Genova: La quarta edizione del Festival del Tempo mette radici e rinnova la collaborazione con la Genova BeDesign Week

La quarta edizione del Festival del Tempo mette radici a Genova
e rinnova la collaborazione con la Genova BeDesign Week

Festival del Tempo 2023_Cross Love – quarta edizione

Genova BeDesign Week 2023_Scintille di design – quarta edizione

Il Festival del Tempo, giunto alla sua quarta edizione e sempre con la direzione artistica di Roberta Melasecca, rinnova la collaborazione con la Genova Design Week e approda nel capoluogo ligure sposando la tematica del 2023 incentrata sull’energia, Scintille di Design.  

Infatti gli artisti protagonisti del Festival del Tempo 2023 lavoreranno sul tema Cross Love: l’obiettivo è quello di scandagliare il concetto di “amore” come energia interiore e energia dell’anima, la quale spinge da sempre l’uomo a pensare e realizzare progetti arditi assumendo anche una dimensione collettiva e comunitaria nel momento in cui viene condivisa e compartecipata. 

Utilizzando media e modalità differenti per approfondire le tematiche proposte, dal 24 al 28 maggio 2023 è possibile andare alla scoperta dei progetti di Marco Angelini, Anahi Mariotti e Silvia Stucky inoltrandosi nel centro storico di Genova, nel cuore del Distretto del Design. Inoltre, dalla recente partnership con il Festival Spiritualia, svoltosi a Roma nei mesi di febbraio e marzo 2023, sabato 27 maggio la Chiesa di S. Bernardo sarà animata dalle note del progetto musicale Musica, il respiro del tempo con Stefano Sabene musicista e fotografo, Paolo Modugno ingegnere del suono e Giovanni Mirarchi, fisico teorico. 

Marco Angelini presenta, all’interno del Complesso di Santa Maria di Castello, l’installazione Salita verso il cielo: composta da tre piramidi in plexiglass di colore differente che contengono cuori colorati a dimensione naturale in dialogo con celle fotovoltaiche su una superficie specchiante, l’opera vuole far riflettere sul volto dell’amore come forza ed energia dell’anima indagando il rapporto fra il sacro, la vita e l’emozione. Il cuore è organo del nostro corpo, motore della vita e sede dei nostri sentimenti e rappresenta il legame profondo che esiste tra la dimensione dello spirito e quella del corpo. La vita trova nella forma del cuore un simbolo elementare, autenticamente sacro, di ciascun individuo. Le celle fotovoltaiche all’interno delle piramide rappresentano la metafora dell’energia poichè i pannelli fotovoltaici, che sono dispositivi composti da diverse celle, sono in grado di convertire l’energia del sole in elettricità: la Piramide, infatti, simboleggia una scala attraverso cui si sale verso il cielo e i quattro triangoli che partono dal quadrato di base della piramide esprimono le radiazioni solari raffigurate da fasci triangolari di raggi provenienti dal sole. Nella piramide risiedono, dunque, il calore e la luce divina.

Anahi Mariotti propone il sequel del progetto performativo-installativo presentato recentemente durante il Festival Spiritualia a Roma presso la Fondazione Francesca Romana: Magnolia. La Genova di mia madre, progetto vincitore di una menzione speciale durante la terza edizione del Festival del Tempo. Un percorso di 24h dentro le strade di Genova: un holter cardiaco a monitorare il battito, taccuini per imprimere visioni ed emozioni e una macchinetta fotografica istantanea. Il corpo dell’artista esplora la città sotto la guida di una voce intimamente conosciuta: quella della madre che ha vissuto a Genova quando era una bambina. È questa la città che l’artista ha scoperto in 24h, fatta di alberi, case, piazze, persone di una storia lontana nel tempo ma sorprendentemente presente nel ricordo. L’installazione sarà visitabile in Via del Canneto il Lungo. 

Silvia Stucky propone 100 fiori. Il loto cresce nello stagno fangoso, installazione, laboratorio e performance, con base nel Complesso di Santa Maria di Castello. Il fiore di loto cresce nello stagno fangoso, ha grandi foglie cerose (le foglie del loto sono idrofobiche, ovvero non trattengono e non assorbono l’acqua in superficie e hanno la peculiarità di restare sempre pulite, nonostante l’ambiente in cui crescono) sopra il livello dell’acqua e un lungo stelo che porta in alto il fiore immacolato. Nessuna contaminazione con il fango dove affondano le radici. Per questo simboleggia la purezza fisica e mentale che è capace di distacco dalle sofferenze terrene (attaccamento e desideri), simbolo di perfezione spirituale, energia interiore, amore per tutte le cose. Un simbolo sacro che concentra in sé compassione e saggezza, amore come energia dell’anima e amore come passione. I suoi significati simbolici sono molteplici legati al buddismo, al taoismo, alle tradizioni filosofiche di India, Cina, Giappone, Thailandia; in Egitto era anche simbolo di rinascita (i semi, infatti, hanno la capacità di rimanere vitali per secoli). 100 fiori di carta saranno creati: lasciati all’aperto non dureranno a lungo, così come la bellezza di ogni fiore è effimera (impermanenza無常 mujō), ma dureranno anni e anni se conservati con amore. L’artista realizzerà, dunque, i 100 fiori attraverso un laboratorio aperto al pubblico ed essi diventeranno una installazione diffusa nella città. Sono previsti momenti performativi che si concentrano sull’energia necessaria a poter sostenere nel tempo la postura e la concentrazione fisica e mentale per creare 100 fiori; dall’azione performativa concentrata ma aperta e condivisa nasce l’energia che sarà condivisa nella dimensione collettiva con il pubblico. I fiori creati dal pubblico potranno appartenere a chi li ha fatti; potranno diventare un regalo da offrire per amore o amicizia; oppure potranno aggiungersi e far parte dell’installazione diffusa.

