Il Museo della Musica di Bologna acquista un clavicembalo di scuola italiana, il primo ad entrare in collezione dal 1729

Museo della Musica di Bologna, Clavicembalo

Settore Musei Civici Bologna | Museo internazionale e biblioteca della musica

Il Museo internazionale e biblioteca della musica acquista un clavicembalo di scuola italiana per arricchire la dotazione di strumenti musicali a disposizione per concerti e laboratori.

Il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna arricchisce la propria dotazione di strumenti musicali con l’acquisto di un clavicembalo di scuola italiana che potrà essere utilizzato stabilmente nella programmazione dei numerosi eventi concertistici e laboratori organizzati abitualmente e rivolti a varie tipologie di pubblico. Il clavicembalo scelto dagli esperti del Museo della Musica è stato costruito dalle maestre cembalare Carla Frezzato e Cinzia Laura Di Mattia con materiali simili agli originali (cipresso per la tavola armonica con finiture ebanistiche) e secondo tecniche costruttive rispettose del risultato tecnico e fonico ma anche estetico, grazie alla splendida decorazione finto marmorea del coperchio, realizzata dall’artista Lidia Trecento del Laboratorio di Scenografia di Pesaro, che riproduce un dettaglio rinascimentale ispirato alla Basilica di Santa Maria Novella di Firenze.

Lo strumento, il più diffuso e versatile nella classe a tastiera a corde pizzicate con il plettro,  è una copia storica che si inscrive nella tipica tradizione italiana con tastiera semplice a 45 tasti con ottava corta ispirata alla produzione del celebre maestro Giovanni Battista Giusti (Lucca, 1758 – Bologna, 1829), nome di spicco dell’arte cembalaria italiana che si sviluppò in Italia nel corso del XVI secolo. Gli strumenti italiani differivano da quelli di altri paesi a causa degli spessori assai sottili di costruzione del corpo, che contrastavano con le robuste casse all’interno delle quali gli strumenti venivano sistemati.

Museo della Musica di Bologna, Clavicembalo

Caratterizzato da un’estetica limpida e lineare conferita dalla linea morfologica slanciata della cassa a forma di ala, il clavicembalo è inteso soprattutto come sostegno alla voce e agli strumenti. Il timbro classicamente italiano ricco di armonici lo rende adattabile a un’ampia varietà di esecuzioni e particolarmente efficace nelle composizioni contrappuntistiche, mentre la grande estensione di cinque ottave ne fa uno strumento adatto allo studio di tutto il repertorio cembalistico.

Questa recentissima acquisizione segue quelle del pianoforte Bechstein del 2012 e dello Steinway & Sons appartenuto aMarco di Marco, donato dalla famiglia al museo nel 2019 ed è il primo clavicembalo ad entrare in collezione dal 1729, andandosi ad aggiungere agli esemplari già presenti, importantissimi per rarità e fattura come l’Orazio Albana del 1628 e il Clavemusicum Omnitonum, la “tastiera perfetta” con 125 tasti disposti su 5 file diverse e 31 tasti per ottava realizzata nel 1606 da Vito Trasuntino che costituisce un vero e proprio unicum. Di questo strumento, infatti, è stato costruito solo l’esemplare oggi esposto in sala 4 del museo, in quanto, pur consentendo teoricamente di suonare toni, semitoni e quarti di tono perfettamente intonati e non “temperati”, cioè leggermente “stonati” come nelle tastiere dei pianoforti, da un punto di vista pratico risulta, letteralmente, insuonabile per una mano umana.

L’esemplare acquistato dal Museo della Musica presenta le seguenti caratteristiche tecniche:
● dimensioni cm 221 x 87 x 24
● estensione Si/mi (54 tasti)
● trasposizione 440/415 Hz 8’x8”
● tavola armonica in cipresso e ebano MaKassar, due cori per nota in ottone giallo, somiere in noce massello, cassa in tiglio decorata con terre naturali
● decorazione del coperchio con dettaglio della Basilica di Santa Maria Novella di Firenze.


Informazioni
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34 | 40125 Bologna
tel. +39 051 2757711
museomusica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/musica
Facebook: Museo internazionale e biblioteca della musica
YouTube: MuseoMusicaBologna

Orari di apertura
martedì, mercoledì, giovedì h 11-13.30 / 14.30-18.30
venerdì h 10-13.30 / 14.30-19
sabato, domenica, festivi h 10-19
lunedì chiuso

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Prorogata fino al 29 gennaio la mostra “Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani” – Testo critico di Mario Botta

PROROGATA FINO AL 29 GENNAIO

Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani

Parco archeologico del Colosseo

In occasione della proroga, il 25 gennaio sarà presentato il catalogo della mostra, edito da Silvana Editoriale con fotografie di Stefano Castellani.

Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani è una mostra promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Ascoli Piceno e dal Parco archeologico del Colosseo per raccontare la regione attraverso le opere dell’artista ascolano Giuliano Giuliani.
La mostra avrà due sedi: a Roma fino al 29 gennaio 2023 è ospitata al Parco archeologico del Colosseo, cuore pulsante dell’antica Roma ed è curata da Daniele Fortuna; ad Ascoli Piceno dal 7 aprile al 28 giugno 2023 presso il Chiostro di Sant’Agostino con la curatela di Carlo Bachetti Doria.

