Pisa, Museo della grafica: Inaugurazione della mostra “Golf is Art. Immagini e storie di sport”

Il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa)  è lieto di invitarvi all’inaugurazione della mostra

GOLF IS ART Immagini e storie di sport
Venerdì 1 luglio, ore 19:00

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it.
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Milano, Fondazione Bracco: Installazione interattiva MIND THE STEM GAP

L’INSTALLAZIONE INTERATTIVA “MIND THE STEM GAP – A ROBLOX JUKEBOX”: UN VIDEOGIOCO DIDATTICO PER SUPERARE GLI STEREOTIPI DI GENERE NELLA SCIENZA

In dialogo con la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano dal titolo “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries”, Fondazione Bracco realizza in collaborazione con Triennale Milano un’installazione per incoraggiare il libero accesso ai saperi di bambine e ragazze e raggiungere un equilibrio di genere nelle materie scientifiche e tecnologiche.

Inaugura venerdì 1° luglio 2022 presso il Giardino Giancarlo De Carlo di Triennale Milano (viale E. Alemagna 6 Milano) l’installazione interattiva “Mind the STEM Gap – A Roblox Jukebox”, ideata da Fondazione Bracco e progettata da Space Caviar, per contribuire al superamento degli stereotipi di genere nelle materie STEM (science, technology, engineering and mathematics) incoraggiando il libero accesso ai saperi di bambine e ragazze. L’installazione dialoga con i temi della23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano dal titolo “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries”, che sarà aperta dal 15 luglio all’11 dicembre 2022.

L’accesso delle donne al mondo della scienza è ancora fortemente ostacolato da pregiudizi e stereotipi di genere, trasmessi – talvolta inconsapevolmente – alle bambine da famiglia e amici. L’opera di allontanamento delle ragazze dalla scienza rischia di proseguire a scuola, a partire dai primi anni. Il risultato è che le donne sono ancora fortemente sottorappresentate nelle professionalità STEM. Basti pensare che nel mondo solo il 31% opera nel settore dell’intelligenza artificiale e appena il 14% in quello del cloud computing (Fonte: World Economic Forum).

Dopo aver lanciato il Manifesto “Mind the STEM Gap” a settembre 2021, Fondazione Bracco prosegue nell’attività di avvicinamento di bambine e ragazze alla scienza, con l’installazione omonima, che ha l’obiettivo di promuovere un’educazione delle ragazze inclusiva, valorizzando il contributo delle donne alle discipline scientifiche. I principi espressi nel Manifesto, a cui l’installazione è ispirata, toccano aspetti fondamentali dello sviluppo della persona: il linguaggio, gli stereotipi culturali, i modelli di comportamento, il gioco e lo sviluppo cognitivo, l’accesso ai saperi, la formazione continua.

“Mind the STEM Gap”, visitabile fino al 31 ottobre 2022 presso Triennale Milano, propone un’esperienza di edutainment immersiva e memorabile, pensata per giocatori dai 10 anni di età in su: l’installazione, simile a un’astronave circolare, con una veste che omaggia il design italiano, permette di accedere al videogioco didattico attraverso 16 postazioni dotate di visori ottici e joystick. Le ragazze e i ragazzi, ma anche gli adulti, sono invitati a intraprendere un viaggio virtuale che prenderà le mosse dal giardino di Triennale. Utilizzando la piattaforma Roblox, ogni livello del gioco è dedicato a un sapere scientifico con sfide interattive, dalla fisica all’astronomia, in un percorso che dall’infinitesimale delle molecole porterà il viaggiatore all’immensità dello spazio, ed è introdotto da una “Virgilia”, una scienziata del passato che si è distinta in quella disciplina, vero e proprio modello di ruolo. I giocatori incontreranno infatti nel loro viaggio la fisica Marie Sklodowska–Curie, le matematiche Ada Lovelace e Maria Gaetana Agnesi, la filosofa Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la botanica Anna Atkins, l’astronoma Annie Jump Cannon. A completamento dell’esperienza, le classi potranno visitare l’Esposizione Internazionale “Unknown Unknowns”.

L’istallazione, realizzata in occasione del 95° Anniversario del Gruppo Bracco, riprende i temi della 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano dal titolo “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries”, proiettando il giocatore in una serie di percorsi di esplorazione specifici. Così come l’esposizione tematica stessa, lo spazio digitale dell’istallazione è infatti concepito come un luogo di riflessione e confronto aperto e plurale, dove possano convergere esperienze e testimonianze da discipline differenti. E come Unknown Unknowns, il percorso narrativo del gioco è strutturato intorno a domande su ciò che ancora “non sappiamo di non sapere”. Un’esperienza profonda che permetterà di accedere a una galassia di mondi multidisciplinari, scoprendo la forza creativa e generativa della scienza.


INSTALLAZIONE “MIND THE STEM GAP – A ROBLOX JUKEBOX”

Triennale Milano, presso il Giardino Giancarlo De Carlo
viale E. Alemagna 6 Milano
1° luglio – 31 ottobre 2022

Ingresso libero

Orario: martedì – domenica, ore 11.00 – 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.00)

Titolo: Mind the STEM Gap – A Roblox Jukebox

Committente: Fondazione Bracco

Progettista: Space Caviar

Joseph Grima, Sofia Pia Belenky, Francesco Lupia, Magdalena Narkiewicz

Protagoniste (virgilie): Marie Sklodowska–Curie, Ada Lovelace, Maria Gaetana Agnesi, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, Anna Atkins, Annie Jump Cannon

Per informazioni mindthestemgap.fondazionebracco.com

Fondazione Bracco è nata dal patrimonio di valori maturati in oltre 95 anni di storia della Famiglia e del Gruppo Bracco, in primo luogo dalla responsabilità sociale d’impresa. La Fondazione sviluppa progettualità per migliorare la qualità della vita della collettività e la coesione sociale, privilegiando un approccio innovativo e misurando risultati e impatto degli interventi. Particolare attenzione viene riservata all’universo femminile e al mondo giovanile. La multidisciplinarità e l’integrazione tra sapere sono criteri qualitativi importanti sia nella progettazione, sia nella selezione delle attività, che spaziano nelle aree dell’arte, della scienza e del sociale. www.fondazionebracco.com

Triennale Milano è un’istituzione culturale che restituisce la complessità del contemporaneo attraverso diversi linguaggi: design, architettura, arti visive e performative. Ha sede nel Palazzo dell’Arte, costruito nel 1933 da Giovanni Muzio, dove presenta mostre, spettacoli, incontri e laboratori che offrono nuovi punti di vista sul nostro presente. Ha al suo interno un teatro, che propone una programmazione internazionale, e il Museo del Design Italiano, che espone parte dei 1.600 oggetti della sua collezione permanente. Ogni tre anni organizza l’Esposizione Internazionale, dal 1923 uno degli eventi più importanti al mondo dedicati al design e all’architettura. La 23ª edizione è intitolata “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries” e sarà aperta dal 15 luglio all’11 dicembre 2022. www.triennale.org

Per informazioni

Caroline Elefante | Ufficio stampa Bracco
Tel. 02 21772279 I Cell. +39 333 4263484
carolina.elefante@bracco.com

Lucia Crespi | Ufficio Stampa Fondazione Bracco Progetti culturali
Via Francesco Brioschi 21 20136 Milano
Tel. 02 89415532- 02 89401645 | Cell. 338 8090545
lucia@luciacrespi.it

Belluno, Civici Musei di Palazzo Fulcis: AUGUSTO MURER (1922 – 1985)

Augusto Murer, schivo protagonista della scultura italiana del Novecento, viene celebrato in una intensa retrospettiva al Museo Civico di Palazzo Fulcis, a Belluno, dal 30 giugno al 18 settembre.
La mostra è il momento di punta delle celebrazioni che la Regione del Veneto, la Provincia di Belluno e i Comuni di Belluno e di Falcade (dove ha sede il Museo Murer e dove l’artista è nato il 21 maggio del 1922), con Longarone Fiere, hanno voluto per ricordare un artista che, come evidenzia Elio Armano – che delle celebrazioni per il centenario è il promotore – non fu “solo” un grande scultore ma anche un uomo, e un intellettuale, che si immerse nella storia del suo tempo”.

