Al via questo fine settimana il Festival Massenet a Venezia

Compositrices !

FESTIVAL A VENEZIA

MASSENET, MAESTRO DEL SUO TEMPO

Venezia, Palazzetto Bru Zane

dal 1° al 28 ottobre 2022

Al via questo fine settimana il Festival Massenet a Venezia. Sei concerti in programma: inaugurazione sabato 1° ottobre alle 19.30 alla Scuola Grande S. Giovanni Evangelista con “Dal salotto alla scena”, arie d’opera e mélodies per voce e pianoforte di Massenet.  Domenica 2 ottobre al Palazzetto Bru Zane alle 17, “Farfalle nere, farfalle bianche”, opere per pianoforte di Massenet, Pierné, Hillemacher, Hahn, Leroux e François Dumont al pianoforte.

Compositore prolifico e di grande successo durante la Belle Époque, Massenet è caduto nell’oblio. Chi altro se non il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française poteva dar voce alle opere del compositore ingiustamente tralasciato e ricordare la generazione di artisti che hanno portato la visione del maestro fino al cuore del XX secolo? In questo primo festival della stagione 2022-23, l’incredibile varietà della sua creazione lirica, d’ispirazione fantastica, fiabesca, antica, medievale, esotica, si confronterà con la delicatezza delle mélodies e composizioni sinfoniche del maestro francese e dei suoi eredi con appuntamenti a Venezia, Parigi, Monte-Carlo, Monaco di Baviera, Budapest… Il festival è stato preceduto, a giugno 2022, dalla pubblicazione di un CD dedicato alle mélodie con orchestra di Jules Massenet (edizioni musicali del Palazzetto Bru Zane), che ha già ricevuto diversi premi di critica internazionale.

Un concerto al Palazzetto Bru Zane © Matteo De Fina.

Il festival Massenet, maestro del suo tempo propone sei concerti dal 1° al 28 ottobre 2022. Tra i momenti più importanti, il fine settimana di inaugurazione del festival che offre un assaggio del ricco universo lirico del compositore e delle sue opere per il suo strumento di predilezione, il pianoforte, attraverso l’interpretazione di François Dumont. L’appuntamento dedicato alle mélodies permetterà invece di scoprire un ambito di successo di Massenet e dei suoi eredi attraverso la voce di Marie Gautrot che tornerà al Palazzetto Bru Zane il 13 ottobre. Gli appassionati di lirica potranno scoprire le opere di Massenet trascritte per violino e pianoforte il 25 ottobre con Théotime Langlois de Swarte e Tanguy de Williencourt. Chiude il festival un appuntamento di pianoforte a quattro mani, il 28 ottobre, con il Geister Duo.

FESTIVAL MASSENET, MAESTRO DEL SUO TEMPO 1° – 28 OTTOBRE 2022

SABATO 1° OTTOBRE
ORE 19.30
SCUOLA GRANDE S. GIOVANNI EVANGELISTA
Dal salotto alla scena
Gabrielle Philiponet soprano
Marie Kalinine mezzosoprano
Artavazd Sargsyan tenore
Philippe-Nicolas Martin baritono
Thomas Tacquet pianoforte
Arie d’opera e mélodies per voce e pianoforte di Massenet

DOMENICA 2 OTTOBRE
ORE 17
SCUOLA GRANDE S. GIOVANNI EVANGELISTA
Farfalle nere, farfalle bianche
François Dumont, pianoforte
Opere per pianoforte di Massenet, Pierné, Hillemacher, Hahn, Leroux

MARTEDÌ 4 OTTOBRE
ORE 18
Il mondo romantico di Jules Massenet
conferenza di Giuseppe Scaraffia

GIOVEDÌ 13 OTTOBRE
ORE 19.30
Tesori nascosti
Marie Gautrot mezzosoprano
Frédéric Rouillon pianoforte

Mélodies di Massenet, Chausson, Pierné, Février e Hillemacher

MARTEDÌ 18 OTTOBRE
ORE 19.30
In punta di pentagramma
Mi-Sa Yang violino
Yan Levionnois violoncello
Jonas Vitaud pianoforte
Opere per violino, violoncello e pianoforte di Massenet, Alder, Pierné e Février

MARTEDÌ 25 OTTOBRE
ORE 19.30
Il violino danzante
Théotime Langlois de Swarte violino
Tanguy de Williencourt pianoforte
Opere per violino e pianoforte di Massenet, Hillemacher, Halphen, Hahn e Pierné
Questo concerto è registrato e reso disponibile su Bru Zane Replay.

VENERDÌ 28 OTTOBRE
ORE 19.30
Sulle ali del pianoforte
GEISTER DUO
David Salmon e
Manuel Vieillard pianoforte
Opere per pianoforte a quattro mani di Massenet, Chaminade, Hahn e Bizet
Per prolungare l’emozione del Festival Massenet, maestro del suo tempo

SABATO 17 GIUGNO 2023
ORE 19.30
Art Night
artisti dell’Accademia Teatro alla Scala
Arie d’opera, oratori e mélodies di Massenet, Février, Bruneau, Hahn, Savard, Leroux, Rabaud e Malherbe

La “riscoperta” del compositore passa anche attraverso la pubblicazione di alcune opere. Di recente uscita il CD per l’etichetta BRU ZANE LABEL una prima registrazione mondiale con edizioni musicali del Palazzetto Bru Zane: Jules Massenet, Songs with Orchestra (Orchestre de chambre de Paris, Hervé Niquet direzione, Nicole Car soprano, Jodie Devos soprano, Véronique Gens soprano, Chantal Santon Jeffery soprano, Cyrille Dubois tenore, Étienne Dupuis baritono). Questa pubblicazione segue due CD con libro usciti nel 2013 nella collana “Opéra français”, Thérèse e Le Mage.

