nei miti e nelle leggende che le corredano. Un modo alternativo di raccontare la mitologia grazie ad un linguaggio contemporaneo, trasversale e poetico al tempo stesso, capace di ammaliare il visitatore di ogni età. Sia gli appassionati di storia che i curiosi ma anche i bambini potranno godere di un’esperienza coinvolgente interattiva. Argentovivo si propone di offrire un nuovo modo di vivere la storia, combinando tradizione e tecnologia.

Arrivato alla sua seconda edizione, Argentovivo è un invito ad intraprendere un percorso che permette di toccare con mano le grandi culture del passato, avvolgendo il viaggiatore nelle spire della storia e coinvolgendolo come mai una mostra ha fatto prima.


INFORMAZIONI UTILI

Titolo: Argentovivo
Promossa da: ADITUS CULTURE
Sede: Palazzo del Vermexio, Ortigia (SR)
Date: 30 marzo – 31 ottobre 2023
Orari: lunedì chiuso; martedì – venerdì 10 – 19; sabato, domenica e festivi 10 – 19.
Per le aperture serali visitare il sito Aditus culture
Ingresso: 4€ a persona. Riduzioni e gratuità su Aditus culture

Info al pubblico: info@aditusculture.com | www.aditusculture.com

Si ringrazia: Il Comune di Siracusa e il sindaco Francesco Italia; Assessore Tutela e valorizzazione dei Beni e Attività Culturali Benedetto Fabio Granata; Dirigente settore Cultura e turismo Enzo Miccoli; Responsabile servizio cultura e turismo Nunzio Marino; Funzionario ufficiale gabinetto del sindaco Emanuela Sipione; un ringraziamento speciale va alla Dott.ssa Angela Maria Manenti

UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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BIAF appuntamento nel 2024 a Firenze 

BIAF 
Biennale Internazionale d’Antiquariato di Firenze

Palazzo Corsini 

28 settembre – 6 ottobre 2024

La Biennale Internazionale d’Antiquariato annuncia le date dell’edizione del 2024: si terrà dal 28 settembre al 6 ottobre a Palazzo Corsini a Firenze. Si tratta della 33ma edizione della più antica mostra mercato al mondo nonché riferimento assoluto per la grande arte italiana. La BIAF è presieduta dal Sindaco Dario Nardella, Segretario Generale è Fabrizio Moretti coadiuvati da un Comitato Direttivo. Circa 80 le gallerie attese nella splendida residenza seicentesca affacciata sul fiume Arno con un’offerta d’arte che va dall’antico sino alla fine degli anni Novanta.


Ufficio stampa nazionale
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro; roberta@studioesseci.net
049663499

Torino, Museo di Antichità: VIVERE SULL’ACQUA. Vita quotidiana nell’Età del Bronzo

Capanne di Viverone

MUSEI REALI TORINO

AL MUSEO DI ANTICHITÀ FINO AL 31 OTTOBRE 2023 LA MOSTRA DOSSIER

VIVERE SULL’ACQUA
Vita quotidiana nell’Età del Bronzo in Piemonte

L’esposizione propone un focus sulla vita negli insediamenti sull’acqua dell’Età del Bronzo, in particolare nei siti del lago di Viverone e di Mercurago, tra i più caratteristici della storia del Piemonte antico.

Inaugurata il 16 febbraio e aperta fino al 31 ottobre 2023, lo Spazio Passerella del Museo di Antichità ospita la mostra dossier VIVERE SULL’ACQUA. Vita quotidiana nell’Età del Bronzo in Piemonte, che si concentra sugli insediamenti palafitticoli e sulla vita quotidiana che si svolgeva nel II millennio a.C.

L’esposizione affronta uno tra i temi più caratteristici e peculiari della storia del Piemonte antico: i siti del Lago di Viverone e dei Lagoni di Mercurago, vicino ad Arona, nel 2011 sono stati inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO come “sito seriale dei Siti Palafitticoli dell’arco alpino” e collocano la regione Piemonte all’interno di dinamiche di grande portata, anche a livello internazionale, per la conoscenza, lo studio e la valorizzazione di una tappa basilare del popolamento umano in Europa.

La rassegna è curata da Elisa Panero con la collaborazione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Alessandria, Asti, Cuneo e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino.

Attraverso reperti archeologici come armi, strumenti di lavoro agricolo, vasellame e gioielli, di produzione locale e di importazione, oltre a numerosi apparati storico-didattici, offre un focus sulla vita di queste aree nell’arco alpino occidentale durante l’Età del Bronzo, testimonianza delle comunità preistoriche attive dal Neolitico all’Età del Ferro (tra il 5000 e il 500 a.C., ma con particolare riguardo al II millennio a.C.) e mostra l’utilizzo di risorse territoriali e marine in rapporto all’ecosistema di riferimento, argomento di grande attualità.

Carro di Mercurago

Il progetto Vivere sull’acqua. Vita quotidiana nell’Età del Bronzo in Piemonte costituisce la prima tappa concreta della riprogettazione del Padiglione Territorio del Museo di Antichità. La presentazione di oggetti antichi, calchi ottocenteschi e ricostruzioni dell’archeologia sperimentale è infatti un’anteprima sulla preistoria piemontese, in vista del prossimo riallestimento della sezione museale.


VIVERE SULL’ACQUA. Vita quotidiana nell’Età del Bronzo in Piemonte
Torino, Museo di Antichità – Spazio Passerella (ingresso da Piazzetta Reale, 1)
16 febbraio – 31 ottobre 2023
 
Orari:
dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 19.00.
La biglietteria chiude un’ora prima
 
Ingresso compreso nel biglietto dei Musei Reali
Intero €15,00
Ridotto: € 2,00 (ragazzi di età dai 18 ai 25 anni)
Gratuito: Minori di 18 anni; Persone con disabilità e un loro accompagnatore; Insegnanti con scolaresche; Guide turistiche con gruppi; Personale del Ministero; Possessori di Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card, tessera ICOM; Giornalisti regolarmente iscritti all’Ordine dei giornalisti.
 
Per prenotare il biglietto
https://www.coopculture.it/it/prodotti/biglietto-musei-reali-di-torino
 
Per informazioni
https://museireali.beniculturali.it
 
Sito internet:
https://museireali.beniculturali.it/museo-antichita
 
 
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A Siracusa MEDEA – Mostra d’arte contemporanea a cura di Demetrio Paparoni

Medea, icona tragica della mitologia greca è la protagonista della mostra internazionale d’arte contemporanea proposta dall’Amministrazione Comunale di Siracusa e curata dal noto critico d’arte Demetrio Paparoni. Ospitata negli storici spazi del loggiato dell’Antico Mercato di Ortigia di Siracusa, sarà aperta ai visitatori fino al 30 settembre 2023.

