Roma, Museo Nazionale Romano: Il programma degli interventi per il restauro delle quattro sedi

Museo Nazionale Romano: il programma degli interventi per il restauro delle quattro sedi


Il Museo Nazionale Romano si prepara a divenire uno dei principali cantieri culturali della Capitale

Il progetto “Urbs, dalla città alla campagna romana“, finanziato dal Programma Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR, permetterà la realizzazione nei prossimi anni di un articolato programma di lavori nelle quattro sedi del MNR per completare il restauro degli edifici storici di sua competenza, rispondere alle emergenze legate all’invecchiamento degli impianti e aprire nuovi monumentali spazi espositivi.
Il risultato sarà l’ampliamento e la riorganizzazione del percorso museale in tutte e quattro le sedi, con la restituzione al pubblico di molte opere finora invisibili. Si racconterà la storia di Roma, dalle origini all’epoca contemporanea, anche attraverso i risultati più recenti dell’archeologia, privilegiando una visione innovativa, che renda il percorso accessibile a tutti i tipi di pubblico.

Il Museo Nazionale Romano, insieme al Parco Archeologico dell’Appia Antica, è tra i 14 «grandi attrattori culturali» scelti dal MiC aventi ad oggetto interventi strategici per il rilancio della cultura e del turismo in Italia. Il Museo ha ottenuto uno stanziamento di 71 milioni di euro, che si aggiunge ad altri finanziamenti pregressi, per un totale di circa 100 milioni complessivi. Il programma interessa le quattro sedi delle Terme di Diocleziano, di Palazzo Massimo, di Palazzo Altemps e della Crypta Balbi, tutte al centro di un progetto di restauro e riallestimento che, conformemente al cronoprogramma del PNRR, durerà quattro anni.

Durante il completamento dei lavori, che comporterà parziali chiusure nelle quattro sedi del Museo, si alterneranno presentazioni tematiche temporanee per mostrare opere poco note o mai viste, pezzi finora relegati nei depositi e manufatti restaurati recentemente.

Terme di Diocleziano

Rifacimento dell’impiantistica, verifiche statiche e controlli antisismici sono necessari per il ripristino e l’apertura al pubblico delle sette Grandi Aule attorno alla basilica di Santa Maria degli Angeli. Gli ambienti maestosi, che ospitarono nel 1911 la grande mostra archeologica per il cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, amplieranno la superficie espositiva del Museo, permettendo la presentazione permanente e ciclica di opere e di contesti molto importanti, ma da decenni nascosti al pubblico.
Inoltre, grazie a un accordo stipulato con la Soprintendenza Speciale di Roma e il Parco Archeologico dell’Appia Antica, saranno restituiti al percorso museale i piani superiori delle quattro ali del Chiostro di Michelangelo, in tutto quasi 400 m di lunghezza di portico (circa 100 m per lato), e quelle del chiostro piccolo della Certosa, 160 m di estensione (40 m per lato). Spazi importanti, quelli della Certosa di S. Maria degli Angeli, che, per il nuovo allestimento del Museo, accoglieranno la storia della città nel contesto del Latium Vetus (Lazio antico), dalle origini fino all’epoca di Diocleziano. Al primo piano del Chiostro di Michelangelo, saranno esposti i contesti che raccontano la storia più antica della città, dalle origini fino alla fine della repubblica, cioè dal X al I secolo a.C. Dalle necropoli protostoriche, già presentate, di Roma e dell’Osteria dell’Osa a Gabi, si continuerà con quelle, orientalizzanti, di Castel di Decima, Laurentina e Ficana (VII sec. a.C.). Grazie a un finanziamento della Confederazione Elvetica, è in corso il restauro di una grande tomba principesca della necropoli della Laurentina, la n. 93, mentre con un contributo della Fondazione Droghetti si lavora al recupero della ricca tomba femminile 359 di Castel di Decima. Nella terza ala saranno presentati i centri del Lazio arcaico come Crustumerium, Fidene, Gabi e Lanuvio, con la famosa Tomba del Guerriero, mentre nella quarta ala verrà raccontata la trasformazione di Roma e dei centri del Lazio antico dall’epoca medio-repubblicana (IV sec. a.C.) fino al II-I secolo a.C., con santuari ed ex voto provenienti dal Tevere e da centri come Ariccia. Nelle gallerie al primo piano del Chiostro piccolo della Certosa, sarà presentata la città imperiale: a partire dai recenti ritrovamenti della Soprintendenza Speciale di Roma, sì racconterà la “città dei vivi” dall’epoca di Augusto fino a quella di Diocleziano. Una sezione a parte è riservata alla “città dei morti”, con la documentazione funeraria. Verranno esposte in un unico racconto iscrizioni funerarie, sarcofagi, rilievi, urne, ritratti e corredi funerari databili tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C. Il percorso sulle necropoli continuerà nei giardini, con moltissimi reperti, e nella forica, cioè nella latrina termale antica. Ci sarà anche una sezione dedicata alla storia del complesso delle Terme di Diocleziano e alla sua trasformazione in Certosa nel Cinquecento; infine un’ultima sezione, ricavata all’interno delle Grandi Aule, offrirà un’introduzione breve e spettacolare alla storia di Roma per chi, arrivando alla stazione Termini, avrà solo un tempo limitato da dedicare alla visita.