Il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française

La missione del Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française, con sede a Venezia, è la riscoperta e la diffusione a livello internazionale del patrimonio musicale francese (1780-1920), concepisce e progetta programmi incentrati sul repertorio romantico francese. Si occupa sia di musica da camera sia del repertorio sinfonico, sacro e lirico, senza dimenticare i generi «leggeri» che caratterizzano lo spirito francese (chanson, opéra-comique, operetta). Il centro, inaugurato nel 2009 per volere della Fondation Bru, ha sede a Venezia in un palazzo del 1695 appositamente restaurato per ospitarlo.


INFO

INDIRIZZO
Palazzetto Bru Zane
Venezia, San Polo 2368
Da Campo San Stin attraversare il sottoportico alla fine del Campo; il Palazzetto si trova in fondo alla calle.

Contatti per la Stampa
contact@bru-zane.com
Katia Amoroso < ka@bru-zane.com
BRU-ZANE.COM

In collaborazione con Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro
roberta@studioesseci.net

Rovigo: A Palazzo Roverella, Robert Capa come non si è mai visto prima

FRANCE. Brittany. Pleyben. July 1939. A crowd gathered in front of Mr. Pierre Cloarec’s bicycle shop. The owner of the shop is racing in the Tour de France.
©Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos

ROBERT CAPA

L’Opera 1932-1954

Rovigo, Palazzo Roverella

8 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023

Mostra a cura di Gabriel Bauret

Robert Capa. L’Opera 1932-1954“, al Roverella, dall’8 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023, a cura di Gabriel Bauret, è il nuovo appuntamento con la fotografia internazionale proposto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ancora una volta affiancata dal Comune di Rovigo e dall’Accademia dei Concordi.

La mostra, che segue per qualità ed originalità quella recente di Robert Doisneau, consta di ben 366 fotografie selezionate dagli archivi dell’agenzia Magnum Photos e ripercorre le tappe principali della sua carriera, dando il giusto spazio ad alcune delle opere più iconiche che hanno incarnato la storia della fotografia del Novecento. Tuttavia essa non è pensata solo come una retrospettiva dell’opera di Robert Capa, ma mira piuttosto a rivelare attraverso le immagini proposte le sfaccettature, le minime pieghe di un personaggio passionale e in definitiva sfuggente, insaziabile e forse mai pienamente soddisfatto, che non esita a rischiare la vita per i suoi reportage. Capa infatti ha sempre manifestato un temperamento da giocatore, ma un giocatore libero. Nel mostrare, cerca anche di capire, gira intorno al suo soggetto, tanto in senso letterale quanto figurato. La mostra riunisce in occasioni diverse più punti di vista dello stesso evento, come a riprodurre un movimento di campo-controcampo, e restituisce un respiro cinematografico spesso percepibile in molte sequenze.

«Per me, Capa indossava l’abito di luce di un grande torero, ma non uccideva; da bravo giocatore, combatteva generosamente per se stesso e per gli altri in un turbine. La sorte ha voluto che fosse colpito all’apice della sua gloria”, ebbe a scrivere di lui Henry Cartier-Bresson.

L’esposizione non si limiterà alle rappresentazioni della guerra che hanno forgiato la leggenda di Capa. Nei reportage del fotografo, come in tutta la sua opera, esistono quelli che Raymond Depardon chiama “tempi deboli”, contrapposti ai tempi forti che caratterizzano le azioni; i tempi deboli ci riportano all’uomo André Friedmann, alla sua sensibilità verso le vittime e i diseredati, a quello che in fin dei conti è stato il suo percorso personale dall’Ungheria in poi. Immagini che lasciano trapelare la complicità e l’empatia dell’artista rispetto ai soggetti ritratti, soldati, ma anche civili, sui terreni di scontro, in cui ha maggiormente operato e si è distinto. Così, sulla scia delle sue vicende umane, ricorre a più riprese il tema delle migrazioni delle popolazioni (in Spagna e in Cina, in particolare). E tra un’immagine e l’altra, si profila anche l’identità di Capa.

La mostra si articolerà in 9 sezioni tematiche:
Fotografie degli esordi, 1932 – 1935
La speranza di una società più giusta, 1936
Spagna: l’impegno civile, 1936 – 1939
La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938
A fianco dei soldati americani, 1943 – 1945
Verso una pace ritrovata, 1944 – 1954
Viaggi a est, 1947 – 1948
Israele terra promessa, 1948 – 1950
Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954

Il pubblico potrà anche ammirare le pubblicazioni dei reportage di Robert Capa sulla stampa francese e americana dell’epoca e gli estratti di suoi testi sulla fotografia, che tra gli altri toccano argomenti come la sfocatura, la distanza, il mestiere, l’impegno politico, la guerra.

Inoltre, saranno disponibili gli estratti di un film di Patrick Jeudy su Robert Capa in cui John G. Morris commenta con emozione documenti che mostrano Capa in azione sul campo e infine la registrazione sonora di un’intervista di Capa a Radio Canada.

Note biografiche

Robert Capa nasce nel 1913 a Budapest; in gioventù si trasferisce a Berlino, dove inizia la sua grande carriera di fotoreporter che lo porterà a viaggiare in tutto il mondo. Nel 1947 fonda con Henri Cartier-Bresson e David Seymour la celebre agenzia Magnum Photos. Muore in Indocina nel 1954, ferito da una mina antiuomo mentre documenta la guerra al fronte.