MEDEA
Mostra d’arte contemporanea
a cura di Demetrio Paparoni

Dal 5 maggio al 30 settembre 2023

Antico Mercato, Via Trento 2, Siracusa

Con opere di:
Margaux Bricler, Chiara Calore, Cian Dayrit, Helgi Thorgils Fridjónsson, Francesco De Grandi, Rusudan Khizanishvili, Sverre Malling, Rafael Megall, Ruben Pang, Daniel Pitin, Nazzarena Poli Maramotti, Vera Portatadino, Nicola Samorì, Natee Utarit, Ruprecht Von Kaufmann, Wang Guangyi, Yue Minjun

Soggiogata dalla passione per Giasone, Medea lo aiuta con le sue arti magiche a conquistare il vello d’oro, tradendo suo padre e la sua patria. Capace di ogni efferatezza pur di raggiungere il suo scopo, vedrà il suo amato trasformarsi sotto i suoi occhi da coraggioso eroe in meschino opportunista e il suo amore in dolore, umiliazione, odio profondo e rabbia. Una rabbia che, nella tragedia di Euripide, culminerà̀ nell’uccisione dei loro figli. Medea è una delle più attuali protagoniste del mito antico: la sua tenacia e la sua disperata fierezza sono ritrovabili in tante relazioni contemporanee. La sua esclusione dalla società, la sua tragica vendetta, il senso di isolamento non sono estranei a tanti fatti di cronaca dei nostri giorni. La mostra affronta però il mito di Medea andando oltre la narrazione dell’infanticidio.

La mostra comprende opere di 17 artisti realizzate espressamente sul tema di Medea, tra i personaggi più celebri e controversi della mitologia greca. La mostra testimonia quanto la vicenda della maga, infanticida nella narrazione di Euripide, incida ancora oggi nell’immaginario dei nostri giorni. Attraverso lo sguardo inedito di artisti del nostro tempo provenienti da aeree geografiche diverse – dal Nord Europa alla Cina, dalla regione del Caucaso al Sudest asiatico, oltre che dall’Italia – la mostra mette in evidenza il legame inscindibile tra Siracusa e il teatro antico. La tragedia classica rivive così a Siracusa nell’ambito delle arti visive grazie ad espressioni artistiche contemporanee.

Demetrio Paparoni, siracusano di nascita e milanese di adozione, ha voluto rendere omaggio alla sua città natale con questa prestigiosa mostra: uno dono per Siracusa che per lui è sempre rimasta importante.

Come scrive Demetrio Paparoni nel suo testo critico: “La complessa figura di Medea e la sua vicenda sono state nei secoli oggetto di molteplici riscritture, da Euripide a Seneca, da Jean Anouilh a Christa Wolf. Ritroviamo in Medea temi universali e attuali: oltre al tradimento della famiglia e della patria, la vendetta e la violenza, lo scontro tra pragmatismo e sentimento, l’amore distruttivo, l’esilio e la condizione dello straniero, la rivendicazione di parità tra uomo e donna. Le implicazioni e le valenze simboliche che si annidano in questo mito sono tali e tante da averne fatto l’oggetto di numerose rappresentazioni anche da parte di pittori e scultori, che lo hanno interpretato secondo lo spirito del loro tempo. Per quanto il segmento della storia che colpisce maggiormente l’immaginazione, turbandola, sia l’uccisione dei figli, sono pochi gli artisti che hanno focalizzato la propria attenzione sul momento in cui si scatena la violenza“.

La mostra d’arte contemporanea Medea propone opere appositamente concepite per questo evento non solo da artisti italiani. – così dichiara il Sindaco di Siracusa Francesco Italia – Si tratta di autori di indiscusso valore, che proprio a Siracusa hanno accettato di dialogare sul tema di Medea. Mi preme evidenziare che tra di loro c’è la georgiana Rusudan Khizanishvili, proveniente dagli stessi luoghi dell’antica Colchide da cui, secondo il mito, Medea giunse a Corinto. Ed è proprio da Corinto che partirono gli antichi coloni che fondarono Siracusa nel 734 a.C.  Infine, sono particolarmente soddisfatto di aver rinfocolato, con questa mostra, il già intenso legame fra Demetrio Paparoni, critico siracusano che si è imposto sul piano internazionale, e la nostra città“.

Prodotta dall’Amministrazione comunale di Siracusaorganizzata da Aditus e con gli allestimenti realizzati da INDA-Istituto Nazionale Dramma Antico, Medea sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo edito da Skira, una delle maggiori case editrici d’arte in Europa. Oltre al saggio di Demetrio Paparoni, sono presenti in catalogo testi su Medea scritti per l’occasione da Roberto Alajmo, da Tiziano Scarpa e dagli artisti, che riflettono in prima persona sui loro rispettivi lavori. Il catalogo comprende inoltre un ampio repertorio iconografico di opere del passato incentrate sul mito di Medea, con immagini di Artemisia Gentileschi, Peter Paul Rubens, Charles André van Loo, Eugène Delacroix, Anselm Feuerbach, William Russell Flint, George Romney, Frederick Sandys, Johann Heinrich Füssli, Gustave Moreau, William Turner, Christian Wilhelm Ernst Dietrich, John William Waterhouse e Paul Cézanne.


Aditus Culture

Aditus è la piattaforma della cultura italiana su cui ognuno può costruire la propria personale esperienza (dall’acquisto online del biglietto con una procedura semplice, sicura e assistita fino alla fruizione di un’ampia gamma di servizi). Aditus nasce per valorizzare il Marchio Italia e il suo enorme potenziale: dalla promozione di Musei e dei Parchi Archeologici all’ideazione di eventi, dalla digitalizzazione delle informazioni al marketing, dalla comunicazione all’acquisto. È l’unica realtà italiana a integrare tutte queste funzioni, sviluppando le attività necessarie con risorse completamente interne. Aditus valorizza il patrimonio culturale italiano attraverso un approccio “industrializzato” e innovativo che migliora l’offerta, aumenta la visibilità e rende appassionante l’esperienza. 


INFORMAZIONI UTILI
 
TITOLO MOSTRA: Medea
A CURA DI: Demetrio Paparoni
CONFERENZA STAMPA: Giovedì 4 maggio ore 12 nella sede espositiva
INAUGURAZIONE: Venerdì 5 maggio dalle ore 18 .30 alle ore 21
SEDE: Antico Mercato, Via Trento 2, Siracusa
PERIODO ESPOSITIVO: Dal 5 maggio al 30 settembre 2023
ORARI DI INGRESSO: Da lunedì a domenica | ore 11-15 / 18-24
PER INFORMAZIONI: https://aditusculture.com/esperienze/siracusa/mostre-eventi/medea
Ingresso: gratuito
 
PROMOSSA DA: Amministrazione Comunale di Siracusa
ORGANIZZATA DA: Aditus S.r.L | https://aditusculture.com/
CATALOGO EDITO DA: Skira Editore
Con un saggio introduttivo di Demetrio Paparoni
e testi di Roberto Alajmo, Tiziano Scarpa e di tutti gli artisti
 
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Brescia, Mo. Ca. – Centro delle nuove culture: NICOLA SANSONE. L’archivio ritrovato

Nicola Sansone, Sicilia ,1959

NICOLA SANSONE
L’ARCHIVIO RITROVATO

Brescia, Mo. Ca. – Centro delle nuove culture (via Moretto 78)

3 giugno – 16 luglio 2023

Dal 3 giugno al 16 luglio 2023, il Mo. Ca. – Centro delle nuove culture di Brescia ospita la personale di Nicola Sansone (1921-1984), fotografo colto e socialmente impegnato che appartiene a quella “schiera romana” di reporter che a partire dagli anni ’50 ha segnato una stagione di grande fermento culturale nell’ambito del fotogiornalismo italiano.

