Ponte sullo Stretto, un triplice salto di scala poco convincente

Giorni addietro, alla Facoltà di Ingegneria de La Sapienza, nella sala di Michelangelo, i professori Remo Calzona e Franco Purini sono stati protagonisti di uno straordinario dialogo su “Progettare e costruire, dall’antichità persiana all’epoca contemporanea”. Lo spunto storico è servito per una ricostruzione tra l’autore del libro e il noto architetto sul significato del costruire e in particolare qual è il suo fine e quali i contenuti nell’orizzonte dell’oggi: se utilitas, firmitas, venustas, i tre aspetti che Vitruvio indicava come fondamentali nel concepire un’opera, siano ancora la cifra del progettare contemporaneo. Utilità dell’opera, resistenza strutturale e bellezza cui occorrerebbe aggiungere durabilità e sicurezza.

L’analisi ha spaziato sulle progettazioni attuali e, naturalmente, ha incluso il Ponte sullo Stretto di Messina tema su cui riteniamo di dover partecipare alcune considerazioni.
Al lodevole e trascinante dialogo sull’arte del costruire, dedichiamo in calce un riepilogo. Qui vogliamo soffermarci sull’opera di cui si parla da un secolo e che da 50 anni viene indicata come prossima a partire, seppur tra alterne vicende con start e stop che hanno acceso o spento gli entusiasmi.

Nel dibattito tra cattedratici a Roma è emerso che, per i ponti stradali-ferroviari, l’esperienza acquisita, in ossequio al sempre valido principio galileiano dello sperimentare, suggerisce di non spingersi oltre i 1500-1600 metri di luce unica. In particolare, il professor Fabio Casciati, dell’Università di Pavia e oggi docente dell’Università di Zehjiang ad Hangzhou in Cina, ha ricordato quali siano le caratteristiche dei ponti sospesi, costruiti come ponti stradali, stradali-ferroviari e ferroviari soltanto. Mentre quelli stradali hanno ormai raggiunto dimensioni di 2000 mt nella campata maggiore, i ponti ferroviari si sono fermati a campate principali di lunghezza massima di 1408 mt. Ciò perché i ponti sospesi essendo posti in aria, soggetti a venti molto forti, possono far deragliare i treni, specialmente quelli destinati all’alta velocità. In Cina, dove si sono realizzati negli ultimi 20 anni circa 20 ponti sospesi, si sta realizzando nella provincia dello Zhejiang il ponte autostradale e ferroviario Xihoumen, di campata massima lunga 1488 mt, che quando verrà ultimato nel 2026 stabilirà il nuovo record mondiale di categoria.

Ovvio il fatto che molti progetti di ponti sospesi ferroviari o misti ferroviari-stradali di lunghezze superiori a quella ritenuta realistica progettata dai cinesi, sono stati abbandonati. I tentativi di inserire linee ferroviarie sul ponte giapponese di Akashi non si sono realizzati per i pericoli citati, dovuti principalmente all’azione dei venti.
Il prof. Aurelio Misiti ha evidenziato altresì come sia necessario più che mai ricorrere alle strutture di controllo italiane (Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e Commissione di valutazione di impatto ambientale VIA) prima di accreditare un’opera di tale impatto, così da scongiurare l’inevitabile impressione negativa dell’Italia sul piano internazionale che altrimenti ne deriverebbe. È necessario ricorrere alla scienza di Galileo, più che mai valida nel XXI secolo. La teoria, affermava il più grande scienziato italiano del Rinascimento, basata sulla matematica rigorosa può trattare qualunque opera di grandi dimensioni, ma se l’opera prevista teoricamente non può essere confrontata con una già realizzata e quindi verificata, quella teoria va abbandonata. Gli anglosassoni in passato hanno talvolta disatteso questa cautela e si sono trovati in difficoltà, avendo fatto il passo più lungo della gamba: molti crolli di ponti sono dovuti al fatto che i progettisti non hanno seguito la scienza galileiana.
Infine, l’ing. Giovanni Saccà, ha sottolineato il fatto che «il sistema ferroviario italiano è sottoposto al controllo dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (https://www.ansfisa.gov.it/) costituita in Italia sulla base del modello ERA (European Railway Agency)), incaricata delle verifiche relative al rispetto delle Specifiche Tecniche di Interoperabilità (STI) e della sicurezza stradale e ferroviaria, ma non risulta ancora il ricorso a tale organo indispensabile soprattutto per la parte ferroviaria del progetto».

Tale valutazione sarebbe molto utile anche per poter ottenere i finanziamenti comunitari, così come evidenziato dalla commissaria europea per i Trasporti, Adina Valean, durante un’intervista all’Ansa «Per avere un rating ottimo e una posizione competitiva, il progetto deve essere solido. Non consiglierei dunque» all’Italia «di fare in fretta, quanto piuttosto di fare un’ottima proposta».

Dunque, anche un preliminare avallo alla progettazione da parte dell’ANSFISA dovrebbe tornare condizionante prima di cimentarsi in iperbolici tracciati che, triplicando i dati oggi plausibili, fanno ritenere improbabile e azzardato il salto di scala ipotizzato”.

