Alessandria: torna il Festival internazionale dei Templari – II Edizione

Alessandria, 25-28 agosto: torna il Festival internazionale dei Templari

II Edizione

I Templari, san Francesco, la guerra e la santità

Storici e cantanti, scrittori e rievocatori, attori e performers, narratori e musicisti raccontano la storia, il mistero e la leggenda dei famosi frati-cavalieri del Medioevo, ancora presenti nel nostro immaginario collettivo

Dopo il successo della prima edizione, torna l’innovativo “Festival internazionale dei Templari” ideato e diretto da Simonetta Cerrini, storica e saggista, esperta di Templari, e da Gian Piero Alloisio, cantautore e drammaturgo. 

Il Festival internazionale dei Templari, che ha il patrocinio dell’Università del Piemonte Orientale, è entrato a far parte della Templars Route European Federation (TREF).

Il tema di quest’anno – “I Templari, san Francesco, la guerra e la santità” – invita storici e artisti a rispondere a numerose domande, divenute tragicamente di estrema attualità: qual è la posizione dei cristiani rispetto alla guerra? Qual era la pace per san Francesco? Come affrontavano la guerra i frati cavalieri Templari? Un soldato può divenire santo? Chi era il vero Nemico per i Templari? Cristiani d’Oriente, cristiani cattolici, musulmani ed ebrei: quali rapporti c’erano al tempo delle crociate? Scontro o condivisione?

Ad Alessandria, nella suggestiva cornice di Piazza Santa Maria di Castello, i due mondi degli storici e degli artisti si comporranno in quattro serate-spettacolo (25-26-27-28 agosto) volte a raccontare a un largo pubblico la storia dei Templari, cavalieri in cerca di santità, che ancora oggi affascinano milioni di persone in tutto il mondo. 

Venerdì 26 e sabato 27 agosto la prestigiosa sede di Cultura e Sviluppo ospiterà le conferenze pomeridiane dei relatori, mentre domenica 28 agosto pomeriggio la chiesa della Natività di Maria di Spinetta Marengo (AL) ospiterà una conferenza-spettacolo.

Tra gli storici, coordinati da Simonetta Cerrini, ascolteremo Franco Cardini, professore emerito di Storia medievale, saggista dalla produzione sterminata e intellettuale attento alla storia contemporanea, lo storico estone Kristjan Toomaspoeg dell’Università del Salento, studioso dell’Ordine Teutonico, dei rapporti tra il Nord e il Sud dell’Europa e delle frontiere, la storica francese Camille Rouxpetel, dell’Università di Nantes, studiosa dei pellegrinaggi e degli scambi culturali e religiosi tra i cristiani d’Oriente e i cristiani d’Occidente e Antonio Musarra dell’Università La Sapienza di Roma, studioso di storia marittima del Mediterraneo, di storia delle crociate e di storia francescana, oltre che le video-interviste a Alessandro Barbero (professore ordinario dell’Università del Piemonte Orientale), Philippe Josserand (maître de conférence all’Università di Nantes), Benjamin Z. Kedar (professore emerito dell’Università ebraica di Gerusalemme), e André Vauchez (professore emerito dell’Università di Paris X- Nanterre).

Quest’anno, il copione delle quattro serate, scritto da Gian Piero Alloisio, compone gli interventi dei relatori (tutti i relatori parleranno in italiano) con canzoni d’autore (fra cui Leonard Cohen, Fabrizio De André, Luigi Tenco e lo stesso Alloisio), cabaret, letture, musica elettronica, performances e installazioni che coinvolgeranno anche il pubblico. 

Tra gli artisti, l’attore Massimo Bagliani, la cantante Elisabetta Gagliardi e il musicista Globular Waves. Saranno presenti sul palco anche i ricostruttori della Mansio Templi Parmensis 1275, che illustreranno l’abito e le armi dei Templari. 

Per un Festival in chiave pop che si propone di raccontare a un largo pubblico sia la vera storia dei Templari, sia la storia della loro leggenda.

Mansio Templi Parmensis

L’ingresso è gratuito.

Il Festival è prodotto da A.T.I.D. con l’attiva partecipazione del Comune di Alessandria, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Gruppo AMAG, CulturAle – ASM Costruire Insieme.

Il Festival è presente inoltre sulle pagine Facebook e Instagram: @festivaldeitemplari

Per contatti: A.T.I.D. cell. 380-4522189 o all’indirizzo mail: festivaldeitemplari@gmail.com

IL PROGRAMMA

QUATTRO CONFERENZE-SPETTACOLO
Piazza Santa Maria di Castello, ore 21.15
Giovedì 25 agosto, Il paradosso templare
Chi era il miles Christi? Chi erano i crucesignati? Chi erano davvero i Templari? Chi raccolse la loro eredità?

Venerdì 26 agosto, San Francesco cavaliere
Cosa avevano in comune i Templari e san Francesco? Il santo di Assisi andò alla ricerca del Graal? I Templari, san Francesco e l’islam: incontro di civiltà?

Sabato 27 agosto, Guerra e pace
Quali furono le grandi battaglie dei Templari? Quali guerre rifiutarono?
In che modo operavano per la pace?

Domenica 28 agosto, La santità negata
I Templari facevano miracoli? Esistono preghiere templari? Poteva un templare diventare santo?

TRE INCONTRI CON IL PUBBLICO
Cultura e Sviluppo, Piazza De André, 76, ore 17
Venerdì 26 agosto – Simonetta Cerrini e Antonio Musarra, Templari e Francescani 
Sabato 27 agosto – Franco Cardini, Lectio magistralis

Spinetta Marengo, Chiesa della Natività di Maria, ore 17 e 30
Domenica 28 agosto – Gian Piero Alloisio, Elisabetta Gagliardi, Camille Rouxpetel, Kristjan Toomaspoeg e la Mansio Templi Parmensis 1275, Dialoghi Templari e non solo

E con video-interviste ad Alessandro Barbero, Philippe Josserand, Benjamin Z. Kedar, André Vauchez.


Melina Cavallaro   
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Glenn Cooper – La quarta profezia

Tui, Spagna, 1943. La fine è vicina, Lúcia dos Santos ne è convinta. Ventisei anni fa, a Fátima, è stata scelta dalla Madonna per custodire il suo ultimo segreto, con la promessa di portarlo con sé nella tomba. Ma ora Lúcia deve infrangere quel giuramento. Non può più tacere, l’ultima profezia è troppo pericolosa, troppo devastante: se morisse con lei, l’umanità intera sarebbe perduta…
Piazza San Pietro, oggi. Un uomo si fa largo tra i fedeli radunati per ammirare la nuova Pietà di Michelangelo, la prima copia dei capolavori che papa Celestino ha messo all’asta per creare un fondo da destinare ai più bisognosi. L’uomo si allontana, disgustato da quel papa debole e sacrilego, profanatore dei tesori di Santa Madre Chiesa. Ma presto la collera del Signore si abbatterà sul mondo…
Lisbona, oggi. Mancano dieci giorni alla messa di canonizzazione di suor Lúcia, quando Cal Donovan viene richiamato d’urgenza in Vaticano. Il papa ha ricevuto una lettera anonima in cui gli si intima di dimettersi prima della cerimonia, altrimenti il suo destino sarà segnato. Negli anni, Celestino VI ha dato prova di grande coraggio, sfidando le tradizioni e le frange più conservatrici della curia. Eppure Cal non lo ha mai visto così spaventato. Perché chiunque abbia scritto quelle parole sembra alludere a un mistero che da oltre un secolo minaccia l’esistenza stessa della Chiesa e che potrebbe cambiare per sempre il corso della Storia. E adesso tocca a Cal Donovan scoprirlo, per il bene di tutti noi…