Insieme ad altri protagonisti quali Caio Mario Garrubba, Antonio Sansone, Calogero Cascio e Franco Pinna, fondò l’agenzia “Realphoto” che per molto tempo produsse servizi di notevole valenza per la stampa nazionale e internazionale.

A metà del secolo scorso, Nicola Sansone e gli altri della “banda” della colonna romana della fotografia, si sono fatti interpreti di un nuovo modo di fare giornalismo che, come recita Uliano Lucas, “getta il proprio sguardo oltre i consueti modi di utilizzare la fotografia della stampa italiana del tempo e scopre il linguaggio delle immagini come strumento di denuncia e di libertà, di rottura e di indipendenza”.

L’esposizione, curata da Renato Corsini, presenta 120 immagini scattate tra gli anni ’50 e la fine degli anni ’60, frutto dei suoi viaggi in America, in Africa, in Giappone, in Turchia, in Thailandia, in Germania e in Italia, provenienti dall’archivio personale del fotografo, custodito per decenni come “il mio tesoro nascosto” nelle amorevoli mani della figlia Lea.

Nicola Sansone, Campania, 1961

Questo patrimonio torna alla luce nel 2020, quando Renato Corsini ne viene a contatto organizzandolo ed interpretandolo per proporre, attraverso la realizzazione della mostra e la pubblicazione del relativo catalogo, la completezza insieme al valore artistico e storico del suo lavoro. La rassegna è una delle iniziative della VI edizione del Brescia Photo Festival, promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana, con la curatela artistica di Renato Corsini, che propone una serie di iniziative allestite nelle più prestigiose sedi espositive della città che, nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, ruota attorno al tema Capitale, e alle aree d’azione su cui si costruisce il programma; in particolare, la cultura come cura, che reinterpreta la tradizione solidale locale, la città natura, per ridisegnare le relazioni in vista di una coesistenza sostenibile, la città dei tesori nascosti, per ripensare il rapporto con il patrimonio esistente.


Nicola Sansone. L’archivio ritrovato
Brescia, Museo di Santa Giulia, Mo.Ca. – Centro per le Nuove Culture, sedi varie
3 giugno – 16 luglio 2023
 
Orari:
martedì-domenica, 15.00-19.00. La biglietteria chiude un’ora prima
 
Ingresso:
Intero: € 5,00; Ridotto: € 4,00 (bambini di età inferiore ai 7 anni, adulti sopra i 65 anni e studenti); Gruppi: € 5,00; Scuole: € 4,00.
Con il biglietto d’ingresso è possibile visitare tutte le esposizioni allestite al Mo.Ca.: Brescia Photo Festival mostre temporanee e la sezione di fotografia Bresciana.
 
Informazioni:
bresciamusei.com

Uffici stampa

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Ufficio stampa Fondazione Brescia Musei
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Ufficio stampa Ma.Co.f
Carolina Zani
info@macof.it
Ufficio stampa Comune di Brescia
Rossella Prestini
rprestini@comune.brescia.it
 

FRANCESCO MACCAPANI MISSONI. La danza dei colori

SEA e MA*GA per l’Arte, in collaborazione con Artland Milano, presentano La danza dei colori, mostra personale di Francesco Maccapani Missoni.

L’esposizione, già visitabile, si concluderà il 20 settembre.

La selezione di opere è allestita nella sala Vip Lounge Montale, situata nell’Area Imbarchi del Terminal 1 dell’Aeroporto di Milano Malpensa, e nella sottostante Area Tulipano, quest’ultima accessibile ai passeggeri in partenza per destinazioni Extra Schengen.

L’opera di Francesco Maccapani Missoni vede l’uso di nastri colorati lavorati con la tecnica del quilling, l’arte di creare macro-filigrane con la carta e nastri di raso per realizzare delle trame policromatiche intrecciate a mano, fissate su telai squadrati e poi laccate a pennello. Dipinti materici che articolano tonalità e sfumature secondo molteplici schemi.

La ricerca artistica di Francesco inizia con l’individuazione delle basi cromatiche sulle quali costruire l’opera, prosegue con un sapiente studio degli accostamenti, e finisce con l’unione dei colori, tramite un paziente intreccio di strisce e fili.

“Maccapani Missoni, come scrive il critico Giorgio Verzotti, adotta infatti strisce di carta colorata di diversa larghezza e le applica al telaio tramite un lungo, attento, minuzioso lavoro di intreccio e di sovrapposizioni, insomma di tessitura, per formare pattern astratti, schemi geometrici, disseminazioni ordinate in una specie di pointillisme geometrizzato. Sarebbe in fondo strano se l’opera di Francesco non risplendesse di colore, essendo questo un elemento intrinseco del suo DNA”.

Il recente passaggio dall’utilizzo delle strisce di carta colorata a nastri di raso ha permesso all’artista non solo di poter lavorare a opere di dimensioni maggiori, ma soprattutto di elevare la sua ricerca artistica a un livello ancor più alto. Grazie alla luce, che il raso riflette in una maniera unica, il colore si mette in moto, trasformandosi e iniziando a vibrare ritmicamente: inizia così la danza dei colori e noi siamo immediatamente spinti a muoverci al loro ritmo.

SEA e MA*GA confermano l’interesse nei confronti delle ricerche artistiche contemporanee, in una collaborazione che 2013 impreziosisce le Vip Lounge di Malpensa con un programma di esposizioni e installazioni, proponendo ai viaggiatori la visione di opere d’arte in un’occasione di intrattenimento e conoscenza.

ARTLAND è un territorio trasversale locale e internazionale di contaminazione artistica. Un portale verso una nuova definizione di fruizione dell’esperienza artistica. Artland nasce a Milano nel 2021, su iniziativa di Francesco Simonetta, sotto la direzione artistica di Mattia Pozzoni e la direzione generale di Virginia Intorcia, con l’obiettivo di promuovere talenti e portare l’arte fuori dalla classica definizione di galleria d’arte.

Francesco Maccapani Missoni

Francesco Maccapani Missoni (Milano, 1985). Erede di una famiglia del prêt- à-porter italiano intrinsecamente legata al colore, Francesco, nato e cresciuto tra i mitici motivi variopinti a righe e a zigzag, le texture e i “put together” di maglie e tessuti Missoni, ha concepito così un linguaggio artistico in linea con il suo imprinting, quanto del tutto personale. Un esercizio di stile che richiede tempo e concentrazione, grande precisione e pazienza. E appare emblematico di un fare sempre più libero da training scolastici e definizioni professionali.