INFO

Fondazione Cariparo

Relazioni con i media:
dott.ssa Alessandra Veronese
Ufficio Comunicazione
dott. Roberto Fioretto
comunicazione@fondazionecariparo.it

Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
www.studioesseci.net; simone@studioesseci.net,
referente Simone Raddi

Il futuro dei musei di architettura: i direttori europei si incontrano a Vicenza al Palladio Museum

Presentati nei giorni scorsi, gli eventi per il decennale del Palladio Museum iniziano nei prossimi giorni con due importanti giornate di studio internazionali nella sede di Palazzo Barbaran da Porto (a Vicenza in Contrà Porti, 11). La prima, in programma venerdì 30 settembre, è dedicata al ruolo dei musei di architettura e al loro futuro. Protagonisti di questa prima giornata saranno i direttori dei principali musei di architettura europei (Parigi, Londra, Stoccolma, Copenhagen, Tallin) per discutere su quale debba essere il mandato delle diverse istituzioni in un momento di profondi cambiamenti sul piano sociale e politico come quello in cui stiamo vivendo. La seconda, prevista venerdì 7 ottobre, è focalizzata invece sull’educazione all’architettura delle nuove generazioni e vedrà avvicendarsi i responsabili di programmi educativi e progetti di ricerca di varie istituzioni internazionali (Turchia, Regno Unito, Germania, America Latina e naturalmente Italia): sul tavolo di confronto, i diversi modelli didattici, le esperienze “sul campo” e le buone pratiche. Entrambi gli eventi (in lingua inglese) sono aperti al pubblico e saranno trasmessi in diretta streaming sui canali Youtube e Facebook del Palladio Museum; per la partecipazione in presenza, dato il numero limitato di posti, è richiesta l’iscrizione su Palladio Museum.

La giornata di studio di venerdì 30 settembre, The Future of Architecture Museums (Il futuro dei musei di architettura; dalle 10.30 alle 16.30) affronterà temi cruciali per i musei di architettura di oggi, un’occasione di riflessione tanto per i musei nati intorno alla legacy di un singolo architetto, quanto per quelli che riflettono sulle condizioni dell’architettura nei diversi paesi. Il programma prevede gli interventi di Antoine Picon, presidente della Fondation Le Corbusier a Parigi, di Bruce Boucher, direttore del Sir John Soane’s Museum di Londra, di Guido Beltramini, direttore del CISA Andrea Palladio/Palladio Museum, introdotti e moderati da Howard Burns, presidente del consiglio scientifico del CISA Andrea Palladio, mentre nella sessione del pomeriggio sarà la volta di Kieran Long, direttore di ArkDes – Sveriges nationella centrum för arkitektur och design, Stoccolma, di Kent Martinussen, direttore del DAC – Dansk Arkitektur Center di Copenhagen e di  Triin Ojari, direttrice di Eesti Arhitektuurimuuseum di Tallin, chairman Mirko Zardini, architetto e curatore.

Saranno diversi i punti di vista espressi dagli autorevoli rappresentanti delle istituzioni museali, ma è comune l’intento di coinvolgere il pubblico in modo dinamico ed educativo, per condividere attività di ricerca e studio sull’architettura e portare i risultati ad essere patrimonio comune. Tema condiviso è l’importanza della voce dei visitatori: l’ascolto come strumento per capire le esigenze di una società in cambiamento e aumentare la consapevolezza dell’importanza di vivere in un ambiente ben costruito e ben conservato.

Se l’architettura è da un lato un argomento “pubblico”, nel senso anglosassone del termine, che riguarda tutti noi che abitiamo gli spazi di una città e di un preciso ambiente, dall’altro è anche un ambito altamente specialistico con un proprio linguaggio tecnico, regole e un vocabolario stilistico che spesso solo i professionisti possono decifrare nell’immediatezza. Sta al museo di architettura, che si trova nell’intersezione di questi due opposti, metterli in dialogo, contestualizzandoli nella realtà in cui è inserito.

Ed è coerente con queste linee guida la missione del Palladio Museum, “Conoscere il passato. Costruire il futuro”, vale a dire raccontare le ricerche più aggiornate su Palladio e nel contempo costruire un’identità condivisa fra i vicentini, vecchi e nuovi, per conoscere, custodire e valorizzare il lascito del più celebre architetto degli ultimi cinque secoli.

La giornata di studio del 30 settembre sul futuro dei musei di architettura è realizzata grazie al contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura.

Per saperne di più vai al sito Palladio Museum


In collaborazione con
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Referente Roberta Barbaro: roberta@studioesseci.net

Pisa, Museo della Grafica: Presentazione della mostra Golf is Art al Golf Club Tirrenia 

Il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) e il Golf Club Tirrenia
sono lieti di invitarvi alla presentazione della mostra

GOLF IS ART Immagini e storie di sport

Sabato 1 ottobre, ore 18:30, presso il Golf Club Tirrenia – Via S. Guido 

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it.
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Venezia: Venice Design Week – Tredicesima edizione del festival dedicato al design e all’innovazione

Tables Konos, studio

Venice Design Week

Festival del Design a Venezia
dal 1/10/2022 al 9/10/2022

Stabstudio, progetto mano
Totem, designer Gorazd Malačič, Azienda Tokio

Venice Design Weektredicesima edizione del festival dedicato al design e all’innovazione, portando in città idee e progetti da tutto il mondo e valorizzando, allo stesso tempo, percorsi di artigianato e di cultura locali. Il tema 2022 è ORIGINI. Si invitano designer di tutto il mondo a interpretare e inventare il contemporaneo avendo studiato tecniche e sistemi di produzioni locali tipici dei loro paesi di provenienza, innovando grazie a tecnologie contemporanee sempre più attente allo studio delle esigenze dell’uomo. La capacità di inventare il nuovo con un occhio attento alla sostenibilità e all’ambiente che ci circonda permette all’oggetto d’uso contemporaneo di esprimere la carica valoriale che ogni designer vuole trasmetterci. Immaginiamo, quindi, un viaggio nella creatività capace di esprimere con oggetti realizzati a regola d’arte valori fondamentali percepibili dai nostri sensi in modo originale e unico.
 