Palazzo Massimo

A Palazzo Massimo il progetto principale è quello di coprire il cortile interno in modo da ampliare il percorso di visita esponendo le tante opere oggi conservate nei magazzini e fornendo la possibilità di creare un ambiente immersivo dove evocare l’Impero romano attraverso la ricostituzione di un luogo iconico, come un santuario. Il tema del percorso sarà quello di Roma come centro dell’Impero, dall’epoca di Augusto fino a quella di Massenzio (dal I all’inizio del IV sec.): la vita e la successione degli imperatori; la complessità della religione e la diversità dei culti; le conquiste e i loro effetti sull’economia e sulla rappresentazione romana del mondo; il lusso privato, l’otium, la cultura e la vita nelle residenze aristocratiche. Al piano terra verranno esposti i documenti più significativi per la storia dell’Impero, dai Fasti e i Ludi secolari alle celebri insegne del potere di Massenzio. Il primo piano sarà dedicato all’Impero, alle sue conquiste, alle tante religioni che vi erano praticate e rappresentate, dall’Egitto all’Oriente. In sintesi la grandezza di Roma. Qui troveranno posto materiali esotici provenienti da Asia e Africa, con un allestimento multisensoriale. Il secondo piano resta dedicato all’otium, con le grandi ville suburbane come quella di Livia e della Farnesina, animate da splendide pitture, ma anche da una ricca e raffinata vita intellettuale, con la letteratura greca e latina. Sarà inoltre riaperto il Medagliere, il più grande e antico che si conservi, chiuso per l’emergenza Covid, e sarà ampliato il numero di monete esposte, che saranno inserite in tutti i percorsi tematici del Museo Nazionale Romano per creare una sorta di medagliere diffuso nelle quattro sedi.