A Roma, il percorso espositivo, composto da 20 opere in travertino dell’artista scultore marchigiano Giuliano Giuliani, si snoda dalla Basilica Emilia alla Basilica Giulia passando per la piazza del Foro Romano e attraversando alcuni tra gli edifici più importanti di quello che era il centro Politico, amministrativo, religioso, giudiziario e commerciale della città.

In occasione della proroga, il 25 gennaio sarà presentato il catalogo della mostra, edito da Silvana Editoriale con fotografie di Stefano Castellani.

La presentazione si terrà alla presenza di Alfonsina Russo, Direttrice del Parco archeologico del Colosseo; Chiara Biondi, Assessore alla Cultura Regione Marche; Giorgia Latini, Vicepresidente Commissione Cultura Camera dei Deputati; Marco Fioravanti, Sindaco di Ascoli Piceno; Daniela Tisi, Dirigente settore Beni e Attività Culturali Regione Marche; Claudio Strinati, Storico dell’Arte; Giuliano Giuliani, artista.

Sarà possibile partecipare accedendo gratuitamente alla Curia Iulia e prenotandosi fino ad esaurimento posti su www.eventbrite.it

Posti individuali sono riservati ai titolari della Membership Card che potranno prenotarsi scrivendo a:
pa-colosseo.membership@cultura.gov.it (entro il giorno prima dell’evento e fino a esaurimento).


Testo critico di Mario Botta

Pochi chilometri sopra Ascoli Piceno, appena a lato della strada che sale sul pendio del monte, la casa di Giuliano Giuliani si situa su uno spiazzo verde accanto alla vecchia cava di travertino. Il padre e lo zio devono avergli trasmesso fin da bambino quella passione necessaria, al di là delle conosciute fatiche, per estrarre da quel pendio i massi di pietra. Il visitatore resta sorpreso da questa cava dismessa utilizzata dallo scultore come studio d’artista all’aperto, uno spazio incolto e selvaggio, appena punteggiato, là dove si aprono alcune zone pianeggianti, da tende e baracche erette a protezione delle pietre in lavorazione che non come riparo dell’artista dalle intemperie. Credo che lo spazio fisico dell’atelier dove lavora l’artista si configuri come uno specchio veritiero, un riflesso speculare dell’animo dell’autore: gli spazi sanno parlare agli uomini e, soprattutto, sanno parlare degli uomini. Quell’atelier recuperato su quanto è rimasto della vecchia cava di travertino racconta in maniera diretta le origini delle opere dello scultore e, nel contempo, descrive lo spazio mentale, il pensiero più profondo e segreto che anima il suo operare. Che cosa spinge lo scultore a scavare dentro il blocco di pietra nell’intento di estrarne un’opera fragile e sottile da offrire allo sguardo incredulo dell’osservatore? Ricercare dentro i misteri del mondo è un modo per indagare le origini di noi stessi; le opere di Giuliani ci aiutano e ci sorreggono in questa sfida. Scoprire le meraviglie offerte da una superficie di pietra levigata, tolta dalla montagna e ritagliata con perizia fino a trasformarla in una sottile lama, come se si trattasse di modellare le ossa della terra madre, è un processo arcaico e nel contempo sapiente di un mestiere – quello dello scalpellino – che ha narrato lungo i secoli racconti e leggende attorno alle quali la cultura cristiano occidentale ha maturato forti emozioni. Ora, Giuliani, nel bel mezzo di un tempo scandito dalla nostra pochezza, ci riprova con la consapevolezza della fragilità del nostro vivere, delle contraddizioni che connotano la nostra quotidianità. Lo scultore offre questi suoi sinuosi fogli di pietra che si presentano leggeri e sottili ma che nel contempo evocano forze primordiali di gravità nell’essere parti vive del mondo. È attraverso la bellezza di queste superfici che possiamo prendere coscienza delle forze che ordinano la terra. Il destino ultimo, intimo e segreto proprio dell’artista rimane quello di confrontarsi con le origini dell’“essere”, che rinvia, noi fruitori, a considerarci parti infinitesimali della storia. Giuliano Giuliani, attraverso queste opere resuscitate dalla terra, pone domande inquietanti che rivelano il suo talento, la sua passione con disarmante serenità e poesia.


TITOLO
Armonie di pietra.
Il paesaggio delle Marche nelle sculture
di Giuliano Giuliani

SEDE
Parco archeologico del Colosseo
Piazza S. Maria Nova, 53
00186 Roma

DATE ROMA
15 ottobre 2022 – 8 gennaio 2023

DATE ASCOLI PICENO
7 aprile – 28 giugno 2023

CURATORE
Daniele Fortuna
Carlo Bachetti Doria

PROMOSSA DA
Parco archeologico del Colosseo
Regione Marche
Comune di Ascoli Piceno

ORGANIZZATA DA
Frasi Fatte

ORARI E BIGLIETTI
https://parcocolosseo.it/visita/orari-e-biglietti/

SITO INTERNET
parcocolosseo.it
www.regione.marche.it
www.comune.ap.it

CATALOGO
Silvana Editoriale

UFFICI STAMPA
Adele Della Sala ads@ufficiostampa-arte.it
Anastasia Marsella am@ufficiostampa-arte.it
PArCo – Ufficio per le Relazioni con la Stampa
Federica Rinaldi | Astrid D’Eredità
Tel: 06 699 84 443
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pa-colosseo.ufficiostampa@cultura.gov.it