FRANCESCO MACCAPANI MISSONI
LA DANZA DEI COLORI

Sala Vip Lounge Montale – Area Tulipano
Terminal 1, Aeroporto Milano Malpensa
Fino al 20 settembre 2023
 
La sala Vip Lounge Montale è aperta tutti i giorni dalle 6:00 alle 22:00, l’accesso è consentito ai passeggeri di Business Class delle compagnie convenzionate e a tutti coloro che ne acquistano l’ingresso.
L’Area Tulipano è accessibile a tutti i passeggeri Extra Schengen.
 
Museo MA*GA
T +39 0331 706011; info@museomaga.it; www.museomaga.it
 
Ufficio stampa
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Palermo, Loggiato di San Bartolomeo: Proroga fino al 30 giugno la mostra “I LOVE LEGO”

I LOVE LEGO

la mostra che ha già visto oltre 1 milione di visitatori nelle sue tappe in giro per il mondo, dal 20 dicembre è ospitata all’interno dello splendido Loggiato di San Bartolomeo di Palermo.

Tra magnifici diorami – che incantano tanto i bambini quanto gli adulti – costruiti con oltre 1.000.000 di mattoncini assemblabili, la mostra racconta l’incredibile evoluzione di quello che, da giocattolo tra i più comuni e conosciuti, si è trasformato negli anni in vera e propria opera d’arte.

Grandissimo successo di pubblico per la mostra I LOVE LEGO a Palermoche, dalla sua apertura lo scorso 20 dicembre, ha visto un’affluenza totale di oltre 30mila visitatori amanti dei mattoncini più famosi al mondo.
Un ottimo riscontro da parte del pubblico che ha portato gli organizzatori della mostra a prorogare la mostra fino al prossimo30 giugno 2023.

I LOVE LEGO è la mostra che ha già visto oltre 1 milione di visitatori nelle sue tappe in giro per il mondo e che coi suoi magnifici diorami – che incantano tanto i bambini quanto gli adulti – costruiti con oltre 1.000.000 di mattoncini assemblabili, racconta l’incredibile evoluzione di quello che, da giocattolo tra i più comuni e conosciuti, si è trasformato negli anni in vera e propria opera d’arte.

Una mostra pensata per sognare, divertirsi e riscoprire il proprio lato ludico e creativo scrutando tra i dettagli di interi mondi in miniatura.

Promossa dal Ministero del Turismo, dalla Città Metropolitana di Palermo, dal Comune di Palermo, Assessorato regionale del Turismo, sport e spettacolo, all’interno del Progetto “Il tempo insieme”, la mostra è prodotta e organizzata dalla Fondazione Sant’Elia e Piuma in collaborazione con Arthemisia per la comunicazione.

La mostra è realizzata grazie ad alcuni dei più grandi collezionisti privati e non è direttamente sponsorizzata da LEGO.


I DIORAMI
Classic Space

Ideato e progettato da uno dei più grandi collezionisti al mondo di set e pezzi originali della serie
Anni ‘80 Lego® Classic Space, Massimiliano Valentini, il grande diorama “Spazio” riproduce un
insediamento minerario lunare. In questo futuristico scenario l’uomo si avvale dell’aiuto di
astronavi, droidi e macchinari per la ricerca di nuove risorse. La sua realizzazione è in continuo
divenire in quanto di volta in volta si arricchisce di nuovi elementi unici e irripetibili creati dal
costruttore che trae ispirazione oltre che dalla serie originale anche dalle più importanti saghe di
fantascienza cinematografiche.
Grande Diorama City e il Porto
Il Grande Diorama City – work in progress dal 2016 – è la massima espressione del tema cittadino
rappresentato da costruzioni uniche e irripetibili, realizzate interamente con mattoncini originali e
utilizzando sia tecniche di costruzione tradizionali sia tecniche anticonvenzionali: 200.000 pezzi.
I costruttori progettano e realizzano indipendentemente le loro opere usando ispirazioni e stili
diversi, utilizzando schizzi, disegni tecnici ma anche software di progettazione assistito dedicati ai
mattoncini Lego. La collezione di queste creazioni viene arricchita costantemente da nuove opere
composte da migliaia di mattoncini e ricche di particolari.
L’assetto urbano viene definito usando software CAD più convenzionali; si delineano così i
quartieri del centro storico, tratte ferroviarie, zone verdi e aree ricreative.
Completa l’installazione della City un fantastico Porto che nasce da un progetto di Andrea Battaglia
che riproduce una porzione del porto antistante la città; i grandi palazzi si stagliano sul lungo molo
dove approdano gli yacht delle celebrità e i motoscafi dei cittadini che si concedono un giorno di
svago godendosi il mare.
Tra le navi più belle spiccano il catamarano “Queen Mary” da 3800 pezzi, il “Nemesi” (quello con la
chiglia verde) da 3100 pezzi e il colossale “Prince Marie” (tutto nero) da 2900 pezzi.
Roma e i fori imperiali – Il foro di Nerva
Antonio Cerretti con un diorama di 80.000 mattoncini fa il Foro di Nerva o Transitorio, uno dei fori
definiti come imperiali, un insieme di monumentali piazze che costituivano il centro della città di
Roma in epoca imperiale. Iniziato dall’imperatore Domiziano, fu inaugurato dal suo successore
Marco Cocceio Nerva nel 97 d.C.
La pianta del Foro di Nerva fu condizionata dallo spazio disponibile tra i complessi precedenti: la
piazza ebbe una pianta stretta e allungata. Al centro del foro era presente il tempio di Giano,
realizzato come arco quadrifronte. All’estremità la piazza era dominata da un tempio dedicato a
Minerva dietro al quale era posizionata la Porticus Absidata, un ingresso monumentale all’area dei
fori dal quartiere limitrofo. Il lato breve opposto al tempio, a ridosso del Foro Romano, aveva pianta
curvilinea. Su questo lato doveva esistere un ingresso dal Foro Romano, forse identificabile con
l’Arcus Nervae citato in alcune fonti medioevali.
Pirati
È ispirato alle avventure leggendarie dei lontani mari caraibici.
Le opere contenute hanno richiesto svariati tentativi e modifiche, di natura sia stilistica che
strutturale.
L’atollo di origine vulcanica è ritenuto il posto perfetto per nascondere i tesori di mille scorribande
mentre gli indigeni sono pronti a difendere il proprio territorio. I gendarmi sapendolo, sono
appostati per recuperare il bottino e imprigionare i malviventi.
Il kraken, mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi (5.350 pezzi) è stato progettato
interamente in digitale con successive modifiche estetico/strutturali.
Il mito di questo animale leggendario – che infestava gli incubi dei marinai di tutto il mondo, di
dimensioni abnormi, generalmente immaginato come un gigantesco cefalopode tipo calamaro con
tentacoli così lunghi da avvolgere una nave – si è sviluppato soprattutto fra il Seicento e
l’Ottocento. La nave pirata Sea Reaper è ispirata alla famosa nave HMS Victory, un vascello di
prima classe, a tre ponti da 104 cannoni della Royal Navy, costruita negli anni 1760. La paratia
laterale è apribile, al fine di mostrare i ponti e le cabine arredate.
La nave pirata Snake Wing è di libera ispirazione e presenta ponte e cabine arredate. Le vele e i
cordami sono realizzati con pezzi originali presi dai set della serie “Pirates”.
Nido dell’aquila
Ispirato alla saga A Song of Ice and Fire dello scrittore americano George R.R. Martin e alla
pluripremiata serie tv Game of Thrones, l’inespugnabile roccaforte di Nido dell’Aquila (The Eyrie) è
la residenza della casata Arryn, protettrice dell’est.
Lo spettacolare progetto (circa 300.000 di Manuel Montaldo) inizia a prendere corpo nella mente
del progettista nel 2014 e dopo 2 anni di intenso lavoro viene esposta per la prima volta al Lucca
Comics and Games 2016 tra lo stupore del pubblico.
Lo scenario, a cui continuano ad aggiungersi nuovi dettagli anno dopo anno, occupa una
superficie di quasi 3 metri quadrati, mentre la sommità del castello raggiunge 1,80 m di altezza.
Per la sua realizzazione sono stati utilizzati oltre 300.000 pezzi reperiti in oltre 3 anni di ricerca.
Grande Diorama Castello
Il diorama medievale nasce da un’idea di Marco Cancellieri e Jonathan Petrongari nel lontano
2011; partecipa alla costruzione anche Marcello Amalfitano. 250.000 pezzi soggetti a numerosi
cambiamenti nel corso degli anni. Del progetto iniziale è rimasta soltanto l’imponente città
fortificata che sorge nella parte sud; tutto il resto è stato costruito tra il 2013 e il 2015.
Questo diorama può raggiungere la superfice record di 27 metri quadrati.
Partendo da Sud troviamo una piccola foresta abitata dai Forestman e un piccolo forte dei Black
Falcons (personaggi della serie originale Lego® Classic Castle), la città fortificata sviluppata
intorno alla Basilica. Da questa parte il sentiero porta a un piccolo villaggio e all’entrata della
foresta.
Oltre la foresta il villaggio alle porte di Winterfell, dimora della casata Stark, ultimo castello
presente nel profondo Nord ispirato alla serie tv Game of Thrones. Nel Castello il giardino con
l’Albero Cuore.