Testo tratto dalla scheda editoriale su IL LIBRAIO
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IMMAGINE DI APERTURA – copertina del libro 

Nuoro, Museo MAN: SENSORAMA. Lo sguardo, le cose, gli inganni, da Magritte alla realtà aumentata

Marina Apollonio, (Trieste 1940), Spazio ad Attivazione Cinetica 6B, 1967-2022, vinile / wallpaper

Fino al 30 Ottobre 2022

Nuoro, Museo MAN

SENSORAMA. Lo sguardo, le cose, gli inganni

a cura di Chiara Gatti e Tiziana Cipelletti
con il contributo scientifico di Baingio Pinna del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari, autore del libro La percezione visiva, il Mulino, 2021

Progetto di allestimento a cura di Denis Santachiara
Coordinamento di Rita Moro ed Elisabetta Masala
Video installazioni a cura di Storyville

SENSORAMA adotta in modo colto e originale il modello del Museo delle illusioni e affida alle opere di artisti del passato e del presente l’esplorazione della relazione tra Visione e Percezione con l’obiettivo di mostrare la complessità dei fenomeni cognitivi e il “piacere” di essere ingannati.

L’illusione è la nostra realtà. Perché del mondo, là fuori, vediamo il poco che i nostri occhi sono in grado di vedere. “How your eyes trick your mind”, come gli occhi ingannano la mente, dicono gli inglesi. Il risultato è una rappresentazione delle cose che non è reale per niente. Tocca al nostro cervello orientarsi fra apparenze ed enigmi.
Chi si occupa di percezione parte da queste premesse, ma sa di avere alle spalle secoli di discussione filosofica, da Platone in avanti. La domanda “vediamo davvero la realtà?” è un antico dilemma. Oggi però le neuroscienze possono cominciare a dare una risposta, studiando gli organi di senso e analizzando la capacità del cervello di interpretare i segnali che questi gli inviano.

Il museo MAN di Nuoro, che da sempre si dedica alla ricerca e ai diversi linguaggi del contemporaneo, inaugura una nuova stagione espositiva che mira a riflettere su alcuni temi sollecitati dal dramma della pandemia e della reclusione: la comunicazione interrotta, lo sguardo velato dal diaframma di uno schermo, la lettura delle immagini sottratte alla vista e restituite in una realtà virtuale. Tornare a guardare, ad allenare gli occhi e a porsi interrogativi sulla verità (o meno) della visione è lo scopo di una mostra che, partendo da antecedenti storici, dai padri nobili di una pittura di verità e d’inganno, come René Magritte e Giorgio de Chirico, apre lo spettro alle indagini estetiche più recenti in fatto di percezione e autenticità. Ecco allora le fotografie allo specchio di Florence Henri o le tavole ottico-cinetiche di Alberto Biasi, gli ambienti avvolgenti e conturbanti di Peter Kogler o Marina Apollonio; e ancora, le sculture anamorfiche di Marc Didou o le performance intese come veri e propri trompe-l’œil umani di Liu Bolin, l’uomo invisibile.

Il titolo della mostra SENSORAMA è ispirato al nome di una macchina ideata nel 1957 dal regista statunitense Morton Heilig per testare esperienza sinestetiche nel suo cinema d’esperienza, al fine di amplificare impressioni, oltre che sonore con audio stereofonico, persino tattili, dinamiche e olfattive. Per vedere la musica è il nome di una sezione riservata a scoprire proprio la sinestesia, l’automatismo psichico che consiste nell’associare in un’unica immagine due contenuti riferiti a due sfere sensoriali diverse.

SENSORAMA è tanto cinema, arte d’artificio per eccellenza, “fabbrica delle illusioni” fin dal suo esordio e terreno di sperimentazioni visive delle avanguardie. Il percorso della mostra contempla la cinematografia fantastica di George Méliès basata sulla sparizione degli oggetti ottenuta con uno primitivo stop frame e la levitazione di cose e persone con la ripresa a passo uno, per arrivare alle fantasmagoriche interazioni tra avanguardie artistiche (Léger, Man Ray, Picabia, Cocteau, Duchamp…) e cinema. Cinema sperimentale appunto che, facendo suo lo statuto della magia e giocando con inganni e deformazioni percettive, butta all’aria la nostra “consueta” esperienza del reale.

I meravigliosi paradossi dell’era digitale. Con l’installazione in realtà aumentata la “non realtà” esce dai suoi confini, allaga la nostra percezione e dà un accesso a nuovi significati in una visione/versione multilayer. Senza l’impiego di device, ma grazie all’utilizzo del proprio telefonino (Bring Your Own Device), si potrà vivere la fascinazione “intelligente e complessa” di un contenuto a più strati, indispensabile completamento della visione di un mondo in transizione.

Il progetto si arricchisce di installazioni site specific, nel caso per esempio degli interventi studiati ad hoc per il MAN da parte di artisti come Felice Varini, autore di disegni nello spazio, monumentali quanto effimeri, oltre a una stanza magica progetta dal designer Denis Santachiara e una grotta di libri scavati come rocce da impronte di corpi impalpabili realizzata da Marco Cordero.

SENSORAMA vuole rappresentare insomma il grado zero della percezione, utile per ripulire lo sguardo, per tornare a stupirci di fronte ai paradossi della vista, per ricominciare a osservare le opere con sguardo indagatore, per avvicinarci alle immagini consapevoli di un limite fluido fra reale e virtuale, ma pronti ad aguzzare gli occhi per svelare i meccanismi che orchestrano il processo stesso della visione. Un invito a imparare a guardare. Ma, soprattutto, a dubitare.

