Bologna, Teatri di Vita: “Have a Good Day!” di Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė, Rugilė Barzdžiukaitė – Special project ART CITY Bologna 2023

Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė, Rugilė Barzdžiukaitė Have a Good Day!
Teatri di Vita, Bologna, 2023
Foto Ornella De Carlo | Courtesy MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė, Rugilė Barzdžiukaitė
Have a Good Day!
Special project ART CITY Bologna 2023

3, 4, febbraio h 20

5 febbraio h 17
Teatri di Vita | via Emilia Ponente 485

Opera lirica contemporanea per 10 cassiere, suoni del supermercato e pianoforte
A cura di Lorenzo Balbi
Prodotta da Operomanija
Promossa da MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Istituto di Cultura Lituano, Ambasciata di Lituania in Italia, Consolato Onorario di Lituania in Emilia-Romagna
In collaborazione con Teatri di Vita

artcity.bologna.itteatridivita.it

Proseguendo la sperimentazione del formato che lo contraddistingue dal 2018, con gli interventi di importanti artisti internazionali quali Vadim Zakharov, les gens d’Uterpan, Romeo Castellucci, Gregor Schneider e Tino Sehgal, lospecial project di ART CITY Bologna 2023 invita ancora una volta il pubblico a immergersi in vere e proprie opere d’arte viventi con il lavoro Have a Good Day!nato dalla collaborazione tutta al femminile di Vaiva Grainytė (autrice del libretto), Lina Lapelytė (compositrice e direttrice musicale) e Rugilė Barzdžiukaitė (regista e scenografa), che viene presentato nella sede di Teatri di Vita in tre repliche: venerdì 3 e sabato 4 febbraio alle ore 20, domenica 5 febbraio alle ore 17.
Si informa che tutti i posti disponibili per le tre repliche sono esauriti e le prenotazioni chiuse. Eventuali biglietti nuovamente disponibili per rinuncia saranno assegnati prima di ogni replica, direttamente in teatro.
Si raccomanda al pubblico la massima puntualità poiché non sarà consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

L’opera è stata presentata con una prova generale aperta alla stampa oggi alle ore 11, alla presenza di Elena Di Gioia (delegata del Sindaco alla Cultura di Bologna e Citta metropolitana), Dalia Kreiviene (ambasciatrice di Lituania in Italia), Eva Degl’Innocenti (direttrice Settore Musei Civici Bologna), Lorenzo Balbi (direttore artistico ART CITY Bologna 2023), Stefano Casi (direttore artistico Teatri di Vita) e le artiste Vaiva GrainytėLina LapelytėRugilė Barzdžiukaitė.