Sede
Loggiato di San Bartolomeo
Via Vittorio Emanuele, 25
90133 – Palermo (PA)

Orario apertura
dal martedì alla domenica 10.00 – 20.00
(ultimo ingresso ore 19.00)
Lunedì chiuso

Biglietti
Intero € 10,00
Ridotto € 8,00 (dai 4 ai 18 anni)

Informazioni e prenotazioni
T. + 091 774 7695
prenotalatuavisita@gmail.com

Sito
www.fondazionesantelia.com
www.arthemisia.it
@fondazionesantelia
@loggiatosanbartolomeo
fb Fondazione Sant’Elia
fb Loggiato San Bartolomeo

Hashtag ufficiale
#LegoPalermo

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Forte dei Marmi: “ACCADDE IN VERSILIA. Il tempo di Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Moses Levy”

Accadde in Versilia
Il tempo di Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Moses Levy

Forte dei Marmi, Forte Lepoldo I
17 giugno – 5 novembre 2023

“Accadde in Versilia”, la mostra prodotta dalla Società di Belle Arti con il Comune di Forte dei Marmi e Fondazione Villa Bertelli, propone, al Forte Leopoldo I dal 17 giugno al 5 novembre, la lettura in punta di pennello di quel magico momento che la Versilia visse a cavallo tra ‘800 e ‘900. Quando il paesaggio incredibilmente armonioso, il clima e le acque calamitarono qui il beau monde europeo e non solo. Personalità attratte dai bagni, certo, ma anche dall’ambiente culturale creato da chi “in stagione” qui si dava appuntamento, improvvisando cenacoli artistici, letterari e musicali.  

Villeggianti insieme a marinai, contadini, cavatori: mondi diversissimi, spesso solo tangenti. Affascinanti, non meno del paesaggio, agli occhi degli artisti italiani e stranieri che si fecero stregare dalla Versilia: da Puccinelli a Fontanesi, Signorini, Cabianca, Viner, Lear, Vedder, Skovgaard, Poingdestre, tra i molti. 

“Accadde in Versilia” focalizza la sua indagine su tre grandi protagonisti di quel momento magico: Plinio Nomellini, Lorenzo Viani e Moses Levy. Proponendo una raffinata selezione di loro capolavori, alcuni non più visti da tempo, provenienti da collezioni private, ad eccezione dello straordinario Festa al villaggio di Nomellini, concesso dalla Pinacoteca “il Divisionismo” della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.

Plinio Nomellini: Le ore quiete, 1898, olio su tela, cm 89,5×114

Plinio Nomellini agli inizi degli anni Novanta orienta il proprio linguaggio verso nuove sperimentazioni, sia divisioniste, grazie alla frequentazione di Pellizza da Volpedo, sia neo impressioniste, importate da Parigi. Il suo incontro del 1903 con Giovanni Pascoli aggiunge una svolta simbolista alla sua pittura.  

La selezione di sue opere per la mostra versiliese è anticipata dalla grande tela di Giuseppe Viner, La semina, parte del trittico Terra Madre, esposto nel 1906 per l’inaugurazione del valico del Sempione.

Nomellini qui racconta la straordinaria quotidianità che trascorre in Versilia. Ecco la costruzione di un bastimento (Cantiere, 1904) o la semplice ritualità domestica, come in L’ora della cena (1898) o in Ore quiete (1898), o il folklore paesano (La chiesa di San Frediano a Lucca, 1930 circa). Immagini di una civiltà contadina, vera protagonista e depositaria di un luogo primigenio, ancora preservato dal rutilante caos della modernità.   

Lorenzo Viani: Sul molo. In attesa del rientro delle barche, 1915, olio su cartone, cm 68,8×98,5

Le ridenti e pacate immagini della Versilia offerte da Nomellini e, successivamente, da Moses Levy sono bruscamente deviate dal potente e magmatico espressionismo di Lorenzo Viani che mette a punto l’alfabeto più adatto a descrivere, tutt’uno, il volto più scuro di quella terra e il popolo di diseredati che la abita. É il caso della ieratica immagine della Moglie del marinaioSul molo. In attesa del rientro delle barchePeritucco con il fiocco rosso, della scarna china dei Viandanti e di Vecchio pescatore. La sua è un’arte che si ispira, spesso, alla dimensione drammatica della quotidiana vicenda degli umili, di chi fieramente si oppone o con fatica sopporta la durezza della vita. Con il disegno cattura la miseria ma anche la speranza che gli uomini portano scolpite nelle rughe del volto.

Moses Levy: Maschere (Pierrot), 1919 olio su cartone, cm 27×37

La terza sezione è dedicata a uno dei massimi protagonisti della stagione artistica versiliese dei primi tre decenni del ‘900, Moses Levy. Tunisino di nascita, elesse questa terra a sua patria, divenendo uno dei più ammirati e suadenti cantori di quella che potrebbe definirsi come una tarda “belle époque” versiliese, rovescio estetico-iconografico del più grave scenario presentato dall’amico Lorenzo Viani.

