Roma, Von Buren Contemporary: Juxtaposition – Doppia personale di Marco Stefanucci e Luca Zarattini

Marco Stefanucci Oxymoron #2, 2021,
mixed media on wood 26 x 18 cm
Luca Zarattini, Forme dal profondo del mare #4, 2023,
tecnica mista su tela 40 x 31,5 cm
Von Buren Contemporary presenta
 
JUXTAPOSITION
 
Con le opere di
Marco Stefanucci
Luca Zarattini
 
Vernissage
sabato 24 e domenica 25 febbraio 2024
dalle 17:00 alle 21:00

Testo critico: Marta Spanò
Curatrice e organizzazione: Michele von Büren

la mostra resterà aperta fino al 14 marzo 2024
orari: 11:00-13:30 e 16:00-19:30; domenica e lunedì su appuntamento
 
Von Buren Contemporary
Via Giulia 13, 00186 Roma

Von Buren Contemporary è lieta di presentare Juxtaposition, la mostra bi-personale di Marco Stefanucci e Luca Zarattini.
Juxtaposition mette in scena due mondi contrastanti: le tavole monocromatiche di Stefanucci, fatte di ombre e sogni, e le tele quasi astratte di Zarattini, audaci e colorate.

A prima vista, la mostra sembra concentrarsi su due visioni in collisione ma, a un esame più attento, la giustapposizione rivela somiglianze inaspettate derivanti da un approccio sperimentale, riflessivo e poetico condiviso.

Marco Stefanucci, Oxymoron #7 , 2023,
mixed media on wood 23 x 20 cm

I dipinti su tavola di Stefanucci sembrano parlarci dal passato: missive silenziose e fugaci in cui scene, volti e paesaggi perduti nel tempo riaffiorano nella nebbia, come ricordi lontani ma ancora familiari. Invece le opere su tela di Zarattini, con le loro ricche combinazioni cromatiche, appaiono come manifestazioni luminose ed energiche di una mente caleidoscopica. Innumerevoli turbinii si fondono e si dissipano, facendo affidamento sull’associazione della forma per suggerire il significato piuttosto che impiegare motivi riconoscibili.

Luca Zarattini, Onde anomale, 2021,
tecnica mista su tela 175×150 cm

Il punto in cui questi due artisti si sovrappongono è anche nel loro impegno caratterizzato da un’ampia varietà di tecniche e materiali. L’uso di acidi e solventi che corrodono la pittura sono elementi che caratterizzano da sempre la produzione di Stefanucci, mentre la raffinata ricerca di Zarattini ha portato ad un’originale e complessa tecnica di stratificazione che utilizza per i suoi dipinti a collage.

Entrambi gli artisti sono inoltre saldamente ancorati al passato: Stefanucci ha studiato a fondo le tecniche degli antichi maestri e i riferimenti alla loro opera e alla storia dell’arte sono i pilastri del suo lavoro. Zarattini nel frattempo attinge al nostro riconoscimento inconscio di forme e immagini archetipiche, creando un dialogo intrigante tra passato e presente.

Marco Stefanucci è nato nel 1970 a Roma, dove si è diplomato in Grafica e Laureato in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università La Sapienza. Ha esposto in Italia, Francia, Belgio, Germania, Inghilterra e Lussemburgo.

Luca Zarattini è nato a Codigoro (Ferrara) nel 1984 e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Zarattini ha tenuto esposizioni importanti che lo hanno portato all’attenzione della critica e alla partecipazione a note rassegne nazionali, con l’aggiudicazione di prestigiosi premi (Premio Niccolini 2016, Basilio Cascella 2011, Zingarelli 2010, e del Concorso 150° dell’Unità indetto dalla Prefettura di Ferrara e dall’Istituto di Storia Contemporanea).


Ufficio stampa

Alessandra Lenzi
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