Giuseppe Restifo: “Capizzi fra Tre e Seicento. In un mondo mediterraneo di tensioni”

Panorama di Capizzi – Fonte Wikipedia

Il Mediterraneo è un mare di montagne. Fra queste montagne mediterranee, non sempre adeguatamente considerate, si trova Capizzi. Di Capizzi e della sua storia si parlerà, nell’Aula Cannizzaro del Rettorato dell’Università, venerdì 5 maggio, alle ore 17.
L’occasione è data dalla presentazione dell’ultimo libro di Giuseppe Restifo: “Capizzi fra Tre e Seicento. In un mondo mediterraneo di tensioni”, pubblicato da Pungitopo editrice di Gioiosa Marea.

L’iniziativa è stata presa dalla Società messinese di storia patria, presieduta dal prof. Salvatore Bottari. Sarà lo stesso professore ordinario di Storia moderna a introdurre e coordinare i lavori, cui prenderanno parte la storica Elina Gugliuzzo (Università Pegaso) e l’antropologo Sergio Todesco (già direttore del Museo etnoantropologico di Mistretta). L’autore e l’editore Lucio Falcone discuteranno infine con i relatori e con il pubblico.

Capizzi non è un borgo fra i tanti; è un paese di montagna nella grande isola di Sicilia, radicato in una storia di lunga durata e di avvincente svolgimento. I tre secoli presi in considerazione, nel passaggio dal medioevo all’età moderna, danno conto del forte spirito di autonomia che contrassegna la comunità capitina e nello stesso tempo della sua capacità di muoversi in co-evoluzione con l’ambiente. Uno degli elementi della sua identità è dato dalla dedizione a San Giacomo, santo a un tempo locale e globale, la cui festa entra a far parte del grande patrimonio immateriale del Mediterraneo.


Nuovosoldo.com – segreteria di redazione
comunicato stampa – 2 maggio 2023

Alfredo Zelli in mostra allo HyunnArt Studio

Figura gialla 2023 cm 100x72x35 smalto acrilico su pet

ALFREDO ZELLI

tutto è nascente

testo in catalogo
Carlo Alberto Bucci

HyunnArt Studio

Inaugurazione: mercoledì 10/05/2023 ore 18.00

10 maggio – 15 giugno 2023

La personale “Tutto è nascente” propone opere del 2023 di Alfredo Zelli: due grandi lavori al centro dello spazio e alcune opere a parete. La mostra prende il titolo dalle due installazioni, create apposta per l’occasione, in cui l’artista prosegue il suo percorso di superamento dei limiti tra seconda e terza dimensione.

HyunnArt Studio presenta una personale di Alfredo Zelli che torna in viale Manzoni 85/87 dopo aver partecipato nel 2002 a due appuntamenti nel primo anno di vita dello spazio espositivo creato da Paolo Di Capua.
Tutto è nascente” propone opere del 2023: due grandi lavori al centro dello spazio e alcune opere a parete. La mostra prende il titolo dalle due installazioni, create apposta per l’occasione, in cui Zelli prosegue il suo percorso di superamento dei limiti tra seconda e terza dimensione. E giunge alla definizione di una pittura a tutto tondo che, come una scultura, chiede allo spettatore di girarle intorno. I fogli trasparenti, sui quali l’artista interviene con il colore, si espandono verso l’esterno partendo a raggiera dall’asse centrale della struttura. È guardando attraverso le superfici traslucide, e al tempo stesso muovendosi in cerchio intorno all’opera, che le forme dipinte sovrapposte acquisiscono dinamicamente la sostanza figurale del corpo umano, secondo una tavolozza brillante e luminosa che ricorda i colori squillanti della tradizione manierista. Nella visione simultanea l’opera così definita è una sorta di meridiana che scandisce la percezione della figura multiforme. E, attraverso il movimento dello sguardo intorno e dentro una pittura fatta di trasparenze, si percepisce il trascorrere del tempo.

