Premio internazionale “Mediterraneo patrimonio dell’umanità”

La Camera di Commercio di Sassari ha istituito il Premio Internazionale denominato “MEDITERRANEO PATRIMONIO DELL’UMANITA’“, dall’11 Febbraio al 17 Aprile 2019. Evento prestigioso a chiusura della manifestazione:  “NAUTIC EVENT 315°”, che si svolgerà ad Alghero dal 1 al 4 maggio 2019.

La Camera di Commercio e Industrie di Sassari è, infatti, consapevole dell’interesse e dei possibili contributi in questo settore, aperto alla partecipazione di un ampio numero di appassionati. Negli allegati si potranno trovare, leggere e consultare, tutte le informazioni, tra cui una presentazione di Habitat nelle varie lingue del Mediterraneo.

MEDITERRANEO PATRIMONIO DELL’UMANITA’

La mission del Premio è quella di ricercare, promuovere e premiare i migliori progetti rivolti alla tutela e alla valorizzazione del grandissimo e straordinario Patrimonio storico, archeologico, paesaggistico, ambientale, artistico e culturale del Mediterraneo. Progetti che coinvolgono le scienze e le tecnologie sostenibili per lo sviluppo delle economie del mare, che pongono le basi per un turismo culturale, sostenibile ed esperenziale, progetti che coinvolgono la sfera sociale delle comunità e dei territori, verso un futuro di innovazione, di rilancio e di prosperità nel pieno rispetto delle risorse umane e ambientali.

Sono due le categorie del Premio

PROGETTI DI ARTE E CULTURA

  • progetti artistici e culturali innovativi che prevedano il coinvolgimento e la partecipazione sociale, rivolti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico e con particolare attenzione all’ambiente, al paesaggio e alla stratificazione storica dei luoghi nei quali sono inseriti;
  • progetti innovativi per il recupero di arti e mestieri con particolare attenzione ai settori del mare e della nautica.

PROGETTI DI RECUPERO E RIGENERAZIONE SOSTENIBILI

  • progetti innovativi di rigenerazione a tutela delle aree costiere e dei bacini fluviali e marini;
  • progetti di riconversione dei siti industriali e delle aree portuali dismessi;
  • progetti esemplari innovativi per la sostenibilità economica e ambientale dei porti turistici, commerciali o industriali.

Se ci fossero domande da porre, è possibile contattare la segreteria del Premio utilizzando la seguente mail: premiomediterraneo@ss.camcom.it.

REGOLAMENTO del PREMIO “MEDITERRANEO PATRIMONIO DELL’ UMANITA’
MODULO DI ISCRIZIONE AL CONCORSO “MEDITERRANEO PATRIMONIO DELL’UMANITÀ”
SUL SITO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SASSARI è possibile scaricare il regolamento e la lettera di adesione in italiano, inglese, francese e arabo.

Novara, Castello Visconteo Sforzesco – Dai Macchiaioli a Segantini

Giuseppe Pellizza, Il ritorno dei naufraghi al paese (L’annegato), olio su tela, 34,5 x 57,5 cm, collezione privata

OTTOCENTO IN COLLEZIONE. Dai Macchiaioli a Segantini
A cura di Sergio Rebora ed Elisabetta Staudacher

Novara, Castello Visconteo Sforzesco (piazza Martiri della Libertà 215)
20 ottobre 2018 – 24 febbraio 2019

Dal 20 ottobre 2018 al 24 febbraio 2019, le sale del Castello di Novara si aprono per accogliere la mostra Ottocento in collezione. Dai Macchiaioli a Segantini.

L’esposizione, curata da Sergio Rebora ed Elisabetta Staudacher, coadiuvati da un comitato scientifico composto da Luisa Martorelli, Fernando Mazzocca e Aurora Scotti Tosini, è organizzata da METS Percorsi d’arte in collaborazione con il Comune di Novara, la Fondazione Castello di Novara, ATL della Provincia di Novara e Big Ciaccio Arte, col patrocinio della Comunità Europea, della Regione Piemonte, della Provincia di Novara, con il contributo di Banco BPM (main sponsor), Esseco s.r.l., Fondazione CRT, Fondazione BPN per il territorio, Banca Aletti, Lebole Gioielli, Lottoitalia s.r.l., Comoli Ferrari & C. S.p.A., Igor s.r.l., Mirato S.p.A.

La rassegna presenta 80 capolavori di pittura e scultura tutti provenienti da prestigiose raccolte private, di autori quali Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Giovanni Fattori, Carlo Fornara, Domenico e Gerolamo Induno, Silvestro Lega, Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Giovanni Segantini, Federico Zandomeneghi, che testimonia l’importanza storica del fenomeno del collezionismo nello sviluppo delle arti in Italia, dall’Unità nazionale ai primi anni del Novecento.