La sua pittura si evidenzia per lo stile personalissimo che, pur nutrendosi delle contaminazioni europee cezanniane e cubiste, tanto quanto degli echi metafisici e futuristi, non risulta in alcun modo etichettabile e sarà viatico e spunto per l’arte italiana a venire.

Le opere selezionate coprono circa un trentennio (1911-1938), evidenziando quello “spettacolo fisso in mutazione continua che sarà sempre il linguaggio di Levy”. Tra i capolavori in mostra, Donna con cappello biancoCinema Eolo e Folla di sera sul lungomare di Viareggio, la luminosa serie delle Spiagge, Profilo di giovinetto e Anna e l’amica, che includono a pieno Levy nel contesto artistico italiano degli anni Venti, fino ad arrivare a esiti di stupefacente modernità nell’espressionismo cromatico di gusto matissiano del più tardo Signora in rosso al caffè.

La mostra, dunque, offre al visitatore un nutrito nucleo di opere, sorprendenti per originalità compositiva e forza evocativa, assimilabili a testimonianze poetiche di luoghi geografici e dell’anima che, alle soglie del Novecento, documentano il coraggioso aggiornamento di “questo piccolo mondo antico” con le nuove correnti che stanno spirando d’Oltralpe.


Orario
17 giugno-10 settembre:  tutti i giorni 17.00-23.00 / mer 10.00-13.00
11 settembre-5 novembre:  mer 10.00-13.00 / ven, sab e dom 10.00-13.00 / 16.00-19.30
 
 
Ingresso  
intero € 8,00
ridotto € 6,00 (residenti e giornalisti muniti di tesserino)
gratuito sino ai 18 anni e disabili
 
Info
Ufficio informazioni turistiche
tel. +39 0584 280292
forteinfo@comunefdm.it
www.visitforte.com
 
Società di Belle Arti
Arte Italiana del XIX e XX secolo
 
Viareggio
viale M. Buonarroti, 9
tel. +39 0584 52030
 
Milano
via del Vecchio Politecnico, 9
tel. +39 02 76022713
 
info@sba.it
www.sba.it
 
Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
tel. 049663499
Referente Roberta Barbaro: roberta@studioesseci.net

Milano, Palazzo Reale: MARIO DONDERO. La libertà e l’impegno

Mario Dondero – Ballerine di avanspettacolo, Milano, 1953

MARIO DONDERO
La libertà e l’impegno

Milano, Palazzo Reale

21 giugno 2023 – 6 settembre 2023

Dal 21 giugno al 6 settembre 2023 a Palazzo Reale apre la mostra Mario Dondero. La libertà e l’impegno.
Per la prima volta esposta a Milano l’ampia retrospettiva del lavoro fotografico di Mario Dondero (1928-2015), uno dei protagonisti della fotografia italiana della seconda metà del Novecento e fotoreporter di spicco nel panorama internazionale.

Promossa da Comune di Milano – Cultura, e prodotta da Palazzo Reale e Silvana Editoriale in collaborazione con l’archivio Mario Dondero, la mostra è curata da Raffaella Perna e sarà allestita nell’Appartamento dei Principi.

L’esposizione mira a offrire uno sguardo complessivo sull’opera di Dondero, attraverso una selezione di immagini appartenenti a reportage e servizi fotografici realizzati lungo l’intero arco della sua lunga carriera, dagli anni cinquanta agli anni dieci del XXI secolo. Insieme a molte tra le fotografie più iconiche, in mostra vengono presentati diversi scatti inediti, forniti dall’archivio dell’autore, tra cui alcuni ritratti di Pier Paolo Pasolini e Laura Betti.

La mostra a Palazzo Reale vuole restituire il lungo percorso di Dondero attraverso un racconto che segue un duplice criterio espositivo, cronologico e tematico insieme. Il display espositivo delle dieci sale dell’Appartamento dei Principi è concepito come una narrazione che si snoda lungo altrettante tappe, ciascuna pensata come una micro-mostra: dalle fotografie dei primi viaggi in Portogallo negli anni Cinquanta, sino agli scatti realizzati a Kabul negli anni.

Il percorso espositivo

La sala 1, oltre al testo di introduzione alla mostra, accoglie un nucleo di fotografie di taglio sociale realizzate nella penisola iberica, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, sino alla fotografia, scattata a Malaga nel 2001, con il ritratto tenuto nel palmo di una mano di un giovane combattente repubblicano, scomparso in una fossa di Franco

Nella sala 2 viene presentata una selezione di 15 fotografie realizzate in Italia, che ritraggono la migrazione interna al Paese, il processo di alfabetizzazione, il lavoro rurale, le manifestazioni politiche e sindacali, l’attività dei pescatori a Chioggia nel 1980.

La sala 3 ospita un corpus di immagini realizzate nel 1968 in Irlanda, dove Dondero documenta diversi aspetti della realtà sociale del Paese, tra cui l’attività della leader cattolica irlandese Bernadette Devlin, durante la sua campagna a sostegno dei diritti degli studenti della Queen’s University.

Le sale 4 e 5 accolgono un focus dedicato a importanti personaggi del mondo dello spettacolo, in Italia e all’estero, con ritratti di Pier Paolo Pasolini ripreso sul set del film Comizi d’amore, Laura Betti, Carla Fracci, Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Vinicio Capossela, Vittorio Gassman, Eugène Ionesco, Serge Gainsbourg, Jean Seberg.

A seguire, la sala 6 ospita i ritratti di alcuni tra i maggiori scrittori e letterati del XX secolo: dallo scrittore americano di origine armena William Saroyan, ripreso alla macchina da scrivere nel 1959, a Günter Grass ritratto a Milano nel 1962, al poeta sperimentale fondatore dei Novissimi Edoardo Sanguineti, a Dacia Maraini e Pier Paolo Pasolini ritratto insieme alla madre Susanna Colussi nella loro abitazione all’Eur, sino alla celebre fotografia di gruppo del Nouveau Roman.

La sala 7 presenta invece i ritratti di alcuni tra i più significativi pittori, scultori, fotografi, critici d’arte, direttori di museo fotografati da Dondero, tra cui, Francis Bacon, Alexander Calder, Barbara Hepworth, Alberto Giacometti, Palma Bucarelli, Alberto Burri, Fabio Mauri, Elisabetta Catalano, Sergio Lombardo, Mimmo Rotella, Pierre Restany, Fausto Melotti.

La sala 8 raccoglie un nucleo significativo di fotografie scattate in Francia, che documentano la realtà sociale e politica del Paese: i congressi del partito gollista a fine anni Cinquanta, le manifestazioni in favore di Mitterrand dopo l’attentato subito ad opera dell’OAS nel 1959, gli eventi del ’68, la borsa di Parigi, il viaggio di Deng Xiaoping in Francia nel 1975, le recenti manifestazioni in difesa dei diritti sociali avvenute a Parigi nel 2011.

La sala 9 si concentra sui reportage scattati in Africa, dove il fotografo torna a più riprese lungo l’arco della sua carriera: in Algeria durante il conflitto con il Marocco, in Nigeria, in Costa d’Avorio, in Senegal.