Palazzo Altemps

Palazzo Altemps rimarrà il luogo del collezionismo, incentrato sulla collezione Boncompagni Ludovisi, che farà da filo conduttore alla visita. Ma il nuovo percorso, più didattico, farà capire i tanti modi in cui, dall’antichità all’epoca rinascimentale e moderna, la scultura greca era reinterpretata e trasformata, a seconda dei vari contesti sociali e intellettuali in cui era utilizzata. 
Il nuovo percorso inizierà, al piano terra, con una presentazione sintetica della lunga storia del Palazzo e delle famiglie che l’hanno creato e trasformato. La sezione successiva mostrerà in modo concreto cos’era una collezione di scultura nella Roma nel Seicento: attraverso la collezione Boncompagni Ludovisi si racconterà come venivano scelte le opere, come venivano restaurate, come venivano realizzate creazioni originali a partire da frammenti, pastiches, o create delle versioni moderne di opere antiche.
Si illustreranno poi i diversi usi della scultura greca in età imperiale. Nei nuovi spazi intorno alla sala del Gioiello si succederanno gli originali greci, come il Trono Ludovisi, le copie romane di opere di Mirone, Policleto e Fidia, anche trasferite da Palazzo Massimo e dalle Terme di Diocleziano, e le creazioni romane elaborate a partire da modelli greci, come le Erme Ludovisi.
Il primo piano accoglierà le rielaborazioni romane delle opere dei grandi maestri come Prassitele e Lisippo, per mostrare quanto è labile il confine tra originali greci e copie romane e, infine, i rapporti tra scultura greca e romana in epoca ellenistica, con un contesto eccezionale e poco conosciuto quale il gruppo di sculture da giardino di Fianello Sabino di fine II – inizi I sec. a.C., che costituisce la più antica collezione di sculture greche conservata nella zona di Roma.
Lo scrigno straordinario di Palazzo Altemps, uno dei più begli edifici nobiliari rinascimentali di Roma, situato a due passi dalla piazza Navona, sul percorso turistico più importante del centro storico, è il luogo ideale per presentare, oltre alla collezione Boncompagni Ludovisi, i più grandi capolavori della scultura antica, quali il discobolo Lancellotti, il pugile seduto e il principe ellenistico di bronzo.
I lavori di restauro della sede, in parte già avviati, riguardano il recupero del secondo cortile, la sala del Gioiello, e il suo portico realizzato agli inizi del Cinquecento, così da restituire al pubblico un vasto ambiente di 400 mq, spazio straordinario, coperto da un lucernario agli inizi del Novecento. L’intervento riguarda anche il restauro dell’altana, la più antica di Roma; il ripristino del teatro, l’unico conservato in un palazzo privato romano, e la fruizione della Chiesa, dove Gabriele D’Annunzio sposò Maria Hardouin di Gallese, che ospiteranno concerti ed eventi culturali.