30 Giugno 2022 – 18 Settembre 2022

Belluno, Civici Musei di Palazzo Fulcis

AUGUSTO MURER
(1922 – 1985)

Mostra nel Centenario della Nascita

Augusto Murer

Murer è noto ai più per i grandi bronzi espressionisti. Dal monumento realizzato nel 1968 a Vittorio Veneto per il cinquantesimo della prima guerra mondiale, alla grande figura in bronzo del 1974 sulla sommità del Grappa, al celebre monumento alla “Partigiana”, realizzato in collaborazione con Carlo Scarpa per essere collocato lungo la Riva che conduce ai Giardini della Biennale. Un pathos, che si ritrova anche in tanti lavori religiosi, come il grande portale della chiesa di Caxias do Sul, dedicato all’epopea degli emigranti veneti in Brasile.

Ma è nel disegno e nello scolpire il legno, materia prima delle sue vallate, facilmente reperibile e poco costosa, che Murer esprime la potente immediatezza della sua arte. Sono in legno le opere dei secondi anni ’40. Con sculture in legno partecipa al Premio Suzzara, tra i più prestigiosi nell’Italia del dopoguerra. È del ’53 l’esordio milanese, sostenuto da Orio Vergani e Renato Birolli, mostra che lo impose sulla scena nazionale.

Da lì un percorso fitto di opere, in legno e in bronzo, di disegni e di frequentazioni. Con Mario Rigoni Stern, per il quale realizza la serie di acqueforti dedicate a “Il Sergente nella Neve”, con Rafael Alberti, che gli dedica la poesia “Augusto Murer scultore 1977, con Andrea Zanzotto.

Viene chiamato a lavorare ed esporre in diversi Paesi tra Europa e Americhe, le sue opere entrano nei musei più importanti. Ma l’epicentro non si sposterà mai dai monti di casa. E qui volle lasciare testimonianza di se, disponendo che il suo Studio, costruito in mezzo ai boschi delle montagne Agordine, diventasse un Museo, centro di arte e di cultura che conserva i suoi bassorilievi, le sue opere scolpite nel legno e quelle fuse in bronzo.

La mostra è accompagnata da un volume edito da Antiga Edizioni. Nell’opera, curata da Dino Marangon, all’introduzione di Carlo Cavalli, conservatore del Museo Civici di Palazzo Fulcis, seguono contributi di Elio Armano, Gianni Berengo Gardin, Dino Bridda, Francesco Jori, Mirko Marzaro, Giuseppe Mendicino, Paola Marini, Tiziana Pagani Cesa, Franco Posocco e Chiara Visentin.

Non a caso, la mostra al Museo Civico di Palazzo Fulcis, curata da Dino Marangon, si sofferma sugli anni ’40 e ’50 dell’artista. Sono quelli del fondamentale incontro con Arturo Martini, anni in cui Murer mette a punto un suo autonomo linguaggio, proprio operando con il disegno e con e sul legno. Si trattò di un rapporto breve, racchiuso nel volgere dell’autunno 1943, “fino a quando il maestro e l’allievo dovettero abbandonare Venezia per seguire strade indicate da opposte ideologie”. A proposito del maestro, Murer non esitò a riconoscere che Martin gli tolse le “cateratte dagli occhi” fornendogli una nuova visione dell’arte.

Augusto Murer

La vocazione di Murer di misurarsi con i grandi spazi viene sottolineata in mostra dall’esposizione del bozzetto in bronzo della “Partigiana” veneziana e, all’esterno del Museo, da una Maternità del 1971 e dal sensuoso ed essenziale “Torso” femminile” (1985), “dolce e rigoroso insieme”.

“La mostra – anticipa il professor Marangon – offre alcuni capolavori di quel realismo originario che pare essere la cifra più vera dell’arte di Murer, gentilmente messi a disposizione dalla famiglia: opere nelle quali fenomeno e simbolo appaiono così strettamente fusi insieme da impedire ogni facile svolgimento narrativo, costituendo così un continuo interrogativo in grado di superare ogni codice e ogni aspettativa precostituita.


Info: www. mubel.comune.belluno.it

Ufficio stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Via San Mattia, 16 – 35121 Padova
Simone Raddi, tel. 049.66.34.99; simone@studioesseci.net

L’Italia con Enit ospita i News Uk Travel Awards 2022

LE BELLEZZE DI PUGLIA E BASILICATA SARANNO LA CORNICE DELL’INIZIATIVA

L’APPUNTAMENTO È FRUTTO DELLA COLLABORAZIONE TRA L’AGENZIA NAZIONALE DEL TURISMO, APT BASILICATA E PUGLIAPROMOZIONE

di Francesca Cicatelli

L’Italia con Enit ospiterà il 29 giugno a Matera i News UK Travel Awards 2022, dopo una pausa di due anni a causa della pandemia. L’appuntamento è considerato tra i più prestigiosi riconoscimenti del settore dei viaggi e celebra i vincitori votati dai lettori di News UK, il gruppo editoriale di cui fanno parte The Times, The Sunday Times e The Sun. I premi vengono assegnati con un sistema di voto da parte dei lettori ai più importanti stakeholders del mondo del turismo ed a destinazioni turistiche come: città preferita, Paese preferito, miglior tour operator, migliore compagnia di crociere. Quest’anno verrà, inoltre, introdotto un premio per la sostenibilità e per la migliore destinazione emergente.

Gli autori delle testate saranno accolti in Italia insieme a esperti di viaggio e responsabili di organizzazioni del settore con sede nel Regno Unito. Il gruppo di novanta ospiti si addentrerà tra le bellezze di Puglia e Basilicata visitando siti patrimonio dell’Unesco in soli tre giorni e godrà della cultura e del patrimonio, dell’enogastronomia delle città di Bari, Alberobello, Locorotondo, Putignano e Matera, quest’ultima recentemente apparsa nel film di James Bond, “No Time to Die”.

Tra i vari momenti salienti del viaggio, gli ospiti di News UK potranno seguire le orme degli 007, provare a fare il pane tradizionale, visitare la Cripta del peccato originale e, naturalmente, assaggiare i prodotti tipici.

