Genova, Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone: “La Grande Onda. L’importanza dell’acqua nella cultura giapponese”

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Il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone riapre al pubblico dopo circa due anni di attesa con la mostra

“La Grande Onda. L’importanza dell’acqua nella cultura giapponese”

Fino al 24 settembre a Genova

Hokusai, La Grande Onda

Titolo/definizione dell’opera: “La Grande Onda”.
Nel cavo d’onda al largo di Kanagawa (Kanagawa oki namiura) dalla serie “Le Trentasei vedute del Monte Fuji” (Fugaku sanjurokkei)
Autore/cultura: Katsushika Hokusai (1760-1849)
Datazione: 1831
Materiale: Stampa xilografica policroma nishikie, inchiostro e colori su carta.
Dimensioni: 26 x 37,6 cm
N. inv.: MC (S-2582/32)

Qual è l’onda più famosa della storia dell’arte? Senza dubbio quella raffigurata nell’opera “Nel cavo d’onda al largo di Kanagawa” di Hokusai, una stampa xilografica ukiyoe pubblicata nella celebre serie “Le Trentasei vedute del Monte Fuji”, di cui il Museo Chiossone conserva orgogliosamente un magnifico esemplare.

Viene chiamata “La Grande Onda” ma il suo titolo originale è ben più preciso e ci indica sia il luogo che il tipo di onda ritratta. Ci troviamo circa tre chilometri al largo di Kanagawa, nella baia di Tokyo, trenta chilometri a sud dalla capitale, dove si è formata una grande onda alta oltre 10 metri. In passato è stata erroneamente indicata come uno tsunami, ma studi specifici hanno dimostrato che si tratta invece di un’onda di tempesta, tipologia che si può incontrare al largo dalla costa. La grande onda sovrasta tre imbarcazioni poste al centro della scena, dette oshiokuribune, barche piccole e veloci usate per il trasporto di pesce fresco e altri generi verso la capitale. In lontananza si erge il sacro monte Fuji, che con i suoi 3776 metri non solo è la vetta più alta, ma anche la figura più iconica del Giappone. Al tempo di Hokusai la semplice visione del Fuji, dal vivo o riprodotta su una stampa o un dipinto, era ritenuta una manifestazione divina e di estremo valore benaugurale.

Si stima che all’epoca fossero stati stampati circa 8mila esemplari dell’opera, ma ai giorni nostri ne sono giunte solo poco più di 100, tra cui anche quella conservata al Museo Chiossone, che si contraddistigue per una ottima conservazione, ampia gamma di colori e eccellente tiratura.

Dal punto di vista tecnico questa stampa rappresentò una vera e propria rivoluzione cromatica. Intorno al 1830 divenne infatti reperibile in Giappone un nuovo pigmento sintetico: il blu di Prussia o blu di Berlino (bero ai). Hokusai fu tra i primi artisti a riconoscere le potenzialità del nuovo blu, intenso e durevole, e lo impiegò nei suoi paesaggi.

La Grande Onda, oltre ad essere apprezzata in Giappone, ha profondamente influenzato gli artisti europei della fine dell’Ottocento sensibili al fenomeno del Giapponismo. Divenne ben presto un’opera di grande interesse per il collezionismo occidentale e si confermò simbolo dell’arte giapponese e icona del Giappone stesso. Nei secoli non ha mai smesso di essere apprezzata e reinterpretata, fonte di ispirazione per l’arte grafica, il design, la pubblicità, la moda.

Hokusai, Kajikazawa

Il Museo Chiossone

Il Museo Chiossone, ubicato nel centro di Genova all’interno del parco ottocentesco di Villetta Di Negro si trova un luogo dedicato all’Estremo Oriente. Rivolto verso il mare con tanto di terrazza panoramica ristrutturata, vanta la collezione di arte giapponese più grande e importante d’Italia, raccolta dall’artista e incisore genovese Edoardo Chiossone, durante il lungo periodo vissuto in Giappone alla fine del XIX secolo. Chiossone è noto in tutto il mondo per aver progettato le prime banconote e carte valori giapponesi.

Quella di Chiossone fu la prima collezione di arte orientale italiana ad essere aperta al pubblico, nel 1905, nella originaria sede presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti, mentre dal 1971 è esposta nell’attuale edificio, appositamente progettato dall’architetto genovese Mario Labò negli anni ’50.

Il patrimonio civico del Museo conta più di 15mila opere ed è formato per la maggior parte da capolavori di arte giapponese, ma conserva anche opere d’arte della Cina e del sud est asiatico. Il percorso permanente, ora rinnovato ma fedele all’ordinamento storico, propone una selezione delle categorie artistiche collezionate da Chiossone: nel salone a piano terra si trovano grandi sculture buddhiste in bronzo, mentre nelle gallerie sono esposte armi e armature da samurai, rari reperti archeologici, maschere teatrali, assieme a porcellane, smalti, lacche, sculture in legno e piccoli bronzi, tutti di elevato valore artistico e di grande interesse culturale. Gli eccezionali dipinti e le famosissime stampe xilografiche ukiyoe sono visibili durante mostre temporanee, organizzate per consentire la rotazione di queste delicate opere, che per preservare al meglio la loro integrità vengono conservate nei depositi.

L’evento di riapertura del museo e la mostra hanno ottenuto il patrocinio del Consolato del Giappone a Milano.


Info: Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone – piazzale Mazzini 4 – 16122 Genova – Tel 010 5577950 – museochiossone@comune.genova.it
http://www.chiossone.museidigenova.it/

Orario: da martedì a venerdì h 9 – 19. Sabato e domenica h 10 – 19.30
Ingresso: intero € 5 – ridotto € 3.

La mostra La Grande onda. L’importanza dell’acqua nella cultura giapponeseè inclusa nel biglietto d’ingresso.
Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e sponsorizzata da Iren.

Melina Cavallaro
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma, Media Relations per la Città di Genova 
Valerio de Luca –  resp. addetto stampa
Via Piave 74, 00198 Roma

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