Have a Good Day! racconta la vita interiore delle cassiere di un centro commerciale mostrando cosa si nasconde dietro i sorrisi forzati e i saluti meccanici “Buongiorno!”, “Grazie!”, “Buona giornata!”. Il progetto trasforma l’alienazione quotidiana di cassiere senza volto e dalle sembianze robotiche, in personaggi vivaci e brillanti, le cui biografie e pensieri segreti diventano brevi drammi di carattere personale.
I personaggi ispirati a differenti addette alla vendita, incarnando sistemi archetipici universali, trasmettono il contesto sociale predominante, grazie anche a un libretto frutto della composizione di linguaggio parlato, letterario e documentaristico.
L’atmosfera del centro commerciale è ricreata da un’installazione di lampade a luce diurna e suoni ambientali che mettono in stretta relazione il pubblico, le 10 cassiere e l’area scenica. Il set stesso è molto minimalista. Le merci – i riconoscibili “decori” di un supermercato – esistono nell’opera solo in forma acustica e verbale.
Il costante e monotono “beep” emesso dalla cassa ogni volta che è scansionato un prodotto si trasforma in un suono chiave udibile durante tutta la durata dell’opera, in forma più acuta o più debole, che si alterna e sovrappone a una serie di canzoni, anch’esse monotone come il processo di acquisto e vendita. La musica, al posto di diventare il centro focale dell’opera, serve a enfatizzare i pensieri dei personaggi, facilitando l’ascolto delle loro voci.
Nell’opera, la critica alla società capitalistica contemporanea è espressa con ironia, humour, poesia e paradosso, evitando qualsiasi giudizio moralistico. Il mosaico delle diverse vite delle cassiere si fonde in un coro comune, un poema universale che afferma il piacere del consumo.
Nel 2013 Have a Good Day! è stato selezionato da una giuria dell’International Theatre Institute (ITI) per una presentazione alla finale del concorso mondiale Music Theatre NOW (Biennale per le Arti dello Spettacolo, Jönköping, Svezia), dove il lavoro ha ricevuto il premio Globe Teana – Theatre Observation. Nel 2014ha ricevuto il premio Golden Stage Cross per il miglior spettacolo di autori lituani e ha ottenuto due premi al Baltic Theatre Festival (Riga, Lettonia), nonché il primo premio al Festival “Fast Forward” (Braunschweig, Germania). La produzione è stata presentata in numerosi festival internazionali di musica, teatro e opera in Lituania, Stati Uniti, Cina, Russia, Lettonia, Estonia, Francia, Germania, Svizzera, Ucraina, Portogallo, Paesi Bassi, Italia e in oltre 30 importanti festival e organizzazioni, tra cui il Teatro Argentina (Roma), il Kammerspiele di Monaco di Baviera, “The Golden Mask” di Mosca, Maria Matos (Lisbona), Shanghai Dramatic Arts Centre, Operadagen Rotterdam e molti altri. L’opera è stata trasmessa da BBC Radio 3 e dalla Radio Nazionale Lituana. Nel 2018 è stato pubblicato un LP con la registrazione di Have a Good Day!.

Come componenti del collettivo Neon Realism, nel 2019 Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė e Rugilė Barzdžiukaitė hanno ottenuto il Leone d’Oro per la migliore Partecipazione Nazionale con il Padiglione della Lituania con l’installazione Sun & Sea (Marina), a cura di Lucia Pietroiusti, nell’ambito della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.

L’opera Have a Good a Day! è prodotta da Operomanija.
Come special project di ART CITY Bologna 2023, l’evento è curato da Lorenzo Balbi e promosso da MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Istituto di Cultura Lituano, Ambasciata di Lituania in Italia e Consolato Onorario di Lituania in Emilia-Romagna, in collaborazione con Teatri di Vita.
Il libretto dell’opera è cantato in lituano, con sottotitoli in inglese e italiano.


Crediti
Concept: Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė, Rugilė Barzdžiukaitė
Libretto: Vaiva Grainytė
Compositrice e direttrice musicale: Lina Lapelytė
Regia e scene: Rugilė Barzdžiukaitė
Lighting designer: Eugenijus Sabaliauskas
Costume designer: Daiva Samajauskaitė
Sound engineer: Arūnas Zujus
Produzione: Operomanija

Cassiere: Indrė Anankaitė-Kalašnikovienė, Liucina Blaževič, Vida Valuckienė, Veronika Čičinskaitė-Golovanova, Lina Valionienė, Rima Šovienė, Milda Švelnienė, Rita Račiūnienė, Svetlana Bagdonaitė, Kristina Svolkinaitė
Responsabile sicurezza: Kęstutis Pavalkis (pianoforte)

Sede:
Teatri di Vita
Via Emilia Ponente 485, Bologna

Orario di fruizione:
3, 4 febbraio h 20 | 5 febbraio h 17

Durata:
55 minuti

Siti web:
artcity.bologna.it | teatridivita.it

Social media:
Facebook Art City Bologna
Instagram @artcitybologna
#artcitybologna

Elina Gugliuzzo – Una gentildonna inglese e il “mal mediterraneo”

La peste di Tripoli 1784-1786

“Madamigella, avete mai visto la peste?”: a questa domanda, posta nel Candido di Voltaire, risponde una gentildonna inglese. Miss Tully narra dieci anni di soggiorno a Tripoli, dal 1783 al 1793. Le sue lettere, interrogate a partire dall’epidemia del 1784- 86, sono vivide rappresentazioni non solo della peste, ma anche della società maghrebina. Si tratta di una fonte poco utilizzata, mentre è ricca di spunti sia in direzione della storia ambientale che di quella sociale. Il volume è frutto di autentica originalità, di un punto di vista metodologico innovativo e aperto al confronto con la storiografia internazionale. L’episodio epidemico è inserito nella lunga durata temporale della seconda pandemia di peste e nel più ampio spazio mediterraneo.

