Il Premio Strega – La prima lettura affascina, la seconda… Strega

 

 

L’articolo della Stampa dal quale FLIP prende spunto risale, volutamente da parte nostra, al 2010 così non facciamo particolarità fra i quotidiani nazionali; d’altra parte la nota è sempre valida giacché tratteggia l’essenza del prestigioso premio. Le novità del 2018 si possono leggere, invece, su tutti i giornali, perché a Casa Bellonci, mercoledì 13 giugno, si è chiuso lo spoglio della prima votazione che designa i cinque finalisti dell’edizione 2018 del Premio Strega, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Liquore Strega con il contributo della Camera di Commercio di Roma e in collaborazione con BPER Banca e Fuis. La cinquina dei finalisti è resa pubblica. Eccola con i voti: Helena Janeczek con La ragazza con la Leica (Guanda) 256 voti, Marco Balzano con Resto qui (Einaudi) 243 voti, Sandra Petrignani con La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg (Neri Pozza) 200 voti, Lia Levi con Questa sera è già domani (Edizioni E/O) 173 voti, Carlo D’Amicis con Il gioco (Mondadori) 151 voti. Come si vede la prima novità dello Strega di quest’anno sono tre donne in finale; l’altra novità è il primo posto della cinquina conquistato da un editore che non fa parte del gruppo Mondadori-Einaudi-Rizzoli, poiché si tratta di Guanda. Per gli appassionati di premi letterari l’interesse è grande, in attesa fino al 5 luglio per la proclamazione del vincitore. La consistenza venale del premio è limitata, ma ciò che conta è il prestigio più per gli autori che per gli editori, poiché essendo quasi sempre quelli del gruppo di testa le vendite dei libri ricevono un incremento di cui spesso non hanno stretto bisogno.

Il Premio è legato fin dalla sua nascita nel 1947 alla casa produttrice del Liquore Strega, che ancora oggi lo sponsorizza. Allora il patron era Guido Alberti, comproprietario e amministratore della fabbrica di Benevento produttrice dei torroni Alberti e del Liquore Strega, ma noto al grande pubblico come attore televisivo e cinematografico. L’idea del premio si deve a Maria e Goffredo Bellonci, che hanno istituito l’omonima Fondazione per gestire e promuovere l’annuale manifestazione. La giuria dello Strega è formata da 400 “Amici della Domenica”. È l’appellativo con il quale Maria Bellonci chiamava gli ospiti del suo salotto negli anni di guerra, «tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione». Il primo vincitore di quel fatidico 1947 è stato Ennio Flaiano, con Tempo di uccidere, edito da Longanesi; su Wikipedia l’elenco dei vincitori successivi. La votazione avviene in diretta televisiva: durante la trasmissione si estrae ogni voto e si aggiorna la lavagna dei totali. Chi risulterà vincitore quest’anno? Proviamo a immaginarlo, ma intanto scorriamo le note biografiche e le schede editoriali dei cinque libri finalisti del Premio Strega LXXII edizione sulportale ufficiale della manifestazione.

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Cinquina Premio Strega 2018: (da sinistra) Helena Janeczek, Carlo D’Amicis, Marco Balzano, Lia Levi, Sandra Petrignani. Foto: Musacchio & Flavio Ianniello

 

IL PREMIO STREGA è un premio letterario che viene assegnato annualmente all’autore o autrice di un libro pubblicato in Italia, tra il 1º aprile dell’anno precedente ed il 31 marzo dell’anno in corso. Dal 1986 è organizzato e gestito dalla Fondazione Bellonci. È universalmente riconosciuto come il premio letterario più prestigioso d’Italia, oltre a godere di una consolidata fama in Europa e nel resto del mondo. Il Premio è stato istituito a Roma nel 1947 da Maria Bellonci e da Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del Liquore Strega, che dà il nome al Premio e si ricollega alle storie sulla stregoneria a Benevento che risalgono ai tempi dell’antichità classica. (Da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

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Perché il Premio Strega fa tanto discutere?