“L’Italia continua a ispirare la scena internazionale e accresce la propria reputazione mettendo a disposizione location memorabili per sognare, viaggiare e vivere esperienze esclusive. Questi riconoscimenti non sono solo motivo d’orgoglio ma sono sintomatici della fiducia che viene accordata al nostro Paese dall’opinione pubblica e dai viaggiatori di tutto il mondo. L’offerta turistica italiana post pandemia ha concentrato maggiormente le energie per implementare la qualità dei servizi e dell’accoglienza dimostrando grande resilienza e capacità di reinventarsi. Proseguiremo sui mutati sentieri che stiamo tracciando per un turismo sostenibile, accessibile e innovativo. L’Italia è pronta a lasciarsi guardare con occhi nuovi in vesti mai osservate prima” commenta l’ad Enit Roberta Garibaldi.

“Orgoglio immenso per l’Italia e  per tutta la squadra Enit e in particolare in questo caso Uk e Irlanda che lavora quotidianamente per valorizzare il brand della Penisola più amata al mondo” commenta Maria Elena Rossi direttore marketing Enit. 

“La collaborazione istituzionale tra Enit, Apt Basilicata e Pugliapromozione è un esempio virtuoso per promuovere l’Italia in uno scenario turistico internazionale sempre più difficile e competitivo. Per Matera e la Basilicata sarà un’opportunità nuova di mostrarsi a una platea internazionale di esperti del settore, mentre per gli ospiti del Times and Sunday Times Travel Awards sarà l’occasione per scoprire i luoghi in cui James Bond ha vissuto la sua ultima appassionata storia d’amore, nella città più accogliente del mondo secondo le statistiche internazionali. Esperienze inedite e luoghi straordinari, che hanno già colpito con il loro fascino gli organizzatori dell’iniziativa, e che non aspettano altro che tornare a far innamorare di sé i viaggiatori italiani e internazionali” dichiara Antonio Nicoletti, direttore di Apt Basilicata.

“Il grande cinema sta contribuendo alla conoscenza delle destinazioni di viaggio per un turismo sempre più esperienziale e la Puglia è location amatissima dai registi di tutto il mondo. I viaggiatori britannici apprezzano l’autenticità dei tanti turismi che si possono vivere in Puglia e, l’itinerario con la vicina Basilicata, rafforza questa offerta. La sostenibilità e il turismo tutto l’anno, fra Cammini da fare a piedi nella natura, le gole profonde e affascinanti delle gravine pugliesi da esplorare in continuità con i Sassi di Matera, il bike con piste ciclabili fra i trulli, l’enogastronomia ricchissima  frutto di biodiversità, unitamente all’offerta culturale, sono gli scrigni preziosi che Pugliapromozione condividerà con i prestigiosi ospiti”, dichiara Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione


Direzione Esecutiva
Comunicazione e Ufficio Stampa
Via Marghera 2 – ROMA
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IMMAGINE DI APERTURA  Uno scorcio di Matera – Foto di Jacques Savoye da Pixabay

Al Museo Comunale di Ascona (Svizzera) la mostra “Marianne Werefkin e Willy Fries. Due visioni a confronto”

Il Museo Comunale d’Ascona (Svizzera) festeggia i suoi primi cento anni di storia con una mostra che, dal 5 giugno al 15 agosto 2022, celebra due protagonisti della vita culturale europea d’inizio secolo scorso: Marianne Werefkin (1860-1938), artista russa tra le promotrici dell’Espressionismo e anima del futuro museo, e il pittore Willy Fries (1881-1965), tra gli esponenti della vita culturale zurighese d’inizio secolo scorso.

1922-2022
100 anni del Museo Comunale d’Ascona

FINO AL 15 AGOSTO 2022
AL MUSEO COMUNALE DI ASCONA (SVIZZERA)

MARIANNE WEREFKIN E WILLY FRIES.
DUE VISIONI A CONFRONTO

L’esposizione presenta 100 opere dei due artisti, protagonisti della vita culturale europea d’inizio secolo scorso.
Per la prima volta, sarà reso pubblico lo scambio epistolare tra Marianne Werefkin e il pittore zurighese.

A cura di Mara Folini, Ursina Fasani e Michela Zucconi-Poncini

Willy Fries, La pittrice Marianne Werefkin, 1921 Olio su tela, 60 x 48 cm, Collezione Comune di Ascona
Willy Fries, Autoritratto, ca. 1920 Olio su tela, 65 x 50 cm;
Stiftung Righini-Fries Zürich

La rassegna, dal titolo Marianne Werefkin e Willy Fries. Due visioni a confronto, curata da Mara Folini, Ursina Fasani e Michela Zucconi-Poncini, organizzata dal Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona in collaborazione con la Fondazione Righini-Fries di Zurigo, presenta 100 dipinti dei due artisti che permettono al visitatore di stabilire affinità e differenze del loro percorso creativo, molto diverso: lei, la levatrice del Blaue Reiter, intensa e visionaria; lui, legato alla tradizione accademica di Monaco, ironico ed essenzialmente realista.

“Per quanto Fries non si schiererà con lo stile espressionista di Werefkin – afferma Mara Folini, direttrice del Museo di Ascona -, lo spronerà però ad approfondire la sua già attenta indagine interiore dei soggetti dei suoi ritratti, “tipi umani” della nuova società borghese in ascesa, nel contestualizzarli in un ambiente espressivo, capace di alimentare un’atmosfera avvolgente, a volte armonica, altre contrastata, ma sempre viva. In particolare, sono i soggetti dedicati alle feste, agli spettacoli, ai luna park, alla danza e agli eventi sportivi, in cui si può riscontrare una certa affinità tra i due, nell’essere entrambi affascinati dall’atmosfera che queste scene suscitano in loro. E se Werefkin le trascina oltre il tempo e lo spazio, connotandole come visioni cosmiche, Fries, invece, le anima nel fermare sulla tela le più sottili percezioni, intuizioni, sensazioni che scaturiscono dai soggetti raffigurati, per poi espanderle in un tutto pieno, che dà il clima alla scena nel suo complesso”.

Accanto a esse, il percorso espositivo propone, per la prima volta, lo scambio epistolare – 12 lettere e due cartoline – intercorso tra il 1921 e il 1925 – proprio negli anni in cui Marianne Werefkin si stava attivando per la fondazione dell’attuale Museo Comunale, inaugurato il 19 marzo del 1922 dapprima in un’aula scolastica del Municipio di Ascona, per poi trasferirsi nelle attuali sale di Palazzo Pancaldi, dato in affitto dalla Municipalità di allora, grazie al successo riscontrato sia in donazioni di opere che di pubblico.

Dal carteggio traspare l’articolata quanto vivace vita culturale della cittadina sulle sponde elvetiche del lago Maggiore, quando il Borgo era un centro culturale d’interesse europeo, crocevia delle culture del Nord e del Sud, animato dal fermento creativo di artisti e di intellettuali anticonformisti e originali che, riparati nella neutrale Svizzera, riuscivano a convivere con la popolazione del luogo, profondamente religiosa e tollerante. Ma soprattutto nelle lettere emerge la straordinaria idea di Werefkin di costituire un museo “autogestito” e “autoalimentato” dagli artisti, o come lei stessa dichiara, dove “Ogni artista ha un’opera che vuole dare al pubblico – come espressione di tutta la sua produzione artistica e dove non si presenta come un commerciante con la sua merce, ma come un donatore felice e che diffonde gioia”.