Il dialogo Calzona-Purini sull’arte del costruire – Il libro di Remo Calzona intitolato “Progettare e Costruire dall’antichità persiana all’epoca contemporanea” è stato al centro del dialogo tra l’autore e l’esimio architetto professor Franco Purini, il quale ha posto domande molto pertinenti a cominciare dal significato del costruire e in particolare qual è il suo fine e quali sono i contenuti se questi sono evidenti o impliciti. La risposta: nella storia dell’umanità il costruire è stato il primo segno che identificava la società. Esso ha spinto gli esseri umani a stare insieme in una comunità. Dalle grotte, un riparo naturale, gli esseri umani hanno dato vita ad un involucro artificiale “la capanna e la tenda” fatto a misura delle loro attività e dei loro bisogni. Più la società si evolveva, più l’abitare primitivo diventava complesso.

Chiede Purini: se il costruire, oltre a rispondere a problemi funzionali, abbia anche altri valori, che non si percepiscono guardando un manufatto ma sono identificabili con una visione più profonda. La società inizia il suo ruolo nel momento in cui la costruzione non è solo un riparo ma risponde a esigenze sociali e politiche. Il dialogo continua ricordando quello che era il significato dell’architettura nell’antichità. Per Marco Vitruvio Pollione l’architettura aveva tre aspetti: l’utilitas, la firmitas e la venustas. Cioè l’utilità dell’opera, la resistenza strutturale e la sua bellezza. Vitruvio ha scritto un trattato “De Architettura “dedicato ad Augusto, ritenuto valido fino al 1450 quando Leon Battista Alberti aggiorna il libro del legionario di Cesare, scrivendo ” De re edificatoria”. Mancava a Vitruvio ma anche al grande L. B. Alberti ciò che le norme tecniche della nostra epoca prevedono: durabilità e sicurezza. Il fenomeno nuovo del decadimento a fatica dei materiali a causa dei cicli di carico ripetuti.

Purini domanda se ci sia un rapporto tra la bellezza e la dimensione spirituale del costruire e se la bellezza introduce a un livello superiore del costruire. L’autore ritiene che le costruzioni tipo i ponti romani sono anche spirituali perché c’è in loro una professione che i contenuti funzionali, costruttivi, estetici ed etici provengono proprio dalla sfera dello spirito, tanto è vero che i papi venivano indicati come pontefici. Si continua con domande e risposte culturalmente elevate. Si distingue attualmente tra tecnica e tecnologia, essendo quest’ultima secondo Calzona l’insieme dei problemi costruttivi in termini più ampi di quelli del fare tecnico. La tecnologia è un aspetto del mondo industriale, è l’esito di una continua ripetizione del produrre che riguarda l’intera sfera dell’atto costruttivo organizzato in codici prima che esso sia concretamente espresso. L’industria produce migliaia di elementi da utilizzare in varie attività costruttive diluite per tecnologie precise in un ordinamento articolato in numerosi settori; in definitiva si potrebbe dire che la tecnologia indica l’intero sistema del costruire mentre la tecnica riguarda la singola operazione che ha come risultato un’opera.

Dice Purini la tecnica avanzando arriva a diventare tecnologia. Risponde Calzona: ho individuato tre livelli di contenuto; il primo livello è la scienza ossia la conoscenza dei fenomeni fisici delle regole sia elementari sia complesse, che nel tempo si sono consolidate nell’architettura. Il secondo livello è proprio la tecnica cioè l’essere consapevoli dei modi di mettere assieme in una continuità temporale le regole costruttive. Il terzo livello è invece l’atto tecnico all’interno di una concezione e il più possibile totale del mondo industriale rendendolo così, anche se solo nel pensiero, un atto ripetitivo. La rivalutazione del costruire nel XX secolo ha dato un contenuto più ampio e profondo alla tecnica trasformandola in tecnologia. Purini cita Le Corbusier, il grande fondatore dell’architettura del Novecento, che definiva il carattere più complesso ed elevato delle opere costruite con l’aggettivo indicibile: cioè vi sono ambiti superiori nell’architettura misteriosi, profondi che non si comprendono ma che si propongono di constatare la loro presenza. I due professori applicano questi concetti a casi pratici e in particolare ai ponti e ai serbatoi costruiti e progettati dallo stesso autore del libro. Naturalmente non può non essere toccato l’argomento del progetto per il ponte sullo stretto di Messina rispetto al quale esiste tuttora un aperto dibattito su come dovrà essere costruito e Purini coglie l’occasione per dire che le opere realizzate dal suo interlocutore sono di un ingegnere artista che si nutre di umanesimo e rinascimento.

* prof. ing. Aurelio Misiti, già Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
* prof. ing. Fabio Casciati, già ordinario di Scienza delle Costruzioni presso l’Università di Pavia oggi docente l’Università di Zhejiang nella città di Hangzhou in Cina.
* dott. ing. Giovanni Saccà, già Dirigente del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e Preside CIFI, Sezione di Verona

LINK PER APPROFONDIRE

https://www.zju.edu.cn/english

https://www.researchgate.net/profile/Fabio-Casciati

https://structurae.net/en/structures/bridges/railroad-railway-bridges

https://structurae.net/en/structures/bridges/railroad-railway-bridges/ranking


“MASTERPIECE. Sulle tracce della meraviglia” – In onda la 1° puntata della nuova Docu-serie di Raffaele Quattrone

Dopo il primo episodio introduttivo, trasmesso in anteprima il 7 aprile scorso, “MASTERPIECE. Sulle tracce della meraviglia” prosegue domenica 14 aprile alle ore 11.00 con la messa in onda della prima puntata. La Docu-serie condotta da Raffaele Quattrone è disponibile su “Documentando. Archivio del Documentario Italiano“, la piattaforma digitale di conservazione e visione dei documentari italiani, ad accesso libero senza restrizioni territoriali.