Il tema “ORIGINI” viene declinato in un ciclo di conferenze che ci permette di creare visioni spaziando tra vari ambiti progettuali. Gli incontri di ottobre 2022 affronteranno diversi temi. “Design come strumento per attuare i cambiamenti; economia circolare resistenze e opportunità” ci introdurrà nel vivo dei processi progettuali che hanno la funzione fondamentale di risolvere i problemi con particolare attenzione all’ambiente. Verranno evidenziati ostacoli e opportunità con casi studio e ricerche. “Intelligenza artificiale e vita quotidiana, dalle origini alla ricerca per salute e sicurezza” affronterà il tema dello sviluppo di intelligenze artificiali, che sono già presenti nel nostro quotidiano più di quanto noi stessi possiamo immaginare. Oggi rappresentano la nuova frontiera anche della ricerca medica e della sicurezza necessaria alla nostra sopravvivenza. Con “Design tra natura e tecnologia, sostenibilità all’origine del nostro futuro” lo storico Scodeller e l’architetto Meroni dialogheremo sulla progettazione di sistemi in grado di migliorare i servizi al cittadino. “Slowdesign per il benessere, progettare il comfort nell’interior design” introdurrà  il concetto di design focalizzato sul benessere della persona attraverso la stimolazione dei sensi, sarà centrale il tema della luce, prendendo spunto dalla mostra dedicata alle lampade di Isamu Noguchi. La curatrice Chiara Bertola dialogherà con i designer Andrea Anastasio e l’artista Stefano Arienti. Infine, con “Sostenibilità dell’artigianato in una città turistica, come cambia il lavoro dell’artigiano” proseguiremo il dialogo iniziato nel 2020, in periodo di pandemia, per capire come oggi si evolve il lavoro di un artigiano in città turistiche.
Ogni conferenza sarà condotta da docenti universitari e ricercatori per la parte scientifica e da designer e imprese per la parte pratica di rapporto con la società; ognuna di queste verrà moderata da divulgatori. Tutte le conferenze si terranno in presenza ed in streaming, ampliando così al pubblico nazionale la fruizione e la partecipazione.
 
Il percorso della Luce che ogni anno presenta proposte di illuminazione diffuse in città diventerà un momento focale per il 2022, tra i progetti citiamo progetto “fondamenta” dello studio di_archon associati sarà il punto di partenza per scoprire luoghi inediti e installazioni luminose particolari.
Negli anni è stata sviluppata una mappa che permette al partecipante di scoprire laboratori artigianali e concept store, in cui il limite tra arte ed artigianato è spesso sottile.
Il concorso internazionale “VDW Jewerly Selection“, giunto alla nona edizione, ha selezionato per l’esposizione tra progetti arrivati da tutto il mondo; è stato inoltre l’occasione di creare il percorso Gioiello in città che ci porterà a dialogare con artigiani orafi.
Venice Design Week è patrocinata da Ministero dei Beni Culturali, da Regione Veneto, dalla Città di Venezia, fa parte della rete delle design week italiane e del network mondiale delle settimane del design.E’ organizzata dall’associazione culturale Arte e Design Venezia in collaborazione con le istituzioni veneziane.


INFO

sedi espositive: Combo Campo dei Gesuiti, The Human Safety Net procuratie vecchie, Hotel Nani Mocenigo, Hotel Savoia & Jolanda, Hotel Ca’ Pisani, Baglioni Hotel Luna, Hotel Heureka, Hotel Ca’ Sagredo, Dimora Storica Ca’ Di Dio, Dorah gallery, M9, Edmond à Venise, Magazzino gallery Palazzo Polignac, Concept store 2091 Atelier.

partner tecnici: design33, euroinnovators, Le Stanze del Vetro, Corte Gabriela, Palazzo Barocci, Hotel Fenice, Hotel dell’Angelo, Hotel Indigo Venice, Boscolo dei Dogi Luxury Hotel, Hotel Aqua Palace, Hotel Plaza, Hotel Leonardo.

mail@venicedesignweek.it
www.venicedesignweek.com

Ufficio stampa e comunicazione
Davide Federici – Responsabile ufficio stampa
Carlotta Berti – Per informazioni e gestione social
www.fg-comunicazione.it
press@fg.comunicazione.it
info@davidefederici.it

Roma, Sede della Stampa Estera – An Italian Impressionist in Paris: Giuseppe De Nittis

Mercoledì 5 ottobre 2022 alle ore 15.30, si svolgerà presso la sede della Associazione della Stampa Estera in Italia, in Via dell’Umiltà 83 a Roma, la conferenza stampa di presentazione della mostra “An Italian Impressionist in Paris: Giuseppe De Nittis“.

Per la prima volta De Nittis sarà protagonista di una straordinaria esposizione negli Stati Uniti, che si terrà presso The Phillips Collection a Washington D.C. dal 12 novembre 2022 al 12 febbraio 2023

L’artista italiano De Nittis era originario di Barletta, in Puglia, ed è per condividere l’autentica bellezza della sua terra natia ed alimentare la destinazione turistica che alla conferenza stampa parteciperanno il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il Sindaco di Barletta Cosimo Cannito, la Soprintendente della Provincia BT Anita Guarnieri, unitamente al curatore della mostra Renato Miracco, critico d’arte e storico, ed alla Direttrice di The Phillip Morris Collection Dorothy Kosinsky.

On Wednesday 5 October 2022 at 3.30 p.m., a press conference will be held at the headquarters of the Association of Foreign Press in Italy, Via dell’Umiltà 83 in Rome, to present the exhibition “An Italian Impressionist in Paris: Giuseppe De Nittis”.


For the first time De Nittis will be the protagonist of an extraordinary exhibition in the United States, to be held at The Phillips Collection in Washington D.C. from 12 November 2022 to 12 February 2023

The Italian artist De Nittis was a native of Barletta, in Puglia, and it is in order to share the authentic beauty of his homeland and nurture the tourist destination that the press conference will be attended by the President of the Puglia Region Michele Emiliano, the Mayor of Barletta Cosimo Cannito, the Superintendent of the Province of BT Anita Guarnieri, together with the curator of the exhibition Renato Miracco, art critic and historian, and the Director of The Phillip Morris Collection Dorothy Kosinsky.


