ENIT, spagnoli pazzi per le città d’arte italiane

ENIT, SPAGNOLI PAZZI PER LE CITTÀ D’ARTE ITALIANE

ARRIVI AEROPORTUALI DALLA SPAGNA SUPERANO IL 2022: A GENNAIO +125,6%

LA FAMIGLIA REALE SPAGNOLA SUGGELLA IL SUCCESSO
DELL’OFFERTA TURISTICA ITALIANA
IN VISITA ALLO STAND ITALIA IN FITUR A MADRID

Dal 18 al 22 Gennaio 2023

È mania città d’arte per i viaggiatori spagnoli che confermano la grande affezione per l’Italia. A sugellare il successo dell’offerta turistica italiana promossa da ENIT anche i reali spagnoli, Filippo VI con la Regina Letizia, in visita allo stand Italia in occasione della principale fiera del settore in Spagna, la Fitur dal 18 al 22 gennaio 2023 presso il centro fieristico Ifema di Madrid.

Una cinque giorni che consente all’Italia turistica di farsi apprezzare a livello internazionale in un appuntamento che riunisce i maggiori professionisti del settore turistico e accorpa le ultime tendenze, e che nel 2022 ha superato con 600 espositori e rappresentanti ufficiali di 70 Paesi per oltre 111.193 presenze.

ENIT è presente con uno stand di 400 mq con 4 Regioni quali Calabria, Campania, Emilia Romagna, Veneto e la Repubblica di San Marino insieme a Visit Brescia e privati nonché la compagnia di bandiera Ita Airways.

“È vivace il turismo spagnolo verso l’Italia. Il quadro che restituiscono le festività è promettente, con prenotazioni oltre il 40 per cento in più durante le festività rispetto allo stesso periodo del 2021/2022. Sintomo che stiamo lavorando bene in termini di promozione e di relazioni con i principali stakeholder” dichiara Ivana Jelinic, ceo ENIT.

Per tutto dicembre, gli arrivi aeroportuali spagnoli in Italia crescono del +44,0% sul 2021. Per gennaio 2023 le prenotazioni dalla Spagna sono circa 17.300 al momento e superano del +125,6% lo stesso mese 2022. “Tra i viaggiatori spagnoli, quelli più interessati a visitare l’Italia sono i madrileni: dalla capitale oltre 14.000 prenotazioni, l’83,2% dei volumi previsti in gennaio dalla Spagna e il 5,8% del complessivo internazionale” commenta Sandro Pappalardo consigliere cda ENIT.

Quest’anno ENIT, per manifestare la vicinanza a Ischia, ha dedicato uno spazio particolare alla campagna This is Ischia messa in piedi in tempi record in meno di 2 mesi dalla tragedia che ha colpito l’isola. L’ intento è coinvolgere sempre di più artisti e influencer internazionali per mantenere viva l’attenzione su una delle perle del Golfo di Napoli.

Nei primi 9 mesi del 2022, i viaggiatori spagnoli in Italia crescono del +175,2% rispetto allo stesso periodo del 2021, così come la spesa turistica sostenuta. Anche il numero dei pernottamenti vede un incremento consistente pari al +125,0% circa su gennaio-settembre 2021-

In generale, la visita alle città d’arte è la principale motivazione che spinge i turisti spagnoli a fare una vacanza in Italia. Tra gli altri prodotti, cresce l’interesse per il balneare, spesso abbinato alla vacanza culturale, la montagna da vivere soprattutto in estate, i laghi e lo sport. Di tendenza per il mercato anche il turismo enogastronomico e il turismo rurale/natura.

Programma ENIT a Fitur

17 gennaio, ore 20.00, presentazione e concerto Arena di Verona. (Evento fuori Fiera)
18 gennaio, tra le 10:40 e le 11:30 visita dei Reali allo stand Italia
18 gennaio, ore 12.00, inaugurazione ufficiale dello Stand Italia con taglio del nastro alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia, AD ENIT
18 gennaio, ore 16:00, presentazione Territori Turistici Emilia Romagna presso la Piazza Italia dello stand.
18 gennaio, ore 17:30, registrazione programma radio di un’ora nello stand Italia. Interviste a AD e rappresentanti regionali presenti nello stand
19 gennaio, ore 13:00, aperitivo Ischia presso Piazza Italia dello stand


