Roma: Ha debuttato al Teatro Porta Portese in prima nazionale “What’s love”

Un momento dello spettacolo – Foto di Domenico Maddaloni

Buona la prima. Tina è tornata

Ha debuttato al Teatro Porta Portese di Roma in prima nazionale “What’s love”.

Il dichiarato omaggio del regista Alessandro Fea ad una regina del palco come Tina Turner

di Diana Daneluz

Si è spenta l’8 maggio scorso questa regina del rock’n roll, al secolo Ann Mae Bullock (ma lotterà e vincerà la battaglia per conservare il nome d’arte Turner anche dopo la fine del suo sodalizio artistico e matrimoniale con Ike Turner), che certo non si è sempre sentita tale nella sua lunga vita, a tratti, anche lunghi, difficilissima e dolorosa, segnata perfino dalla morte da suicida di uno dei figli, Craig. Un dolore da cui saprà riscattarsi da sola, seppure ispirata da extra-ordinari e fortunati incontri come quello con David Bowie e Mick Jagger, dal primo album senza Ike Turner alla collezione di ben otto Grammy. Ma soprattutto grazie ad una personale evoluzione, che lei stessa chiamerà “rivoluzione”, interiore prima di tutto, e spirituale, da cui nascerà una nuova Tina, che però mai rinnegherà niente della precedente.

Ottantatre anni di cui le tre artiste sul palco ci danno conto, dando voce alternandosi ora a lei, ora ai suoi figli, ora ai sue due mariti, il secondo a regalarle una seconda vita, e pezzi, letteralmente, di sé. I readings a cura di Elisabetta Tulli (che sostituiva Giancarlo Testa) e Rita Cardoni attraversano la vita intera di Tina Turner dalla bambina nei campi di cotone di Nutbush, in Tennesse, agli ultimi giorni di lei, divenuta cittadina svizzera, nella casa amata e costruita negli anni intorno e su di sé.

Foto di Domenico Maddaloni

Un racconto parlato, ma, naturalmente, anche cantato. Sono tra le più belle canzoni di Tina Turner quella che la voce sorprendente e multiforme di Annalisa Eva Paolucci interpreta, seduta su uno sgabello eppure affatto immobile, con indosso i lustrini che Tina amava. È piccolo il Teatro Porta Portese che accoglieva questa prima. E così raccolti gli spettatori sono stati letteralmente investiti dalla potenza della sua interpretazione, accompagnata dagli arrangiamenti composti ed eseguiti (chitarra, synth, loops) sul palco dallo stesso Alessandro Fea, compiuto musicista, oltre che autore, regista teatrale, e impegnato, anche, in laboratori sulla disabilità e inclusività. Un’empatia che traspare nei testi e nel crescendo di emozioni che parole e musica suscitano.

River Deep Mountain High, Nutbush City Limits, Simply the best, una trascinante Proud Mary (che comincia piano, ci avvisa la cantante, ma poi si irrobustisce…)  e naturalmente What’s love, a dare il la al regista per il titolo e il contenuto del suo spettacolo teatrale-musicale. Una domanda di cui conosciamo, forse, la risposta da sempre. Ma che da sempre cerchiamo ci sia svelata, che qualcosa ci ricordi che proprio l’amore, e in primo luogo l’amore per sé stessi così come siamo (Tina Turner si è sentita a lungo “brutta” prima di riconoscersi) consente di vivere pienamente e regala riscatti e nuove chances.

Locandina

Con questo spettacolo, prodotto dall’associazione musicale SOFIS Arte e Musica, Alessandro Fea riabbraccia il suo “teatro musicale biografico”, fatto di omaggi che riserva, molto spesso, a grandi personaggi femminili. Qui si cimenta, con Tina Turner, a sceneggiare un’esistenza unica, fatta di alti e bassi, ma che ha raggiunto con l’espressione artistica e umana di sé un’universalità che le è valso, e c’è da scommettersi le varrà ancora a lungo, l’Amore del suo pubblico, e di diverse generazioni, quell’Amore che ha tanto cantato.


Lo spettacolo torna in autunno. Mettetelo in agenda! Teatro Porta Portese Via Portuense, 102 – Roma: T. 06.5812395

About the author: Experiences