CULTURALIA DI NORMA WALTMANN
Agenzia di comunicazione e ufficio stampa

Culturalia

email: info@culturaliart.com
web: www.culturaliart.com

“GENOVA PER VOI”, la finale dell’unico talent nazionale per autori/compositori di canzoni

Collage foto autori finalisti e interpreti

GRAN FINALE PER LA IX EDIZIONE DI “GENOVA PER VOI”

L’unico talent nazionale per autori di canzoni

Genova 5/8 ottobre

Pochi sanno che dietro tante hit ci sono giovanissimi autori come Alessandro La Cava riconosciuto da Spotify mondo e da Rolling Stone USA come uno dei più promettenti autori di canzoni, è l’autore di Farfalle di Sangiovanni e Insuperabile di Rkomi per esempio.

Dal 5 all’8 ottobre c’è “Genova per Voi” ideato da Gian Piero Alloisio e Franco Zanetti, è l’unico talent che ha scoperto giovani autori come Willie Peyote, Federica Abbate, Simone Cremonini…  lo stesso La Cava.

Con il sostegno di SIAE, Universal Music, Università di Genova e nuovo IMAIE.
Il premio: un contratto editoriale con Universal Music.

Torna a Genova, in presenza, dal 5 all’8 ottobre, “Genova per Voi”, il talent ideato e diretto da Gian Piero Alloisio e Franco Zanetti, che ha scoperto autori di successo come Federica Abbate, Simone Cremonini, Emanuele Dabbono, Alessandro La Cava e Willie Peyote e ha rivoluzionato le classifiche della musica italiana.

“Genova per Voi” è un esempio pressoché unico di talent dedicato agli autori/compositori di canzoni, in un panorama che abitualmente privilegia le iniziative destinate agli interpreti. Prodotta da ATID, con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, del Comune di Genova, di Universal Music Publishing, dell’Università di Genova (UNIGE) e di Nuovo IMAIE, offre come premio un contratto editoriale con Universal Music Publishing Italia.

Il programma si compone di due parti: da mercoledì 5 ottobre a venerdì 7 ottobre presso la prestigiosa Aula Magna dell’Università di Genova (Via Balbi 5) si svolgeranno cinque masterclass formative, mentre sabato 8 ottobre, nel Teatro Stradanuova (Via Garibaldi ingresso da Vico Boccanegra) avrà luogo la Finale.

Il programma: le masterclassAula Magna Università di Genova (Via Balbi 5)

Mercoledì 5 ottobre h17 – Proiezione del docufilm “La nuova scuola genovese”. Presentano: l’autore Claudio Cabona, i registi Paolo Fossati e Yuri Dellacasa, con Gian Piero Alloisio (drammaturgo, cantautore e direttore artistico di Genova per Voi).

Giovedì 6 ottobre h15 – Incontro “Il mestiere dell’autore”. Con tre autori di successo scoperti da Genova per Voi: Simone Cremonini (autore per Fedez, Marco Mengoni, Emma Marrone, Elodie e tanti altri), Emanuele Dabbono (autore in esclusiva per Tiziano Ferro) e il giovanissimo Alessandro La Cava, autore di grandi successi, tra cui Farfalle di Sangiovanni e Insuperabile di Rkomi  (entrambe in gara a Sanremo 2022) e riconosciuto da Spotify mondiale e da Rolling Stone USA come uno dei più promettenti autori di canzoni del mondo. Moderatore: Franco Zanetti (direttore di Rockol.it, presidente della commissione di Area Sanremo 2021 e direttore organizzativo di Genova per Voi).

Giovedì 6 ottobre h17 – Incontro “Nuove frontiere del diritto d’autore”. Claudio Buja (Presidente Universal Music Publishing, membro del Consiglio di Sorveglianza SIAE e docente Università Cattolica Milano) e Matteo Fedeli (Vice Direttore Generale SIAE) avvicineranno il pubblico al tema complesso, ma essenziale, della tutela del diritto d’autore nel mondo contemporaneo.

Venerdì 7 ottobre h15 – Incontro “La fabbrica delle canzoni”. Klaus Bonoldi e Lucrezia Savino, rispettivamente A&R Director e A&R Manager di Universal Music Publishing, spiegheranno come si costruisce il successo di una canzone.

Venerdì 7 ottobre h17 – Incontro “I diritti degli artisti”. Con Andrea Marco Ricci (Consigliere di Nuovo IMAIE).

Il pro-rettore dell’Università di Genova Fabrizio Benente interverrà alle masterclass con altri docenti.

Il programma: la Finale.

Sabato 8 ottobre, alle 21, al Teatro Stradanuova, collocato nel cuore di Genova, in uno dei palazzi iscritti alla lista dei Rolli di Genova, riconosciuti come Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO  sede del Museo di Palazzo Rosso,si terrà la Finale. La Serata vedrà come Special Guest Federica Abbate, scoperta da Genova per Voi e divenuta la più importante autrice italiana di canzoni di sempre: ha scritto più di 160 brani per interpreti di fama nazionale e internazionale e ha vinto 1 disco di diamante, 101 dischi di platino e 13 dischi d’oro. 

Presentati dall’autrice e cantante Elisabetta Gagliardi (finalista di Genova per Voi 2013), si esibiranno i finalisti Alessandra Allegrini (Torino), Emanuele Ciccone (Roma), Gioele Di Tommaso (Campobasso), Chiara Felici (Roma), Sara Laddomada (Torino), Sofia Marsella (Campobasso), Francesco Spinazzola (Avellino) e Lorenzo Vuolo (Varese).

A maggio, gli 8 finalisti, selezionati da Gian Piero Alloisio, Franco Zanetti, Claudio Buja e Lucrezia Savino tra ben 393 iscritti, hanno seguito i laboratori di scrittura sotto la guida dei tutor Emanuele Dabbono e Simone Cremonini e hanno eseguito i test coordinati da Klaus Bonoldi (A&R Director UMPG Italia).