Catalogo Electa con testi di Baingio Pinna, Chiara Gatti e Tiziana Cipelletti


INFO

http://www.museoman.it/it/index.html

Ufficio Stampa
STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Via San Mattia 16, 35121 Padova
Tel. +39.049.663499
referente Simone Raddi, simone@studioesseci.net
www.studioesseci.net

MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta 27 – 08100 Nuoro
tel +39.0784.252110
Orario invernale: 10:00 – 19:00
Orario estivo: 10:00 – 20:00
(Lunedì chiuso)
info@museoman.it

Passoscuro Fiumicino (RM): Isola pedonale artistica sul Lungomare – Passoscuro Art Festival 2022 – L’utopia dipinta sui muri

Passoscuro Art Festival 2022
L’utopia dipinta sui muri

16-17 settembre 2022

Isola pedonale artistica sul Lungomare
Passoscuro – Fiumicino (RM)

Venerdì 16 e sabato 17 settembre 2022 inaugura la prima edizione di Passoscuro Art Festival, a cura dell’Associazione L’Isola delle Correnti e con il patrocinio del Comune di Fiumicino

L’iniziativa coinvolgerà 25 artisti i cui lavori si andranno ad aggiungere agli oltre cento murales ed interventi artistici che animano dal 2018 la cittadina di Passoscuro. Questa prima edizione 2022 si arricchisce di molteplici iniziative culturali: mostre, concerti, eventi teatrali, presentazioni e tavole rotonde che si alterneranno in modo continuativo durante le giornate inaugurali lungo l’isola pedonale artistica del lungomare, continuando così l’azione di riqualificazione urbana e sociale, attraverso l’arte e la promozione della cultura, che l’associazione porta avanti già da alcuni anni. 

Come scrive Felice del Brocco dell’Associazione promotrice: “Stili diversi, esperienze diverse, dai paesaggi impressionisti alle forme astratte, alle sculture e alle fotografie, artisti in rapporto con la gente del posto per rendere bello il luogo dove si vive. Le strade e le piazze sono i luoghi pubblici dove la vita scorre, dove la comunicazione visiva raggiunge la massima espressione, dove i muri possono rappresentare quel museo a cielo aperto, quel racconto per immagini che è la forma artistica più libera.” 

Infatti Passoscuro Art Festival nasce insieme alla stessa comunità di Passoscuro, come meglio spiega Thomas Spielmann: “A differenza della street-art, il nostro non è un gesto di protesta in luoghi degradati e abbandonati, spesso solitario e anonimo, ma una libera espressione artistica di gruppo, in accordo con le istituzioni e con gli abitanti del luogo, che ci hanno concesso gli spazi e in diversi casi hanno realizzato loro stessi un’opera. […] Se sui muri si dipinge da sempre, possiamo andare indietro fino all’inizio della nostra storia e ci troviamo appunto in una grotta, dove è nata l’arte, alle origini della bellezza. Lì i nostri antenati hanno iniziato a dipingere sulle pareti e un osso, invece di diventare una clava come in “2001 Odissea nello spazio”, è stato trasformato in flauto. Immagini e suoni, uniti come gemelli inseparabili, hanno riempito gli antri e sono da sempre legati alla trasformazione dell’essere umano. Mi piace pensare che forse già allora qualcuno tra loro abbia osato immaginare che prima o poi, in un domani, da quelle grotte sarebbe uscito dopo averci lasciato le sue impronte, con le “mani dipinte di blu”. E noi continueremo a fare questo sui muri di Passoscuro, cercando sempre di lasciare una nota di poesia. Sogno e utopia.”

Gli artisti chiamati a confrontarsi con il tema del 2022, L’utopia dipinta sui muri, sono: Valeria Acciai, Lucilla Adamo, Martina Bernassola, Aurelio Bonfazi, Valerio Cancellieri, Adriano Cocimano, Piero Colò, Benedetta Commissari, Loredana De Fiore, Felice Del Brocco, Angela Farina, Romina Farris, Rosaria Ferreri, Alessandro Filippetti, Gloria Gabrielli, Maurizio Gaudenzi, Manuela Lupino, Lina Marocchini, Suzanne Portmann, Giuliano Salaro, Lorenzo Sartori, Barbara Sbrocca, Thomas Spielmann, Laura Testa, Quinto Tozzi. 


INFO

Passoscuro Art Festival 2022
L’utopia dipinta sui muri
A cura dell’Associazione L’Isola delle Correnti
Con il patrocinio del Comune di Fiumicino

16-17 settembre 2022
Isola pedonale artistica sul Lungomare
Passoscuro – Fiumicino (RM)

Contatti:
L’Isola delle Correnti APS
Via Torralba 16 – Fiumicino (RM)
cell. 328 1759145 – 335 5387455
e-mail: fabi.v@hotmail.it -roberto.biasco@alice.it

Ufficio Stampa
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Val di Sole (Trento), Castello di Caldes: VIVERE IN ALTO. UOMINI E MONTAGNE DAI FOTOGRAFI DI MAGNUM. Da Robert Capa a Steve McCurry

The Dalai Lama. Ladakh. INDIA. 1976© Raghu Rai/Magnum Photos

VIVERE IN ALTO. UOMINI E MONTAGNE DAI FOTOGRAFI DI MAGNUM. Da Robert Capa a Steve McCurry

Fino al 09 Ottobre 2022

Val di Sole (Trento), Castello di Caldes

Mostra a cura Andrea Holzherr e Marco Minuz

Un progetto realizzato da Suazes con Magnum Photos insieme al Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali.

Promosso dall’Azienda per il Turismo delle Valli di Sole, Peio e Rabbi, dal Comune di Caldes e con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento.

La montagna ha sempre rivestito, rispetto all’umanità, molteplici significati e usi: vissuta o abbandonata, divinizzata, sfruttata, vista come barriera o rifugio, come luogo di scelte di vita, amata o rinnegata. Da sempre infatti il rapporto tra la montagna e il genere umano è sempre stato importante, mai irrilevante.
Non a caso il grande poeta e pittore inglese William Blake scriveva “Grandi cose si compiono quando gli uomini e le montagne si incontrano”. Una frase che condensa al meglio il legame sempre esistente fra la dimensione umana e quella naturale della montagna.
Da sempre le montagne sono state limiti per migrazioni, barriere per conflitti, custodi di un rapporto intimo e spirituale con la natura; luoghi da cui fuggire, o luoghi dove ricercare nuovi equilibri.
Da questa considerazione, in particolare la frase di Blake, si è sviluppato il progetto espositivo “Vivere in alto. Uomini e montagne dai fotografi di Magnum. Da Robert Capa a Steve McCurry”.
Una mostra che vuole essere un elemento di continuità con il progetto espositivo “Vite di corsa. La bicicletta e i fotografi di Magnum. Da Robert Capa ad Alex Majoli” che sposava la straordinaria vocazione di questo territorio verso la pratica ciclistica. Una continuità che denota la volontà di intraprendere un nuovo progetto finalizzato a sviluppare una lettura, attraverso l’opera di grandi fotografi di fama internazionale, delle caratteristiche del territorio della Valle di Sole.
Una progettualità che continua e si sviluppa quest’anno affrontando due elementi determinanti per il territorio della Val di Sole: le montagne con il loro straordinario patrimonio naturale e le comunità che le vivono e permettono di fruirle, con il proprio bagaglio di esperienze e cultura.