Velo rosso 2023 cm 100x72x35 smalto acrilico su pet

“Tutto è nascente” è accompagnata da un testo in catalogo di Carlo Alberto Bucci.Alfredo Zelli (Roma 1957) attualmente è stato invitato ad esporre un lavoro nella mostra “Ipotesi Metaverso” (Palazzo Cipolla, a cura di Gabriele Simongini e Serena Tabacchi) e  ha tenuto la sua ultima personale (“Seconda e terza, una dimensione”) alla fine del 2022 a Blocco 13, sempre a Roma.  Nel 2019 ha partecipato all’idea di atelier aperto di Macro Asilo in via Nizza, dal 2 al 7 aprile, stesso anno in cui ha esposto (a settembre) “Navigante” alla collettiva “Abbi cura” nelle cabine di uno stabilimento balneare di Ostia. Cinque anni prima aveva preso parte alla Biennale di Viterbo, a cura di Giovanna De Feo, al LXV Premio Michetti di Francavilla al Mare e al XLVII Premio Vasto (per la cura, rispettivamente, di Tiziana D’Acchille e di Gabriele Simongini). Nel 2010 a Roma è con Claudio Givani, Maurizio Pierfranceschi e Vincenzo Scolamiero (con i quali spesso ha collaborato ed esposto) in “Quattro passi 2”, a cura di Shara Wasserman, alla Temple Gallery, e tiene una personale, accanto alle foto di Luigi Ghirri, in casa della famiglia Paradiso/Trisorio. Andando a ritroso, si segnala la partecipazione nel 2008 a “Sottosopra”, lungo la spirale della Rampa Prenestina di Roma, ad “Antico e novissimo” (stesso anno ma in palazzo Berardi Mochi Zamperoli a Cagli) e alla mostra “Acquisti e doni nei musei comunali”, allestita nel 2006 ai Capitolini (espone “Senza titolo”, uno smalto del 1999 che fa parte della raccolta cittadina). Nel 2002 partecipa, nello spazio Hyunnart, ad “A occhi aperti I” (a cura di Paolo Di Capua) ed a “Movimento del pensiero” (a cura di Marcello Carriero). Nel 1999 espone in “Trivi” nella galleria di Ugo Ferranti, ultima mostra di una lunga serie tra personali, collettive e presenze alle fiere di Bologna, Parigi, Basilea, Colonia (24 in tutto): la collaborazione era iniziata nel 1986 quando Zelli esordì, nello spazio del gallerista romano, insieme con Andrea Fogli e Claudio Givani. Sempre del secolo scorso sono, tra le altre, le personali nel 1995 al Mlac della Sapienza (per la cura di Augusto Pieroni), alla galleria Albert Baronian di Bruxelles (1987) e, l’anno prima, da Yvon Lambert a Parigi. Tra le collettive, “Lavori in corso 5” al Macro di Roma (1998); “Anni ‘90”, ai Musei comunali di Rimini (1991); nel 1990 “La otra esclultura”, a cura di Renato Barilli (Barcellona, Madrid, Darmstadt) che nel1988 lo aveva invitato a Rimini per “Ordine e disordine”; del 1988 sono anche “Nuove acquisizioni” della Galleria comunale di Bologna e la mostra milanese “Geometrie dionisiache” a cura di Lea Vergine.


HyunnArt Studio: viale Manzoni 85/87 00185 Roma
orario settimanale: dal martedì al venerdì 16.00/18.30
per appuntamento 3355477120 pdicapua57@gmail.com

Biblioteca Regionale di Messina: 2° appuntamento del Maggio dei Libri – “Spolia Sicula. Spoliazione e reimpiego in Sicilia”. Presentazione del volume di Leonardo Fuduli

Venerdì 5 maggio 2023, alle ore 17.30, avrà luogo presso la Biblioteca Regionale “Giacomo Longo”, il secondo appuntamento delle poliedriche iniziative racchiuse sotto l’intitolazione “Scie librarie: trame, intrecci di vita, connessioni”, organizzate in occasione del “Maggio dei Libri”  e inscritte nel palinsesto “Il Maggio dei libri a Messina 2023”, stilato dal Comune peloritano per gli aderenti al Patto per la Lettura.

Nella spaziosa e elegante Sala Lettura d’Istituto, sarà presentato il prestigioso volume “Spolia Sicula. Spoliazione e reimpiego in Sicilia” dell’Archeologo Leonardo Fuduli, con prefazione di Maria Beatriz Borba Florenzano e presentazione di Patrizio Pensabene, Arbor Sapientiae Editore, Roma 2022.
 
Dopo i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice, Dott.ssa Tommasa Siragusa, seguirà il prezioso contributo del Dott. Francesco Muscolino, Direttore del Museo Archeologico di Cagliari, Archeologo presso il Mic dal 2010 e socio della Pontificia Accademia Romana di Archeologia.

Modererà l’incontro il Prof. Emiliano Arena, Docente di discipline letterarie, latino e greco, presso il Liceo Classico “La Farina” di Messina.

Venerdì 5 maggio 2023, alle ore 17.30, avrà luogo presso la Biblioteca Regionale “Giacomo Longo”, il secondo appuntamento delle poliedriche iniziative racchiuse sotto l’intitolazione “Scie librarie: trame, intrecci di vita, connessioni”, organizzate in occasione del “Maggio dei Libri” e inscritte nel palinsesto “Il Maggio dei libri a Messina 2023”, stilato dal Comune peloritano per gli aderenti al Patto per la Lettura.

Nella spaziosa e elegante Sala Lettura d’Istituto sarà presentato il prestigioso volume “Spolia Sicula. Spoliazione e reimpiego in Sicilia” dell’Archeologo Leonardo Fuduli, con prefazione di Maria Beatriz Borba Florenzano e presentazione di Patrizio Pensabene, Arbor Sapientiae Editore, Roma 2022.