MASTERPIECE
Sulle tracce della meraviglia

Dal 7 aprile 2024, ogni domenica alle ore 11.00
“Documentando, Archivio del documentario italiano”
www.documentando.org

Dopo il primo episodio introduttivo, trasmesso in anteprima il 7 aprile scorso, “MASTERPIECE. Sulle tracce della meraviglia” prosegue domenica 14 aprile alle ore 11.00 con la messa in onda della prima puntata. La Docu-serie condotta da Raffaele Quattrone è disponibile su “Documentando. Archivio del Documentario Italiano“, la piattaforma digitale di conservazione e visione dei documentari italiani, ad accesso libero senza restrizioni territoriali, ideata dall’Associazione D.E-R Documentaristi Emilia Romagna Aps in collaborazione con Emilia-Romagna Film Commission e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Dopo questa anteprima, la Docu-serie sarà trasmessa su una rete nazionale.

Dall’Hotel de la Ville, gioiello Rocco Forte Hotels ed iconico palazzo settecentesco che svetta in cima a Trinità dei Monti, ispirato proprio al Grand Tour, utilizzando una bici – simbolo di libertà, emancipazione femminile, sostenibilità ambientale – interamente fatta a mano, realizzata ad hoc da Scatto Italiano, Raffaele insieme agli Amici di Masterpiece, Stefano Paiano, Giulia Santullo, Arianna Sarghini e Carola Tangari, e all’asssitente al ricercatore di meraviglie,  Christopher DiCas, raggiungono Rhinoceros, il Palazzo delle arti ideato da  Alda Fendi e progettato da Jean Nouvel, con una vista spettacolare sul Palatino e sull’Arco di Giano restituito da Fendi alla città con l’illuminazione del premio Oscar Vittorio Storaro.

Il titolo della prima puntata è “Identità è Libertà – Libertà è Identità” e coinvolge Shirin Neshat (già Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 1999 e d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia del 2009) e Imran Qureshi (artista dell’anno nel 2013 secondo la Deutsche Bank, “Star of Excellence” del Presidente del Pakistan, “Medal of Arts” del Dipartimento di Stato di Washington). Sarà presente l’attore britannico William Moseley protagonista dell’ultimo film di Shirin Neshat e noto al pubblico di tutto il mondo per essere stato uno dei protagonisti della celebre saga “Le Cronache di Narnia”. E poi i sociologi Manuela Marchetti e Tiziano Bordoni del dipartimento Emilia Romagna dell’Associazione Nazionale Sociologi.


Attraverso un linguaggio semplice e coinvolgente, la Docu-serie si presenta come un viaggio alla scoperta dell’arte contemporanea internazionale con il coinvolgimento di numerosi importanti artisti provenienti da tutto il mondo quali Shirin Neshat, Imran Qureshi, Bertozzi & Casoni, Michelangelo Pistoletto, Vanessa Beecroft, Jeff Koons, Alberto Di Fabio, Mona Hatoum, Marinella Senatore Anri Sala, che hanno collaborato direttamente con Quattrone alla scrittura degli episodi. Nato in piena pandemia, in un periodo nel quale era vietato spostarsi, “MASTERPIECE. Sulle tracce della meraviglia” è un’esplorazione del panorama artistico contemporaneo più recente, con i piedi piantati in Italia ed in particolare a Roma in quanto realtà ancora attuali, capaci di influenzare presente e futuro.

In questo percorso, Quattrone – che ha scritto il progetto con il supporto di Alessandro Moreschini e Livia Savorelli – ha coinvolto Piero Passaro come regista ed ideatore del progetto visivo, Bad Toast Production per la produzione esecutiva, Francesco Quiriconi per le musiche originali, Marcorea Orea Malià come Hair Designer and Make up Artist e poi Espoarte, Contemporary Art MagazineHotel de la Ville (Rocco Forte Hotels), ikonoTV, Associazione Nazionale Sociologi Dipartimento Emilia Romagna e la Real Academia de España en Roma, oltre ad una serie di realtà italiane portatrici della filosofia del Made in Italy nel mondo e di riviste di arte contemporanea che hanno accettato di diventare media partner dell’iniziativa, tra le quali Art a part of cult(ure), Artapp, Artuu, Magazine, Exibart, Frammenti Rivista, Insideart, Yogurt Magazine, Segno.

Puoi accedere alla visione andando sul sito www.documentando.org oppure direttamente dall’app tramite smartphone e tablet.


INFORMAZIONI UTILI
TITOLO: MASTERPIECE. Sulle tracce della meraviglia
TIPOLOGIA: Docu-serie (programma documentaristico)
PUNTATE: 5 puntate + 1 puntata di lancio
DOVE SI PUO’ VEDERE: “Documentando, Archivio del documentario italiano”, piattaforma digitale di conservazione e visione dei documentari italiani, ad accesso libero senza restrizioni territoriali. Puoi accedere alla visione andando sul sito www.documentando.org oppure direttamente dall’app scaricabile gratuitamente su App Store e Google Play, tramite smartphone e tablet.
 