Crypta Balbi

Attualmente, la Crypta Balbi è conosciuta come il museo in cui si presenta la trasformazione della città tra la tarda Antichità e il Medioevo. In realtà, questo museo copre solo una minima parte della sede di Crypta Balbi. Attualmente, il 90% circa della superficie dell’isolato di competenza del Museo Nazionale Romano non è accessibile, a causa dello stato drammatico di degrado degli edifici e dell’impossibilità, per ragioni di sicurezza, di aprire al pubblico il percorso archeologico. 
Il progetto prevede il ripristino dell’intera area comprendente il convento cinquecentesco voluto da Ignazio di Loyola e gli edifici circostanti, che presentano una stratigrafia che va dal 1300 a tutto il 1900.
La Crypta Balbi conserva inoltre preziose testimonianze della storia recente, di cui abbiamo il dovere di conservare la memoria, dalle vicende più tragiche della Seconda Guerra Mondiale, come il rastrellamento del 16 ottobre 1943 nel Ghetto, agli Anni di Piombo, con la scoperta del corpo di Aldo Moro il 9 maggio 1978.
L’intervento, da 71 milioni di euro, conserverà e valorizzerà queste memorie attraverso restauri filologici che non privilegeranno un’epoca o un’altra, ma che si soffermeranno su ogni fase della storia di Roma, restituendola al grande pubblico e ai romani.
Una volta concluse le operazioni di sgombero e di messa in sicurezza degli edifici, la fase dei lavori partirà a breve, rendendo necessaria una chiusura temporanea della sede museale a partire da gennaio per tutto l’anno 2023. 
Il primo obiettivo è quello di ampliare il percorso espositivo, presentando la storia di Roma da Costantino fino all’epoca contemporanea. Sarà organizzato in tre grandi sezioni: nella prima, su via delle Botteghe Oscure, sarà presentata Roma e le sue trasformazioni dall’epoca di Costantino fino al Medioevo. Lo spazio espositivo sarà fortemente ampliato, con il ripristino del cortile interno.
Il piano terra sarà dedicato alle trasformazioni della tarda Antichità, dal IV al V secolo. Al primo piano sarà presentato l’inizio del Medioevo, con i Longobardi, dal VI fino all’VIII secolo, mentre al secondo piano il percorso cronologico si estenderà dall’età Carolingia fino all’XI secolo.
Si passerà nella seconda sezione del museo attraverso le gallerie sotterranee del complesso monastico. Il percorso riguarderà il quartiere antico della Crypta Balbi, con la visita dei resti archeologici intorno all’esedra, al mitreo e al quartiere abitativo. 
La terza sezione, su via dei Delfini, verso il Ghetto, si concentrerà sulla storia moderna e contemporanea di Roma, da Ignazio di Loyola fino ad Aldo Moro.
Nel progetto complessivo, che sarà portato a termine grazie al programma Urbs del PNC, il museo è solo una parte del quartiere culturale che l’isolato della Crypta Balbi diventerà nei prossimi anni. 
L’area centrale e i cortili annessi saranno liberamente accessibili e fruibili dai cittadini e dai visitatori, attraverso un passante urbano che prevede quattro accessi, uno su ciascun lato dell’isolato, a cominciare da via Caetani e poi via delle Botteghe Oscure, via dei Polacchi e via dei Delfini. Saranno presenti dei luoghi di ristoro e dei laboratori artigianali, nonché delle zone di incontro e di convivialità. L’isolato di Crypta Balbi sarà anche dotato di un centro studi, di un centro d’archivio e di produzioni digitali, di una foresteria per studenti, studiosi e artisti e da un centro per gli eventi e per le mostre temporanee. Si tratta quindi di restituire alla comunità un pezzo straordinario della città, che diventerà a tutti gli effetti un grande quartiere culturale nel cuore di Roma, in un contesto storico e archeologico di eccezionale rilevanza.

Il ripensamento del Museo Nazionale Romano attraverso un progetto unitario e lungimirante, che coinvolge edifici e opere, si impone dunque come scelta necessaria e prioritaria, rispondente ad esigenze non più procrastinabili, di tutela, di riqualificazione e di valorizzazione urbana e sociale.


Uffici Stampa

MUSEO NAZIONALE ROMANO
Angelina Travaglini | mn-rm@beniculturali.it

Adele Della Sala | ads@ufficiostampa-arte.it
Anastasia Marsella | am@ufficiostampa-arte.it

Venezia: Centocinque opere d’arte contemporanea tra stampe, sculture, serigrafie, dipinti, arazzi, arricchiscono la Città  

La galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro si arricchisce di una cospicua e prestigiosa collezione di opere d’arte contemporanea

Centocinque opere di arte contemporanea dal valore complessivo di oltre 17 milioni di euro donate alla Città di Venezia.

Il sindaco Brugnaro: “Una collezione straordinaria grazie alla generosità di Gemma De Angelis Testa”.

La galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro si arricchisce di una cospicua e prestigiosa collezione di opere d’arte contemporanea da destinare alla fruizione pubblica nell’ambito del sistema museale gestito dalla Fondazione Musei civici di Venezia. La Giunta comunale, nella seduta odierna, ha infatti approvato l’accettazione della donazione della collezione Gemma De Angelis Testa: 105 opere d’arte contemporanea tra stampe, sculture, serigrafie, dipinti, arazzi, dal valore complessivo di 17.317.000 euro, come attestato dal soggetto terzo CPG Art Advisory di Milano. Si tratta della più recente acquisizione per le collezioni della Galleria e, per estensione e qualità delle opere, la più importante dai tempi del lascito de Lisi Usigli avvenuto nel 1961.

