Asti, Palazzo Mazzetti: “Boldini, la vita nella pittura” nota critica di Vittorio Sgarbi

Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque

Asti, Palazzo Mazzetti
Fino al 10 aprile 2023

Allestimento della mostra “Boldini e il mito della Belle Époque”

Boldini, la vita nella pittura

Testo in catalogo a cura di Vittorio Sgarbi

Un vento, un vento benefico, non di tempesta, un vento che muove l’aria, pulisce il cielo, risveglia. A questo penso davanti alle opere di Boldini: lo stile di Boldini, nella sua età matura, non è artificio, come appare, ma natura. È un vento forte che scuote l’immobilità dell’immagine, la sua facilità e il suo limite illustrativo, per una strada diversa da quella del futurismo, ma nello stesso senso.

Boldini è un anti-accademico ma è anche un pittore classico. Il segno, la pennellata veloce non sono una fuga, ma una condizione più viva della pittura, un modo per fermare ciò che è instabile lasciandolo tale. Boldini non imita, non riproduce, compete. Il suo vento è la sua vanitas, per cui tutto si spegne: per questo è considerato mondano, superficiale, facile. In realtà Boldini, vissuto a Parigi a fianco degli impressionisti fin dal loro esordio, fu l’unico italiano che, superato il provincialismo, non si fece seguace ma anticipatore. L’impressionismo fu un’arma che non volle usare, pur non rinunciando al confronto con la vita moderna. Ma di Parigi egli intuì l’essenza cosmopolita, e fu pittore essenzialmente cittadino. Pittura e disegno, acquerello e pastello in lui sono la medesima cosa, uniti dalla velocità di esecuzione, dalla istantaneità con cui gesto e movimento sono bloccati e non riprodotti, ma prolungati. Quale differenza con un grande statico, benché mobile nello spazio della mente, come Cézanne, o con un euforico della natura come Monet! Boldini vive nella pittura e in essa ama la vita. Lo si vede anche nei pastelli e acquerelli dei vari periodi: dall’intima conversazione de I due amici al vibrante Bois de Boulogne, dalla bellezza eterea della Divina alla potente sensualità della Contessa de Rasty. Non mancano intense atmosfere di teatri e di café, spazi di ampi paesaggi pieni di vento, architetture umili o sfarzose, animali sorpresi nel lavoro o nel gioco, momenti, aspetti, volti e semplici oggetti della vita di tutti i giorni, ove spicca costante la ricerca della vitalità e la gioia di fermare l’attimo.

Ottocento e Novecento sono, nella sua poetica, indicazioni convenzionali, prive di un riscontro reale. Boldini non è mai un ritardatario, ma un pittore del Novecento prestato all’Ottocento, in un perpetuo controtempo.
Artista indocile a ogni scuola, Boldini fu certamente anche pittore della Belle Époque, ritraendo una società che bramava ostentare le proprie fortune attraverso lo sfolgorio delle sue donne: le mogli e le figlie, le amanti, le cocottes, e il mondo di sprechi nel quale erano immerse. Ma in quel lusso sfrenato brillava la bellezza e Boldini ne era stregato. Impressionismo, futurismo, espressionismo, ogni tendenza si fonde dietro le lenti dei pince-nez boldiniani in un cocktail di forme in cui il mestiere e il virtuosismo consentono di attingere a profondità insondate. Boldini oggi è con noi, senza che nulla del suo mondo ci appartenga più. Ma grazie anche ai suoi acquerelli e pastelli quel mondo non cadrà dalla nostra memoria, e vi rimarrà regalandoci una freschezza di impressione che incanta, come in un autentico inno alla libertà. Boldini esprime con assoluta immediatezza le rapinose impressioni sulla realtà, emozioni pure, senza corporeità. Ciò che in pittura è straordinario artificio nell’acquerello appare inevitabile, conseguenza stessa delle cose. La realtà chiede il gesto che l’afferri, non vuole altra impronta.

