Pisa: Presentazioni di libri nell’ambito del Pisa Book Festival al Museo della Grafica

Nell’ambito del Pisa Book Festival il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa), in collaborazione con Pacini Editore, è lieto di invitarvi alle presentazioni dei volumi:

QCR 3/2022 Attualità della Costituzione. La lezione di Paolo Barile

a cura di Mario Perini, Andrea Pisaneschi

giovedì  29 settembre ore 15:30

e

Al crocevia della storia. Riflessioni su 50 anni di politica estera di Mosca

di Anatolij Adamišin

venerdì 30 settembre ore 15:30

Eventi gratuiti – Ingresso libero

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it.
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Mestre (Ve), Centro Culturale Candiani: Alla scoperta di Kandinskij e delle avanguardie

Immagine coordinata

KANDINSKY E LE AVANGUARDIE
PUNTO, LINEA E SUPERFICIE

Mestre (Ve), Centro Culturale Candiani

30 settembre 2022 – 21 febbraio 2023

Non sono molti i musei pubblici italiani a poter contare su opere di grandi interpreti del ‘900 internazionale. Soprattutto se ci si riferisce ad un livello qualitativo e storico davvero assoluto. Cà Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, gioiello della Fondazione Musei Civici Veneziani, può invece contare su tali e tanti capolavori da poter organizzare, senza la necessità di ricorrere ad alcun prestito esterno, una mostra dello spessore quale è : “Kandinsky e le avanguardie. Punto, linea e superfice“, che si potrà ammirare dal 30 settembre al 21 febbraio al Centro Culturale Candiani di Mestre.

In mostra una raffinata selezione di capolavori del Novecento internazionale e italiano, pervenuti all’istituzione veneziana per volontà di grandi collezionisti – da Paul Prast a Giuseppe e Giovanna Panza di Biumo – o attraverso  acquisizioni da artisti-collezionisti come Emanuel Föhn o derivati da lasciti, come quelli di Lidia de Lisi Usigli, oppure acquisiti dal Comune di Venezia in occasioni di Biennali o ancora destinati a Cà Pesaro dal Ministero della Cultura, da altre istituzioni o da aziende come Esso Standard Italia.

«Il valore aggiunto dell’iniziativa- commenta il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – risiede non sono solo nei numerosi capolavori che costellano le sale espositive del Centro Culturale Candiani ma anche nel fatto che questa mostra e tutta concepita e realizzata con opere delle raccolte di Ca’ Pesaro. È questa un’ulteriore testimonianza della vitalità delle collezioni nel nostro tempo presente e anche una conferma della qualità delle acquisizioni fatte dal Comune di Venezia nei decenni passati».

«Al Candiani – anticipa Elisabetta Barisoni , che di Cà Pesaro è la Responsabile- presentiamo un nucleo di ben nove opere di Kandinsky, tra le quali “Zig zag bianchi” del 1922, acquisito alla Biennale del 1950, e “Tre triangoli” del 1938, lascito di Lidia de Lisi Usigli, insieme ad un’emozionante sequenza di “Piccoli mondi” del 1922, donazione di Paul Prast. Si tratta di una raccolta di opere grafiche che il maestro russo realizza nel 1922, quando insegna presso l’importante officina creativa rappresentata dalla scuola del Bauhaus. Le tecniche sono diverse, ciascuna scelta da Kandinsky per il suo carattere unico: la litografia combina segni e colori per produrre un’immagine che si avvicina il più possibile a un dipinto, la xilografia è invece caratterizzata dall’interazione di primo piano e sfondo, mentre la puntasecca permette precisione di segno e studio delle linee. I “piccoli mondi” diventano per Kandinsky microcosmi autonomi, quasi delle piccole galassie in dialogo le une con le altre».

Paul Klee: Con il serpente, 1924, disegno a inchiostro di china, acquerello e pastelli, cm 23,1 x 28, 1 (mm 231 x 281). Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, acquisto presso il pittore Emanuel Föhn, 1954