Tematica cardine sarà, per questa nuova iniziativa il rapporto fra le persone e le montagne. Protagonista assoluta sarà la montagna osservata, vissuta e raccontata dai grandi interpreti dell’Agenzia Magnum Photos, fondata nel 1947 ed ancora oggi attiva. Verranno raccolte circa 100 fotografie che esploreranno vari aspetti di questo rapporto uomo-natura permettendo così di fornire uno spaccato completo di questa relazione.
Il percorso espositivo affronterà, nelle splendide sale del Castello di Caldes, aspetti di questo rapporto fra uomo e montagna, mettendo l’attenzione sui punti di contatto fra i tempi della natura e quella degli uomini.
Si partirà dalle persone, con le loro personali storie, che hanno scelto di vivere la montagna con un viaggio in varie parti del mondo e nelle mille professioni che tradizionalmente si svolgono; la vita di coloro che, per scelta o necessità, decidono di vivere in alto e di affrontare le difficoltà che essa comporta. Fotografie di Steve McCurry, Inge Morath, Susan Meiselas, Ferdinando Scianna e molti altri ancora.
Una seziona sarà dedicata, ovviamente, al tema del turismo e alle mille implicazioni che esso ha. Un tema con luci e ombre, ma che permette di riflettere i cambiamenti avvenuti all’interno della nostra società attraverso le fotografie di Martin Parr, i colori di Newsha Tavakolian e l’ironia di Jean Gaumy.

Poi c’è il tema dei luoghi del vivere in alto, spaziando dalle testimonianze delle civiltà antiche, con la fotografia di Bruno Barbey, fino alle moderne infrastrutture a servizio del turismo e delle nuove esigenze del vivere in montagna con le foto di René Burri.
Su questa sezione l’attenzione sarà indirizzata anche agli interventi dell’uomo sulla montagna, sia per supportare le esigenze del turismo, sia gli interventi per preservarlo e proteggerlo. In questa sezione fotografie di Peter Marlow e Carl De Keyzer.
Ma la montagna è anche luogo di conflitti e a questo verrà dedicata una sezione specifica con foto di Alex Majoli e Christopher Anderson.
Ma è la stessa percezione e sensibilità dell’uomo a trovare la bellezza nelle montagne e per questo una sezione sarà incentrata su fotografie che rendono conto della magia delle altezze, con opere di Paolo Pellegrin e Thomas Hoepker.
Il percorso terminerà con la dimensione spirituale della montagna con foto di autori come Chris Steele-Perkins e Raghu Rai.

Un grande sforzo organizzativo che raccoglie molti dei membri della agenzia fotografica Magnum Photos: Robert Capa, George Rodger, Werner Bischof, Elliott Erwitt, Burt Glinn, Erich Hartmann, Inge Morath, Marc Riboud, René Burri, Sergio Larrain, Constantine Manos, David Hurn, Bruno Barbey, Philip Jones Griffiths, Leonard Freed, Guy Le Querrec, Raymond Depardon, Alex Webb, Susan Meiselas, Chris Steele-Perkins, Abbas, Jean Gaumy, Peter Marlow, Steve McCurry, Thomas Hoepker, Hiroji Kubota, Ferdinando Scianna,Stuart Franklin, Patrick Zachmann, Carl De Keyzer, Martin Parr, Gueorgui Pinkhassov, Alex Majoli, Thomas Dworzak, Paolo Pellegrin, Jonas Bendiksen, Alec Soth, Christopher Anderson, Moises Saman, Jacob Aue Sobol, Jerome Sessini, Matt Black, Newsha Tavakolian, Raghu Rai, Lu-Nan.

Una straordinaria raccolta di opere, dalle storiche fotografie degli anni Cinquanta sino ai giorni nostri, permettendo così una lettura trasversale e articolata fra il rapporto uomo-montagna, spaziando in tutti i continenti. Un approfondimento di questa relazione che potrà offrire riflessioni sulle sfide odierne della montagna, in primis quella demografica e del cambiamento climatico, ma anche tra la modernità e la digitalizzazione.


INFO MOSTRA:
Apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 18;
dal 18 luglio al 29 agosto aperti anche i lunedì sempre dalle 10 alle 18
INGRESSI: intero 8,00 € ridotto 6,00 €

Castello di Caldes Via al Castello 1 Caldes – TN
Tel. 0461.492811

www.buonconsiglio.it
www.visitvaldisole.it
www.suazes.com

Ufficio Stampa

Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro; Email: roberta@studioesseci.net
Tel. 049 663499

APT VAL DI SOLE
Alberto Penasa; alberto.penasa@visitvaldisole.it
Martina Valentini; mv.greenpress@gmail.com

Vigevano (Pv), Museo Archeologico Nazionale della Lomellina: La collezione Strada. Un’anteprima

Brocca piriforme monoansata, in vetro soffiato color ambra con decorazione applicata a macchie bianche, da Scaldasole. Metà I secolo d.C.

Fino al 30 Settembre 2022

Vigevano (Pv), Museo Archeologico Nazionale della Lomellina

LA COLLEZIONE STRADA. UN’ANTEPRIMA

Iniziativa promossa ed organizzata dalla Direzione regionale Musei Lombardia

Dal collezionismo privato al patrimonio pubblico
A partire da venerdì 8 luglio nel Museo Archeologico Nazionale della Lomellina a Vigevano sarà esposta una selezione di quarantacinque oggetti archeologici appartenenti alla collezione Strada. Formata da Antonio Strada (1904-1968) a partire da un nucleo di reperti rinvenuti nei terreni di famiglia già nel XIX secolo e arricchita anche con successivi acquisti da altre collezioni, raccoglie 269 pezzi appartenenti ad un arco cronologico che si estende per oltre diciotto secoli, dalla preistoria all’età longobarda, con particolare concentrazione di oggetti databili tra l’età della romanizzazione (II-I secolo a.C.) e la prima epoca imperiale romana (I-II secolo d.C.).Il nucleo più prezioso è costituito dagli oggetti in vetro di età romana tra i quali spicca la splendida coppa firmata da Aristeas, databile al secondo quarto del I secolo d. C., un vero e proprio unicum per la qualità e l’eccezionale stato di conservazione.

Si tratta di un’anteprima, preludio all’esposizione dell’intera collezione che avverrà entro l’anno. Anteprima doverosa perché conclude, garantendo la fruizione pubblica, una azione di tutela da parte del Ministero della Cultura che ha inizio nel 1999, quando la collezione fu dichiarata di eccezionale interesse culturale. Conservata nel castello di famiglia a Scaldasole, la collezione Strada era nota agli studiosi già a partire dagli anni ’60 del Novecento, soprattutto per la ricchezza e la qualità del vasellame in vetro. Tuttavia l’importanza dell’insieme, la ricchezza in relazione al contesto lomellino, la qualità e l’eccezionalità di alcuni oggetti consigliavano l’acquisizione a favore di un museo pubblico, per garantirne una più ampia fruibilità, favorirne lo studio e diffonderne la conoscenza.
Il Ministero della Cultura ha perciò deciso di avviare la procedura di esproprio per pubblica utilità con assegnazione al Museo Archeologico Nazionale della Lomellina. Il museo avrebbe così ampliato le proprie collezioni con un nucleo importante, significativo anche per la storia del collezionismo locale, mentre la raccolta, dialogando con il patrimonio del museo, avrebbe trovato un più articolato contesto storico. Il lungo iter di acquisizione si è concluso di recente ed è importante offrire al pubblico la possibilità di ammirare un nucleo di oggetti particolarmente significativi, in attesa che, dopo i necessari interventi di restauro, si giunga ad una mostra complessiva prima e a un allestimento permanente poi.

