Dalla NOTA INTRODUTTIVA di Marco Cadinu: “A Cortona nel 1325 lo statuto cittadino normava le attività durante le ore serali e notturne, secondo segnali emessi dalla “campana del popolo” in tre momenti:
«[…] ai secondi le guardie s’avviavano ai castelli, ed i tavernieri chiudevano i loro locali; ai terzi rintocchi, detti del coprifuoco, in tutte le case doveva essere spento il fuoco, e coperto col testo, specie di catino dagli orli bassi, o di gran coperchio in terracotta. La mancanza del testo nelle case veniva multata con 20 denari (IV, 81). Dopo il coprifuoco incorreva nella multa di 20 soldi chiunque passeggiasse nelle strade urbane. Nei sobborghi e nelle vicinanze, e di 10 soldi le donne non rientrate in casa, essendo loro vietato di trattenersi a scaldarsi o filare fuori della propria abitazione. […] Nei soli casi d’estrema necessità i preti, i medici, gli speziali, i notari, le levatrici, i manescalchi, gli abbigliatori di cadaveri, ed i banditori dei morti circolassero di notte col lume acceso […] (III, 75)»1.
Noi, dopo settecento anni, non ricompresi in nessuna di queste ultime categorie, e come cultori di biblioteche, archivi, aule universitarie, musei e circoli culturali, quindi indefessi viaggiatori attraverso paesaggi e centri storici, siamo stati sfavoriti sia dalla pandemia sia dalle disposizioni ministeriali, tese a limitare al massimo proprio attività di questo genere. È stato, anche per noi, l’anno delle riunioni telematiche, in cui ci siamo ritrovati con immutato piacere.
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IL TESORO DELLE CITTÀ – Strenna 2020
IMMAGINE DI APERTURA – Immagine tratta della copertina del volume