Biella, Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero: “BANKSY, JAGO, TVBOY e altre storie controcorrente”

“BANKSY, JAGO, TVBOY
e altre storie controcorrente”


Biella, Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero
Dal 21 ottobre 2023 al 1° aprile 2024


Biella diventa un nuovo punto di riferimento per le grandi mostre d’arte.
Dal 21 ottobre 2023 Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero ospiteranno una mostra straordinaria dedicata ai più influenti artisti contemporanei, capaci di raccontare la contemporaneità con un linguaggio che arriva dritto al cuore di tutti.

Banksy, Jago e TvBoy, artisti celebri e celebrati in tutto il mondo, saranno solo alcuni dei protagonisti della mostra biellese, che vedrà per la prima volta riunite insieme anche celebrità internazionali quali Takashi Murakami e Liu Bolin.

Realizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in collaborazione con il Comune di Biella e Arthemisia e con main sponsor Biver Banca – Gruppo Banca di Asti, sarà l’occasione per far conoscere al grande pubblico una città ricca di bellezza e proposte culturali.

Dal 21 ottobre 2023 la città di Biella diventerà un nuovo punto di riferimento per le grandi mostre d’arte in Italia.

La prima mostra che inaugura il nuovo corso – realizzata grazie alla collaborazione tra Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, la sua società strumentale Palazzo Gromo Losa s.r.l. in collaborazione con il Comune di Biella e Arthemisia, con main sponsor Biver Banca – Gruppo Banca di Asti e sponsor tecnicoWide Group – sarà “Banksy, Jago, TvBoy e altre storie controcorrente” che racconta la contemporaneità attraverso gli occhi di alcuni tra i più influenti artisti viventi.

Ospitata nelle due sedi di Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero – oltre aBanksy, Jago e TvBoy da cui prende il titolo – l’esposizione presenta anche altri artisti celebri e conosciuti a livello internazionale: da Liu BolinDavid LaChapelle, Takashi MurakamiMr BrainwashObey fino ai noti italiani Angelo AccardiLAIKA, Marco LodolaMaPoLaurina PaperinaPAU, Andrea Ravo MattoniRizek e Giuseppe Veneziano.
Tutti protagonisti di un’arte pubblica e sociale che è diventata ormai un linguaggio accessibile, diretto e di denuncia, in cui lo spettatore può immedesimarsi, perché parlano di una realtà contemporanea che ci appartiene.
Curata da Piernicola Maria Di Iorio e con 90 opere, la mostra racconta storie “controcorrente”, ci parla di vita, di morte, di ingiustizia sociale, di guerre, narrate ora con spirito canzonatorio, ora con maestria lirica o anche con un deciso tono di attacco. Quello che è sicuro è che il messaggio non è mai banale né scontato, scuote le coscienze, indigna, commuove. Hanno creato una rottura con i riferimenti classici del mondo dell’arte e della sua fruizione, rifiutando di entrare a far parte di un sistema chiuso ed escludente. Ironia della sorte, questi artisti ribelli con le loro opere e la narrazione che li identifica, sono diventati molto ricercati e attualmente sempre più centrali nell’interesse del pubblico e dei musei e centri d’arte contemporanea.

La mostra rappresenta anche un’imperdibile occasione, per tanti visitatori, di conoscere meglio Biella, il suo verdeggiante territorio e la sua proposta gastronomica di eccellenza.
Tra le realtà culturali di maggiore interesse vi sono il Ricetto di Candelo, il Santuario di Oropa e l’Oasi Zegna, meta ideale per poter trovare grandi spazi, attività e laboratori innovativi, e anche la celebre Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e l’imponente patrimonio di archeologia industriale.

Il catalogo della mostra è edito da Skira.


LA CITTÀ DI BIELLA

Biella è oggi una città in grande fermento, alla ricerca di una nuova identità tra vocazione turistica, residenzialità ed enogastronomia d’eccellenza, a metà strada tra Torino e Milano, primeggia nel territorio piemontese, oltre che per la produzione di tessuti di alta gamma, come il cachemire, per i suoi spazi verdi e per la sua proposta di servizi innovativi, in particolare per quanto riguarda l’istruzione universitaria e la formazione inclusiva.
Fondata sulla cultura tessile, la ricchezza di questo territorio straordinario è oggetto di un nuovo Rinascimento, che si fonda sulla riprogettazione della relazione tra il patrimonio culturale e il tessuto socio-economico del territorio, a partire dalla valorizzazione dei numerosi archivi d’impresa fino alla nuova Laurea specialistica in inglese attivata presso Città Studi e dedicata alla valorizzazione della “cultural heritage”. Grazie a queste iniziative, Biella nel 2025 aprirà un innovativo “Museo” del tessile.