La storia delle arti figurative in Italia nel secondo Ottocento s’intreccia, infatti, con le vicende dei raccoglitori di opere d’arte e, più in generale, del mecenatismo culturale. Dopo il 1860, s’intensifica il fenomeno del collezionismo di dipinti e sculture da parte di una sempre più ampia fascia di pubblico, composta in prevalenza da esponenti della borghesia delle imprese e dei commerci e delle professioni civili.

Importanti per la diffusione anche commerciale dei dipinti e delle sculture, si rivelano le rassegne annuali promosse nelle grandi città dalle istituzioni accademiche e dalle Società Promotrici, vere e proprie vetrine che permettono di conoscere l’evoluzione dell’attività dei pittori e degli scultori, nonché momenti di confronto tra la produzione di artisti di diversa estrazione culturale, ma anche – e soprattutto – occasioni per incrementare le raccolte attraverso acquisti e assegnazioni sociali.

Sull’esempio della Francia (Goupil) e dell’Inghilterra (Dowdeswell, Colnaghi, Pisani), in questi anni nasce anche in Italia il mercato dell’arte organizzato in empori e in gallerie, come quella fondata a Milano negli anni settanta del XIX secolo dai fratelli Vittore e Alberto Grubicy – forse la più significativa sul territorio nazionale – che orienta i collezionisti nelle loro scelte e nella composizione delle loro raccolte.

Suddivisa in otto sezioni, la rassegna al Castello di Novara si apre con un accenno all’affermazione delle poetiche del vero nel loro passaggio dai temi storico-risorgimentali alla vita quotidiana del nuovo stato sabaudo, con autori quali Gerolamo Induno, Giovanni Fattori, Luigi Nono. Negli anni sessanta si assiste anche a una messa a fuoco sul paesaggio nella sua accezione naturalista (Antonio Fontanesi, Guglielmo Ciardi, Filippo Carcano) e a un confronto tra studio di ritratto pittorico e scultoreo che si prolunga nel tempo (Tranquillo Cremona, Vincenzo Gemito, Medardo Rosso).

L’esposizione prende poi in esame l’assestarsi e il definirsi, nei due decenni successivi, di un gusto ufficiale che rispecchia quello della monarchia sabauda e che si confronta con i richiami da Oltralpe. È il trionfo della pittura e della scultura di genere declinate su temi ispirati alla vita pastorale e agreste (Francesco P. Michetti, Filippo Palizzi) e a quella borghese nei suoi risvolti intimisti (Silvestro Lega, Giacomo Favretto, Vittorio Corcos), anche con affondi decorativi o folcloristici attraverso la moda dell’orientalismo (Alberto Pasini, Domenico Morelli). Tra le eccellenze del genere si annoverano le esperienze degli artisti operanti a Parigi o in rapporto con la Galleria Goupil, tra cui Antonio Mancini, Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi.

Nell’ultimo decennio del secolo si assiste, da un lato, all’affermazione di istanze ideologicamente impegnate verso i temi del lavoro, espressi con attento e consapevole tono di denuncia delle ingiustizie sociali, dall’altro, verso i primi segni di sensibilità nei confronti del simbolismo internazionale, a volte interpretati con enfasi allegorica di impronta decorativa. L’elaborazione di contenuti così differenti si accomuna spesso con la sperimentazione della pittura divisionista da parte dei maestri della cosiddetta prima generazione: Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Plinio Nomellini, Emilio Longoni, Vittore Grubicy.

Si segnalano, in particolare, La curiosità di Silvestro Lega, caposaldo macchiaiolo della raccolta Jucker, il grande paesaggio Aprile di Antonio Fontanesi, custodito per lungo tempo nella collezione Rossello, lo splendido Hyde Park di Giuseppe De Nittis, realizzato a Londra nel 1876, città nella quale, l’anno precedente, l’artista dipinse Piccadilly, quadro appartenuto al raccoglitore Paolo Ingegnoli e poi a Gaetano Marzotto, Il pastello rosa di Giovanni Boldini, raffinatissimo ritratto di Emiliana Concha de Ossa risalente alla seconda metà degli anni ottanta, il capolavoro divisionista Venduta! di Angelo Morbelli, Gli emigranti di Giuseppe Pellizza da Volpedo della collezione dell’imprenditore Francesco Federico Cerruti e Petalo di rosa, toccante dipinto simbolista di Giovanni Segantini.

Accompagna la mostra un catalogo edizioni METS Percorsi d’arte con testi dei curatori e schede storico critiche redatte da specialisti del settore. Per tutta la durata dell’esposizione, il Comune di Novara offre l’ingresso gratuito alla Galleria d’Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni, ospitata nel Broletto di Novara (via Fratelli Rosselli 20), a tutti i visitatori che presenteranno il biglietto d’ingresso di Ottocento in collezione

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