QUANDO: dal 7 aprile 2024, ogni domenica alle ore 11.00
FORMATO: 4k
LINGUA: Italiano
PRESENTATORE: Raffaele Quattrone
AUTORI: Raffaele Quattrone con il supporto di Alessandro Moreschini e Livia Savorelli
CAST: Christopher DiCas, Stefano Paiano, Giulia Santullo, Arianna Sarghini, Carola Tangari
ARTISTI COINVOLTI: Vanessa Beecroft, Bertozzi e Casoni, Alberto Di Fabio, Mona Hatoum, Jeff Koons, Shirin Neshat, Michelangelo Pistoletto, Imran Qureshi, Anri Sala, Marinella Senatore
REGISTA: Piero Passaro
PRODUZIONE ESECUTIVA: Bad Toast Production
LUOGHI DI REGISTRAZIONE: Hotel de la Ville, Real Academia de España en Roma, Rhinoceros
 
CARTELLA STAMPA: www.masterpieceofficial.art/press-area
 
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Trieste: seconda edizione del progetto “Caffè letterari. Il Salotto di Anita Pittoni”

Scrittura, disegno, animazione, interpretazione attoriale e musica, questi gli ingredienti della seconda edizione del progetto Caffè letterari. Il Salotto di Anita Pittoni, ideato e diretto da Lorena Matic, organizzato dall’Associazione culturale Opera Viva, che ha visto la partecipazione di 5 Enti di istruzione e 58 studenti.

II EDIZIONE
CAFFÈ LETTERARI
Il Salotto di Anita Pittoni
MARTEDÌ 16 APRILE ORE 11.30 – MUSEO REVOLTELLA TRIESTE
Presentazione del catalogo e proiezione del video animato

“Un progetto collettivo” – sottolinea Lorena Matic – “in cui condivisione e creatività sono state la base fondante per la lavorazione a step, con passaggi di mano in mano avvalorati dalle interpretazioni creative dei giovani, per la produzione di un filmato con la tecnica della video animazione. Un progetto anche interdisciplinare, realizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, il contributo della Fondazione Pietro Pittini e dell’ITS Deledda Fabiani di Trieste e la collaborazione del Comune di Trieste, che approfondisce la storia locale ed educa motivando le nuove generazioni a progettare insieme, per un risultato finale comune, che li rende i veri protagonisti”.
La Seconda edizione è dedicata alla figura di Anita Pittoni (1901-1982), personalità poliedrica della cultura triestina, scrittrice, pittrice, stilista, che nell’ottobre del 1949 fondò a Trieste Lo Zibaldone, una nuova casa editrice dall’impronta non commerciale bensì artigianale e volta ai valori della cultura. Organizzò nella sua casa “i martedì letterari”, salotto da cui passarono le più alte figure della cultura, che meglio di altri, descrissero nelle sue contraddizioni, il carattere mitteleuropeo e multiculturale di Trieste, città mercantile, dinamica, vivace e cosmopolita.

Grazie al Fondo Anita Pittoni, Archivio del Comune di Trieste, che comprende oltre 2.500 schede tra fotografie, appunti, bozze e corrispondenza, il carattere e lo spirito dell’artista è stato interpretato dagli studenti del Liceo Umanistico e Socio-Economico A.M. Slomšek di Trieste, con la scrittura di nuovi racconti ambientati in un contesto contemporaneo. Dalla selezione ne sono stati scelti due che sono divenuti un’unica sceneggiatura, passata di mano poi agli studenti del Liceo scientifico Prešeren di Trieste, che hanno dato immagine alle parole dei personaggi e dei luoghi e agli studenti del Liceo artisitico Freudenberg di Zurigo per la produzione dei ritratti degli scrittori con il metodo della scrittura visiva. I disegni realizzati sono poi passati in mano alla Sezione Grafica e Comunicazione dell’ITS Deledda Fabiani di Trieste, che dopo uno stage formativo sull’animazione con Davide Salucci, regista formatosi al Centro Sperimentale cinematografia di Roma, che ha fornito nuove conoscenze e competenze, sia teoriche che pratiche che hanno animato i personaggi della narrazione. Dopo il montaggio e la registrazione delle voci che narrano gli accadimenti nella storia, la bozza video è stata affidata al Conservatorio di Musica Tartini di Trieste, dove uno studente talentuoso si è occupato della creazione delle musiche per la colonna sonora. Chicca del filmato, diretto da Davide Salucci, è l’interpretazione della poesia El Strighez dell’attrice Nikla Petruška Panizon.


Per info www.assocoperaviva.it

Snc di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
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Oggi a ROMA al MAXXI presentazione del libro sull’artista beneventano di fama internazionale “SENZA LIMITI – Vita e opera di Antonio Del Donno”

Si terrà, oggi, Venerdì 12 aprile 2024, presso il MAXXI di Roma la presentazione del libro “SENZA LIMITI – Vita e opera di Antonio Del Donno” di Simona Lombardi edito dalla elKozeh edizioni.

L’evento, realizzato in collaborazione con l’archivio dell’Artista curato da Alberto Molinari, sarà moderato dal giornalista e scrittore Franco Di Mare, e sarà introdotto dal Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli.

Interverranno il dott. Angelo Piero Cappello, direttore generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Lorella Pagnucco Salvemini, direttore responsabile AW ArtMag, i critici e storici dell’arte Francesca Barbi Marinetti Generoso Bruno, la figlia dell’Artista Annarita Del Donno, l’editore Jean Pierre el Kozeh e l’autrice Simona Lombardi.