La novità di questa edizione è il coinvolgimento di giovani interpreti scelti dalle scuole di musica genovesi: Gianluca Bellantone, Martina Cangelosi, Andrea Cosso, Marco Elba, Sonia Franzino, Matilda Marozzo, Sara Muzatsinda, Eros Povigna canteranno otto canzoni scritte dagli otto finalisti.

Il miglior interprete, designato da una giuria di esperti, sarà premiato con una targa da Nuovo IMAIE.

Il vincitore di “Genova per Voi” 2022 riceverà come premio un contratto editoriale con Universal Music Publishing Italia.

SIAE attribuirà una Targa “Alla miglior autrice”.

Tutti i finalisti, indipendentemente dall’età, beneficeranno dell’iscrizione gratuita per un anno a SIAE.

Durante la serata, Sabino Mogavero, consigliere di Nuovo IMAIE, consegnerà una Targa alla Fondazione Giorgio Gaber nella persona del Presidente Paolo Dal Bon per commemorare il grande artista milanese.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Per la proiezione del film “La nuova scuola genovese” si ringraziano Zenit Distribution e le produzioni Gagarin Film e Format.


INFO

Pagina Facebook: Genova per Voi
Profilo Instagram: @genovaxvoi
L’hashtag ufficiale è:  #GenovaperVoi 
Il sito è www.genovapervoi.net

Per contatti : ATID infoatid@gmail.com

Melina Cavallaro
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma, Media Relations per la Città di Genova 
Valerio de Luca –  resp. addetto stampa

Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria: GIOVANNI BATTISTA PIRANESI – 70 incisioni tratte dalla serie “Vedute di Roma”

Giovanni Battista Piranesi, Veduta dell’Isola Tiberina,
Acquaforte su rame con interventi a bulino,
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1662

PERUGIA
ALLA GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA

DAL 30 SETTEMBRE 2022 ALL’8 GENNAIO 2023

GIOVANNI BATTISTA PIRANESI
nelle collezioni della Galleria Nazionale dell’Umbria

L’esposizione presenta 70 incisioni tratte dalla serie delle Vedute di Roma appartenenti al museo perugino.

Completa la rassegna il film d’animazione 3D Piranesi, Carceri d’Invenzione 300 anni realizzato da Grégoire Dupond con la musica di Teho Teardo.

a cura di Carla Scagliosi

Dal 30 settembre 2022 all’8 gennaio 2023, la Galleria Nazionale dell’Umbria ospita la mostra GIOVANNI BATTISTA PIRANESI nelle collezioni della Galleria Nazionale dell’Umbria.

L’esposizione, curata da Carla Scagliosi, responsabile delle collezioni moderne e contemporanee della Galleria, celebra il genio visionario del grande architetto, incisore e teorico veneziano, attraverso una selezione di 70 incisioni all’acquaforte dedicate alle bellezze antiche e moderne di Roma e dei suoi dintorni tratte dai due volumi delle Vedute di Roma, scelte tra le più rappresentative del suo percorso di ricerca e della sua evoluzione stilistica, formale e tecnica.

Nessuna altra opera come le Vedute di Roma, infatti, accompagna Piranesi durante tutta la sua vita e copre simbolicamente ogni aspetto della sua produzione, rimarcando le sue straordinarie capacità inventive, tecniche, prospettiche, nonché il vastissimo immaginario che sottende alle sue “ossessioni” archeologiche e antiquarie, ma anche visionarie e fantastiche.

Si riescono così ad apprezzare le caratteristiche pittoriche delle vedute, con l’ampia tavolozza di neri e grigi che dimostra la perfetta padronanza della tecnica dell’acquaforte, nonché a cogliere il sempre più evidente interesse di Piranesi per l’antico e per la ricerca antiquaria, divenuto oggetto via via sempre più preponderante delle tavole, tanto da spingere l’artista fino a Villa Adriana, alla quale avrebbe voluto dedicare un’intera opera rimasta soltanto un desiderio.

Le Vedute forgeranno e tramanderanno per secoli l’aspetto di una Roma filtrata attraverso il genio dell’autore e ne diffonderanno la fama in tutta Europa. La città, còlta nel suo malinconico declino e nell’abbacinante convivenza di presente e passato, con i ciclopici monumenti antichi e le grandiose, magniloquenti, architetture moderne, popolata da piccolissime, frenetiche e anonime presenze, condensa tutte le caratteristiche che contraddistinguono le grandi capitali moderne, attraverso la visione anticipatrice di un artista che rivendica il ruolo fondamentale della “licenza” e dell’immaginazione per la creazione di un’arte che rispecchi la propria epoca.

Il percorso espositivo si completa con la videoinstallazione che propone il film d’animazione 3D Piranesi, Carceri d’Invenzione 300 anni realizzato dall’artista e designer Grégoire Dupond con la musica del compositore, musicista e sound designer Teho Teardo (www.youtube.com/watch?v=guLBWupgh-Q), commissionato dalla GNU e presentato nell’ottobre 2020 in occasione del terzo centenario della nascita dell’artista.

Il film, dedicato a uno dei capolavori più emblematici dell’intera produzione piranesiana, le Carceri d’Invenzione, permette di esplorare attraverso le nuove tecnologie gli spazi creati dalla “mente nera di Piranesi”, percorrendoli e accedendovi con lo sguardo per il tramite di aperture e finestre, amplificando così le sensazioni di smarrimento e claustrofobia generate dalla visione di questo labirintico susseguirsi di scale, altezze, torri, ponti, elementi sospesi.

Per l’occasione, sarà pubblicato il settimo volume della collana “Quaderni della Galleria Nazionale dell’Umbria”, edito da Aguaplano Libri, dedicato alla raccolta perugina di incisioni piranesiane di cui è stata realizzata anche un’edizione limitata, alla quale è abbinato il disco in vinile 7 pollici The Ghost of Piranesi, con le musiche originali composte da Teho Teardo per il film d’animazione Piranesi, Carceri d’Invenzione 300 anni.