ENIT – AGENZIA NAZIONALE TURISMO ITALIANO
enit.it

Francesca Cicatelli – resp ufficio stampa Enit –
francesca.cicatelli@enit.it

Direzione Esecutiva
Comunicazione e Ufficio Stampa
VIA MARGHERA 2 – ROMA

ENIT incontra i reali spagnoli a Madrid

ENIT INCONTRA I REALI SPAGNOLI A MADRID
VISITA ESCLUSIVA SOLO A STAND ITALIA, SPAGNA E GUATEMALA IN FITUR
LODATA L’OFFERTA TURISTICA ITALIANA
LUNGO INCONTRO TRA I SOVRANI E I VERTICI ENIT

Dal 18 al 22 Gennaio 2023

I reali spagnoli, Filippo VI con la Regina Letizia, in visita allo stand Italia in occasione della principale fiera del settore in Spagna, la Fitur dal 18 al 22 gennaio 2023 presso il centro fieristico Ifema di Madrid.
I sovrani si sono soffermati esclusivamente a visitare gli stand di Spagna, Guatemala e Italia.
Lungo incontro tra i regnanti, l’Ambasciatore d’Italia in Spagna Riccardo Guariglia e i vertici Enit, la Ceo Ivana Jelinic e il Consigliere di Cda Sandro Pappalardo. Scambio reciproco di idee e condivisione di piani di sviluppo del settore.

“I Reali di Spagna hanno apprezzato l’Italia turistica, la campagna a sostegno dell’isola di Ischia colpita dalla frana e le strategie messe in campo dall’Italia, principale competitor della Spagna ma anche molto apprezzata dagli spagnoli stessi che la prediligono ogni anno rispetto ad altre destinazioni con arrivi superiori al 44 per cento quest’anno rispetto al 2021”, commenta Ivana Jelinic ceo Enit.
“Ci onora che l’Italia turistica sia riconosciuta per il suo valore anche dai Reali spagnoli rimasti positivamente colpiti. Per gennaio 2023 le prenotazioni dalla Spagna sono circa 17.300 al momento e superano del +125,6% lo stesso mese 2022”, dichiara Sandro Pappalardo consigliere cda Enit.


ENIT – AGENZIA NAZIONALE TURISMO ITALIANO
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Francesca Cicatelli – resp ufficio stampa Enit –
francesca.cicatelli@enit.it

Direzione Esecutiva
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Venezia, Spazio Thetis: SOLO PER I MIEI OCCHI di Emilio Morandi

Solo per i miei Occhi
Emilio Morandi

Spazio Thetis

Arsenale Novissimo – Tesa 106, Venezia

19.01 – 19.02.2023

Inaugurazione  Giovedì 19 Gennaio h. 15.30

Lo Spazio Thetis presenta “Solo per i miei occhi”, la nuova mostra di Emilio Morandi allestita nella Tesa 106, all’Arsenale Novissimo. L’esposizione, che rimarrà visibile al pubblico fino al 19 febbraio, è un focus di Morandi incentrato su una sua personale lettura del grande scrittore Franz Kafka. 

L’attenzione di Emilio Morandi rivolta ad un personaggio come Kafka è il risultato di un sentirsi per molti aspetti simile per comunanza di vissuto, che si traduce poi concretamente e visivamente nella realizzazione di questa mostra. 

Le opere di Emilio Morandi si ispirano agli aspetti più contraddittori dello scrittore, che è passato alla storia per la trattazione di temi riguardanti l’alienazione e i conflitti, la complessità della mente e la metamorfosi, pur essendo nella vita più intima, un animo tranquillo e dotato particolare senso dell’umorismo.

I lavori esposti sono costituiti da decine di lenzuoli dipinti in cui compaiono scritte e frasi, a tratti leggibili o meno, interrotte da linee e segni grafici che ne scandiscono la lettura e conducono l’occhio di chi guarda in una danza compartecipata all’interno della forza comunicativa delle frasi di Kafka. Emilio Morandi rielabora e rinforza il potere comunicativo della scrittura di un grande autore del XX secolo attraverso segno e colore, in una serie di opere che raccontano temi eterni e sempre attuali. 