Biella e il Biellese, con numerosi siti di interesse concentrati nell’arco di pochi chilometri come il Ricetto di Candelo, il Santuario di Oropa, l’Oasi Zegna e la Riserva naturale Parco Burcina “Felice Piacenza”, sono una meta ideale dove poter trovare grandi spazi, attività e laboratori innovativi.

Il cuore pulsante della città alta, centro nevralgico della vita culturale biellese, è rappresentato dal Polo culturale di Biella Piazzo, costituito dai palazzi Gromo LosaFerrero e La Marmora, sede di importanti mostre, festival ed eventi, raggiungibile gratuitamente attraverso una storica funicolare.
ll borgo medievale del Piazzo fu fondato nel 1160 dal vescovo di Vercelli Uguccione, con l’intento di edificare una residenza sicura per riparare da Vercelli quando le forze ghibelline la rendevano poco tranquilla. A seguito delle concessioni di privilegi, il Piazzo si popolò rapidamente, diventando il centro dei commerci e dell’evoluzione culturale e amministrativa della città.

Tutti i palazzi del Polo sono dotati di sale espositive, ambienti storici e splendidi giardini come quello di Palazzo Gromo Losa, un giardino all’italiana di particolare pregio di circa un ettaro realizzato dal mecenate biellese Emanuele Rosa, che ha creato angoli suggestivi con rose e diverse specie botaniche.
Elegante dimora signorile trecentesca, Palazzo Gromo Losa nei secoli è stato ampliato fino alle dimensioni attuali. Alla fine dell’Ottocento il palazzo fu acquistato dalle Suore Rosminiane, che vi fondarono l’Istituto “Beata Vergine d’Oropa” (BVO), divenuto punto di riferimento per il sistema scolastico biellese. Nel 2004 il complesso è stato acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che ne ha promosso il completo restauro, destinandolo ad attività culturali e sociali. Nel 2016 la Fondazione ha infine conferito in gestione la proprietà alla sua società strumentale Palazzo Gromo Losa Srl.
Il Palazzo ospita l’Accademia Perosi, una delle più prestigiose realtà musicali italiane e dal 2015 ospita mostre tra cui “Selvatica. Arte e natura in Festival”, un appuntamento biennale con le principali forme d’arte dedicate alla natura.

Palazzo Ferrero è stato, come l’adiacente Palazzo La Marmora, fin dalle origini di proprietà della famiglia Ferrero, uno dei più importanti casati nobiliari del territorio. Tra il Cinquecento e il Settecento il palazzo assunse la forma di dimora signorile di rappresentanza, con cortile interno porticato su due lati, e fu abbellito con affreschi dei quali restano molte testimonianze.
L’edificio attuale è frutto dei rimaneggiamenti otto-novecenteschi; l’edificio divenne per un certo periodo anche uno stabilimento idroterapico e ospitò alloggi militari. Dopo un primo parziale intervento, avvenuto negli anni ’70 del Novecento, nel 2011il Comune di Biella ha avviato un recupero integrale del palazzo riconvertendone la funzione a culturale e centro congressi per le attività giovanili. Dal 2023 la gestione è affidata all’associazione Stilelibero.

Scendendo a Biella Piano, lungo le sponde del torrente Cervo, è possibile ammirare i resti della vecchia città (oggi in gran parte rifunzionalizzati e occupati da realtà artistiche come Cittadellarte- Fondazione Pistoletto) e dell’imponente archeologia industriale, motore dello sviluppo del territorio anche grazie alla presenza di acqua dalle straordinarie proprietà chimico-fisiche e organolettiche, un tempo forza motrice dell’industria tessile e oggi base preziosa per la nuova cultura dello “star bene” e per molte produzioni enogastronomiche di nicchia.


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