Un patrimonio artistico e culturale, che – evidenzia il provvedimento – grazie alla generosità della signora Gemma De Angelis Testa nei confronti della Città di Venezia contribuirà a promuovere e a valorizzare l’arte contemporanea a favore delle nuove generazioni.

La firma dell’atto di donazione si è svolta questa mattina a Ca’ Farsetti alla presenza del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e della signora Gemma De Angelis Testa, moglie del grande creativo e pubblicitario italiano Armando Testa.

“Sono davvero felice – ha dichiarato Gemma De Angelis Testa – di festeggiare questa donazione con la Città di Venezia, che ringrazio per aver reso semplice questa operazione grazie anche alla preziosa collaborazione di degli storici dell’arte Gabriella Belli e Gianfranco Maraniello. Ho visitato per la prima volta Venezia nel 1970 in occasione della Biennale d’Arte Contemporanea. Questa città mi ha regalato moltissime emozioni e proprio qui ho fatto gli incontri più importanti della mia vita: con l’arte contemporanea e con mio marito. Nel 1980 ho acquistato la prima opera della mia collezione (di Cy Twombly), che negli anni si è via via arricchita. Spero che altri collezionisti seguano il mio esempio e che il nostro Paese possa arricchirsi presto di molti altri musei di Arte contemporanea”.

“Il mondo cammina sugli esempi – ha rimarcato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro donando alla signora De Angelis Testa un leone d’oro. Il regalo che oggi viene fatto alla città resterà alle nuove generazioni. L’invito che vorrei rivolgere a tutti coloro che ne hanno la possibilità è di donare: è un gesto di generosità che va a beneficio di tutta la collettività”.

La raccolta annovera capolavori di Robert Rauschenberg e Cy Twombly affiancati ai Maestri dell’Arte povera Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Pier Paolo Calzolari, Gilberto Zorio. Il viaggio nell’arte del secondo ‘900 si articola con opere fondamentali della produzione di Anselm Kiefer e con lavori iconici di Gino De Dominicis, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Mario Schifano e ancora sculture di Tony Cragg ed Ettore Spalletti. L’altra metà dell’avanguardia è ben rappresentata nella collezione, con le visioni di Marina Abramovic, Vanessa Beecroft, Candida Hofer, Mariko Mori, Shirin Neshat, tra le altre. Le scelte e i percorsi del gusto della collezionista partono dalla metà del secolo scorso e sviluppano un dialogo continuo con la produzione di Armando Testa. Un prezioso nucleo della donazione è costituito da 17 capolavori del geniale creativo, con opere celeberrime dagli anni Cinquanta in poi, che ripercorrono l’universo immaginifico di Armando Testa. La collezione mette in relazione tra loro autori diversi dell’arte internazionale, con le fotografie di Thomas Ruff e Thomas Struth, i lavori di John Currin, Thomas Demand, Anish Kapoor e Marlene Dumas, le tele di David Salle e Julian Schnabel in continuo rimando alle creazioni di Tony Oursler, Gabriel Orozco, Kcho. Il gusto collezionistico si esprime anche nelle importanti presenze di Sabrina Mezzaqui, Paola Pivi, Marinella Senatore mentre la dimensione internazionale della raccolta si articola nel tempo e nello spazio con lavori di Kendell Geers, Yang Fudong, Subodh Gupta, Chantal Joffe, Brad Kahlhamer, Lari Pittman. Le opere abbracciano tecniche, culture e geografie diverse, tutte centrali nella contemporaneità, da William Kentridge a Chris Ofili, da Adrian Paci a Do-Ho Suh, da Chen Zhen a Francesco Vezzoli, Bill Viola e Ai Weiwei, da Piotr Uklanski a Trisha Baga.

Annunciata in primavera, alla Galleria di Ca’ Pesaro, una mostra dedicata in cui tutte le opere saranno esposte.