Per intenderlo ci assistono le parole di Montale, in Ossi di seppia, scritte quando ancora Boldini e D’Annunzio erano vivi: “Esterina, i vent’anni ti minacciano, / grigiorosea nube / che a poco a poco in sé ti chiude. / Ciò intendi e non paventi. / Sommersa ti vedremo / nella fumea che il vento / lacera o addensa, violento. / Poi dal fiotto di cenere uscirai / adusta più che mai, / proteso aun’avventura più lontana / l’intento viso che assembra l’arciera Diana. […] // L’acqua è la forza che ti tempra, / nell’acqua ti ritrovi e ti rinnovi: / noi ti pensiamo come un’alga, un ciottolo / come un’equorea creatura / che la salsedine non intacca / ma torna al lito più pura. // Hai ben ragione tu! / […] il tuo profilo s’incide / contro uno sfondo di perla. / Esiti a sommo del tremulo asse, / poi ridi, e come spiccata da un vento / t’abbatti fra le braccia / del tuo divino amico che t’afferra. // Ti guardiamo noi, della razza / di chi rimane a terra.”

Questo è lo spirito di Boldini, il divino amico che trasforma le donne che dipinge in dee. Nessuna moda può piegarlo, Boldini la moda la fa. Consacra la bellezza. Restituisce alle sue donne una bellezza senza fine. È un artista totalmente libero, che sente la vita e la trasmette in pittura. In Boldini arte e vita sono una cosa.


SEDE
Palazzo Mazzetti
Corso Vittorio Alfieri, 357
Asti

INFORMAZIONI
T. +39 0141 530 403
M. +39 388 164 09 15
www.museidiasti.com
info@fondazioneastimusei.it
prenotazioni@fondazioneastimusei.it

ORARI
Martedì – domenica 10.00/19.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Lunedì chiuso

Hashtag ufficiale

#BoldiniAsti

Ufficio StampaArthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

LOTTO, ROMANINO, MORETTO, CERUTI. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo

BRESCIA – PALAZZO MARTINENGO

DAL 21 GENNAIO ALL’11 GIUGNO 2023

LOTTO, ROMANINO, MORETTO, CERUTI

I campioni della pittura a Brescia e Bergamo

Attraverso 80 capolavori, per la prima volta, verranno messi a confronto diretto

i più grandi pittori attivi nelle due città tra Rinascimento e Barocco, dando vita a un derby culturale che proseguirà al piano nobile del Palazzo con quattro approfondimenti che indagheranno argomenti caratterizzanti la storia e l’identità di Brescia e Bergamo.

L’iniziativa è parte del programma di

“Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”

A cura di Davide Dotti

Dal 21 gennaio all’11 giugno 2023, Palazzo Martinengo a Brescia accoglierà i capolavori dei più importanti maestri dell’arte attivi tra il Cinquecento e il Settecento a Brescia e Bergamo. Per la prima volta, la mostra Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo metterà in dialogo la cultura e la produzione artistica espressa dalle due città durante i quasi quattro secoli di dominazione veneziana.

L’esposizione, una delle più attese del programma per “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”, curata da Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia, del Comune di Bergamo, della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, presenta una selezione di oltre ottanta capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private sia italiane che estere, che darà vita a un vero e proprio derby culturale e artistico: i lavori dei grandi maestri bresciani del Rinascimento quali Foppa, Moretto, Romanino, Savoldo e Gambara saranno messi a confronto con quelli dei bergamaschi Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto – che visse e lavorò per oltre dodici anni nella Città dei Mille – per comprendere come il comune substrato culturale lombardo, ravvivato dalle novità proposte dai pittori veneziani (Bellini e Tiziano in primis), abbia dato vita a linguaggi espressivi in alcuni casi similari, in altri antitetici.

Di estremo interesse sarà poi avvicinare tele eseguite nel corso del quinto decennio del ‘500 da Moretto e da Moroni che, in quegli anni, si trovava a Brescia nella bottega del Bonvicino, da cui assimilò quell’intenso naturalismo che caratterizza la poetica del genio bresciano.

Alessandro Bonvicino detto Moretto, La visitazione, olio su tavola, 66 x 91 cm. Collezione privata

Lo stesso inedito ed emozionante parallelo tra gli esponenti delle due scuole pittoriche verrà proposto nelle sale successive dedicate al tema della “ritrattistica” – Moroni, Ceresa e Fra Galgario da un lato, Bellotti, Cifrondi e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto dall’altro -, della “pittura barocca”, della “natura morta” – Baschenis e Bettera campioni nella Città dei Mille, Rasio e Duranti in quella della Leonessa – e della “pittura di genere” dove protagonisti saranno gli irriverenti dipinti con nani e pigmei di Bocchi e dell’allievo bergamasco Albrici, i paesaggi di Roncelli e i rustici interni di cascinali e osterie di Botti.