Copyright Società Editrice Dante Alighieri Srl 2022


SISEM – Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna

Cremona, Museo del Violino: PICTURA TACITUM POEMA, Miti e paesaggi dipinti nelle domus romane

Epifania di Dioniso, casa del citarista

PICTURA TACITUM POEMA
Miti e paesaggi dipinti nelle domus di Cremona

Cremona, Padiglione Andrea Amati del Museo del Violino

10 febbraio 2023 –  21 maggio 2023

Mostra a cura di Nicoletta Cecchini, Elena Mariani, Marina Volonté

Vernice per la Stampa: venerdì 10 febbraio, ore 11.00

È una mostra di storie, oltre che di Grande Storia, quella che il Museo Civico Archeologico di Cremona, in collaborazione con la Soprintendenza di territorio, propone dal 10 febbraio al 21 maggio  al Museo del Violino, a cura di Nicoletta Cecchini, Elena Mariani, Marina Volonté.

A esplicitarlo è già il titolo: “Pictura Tacitum poema. Miti e paesaggi dipinti nelle domus di Cremona”, che si rifà alla  celebre frase attribuita a Cicerone “Si poema loquens pictura est, pictura tacitum poema esse debet” (“se la poesia è una pittura parlante, la pittura dev’essere una poesia silenziosa”).

Grande Storia, come quella della terribile “Battaglia di Cremona” che nel ’69 dopo Cristo, l'”Anno dei 4 Imperatori”, abbandonava sulle rovine della città, “una catasta di corpi che sfiora in altezza i frontoni del tetto”, come annotò Plutarco.

Storie, come quelle splendidamente raccontate sui muri delle ricche residenze cremonesi, dilaniate dalla violenza della battaglia e annerite dagli incendi.  Testimoniate da migliaia e migliaia di frammenti riemersi, un ventennio fa, dal sottosuolo. Frammenti recuperati, catalogati, in parte restaurati e, per quanto possibile, riconnessi. A ritrovare le scene affrescate che impreziosivano le domus cremonesi.

Storie, come quelle dipinte nella “Stanza di Arianna” dalla Domus del Ninfeo. I tre grandi affreschi di epoca augustea raccontano altrettanti momenti del mito cretese: prima abbandonata da Teseo dopo l’impresa dell’uccisione del Minotauro, in seguito scoperta da Dioniso addormentata sulla spiaggia dell’isola di Nasso, Arianna appare infine sposa trionfante del dio stesso.

Le pitture ritrovate nel 2002 negli scavi di piazza Marconi, e in quelli successivi, testimoniano di una raffinata cultura artistica e, insieme, le tante storie della casa e le passioni dei suoi proprietari.

Accanto al tema di Arianna, gli affreschi cremonesi riportano a quelli del culto dei lari ed evidenziano un gusto per l’Egitto, entrambi temi ben rappresentati negli affreschi della Domus di Candelabri dorati, altra sfarzosa residenza cremonese oggetto della mostra. Al larario dipinto sulle pareti di questa domus vengono affiancati in mostra preziosi  bronzetti votivi dall’Archeologico di Mantova, e Lari da quello di Ostia insieme a un dipinto con il medesimo soggetto da Pompei. Così come il fregio cremonese con nani e pigmei viene raffrontato a una analoga raffigurazione da Ostia. Le rappresentazioni di gusto nilotico ci raccontano di come, già in epoca antica, il fascino della civiltà egizia riscuotesse ampio seguito. Anche qui un importante raffronto con reperti egizi concessi dall’Archeologico di Firenze.

Come gli affreschi pompeiani, concessi dal Museo Nazionale Archeologico di Napoli, propongono un confronto visivo sul Mito di Arianna. Sullo stesso tema, lo splendido coperchio di sarcofago proveniente dalla Villa d’Este di Tivoli e una testa rinascimentale di Arianna dormiente, da Firenze.