Programmata per il 2020 e poi rimandata a causa dell’emergenza pandemica, la mostra dedicata a Giovanni Battista Piranesi in occasione del terzo centenario della sua nascita (1720-2020) segna un’importante tappa del Progetto Piranesi avviato negli ultimi anni dalla Galleria Nazionale dell’Umbria.

Nel biennio 2018-2020, il museo perugino ha promosso un’importante campagna di restauro delle opere su carta delle sue collezioni, tra le quali le circa 140 incisioni raccolte nei due volumidelle celebri Vedute di Roma disegnate ed incise da Giambattista Piranesi architetto veneziano, per le finalità della conoscenza, della conservazione e della valorizzazione del patrimonio museale e delle opere custodite nei depositi.

Il delicato restauro ha restituito la perfetta leggibilità delle incisioni e dato avvio alla loro digitalizzazione e immissione nel vasto archivio digitale della Galleria Nazionale dell’Umbria, nonché al progetto di studio e di ricerca sulle opere di Piranesi conservate in Galleria, che comprendono anche il volume Antichità d’Albano e di Castel Gandolfo descritte ed incise da Giovambattista Piranesi, le cui tavole saranno oggetto di una prossima campagna d’interventi conservativi.


INFO

GIOVANNI BATTISTA PIRANESI nelle collezioni della Galleria Nazionale dell’Umbria
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria – Palazzo dei Priori (Corso Vannucci, 19)
30 settembre 2022 – 8 gennaio 2023

A cura di Carla Scagliosi

Informazioni:
T +39 0755 86 68 436
E gan-umb@cultura.gov.it;

Orari:
Da aprile a ottobre
Lunedì 12.00 – 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30)
Martedì – domenica 8.30 – 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30)
Da novembre a marzo
Lunedì chiuso
Martedì – domenica: 8.30 – 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30)
Chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio

Sito internet: www.gallerianazionaledellumbria.it

Ufficio Promozione e Comunicazione
Ilaria Batassa |  ilaria.batassa@cultura.gov.it
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Spreaker: Galleria Nazionale Umbria

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche | Anna Defrancesco | tel. +39 02 36755700
anna.defrancesco@clp1968.it | www.clp1968.it

Pisa: Presentazioni di libri nell’ambito del Pisa Book Festival al Museo della Grafica

Nell’ambito del Pisa Book Festival il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa), in collaborazione con Pacini Editore, è lieto di invitarvi alle presentazioni dei volumi:

QCR 3/2022 Attualità della Costituzione. La lezione di Paolo Barile

a cura di Mario Perini, Andrea Pisaneschi

giovedì  29 settembre ore 15:30

e

Al crocevia della storia. Riflessioni su 50 anni di politica estera di Mosca

di Anatolij Adamišin

venerdì 30 settembre ore 15:30

Eventi gratuiti – Ingresso libero

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it.
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Mestre (Ve), Centro Culturale Candiani: Alla scoperta di Kandinskij e delle avanguardie

Immagine coordinata

KANDINSKY E LE AVANGUARDIE
PUNTO, LINEA E SUPERFICIE

Mestre (Ve), Centro Culturale Candiani

30 settembre 2022 – 21 febbraio 2023

Non sono molti i musei pubblici italiani a poter contare su opere di grandi interpreti del ‘900 internazionale. Soprattutto se ci si riferisce ad un livello qualitativo e storico davvero assoluto. Cà Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, gioiello della Fondazione Musei Civici Veneziani, può invece contare su tali e tanti capolavori da poter organizzare, senza la necessità di ricorrere ad alcun prestito esterno, una mostra dello spessore quale è : “Kandinsky e le avanguardie. Punto, linea e superfice“, che si potrà ammirare dal 30 settembre al 21 febbraio al Centro Culturale Candiani di Mestre.

In mostra una raffinata selezione di capolavori del Novecento internazionale e italiano, pervenuti all’istituzione veneziana per volontà di grandi collezionisti – da Paul Prast a Giuseppe e Giovanna Panza di Biumo – o attraverso  acquisizioni da artisti-collezionisti come Emanuel Föhn o derivati da lasciti, come quelli di Lidia de Lisi Usigli, oppure acquisiti dal Comune di Venezia in occasioni di Biennali o ancora destinati a Cà Pesaro dal Ministero della Cultura, da altre istituzioni o da aziende come Esso Standard Italia.

«Il valore aggiunto dell’iniziativa- commenta il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – risiede non sono solo nei numerosi capolavori che costellano le sale espositive del Centro Culturale Candiani ma anche nel fatto che questa mostra e tutta concepita e realizzata con opere delle raccolte di Ca’ Pesaro. È questa un’ulteriore testimonianza della vitalità delle collezioni nel nostro tempo presente e anche una conferma della qualità delle acquisizioni fatte dal Comune di Venezia nei decenni passati».

«Al Candiani – anticipa Elisabetta Barisoni , che di Cà Pesaro è la Responsabile- presentiamo un nucleo di ben nove opere di Kandinsky, tra le quali “Zig zag bianchi” del 1922, acquisito alla Biennale del 1950, e “Tre triangoli” del 1938, lascito di Lidia de Lisi Usigli, insieme ad un’emozionante sequenza di “Piccoli mondi” del 1922, donazione di Paul Prast. Si tratta di una raccolta di opere grafiche che il maestro russo realizza nel 1922, quando insegna presso l’importante officina creativa rappresentata dalla scuola del Bauhaus. Le tecniche sono diverse, ciascuna scelta da Kandinsky per il suo carattere unico: la litografia combina segni e colori per produrre un’immagine che si avvicina il più possibile a un dipinto, la xilografia è invece caratterizzata dall’interazione di primo piano e sfondo, mentre la puntasecca permette precisione di segno e studio delle linee. I “piccoli mondi” diventano per Kandinsky microcosmi autonomi, quasi delle piccole galassie in dialogo le une con le altre».