OGGI A ROMA
P R E S E N T A Z I O N E   
D E L  L I B R O
“SENZA LIMITI – Vita e opera di Antonio Del Donno”
Venerdì 12 aprile 2024 – ore 18.00 
 
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo 
Sala Carlo Scarpa Via Guido Reni 4a 

Antonio Del Donno è una pietra d’inciampo nel panorama artistico del Novecento italiano che, con il suo sguardo prospettico, ha saputo reinterpretare in chiave transavanguardistica le mai risolte contraddizioni del nostro tempo e della nostra civiltà. Nell’equilibrio dinamico del costante conflitto tra sacro e profano, spirituale e terreno, tradizione popolare e dimensione universale che Del Donno sublima, si riconoscono, infatti, le tensioni insolute che, consciamente o meno, in ognuno di noi albergano. Del Donno è, dunque, un figlio di una piccola città di provincia, Benevento, ma con un’anima universale che lo rende artista internazionale dal talento indiscusso, apprezzato dalla critica più qualificata e che non ha (ancora) raggiunto il più ampio pubblico solo per la sua ritrosia al piegarsi a logiche di mercato che non condivideva. Nonostante ciò, il suo percorso artistico ha comunque trovato conferma nei traguardi internazionali della presenza delle sue opere al MoMa di New York ma anche nella sezione d’arte contemporanea dei Musei Vaticani, nella cripta del Museo San Fedele di Milano, nonché negli spazi del Museo Pecci di Prato. L’editore, l’autrice e l’archivista si augurano fortissimamente che questa opera contribuisca a dare meritata luce a questo Artista straordinario.


La el Kozeh edizioni nasce nel 2020 con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare l’immenso patrimonio storico materiale e immateriale della Città di Benevento attraverso pubblicazioni di alta qualità sia di contenuto che estetico.  La sua prima pubblicazione è stata l’opera illustrata “GIARDINO DI DELIZIE. Del Chiostro di Santa Sofia in Benevento” di Elio GALASSO.  Con la pubblicazione del libro “SENZA LIMITI – Vita e opera di Antonio Del Donno” di Simona LOMBARDI la elKozeh edizioni riprende l’attività interrotta nel 2021 a causa del Covid.

L’Archivio Antonio Del Donno, nato 1995 per volontà dell’artista e del suo procuratore, Alberto Molinari, attuale curatore dell’Archivio, svolge attività di promozione, di raccolta di ogni tipo di documentazione riguardante l’artista e di tutela delle opere del maestro sannita, basandosi sulla loro catalogazione. È l’unica realtà titolata al rilascio delle autentiche, documentazione valida ai fini di certificare l’originalità delle opere dell’Artista e per tale attività si avvale, in caso di difficoltà di decifrazione del materiale, di un qualificato Comitato Scientifico. L’Archivio svolge, inoltre, attività di allestimento di esposizioni e mostre in Italia e all’Estero, utilizzando il proprio patrimonio artistico, ed è impegnato nella pubblicazione di materiali divulgativi e informativi su media e social, di articoli su riviste specializzate, di brochure per mostre e dibattiti.  Nel 2016 ha pubblicato il primo catalogo delle opere del Maestro.  Ha sede in Roma, in viale Giuseppe Mazzini n. 1.


elKozeh edizioni
 L’ufficio stampa   
 
Per info e contatti
e-mail: info@elkozehedizioni.it
Tel: 06 3728215

Da Diana Daneluz dianadaneluz410@gmail.com

Trieste: Bob Brown, padre dell’ambientalismo australiano, ospite speciale del Triestebookfest

Nell’ambito di una collaborazione tra le rassegne Triestebookfest e Pordenone Docs Fest, domenica 14 aprile, al Caffè San Marco di Trieste (ore 11.00), viene proposta una conversazione tra Bob Brown, padre dell’ambientalismo australiano, e la giornalista e ambientalista Elisa Cozzarini, per raccontare cinquant’anni di attivismo per la salvaguardia della natura.

Bob Brown, padre dell’ambientalismo australiano, ospite speciale del Triestebookfest domenica 14 aprile al Caffè San Marco di Trieste nell’ambito di una collaborazione con Pordenone Docs Fest

Politico e attivista, Bob Brown è stato capace di guidare il successo inaspettato dei Verdi nel Parlamento australiano. Poi ha lasciato la politica per dedicarsi a salvare le foreste e la fauna selvatica con la sua Fondazione.
Classe 1944, Bob Brown si è laureato in Medicina a Sidney nel 1968. Il suo impegno inizia nel 1982, con la battaglia per salvare l’ultimo corso d’acqua selvaggio della Tasmania, il fiume Franklin. Una campagna che portò all’arresto di 1.500 persone. Tra i seicento attivisti che finirono in carcere c’era anche Brown, che passò 19 giorni in cella. Il giorno dopo il suo rilascio, nel 1983, fu il primo esponente dei Verdi eletto al Parlamento della Tasmania. Grazie al suo impegno decennale, le aree protette in Tasmania raddoppiarono, raggiungendo 1,4 milioni di ettari nel 1989.

Eletto nel 1996 al Senato, portò al centro dell’agenda politica temi quali la lotta al cambiamento climatico e la riforma dell’assistenza sanitaria previdenziale. È stato segretario dei Verdi australiani dal 2005 al 2012, quando si è dimesso per creare la Fondazione che porta il suo nome e portare avanti il suo impegno ambientalista, in particolare in difesa della foresta pluviale di Tarkine. Attualmente è sotto processo per aver pacificamente ostacolato l’abbattimento e l’incendio di alberi secolari.