A completare questa emozionante mostra sono la ricostruzione immersiva della Stanza di Arianna e una serie di postazioni video che documentano le vicende di scavo nella Cremona Romana e il lavoro di restauro e ricerca che sui reperti sono stati condotti dal Centro per la Conservazione e  Restauro de “La Venaria Reale” e dal Laboratorio Arvedi dell’Università di Pavia.

Il naturale completamento del percorso espositivo allestito al Museo de Violino è offerto nel Museo Archeologico in San Lorenzo. Qui i brani della vicenda romana cremonese trovano il loro completamento.


Informazioni:
www.musei.comune.cremona.it
info.turismo@comune.cremona.it
Proposte per le scuole e visite guidate:
museo.didattica@comune.cremona.it


Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499 – www.studioesseci.net
simone@studioesseci.net – referente Simone Raddi

Bologna: Ad Artefiera in anteprima nello stand di doutdo sarà presentata l’imponente opera in vetro di Joan Crous

Joan Crous, Opera-7

doutdo ad Artefiera 2023: la biennale presenta il tema della nuova edizione con FRÀGIL, imponente opera di Joan Crous

In anteprima ad Artefiera (Padiglione 26 stand B80) dal 3 al 5 febbraio 2023 a Bologna, la biennale doutdo presenta al pubblico il tema Fragilitàleit motiv della nuova edizione, con FRÀGIL, un’imponente opera in vetro di Joan Crous. Per Artefiera l’allestimento è stato ideato e progettato da Michele De Lucchi – designer, architetto e “falegname”, amico da anni di doutdo – in collaborazione con Alberto Nason, industrial e lighting designer. Ad accompagnare l’opera di Crous sono due panche “Bernina” progettate proprio da De Lucchi e Nason, realizzate in pietra Leccese da PI.MAR Limestone di Giorgia Marrocco, storico sostenitore di doutdo.

Incontrando e studiando il lavoro di Joan Crous, Alessandra D’Innocenzo, fondatrice e presidente di doutdo, ha individuato proprio nella fragilità il file rouge della nuova edizione della biennale, un tema che viene espresso a pieno nella poetica dell’artista catalano: “Siamo fragili, tutto è fragile intorno a noi: uomini, animali, piante, la vita sulla terra, le nostre relazioni, i nostri sentimenti, i nostri amori, le nostre idee, la sostenibilità del nostro modello di sviluppo, la nostra idea di progresso, la nostra presunta centralità nell’universo – dichiara la presidente di doutdo Alessandra D’Innocenzo – Se però accettiamo la nostra fragilità possiamo trasformare l’apparente vulnerabilità nel suo opposto, la storia umana lo ha dimostrato, la nostra fragilità diventa agilità consapevole, che se crea una comunità può produrre innovativi e potenti risultati, la vulnerabilità dei singoli diventa forza collettiva per difendere valori condivisi e il bene comune”.

La grande scultura FRÀGIL (dimensioni 120×360 cm) è la composizione di sei opere uniche, tutte diverse fra loro, realizzate in fusione di vetro con interventi manuali dell’artista. In questa occasione le sei opere originarie sono state unite in un’unica e grande installazione. La scelta di utilizzare il vetro non è un caso. Come dichiara l’artista infatti: “Il vetro è sicuramente uno degli elementi che ci accompagna nella nostra quotidianità. È un materiale che presenta due aspetti: la durezza ma anche la fragilità nel suo insieme. Un vetro può durare mille anni ma se cade a terra dura un secondo. Anche l’uomo è un po’ così… L’uomo dura mille anni nel concetto della sua durezza ma ha anche tantissime fragilità. E con doutdo abbiamo voluto rappresentare questo doppio concetto“. 

Come scrive Gianluca Riccio, uno dei curatori del progetto espositivo “Lungo il filo di questa trama insieme etica, morale ed estetica, i protagonisti dell’ultima edizione di doutdo, riuniti dallo sguardo partecipe di Giovanni Gastel intorno a un lungo tavolo, sono evocati dagli oggetti e dai residui di cibo cristallizzati sulla superficie dei sei tavoli che compongono la grande scultura realizzata da Joan Crus per l’edizione 2023; come se la scena – e il significato di cui è portatrice – fossero restati intatti nel corso di questi anni, ma il punto di vista si fosse ribaltato dall’esterno verso l’interno, con tutti quegli oggetti ordinari dispiegati sul piano orizzontale del tavolo-scultura a incarnare il senso di un messaggio che, anno dopo anno, resta custodito nella forma dell’opera chiamata a interpretarlo“.