Caratteri della collezione
Pur comprendendo oggetti riferiti ad un vasto arco cronologico, la Collezione Strada si caratterizza soprattutto per la ricchezza e la particolarità degli oggetti in vetro di età romana, che ne costituiscono indubbiamente il punto di forza. Quasi tutti i reperti provengono della Lomellina, territorio noto a livello archeologico proprio per l’abbondanza, la varietà e la raffinatezza della produzione vetraria.
I manufatti, rinvenuti in gran parte durante lavori agricoli tra l’Ottocento e i primi anni del Novecento provengono per la maggior parte da corredi funerari, come prova l’integrità di molti di essi. I materiali comprendono diverse tipologie, dalla ceramica di uso comune a quella più raffinata, dai vetri alla coroplastica, dagli oggetti d’ornamento agli utensili in metallo. Nel tempo, Antonio Strada arricchì la raccolta di reperti ereditati con l’acquisizione di altre collezioni private: tra queste le più consistenti sono la Steffanini, composta di oggetti rinvenuti a Mortara e nei dintorni, e la collezione Volpi-Nigra di Lomello, costituita principalmente da reperti della necropoli delle Brelle. Non mancano pezzi di provenienza extra territoriale (Magna Grecia ed Etruria), probabili acquisti di viaggio o frutto di doni e scambi, e oggetti falsi o di dubbia antichità, come spesso si riscontra nelle collezioni.

Il percorso espositivo
Il nucleo di oggetti presentato in questa anteprima è esposto in due vetrine, collocate nella sala II del museo, dedicata all’età romana, situata nella cosiddetta terza scuderia del castello visconteo -sforzesco di Vigevano.
Nella prima vetrina sono esposti reperti databili tra la tarda età del Bronzo (XIII secolo a.C.) e l’epoca longobarda (VII secolo d.C.). In alcuni casi si tratta di testimonianze rare nel territorio ma per lo più sono manufatti che trovano ampio riscontro negli oggetti esposti in museo, sia nelle tipologie che negli ambiti culturali. Fra le testimonianze di età romana predomina per quantità la ceramica, con il vasellame di uso comune e prodotti più raffinati di importazione.
Purtroppo, come spesso accade nelle collezioni, la perdita dei contesti originari rende talora difficile precisare le datazioni.

Il gioiello della raccolta
La seconda vetrina raccoglie una selezione di manufatti in vetro: l’oggetto più noto è l’eccezionale coppa biansata in vetro soffiato in stampo, decorata a rilievo, che reca la firma di Aristeas, databile al secondo quarto del I secolo d. C. La coppa, in vetro verde chiaro, con decorazioni a girali d’acanto e tralci di vite, fu rinvenuta ad Albonese alla fine dell’Ottocento ed entrò a far parte della collezione Steffanini, successivamente acquisita da Antonio Strada. L’eccezionalità di questo reperto non risiede però soltanto nell’alta qualità esecutiva e nella raffinatezza della decorazione, ma si deve soprattutto al fatto che si tratta dell’unico esemplare firmato da Aristeas giunto a noi integro. Di questo artigiano del vetro sono conosciuti infatti solo altri cinque manufatti, tutti pervenutici in condizioni frammentarie. La coppa, insieme ad altri esemplari firmati dal più noto Ennione, è stata esposta recentemente in due prestigiose occasioni al Metropolitan Museum di New York e al Corning Museum of Glass, acquistando fama internazionale tra gli studiosi.
La coppa apparteneva ad una produzione di vasellame pregiato e destinato alle élites, opera di artigiani probabilmente mediorientali, di cui sono stati ritrovati alcuni esemplari in territorio pavese e piemontese: la loro presenza testimonia l’esistenza di vivaci scambi commerciali nell’area nel corso della prima età imperiale.
Altre rarità, sempre tra gli oggetti in vetro, sono la pisside in vetro blu e un’anforetta porpora con decorazione piumata in bianco, mentre altri manufatti trovano riscontro nella ricca documentazione vitrea del territorio lomellino.


LA COLLEZIONE STRADA. UN’ANTEPRIMA
8 luglio – 30 settembre 2022

Mostra progettata da
Direzione Regionale Musei Lombardia – Direttore Emanuela Daffra
Museo Archeologico Nazionale della Lomellina – Direttore Stefania Bossi

A cura di
Emanuela Daffra, Rosanina Invernizzi, Elisa Grassi, Stefania Bossi, Angelo Rossi

Progetto allestimento e grafica
Angelo Rossi, Giulia Camozzi

L’acquisizione della collezione e di conseguenza questa mostra non avrebbero potuto avere luogo senza il lavoro decennale della ora Soprintendenza ABAP per le province di CO, LC, MB, PV, SO, VA e il costante appoggio della Direzione Generale ABAP del Ministero della Cultura.

Ufficio comunicazione
drm-lom.comunicazione@cultura.gov.it
www.museilombardia.cultura.gov.it

Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499;
roberta@studioesseci.net, referente Roberta Barbaro

Sede e informazioni
Museo Archeologico Nazionale della Lomellina
Piazza Ducale, 20
27029 – Vigevano (PV)
Tel 0381.72940
FB | IG

Orari
Aperto dal martedì al sabato, dalle 9.00 alle 14.00.
Ingresso gratuito.

I Vincitori del Premio Internazionale “Giovan Battista Calapai e Theodora van Mierlo Benedetti” – Premio alla ricerca artistica Under 35

Taormina, Palazzo dei Duchi di Santo Stefano

I Vincitori
del Premio Internazionale
Giovan Battista Calapai e Theodora van Mierlo Benedetti

Premio alla ricerca artistica – Under 35

La Giuria della prima edizione del Premio Internazionale Giovan Battista Calapai e Theodora van Mierlo Benedetti” – composta da Lorenzo Benedetti Curatore e Storico dell’arte, Laura Cionci Artista, Mario De Candia Giornalista e Curatore, Piero Gagliardi Curatore e Storico dell’arte, Fabio Mongelli Direttore RUFA – Rome University of Fine Arts, Francesco Nucci  Presidente Fondazione VOLUME!, Filomena Rosiello Psicoanalista junghiana e Arteterapeuta, e coordinata da Roberta Melasecca Architetto e Curatrice – dopo attente valutazioni delle 125 candidature presentate da artisti under 35, ha designato i due vincitori ed attribuito tre menzioni speciali. 

Il Premio Giovan Battista Calapai“, avente valore netto di € 1000,00 e comprensivo di una pubblicazione A-HEAD Edizioni è stato assegnato a CAMILLA GURGONE

La Menzione Speciale Theodora van Mierlo Benedetti” del valore netto di € 500,00 e comprensiva di una pubblicazione A-HEAD Edizioni è stata assegnata a GISELLA CHAUDRY

La Giuria ha deciso di assegnare tre menzioni speciali Giorgia Errera, Nicolò Masiero Sgrinzatto e Angela Capotorto i quali saranno attenzionati da Angelo azzurro – A-HEAD e dai partner per le prossime iniziative. 