Una presa di posizione chiara che la dice lunga anche sul senso educativo che la Werefkin riponeva nell’arte e nell’essere artisti autentici e responsabili, creatori e generatori di senso e che non si devono lasciare fuorviare dalle mode, dalle teorie e dagli “ismi” per convenienza o per paura di perdersi, ma che deve avere “la grande forza di seguire senza remore l’impulso del suo cuore, e sempre e solo questo impulso”, perché “seguire il proprio io con umiltà (…) è la cosa più onesta da fare nell’arte e nella vita, non essere niente di più né di diverso da come si è per natura. Cimabue, Giotto, o Henri Rousseau hanno forse cercato il loro io? Erano come erano, e si davano senza riserve come erano.”.

Werefkin trovò nel giovane Willy Fries un valido alleato che, come lei, anche se con stile impressionista diametralmente opposto al suo espressionista, si pone con sincerità il compito di esprimere la propria personalità e visione del mondo. Quello che ne scaturisce è un intenso dialogo di amicizia, dove l’anticonformista Werefkin fedele a se stessa si apre all’amico 20 anni più giovane di lei.

Nonostante la vita l’abbia portata a essere sola a sessant’anni, in condizioni economiche al limite della sopravvivenza, Marianne Werefkin si spese nel trovare tra gli amici influenti come Willy Fries (a Zurigo era a capo di diverse associazioni d’artisti), occasioni espositive e aiuti materiali, soprattutto prodigandosi per la causa del Museo di Ascona, al punto da donare sette opere, quattro suoi dipinti e tre dei suoi amici pittori, Cuno Amiet, Paul Klee e Arthur Segal, privandosi del guadagno che avrebbe potuto avere vendendole.

Ma, grazie ad Ascona, alla solidarietà della sua popolazione (che le fa credito e la considera come una di loro chiamandola la “nonna”), degli artisti, con cui fonderà anche l’associazione Der grosse Bär nel 1924 e della sua storia eccezionale legata alla comunità di Monte Verità, Marianne Werefkin ritrovò la forza per ricominciare a vivere.

La seconda tappa della mostra si terrà, in versione ridotta, a Zurigo all’Atelier Righini Fries dal 27 agosto al 17 dicembre 2022.

Accompagna la mostra un catalogo Armando Dadò editore.


MARIANNE WEREFKIN E WILLY FRIES. DUE VISIONI A CONFRONTO
Ascona (Svizzera) Museo Comunale d’Arte Moderna (via Borgo 34)
5 giugno – 15 agosto 2022

Orari:
martedì – sabato, 10.00 – 12.00; 14.00 – 17.00; domenica e festivi, 10.30 – 12.30; lunedì chiuso

Aperture straordinarie nelle festività svizzere: Lunedì di Pentecoste (6 giugno), Corpus Domini (giovedì 16 giugno), San Pietro e Paolo (mercoledì 29 giugno), Assunzione (lunedì 15 agosto).
Chiusa: Festa nazionale svizzera (lunedì 1° agosto)

Biglietti:
Intero, CHF 10; ridotto (AVS, studenti, gruppi min. 15 persone), CHF 7; ragazzi fino a 18 anni, gratuito; biglietto combinato (Museo Comunale d’Arte Moderna + Museo Castello San Materno, valido 3 giorni), CHF 12 (intero) / CHF 8 (ridotto)

Informazioni:
tel. +41 (0)91 759 81 40; museo@ascona.ch

Sito internet: www.museoascona.ch

Canali social:
Facebook @museoascona
Instagram @museocomunaleascona

Catalogo:
Armando Dadò editore

Uffici stampa
Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona
Natascia Valenta | T. +41 (0)79 683 24 56 | comunicazione@ascona.ch

Ufficio stampa Italia
CLP Relazioni Pubbliche | tel. +39 02 36755700 | www.clp1968.it
Anna Defrancesco | anna.defrancesco@clp1968.it

“I Pittori di Pompei” una mostra possibile grazie alla collaborazione tra Comune di Bologna, Museo Civico Archeologico e Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Si aprirà il 23 settembre 2022 al Museo Civico Archeologico di Bologna I Pittori di Pompei, una delle mostre più attese della stagione espositiva autunnale in Italia che resterà visibile fino al 19 marzo 2023.

Bologna
Museo Civico Archeologico 23.09.2022 – 19.03.2023

Mostra a cura di Mario Grimaldi
Promossa da Comune di Bologna con Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Prodotta da MondoMostre

Filosofo con Macedonia e Persia
Boscoreale, Villa di Fannio Sinistore, oecus (H), parete ovest
affresco, cm 240 x 345
MANN, Inv. s.n. inv. 906
1 secolo a.C. – II stile

Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre, l’esposizione è resa possibile da un accordo di collaborazione culturale e scientifica tra Comune di Bologna | Museo Civico Archeologico e Museo Archeologico Nazionale di Napoli che prevede il prestito eccezionale di oltre 100 opere di epoca romana appartenenti alla collezione del museo partenopeo, in cui è conservata la più grande pinacoteca dell’antichità al mondo.

Il progetto espositivo pone al centro le figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo e la condizione economica nella società del tempo, oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli. L’importantissimo patrimonio di immagini che questi autori ci hanno lasciato – splendidi affreschi dai colori ancora vivaci, spesso di grandi dimensioni – restituisce infatti il riflesso dei gusti e i valori di una committenza variegata e ci consente di comprendere meglio i meccanismi sottesi al sistema di produzione delle botteghe.

Sono pochissime le informazioni giunte a noi sugli autori di queste straordinarie opere e quasi nessun nome ci è noto. Grazie alle numerose testimonianze pittoriche conservate dopo l’eruzione avvenuta nel 79 d.C. e portate alla luce dalle grandi campagne di scavi borbonici nel Settecento, le cittadine vesuviane costituiscono un osservatorio privilegiato per comprendere meglio l’organizzazione interna e l’operato delle officine pittoriche.

A Bologna, per la prima volta, verrà esposto un corpus di straordinari esempi di pittura romana
provenienti da quelle domus celebri proprio per la bellezza delle loro decorazioni parietali, dalle quali spesso assumono anche il nome con cui sono conosciute. Capolavori – solo per citarne alcuni – dalle domus del Poeta Tragico, dell’Amore punito, e dalle Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Ercolano.

Il visitatore potrà ammirare un’ampia selezione degli schemi compositivi più in voga nei diversi periodi dell’arte romana, osservando come alcuni artisti sapessero conferire una visione originale di modelli decorativi continuamente variati e aggiornati sulla base di mode e stili locali.

Rivivere scene di accoglienza dell’ospite, raffinate immagini di paesaggi e giardini, architetture, ma anche ammirare gli strumenti tecnici di progettazione ed esecuzione del lavoro: colori, squadre, compassi, fili a piombo, disegni preparatori, reperti originali ritrovati nel corso degli scavi pompeiani, comprese coppe ancora ripiene di colori risalenti a duemila anni fa. E, ancora, triclini, lucerne, brocche, vasi, riaffiorati negli scavi e raffigurati proprio negli affreschi in mostra, con i quali dialogavano nello spazio.

La mostra proporrà infine la ricostruzione di interi ambienti pompeiani come quelli della Casa di Giasone e, ancora di più della straordinaria domus di Meleagro con i suoi grandi affreschi con rilievi a stucco, per raccontare il rapporto tra spazio e decorazione, frutto della condivisione di scelte, e di messaggi da trasmettere, tra i pictores e i loro committenti.