Con questa mostra Morandi fa un affondo nella sua personale poetica, fondendo Arte e Vita in un flusso continuo di suoni, oggetti, azioni, umano e materia. 

Artista contemporaneo di calibro internazionale, performer, sperimentatore di varie espressioni come pittura, installazione, video arte, Emilio Morandi vanta una carriera sessantennale in cui ha attraversato l’arte Fluxus, la Mail Art, il Neoismo, la Visual Poetry, per poi partecipare alla Biennale di Venezia, collaborare con il VEC di Maastricht, ideare numerosi festival e partecipare ad esposizioni in ogni continente, riuscendo a creare reti di collegamento con altri territori sparsi per il mondo. Grazie alla sperimentazione con la mail art infatti, utilizzando immagini, cartoline, frasi poetiche, gesti performativi, collage postali, messaggi espliciti e in codice, intrecci di messaggi, Morandi è tra i pochi artisti che ha saputo relazionarsi con gli altri e costruire reti relazionali. 

Ha scambiato corrispondenza con Ray Johnson, ha ospitato a casa sua Shimamoto, ha lavorato per la baronessa Lucrezia De Domizio Durini mecenate di Beuys, ha conosciuto Yōko Ono, Christo e Jeanne-Claude, Istvan Kantor (fondatore del movimento Neoista).

Opera di Emilio Morandi

Morandi, sulla scia dei Dadaisti, di Duchamp, di Beuys e di tanti altri, ha organizzato incontri fondamentali come la serie Perfomedia, presentata dalla Biennale di Venezia fino al Ponte Nossa, paese in cui ha sede la sua ricca collezione di opere e numerosi archivi, uno spazio di sperimentazione internazionale e intergenerazionale e una galleria con opere di Shimamoto, Yōko Ono, Christo.

In generale nella sua ricca produzione di opere si vedono utilizzati i materiali del quotidiano: pane, pezzi di carne, magliette, legno, garze, stoffe, sangue, farina, tubi di metallo, cimbali, tamburi, tubi di colore, sassi, martelli, chiodi. 

Fondante è anche il processo della performance che Morandi attribuisce all’artista in una versione quasi sciamanica. Egli, infatti, diventa colui che si estrania dal quotidiano, esplora e scardina i temi del mondo civilizzato moderno: la violenza del mondo burocratico, ossessivo e capitalista. L’artista è colui che, con la sua innocenza, ci invita in un mondo al contrario, dove non esistono confini, lingue o costrizioni. 

Morandi fa poi nei suoi lavori una dura critica al tema dell’alienazione del lavoro, a ricordo di un fatto storico della sua famiglia e del danno irrimediabile che le industrie possono arrecare ad intere vite di persone e paesi. 

Ci sono fra gli altri temi indagati: il paradosso della comunicazione ipertecnologica, accusata da Morandi di bombardare gli uomini moderni di continue informazioni che non lasciano spazio al pensiero; la pietas verso il mondo animale ed infine, il grande tema della metamorfosi che Morandi traduce in quel primordiale istinto dell’uomo di uscire dalla costrizione, di fuggire da quella rete di burocrazie relazionali e imposte dalla società per trasformarsi liberamente in altro.

Antonietta Grandesso, responsabile di Spazio Thetis, dice di Emilio Morandi a proposito di questa mostra: 

“Emilio, amico di lunga data, artista performer, sperimentatore instancabile, ora ci porta nella sua personale visione di Kafka… Conosciuto grazie a Lucrezia De Domizio Durini che lo ha voluto durante la mostra collaterale della Biennale di Venezia in onore di Joseph Beuys e poi grazie alla sua “Perfomedia”, un festival mondiale dei performer, ci presenta ora il suo coraggioso percorso dentro sé stesso. Bravo, coraggioso, sempre sperimentatore, mai scontato. È un onore averlo con noi”.

BIOGRAFIA

Opera di Emilio Morandi

Pittore, operatore di installazioni, video artista, performer. Curatore indipendente di Art Events. 