Fonte potente e gentile di ispirazione per tutti coloro che si impegnano per la salvaguardia della natura, Bob Brown vede la sua vita come un intreccio indissolubile con lo straordinario ciclo di vita degli alberi, i giganti della foresta. The Giants è infatti il titolo del film che racconta la sua vita, che verrà presentato a Cinemazero in anteprima nazionale per il Pordenone Docs Fest, sabato 13 ottobre, alle ore 10.00. Celebrato come uno dei documentari australiani di maggior successo, ha mobilitato individui e comunità in difesa delle foreste, facendo in modo che il contrasto alla deforestazione diventasse parte dell’agenda politica del Paese.


Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
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Pisa, Museo della grafica: Seminario “I cori Manos Blancas: storia ed esperienze”

Il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) e l’Associazione Ex allievi Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sono lieti di invitarvi al seminario

Sabato 13 aprile, ore 10:00

Il seminario è parte della rassegna “Pur bella la vita. Musiche nei luoghi storici di Pisa” 2024 organizzata dall’Associazione Ex allievi Scuola Superiore Sant’Anna. Il tema della rassegna di quest’anno sarà “Il canto dei bambini”. 

Intervengono

Isabelle Binet, direttrice del coro “Manos Blancas” della Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma
Gianna Ghiori, direttrice del coro “Mani bianche Voceincanto” e direttrice artistica dell’Associazione Voceincanto asp – Arezzo
Rachele Vanni, interprete Lis
Asia Bidini, psicologa clinica

Modera
Angelica Ditaranto

Ingresso libero su prenotazione apurbellalavita@gmail.com

Per maggiori informazioni Cliccare il logo

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-67-59-70)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Visite a Palazzo Guiccioli e Franco Nero rivive Lord Byron

Il 19 aprile, potranno finalmente essere per la prima volta aperte le porte, chiuse da decenni, di Palazzo Guiccioli, una delle più importati e imponenti residenze storiche di Ravenna. Potranno così prendere parte al percorso di accompagnamento del recupero del Palazzo ormai alla fase conclusiva del lungo, complicato, intervento di restauro che impegna la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna dal 2011 quando si avviò il percorso di interlocuzione con Comune di Ravenna per l’acquisto dello stabile.

19 aprile | Visite a Palazzo Guiccioli e Franco Nero rivive Lord Byron

La scelta del 19 aprile, non è casuale: il Presidente della Fondazione Ernesto Giuseppe Alfieri l’ha individuata perché coincide con le Celebrazioni del secondo centenario dalla eroica morte di Lord Byron, a Missolungi, in Grecia, il 19 aprile del 1824.

Il grande poeta inglese fu ospite a Palazzo Guiccioli, dove ebbe residenza stabile presso il conte Alessandro Guiccioli e la sua giovanissima consorte Teresa Gamba.

In questi giorni nasce a Ravenna la sede italiana della Byron Society, diffusa in oltre 40 paesi nel mondo, con la denominazione di Italian Byron Society.

Lord Byron sarà il protagonista del Museo Byron, che la Fondazione sta realizzando nell’ala nobile e storica del Palazzo, proprio nelle stanze che furono abitate dal poeta. Nello stesso edificio prende forma anche il Museo del Risorgimento e troverà accoglienza anche il Piccolo Museo di Bambole e altri Balocchi – Collezione Graziella Gardini Pasini. Tre musei riuniti nell’appena costituito Complesso di Palazzo Guiccioli che la Fondazione ha affidato alla curatela di Alberta Fabbri.

Il 19 aprile, sarà possibile visitare le Sale Byroniane di Palazzo Guiccioli dalle 15 alle 18. Per accedervi sarà necessario premunirsi di prenotazione (www.palazzoguiccioli.it).

Le Celebrazioni del Bicentenario di Byron iniziano con questa importate anteprima e con altri eventi pubblici di rilievo. In mattinata, negli Antichi Chiostri, il Presidente della Fondazione Giuseppe Ernesto Alfieri, affiancato dal Presidente del Gruppo La Cassa di Ravenna e dal Sindaco Michele De Pascale, illustrerà in una conferenza stampa alla presenza delle autorità cittadine, lo stato dei lavori di allestimento museale degli ambienti restaurati di Palazzo Guiccioli, insieme alle collaborazioni che si stanno concretizzando intorno al nuovo Complesso Museale.

Nel pomeriggio seguiranno le visite a Palazzo, su prenotazione.

In serata, alle 21,00, nella Basilica di San Francesco, Byron e la sua attività poetica saranno affidate a Franco Nero, che darà voce alla affascinante vicenda byroniana, tratteggiando la sua permanenza in Palazzo Guiccioli a fianco della bellissima Teresa Gamba, poi la sua fuga verso il Granducato di Toscana, la Liguria e infine la Grecia, dove trovò la morte. Ma anche gli infiniti caroselli amorosi, le passioni, gli ideali di un uomo che con il suo mito ha sedotto intere generazioni. E con l’uomo, il poeta, del quale Franco Nero leggerà pagine intense.

Persona colta, curiosa, aperta, Franco Nero è perfetto per il ruolo di Byron. La serata, promossa dalla Fondazione, è a ingresso libero, fino a esaurimento posti.


