Roma, Spazio all’Arte di Capitolium Art: Lo sguardo di Eleonora Coloretti sul restauro

Un momento della presentazione – Da sinistra: Willy Zuco responsabile di Spazio all’Arte, Graziano Campisano editore, Carlo Giantomassi restauratore di fama internazionale, Eleonora Coloretti l’autrice del libro

Lo sguardo di Eleonora Coloretti sul restauro

“Guardare il restauro”, il libro edito da Campisano Editore, presentato a Roma
a Spazio all’Arte di Capitolium Art

di Diana Daneluz

Presentato a Roma
il 14 settembre 2023
il libro “Guardare il restauro”
di Eleonora Coloretti

Spazio all’Arte – Capitolium Art
Via delle Mantellate 14b

  • Collana Storia dell’arte
  • Anno 2023
  • Pagine 84, con oltre 30 illustrazioni a colori e in b/n
  • Formato 21 x 27 cm, brossura
  • ISBN978-12-80956-10-1

Le presentazioni, quelle belle 

Un evento partecipato e davvero coinvolgente quello dello scorso 14 settembre a Spazio all’Arte, sede romana della Casa d’aste Capitolium Art in via delle Mantellate 14b a Roma. Una conversazione sul libro “Guardare il restauro” di Eleonora Coloretti,edito da Campisano Editore, cui hanno preso parte, con l’Autrice, Willy Zuco, responsabile di Spazio all’Arte, Carlo Giantomassi, restauratore di fama internazionale e Graziano Giovanni Campisano, fondatore dell’omonima casa editrice. Spazio all’Arte prosegue così, fin dalla sua apertura nella Capitale avvenuta lo scorso novembre, nella sua vocazione all’esplorazione di quanto ruota e cambia attorno all’Arte. Numeroso il pubblico e soprattutto interessato e coinvolto, grazie al filo rosso della passione che ha cucito insieme gli interventi.

Il benvenuto di Willy Zuco agli ospiti

Cos’è il Restauro?

Il restauro “non è una tecnica, è passione e cultura“. Così Willy Zuco in apertura dell’incontro, parole confermate dal passionale intervento di uno dei protagonisti del libro presente all’evento, Carlo Giantomassi, una vita spesa su lavori di restauro, spesso prestigiosi, insieme alla compagna di vita e lavoro, ora scomparsa, Donatella Zari, in Italia e all’estero. E nell’insegnare e formare, certamente all’Istituto Centrale per il Restauro, fin dagli anni ’60, ma anche in corsi pratici di formazione professionale erogati agli operatori locali. Giantomassi ha ricordato ad esempio l’episodio dell’Arizona, dove si lavorava con gli indiani della riserva in una missione distrutta addirittura da Geronimo, che ospitava invece un’arte missionaria intensa. Ma poi anche la Thailandia, la Birmania, il Tibet, con il restauro dei suoi templi, spostandosi a cavallo, o nelle zone di guerra del Kosovo e tra i campi minati dell’Afghanistan, per salvaguardare, mettere in sicurezza le opere. La testimonianza sul “mestiere” del restauratore di Giantomassi ha restituito il senso di una vita avventurosa e di una grande passione come motore del restauro: dare nuova vita alle opere. Per lui e per molti restauratori importanti della sua generazione “il salvataggio delle opere era una vera e propria ossessione”.