Fondazione Musei Civicipress@fmcvenezia.it
Sito web: https://www.visitmuve.it/

In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
roberta@studioesseci.net
simone@studioesseci.net

Experiences, La Biblioteca dei Libri sfogliabili: Rete d’acciaio di Clarice Tartufari

Dall’incipit del libro:

Mentre il nuovo anno, trascinato da Oriente, sopra un carro di nuvole accese, entrava nella stanza dei giovani sposi, portando loro in dono lo stormire delle foglie, sempre vive sui colli del Gianicolo, e il canto impetuoso della fontana Paolina, Ilaria, uscita allora dal sonno, aveva guardato Vaga, in piedi presso il letto, poi aveva guardato Ippolito, puntato di fianco col gomito sui guanciali, e ad entrambi aveva rivolto in silenzio la domanda medesima con la espressione esultante dello sguardo azzurro:
— Oggi è il primo giorno del primo anno che io passo qui, non è vero, Vaga? È il primo giorno del primo anno che io ti appartengo, non è vero, Ippolito?
Vaga, di una lucentezza bruna nel viso scarno, le aveva risposto con auguri di perpetua felicità, riannodandole affettuosa, sollecita, una ciocca dei capelli biondi; lo sposo aveva risposto esclamando:
— Dopo sette mesi ancora mi pare un sogno! — e, irrequieto, aveva accennato a Vaga di consegnargli un astuccio di raso, che le aveva di nascosto affidato la sera prima, e ne aveva fatto scattare la molla sotto gli occhi sbalorditi d’Ilaria.
— Sei pazzo, sei pazzo! Ha ragione papà quando lo dice! Mio Dio, che prodigio di turchesi! — aveva poi mormorato con voce assorta, quasi la gioia le facesse émpito per l’orgoglio di riconoscere una volta di più che il marito era pazzo davvero, pazzo di lei.
— Sono prodigiose perché hanno il colore delle tue pupille! — e, avanzando il mento aguzzo, corrugando nel viso a scatti l’arco accentuato dei sopraccigli neri, egli le aveva imposto con inflessione di voce innamorata, ma imperiosa:
— Mirale bene queste turchesi; mirale come se fossero uno specchio. Ti ci ritroverai col turchino de’ tuoi occhi rari. Nel passare davanti alla vetrina del nostro gioielliere, mi è parso che tu mi fissassi.
Ilaria aveva approvato, spiegandosi benissimo che il marito riconoscesse i suoi occhi in tutte le gemme di tutte le vetrine.


LEGGI PER INTERO IL ROMANZO

Rete d’acciaio di Clarice Tartufari

Questo romanzo, pubblicato in una sola edizione nel 1919, si colloca nell’ambito del realismo incentrato sui problemi sociali delle donne che ritroviamo espressi anche in Aleramo o Deledda, temi ampiamente dibattuti a partire dal secondo decennio del Novecento.

SCARICA GRATIS IL ROMANZO DA LIBER LIBER

SCARICA GRATIS IL TESTO ORIGINALE DEL ROMANZO

CLARICE GOUZY TARTUFARINOTE BIOGRAFICHE


Nota bibliografica tratta da Wikipedia
CONTINUA LA LETTURA

Clarice Gouzy, sposata Tartufari (Roma, 14 febbraio 1868 – Bagnore, 3 settembre 1933), è stata una scrittrice italiana.
Dopo aver conseguito il diploma magistrale si sposa e si trasferisce a Bagnore sul Monte Amiata, in provincia di Grosseto, dove trascorrerà quasi tutto il resto della sua vita.
Inizia la carriera di scrittrice con bozzetti, poesie e racconti pubblicati in piccoli opuscoli tirati in poche copie (detti plaquettes) o su riviste. L’esordio in campo letterario avviene con la pubblicazione del volume Versi nuovi (1894), che non gode di particolare successo, a cui seguirà una seconda raccolta di poesie intitolata Vespri di maggio (1896). In seguito scrive, per una quindicina d’anni, opere teatrali, tra le quali: Modernissima (1900), Dissidio (1901), Logica (1901), Arboscelli divelti (1903), L’eroe (1904), La salamandra (1906), Suburra, Lucciole sulla neve (1907) e Il marchio (1914).
Decisamente più importante è la sua produzione narrativa, dove la Tartufari riesce a dare il meglio di sé, al punto che Benedetto Croce arriva a reputarla superiore a Grazia Deledda[1][2]. Tra i suoi romanzi più importanti: Roveto ardente (1901), molto apprezzato da Luigi Capuana, Il miracolo (1909), che fu particolarmente elogiato in Germania, All’uscita del labirinto (1914), che Giovanni Boine giudicò positivamente, e Ti porto via! (1933). Morì il 3 settembre 1933 a Bagnore.