Presente ad importanti incontri Art Action in Italia ed all’estero. Fondatore del gruppo PULS/PLUS Gruppo di ricerca visiva. Collabora con l’archivio sonoro olandese V.E.C. di Maastricht. Dirige la galleria Artestudio Morandi di Ponte Nossa a Bergamo, spazio aperto questo ad artisti che fanno ricerca e sperimentazione. Promuove e partecipa attivamente a progetti internazionali di Mail Art. Curatore del International Mail Art Congress 1992 in Ponte Nossa. È presente dal 1983 a numerose rassegne internazionali. Curatore del 9° Neoist Festival a Ponte Nossa. 

Ideatore, curatore del Festival Azioni Performative Performedia dal 1990. Ideatore con Guglielmo Di Mauro e performer del progetto Brain Academy Apartment Alla 50° Biennale di Venezia 2003. Ideatore con altri artisti del Movimento Zerotre Arte Effimera. Ideatore, curatore con Claudio Perez e Raul Manrique del Centro de Arte Moderno del festival Performance en el centro a Madrid dal 2005. 

Dal 1990 la sua abituale collaboratrice nelle performances, per la parte fotografica e curatrice dell’archivio è la moglie Franca. Vive ed opera a Ponte Nossa Bergamo e Venezia.


Spazio Thetis

Spazio Thetis rappresenta la parte culturale e artistica di Thetis spa, società di ingegneria che sviluppa progetti e applicazioni tecnologiche per l’ambiente e il territorio e che vanta un’importante collezione permanente di arte contemporanea, che annovera installazioni come “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, “L’uomo che misura le nuvole” di Jean Fabre, “Le Sentinelle” di Beverly Pepper, solo per citarne alcune. L’attività artistica di Spazio Thetis si concentra su alcune tematiche: land art, arte ambientale, arte e scienza promuovendo e sostenendo l’arte contemporanea attraverso diverse iniziative presso la propria sede nell’antico Arsenale veneziano con il lussureggiante parco giardino. In tanti anni di attività ha collaborato con importanti istituzioni come musei, gallerie e fondazioni per la realizzazione di mostre temporanee, eventi collaterali Biennale e Padiglioni nazionali, ma anche in qualità di promotore e organizzatore esso stesso.


SCHEDA INFORMATIVA

EMILIO MORANDI
SOLO PER I MIEI OCCHI
19.01 – 19.02.2023
Vernissage 19.01.2023 h 15.30

DOVE
Spazio Thetis,   Venezia 
Arsenale Novissimo, Tesa 106 – Venezia 
Vaporetto linea 4.1- 4.2 – 5.1- 5.2 Fermata: Bacini

ORARI DI VISITA
Da lunedi a venerdi 
10.00 – 17.00 
solo su prenotazione 
tel. 348 0171569

UFFICIO STAMPA
CRISTINA GATTI
cristina.gatti@fg-comunicazione.it

Venezia, Museo del Vetro di Murano: Shattering Beauty: Simon Berger

Simon Berger, Shattering Beauty

SHATTERING BEAUTY: SIMON BERGER
MUSEO DEL VETRO DI MURANO
Dal 28 gennaio al 7 maggio 2023

Venezia, 12 gennaio 2023 – Dopo il grande successo riscosso dalla sola exhibition di Tony Cragg, il Museo del Vetro di Murano è pronto ad accogliere un’altra grande mostra. Dal 28 gennaio 2023 al 7 maggio 2023 gli spazi museali di Fondamenta Marco Giustinian 8 ospiteranno Shattering Beauty, personale di Simon Berger, artista svizzero famoso in tutto il mondo per i suoi ritratti incisi nel vetro.