Il 27 maggio alle ore 16.00, nella Chiesa di San Bernardo, invece il Festival Spiritualia animerà la design week con il progetto Musica, il respiro del tempo, dialogo tra musica 3D, fotografia e fisica teorica con Stefano Sabene, performer del Traverse consort (Flauti traversi rinascimentali), fotografo, Paolo Modugno, ingegnere del suono e Giovanni Mirarchi, fisico teorico. Un metronomo al centro della chiesa: così inizia il viaggio esperienziale sulle diverse identità del tempo di questo programma. Un musicista e un fisico teorico accompagnano il pubblico in questo viaggio ideale tra Krónos – lo scorrere implacabile del tempo che scandisce la nostra esistenza – e Kairós, il momento giusto, quello nel quale avviene l’evento che decide una fase della nostra vita, o la cambia per sempre. L’installazione sonora esplora il tempo da una prospettiva uditiva: senza il tempo non c’è musica e questa è un’arte performativa che per definizione non può prescindere dal tempo per attuarsi. Ma quale tempo? L’installazione vive di materiali sonori campionati in diversi tempi, eppure tutti presenti nella performance live, che prende vita in una veste 3D. La fisica teorica esplora la natura del tempo nella sua relazione con lo spazio: un approccio che dalle scoperte di Albert Einstein a oggi ha rivelato realtà spesso distanti dalla nostra percezione del fenomeno. Anche la fotografia, che ha nel tempo d’esposizione un’ulteriore manifestazione di questa grandezza, concorre all’indagine condotta attraverso l’installazione sonora, l’arte figurativa e la fisica teorica. Le immagini fotografiche sono state realizzate  su un treno ad alta velocità, con tempi vicini al millesimo di secondo, e si contrappongono a immagini realizzate con tempi lunghissimi d’esposizione, evidenziando l’incidenza del tempo nella creazione dell’immagine. Il dialogo tra le diverse componenti dà così vita a un’esperienza olistica, multisensoriale, che apre a ulteriori sviluppi di questo progetto artistico  “work in progress”.

Inoltre mercoledì 24 maggio alle ore 16.45, presso Palazzo Ferretto, all’interno di un ricco palinsesto di conferenze, si svolgerà la presentazione del Festival del Tempo 2023: “Cross love – energia dell’arte e dell’arte partecipata” alla presenza della curatrice e degli artisti. 



INFO
Festival del Tempo 2023_Cross Love – quarta edizione
Genova BeDesign Week 2023_Scintille di design – quarta edizione
24-28 maggio 2023 dalle 10.00 alle 22.00
Genova – Distretto del Design
 
Progetti del Festival del Tempo di
Marco Angelini, Anahi Mariotti, Silvia Stucky

Progetto musicale Festival Spiritualia
Musica, il respiro del tempo
con Stefano Sabene, Paolo Modugno, Giovanni Mirarchi


A cura di Roberta Melasecca
Con il patrocinio di Cittadellarte Fondazione Pistoletto
Super partner GDW e FdT: ENEL
 
Genova Design Week
Associazione Distretto del Design APS
Via Chiabrera, 33 R – Genova
Tel.: +39 0102367619
segreteria@didegenova.it
https://www.didegenova.it
 
Festival Tempo
Associazione culturale blowart
Direttrice artistica Roberta Melasecca
tel. +39 3494945612
info@festivaldeltempo.it
www.festivaldeltempo.it
 
Ufficio stampa DiDe Distretto del Design
mail: tomaso.torre@libero.itpress.didegenova@libero.it
 
Ufficio Stampa Festival del Tempo
mail: press@festivaldeltempo.it

Biblioteca Regionale di Messina: 3° appuntamento del Maggio dei Libri – “Racconti del Peloro. Fiabe e cunti in riva allo Stretto” di Antonio Cattino 

Per il quarto appuntamento con il “Maggio dei Libri”, inscritto anche nel palinsesto degli eventi del Comune di Messina per gli aderenti al Patto per la Lettura, la Biblioteca Regionale “Giacomo Longo” propone la presentazione in prima assoluta del volume “Racconti del Peloro. Fiabe e cunti in riva allo Stretto” di Antonio Cattino, a cura della Dott.ssa Margherita Campanella e grafica di Josè Russotti, edito dal Museo Mirabile per i tipi del sodalizio culturale “Fogghi Mavvagnoti”, 2023. 