CLARICE GOUZY TARTUFARI: NOTE STORICHE SU ENCICLOPEDIA TRECCANI
Carlo D’Alessio, GOUZY, Clarice, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 58,
Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 2002. 

Maastricht: TEFAF SHOWCASE – Più spazio alle nuove gallerie

TEFAF Maastricht – Trafalgar Square BY

TEFAF MAASTRICHT 2023 ANNUNCIA I PARTECIPANTI A TEFAF SHOWCASE,
CON UNA SEZIONE NUOVA E AMPLIATA

TEFAF MAASTRICHT 2023:
Più spazio alle nuove gallerie

Mercanti e galleristi di fama mondiale torneranno al MECC di Maastricht nel marzo 2023 per la 36a edizione della fiera d’arte più importante del mondo

Sin dal 2008 TEFAF (The European Fine Art Foundation) si impegna a sostenere i galleristi giovani ed emergenti del mercato internazionale dell’arte attraverso l’iniziativa TEFAF Showcase. Nel 2023 la sezione Showcase verrà ampliata e ospiterà 10 gallerie (4 in più degli anni precedenti), un numero che permarrà anche nelle edizioni future della Fiera.

I partecipanti a TEFAF Showcase 2023 sono: Ambrose Naumann Fine Art (Stati Uniti); Ben Hunter (Regno Unito); Callisto Fine Arts (Regno Unito); Elliott Fine Art (Regno Unito); Frederick Mouraux Gallery (Belgio); Galerie Maxime Flatry (Francia); Miriam Di Penta Fine Arts (Italia); Pingel Rare Books (Francia); Willoughby Gerrish (Regno Unito); Zebregs&Röell Fine Art and Antiques (Paesi Bassi).

TEFAF Showcase occuperà il piano superiore della Fiera, prima interessato dalla sezione delle Opere su carta. Con uno spazio tutto dedicato a sé, gli espositori dell’iniziativa potranno sfruttare una maggiore metratura per presentare al meglio la propria area di competenza.

Per Showcase, TEFAF seleziona gallerie di recente apertura, dai 3 ai 10 anni, la cui competenza diversificata rispecchia la totalità dell’offerta della Fiera. Grazie a questi dinamici espositori, i visitatori dell’edizione 2023 compiranno un viaggio tra Antichi Maestri; opere europee del XIX secolo; arte e antichità etnografiche; dipinti, disegni e sculture del primo Novecento; sculture italiane ed europee; design del XX secolo; libri rari; arte britannica del XX secolo; arte contemporanea.

Will Korner, Responsabile delle Fiere, ha dichiarato: “In qualità di fondazione, TEFAF ha sempre messo al centro della propria missione la promozione dei galleristi giovani ed emergenti. Quest’anno abbiamo ampliato questo supporto accrescendo il numero di partecipanti a TEFAF Showcase, l’iniziativa che offre la possibilità di esporre a TEFAF Maastricht. A iniziare il loro percorso fieristico a TEFAF Showcase sono stati alcuni dei galleristi più importanti del mondo nel campo di arte, antichità, design, opere moderne e contemporanee. Ci auguriamo che per i partecipanti di quest’anno TEFAF 2023 sia solo la prima di tante altre edizioni”.