La mostra, a cura di Sandrine Welte in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e Berengo Studio, è concepita come un’installazione immersiva e presenta una ventina di opere, tutte inedite, che esplorano la fragilità della condizione umana attraverso l’ipnotica e innovativa pratica scultorea dell’artista. Contrariamente alla tradizione del vetro soffiato o modellato, infatti, il gesto scultoreo di Simon Berger ricorda l’atto di incidere e scolpire sulla superficie vitrea. Si tratta di un approccio alternativo al ritratto in vetro, che l’artista stesso definisce “morfogenesi”, e che riesce a valorizzare le illimitate possibilità espressive di questo materiale secolare ancora troppo poco esplorato.
Quella di Berger è un’indagine artistica che mette alla prova il vetro spingendolo fino al suo limite, fino alla rottura: le pennellate diventano colpi di martello su una lastra di vetro, provocando spaccature e rotture nei tratti del viso. L’applicazione di questa tecnica porta con sé una fondamentale inversione di senso che sprigiona nuovi significati: la frantumazione del vetro, che potrebbe risuonare come un atto di distruzione, una forma di anti-creazione, è il mezzo privilegiato per liberare l’essenza più pura della bellezza dalle profondità della materia. Nelle mani di Simon Berger, il martello non è più un semplice strumento, ma diventa un amplificatore di effetti. La luce e la trasparenza della superficie di vetro si trasformano in un’intricata rete di crepe e fratture che ricreano il volto umano. Per Shattering Beauty, oltre a una selezione di ritratti in vetro – alternati a specchi – che sfidano le modalità della percezione, saranno presentate anche diverse tele “animate” inserite in cubi di metallo che invitano a interagire con l’installazione. Sono opere che richiedono un’attenzione ravvicinata da parte del visitatore. Chiedono di essere guardate da diverse prospepttive, mentre dispiegano il loro fascino enigmatico.

SIMON BERGER

SIMON BERGER è nato il 9 aprile 1976 in Svizzera.
Durante la formazione in falegnameria svolta in gioventù sviluppa grande interesse per diversi materiali, come il legno e il metallo. Attivo anche come street artist, scopre lavorando su alcune carcasse di auto che il metallo del parabrezza, e successivamente il vetro, sono materiali interessanti per nuove esplorazioni artistiche a colpi di martello.  L’originalità della sua tecnica è stata presto accolta con crescente interesse e sono seguiti inviti da parte di istituzioni, gallerie e festival in tutto il mondo.  I progetti più recenti hanno visto la creazione dei ritratti di Kamala Harris e Kemal Atatürk, mentre diverse tele di vetro per l’iniziativa “We are Unbreakable” hanno reso omaggio alle vittime dell’esplosione del porto di Beirut nel 2020.  Dal formato bidimensionale dei suoi ritratti in vetro, Simon Berger è passato di recente a quello tridimensionale della scultura, esplorando ulteriormente le potenzialità del mezzo scelto.


Può qualcosa di “rotto” essere affascinante?

Simon Berger risponde a questa domanda con Shattering Beauty, una mostra a cura Sandrine Welte e Chiara Squarcina in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e Berengo Studio. La prima personale a Murano dell’artista svizzero è organizzata al Museo del Vetro dal 28 gennaio al 7 maggio 2023.

Sfidando la tradizione Muranese della soffiatura come tecnica di lavorazione del vetro, Berger decide di affrontare il materiale in modo più deciso: lo scalfisce per creare volti umani. Con questo suo approccio inedito alla ritrattistica, la fragilità della lastra diventa la sua più grande forza trasformando crepe e fratture in immagini dallo sguardo profondo.

L’artista “disegna” con colpi di martello, delicati e netti, generando ragnatele di insenature in cui luce e trasparenza si intrecciano, e la tela trasparente diventa lo sfondo di affascinanti dipinti vitrei. La lastra di vetro è la struttura portante della sua opera d’arte, la sua calligrafia artistica. Nelle sue mani il martello non è uno strumento di distruzione ma piuttosto un amplificatore di effetti: più i colpi sono ravvicinati e brevi, più forti sono i contrasti e le sfumature.

Bellezza, fragilità e delicatezza, caratteristiche tipiche del vetro, con lui sbocciano nella forza della creazione. Per questo, probabilmente, vedere Simon Berger plasmare le proprie opere a colpi di martello ha un impatto travolgente.

L’isola di Murano, da sempre culla per eccellenza della conoscenza del vetro, incontra il pioniere di questa tecnica rivoluzionaria tracciando una linea tra passato e presente, tra tradizione antica e il rinnovarsi in nuove forme espressive, trasformando l’atto di distruzione in un atto di estrema bellezza. Il linguaggio artistico di Berger, unico nel suo genere, parte proprio dalla fragilità per il quale il vetro è stato spesso trascurato, trasformando la cosiddetta debolezza del materiale nella sua forza più infrangibile.

Le “pennellate” dell’artista diventano un gesto espressivo dove crepe, spaccature e luce creano un sottile gioco di sguardi tra osservato e osservatore – ma anche un invito a guardare oltre la superficie. Da vicino la superficie sembra solo un insieme caotico di venature ma allontanandosi l’opera prende vita.