Paul Klee: Con il serpente, 1924, disegno a inchiostro di china, acquerello e pastelli, cm 23,1 x 28, 1 (mm 231 x 281). Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, acquisto presso il pittore Emanuel Föhn, 1954

In abbinata con Kandinsky, Paul Klee, anch’egli rappresentato da un nucleo di sette opere. Si va da “Idillio di villaggio” a “Mangia dalla mano”, rispettivamente del 1913 e del 1920, a “Con il serpente”, straordinaria opera del 1924, al “Paesaggio con rocce ed abeti” del 1929 e “Tre soggetti polifonici” del 1932. Completa la sezione un lavoro su carta di Lyonel Feininger, “Il molo sul Rega” del 1927. Si tratta di opere uniche nel panorama museale italiano, che testimoniano la ricchezza e la varietà delle collezioni civiche veneziane. Attraverso i capolavori esposti si esprime pienamente la grande rivoluzione del gruppo artistico Der Blaue Reiter, Il Cavaliere Azzurro, che oltre a Kandinsky ha avuto Klee e lo stesso Feininger tra i protagonisti. Questi autori passano poi nella scuola del Bauhaus, luogo dove si sviluppano le ricerche delle avanguardie e dove queste sono tradotte alle nuove generazioni che si stavano formando in Europa tra gli anni Venti e il 1933, data di chiusura della scuola tedesca ad opera del potere nazista.  La successiva, non meno spettacolare, sezione su “Le avanguardie tra astrazione e Surrealismo” allinea opere di Enrico Prampolini, Luigi Veronesi, Joan Miró, Antoni Tàpies, Yves Tanguy, Victor Brauner e Jean Arp. Ancora una volta Kandinsky è in relazione con numerose correnti artistiche non figurative che nascono durante gli anni Venti, nel momento in cui Parigi è crocevia di gruppi che ripensano la creazione a partire dall’astrazione.

Tra gli italiani è presente il futurista Enrico Prampolini, che alle forme geometriche affianca nuovi motivi, organismi embrionali e cromie che ricreano liriche assonanze musicali. Prampolini, di cui Ca’ Pesaro conserva un dipinto della serie di “Analogie cosmiche” (1931), rappresenta anche il legame più significativo tra la linea dell’arte astratta e l’arte non figurativa informale del secondo dopoguerra. Anche Luigi Veronesi è a Parigi nello stesso periodo e nel 1934 aderisce ad AsbtractionCréation, gruppo di cui faranno parte, oltre a Prampolini, Ben Nicholson e Jean Arp, rappresentati in mostra con due opere eccezionali che costituiscono, ancora una volta, presenze uniche nel panorama dei Musei italiani. “Astrazione del secondo dopoguerra” è il tema della terza sezione della mostra, che apre con Nicholson e si sviluppa poi ad abbracciare movimenti artistici lontani nel tempo e nello spazio, con uno sguardo trasversale e parallelo nel secondo dopoguerra. Le forme espressive dell’Informale e dell’Espressionismo astratto intendono l’atto artistico come azione individuale, singolare, diretta, che superi qualunque mediazione, codificazione preventiva, formalizzazione del linguaggio. Il punto di partenza è vicino alle riflessioni del Maestro russo e l’arte viene vissuta come un processo esistenziale oltre che creativo, come espressione più libera possibile di passioni, tensioni, sensazioni, trasformate in segno, gesto, colore, materia. Da Afro e Santomaso a Emilio Vedova, da Mario Deluigi a Tancredi, da Karel Appel a Mark Tobey, le forme dell’astrazione nella seconda parte del ‘900 si collocano tra informale, suggestione lirica e carica gestuale. Non manca uno sguardo alla scultura, tecnica espressiva di cui Ca’ Pesaro conserva esempi importantissimi, e qui troviamo ancora il dialogo tra astrazione e biomorfismo: negli archetipi, vicini a Paul Klee, di Mirko Basaldella, nelle concrezioni plastiche, tra pieni e vuoti, del maestro spagnolo Eduardo Chillida e, in ambito spazialista, nella lezione di Arp ripresa dalle costruzioni di Bruno De Toffoli o nelle intime e sofferte “Luci nel bosco” di Luciano Minguzzi.

La linea dell’astrazione rimane e diventa radicale, quasi ascetica, nelle epoche successive, quando prendono vita i movimenti dalle concezioni minimali, ben espresse nel lavoro di Richard Nonas e di Julia Mangold. Queste prove plastiche, pur lontane nel tempo e nello spazio, instaurano un dialogo vivace con i capolavori delle avanguardie di inizio secolo e testimoniano la vitalità della lezione di Kandinsky e il suo credo nel potere della produzione artistica, come scriveva nel 1926 nel volume “Punto, linea, superficie”: «L’arte supera i limiti in cui la sua epoca vorrebbe costringerla e annuncia il contenuto del futuro».

«Kandinsky e le avanguardie – commenta  Mariacristina Gribaudi, Presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia – conferma la nostra volontà di dare il via ad una nuova fase della collaborazione con il Centro Culturale Candiani, forti delle importanti iniziative che ci hanno visti protagonisti a Mestre fin dal 2016. Si tratta inoltre di una grandissima opportunità di vedere con occhi nuovi un nucleo importante delle raccolte di Ca’ Pesaro e mi auguro che queste iniziative, concretizzate in un’azione diffusa sul territorio, possano dare buoni frutti per la crescita delle nostre comunità e per il ritorno dei visitatori nazionali e internazionali nel nostro Paese».


INFO

Fondazione Musei Civici di Venezia
press@fmcvenezia.it 
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa

In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo 
roberta@studioesseci.net
simone@studioesseci.net