Se nel mondo della Grecia classica i pittori erano considerati “proprietà dell’universo” – come ricorda Plinio il Vecchio a sottolinearne l’importanza ed il ruolo – al tempo dei romani, i pictores erano visti come abili artigiani, e solo alcuni di loro conquistarono, per la qualità e la raffinatezza delle loro creazioni, il ruolo di artisti.

E la loro arte, da mestiere riservato alle classi sociali marginali – schiavi, liberti – diventa arte che qualifica chi la pratica.

In occasione dell’esposizione sarà proposta una ricca offerta didattica rivolta non solo alle scuole di ogni ordine e grado ma anche alle famiglie e al pubblico adulto.


Ufficio stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Referente Simone Raddi
Tel. +39 049 663499
simone@studioesseci.net

Istituzione Bologna Musei

Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Tel. 051 6496653 / 6496620
ufficiostampabolognamusei@comune.bologna.it
elisamaria.cerra@comune.bologna.itsilvia.tonelli@comune.bologna.it

In uscita “Il viaggio della Dandola”, il nuovo libro di Stefano Caroldi – Nelle migliori librerie e store online

Venerdì 8 luglio 2022 uscirà Il viaggio della Dandola, il nuovo giallo di Stefano Caroldi edito da Pendragon, quarto capitolo della saga dei Davanzo. Dopo il successo de Allo studio del Bo (Pendragon 2014), Il lazzaretto galleggiante (Pendragon 2017) e La barena dei sette morti (Pendragon 2020), Caroldi propone un romanzo frutto di una sintesi tra studio, esperienza personale e invenzione.

In uscita venerdì 8 luglio il quarto episodio della saga dei Davanzo

“Il viaggio della Dandola”

di Stefano Caroldi edito da Pendragon

Un nuovo capitolo a tinte gialle,
ammantato di sensualità e ricco di colpi di scena

Il racconto è ambientato nella seconda metà del Cinquecento e si svolge su una grande nave da mercato, la Dandola, che salpa dal Golfo di Venezia diretto verso l’isola di Candia. A bordo dell’imponente imbarcazione, che trasporta un prezioso carico d’armi, è presente una bizzarra selezione di personaggi, in gran parte legati tra loro per ragioni affettive o di interesse. Tra questi, Nicola Davanzo, ricco cittadino veneziano, finanziatore dell’operazione, partito sulle tracce del suo amore perduto, Stilla, scomparsa da anni, di cui ha ricevuto notizie insperate; con lui, lo sfaccendato e intemperante Vettore Malipiero, amico di vecchia data, più prosaicamente dedito alle grazie della conturbante siriana Amina. E poi il nobile Sebastiano Polani, allontanato da Venezia dal fratello senatore per il suo carattere troppo focoso, con la sua concubina Clio, bella cipriota che ha un rapporto ambiguo con Amina; David ben Tubal, influente personaggio al servizio del sultano; Gasparo, diplomatico, spia della Serenissima, che si innamorerà di Fausto, aspirante dragomanno imbarcatosi con la giovane sposa Nina, la quale resterà a sua volta soggiogata dal fascino di Marco, vice del comandante. All’intreccio di tradimenti, tresche e triangoli che da subito caratterizza il viaggio, si aggiungeranno eventi di ben altra portata: sparizioni, avvelenamenti, navi che si smaterializzano per ricomparire dove non potrebbero essere, corsari, collisioni e altri strani incidenti. Eppure, tutto ha una spiegazione: per risolvere il mistero che si infittisce sempre di più, Nicola dovrà passare attraverso “prove” che mai avrebbe immaginato di dover affrontare.

Siamo nella seconda metà del Cinquecento, una decina d’anni dopo la battaglia di Lepanto, in un periodo storico in cui l’egemonia veneziana in quello che da secoli era considerato come il suo Golfo è in declino, conteso tra grandi potenze quali Austria e Turchia e piccole intriganti repubbliche come Ragugia. Le analogie con ciò che sta accadendo oggi intorno a noi nella lotta tra grandi imperi, veri o presunti, e piccoli stati, spesso usati con cinismo per scopi diversi da quelli dichiarati, emergono lungo tutta la storia.

L’ambientazione storica è basata su una approfondita ricerca bibliografica sia per ciò che riguarda la parte marina, navi e navigazione, che quella di terra, luoghi e città; gli episodi casuali che movimentano la trama del romanzo, invece, sono tratti dalla personale esperienza dell’autore nel corso degli anni passati navigando intorno al mondo in barca a vela. Non mancano i riferimenti a veleni e alla pratica medica del tempo, trattata in maniera più specifica nei precedenti romanzi. Gli studi all’università di Padova, dove ha lavorato anche come ricercatore nel campo della neurotossicologia, sono stati per il Caroldi fonte di ispirazione e scrigno di preziose conoscenze scientifiche.

La mia passione per la storia è stata fondamentale per la ricostruzione della città – afferma l’autore – così come la mia formazione medica. Certo ho attinto molto anche dall’immaginazione cercando di ricreare le atmosfere del tempo. Accanto ai tanti riferimenti reali non manca qualche licenza di fantasia“.

Il linguaggio aulico e ricercato, sia nelle descrizioni che nell’eloquio forbito dei personaggi, rende totale l’immersione nell’epoca. Tutto ciò che accade, anche se non necessariamente vero, è assolutamente verosimile muovendosi in quella realtà che trova la sua dimensione nella magia del possibile.

NOTA BIOGRAFICA SULL’AUTORE

Stefano Caroldi

Stefano Caroldi, nato a Venezia nel 1951, è laureato in Medicina e chirurgia. Ha lavorato come ricercatore presso l’Università degli Studi di Padova prevalentemente nel campo della neurotossicologia. A 45 anni ha abbandonato la sua occupazione principale per seguire un sogno e navigare intorno al mondo, cosa che ha fatto ininterrottamente per dieci anni sulla sua barca a vela, insieme alla moglie e ad amici. Attualmente divide il suo tempo tra terra e mare. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo romanzo, Allo studio del Bo, cui hanno fatto seguito Il lazzaretto galleggiante (2017) e La barena dei sette morti (2020), tutti usciti per Pendragon.


INFO UTILI

Prossima uscita del quarto episodio della saga dei Davanzo
Il viaggio della Dandola
AUTORE: Stefano Caroldi
EDITORE: Pendragon
QUANDO: venerdì 8 luglio 2022
PREZZO: € 18,00
ISBN: 9788833644332
Nelle migliori librerie e store online

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Venezia, Spazio Thetis: Metaverse Art Exhibition GENKI

KICKING OFF A NEW ERA

“The 1st Annual METAVERSE Art@Venice”

gEnki

A cura di Angelo Maggi e Fu Sen

27.04 > 23.11.2022

Spazio Thetis – Arsenale Nord, Venezia

Progetto Weak Entity Virtual Fashion series, Plant Planet, 2022, courtesy of the artists.

Genki, fa parte della prima edizione della rassegna “Annual METAVERSE Art @VENICE” ideata da Victoria LU, artista eccentrica, docente e forse la più nota nota critica d’arte del mondo artistico cinese, è ospitata nei cinquecenteschi edifici di Spazio Thetis all’Arsenale di Venezia nel periodo della Biennale Arte. 

L’esposizione si sviluppa attraverso un percorso di installazioni digitali, opere NFT legate alla blockchain, con performance su web, sfruttando le potenzialità della realtà virtuale ed è incentrata su un nuovo modello di “curatela autonoma decentralizzata”,.