Ufficio Relazioni esterne la Cassa Spa
Corrado Piffanelli
cpiffanelli@lacassa.com
 
Ufficio Stampa Studio Esseci
di Sergio Campagnolo
referente Simone Raddi
simone@studioesseci.net

Aperte le iscrizioni per la 23° edizione di Concorto Film Festival

Svelata la nuova locandina d’artista, annunciate le date e aperte le iscrizioni per partecipare alla selezione ufficiale della XXIII edizione di Concorto Film Festival, il festival del cortometraggio internazionale di Pontenure (PC), evento che si conferma come una tra le più importanti vetrine a livello europeo per giovani e talentuosi film-maker provenienti da tutto il mondo.

XXIII edizione | 17 – 24 AGOSTO 2024

ELISA SEITZINGER firma l’artwork della nuova edizione

ONLINE la call per partecipare alla selezione ufficiale:

Dal 17 al 24 agosto 2024, nell’oasi verde del Parco Raggio, nel cuore della Via Emilia, Concorto Film Festival presenta otto giorni ricchi di appuntamenti, con centinaia di film in programmazione, numerose anteprime, incontri e momenti di condivisione tra pubblico, attori e registi, frutto di una selezione che di anno in anno ha saputo tenere alta l’asticella della qualità, valorizzando i prodotti più legati alla contemporaneità e alla ricerca visiva.

I dettagli per iscriversi e partecipare alla selezione ufficiale del festival, che ogni anno registra la partecipazione di più di tremila produzioni, sono disponibili al link: concortofilmfestival.com/iscrizioni-concorto-film-festival-2024/ – le iscrizioni si chiudono l’1 maggio 2024 e sono aperte a tutti i tipi di cortometraggi, senza limitazioni riguardo al tema e al genere.

È stata svelata anche la locandina della XXIII edizione di Concorto Film Festival, affidata come consuetudine a un’artista proveniente dal mondo dell’illustrazione: a firmarla è Elisa Seitzinger, che ha reinterpretato secondo il suo stile e la sua sensibilità l’animale simbolo del festival, l’asino che vola.

Esistono animali che vivono tra il mito e la realtà, chi giura di averli incontrati di solito è preso per matto. Eppure, questa fauna fantastica ci spia dai capitelli delle chiese romaniche, dai bracciali lucenti nelle teche dei musei, dai libri miniati delle biblioteche irlandesi. La forza di questa fauna non sta nel realismo, anzi, il contrario. La bidimensionalità li rende ancora più forti, preservando il mistero.

L’asino che vola è l’animale fantastico di Concorto Film Festival, una creatura che fa dell’impossibile il suo possibile. Chiunque abbia salutato l’estate nell’ombra frondosa di Parco Raggio lo conosce. Quest’anno l’asino rinasce dalla china di Elisa Seitzinger. Ne emerge una visione: un asino ieratico, con una codina che ricorda il tira-tende delle nonne, circondato da stelle pirotecniche e da una luna complice silenziosa della sua ascesa. Potrebbe essere una decorazione della serra cinematografica che ogni estate è il teatro delle notti concortiane. Potrebbe essere un’epifania tra le foglie della quercia centenaria. Potrebbe essere, o forse è, il simbolo del nostro sogno che ogni anno si rigenera.

Nelle parole dell’autrice: “Contribuire alla serie dei meravigliosi manifesti delle varie edizioni di Concorto mi ha entusiasmata e così è nato questo nuovo asino alato, un asinello giocattolo, rosso a pois (pettinato effettivamente come una zebra) con zoccoli d’oro e coda di nappa, che si libra in una notte d’agosto, rischiarata da Luna e stelle cadenti per esaudire i desideri di chi sogna ad occhi aperti sotto il cielo del Festival”.

Elisa Seitzinger vive e lavora a Torino, doppia medaglia d’oro 2021 e medaglia di bronzo 2020 e 2021 di Autori d’Immagini, vincitrice del Premio Illustri 2018 – categoria Design e selezionata all’omonimo Festival nel 2019 tra i dieci illustratori più influenti d’Italia, ha esposto in numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero e lavora attivamente con i maggiori quotidiani e periodici nazionali e con tutte le principali case editrici italiane, collaborando inoltre con RAI, BBC, National Geographic, Warner Music Group, Adobe, Spotify, Apple Music, Taschen, Salone Internazionale del Libro, Premio Strega, etc.

Nei prossimi mesi sarà svelato il programma completo del festival, che vedrà al suo interno numerosi focus e sezioni con altri film fuori concorso, dedicati a temi, paesi geografici e retrospettive.

Concorto è membro attivo della Short Film Conference (l’organismo che raggruppa i più importanti festival internazionali del cortometraggio) e delegato industry in eventi di settore e numerosi festival. Il festival durante gli anni ha avuto l’onore di avere in competizione film di importanti registi come: Denis Villeneuve, Werner Herzog, Ruben Ostlund, James Franco, Ariane Labed, Chloe Sevigny, Pippo Delbono, Ben Rivers, Laura Bispuri, Antonio Piazza e Fabio Grassadonia.  Hanno fatto parte delle giurie del festival, tra gli altri: Daniele Ciprì, Teho Teardo, MASBEDO, Jacopo Benassi, Monika Bulaj, Tano D’Amico, Christos Massalas, Maya Vitkova, Jacqueline Lentzou.


