Perugia: SGUARDI SU PERUGINO. Dall’età moderna al contemporaneo

Carlo Lasinio, Treviso, 1757/1759 – Pisa, 1838, Ritratto di Perugino, 1791-1796,
acquaforte, Milano, Civica Raccolta “Achille Bertarelli”

È ancora l’anno del Perugino!

PERUGIA, GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA

DAL 28 OTTOBRE 2023 AL 14 GENNAIO 2024

SGUARDI SU PERUGINO.
DALL’ETÀ MODERNA AL CONTEMPORANEO

Nell’anno di Perugino, l’esposizione segue, attraverso 25 opere, le alterne vicende della sua fortuna in età moderna e contemporanea.

a cura di Carla Scagliosi e Benedetta Spadaccini

La presentazione si terrà Venerdì 27 ottobre 2023, ore 18.00
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria | Sala didattica | terzo piano
(Corso Vannucci, 19)

Dopo la grande mostra “Il meglio maestro d’Italia”. Perugino nel suo tempo che gli ha ridato il ruolo di preminenza artistica che il suo pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, la Galleria Nazionale dell’Umbria ospita un altro evento espositivo dedicato al maestro umbro.
Dal 28 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024, la nuova exhibition box della GNU accoglie una preziosa mostra dossier, Sguardi su Perugino, curata da Carla Scagliosi e Benedetta Spadaccini, che segue le alterne vicende della sua fortuna in età moderna e contemporanea.

Il percorso si compone di 25 opere, tra incisioni, disegni e un dipinto, provenienti oltre che dalla GNU, da prestigiose istituzioni pubbliche e private, come l’Istituto centrale per la Grafica di Roma, la Biblioteca Marciana di Venezia, la Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Castello Sforzesco di Milano, l’Ambasciata del Brasile a Roma, di autori quali Tommaso Minardi (1787-1871), artista affascinato dal colorismo veneto e fiammingo e dal disegno quattrocentesco, che divenne promotore del manifesto purista, Giovan Battista Cavalcaselle (1819-1897), fondatore dei moderni studi di storia dell’arte in Italia, il perugino Silvestro Massari (1794 – 1851), allievo di Minardi e docente di scultura all’Accademia di Perugia, che si dedicò alla riproduzione incisoria di monumenti cittadini.

Tre sezioni documentano la fortuna e il tramandarsi del ritratto dell’artista, la diffusione dei suoi capolavori e delle iconografie più note attraverso il medium della stampa di traduzione, gli errori di attribuzione di opere che, per l’adesione al linguaggio figurativo del “meglio maestro d’Italia”, erano considerate di sua mano.

A questi lavori si affianca una sezione virtuale che consta di due filmati: il primo offre la possibilità di sfogliare l’intero album di disegni di Tommaso Minardi esposto in vetrina; l’altro propone una selezione di opere ispirate da Perugino, dall’Ottocento fino ai nostri giorni, dai Preraffaelliti come William Dyce agli autori francesi dell’Ottocento come Ingres o Delacroix, dalle fotografie di Julia Margaret Cameron alle opere astratte di Ian Davenport, per giungere a quegli artisti che sono stati protagonisti negli scorsi anni delle iniziative organizzate dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, da Brian Eno a Roberto Paci Dalò ad altri.

A partire dalla fine del primo decennio del Cinquecento, la fama di Perugino si dissolve a favore del suo fin troppo celebre allievo, Raffaello, modello indiscusso per molte generazioni di artisti e per un’intera corrente, il classicismo.

Nel Seicento, attraverso le incisioni e la grafica, le soluzioni e le opere peruginesche sono d’ispirazione per pittori dal personalissimo e particolare classicismo come Barocci, Sassoferrato o Cerrini. Saranno gli artisti e i letterati del Settecento e ancor di più dell’Ottocento a riscoprire Perugino e a dare nuovo impulso alle ricerche e agli studi.

L’onnipresente paragone con Raffaello, al quale vengono attribuite molte delle opere più belle e riuscite del Vannucci, genera comunque un interesse nei confronti di quest’ultimo. Attraverso questa lente, il pittore sarà “riscoperto” dall’Ottocento, sia dai neoclassici-romantici come Ingres o Chasseriau sia dai coloristi come Delacroix.

La corrente nazarena e purista, con Minardi e Overbeck in testa, attingerà all’universo compositivo di Pietro Vannucci, caratterizzato da quell’aura di armonica e astratta devozione che sarà fondamentale anche per i pittori francesi “cristiani” che facevano capo al teorico Alexis-François Rio. Nazareni, puristi e “cristiani” finirono per influenzare anche i pittori inglesi come William Dyce e i Preraffaelliti, i quali però, considerando Perugino troppo vicino a Raffaello, individueranno i loro modelli in altri artisti quattrocenteschi e nei cosiddetti “primitivi”.

Giovanni Paolo Lasinio, Firenze, 1788/1798 – Firenze, 1855, Annunciazione, 1826 circa, acquaforte colorata, Milano, Civica Raccolta “Achille Bertarelli”

Nella seconda metà dell’Ottocento la riscoperta di Perugino avviene grazie ai nuovi studi sulla luce e sul colore; la purezza e l’armonia degli accostamenti cromatici della sua tavolozza sollecitano le sperimentazioni più all’avanguardia di artisti che hanno segnato il passaggio cruciale verso la modernità: dai simbolisti (Moreau) agli impressionisti (Degas), sino ai puntinisti (Seurat, Signac).

Il secondo Ottocento è anche l’epoca nella quale si assiste al definitivo avanzamento degli studi degli storici dell’arte e dei connoisseurs che, con una sistematizzazione del catalogo e le conseguenti nuove attribuzioni, riconoscono finalmente il genio di Perugino e gli restituiscono la paternità di opere fino a quel momento ritenute erroneamente del giovane Raffaello. I taccuini e gli appunti di viaggio di Cavalcaselle, ad esempio, punteggiati da bellissimi disegni, documentano le ricerche che coinvolgono studiosi italiani e stranieri, in una fitta rete di scambi e dialoghi.

La riscoperta di Perugino nel contemporaneo è un fenomeno sorprendente, che ha permesso di intessere dialoghi attualissimi e ricchi di sollecitazioni. L’ultima opera, datata al 2023, dimostra questa continuità e si collega, simbolicamente, alle celebrazioni per il quinto centenario della morte dell’artista, che per la Galleria si conclude con questa rassegna.

Catalogo Aguaplano (serie Quaderni della Galleria Nazionale dell’Umbria n. 8)


SGUARDI SU PERUGINO. Dall’età moderna al contemporaneo
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria (corso Pietro Vannucci, 19)
28 ottobre 2023 – 14 gennaio 2024
 
a cura di Carla Scagliosi e Benedetta Spadaccini
 
Orari:
Fino al 31 ottobre
Lunedì ore 12.00 – 19.30 (ultimo accesso 18.30)  
Martedì – Domenica 8.30 – 19.30 (ultimo accesso 18.30)
 
Dal 1° novembre al 14 gennaio 2024
Lunedì chiuso
Martedì – Domenica 8.30 – 19.30 (ultimo accesso 18.30)
 
Biglietti: La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso al museo. Intero € 11; ridotto € 3 – 18-25 anni; gratuito fino a 18 anni.
 
Informazioni: Tel. 075.58668436; gan-umb@cultura.gov.it
 
Sito internet: www.gallerianazionaledellumbria.it

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