In abbinata con Kandinsky, Paul Klee, anch’egli rappresentato da un nucleo di sette opere. Si va da “Idillio di villaggio” a “Mangia dalla mano”, rispettivamente del 1913 e del 1920, a “Con il serpente”, straordinaria opera del 1924, al “Paesaggio con rocce ed abeti” del 1929 e “Tre soggetti polifonici” del 1932. Completa la sezione un lavoro su carta di Lyonel Feininger, “Il molo sul Rega” del 1927. Si tratta di opere uniche nel panorama museale italiano, che testimoniano la ricchezza e la varietà delle collezioni civiche veneziane. Attraverso i capolavori esposti si esprime pienamente la grande rivoluzione del gruppo artistico Der Blaue Reiter, Il Cavaliere Azzurro, che oltre a Kandinsky ha avuto Klee e lo stesso Feininger tra i protagonisti. Questi autori passano poi nella scuola del Bauhaus, luogo dove si sviluppano le ricerche delle avanguardie e dove queste sono tradotte alle nuove generazioni che si stavano formando in Europa tra gli anni Venti e il 1933, data di chiusura della scuola tedesca ad opera del potere nazista.  La successiva, non meno spettacolare, sezione su “Le avanguardie tra astrazione e Surrealismo” allinea opere di Enrico Prampolini, Luigi Veronesi, Joan Miró, Antoni Tàpies, Yves Tanguy, Victor Brauner e Jean Arp. Ancora una volta Kandinsky è in relazione con numerose correnti artistiche non figurative che nascono durante gli anni Venti, nel momento in cui Parigi è crocevia di gruppi che ripensano la creazione a partire dall’astrazione.

Tra gli italiani è presente il futurista Enrico Prampolini, che alle forme geometriche affianca nuovi motivi, organismi embrionali e cromie che ricreano liriche assonanze musicali. Prampolini, di cui Ca’ Pesaro conserva un dipinto della serie di “Analogie cosmiche” (1931), rappresenta anche il legame più significativo tra la linea dell’arte astratta e l’arte non figurativa informale del secondo dopoguerra. Anche Luigi Veronesi è a Parigi nello stesso periodo e nel 1934 aderisce ad AsbtractionCréation, gruppo di cui faranno parte, oltre a Prampolini, Ben Nicholson e Jean Arp, rappresentati in mostra con due opere eccezionali che costituiscono, ancora una volta, presenze uniche nel panorama dei Musei italiani. “Astrazione del secondo dopoguerra” è il tema della terza sezione della mostra, che apre con Nicholson e si sviluppa poi ad abbracciare movimenti artistici lontani nel tempo e nello spazio, con uno sguardo trasversale e parallelo nel secondo dopoguerra. Le forme espressive dell’Informale e dell’Espressionismo astratto intendono l’atto artistico come azione individuale, singolare, diretta, che superi qualunque mediazione, codificazione preventiva, formalizzazione del linguaggio. Il punto di partenza è vicino alle riflessioni del Maestro russo e l’arte viene vissuta come un processo esistenziale oltre che creativo, come espressione più libera possibile di passioni, tensioni, sensazioni, trasformate in segno, gesto, colore, materia. Da Afro e Santomaso a Emilio Vedova, da Mario Deluigi a Tancredi, da Karel Appel a Mark Tobey, le forme dell’astrazione nella seconda parte del ‘900 si collocano tra informale, suggestione lirica e carica gestuale. Non manca uno sguardo alla scultura, tecnica espressiva di cui Ca’ Pesaro conserva esempi importantissimi, e qui troviamo ancora il dialogo tra astrazione e biomorfismo: negli archetipi, vicini a Paul Klee, di Mirko Basaldella, nelle concrezioni plastiche, tra pieni e vuoti, del maestro spagnolo Eduardo Chillida e, in ambito spazialista, nella lezione di Arp ripresa dalle costruzioni di Bruno De Toffoli o nelle intime e sofferte “Luci nel bosco” di Luciano Minguzzi.

La linea dell’astrazione rimane e diventa radicale, quasi ascetica, nelle epoche successive, quando prendono vita i movimenti dalle concezioni minimali, ben espresse nel lavoro di Richard Nonas e di Julia Mangold. Queste prove plastiche, pur lontane nel tempo e nello spazio, instaurano un dialogo vivace con i capolavori delle avanguardie di inizio secolo e testimoniano la vitalità della lezione di Kandinsky e il suo credo nel potere della produzione artistica, come scriveva nel 1926 nel volume “Punto, linea, superficie”: «L’arte supera i limiti in cui la sua epoca vorrebbe costringerla e annuncia il contenuto del futuro».