CONTATTI:
www.concortofilmfestival.com
www.facebook.com/concortofilmfestival
www.instagram.com/concortofilmfestival
info@concorto.com
 
UFFICIO STAMPA:
Daccapo Comunicazione
info@daccapocomunicazione.it
(Marcello Farno) / (Ester Apa)

BRUM – “Acquerelli reversibili” Esposizione di 23 dipinti di Giorgia Vitale

Sabato 13 Aprile 2024, alle ore 17 presso la Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” si terrà il vernissage dell’Esposizione “Acquerelli Reversibili”, una mostra di 23 dipinti dell’Artista Giorgia Vitale.

L’inaugurazione si aprirà, presso la Sala Lettura, con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca Regionale, Avv. Tommasa Siragusa, alla quale seguirà la Presentazione della Mostra da parte del Critico e Storico d’Arte e Presidente dell’Accademia Euromediterranea delle Arti, Prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo. Sarà presente la Pittrice che ha già ottenuto, previa richiesta della Presidente della predetta Accademia, il deposito presso questo Istituto del Suo Manifesto d’Arte. La Vitale, difatti, è stata ritenuta meritevole di occupare uno speciale capitolo nella storia dell’arte odierna e di “Fare Scuola”, avviando gli allievi all’acquisizione della novità tecnica da Lei istituita.

L’Esposizione delle pregiate opere pittoriche della Vitale, quale saggio della sapiente tecnica innovativa ad acquerello, sarà allestita al primo piano, negli spazi del corridoio adiacente la Sala Lettura e nella stessa location della Biblioteca, e rivelerà ai visitatori tratti del Suo animo sensibile, pervaso non solamente da colori ma anche da note. L’Artista, figlia della Trinacria, nata a Leonforte, ridente plesso dell’ennese, infatti, è anche Pianista Concertista e Insegnante di pianoforte e nel corso degli anni è stata pluripremiata e insignita, tra l’altro, nel 2013 del “Premio donna siciliana” per meriti artistico-musicali, e, in particolare, per eleganza interpretativa e preparazione tecnica.



Post dell’iniziativa culturale saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’iniziativa in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere all’Autrice.
Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO: Ufficio Relazioni con il Pubblico
                  tel.090674564

International Blues Challenge 2024 – Aperte le selezioni

Sono ufficialmente aperte le iscrizioni 2024 per la selezione alla partecipazione all’International Blues Challenge anche quest’anno organizzate da Ente Rovigo Festival, in collaborazione con il Rootsway Festival e la rivista Il Blues, a cui si aggiunge la collaborazione con Italian Blues Union, nell’ambito della trentasettesima edizione del Festival Deltablues che si terrà a Rovigo. Le selezioni nazionali permetteranno al vincitore di rappresentare l’Italia del blues all’IBC 2025 che si terrà – come ogni anno – a Memphis (Tennessee – USA) nel prossimo inverno (data che verrà comunicata). Anche quest’anno quindi sarà la prestigiosa sede del Deltablues ad ospitare con concerti “live” la serata finale della selezione, il 13 Luglio in piazza Vittorio Emanuele – Rovigo, inizio esibizioni ore 21:00, dove i tre finalisti – tra solo/duo e band – si affronteranno per staccare il biglietto che li porterà nella Terra del Blues a competere con le formazioni di tutto il mondo.

Per partecipare è necessario leggere attentamente il REGOLAMENTO che puoi scaricare qui e compilare il BANDO DI ISCRIZIONE che trovi qui. Tutto il materiale richiesto dovrà pervenire alla mail ibc@deltablues.it entro e non oltre la data di lunedì 15 Maggio 2024. Leggi attentamente tutte le indicazioni che troverai nel regolamento e compila il bando in ogni suo punto, anche in merito all’Esenzione Enpals che puoi scaricare qui.

L’International Blues Challenge (IBC) rappresenta il più grande e riconosciuto evento musicale di ricerca di talenti Blues emergenti sul piano mondiale voluto e creato dalla The Blues Foundation di Memphis (Tennessee – USA). L’IBC è definita una “Battle of the Bands” (la battaglia delle band), dove le stesse salgono sul palco e suonando una propria performance di breve durata e una qualificata selezione di esperti giudicherà in base ai criteri dettati dalla The Blues Foundation stessa. Tale giuria, selezionata dalla The Blues Foundation e dalle sue organizzazioni affiliate (principalmente blues societies), opera al fine di individuare la “Miglior Band Emergente” e il “Miglior Duo/Solista Emergente” tra tutti gli artisti che i vari affiliati hanno la facoltà di inviare in rappresentanza del Paese di riferimento alle semifinali IBC che si svolgono nei vari prestigiosi locali dislocati lungo la popolare Beale Street di Memphis, TN e alla finalissima dell’Orpheum Theatre sempre nella città del Blues. Per questo motivo dal 2005 “Ente Rovigo Festival” di Rovigo organizzatore del festival italiano Deltablues (www.deltablues.it) in collaborazione con l’Associazione Rootsway , la rivista Il Blues e – dal 2024 – con Italian Blues Union, indicono una gara di selezione per individuare, condividendo il regolamento con The Blues Foundation, una band e/o un solo/duo che possano rappresentare l’Italia a Memphis nell’edizione 2025.­INFO E CONTATTI

info@enterovigofestival.it

ibc@deltablues.it 


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