Per il quarto appuntamento con il “Maggio dei Libri”, inscritto anche nel palinsesto degli eventi del Comune di Messina per gli aderenti al Patto per la Lettura, la Biblioteca Regionale “Giacomo Longo” propone la presentazione in prima assoluta del volume “Racconti del Peloro. Fiabe e cunti in riva allo Stretto” di Antonio Cattino, a cura della Dott.ssa Margherita Campanella e grafica di Josè Russotti, edito dal Museo Mirabile per i tipi del sodalizio culturale “Fogghi Mavvagnoti”, 2023. Un viaggio attraverso le tradizioni, i miti e le vicende popolari dello Stretto di Messina per non smarrire, ma trattenere quale valore fondante, l’essenza e la rappresentazione corale di un mondo che più non è.

L’evento, che si preannuncia già avvincente, avrà luogo presso il Salone Eventi d’Istituto, venerdì 26 maggio, alle ore 17.30 e si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione da parte della Direttrice, Dott.ssa Tommasa Siragusa. Seguirà la declamazione di due poesie da parte della curatrice del testo, la Poetessa Margherita Campanella e il pregevole contributo del Prof. Giuseppe Restifo, già Ordinario di Storia Moderna dell’Università degli Studi di Messina, che traccerà uno spaccato di Messina nel 1950, epoca di ambientazione del volume. A seguire, saranno rese letture di brani tratti dal testo interpretate da Margherita Campanella, dall’Attrice Mimma Luciano e dal Grafico e Poeta Josè Russotti, e sarà dato spazio agli astanti per riflessioni e, ci auguriamo, per un coinvolgente dibattito cui ben si prestano le interessanti e affascinanti tematiche del testo. Infatti, dalla raccolta di racconti, cucita sui sogni e sentimenti personali dell’Autore e sulle tematiche socio- politiche della Città, emerge l’animo sensibile del messinese Antonio Cattino per spronarci a momenti di introspezione e interazione, con il Suo caleidoscopio di ricordi che scandagliano leggende e miti dell’universo chimerico degli epici Scilla e Cariddi.

Il momento culturale volgerà, quindi, alla fine con le conclusioni che saranno affidate al Prof. Giuseppe Rando, già Ordinario di Letteratura Italiana Unime e critico letterario, curatore delle notazioni finali del volume.

Il testo che l’Autore dedica a Messina e al Suo Stretto, e al ricordo della madre, esordisce con due poesie tratte dalla silloge “Rime Peloritane”, presentata nel 2021 proprio presso questa Biblioteca. Iniziano, quindi, “I Racconti del Peloro”, un sipario che si apre e si chiude su uno scrigno di preziosa messinesità, nove fiabe e cunti, che “si innestano sul substrato di inesauribile amore per la Città, della quale nel Prologo, il Letterato pone in risalto le più pregiate espressioni artistico-letterarie, senza trascurare il focus sulle “povere esistenze popolari” che hanno demarcato il vivere a Messina, almeno fino al secondo dopoguerra.”, come attesta la Dott.ssa Siragusa nella bella recensione che è parte integrante della pubblicazione, in uno a quella del Glottologo Enrico Caltagirone.

“I Racconti del Peloro” chiudono la carrellata di pagine messinesi con due storie imperniate sulla problematica cocente del bullismo e sul dualismo amore/morte. Le ultime pagine, infine, accolgono una storia realmente accaduta e, purtroppo, passata in sordina, quella del valoroso marinaio messinese Giuseppe Mangano, che morì ventenne il 9 luglio 1940 nella battaglia di Punta Stilo.

Antonio Cattino, versatile poeta e scrittore messinese, scrive in Lingua Italiana, Siciliana e in Dialetto Messinese (a parrata missinisa). I Suoi punti di riferimento sono le poetesse Maria Costa e Iolanda Insana, Giovanni Meli e Salvatore Camilleri. Dell’influenza che proprio la poetessa Costa ha sull’Autore, la Dott.ssa Siragusa afferma:”Come a più riprese ho pubblicamente riconosciuto, Antonio Cattino, in costante continuità ideale con la Cantrice dello Stretto, la fulgida stella Maria Costa, è custode e divulgatore di un patrimonio culturale immateriale d’immensa portata e esprime un profondo impegno etico-sociale.”

Si attendono numerosi partecipanti per un momento piacevole e stimolante grazie alla presentazione di un libro di agevole lettura, intenso e poliedrico, quasi colloquiale che, spinge il lettore a divenire interprete del colorito fraseggio.


Post dell’iniziativa culturale saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’evento in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere ai Relatori durante l’incontro.
Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO:     Ufficio Relazioni con il Pubblico
                       tel.090674564
                       urpbibliome@regione.sicilia.it
                                 (A cura di Ufficio Relazioni con il Pubblico. Maria Rita Morgana)