Nel prosieguo del Maggio dei Libri in Biblioteca, il focus è dunque sugli “Spolia”, id est elementi architettonici, sovente anche rilavorati, utilizzati o reimpiegati in costruzioni di epoca successiva alla loro realizzazione secondo una pratica comune a tutto il Mediterraneo antico e perdurante fino ad epoca moderna.

Dopo i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice, Dott.ssa Tommasa Siragusa, il volume sarà presentato a cura del Dott. Francesco Muscolino , Direttore del Museo Archeologico di Cagliari. Modererà l’incontro il Prof. Emiliano Arena, Docente di discipline letterarie, latino e greco, presso il Liceo Classico “La Farina” di Messina.

Il testo consente di addentrarsi in una affascinante tematica e indica a seconda del contesto del riuso, le motivazioni che hanno condotto al riutilizzo, a mezzo selezione di tali elementi di recupero, quali la legittimazione del potere, l’appropriazione di passate ideologie, con connessa risemantizzazione, fattori propagandistici o derivanti dalla carente sussistenza di materiali da costruzione.

Un elemento architettonico reimpiegato, già appartenente a un edificio antico, si carica di nuovo significato, connesso alla memoria e alle identità passate, divenendo un tassello nella costruzione del futuro e evidenziando il ruolo dei materiali nella formazione dei linguaggi architettonici siciliani.

“Il fenomeno del reimpiego degli elementi architettonici antichi in Sicilia, pur manifestandosi con esiti diversi, attraversa tutte le epoche con addensamenti geografici e cronologici fortemente dipendenti dal quadro storico-politico e socio-economico di ciascuna epoca. L’analisi della pratica partendo dal dato materiale posto in diacronia mette in luce una minore incidenza del reimpiego nel corso nell’alto medioevo, per il quale mancano attestazioni, e un numero fortemente elevato di casi nel corso del basso medioevo che coincide con la dominazione normanna. Luoghi fortemente simbolici, in città di primaria importanza sfoggiano spolia, frutto di una ricerca e selezione anche ben al di fuori dell’isola, evidentemente non senza un chiaro intento e cioè quello di saldare la corona alla romanitas e al papato.

Nelle epoche successive, pur decrescendo nelle proporzioni, il reimpiego permane in architetture civili e religiose, soprattutto attraverso la presenza di colonne, fino a confondersi nelle trame non sempre regolari, e talvolta bizzarre, del collezionismo, avente come principale obiettivo l’esibizione dell’antico.” (Spolia Sicula, pag.297- Abstract Scientifico).

L’AUTORE

Leonardo Fuduli nel testo riprende la Sua tesi di dottorato sulla decorazione architettonica della Sicilia nord orientale in età imperiale. Dopo la laurea in lettere classiche nel 2004, il dr. Fuduli ha conseguito la specializzazione a Lecce, nel 2008, in Archeologia classica e medievale e il Dottorato di Ricerca in Scienze Archeologiche e Storiche presso l’Università degli Studi di Messina nel 2012. E’ stato ricercatore post-dottorale presso gli Atenei di Volos e Atene e l’Universidade de São Paulo e tenuto il corso di Storia dell’Architettura romana al Museu de Arqueologia e Etnologia della stessa Università. E’ membro della Missione archeologica italiana a Cipro e del laboratorio di Studi sulla Città antica di São Paulo. E’ Docente titolare di discipline letterarie, latino e greco, presso il Liceo “G. Garibaldi” di Palermo. E’ autore della monografia “Fragmenta Paphia” e di articoli su riviste scientifiche nazionali e estere.

IL RELATORE

Francesco Muscolino, dopo la laurea in lettere classiche presso l’Ateneo di Catania, si è specializzato in Archeologia e ha svolto Dottorato in Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana. E’ Archeologo presso il Mic dal 2010 e ha svolto servizio presso la Soprintendenza per i beni archeologici lombardi, il Polo Museale della Campania e il Parco Archeologico di Pompei. Ha diretto altresì l’Area Archeologica di Palazzo Pignano (CR), l’Area Archeologica e l’Antiquarium di Castelseprio e l’Ufficio Scavi di Stabia. Dal 2020 dirige il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, dotato di autonomia speciale. E’ Autore di contributi su riviste scientifiche, Atti di conferenze e miscellanee, in particolare

su ceramica, epigrafia e topografia, e di monografie. E’ socio della Pontificia Accademia Romana di Archeologia.


Post dell’iniziativa culturale saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’evento in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere ai Relatori durante l’incontro.
Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO:     Ufficio Relazioni con il Pubblico
                       tel.090674564
                       urpbibliome@regione.sicilia.it
                                 (A cura di Ufficio Relazioni con il Pubblico. Maria Rita Morgana)