Un altro aspetto interessante dei lavori di Berger è la scelta cromatica. Laddove il vetro è sempre associato a una rifrazione luminosa e quindi ad una trasparenza e ad un riverbero cromatico, l’artista utilizza le sue lastre come farebbe un illustratore, sviluppando le sue opere bianco su nero. Nessun colore, nessuna invenzione cromatica che ricordi la maestosa policromia delle vetrate ecclesiastiche o la sottile bellezza delle opere artigianali che, dopo la forma, fanno del colore del vetro la propria caratteristica più seducente.

Per la sua personale Shattering Beauty, Simon Berger trasforma gli spazi del Museo in un’esperienza suggestiva e coinvolgente, presentando una serie di opere inedite che dialogheranno tra loro tra fascino e forza espressiva. L’installazione è un invito a perdersi tra cubi di vetro e opere scultoree di diverse dimensioni. Vuole dimostrare come le crepe e le rotture possano diventare linee di indagine sui modi di vedere e percepire il mondo, mentre le superfici di vetro si trasformano in un riflesso di chi le guarda. Il percorso espositivo prevede inoltre una serie di “tele” di vetro, simbolo della nuova ritrattistica, alcune realizzate appositamente per la mostra.


Museo del Vetro di Murano (VE)
Fondamenta Marco Giustinian, 8
Uffici +39 041 739586
Biglietteria +39 041 2434914
museovetro.visitmuve.it
Dal 28 gennaio al 7 maggio 2023.

L’esposizione è a cura di Sandrine Welte e Chiara Squarcina
in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e Berengo Studio.

Il Museo del Vetro di Murano è aperto tutti i giorni, dalle 10.00 alle 17.00.
Ultimo ingresso ore 16.00.

Ingresso compreso con biglietto del Museo del Vetro. Gratuito per residenti a Venezia.
Pianifica la tua visita

Info web:
https://www.fondazioneberengo.org/

Uffici stampa
Berengo Studio 1989
ufficiostampa@madagascarcommunication.it
Anna Ferrarese
Giada Chervatin
Tommaso Spaini

In collaborazione con
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
tel. 049663499
Referente Roberta Barbaro roberta@studioesseci.net

Guerra o pace. I destini del mondo in gioco. Nuova presentazione del numero de “La Fionda”

Maurizio Vezzosi,
analista e reporter freelance.

Collabora con RSI Televisione Svizzera, L’Espresso, Limes, l’Atlante geopolitico di Treccani, il centro studi Quadrante Futuro ed altre testate. Ha raccontato il conflitto ucraino dai territori insorti contro il governo di Kiev documentando la situazione sulla linea del fronte. Nel 2016 ha documentato le ripercussioni della crisi siriana sui fragili equilibri del Libano. Si occupa della radicalizzazione islamica nello spazio postsovietico, in particolare nel Caucaso settentrionale, in Uzbekistan e in Kirghizistan. Nel quadro della transizione politica che interessa la Bielorussia, nel 2021 ha seguito da Minsk i lavori dell’Assemblea Nazionale. Tra la primavera e l’estate del 2021 ha documentato il contesto armeno post-bellico, seguendo da Erevan gli sviluppi pre e post elettorali.Nel 2022, dopo aver seguito dalla Bielorussia il referendum costituzionale, le trattative russo-ucraine, e sul campo l’assedio di Mariupol, sta proseguendo a documentare la nuova fase del conflitto ucraino. È assegnista di ricerca presso l’Istituto di studi politici “S. Pio V”.

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Domani, Venerdì 20 gennaio, avrò nuovamente il piacere di presentare “Guerra o pace”, il nuovo numero de La Fionda, questa volta ad Arezzo. Lo farò alle 17.30 alla libreria Feltrinelli di via Giuseppe Garibaldi, insieme al prof. Geminello Preterossi, all’ambasciatore Alberto Bradanini e alla bravissima Maria Stella Bianco che modererà la nostra discussione. Seguiranno la presentazione una cena – su prenotazione – presso l’osteria Il Grottino ed un dopocena con le selezioni musicali in vinile di Pietro Guiducci presso la Canova di S.Francesco – nelle immediate vicinanze della libreria e dell’osteria – .

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