TEFAF Maastricht avrà luogo dall’11 al 19 marzo 2023, con anteprima solo su invito il 9 e il 10 marzo.

Biglietti disponibili su www.tefaf.com

TEFAF

TEFAF è una fondazione no profit che sostiene l’esperienza e la varietà della comunità globale dell’arte, come dimostrano gli espositori selezionati per le sue due Fiere annuali di Maastricht e New York. TEFAF si pone come guida esperta per i collezionisti privati e istituzionali del mercato globale dell’arte, ispirando appassionati e compratori d’arte di tutto il mondo.

TEFAF Maastricht si terrà al MECC di Maastricht dall’11 al 19 marzo 2023, con anteprima solo su invito il 9 e 10 marzo.

TEFAF New York si terrà a Park Avenue Armory dal 12 al 16 maggio 2023, con anteprima solo su invito l’11 maggio.

TEFAF MAASTRICHT

TEFAF Maastricht è ampiamente riconosciuta come la fiera d’arte, antiquariato e design più importante del mondo. Con oltre 280 espositori di spicco provenienti da più di 20 nazioni, TEFAF Maastricht è la vetrina delle opere d’arte più prestigiose disponibili ogni anno sul mercato. Oltre alle sezioni tradizionali come dipinti degli Antichi Maestri, antichità e opere classiche, che interessano circa metà della Fiera, propone ai visitatori anche arte moderna e contemporanea, fotografia, gioielleria, design del XX secolo e opere su carta.

TEFAF NEW YORK

TEFAF New York è stata fondata all’inizio del 2016, originariamente sotto forma di due fiere d’arte ospitate ogni anno a Park Avenue Armory: TEFAF New York Fall e TEFAF New York Spring. Oggi, TEFAF New York è un unico evento annuale che unisce arte moderna e contemporanea, gioielleria, antichità e design, grazie alla partecipazione di circa 90 dei maggiori galleristi di tutto il mondo. Tom Postma Design, noto per il suo lavoro innovativo per i più importanti musei, gallerie e fiere d’arte, ha progettato per la Fiera un design che interagisce con lo straordinario spazio che la ospita, aggiungendo un tocco al tempo stesso leggero e contemporaneo.

VETTING

TEFAF si distingue per la completezza del proprio processo di vetting e per la dedizione a mantenere uno standard di eccellenza. Questo è uno dei pilastri del successo e del retaggio di TEFAF, che offre ai collezionisti il contesto ottimale per acquistare opere d’arte della più alta qualità. Per maggiori informazioni sui rigorosi standard di vetting di TEFAF, visitate: TEFAF.com/about/vetting


Uffici stampa TEFAF nel mondo:

GLOBAL                                                           
Magda Grigorian | press@tefaf.com

BELGIUM / LUXEMBOURG
UPR Agency | Charlotte@UPRagency.com

FRANCE / MONACO / SWITZERLAND
Gaëlle de Bernède | gaelledebernede@gmail.com

GERMANY / AUSTRIA / SWITZERLAND
Britta Fischer | bfpr@brittafischer-pr.com

ITALY
Studio Esseci | roberta@studioesseci.net

THE NETHERLANDS
Noepy Testa | noepy@entesta.nl
Heidi Vandamme | info@bureauheidivandamme.nl

SPAIN
Julián Hernández Miranda | julian.hdez58@gmail.com
Héctor San José | hectorsanjose@live.com

UK
Cultural Communications | tefaf@culturalcomms.co.uk

USA
Sharp Think | tefaf@sharpthink.com

LEAD PARTNER TEFAF MAASTRICHT 

00- A un’ora della notte (pagina tipo)

Sed ut perspiciatis unde omnis iste natus error sit voluptatem accusantium doloremque laudantium, totam rem aperiam, eaque ipsa quae ab illo inventore veritatis et quasi architecto beatae vitae dicta sunt explicabo. Nemo enim ipsam voluptatem quia voluptas sit aspernatur aut odit aut fugit.

Eodem proximo die.

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.
Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.