I curatori che affiancano il progetto espositivo ideato da doutdo sono Domenico De Masi (Professore emerito di sociologia del lavoro presso l’Università La Sapienza di Roma), Gianluca Riccio (storico dell’arte, curatore e Professore di storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli), Sebastiano Maffettone (Professore di filosofia politica presso l’Università LUISS di Roma) e Pierpaolo Forte (Professore ordinario di diritto amministrativo presso l’Università degli studi del Sannio di Benevento). Ai loro testi critici che saranno presentati in un unico volume durante Artefiera, si aggiungono i testi di Michele De Lucchi, Roberto Grandi e di Alessandro Bergonzoni. Quest’ultimo è amico e sostenitore di doutdo fin dagli inizi ed è infatti proprio lui ad aver dato il nome alla biennale.

L’opera, dopo Artefiera, entrerà ufficialmente nella grande collezione doutdo, per poi essere assegnata a collezionisti o musei a fronte di una donazione a doutdo attraverso l’Associazione Amici della Fondazione Hòspice Seràgnoli il cui ricavato verrà interamente devoluto alla Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli di Bologna. Come nelle passate edizioni infatti, anche per il 2023 doutdo riunirà le generose donazioni di artisti, gallerie e collezionisti per sostenere concretamente la missione della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli dedita all’assistenza e cura di pazienti affetti da malattie inguaribili e delle loro famiglie e alle attività di formazione e ricerca sulla medicina palliativa all’interno del Campus Bentivoglio. Un “dare per dare” che si oppone, o quanto meno si discosta da un utilitaristico o egoistico “dare per ricevere”. Una restituzione di senso e valore che non ricerca o pretende nulla in cambio.

Doutdo è una biennale di iniziative culturali che unisce arte ed etica, creata a Bologna nel 2011 da Alessandra D’Innocenzo all’interno delle attività di raccolta fondi dell’Associazione Amici della Fondazione Hòspice Seràgnoli. Ogni due anni doutdo propone mostre ed eventi dedicati all’arte, architettura, design e alle eccellenze della nostra cultura, coinvolgendo artisti, istituzioni, gallerie, imprese e collezionisti per riflettere su un tema legato alla contemporaneità.

Si ringrazia per il sostegno: Banca di Bologna e PI.MAR Limestone. Si ringrazia per la collaborazione: Cleto Chiarli – Tenute Agricole, Champagne Aleran, Dusk, Radiosata.

Un grazie speciale a: Joan Crous, Michele De Lucchi, Domenico De Masi, PierPaolo Forte, Sebastiano Maffettone, Giorgia Marrocco, Alberto Nason, Gianluca Riccio.


INFORMAZIONI UTILI

Anteprima doutdo 2023 ad Artefiera con l’opera di Joan Crous e l’allestimento di Michele de Lucchi con Albert Nason.
 
QUANDO: dal 3 al 5 febbraio 2023
ANTEPRIMA SU INVITO: 2 febbraio 2023
DOVE: Quartiere Fieristico di Bologna, Padiglioni 25 e 26 – Ingresso Costituzione
STAND DOUTDO: Padiglione 26 stand B80
 
Per informazioni su orari e biglietti di ingresso alla fiera si rimanda al sito www.artefiera.it/
 
CONTATTI
SITO: https://www.doutdo.it/
MAIL: info@doutdo.it
FACEBOOK: https://www.facebook.com/doutdo
 
UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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Pisa, Museo della Grafica – Inaugurazione della mostra “Lorenzo Possenti. 24 sguardi non umani”

Il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa
 è lieto di invitarvi all’inaugurazione della mostra

LORENZO POSSENTI
24 SGUARDI NON UMANI

venerdì 3 febbraio, ore 17:00

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it