La sala 10 raccoglie le fotografie scattate in varie parti del mondo a partire dal 1978: in Brasile dove riprende la vita dei bambini di strada, a Berlino nel 1989 nei giorni che precedono la caduta del muro, a Cuba in pieno período especial, in Russia e a Kabul, nelle carceri e negli ospedali dove operano i medici di Emergency.

Mario Dondero – Note biografiche

Mario Dondero

Mario Dondero nasce a Milano nel 1928. Appena sedicenne si unisce alla lotta partigiana nella Repubblica dell’Ossola, animato da sentimenti di libertà e giustizia sociale che saranno alla base delle sue future scelte sul piano umano e professionale. All’indomani della Seconda guerra mondiale è di nuovo a Milano, dove intraprende la carriera di fotogiornalista, collaborando a partire dal 1951 con testate quali l'”Avanti”, “l’Unità”, “Milano Sera”, “Le Ore”. Protagonista del milieu di intellettuali legati al Bar Giamaica, Dondero appartiene a una generazione di fotografi come Ugo Mulas, Carlo Bavagnoli, Giulia Niccolai, Alfa Castaldi, che hanno contribuito a trasformare la cultura fotografica italiana degli anni cinquanta, mossi dall’urgenza di rinnovare il linguaggio fotografico in un’ottica di forte impegno civile e con il proposito di gettare luce su storie rimaste ai margini del dibattito pubblico. Dello spirito del tempo troviamo una viva testimonianza nel romanzo La vita agra di LucianoBianciardi, amico fraterno di Dondero, alla cui figura lo scrittore s’ispira per tratteggiare il personaggio del fotografo Mario.

Dal 1954 al 1960 Dondero si trasferisce a Parigi, sua città d’elezione, dove documenta la realtà politica, i cambiamenti sociali e molti dei più significativi intellettuali del tempo, pubblicando con regolarità su testate quali “Le Monde”, “France Observateur”, “L’Express”, “L’Humanité Dimanche”. Sua è la fotografia di gruppo, divenuta un’icona, che ritrae nel 1959 gli esponenti del Nouveau Roman, tra cui Alain Robbe-Grillet e Samuel Beckett, davanti alla sede delle Éditions de Minuit di Parigi. Dal 1961 Dondero torna per alcuni anni in Italia, stabilendosi a Roma, dove fotografa la scena artistica e culturale del tempo: pittori, scultori, registi, scrittori, attori e musicisti, di cui restituisce ritratti intensissimi che offrono uno spaccato sulle migliori intelligenze attive allora nel nostro Paese. Pur facendo base in Italia e in Francia, Dondero negli anni compie numerosi viaggi in giro per il mondo ed entra in contatto con culture e realtà diverse: Portogallo, Spagna, Inghilterra, Irlanda, Algeria. Rientrato a Parigi nel 1968, dove riprende i fatti del maggio francese, il fotografo segue la vita politica e sociale parigina per altri tre decenni, fino al trasferimento nelle Marche, a Fermo, negli anni novanta. Dagli anni settanta sino alla morte, avvenuta nel 2015, Dondero continua sempre a viaggiare: Mali, Senegal, Guinea- Bissau, Cambogia, Germania, Brasile, Cuba, sino ai reportage in Russia e a Kabul. Prosegue fino all’ultimo una intensa collaborazione con quotidiani e periodici, quali “il venerdì di Repubblica”, “il manifesto”, “Diario”. Dalla metà degli anni ottanta a oggi le sue fotografie sono state esposte in numerose mostre personali in Italia e all’estero.

Sponsor tecnico sarà Leica, Main sponsor Autoguidovie, oltre agli sponsor Veuve Clicquot Ponsardin, Gatti Pavesi Bianchi Ludovici e Castello6.

La mostra è corredata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, curato dalla stessa Raffaella Perna.


Ufficio stampa Mostra
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo Via San Mattia, 16 – 35121 Padova
Simone Raddi, tel. 049.66.34.99; simone@studioesseci.net
 
Ufficio stampa Comune di Milano
Elena Conenna elenamaria.conenna@comune.milano.it
 
Ufficio stampa Silvana Editoriale
Alessandra Olivari alessandra.olivari@silvanaeditoriale.it

Roma, Sala Nagasawa Ex Cartiera Latina: Climate Change “Anthropos e Kainos” II

Progetto Climate Change “Anthropos e Kainos” II

A cura di Maria Rita Bassano Ferretti e Carlo Marchetti

Opening venerdì 9 giugno 2023 ore 17.00 

Sala Nagasawa Ex Cartiera Latina
Via Appia Antica 42 – Roma

Fino al 16 giugno 2023

Venerdì 9 giugno 2023 alle ore 17.00 inaugura, presso la Sala Nagasawa dell’Ex Cartiera Latina a Roma, il Progetto Climate Change “Anthropos e Kainos” II, a cura di Maria Rita Bassano Ferretti e Carlo Marchetti. L’evento si avvale del patrocinio di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e della collaborazione di numerose associazioni che operano nel settore ambiente. 
Il Clima. Non c’è argomento più urgente. Il riscaldamento globale, causato dall’uso di combustibili fossili, dal disboscamento su larga scala e dagli allevamenti intensivi, genera conseguenze gravi ed importanti. Piante e specie animali vanno estinguendosi, le calotte glaciali si sciolgono e il livello del mare si sta innalzando. È necessario agire, prendere posizione, divulgare, e questa consapevolezza ha motivato i curatori a chiamare l’Arte a sostegno, per realizzare sia il primo evento del 2022, ed oggi il secondo appuntamento del Progetto Climate Change “Anthropos e Kainos II” 2023, un evento tematico di enorme attualità, il cui titolo deriva dall’unione di due parole greche: anthropos (uomo) e kainos (recente, nuovo). Il significato che assume, dunque, è quello di un “periodo in cui la Terra ha un nuovo aspetto a causa delle azioni umane”: senza sostituire il termine corrente usato per l’epoca geologica attuale, Olocene, indica esclusivamente l’impatto che l’homo sapiens ha sull’equilibrio del pianeta, sull’impatto dei cambiamenti climatici e sul loro destino. Visto attraverso il prisma dell’arte, il progetto presenta più di cento tra opere di artisti italiani ed esteri, coinvolgendo inoltre designer, architetti, street artist, attori, poeti, musicisti, e ricercatori che si confrontano, con la volontà di farsi vettori del cambiamento e dare la possibilità di rovesciare l’idea di mondo. Un percorso in cui l’arte è ambasciatrice di sensibilizzazione, soprattutto verso un pubblico ancora in difficoltà nel percepire l’entità del pericolo della crisi climatica.

L’arte e l’artista, antropologo e “semionauta” intento a navigare e ad intercettare nelle sue esplorazioni il mondo, sono il punto di contatto positivo per ispirare l’azione e il cambiamento dei comportamenti nei confronti della natura e del pianeta, mettendo in luce e denunciando i problemi e le indifferenze dei potenti della terra, evidenziando le possibili soluzioni della crisi climatica, spiegando l’effetto serra e come dovremmo agire per limitare i danni. Negli ultimi anni in Europa e nel mondo, molti artisti hanno denunciato i cambiamenti climatici e l’indifferenza dei leader mondiali, hanno appoggiato i movimenti ambientalisti, e molti di questi sono a sostegno dell’evento, e messo in discussione la società dei consumi: è ciò che “Anthropos e Kainos” fa qui oggi. Una performance corale, che propone un’introspezione per smentire idee preconcette e sensibilizzare positivamente ed attivamente, proponendo al visitatore un’intensa riflessione sul rapporto che lega il Sapiens e l’ambiente naturale, esprimendo tutta la cecità ancora presente nell’uomo nei confronti dell’attuale situazione.