Intervento di Carlo Giantomassi
fra Graziano Campisano ed Eleonora Coloretti

La novità del libro

Per l’editore, Graziano Campisano, “il libro va a coprire un tassello che ancora non c’è, e lo fa attraverso le parole di grandi personaggi, fondamentali per la storia del restauro“. Infatti, la prima parte di “Guardare il restauro”, dalla veste grafica gentile nel formato quadrato che ricorda un catalogo d’arte e nella copertina affidata ad un dipinto di Anna Caterina Gilli, pittrice italiana attiva a Torino tra il 1729 e il 1751 – non è certamente un trattato di teoria e tecnica del restauro. Tutt’altro. La novità di questa avventura editoriale è negli inediti contenuti delle interviste che accoglie, realizzate dall’Autrice ai più grandi esponenti del Restauro italiano, alcuni di loro purtroppo scomparsi – Gianluigi Colalucci, Carlo Giantomassi, Donatella Zari, Guido Botticelli, Antonio Forcellino, essi stessi anche divulgatori e insegnanti del “mestiere” di restauratore – dove restituisce un punto di vista intimo sulle loro vite personali così strettamente intrecciate con quelle professionali e nel contempo il loro punto di vista unico sull’opera d’arte o il bene artistico-culturale, quello di chi ha il privilegio di poterlo toccare, studiare, vivere in una parola. Oggetti da riportare in vita, letteralmente, da restituire alla loro bellezza e autenticità, e così tramandare. 

Intervento di Graziano Campisano

La seconda parte del libro, invece, si addentra nel particolare dei grandi interventi di restauro da loro realizzati, dalla Cappella Sistina al celebre dipinto Giuditta e Oloferne di Caravaggio, dalla Madonna del Parto di Piero della Francesca per arrivare alla grande scultura del Mosé. Tra aneddoti, curiosità e scelte tecniche, interventi che confermano il ruolo di ispirazione e leadership che l’Italia può vantare in questo campo.

Intervento di Eleonora Coloretti, a fianco Carlo Giantomassi

Un libro “per tutti”

L’Autrice, Eleonora Coloretti, a sua volta restauratrice qualificata, laureata in conservazione e restauro del patrimonio storico artistico, tra i  restauratori specializzati dell’Opera Primaziale Pisana, ente preposto alla tutela, al restauro e alla valorizzazione di Piazza dei Miracoli a Pisa (patrimonio UNESCO), ha avuto come ha raccontato il privilegio e l’opportunità di lavorare sotto la direzione tecnica di Gianni Caponi, Carlo Giantomassi, Donatella Zari, Gianluigi Colalucci, con la supervisione scientifica di Antonio Paolucci.  Come ha detto Eleonora Coloretti, “grazie a questa mia esperienza lavorativa, grazie alla loro bravura, passione, pazienza e voglia di insegnare, ho avuto la possibilità di crescere, di amare questo lavoro e di imparare ad essere, soprattu8tto nell’animo, un Restauratore“. Le parole di molti di loro risuonano tuttora, ha detto, nella sua testa quando si mette all’opera. E così le piaceva l’idea di fissare sulla carta alcuni capisaldi del mestiere attraverso il racconto di questi grandi restauratori, anche a beneficio dei futuri restauratori, i giovani. Presenti fortunatamente all’incontro molte studentesse dell’Istituto Centrale per il Restauro di Roma e a loro si sono rivolti con particolare enfasi l’Autrice e lo stesso Giantomassi, ricordando che il restauro è, soprattutto, una vocazione. Si sceglie questa strada perché si sente di doverla percorrere, una scelta di vita che impone sacrifici e responsabilità, come quella di prendere da soli decisioni e scelte spesso irrevocabili su opere e beni unici. Rischi da assumersi, a fronte però di un mestiere che lascia sempre qualcosa dentro e dal di dentro cambia chi lo esercita. E nello stesso tempo una disciplina sottovalutata, che nel nostro Paese incontra diversi ostacoli burocratici e di consolidate e negative prassi, cui pure nel libro si accenna, ma che era, è e resterà di fondamentale importanza perché grazie ad essa “il nostro passato vive e la nostra identità culturale si afferma “.

Carlo Giantomassi e le studentesse dell’Istituto Centrale per il Restauro

E “Guardare il restauro” è un libro per tutti, perché tutti siamo sensibili al Bello, se solo ci viene insegnato a “guardarlo”. Questo libro, le testimonianze che raccoglie, le descrizioni che riporta, seppure a tratti ci trascinano in un mondo di tecniche e puliture e strumenti a noi misconosciuti, lo fanno.

E. Coloretti, W. Zuco, G. Rusconi

Da Diana Daneluz dianadaneluz410@gmail.com

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