Il percorso espositivo proseguirà poi al piano nobile della storica residenza cinquecentesca con una sorprendente “mostra nella mostra”, costituita da quattro approfondimenti dedicati a temi caratterizzanti l’identità culturale e la storia delle due città, dove s’incontreranno sculture, disegni, strumenti musicali, dipinti, cimeli storici, documenti antichi e fotografie d’epoca.

In particolare, verranno indagate le figure dei due papi del ‘900, il bergamasco Giovanni XXIII e il bresciano Paolo VI, e il loro rapporto con l’arte e gli artisti, da Picasso a Chagall, da Matisse a Dalí fino a Manzù; le tradizioni gastronomiche e quelle musicali tra Rinascimento e XX secolo; infine un focus particolare sarà riservato all’avventura del grande architetto Marcello Piacentini, attivo nei primi decenni del Novecento tra Bergamo e Brescia, dove trasformò il volto urbano delle due città.

“Per un anno unico e irripetibile come sarà per Brescia e Bergamo il 2023 – afferma il curatore Davide Dotti – ho ideato un’esposizione speciale e diversa rispetto alle ultime otto curate in Palazzo Martinengo. La mostra, infatti, sposando il significato profondo della Capitale Italiana della Cultura 2023, proporrà un inedito ed emozionante confronto tra i più grandi pittori attivi nelle due città durante i quasi quattro secoli di dominazione veneziana, dando così vita un vero e proprio derby artistico e culturale che proseguirà al piano nobile di Palazzo Martinengo nelle sezioni dedicate all’architettura, alla musica, alle tradizioni gastronomiche e ai due grandi papi del Novecento e al loro rapporto con l’arte e gli artisti. Percorrendo le sale del Palazzo il pubblico compirà così un emozionante viaggio ricco di opere inedite, sorprese e curiosità, il cui obiettivo è dare risalto allo straordinario patrimonio culturale che si è stratificato nel corso dei secoli a Brescia e Bergamo, nonché stimolare una nuova presa di coscienza su un capitolo fondamentale della storia dell’arte italiana, scritto dai grandi maestri della pittura attivi nelle due città, gemellate nell’anno della Capitale Italiana della Cultura”.

L’esposizione è il nuovo appuntamento espositivo dell’Associazione Amici di Palazzo Martinengo che fa seguito ai successi di pubblico e di critica ottenuti con le rassegne Il Cibo nell’Arte dal Seicento a Warhol (2015), Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento (2016), Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento (2017), Picasso, De Chirico, Morandi. Cento capolavori dalle collezioni private bresciane (2018), Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti (2019), Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini (2020-2022), visitate da oltre 300.000 persone.

Catalogo Silvana Editoriale


LOTTO, ROMANINO, MORETTO, CERUTI
I campioni della pittura a Brescia e Bergamo
Brescia, Palazzo Martinengo (via dei Musei 30)
21 gennaio – 11 giugno 2023

Orari:
mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 9:00 alle 17:00
sabato, domenica e festivi, dalle 10:00 alle 20:00
lunedì e martedì chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima

Aperture straordinarie:
Pasqua (9 Aprile), Pasquetta (10 Aprile), 24 Aprile, 25 Aprile, 1 Maggio, 2 Maggio, 2 Giugno

Biglietti (audioguida compresa):
intero, €14,00
ridotto, €12,00 (gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, studenti universitari con tesserino, soci Touring Club con tessera, soci FAI con tessera, insegnanti, possessori di carta di credito e bancomat Banco BPM)
ridotto scuole, €6,00
gratuito, minori di 6 anni, disabili con un accompagnatore, giornalisti con tesserino, guide turistiche, due insegnanti per scolaresca, un accompagnatore per gruppo di adulti

Visite guidate gruppi:
€80,00 per gruppi di adulti; €45,00 per le scuole
La prenotazione è obbligatoria per tutte le tipologie di visita guidata
prenotazioni scuole: tel. 392-7697003; prenotazioniscuole@gmail.com
prenotazioni gruppi: tel. 392-7697003; gruppi@amicimartinengo.it

Informazioni: tel. 392-7697003; mostre@amicimartinengo.it
www.mostrabresciabergamo.it

Amici Palazzo Martinengo
@amicimartinengo

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Clara Cervia clara.cervia@clp1968.it  
Chiara Ciucci chiara.ciucci@clp1968.it
T. 02.36755700 | www.clp1968.it