Artisti

Giovanni Albanese, Fabio Maria Alecci, Paola Alviano Glaviano, Ali Assaf, Carmelo Baglivo, Jan Bauer, Claudia Bellocchi, Giancarlino Benedetti Corcos, Edoardo Bernardi, Paolo Bielli, Rodrigo Blanco, Raimondo Bonamici, Lorenzo Budello, Valeria Cademartori, Ennio Calabria, Francesco Canini, Tommaso Cascella, Massimo Catalani, Antonio Maria Catalani , Franco Cenci, Francesco Cervelli, Primarosa Cesarini Sforza, Marco Cipriani , Marco Colletti, Daniele Contavalli, Lea Contestabile, Giampaolo Conti, Federico Cozzucoli, Verena D’Alessandro, Eleonora del Brocco, Giammaria De Luca, Cecilia De Paolis, Laura Della Gatta, Simonetta Domiziani, Ermanno Dosa , Barbara Duran, Gianluca Esposito, Luciano Fabale, Stefania Fabrizi, Marisa Facchinetti, Massimo Fedele, Paolo Ferigo, Elisabeth Frolet, Giorgio Galli, Lucia Gangheri, Toni Garbasso, Antonella Graziano, Luo Guixia, Paulina Humeres, Eemyun Kang, Fariba Karimi, Susanne Kessler, Jukhee Kwon, Cesare Lauri, Luigi Lauria, Emanuela Lena, Silvana Leonardi, Enrico Lombardi, Rosy Losito, Giulia Lusikova, Nora Lux, Renata Maccaro, Claudio Marani, Claudio Marini, Carlo Marchetti, Adamo Marrucci, Carola Masini, Danilo Massi, Diego Mazzoni, Piero Meogrossi, Riccardo Monachesi, Daniela Monaci, Luis Moro, Lucilla Monardi, Massimo Napoli, Anna Onesti,  Raffaello Paiella, Claudio Palmieri, Giorgios Papaevangeliou, Beatrice Pasquet, Vincenzo Pennacchi, Daniela Perego, Adriana Pignataro, Roberto Piloni, Elisabetta Pizzichetti, Andrea Pochetti, David Pompili, Piero Pompili, Marco Rea, Paolo Romani, Virginia Ryan, Massimo Ruiu, Rocco Salvia, Sara Santarelli, Maurizio Savini, Diana Sblano, Otello Scatolini, Stefano Trappolini, Silvia Stucky, Giuseppe Tersigni, Fabiano Trionfi, Yongxu Wang, Mara van Wees, Barry Wolfryd, Fiorenzo Zaffina, Gaetano Zampogna. 

Ex Cartiera Latina di Roma

Ex Cartiera Latina di Roma, Parco Regionale Appia Antica, tra i pochi impianti industriali sopravvissuti nella città di Roma, è una struttura unica nel suo genere ed eccezionale per la posizione strategica a ridosso delle Mura Aureliane: lambita per tutta la sua lunghezza dal fiume Almone, unisce idealmente l’Appia Antica alla via Cristoforo Colombo. In realtà le prime testimonianze della storia produttiva di questo luogo risalgono all’anno 1061 quando qui si trovava una struttura adibita alla follatura dei panni di lana, la valca, utilizzata dal 1600 dai Padri Cappuccini per la realizzazione dei tessuti di lana prodotti nel loro convento di Roma. All’inizio dell’800 fu trasformata in mulino per macinare sostanze naturali per usi diversi; nel 1912 l’impianto fu modificato e iniziò la produzione della carta dagli stracci di lino e cotone e in seguito da carta da macero. La fabbrica chiuse nel 1985. Oggi il complesso della Ex Cartiera Latina è un prestigioso centro culturale ed espositivo multifunzionale.

PROGRAMMA

/ Venerdì 9 giugno
ore 17.00
Opening e inaugurazione della mostra

Presentazione di Maria Rita Bassano, Achille Maria IppolitoCarlo Marchetti
ore 17.30

Intervento “La Psicologia dell’Albero” recitata dall’attore e artista Massimo Napoli
ore 18.00
Intervento “Anthropos e Kanois 2023” dell’architetto Piero Meogrossi e del digital artist Paolo Ferigo
ore 20.00

Performance site specific “Templum III Movimento Sulla Pietra Nera” dell’artista visuale e transmediale Nora Lux 
/ Sabato 10 giugno
ore 10.00/17.00
Paolo Ferigo
, digital artis: Workshop “Intelligenza artificiale pratica per tutti” 
ore 17.30
Performance di Roberto Bellatalla (Contrabbasso) e Maddalena Gana (corpo) 
/ Domenica 11 giugno
ore 16.30

Conferenza “Intelligere” del Prof. Francesco Gallo Mazzeo  
ore 18.00
Performance “Il Tempo delle cose” di Silvia Stucky  
/ Lunedì 12 giugno ore 17.30
Performance “Rosa_Farfalla il pugile rosa farfalla lotta sempre instancabilmente” di Paolo Bielli
/ Martedì 13 giugno ore 17.00
Conferenza “Bussola Solare in Antartide” del Dott. Domenico Di Mauro – Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia
/ Mercoledì 14 giugno ore 17.30
Performance di Roberto  Bellatalla (Contrabbasso) e Maddalena Gana (corpo) 
/ Giovedì 15 giugno ore 17.30
Performance di Silvana  Leonardi (poesia) e Monica Limongelli (flauto) 
/ Venerdì 16 giugno
ore 17.00

Tavolo delle Conclusioni con il maestro Ennio  Calabria e l’architetto Piero  Meogrossi Compagnia Instabile 
ore 19.30
Intervento “La Psicologia dell’Albero” di Massimo Napoli

INFO
Progetto Climate Change  “Anthropos e Kainos” II
A cura di Maria Rita Bassano Ferretti e Carlo Marchetti
Organizzazione: Fabrizio Boccadolce
Con il patrocinio di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura
Con il patrocinio e collaborazione di  ASvis, Save Your Globe, LegaAmbiente, Van Verdi Ambiente e Società, Green Cross Italia, Italia Nostra, Greenpeace

Opening venerdì 9 giugno 2023 ore 17.00
Sala Nagasawa Ex Cartiera Latina
Via Appia Antica 42 – Roma
Fino al 16 giugno 2023
Orari mostra
: dal 10 al 15 giugno dalle 17.00 alle 19.30
Ingresso libero e gratuito
Per info
Maria Rita Bassano Ferretti
rbassano@libero.it
tel. 334 363 0727
Ufficio stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.com / 349.4945612
www.melaseccapressoffice.it
www.interno14next.it