«Kandinsky e le avanguardie – commenta  Mariacristina Gribaudi, Presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia – conferma la nostra volontà di dare il via ad una nuova fase della collaborazione con il Centro Culturale Candiani, forti delle importanti iniziative che ci hanno visti protagonisti a Mestre fin dal 2016. Si tratta inoltre di una grandissima opportunità di vedere con occhi nuovi un nucleo importante delle raccolte di Ca’ Pesaro e mi auguro che queste iniziative, concretizzate in un’azione diffusa sul territorio, possano dare buoni frutti per la crescita delle nostre comunità e per il ritorno dei visitatori nazionali e internazionali nel nostro Paese».


INFO

Fondazione Musei Civici di Venezia
press@fmcvenezia.it 
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa

In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo 
roberta@studioesseci.net
simone@studioesseci.net

Roma, Basilica di S. Lorenzo in Lucina: Varcare le soglie della speranza

Basilica di San Lorenzo in Lucina, Roma
Piazza San Lorenzo in Lucina, Roma

“Varcare le soglie della speranza”
MOSTRA GEMELLAGGIO ITALIA-BRASILE 
Oltre Frontiere – Un dialogo tra arte e fede 

Organizzatrice internazionale: Livia Bucci Navarro
In collaborazione con Galleria Mara Dolzan
Pr Maria Da Penha Dos Santos 

2.10 – 20.11.2022

Opening il 2.10.22 ore 12:00
Con Franco Scozzafava al violino ed ospite d’onore il Pittore Carlos Araujo 

L’Orario di apertura della Mostra Varcare le soglie della speranza  presso la Chiesa di S. Lorenzo in Lucina è il seguente:
lunedì            08–19:30
martedì          08–19:30
mercoledì      08–19:30
giovedì          08–19:30
venerdì          08–19:30
sabato            08–20
domenica      08–20:30

In occasione del suo ottantaquattresimo compleanno, Livia Bucci Navarro, già storica direttrice dello Spazio Surreale di San Paolo, con la mostra Varcare le soglie della speranza | Oltre Frontiere ha deciso di porre il suggello a una vita dedicata all’arte e alla fratellanza tra Italia e Brasile, in collaborazione con la Galeria e Istituto culturale Mara Dolzan di Campo Grande, in Mato Grosso do Sul, tra le più eleganti del Sudamerica (arch. Gil Carlo Camillo, 1999), alla quale Livia Bucci trasferisce oggi la propria “eredità” in campo artistico.

Livia Bucci Navarro, direttrice dello Spazio Surreale di San Paolo


A questo fine sono state scelte le opere di artefici contemporanei italiani e brasiliani che Livia considera a lei più vicini, in particolare quelle dell’ospite d’onore Carlos Araujo. Gli altri artisti internazionali selezionati da Livia e da Mara Dolzan a rappresentare l’unione tra i due paesi sono Tuca Ahlin, Vagner Aniceto, Ari Jr. Nicolas Fiedler, Paula Klien, Fatima Marques, Joseph Pace, Suzy T. Perondi, Marcia Pumark, Marco Rezende, Thetis Selingardi, Ana Karla Zahran.

Gallerista Mara Dolzan
Galeria e Istituto culturale Mara Dolzan di Campo Grande, in Mato Grosso do Sul

L’esposizione si terrà nella Basilica di San Lorenzo in Lucina, nel centro di Roma, dal 2 ottobre al 20 novembre 2022 e si ringrazia in modo speciale il Monsignor Daniele Micheletti per aver reso possibile l’evento.

L’importanza del gemellaggio italo-brasiliano nella storia e nell’arte del passato si riattualizza in quest’occasione con il passaggio di testimone tra Livia Bucci e Mara Dolzan, due fra le massime galleriste italo-brasiliane. Il vecchio continente accoglie il nuovo nella cornice storico-artistica e spirituale di San Lorenzo in Lucina, tra le mura medievali della chiesa trasformate nel periodo barocco, da nomi come Carlo Rainaldi e Gian Lorenzo Bernini, e rinnovate durante il Risorgimento d’Italia e nel corso del Novecento.
Le opere di Guido ReniCarlo Saraceni e Simon Vouet e dell’ottocentesco Alessandro Turchi entreranno così in dialogo con la smagliante pittura italo-brasiliana contemporanea. Una mostra imperdibile, Oltre Frontiere, che seleziona per il pubblico romano alcune tra le più affascinanti opere recenti di autori affermati, accanto ai lavori delle nuove leve, per suggellare l’amicizia tra Italia e Brasile, così come si conferma il sodalizio tra le due galleriste Livia BucciNavarro Mara Dolzan.