Durante i sette mesi di esposizione, il numero di artisti presenti sia online che offline, arriverà a superare i 200, e diversi eventi si susseguiranno coinvolgendo numerosi artisti che popoleranno i metaversi, mondi virtuali paralleli, interagendo in tempo reale con Venezia da ogni parte del mondo.

Tra i numerosi artisti partecipanti citiamo: Fei Jun, docente universitario e artista che ha rappresentato la Cina all’edizione 2019 della Biennale Arte di Venezia; Popil, curatrice e designer di animazioni indipendente, progetto Animated Reality Metaverse Exhibition;  A-Duo, cantante e artista musicale; Zhao Xiaoli, pittrice, artista digitale e influencer; Song Ting, artista NFT e studiosa delle antiche tradizioni pittoriche cinesi. Numerosi studenti del Beijing Institute Fashion Technology, progetto Weak Entity Virtual Fashion Series.  Liu Jiaying (Crypto ZR), crypto artista e fondatrice di società blockchain.che continuerà anche in futuro in versione cloud.

Genki a cura di Angelo Maggi e di Fu Sen presenta le ricerche sviluppate congiuntamente da professori, studenti e artisti di Università di diverse parti del mondo, ed è stato promosso dall’ Università IUAV di Venezia e dalla Scuola di Dottorato di Storia delle Arti dell’Università Cà Foscari di Venezia.

Durante i mesi di apertura dell’esposizione si susseguiranno eventi di numerosi artisti che popoleranno i metaversi, mondi virtuali paralleli, offrendo nuove possibilità di interazione sociale. 

Genki è un concetto filosofico antico in Cina che rappresenta l’energia vitale che genera ogni cosa. Essere Genki significa dare il meglio di se stessi e creare un legame positivo con le persone. Lo studio del Genki si riferisce alla percezione umana della natura e del mondo, può, quindi, contribuire a far comprendere il legame tra il mondo fisico e il mondo virtuale?


MOSTRA
1° Annual METAVERSE Art @ VENICE
gEnki
a cura di Angelo Maggi e Fu Sen
27.04.2022 > 23.11.2022

IDEAZIONE e ORGANIZZAZIONE
Victoria Lu
CURATORE TECNICO
Richard Juang

COMITATO SCIENTIFICO
Phd. Angelo Maggi, Fei Jun, Xue Lei, Popil and Chen Xu.

PATROCINI E PROMOTORI
Università IUAV, Venezia  
Scuola di Dottorato di Storia delle Arti, Università Ca’ Foscari, Venezia
Qingdao Wanmei Shengshi Technology Information Co., Ltd
Huahan International Culture Development Company

PROGETTO DI ALLESTIMENTO
Studio di Architettura andreanalesso – Padova

SITO WEB
www.annualmetaverseart.com

SOCIAL
Instagram @annualmetaverseart

DOVE
Spazio Thetis – Officina Lamierini e Tesa 106
Arsenale Nord, Venezia
Vaporetto linea 4.1- 4.2 – 5.1- 5.2 Fermata: Bacini

ORARI DI VISITA
Dal martedì alla domenica (lun chiuso) dalle 10 alle 18

Ufficio stampa nazionale e PR
FG Comunicazione – Venezia
Cristina Gatti
Tel (39) 338 6950929
Email cristina.gatti@fg-comunicazione.it

Ufficio stampa internazionale
Megawatts Communications
Liz Chu
Email 380132079@qq.com

Magazzini del Sale-Sale Docks, alle Zattere di Venezia, Inaugurazione della mostra “Il Vuoto” 

  • Il 1° luglio inaugura al Sale Docks alle Zattere a Venezia la mostra Il vuoto, a cura di Alessandro Valeri, Annalisa Ferraro e Michela Barausse, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale: in esposizione le opere di artisti di riconosciuta fama e artisti emergenti, solidali al progetto sociale.
    La mostra nasce da un’idea di Alessandro Valeri.
  • La solidarietà della società civile e del mondo dell’arte e della cultura quest’anno andrà a sostenere la Cooperativa Iside che ha avviato KIKI un progetto innovativo per affrontare il problema dei bambini vittime di violenza e orfani da femminicidio a fronte di un incredibile assenza su questo tema da parte della “narrazione ufficiale” e soprattutto nella ricerca di soluzioni più giuste ed efficaci, nell’ambito della già complessa emergenza della violenza sulle donne;
  • Dopo la collaborazione la scorsa edizione con Mediterranea Saving Humans per i lavori di riparazione della Mare Jonio, un grido si alza da Venezia: #unmondosenzaumanitànonhafuturo.

ROTTA SOLIDARIETA’ 2022 – 2^ EDIZIONE SALPA LE ANCORE!!

Il 1° luglio, presso i Magazzini del Sale-Sale Docks, alle Zattere di Venezia, inaugurerà la mostra Il vuoto, un progetto artistico e culturale nato dal desiderio e dal bisogno della società civile di accendere i riflettori sulla violenza di genere, in particolare quella a danno delle donne, che ogni anno muoiono in numero drammaticamente alto in Italia o sopravvivono portando dentro di loro un silenzio disarmante, e dei bambini, vittime dirette, indirette oppure orfani di femminicidio.

Il titolo fa riferimento a quella condizione in cui le vittime precipitano o in cui vengono gettate dai diversi attori coinvolti, responsabili o indifferenti, consapevoli o inconsapevoli.Al tempo stesso, il titolo invoca nuove interpretazioni, a partire dal dialogo e dalla presa di coscienza, la mostra traccia infatti le linee per poter cambiare il punto di vista e disegnare il vuoto in forma di libertà e di nuovi inizi possibili.

Quante forme può assumere il vuoto, è una domanda a cui forse neanche chi ci è precipitato all’interno saprebbe trovare risposta: psicologico, fisico, emotivo, sociale, istituzionale, politico, sono solo alcuni degli aspetti che possono essere individuati. Intento della mostra sarà offrire un’alternativa per ognuna delle molteplici accezioni negative, ricordando ad ogni vittima e ad ogni visitatore che il vuoto è anche, sempre, un luogo da riempire, uno spazio libero in cui ricostruire, un’opportunità per riscrivere, uno stato di attesa davanti ad un numero infinito di scelte.

La mostra sarà ospitata dai Magazzini del Sale, che per l’occasione accoglieranno le opere di artisti impegnati a dare forma e sostanza a questo punto zero, a renderlo un luogo reale, sicuro e vivibile attraverso un approccio alla solidarietà militante. Per la storia vissuta, i Magazzini del Sale sono risultati sin da subito non solo il luogo giusto in cui allestire la mostra Il vuoto ma anche l’ambiente fertile in cui ritrovarsi per ideare e progettare azioni costruttive e concrete a supporto delle vittime e degli operatori impegnati su questo fronte.

La mostra allestita al loro interno sarà divisa in due sezioni: la prima, che fungerà da introduzione, raccoglierà le opere d’arte date in prestito per soli fini espositivi, selezionate per affrontare con fermezza e sensibilità le tematiche protagoniste del progetto; la seconda, invece, corpo principale dell’esposizione, raccoglierà le opere donate dagli artisti con l’intento di offrire visioni di nuovi futuri possibili, nuovi punti di vista, incipit di viaggi verso nuovi orizzonti. I lavori donati daranno vita a una raccolta fondi destinata a sostenere le attività della sede veneziana della Cooperativa Iside, impegnata da anni nel supporto delle donne vittime di violenza, e dei loro bambini, e nel loro reinserimento in società.