La premiazione si svolgerà il 3 settembre 2022 presso la “Sala Saffo” del Palazzo Duchi di Santo Stefano di Taormina, con il patrocinio del Comune di Taormina. 

Gli artisti vincitori riceveranno anche due opere di Luca Guatelli della serie “White flower”.

Il Premio Internazionale “Giovan Battista Calapai e Theodora van Mierlo Benedetti”, dedicato alla ricerca artistica di artisti under 35, è promosso da A-HEAD Project – Angelo Azzurro ONLUS e dedicato alla memoria di Giovan Battista Calapai e Theodora van Mierlo Benedetti, due figure centrali che hanno contribuito in modo determinante alla connessione tra la ONLUS dedicata alla lotta contro lo stigma dei disturbi mentali e il settore dell’arte, con la successiva nascita del progetto A-HEAD. Infatti Angelo Azzurro, attraverso il citato progetto, promuove l’arte contemporanea sviluppando un percorso ermeneutico e conoscitivo delle malattie mentali sostenendo le ricerche artistiche in tutte loro le declinazioni. 

Il progetto A-HEAD

Il progetto A-HEAD nasce nel 2017 per volere delle famiglie Calapai e Lo Giudice per la lotta allo stigma dei disturbi mentali e dalla collaborazione tra l’Associazione Angelo Azzurro ONLUS ed artisti e dj di respiro internazionale: infatti con il progetto A-HEAD Angelo Azzurro mira a sviluppare un percorso ermeneutico e conoscitivo delle malattie mentali attraverso l’arte, sostenendo in maniera attiva l’arte contemporanea e gli artisti che collaborano ai vari laboratori che da anni l’associazione svolge accanto alle attività di psicoterapia più tradizionali. Data la natura benefica del progetto, con A-HEAD la cultura, nell’accezione più ampia del termine, diviene un motore generatore di sanità, nella misura in cui i ricavati sono devoluti a favore di progetti riabilitativi della Onlus Angelo Azzurro, legati alla creatività, intesa come caratteristica prettamente umana, fondamentale per lo sviluppo di una sana interiorità. Lo scopo globale del progetto è quello di aiutare i giovani che hanno attraversato un periodo di difficoltà a reintegrarsi a pieno nella società, attraverso lo sviluppo di nuove capacità lavorative e creative. 


INFO

Segreteria organizzativa
Roberta Melasecca
premiocalapai@gmail.com
tel. 3494945612

Angelo Azzurro ONLUS
infoangeloazzurro@gmail.com
tel. 3386757976
https://associazioneangeloazzurro.org

Ufficio Stampa Angelo Azzurro
Barbara Speca
barbaraspeca@libero.it

Ufficio stampa A-HEAD
Roberta Melasecca
roberta.melasecca@gmail.com

Lucca, Palazzo Ducale, Villa Bottini, Centro storico: Lucca Biennale Cartasia – LA PAGINA BIANCA

Lucca Biennale Cartasia | Immagini di archivio
Lucca Biennale Cartasia | Immagini di archivio
Lucca Biennale Cartasia | Immagini di archivio

31 LUGLIO – 25 SETTEMBRE 2022

LUCCA BIENNALE CARTASIA
XI EDIZIONE

LA PAGINA BIANCA

Per tutta l’estate, torna a Lucca il più grande evento al mondo di arte e architettura in carta, con una serie di mostre, performance, laboratori, incontri e molto altro ancora.

Il festival internazionale della carta LUBICA si sviluppa tra le vie e le piazze del centro della città toscana e coinvolge la sede storica di Palazzo Ducale e le nuove location di Villa Bottini e della Cannoniera della casa del boia.

Tra gli appuntamenti più attesi, l’esposizione en plein air di enormi installazioni e sculture, frutto del lavoro svolto in residenza a Lucca da artisti internazionali.

Per tutta l’estate, Lucca torna a essere la capitale mondiale dell’arte, dell’architettura e del design in carta.

Dal 31 luglio al 25 settembre 2022, la città toscana ospita la XI edizione di Lucca Biennale Cartasia (Lubica) che presenta un ricco programma di mostre, performance, laboratori, incontri e molto altro ancora.

La manifestazione, promossa da 9 Muse impresa sociale, dalla Regione Toscana, dal Comune di Lucca, dalla Provincia di Lucca e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, si sviluppa tra le piazze e le vie del centro storico della città toscana, oltre che nella sede storica di Palazzo Ducale e nelle nuove location di Villa Bottini e della Cannoniera della casa del boia.

La pagina bianca è il tema scelto per la Lubica 2022, un invito al visitatore a immaginare un futuro diverso, una prospettiva differente, un mondo migliore.

“La storia di Lubica inizia nel 2004 – afferma Federica Moretti, direttrice Lubica – e non poteva che prendere avvio a Lucca che rappresenta il distretto cartario industriale più importante d’Europa. Nelle dieci edizioni precedenti, Lubica è stato un valore aggiunto a tutto il comparto per la sua volontà di coinvolgere l’universo artistico, architettonico e del design contemporaneo. Lubica ha fatto dunque scoprire come la carta non sia solo uno strumento indispensabile per la vita quotidiana, quanto un materiale eclettico che stimola i creativi a esprimersi con modalità di grande interesse e suggestione”.

Il variegato mosaico di Lubica si compone di 9 sezioni, coordinate dal direttore artistico, Emiliano Galigani: Outdoor, Indoor, Fashion, Performance, Architettura/Design, Paese ospite, Edu, Network days, Lubica off.

La prima affascinante tessera – Outdoor – è la mostra diffusa nel centro di Lucca con installazioni e sculture di grandi dimensioni di 6 artisti italiani e internazionali – Daniele Cornacchia (Italia), Eu Tazé (Perù), Kazuya Katagiri (Giappone), Papier Atelier (Turchia), Sebastian Blomqvist (Svezia), Zofia Chamera (USA) – realizzate durante una residenza di un mese che si tiene al Polo Fiere di Lucca, a cui si è aggiunto Olivier Bertrand (Francia), artista che vanta una solida esperienza di paper art.

Durante questo periodo, anche agli studenti è stata offerta l’opportunità di confrontarsi con gli artisti nella lavorazione del materiale carta e cartone: un’esperienza unica per questi ragazzi che si trovano a imparare il mestiere sul campo e acquisire competenze al fianco dei più grandi paper artist del mondo.

Al circuito espositivo si aggiunge la sezione Indoor, che propone una serie di rassegne, curate da Giacomo Pecchia: la mostra è ospitata nel prestigioso Palazzo Ducale di Lucca e si possono ammirare creazioni di scultura, incisione, disegno, origami, videoarte, tutte con la carta come protagonista.

A Villa Bottini, nuova location espositiva, si tengono due importanti mostre.

La sezione Fashion, con le creazioni dei designer e degli atelier di moda, sensibili alla realizzazione di modelli in carta. Negli ultimi anni, infatti, alcune maison hanno utilizzato e sperimentato questo materiale per realizzare accessori, come borse e gioielli, o dei veri e propri abiti, alcuni dei quali saranno indossati da modelle e modelli che sfileranno per le vie del centro di Lucca.