Opere e artisti della mostra
Ospite d’onore della mostra Oltre Confini è uno dei massimi autori mondiali di arte sacra, Carlos Araujo, autore nel 2007 della Bibbia per immagini. La sua Ascensão de Jesus (2022) esprime valori metafisici nella figura di Gesù, disegnata con linea delicata, e resa manifesta da colori impalpabili e trasparenze che la rendono partecipe della stessa sostanza dello sfondo.
Artista multidisciplinare, Tuca Ahlin reca nella sua Acqua Marina II (2021) la spumeggiante emozionalità e la leggerezza aerea della danza sulle tracce di un viaggio esistenziale ricco di sfumature, eventi improvvisi, turbinii, e anche di portato storico-culturale.
Vagner Aniceto si avvale del repertorio iconografico della cultura popolare sia in ambito sacro che di genere, risolvendone i classici soggetti agiografici o floreali per mezzo dell’immersione in un bagno di luce solare e di colori brillanti, saturi di pigmento (San Benedetto,2020).
L’illustre storico dell’arte Emanuel von Lauenstein Massarani ha individuato nei dipinti di Ary Corrêa Jr. i termini di un’evoluzione verso la libertà dall’astrattismo lirico, la contaminazione con l’espressionismo e la tensione mistica. Quest’ultima caratterizza in particolare Sudamo in stesso, un’opera del 2020, evidente citazione della Sindone.
Nicolas Fiedler espone la sua scultura in bronzo Pillars of Creation (2022), il cui elegante linearismo dinamico ripropone il movimento sinuisoidale dell’onda che si slancia nello spazio a partire dalle quattro basi/pilastri tra i quali s’incunea l’affilata ratio della coscienza.
Paula Klien (Il Tuo Specchio, 2022), artista poliedrica e multimediale, in pittura applica una raffinata tecnica a inchiostro di china su tela per ottenere quadri elegantissimi e minimali, memori del dato di natura, oggetto del processo di astrazione/spiritualizzazione.
La matrice popolare è presente nelle opere di Fatima Marques, inclini ad una sorta di “surrealismo magico” come quello fatto di arlecchini, gondolieri, natanti, canali, palazzi e piazze immaginarie, usciti dalla libreria della rêverie veneziana presentata a Roma, Venice dans les rêves (2018).
Artista internazionale, Joseph Pace è un affermato scultore, pittore, incisore, tra i fondatori del “filtranismo”. A Roma reca l’opera Modus (2020) il cui espressionismo astratto è paradigmatico del concetto filtranista di un universo originario luminoso e dinamico.
La scultrice Suzy T. Perondi esercita l’arte antica dell’intaglio del legno presentando in mostra il suo Angelo della Vittoria (2021) a grandezza naturale, in cedro massiccio ageminato con ali d’argento e corona di rame.
Marcia Pumark, pittrice, teorica della percezione visiva e massmediologa carioca, ha inviato un’opera d’impianto costruttivista e minimale, intitolata Energia (2021). Quest’ultima, a base quadrata, trasmette la vibrazione radiosa del rosso scarlatto, steso uniformemente sulla superficie catramata della tela. Qui sono applicate due stringhe tinte di tonalità viola semi-complementari, determinando una sorta di contrasto simultaneo dal quale scaturiscono il massimo dinamismo cromatico e ancora luminosità.
São Francisco de Mim (2022) è lo strepitoso autoritratto del virtuoso pittore e scultore Marcos Rezende nelle vesti di San Francesco, iconico come un dipinto dell’avanguardia espressionista, con suggestioni da Gauguin a Roerich al Blaue Reiter a Frida Kalho.
L’opera Pantanalle Frammentario (2020) della pittrice Thetis Selingardi, con la freschezza solare del suo astrattismo lirico, reca l’impronta della storia e rappresenta ancor oggi i valori della rivoluzione neoavanguardista nel Brasile degli anni Settanta.
L’acquarellista Ana Karla Zahran infine esprime la sua tensione ecologista contro gli incendi che ogni anno devastano il Brasile nelle gradazioni di grigi degli acquarelli dai toni cinerini, unite al collage nell’opera Di una foresta rimane questo.

Organizzatrice internazionale|Livia Bucci Navarro
In collaborazione con|Galleria Mara Dolzan

Relazioni pubbliche internazionali|Maria da Penha Dos Santos
Consulente | Roberta Reali
Installazione | Pietro Mascia 
Location | Basilica di S.Lorenzo in Lucina, Piazza di San Lorenzo in Lucina, Roma 
Durata della Mostra|2 ottobre – 20 novembre 2022 


INFO

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