L’invito è alle associazioni democratiche, alla cittadinanza attiva e alle moltissime persone che semplicemente “hanno il cuore che batte dalla parte giusta” attraverso una proposta politica, artistica e culturale in una location straordinariamente affascinante, Sale Docks, che si inserisce nel complesso degli antichi Magazzini del sale della Serenissima, ubicatain una posizione strategica: la bellissima Fondamenta delle Zattere. Proprio in  quell’area del Sestiere di Dorsoduro, tutto a pochi minuti a piedi, ci sono le Gallerie dell’Accademia, l’Accademia di Belle Arti, Pinault Collection – Punta della Dogana, Peggy Guggenheim Collection, CFZ – Ca’ Foscari Zattere / Cultural Flow Zone, la Fondazione Vedova, diversi Padiglioni nazionali e eventi collaterali di Biennale Arti Visive e molte sedi di Mostre e importanti Gallerie d’arte.

Gli artisti in mostra:
Jannis Kounellis, Carla Accardi, Antoni Muntadas-Galleria Michela Rizzo, Alessandro Valeri, J&PEG, Veronica Botticelli, Antonio Durante, Evita Andujar, Gianfranco Basso, Eleonora Valeri, Francesco Patriarca, Filippo Tommasoli, Eliseo Sonnino Di Laudadio, Fabrizio Cirfiera, Roberta Mandoliti, Stefano Grespi, Ottavio Celestino, Anna Aldighieri, Giovanni Allegri, Paola Volpato, Carlo Martini, Barbara DeVivi.

Mostra Il vuoto
La mostra nasce da un’idea di Alessandro Valeri, artista e docente di “Studio per Arte Fotografica” presso Il Centro Ebraico Italiano Giuseppe e Violante Pitigliani di Roma, ex orfanotrofio, attualmente ente che svolge attività didattica educativa e culturale, impegnato da oltre cento anni, a fornire assistenza sociale ed assistenziale ai minori e alle loro famiglie. La mostra è entrata a far parte del progetto Rotta Solidarietà 2022, Kiki: spazio per bambini e orfani vittime di violenza.


Sale Docks – Magazzini del Sale, Zattere – Venezia
Dal 1° luglio/10 Agosto 2022
Orario:   10-12  16-20   Lunedì chiuso
Vernice per la stampa 1° luglio ore 11.30 / Opening 1° luglio a partire dalle ore 18.30
Ingresso gratuito

PER INFO:
FG Comunicazione-Venezia

press@davidefederici.it 
Davide Federici:
+39 3315265149 

Bologna: 42° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI USTICA. Attorno al Museo

Ricorre il 27 giugno 2022 il quarantaduesimo anniversario della Strage di Ustica, che causò la morte di 81 persone in viaggio tra Bologna e Palermo su un DC9 della compagnia Itavia, in una sera di inizio estate del 1980, durante un episodio di guerra aerea, come ricordato dal Giudice Rosario Priore nella sua sentenza ordinanza del 1999.

Anche nel 2022 l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica è impegnata da una parte nella costante richiesta alla Magistratura di concludere le indagini – riaperte nel 2008 dopo che il Presidente Cossiga aveva attribuito alla Francia la responsabilità della tragedia – e indicare i colpevoli, dall’altra nel tener viva la memoria attingendo alle più varie espressioni dei linguaggi artistici contemporanei, a partire da un luogo di riferimento: il Museo per la Memoria di Ustica di Bologna.

42° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI USTICA

Attorno al Museo
Spettacoli, concerti, performance ed eventi

Parco della Zucca, via di Saliceto 3/22 Bologna
27 giugno – 10 agosto 2022
attornoalmuseo.it

Un momento della conferenza stampa. Foto Matteo Rinaldi

Ancora una volta, questa estate, lo spazio che ospita il relitto e l’installazione permanente A proposito di Ustica di Christian Boltanski è al centro degli eventi della rassegna Attorno al Museo, che prende avvio lunedì 27 giugno e si svolge fino al 10 agosto 2022 nel Parco della Zucca (via di Saliceto 3/22, Bologna).
Si conferma, come negli ultimi anni, la scelta di includere nel programma opere prime originali che sappiano attrarre e coinvolgere le generazioni più giovani, che dei fatti storici non possono avere conoscenza diretta. L’edizione di quest’anno, inoltre, vuole ricordare Christian Boltanski, scomparso il 14 luglio 2021.

Il 27 giugno, alle ore 11, le celebrazioni si apriranno a Palazzo d’Accursio con l’incontro dei parenti delle vittime della strage e il Sindaco di Bologna Matteo Lepore per poi proseguire al Museo per la Memoria con due installazioni artistico-performative.

La prima, ZULU TIME – Concerto Fantasma, visibile nel Parco della Zucca alle ore 21.30, è ideata dall’artista Alessandro Di Pietro, curata da Lorenzo Balbi e realizzata in collaborazione con il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. L’opera è un ambiente installativo e performativo concepito per il Museo per la Memoria di Ustica: tre grandi schermi di tessuto catarifrangente all’esterno dell’edificio fanno da palco a un concerto senza musicisti. La composizione musicale, curata da Matteo Nobile, viene trasmessa dagli speaker e richiama il relitto custodito nel museo, mentre un pubblico composto da pezzi di americane sui quali sono montate delle teste mobili luminose ricorda i fari che, la notte della strage, illuminavano la superficie del mare in cerca dei corpi dei passeggeri. L’opera viene presentata da Lorenzo Balbi, direttore MAMbo, e Daria Bonfietti, presidente Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, lunedì 27 giugno alle ore 21.30, alla presenza dell’artista.

La seconda installazione, intitolata Missing, è visibile dalle ore 19 del 27 giugno al Centro Sociale “Antonio Montanari”ed è curata da Bruno Cappagli, direttore artistico e regista de La Baracca – Teatro Testoni Ragazzi. Il progetto, un’opera di arte agita dedicata a Christian Boltanski, coinvolge quindici studenti e studentesse del Liceo Scientifico “Niccolò Copernico” di Bologna che dedicheranno parole, pensieri, ricordi all’artista prematuramente scomparso il 14 luglio 2021.  

Il successivo appuntamento della rassegna è previsto per mercoledì 6 luglio alle ore 21.15 nel Parco della Zucca: si tratta del reading di un testo originale di Massimo Cirri e Laura CurinoLontano, intorno alle migrazioni sanitarie, interpretato dagli autori. Il testo affronta il tema dei viaggi da una regione all’altra per motivi di salute e ricorda i passeggeri che si trovavano sul DC9 Itavia il 27 giugno 1980 per rientrare a casa dopo un periodo di cura nelle regioni del Nord. Una registrazione audio dello spettacolo sarà trasmessa il 26 giugno alle ore 17 su Rai Radio 3, all’interno della trasmissione “Pantagruel”.

Il mercoledì successivo, 13 luglio, alle ore 19.30, la rassegna si spinge nei territori della danza con The Fall, opera originale creata ed eseguita dai coreografi e danzatori di fama internazionale Joy Alpuerto Ritter Hannes Langolf, componente della compagnia DV8 Physical Theatre. I due artisti indagano i concetti di vulnerabilità e fallimento, in una dialettica intima ma esplosiva, che travolge chi assiste come un richiamo ancestrale. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione / Teatro Nazionale e inserito nella rassegna Carne, focus dedicato alla drammaturgia fisica curato da Michela Lucenti.