Nel piano terra è ospitato il Focus sulla nazione ospite di Lubica 2022. Dopo Cina e Giappone, è il turno della Germania. In esso, si racconta – attraverso gli artisti ospitati – quanto la carta sia vissuta anche in Germania come un media fondamentale.

Particolare attenzione all’interno di LUBICA è rivolta al tema della sostenibilità, da sempre uno dei valori che la Biennale si propone di promuovere e che sta assumendo un’urgenza sempre più inderogabile.

La nuova sede della Cannoniera della casa del boia è uno dei palcoscenici che accoglie alcune azioni di Arte Performativa realizzate da autori internazionali che utilizzano il medium della carta come strumento per stimolare, denunciare, criticare e raccontare.

Negli ultimi anni, l’utilizzo della carta e del cartone si è sempre di più diffuso come materiale da costruzione. Lubica ha in questo senso sviluppato una sezione dove vengono presentati progetti di architettura e design innovativi che documentano la versatilità della carta in questo ambito di ricerca.

Lubica si pone come luogo di ricerca e sviluppo per nuovi utilizzi della carta. Al termine della manifestazione, infatti, dal sito di Lubica si potrà consultare gratuitamente una pubblicazione che documenterà quanto sperimentato a oggi a livello architettonico.

Inoltre, nella prima settimana di settembre, si terrà una giornata, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti e Paesaggisti di Lucca, dedicata all’Architettura in Carta, rivolta agli ordini degli architetti, designer, architetti, studenti e docenti delle facoltà di architettura e professionisti del settore, per presentare e confrontarsi e approfondire l’uso di questo materiale.

Altro appuntamento consolidato di Lubica sono i Network Days (Ne.d), un momento di confronto – in programma sabato 30 luglio – tra artisti, curatori, designer e architetti, docenti universitari, rappresentanti di aziende, che discuteranno su argomenti come formazione, innovazione, sostenibilità, cultura del settore cartario.

Lubica non si dimentica del valore della formazione. Durante la Biennale, la sezione EDU propone alcune attività didattiche come laboratori per bambini, ragazzi, famiglie, workshop per adulti, sul tema del riciclo e della lavorazione della carta, stimolando a conoscere l’arte come mezzo per raccontare sé stessi.

In omaggio alla piana lucchese, distretto cartario industriale più importante d’Europa, il circuito LUBICA OFF diffonderà le opere in carta tra i negozi del centro, creando così il Distretto della paper art.


LUCCA BIENNALE CARTASIA | LA PAGINA BIANCA
Lucca, Palazzo Ducale, Villa Bottini, Cannoniera della casa del boia, Centro storico
31 luglio – 25 settembre 2022

Orari (Palazzo Ducale, Villa Bottini)
10.30-19.00

Biglietti
Intero: Comprende la visita a tutte le sedi, €12,00
Over 65 / under 30: €10,00
Soci Unicoop: €10,00
Residenti nella Provincia di Lucca: €8,00
Gruppi superiori alle 10 persone €8,00
Studenti/Docenti: €8,00
Visitatori che presentano titoli di viaggio Trenitalia usati nella giornata di visita della mostra: €8,00
Gratuito: bambini fino ai 10 anni, giornalisti muniti di tesserino, guide turistiche, diversamente abili

Informazioni:
T +39 0583 928354; +39 349 7123926
E info@luccabiennale.com

Sito internet:
www.luccabiennalecartasia.com

Social:
FB @luccabiennalecartasia  
IG luccabiennalecartasia
#Lubica22
#LuccaBiennaleCartasia

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Anna Defrancesco, T +39 02 36 755 700; M +39 349 6107625
anna.defrancesco@clp1968.it; www.clp1968.it

Piacenza, XNL – Piacenza Contemporanea: GRANDE SUCCESSO di “Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo” che chiude a 64.478 visitatori

Foto di Mauro Del Papa per Arthemisia

Sono stati 64.478 i visitatori che fino a ieri, domenica 24 luglio, hanno affollato gli spazi della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e dell’XNL – Piacenza Contemporanea per visitare la grande mostra Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo.

Boom di visite per questo bollente ultimo fine settimana che, tra sabato e domenica, ha registrato in mostra un pubblico – italiano e straniero – di oltre 2.000 presenze, con grandi apprezzamenti non solo per l’alto livello scientifico della mostra ma anche per l’organizzazione e l’allestimento.
La mostra, infatti, ha rappresentato un’occasione unica in Italia per conoscere uno dei periodi più vivaci della storia dell’arte del primo ‘900 attraverso i capolavori di Gustav Klimt ma anche perchè molte di queste opere, “patrimonio nazionale” austriaco, adesso faranno rientro presso le collezioni di appartenenza per rimanervi per lungo tempo almeno fino al 2028.

“In qualità di Presidente di Arthemisia – dichiara Iole Siena – posso dire di essere molto orgogliosa e soddisfatta del risultato ottenuto con la mostra dedicata a Klimt e degli innumerevoli riscontri positivi che abbiamo ricevuto da parte di tantissimi visitatori che si sono recati a Piacenza appositamente per visitare la mostra e degli abitanti di Piacenza. Naturalmente si tratta di un lavoro che ha richiesto, fin da subito, una forte sinergia e collaborazione col territorio piacentino tutto; un risultato, un successo che condividiamo con la Galleria Ricci Oddi e la sua instancabile Direttrice Lucia Pini e con l’Amministrazione, che ci ha permesso di realizzare questo bellissimo progetto attraverso la lungimiranza e la costante presenza dell’ex Assessore Jonathan Papamarenghi. Ringrazio naturalmente anche la Fondazione Piacenza e Vigevano che ci ha concesso di esporre all’interno dei bellissimi spazi dell’XNL – Piacenza Contemporanea che, con le sue sale, ha contribuito a rendere la mostra ancora più scenografica. Sono sicura che torneremo presto a Piacenza con nuovi progetti, con la speranza e l’obiettivo di poter aiutare ad implementare la proposta culturale piacentina e contribuire a fare della Città uno dei poli nevralgici di offerta culturale del nord Italia.”

“Il grande successo della mostra – dice il Presidente della Galleria Ricci Oddi Fernando Mazzocca – ha dimostrato come una politica culturale di qualità e ambiziosa paghi in termini di riscontro da parte del pubblico e di promozione non solo della Galleria Ricci Oddi, ma della città tutta. Desidero ringraziare tutti coloro che si sono spesi per questo risultato che non sarebbe stato possibile senza una forte sinergia tra attori diversi: tra questi, voglio ricordare le curatrici Gabriella Belli ed Elena Pontiggia affiancate  dal validissimo comitato scientifico, la Galleria Ricci Oddi con la direttrice Lucia Pini e il suo staff, l’amministrazione comunale con l’ex Assessore Jonathan Papamarenghi, Arthemisia, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, tutti i prestatori e gli sponsor della mostra. Mi auguro che questa importante esperienza non rimanga isolata e che la Ricci Oddi sia supportata così da proseguire nel segno di un rilancio all’altezza del suo patrimonio e nell’offerta di una proposta culturale di spessore.”

Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo è stata una mostra promossa dal Comune di Piacenza e dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, con la collaborazione del Belvedere, della Klimt Foundation e di XNL – Piacenza Contemporanea e ha visto il contributo della Regione Emilia Romagna, della Fondazione Piacenza e Vigevano, della Camera di Commercio Piacenza, di Confindustria Piacenza e di Crédit AgricoleGenerali Valore CulturaIrenFornaroli Polymers e Steriltom, con il supporto di Art Projects.
La mostra è stata prodotta e organizzata da Arthemisia.

La mostra è stata curata da Gabriella Belli ed Elena Pontiggia, con il coordinamento scientifico di Lucia Pini, direttrice della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e la collaborazione di Valerio Terraroli e Alessandra Tiddia.
L’esposizione si è avvalsa di un comitato scientifico composto da Gabriella Belli, Fernando Mazzocca, Lucia Pini, Elena Pontiggia, Franz Smola, Valerio Terraroli, Alessandra Tiddia e Sandra Tretter.
Catalogo della mostra edito da Skira (contributi di Gabriella Belli, Elisabetta Barisoni, Eva Di Stefano, Lucia Pini, Elena Pontiggia, Franz Smola, Valerio Terraroli, Alessandra Tiddia, Sandra Tretter, Giuseppe Virelli).


Informazioni e prenotazioni
T. +39 0523 179861

Siti internet
www.arthemisia.it

Hashtag ufficiale
#KlimtPiacenza

Ufficio Stampa
Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
T. +39 06 69380306

Pubbliche relazioni Arthemisia
Camilla Talfani | ct@arthemisia.it
M. +39 335 7316687 | +39 345 7503572

Parte oggi, martedì 26 luglio, il programma della prima settimana di RETROBOTTEGA – il pre-festival di BOOKOLICA 2022

BOOKOLICA 2022

Il festival dei lettori creativi

annuncia il programma del pre-festival

RETROBOTTEGA

dal 26 luglio al 25 agosto in diretta su twitch con tre serate a settimana

Bookolica arriva su Twitchdal 26 luglio prende il via  RetroBottega, il pre-festival tutto digitale, in diretta tre sere a settimana per tenervi compagnia fino ai giorni del festival in presenza.

Da martedì 26 luglio prende il via RetroBottega, il pre-festival digitale di Bookolica 2022, in diretta sul canale Twitch BottegaNoMade per tre sere a settimana (martedì, mercoledì e giovedì dalle 19 alle 20), tenendovi compagnia fino ai giorni del festival in presenza. I temi affrontati sono il cambiamento climaticol’educazione al rispetto dell’ambiente e alla sostenibilità; il mondo di manga e fumetti, un genere sempre molto apprezzato e seguito anche in Italia; la dimensione di genereinclusione e ascolto delle categorie marginalizzate con relatori importanti del panorama culturale nazionale e internazionale, come: Angelo Cavallaro, orico, saggista e content creator conosciuto come Sommobuta, Lidia Decandia insegnante presso il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica di Alghero, Riccardo Mastini ricercatore presso l’Università Autonoma di Barcellona e consulente nel campo dello sviluppo sostenibile, Laura Centemeri ricercatrice in sociologia dell’ambiente al CNRS francese e membro del Centre d’Étude des Mouvements Sociaux dell’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, Mara Cerri tra le più apprezzate illustratrici contemporanee e vincitrice del Premio Andersen 2022, Maurizio Iorio esperto di manga conosciuto sul web come Kirio1984, Martina Madia e Eleonora Reggiori fondatrici del canale letterario Twitch MenzogneSortilegi,  Giulia Morelli, Maria Lucia Schito e Silvia Scognamiglio ideatrici e artefici del podcast  le MisSconosciute.

DATE E PROGRAMMA

26 luglioChe relazione c’è tra cambiamenti climatici e crisi internazionali?

Quanto influiscono i cambiamenti climatici sull’assetto geopolitico? E sulle crisi internazionali? Massimo Carta e Marzio Chirico discuteranno con Antonello Pasini del suo libro Effetto serra, effetto guerra: il clima impazzito, le ondate migratorie, i conflitti (Chiarelettere 2017) e della questione climatica da un punto di vista inedito: più il clima cambia, il deserto e la siccità crescono, e più le ondate migratorie aumentano. Lasciare alle fasce più deboli del mondo l’incombenza di gestire i cambiamenti climatici non è solo ingiusto ma anche poco lungimirante, dato l’impianto globale della questione: prendere coscienza dell’emergenza climatica può favorire un’operazione di pace, integrazione e giustizia di portata inedita.

27 luglioDi corpi e confini

Quello della crescita è un momento molto delicato nella vita di una persona, che può segnare per il resto della vita. Eleonora Reggiori e Martina Madia, del canale Twitch MensogneSortilegi dialogheranno con Mara Cerri, tra le illustratrici italiane contemporanee più apprezzate, della sua ultima opera realizzata assieme alla drammaturga Chiara Lagani, la graphic novel L’amica geniale (Coconinopress, 2020)adattamento del romanzo di Elena Ferrante, e di come la crescita, soprattutto fisica, porti con sé un cambiamento spietato, perché impossibile da evitare, e violento, perché ribalta totalmente la percezione dei corpi e di chi li abita.

28 luglioGiustizia sociale e transizione ecologica

Si può immaginare e progettare una transizione ecologica che sia socialmente giusta? Nel suo studio A Green New Deal without growth, Riccardo Mastini si pone il problema di come affrontare le disuguaglianze ambientali tra classi sociali: tra ecologia economica e teorie di post-crescita, Massimo Carta e Marzio Chirico dialogheranno con Mastini su quali siano le politiche eco-sociali più efficaci da adottare.

Tutti gli incontri sono curati da Massimo Carta, Docente presso il Dipartimento di Architettura (DIDA) dell’UNIFI, da Marzio Chirico e Eleonora Savona; le dirette saranno poi ripubblicate sul canale Youtube, per essere sempre fruibili e alimentare così il dialogo tra la dimensione digitale e quella fisica.


Il programma di Bookolica 2022 sarà disponibile su www.bookolica.it


INFORMAZIONI UTILI

RETROBOTTEGA – Pre-festival di Bookolica 2022
QUANDO: dal 26 luglio al 25 agosto, ogni martedì, mercoledì e giovedì, dalle 19 alle 20
DOVE: in streaming su Twitch https://www.twitch.tv/botteganomade

BOOKOLICA 2022 – V edizione

QUANDO: Dal 30 agosto al 4 settembre 2022 in presenza
DOVE: La Maddalena, Torralba, Tempio Pausania, Scano di Montiferro (Sardegna)
L’ACCESSO A TUTTE LE INIZIATIVE È GRATUITO
Organizzato da: Associazione Culturale Bottega No-Made

CONTATTI
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SITO: www.bookolica.it
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