Treviso, Museo Luigi Bailo: Ultimi giorni per Martini. In arrivo Ravenna e Selvatico

Arturo Martini: Ofelia

ARTURO MARTINI. I capolavori

Treviso, Museo Luigi Bailo
1 aprile – 24 settembre 2023

Verso una chiusura di successo per Arturo Martini

Prossimi appuntamenti con
Iuti Ravenna e Lino Selvatico

Treviso. Al Bailo già ci si appresta a brindare al successo della grande mostra su Arturo Martini che chiuderà i battenti il 24 settembre.
In questi ultimi giorni di apertura sono attesi i molti ritardatari che, nell’estate, hanno procrastinato la visita. Adesso o mai più.
Certo sarà difficile raggiungere, o meglio ancora superare, il record di visitatori detenuto dal colossale omaggio ad Antonio Canova, mostra che aveva calamitato al Bailo più di 50 mila persone. La notorietà del possagnese è certamente più universale di quella di Arturo Martini e in quel caso, ad alimentare l’interesse furono anche le Celebrazioni che in Italia e nel mondo venivano promosse per il Centenario della morte dello scultore.

Ma in questo confronto tra giganti, va riconosciuto che Martini se l’è cavata alla grande: se non toccherà quota 50 mila certo si avvicinerà molto a quel record, a conferma di quanto il Nuovo Bailo si stia accreditando a livello nazionale come sede di proposte espositive di altissimo livello. “Un risultato raggiunto   non dal solo Museo ma dall’intera Città, che ha creduto in questa formula e da chi, come Generali Valore Cultura, Camera di Commercio e il Consorzio di tutela del Prosecco doc, hanno scelto di darci una concreta mano nell’impresa”, afferma il sindaco Mario Conte.   

 “Il bilancio della mostra di Martini, oltre al successo di pubblico e a quello, molto convinto, della critica nazionale, è arricchito dal dono al museo trevigiano di un’opera fondamentale dell’artista: il grande gesso de “La sposa felice”, che i suoi fortunati donatori – la famiglia veneziana Gallo Fantoni – hanno voluto riservare al nostro Museo. L’opera andrà così ad arricchire ulteriormente la nostra collezione martiniana, già oggi, e di gran lunga, la più rilevante in Italia” chiosa il direttore Fabrizio Malachin.

Mentre si stanno godendo gli ultimi bagliori di questa bellissima esperienza, il Sindaco Mario Conte e il direttore di Civici Musei Fabrizio Malachin stanno già pianificando le inaugurazioni di due prossimi appuntamenti d’arte al Bailo. Il 12 ottobre inaugurerà la retrospettiva dedicata a “Iuti Ravenna (1897 – 1972). Da Annone a Venezia a Treviso” e il mese successivo quella riservata a “Lino Selvato (1872 – 1924). Il pittore delle Gran Dame”.

Entrambe le esposizioni fanno parte del ciclo voluto dai Civici Musei per approfondire la conoscenza degli artisti trevigiani del Novecento attraverso le loro opere conservate, ma solo in parte esposte, nelle raccolte del Bailo.

La retrospettiva del Bailo dedicata a Iuti Ravenna (13 ottobre 2023 – 4 febbraio 2024) viene promossa nel cinquantenario dalla sua scomparsa. Sottolineerà la sua attività di artista eccellente ma anche di attento critico d’arte. La sua pittura viene avvicinata al cosiddetto post impressionismo veneto che accumunò una generazione di giovani artisti desiderosi di uscire dagli schemi dell’accademismo imperante per avvicinarsi al nuovo. I suoi paesaggi raccontano i luoghi, le luci, le atmosfere attingendo sapientemente al registro poetico.

Lino Selvatico (1872 – 1924), veneziano di origine e trevigiano di adozione, è stato definito l’Annigoni del primo Novecento. Specializzato nel ritratto, come Annigoni venne invitato a ritrarre teste coronate, elaborando in modo originale riferimenti come quelli a Boldini, Sargent, Gainsborough, Reynolds, Rommey. 70 dipinti e 200 disegni sono stati donati dalla famiglia al Bailo, che propone questa retrospettiva nel centenario della scomparsa dell’artista.


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