Giovedì 14 luglio alle ore 21.15, in occasione del primo anniversario dalla scomparsa di Christian Boltanski, l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica lo ricorda con una drammaturgia originale di Elena Bucci, scritta a partire dal libro Il nascondiglio di Christophe Boltanski (nipote dell’artista), che narra una storia basata sulle memorie di famiglia. Entrando in casa Boltanski non si cerca di stabilire un rapporto di causa-effetto tra biografia ed opera d’arte, ma di conoscere l’artista sia come genio solitario che come cassa di risonanza di vite e storie rimaste senza voce. La serata sarà aperta da un intervento di Christophe Boltanski.

Nella data successiva, mercoledì 20 luglio alle ore 21.15, si rinnova la collaborazione di Attorno al Museo con Bologna Jazz Festival grazie alla quale lo spazio antistante al Museo per la Memoria di Ustica ospiterà Tasti dedicati. Concerto per la Memoria, interpretato da due pianisti: Rita Marcotulli e Dado Moroni. I due musicisti racconteranno l’amore per la grande tradizione afroamericana unito alle radici centenarie della musica europea dalle foreste della Scandinavia alle spiagge del Mediterraneo, con tasti dedicati non solo ai grandi compositori della storia del jazz, ma anche e soprattutto, alla memoria di quanto avvenuto nei cieli e nel mare di Ustica.

Ultimo appuntamento del mese, mercoledì 27 luglio alle ore 21.15, con Lella Costa e il suo reading Stanca di guerra, scritto nel 1996 e tornato prepotentemente di attualità. Sembra sempre che ci sia qualcosa per cui è indispensabile farla, la guerra, che sia la libertà, la giustizia, l’onore, le proprie idee. Ma cosa c’è dentro la guerra, che la rende così terribile, invincibile e insieme imprescindibile?

La rassegna al Parco della Zucca si conclude, come da tradizione, il 10 agosto alle ore 21.15 con La Notte di San Lorenzo a cura di Niva Lorenzini e Filippo Milani, incentrata quest’anno sulla figura di Pier Paolo Pasolini, dal titolo Come un animale senza nome. La drammaturgia e la messa in scena saranno affidati all’attore Lino Musella, accompagnato dalle musiche di Luca Canciello.

Giovedì 15 e venerdì 16 settembre Christian Boltanski sarà ancora ricordato presso il Centro Internazionale di Studi Umanistici Umberto Eco, con una giornata di studi dal titolo Christian Boltanski: Arte e Memoria, a cura della Prof.ssa Patrizia Violi.

Anche quest’anno, per l’anniversario della strage di Ustica, l’Associazione Parenti delle Vittime e Tper hanno rinnovato la loro consolidata collaborazione per dare visibilità e diffusione agli eventi programmati per mantenere viva l’attenzione sulla memoria e sulla ricerca della verità.
Tper ha promosso la decorazione di un proprio autobus con la grafica e le immagini del manifesto dell’Associazione. Il mezzo circolerà per le strade cittadine svolgendo servizio sulle linee urbane di Bologna nei mesi estivi, lungo tutta la durata degli eventi – spettacoli, concerti e performance – previsti in cartellone.

In occasione della rassegna, il Museo per la Memoria di Ustica osserva aperture straordinarie:
27 giugno 2022 ore 11-14 e 19-24
6 luglio 2022 ore 20-23
13 luglio 2022 ore 18.30-21.30
14, 20, 27 luglio 2022 ore 20-23
10 agosto 2022 ore 20-23

Visite guidate gratuite
 a cura del Dipartimento educativo MAMbo si svolgeranno il 6, 14, 20 e 27 luglio, alle ore 20. L’ingresso al museo è sempre gratuito.

L’ingresso agli eventi è a offerta libera, tranne dove diversamente indicato.

La rassegna Attorno al Museo è promossa da Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, con Regione Emilia-RomagnaAssemblea Legislativa della Regione Emilia-RomagnaIstituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di BolognaComune di Bologna – Quartiere NavileBologna Città della Musica UNESCO e fa parte di Bologna Estate 2022, il cartellone di attività promosso da Comune di Bologna e Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.
Main media partner Rai Radio 3
Patrocinio Rai
Main sponsor Gruppo Unipol
Si ringraziano TperLegacoop BolognaGruppo HeraCoop Alleanza 3.0.
I progetti sono realizzati in collaborazione con CronopiosOfficina ImmagineBologna Jazz FestivalERT / Teatro NazionaleLe Belle BandiereLa Baracca Testoni RagazziCentro Sociale “Antonio Montanari”.

PROGRAMMA SINTETICO


Lunedì 27 giugno 2022

ore 19 / 20 / 21 / 22 (Centro Sociale “Antonio Montanari”)
MISSING
DEDICATO A CHRISTIAN BOLTANSKI

installazione di arte agita
a cura di Bruno Cappagli
con gli studenti del Liceo Scientifico “Niccolò Copernico” di Bologna

ore 21.30 (Parco della Zucca)

ZULU TIME – Concerto Fantasma
installazione di Alessandro Di Pietro
musica di Matteo Nobile
a cura di Lorenzo Balbi
in collaborazione con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
presentazione a cura di Lorenzo Balbi e Daria Bonfietti alla presenza dell’artista

Mercoledì 6 luglio 2022 ore 21.15
LONTANO. INTORNO ALLE MIGRAZIONI SANITARIE
di Massimo Cirri e Laura Curino
con Laura Curino e Massimo Cirri
musica dal vivo eseguita da Roberto Passuti Giacomo Bertocchi

Mercoledì 13 luglio 2022 ore 19.30

THE FALL
ideazione, coreografie e performer Joy Alpuerto Ritter e Hannes Langolf
spettacolo presentato nell’ambito della rassegna CARNE, focus dedicato alla drammaturgia fisica curato da Michela Lucenti per ERT / Teatro Nazionale
*spettacolo a pagamento
per informazioni:
emiliaromagnateatro.vivaticket.it/it/event/the-fall/182277

Giovedì 14 Luglio 2022 ore 21.15
IL NASCONDIGLIO
di Christophe Boltanski
adattamento drammaturgico di Elena Bucci
con Elena Bucci
introduzione a cura dell’autore

Mercoledì 20 Luglio 2022 ore 21.15
TASTI DEDICATI – Concerto per la Memoria
Rita Marcotulli, pianoforte
Dado Moroni, pianoforte
in collaborazione con Bologna Jazz Festival
*spettacolo a pagamento
per informazioni: bolognajazzfestival.com

Mercoledì 27 Luglio 2022 ore 21.15
STANCA DI GUERRA
reading tratto dall’omonimo spettacolo del 1996
con Lella Costa

Mercoledì 10 Agosto 2022 ore 21.15
LA NOTTE DI SAN LORENZO
a cura di Niva Lorenzini
con la collaborazione di Filippo Milani
COME UN ANIMALE SENZA NOME
con Lino Musella
musiche di LUCA CANCIELLO


Maggiori informazioni:
www.attornoalmuseo.it
www.associazioneparentiustica.it
www.mambo-bologna.org/museoustica

Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Ufficio Stampa / Press Office Istituzione Bologna Musei
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