Presentazione del trimestrale “Parlamento Magazine”

Presentazione del trimestrale “Parlamento Magazine”
 
Giovedi 29 febbraio 2024
Ore 14.30
Sala Stampa della Camera dei Deputati

Giovedi 29 febbraio 2024, alle ore 14.30, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, in via della Missione 4 a Roma, si terrà la conferenza stampa di presentazione della rivista trimestrale Parlamento Magazine.
L’idea di questa nuova testata nasce dall’urgenza di lavorare tutti insieme alla costruzione di nuovi scenari di senso e di significato che possano travalicare la polarizzazione politica e portarci verso una stagione di scelte di policy consapevoli e di lungo periodo. Ridare dignità alla scelta pubblica, informata, chiara e trasparente, e possibilmente condivisa, darebbe al sistema democratico quella statura che le è propria in un mondo che diventa sempre più complesso.

Prenderanno parte all’evento l’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Sen. Luca Ciriani, l’On. Andrea Casu, Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Vincenzo Manfredi, Direttore Responsabile di Parlamento Magazine, Marzia Bilotta, Vice Presidente Associazione Italian Politics, Filippo Nani, Presidente della FERPI.

Modera l’incontro Francesca Buttara, Capo Redattore di Parlamento Magazine


Media Relations Ferpi
Diana Daneluz
e-mail: mediarelationferpi@gmail.com

Pisa, Museo della grafica: Conferenza “Drawing Architecture” di Sergei Tchoban

Il Museo della Grafica  (Comune di Pisa, Università di Pisa) è lieto di invitarvi alla conferenza

di Sergei Tchoban

Lunedì 26 febbraio, ore 18:30

Ingresso libero.

Per maggiori informazioni Cliccare il logo

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Al via il progetto europeo SMAFINE  – SMart Agricolture & Food INnovation Ecosystem

 

Avvio del progetto europeo
SMAFINE  – SMart Agricolture & Food INnovation Ecosystem

Giovedì 22 febbraio
ore 10
CTE Matera via San Rocco n.1 – Matera

Giovedì 22 febbraio alla Cte Matera, in via San Rocco n. 1 a Matera si terrà il primo incontro dei partner del progetto  SMAFINE  – SMart Agricolture & Food INnovation Ecosystem.
SMAFINE  è realizzato da un consorzio di partner europei, per l’Italia: il Comune di Matera attraverso la Cte Matera e EY, per la Germania: RootCamp (Polo di innovazione per startup di tecnologia agroalimentare e bioeconomia) e DEEP Ecosystems (organizzazione che costruisce e potenzia ecosistemi di startup); per la Svezia: Sweden FoodTech (organizzazione leader nell’ecosistema nordico della tecnologia alimentare, attuata attraverso programmi di innovazione  e  opportunità di sviluppo aziendale) e per la Danimarca: Tech BBQ (comunità che promuove la crescita di startup e di scaleup, le start up che hanno superato la fase iniziale di avvio).

Finanziato con un milione di euro nell’ambito di Horizon European Innovation Ecosystems (EIE), il Programma di finanziamento dell’UE per migliorare l’ecosistema complessivo per l’innovazione in Europa,  SMAFINE  è dedicato alle imprese dell’agroalimentare del Sud Iatalia ed ha come obiettivo di testare soluzioni che supportino la creazione di un forte ecosistema dell’innovazione nelle regioni del Mezzogiorno, a partire dalla CTE Matera (Casa della Tecnologia) fino agli attori internazionali dell’ecosistema dell’innovazione.

 Le azioni che saranno messe in campo dal consorzio SMAFINE  porteranno a una maggiore capacità delle startup dell’agroalimentare delle regioni del Sud Italia a entrare in relazione con investitori e innovatori europei.

Maggiori dettagli sul progetto SMAFINE  saranno illustrati domani alla Cte Matera nel corso di una conferenza stampa – con inizio alle ore 10 – che vede la partecipazione in presenza di:

  • Angelo Cotugno, Comune di Matera/Cte Matera
  • Mariano Guzzetta, Manager Technology Consulting EY S.p.A.
  • Philipp Rittershaus, Head of corporate innovation & startup coaching RootCamp
  • Johan Jörgensen, Co-founder, Sweden FoodTech
  • Harry Ethan Justus, Senior Project Manager Tech BBQ
  • In collegamento streaming interverranno I referenti di Deep Ecosystem

Sissi Ruggi
Pubbliche relazioni Cte Matera
Casa delle tecnologie emergenti di Matera
via San Rocco n.1 – 75100 Matera
comunicazione@ctematera.it
www.ctematera.it

Trieste, Teatro Miela: ospite Valeria Cagnina, a 23 anni CEO e Founder di OFPassiON

Valeria Cagnina
OLTRE I SOLITI CLICHÈ. UNA REGIONE PER I GIOVANI

Le opportunità per studiare, formarsi, vivere e lavorare in Friuli Venezia Giulia

Trieste, Teatro Miela
Mercoledì 28 febbraio, dalle 10:00 alle 12:30

Con la partecipazione di Valeria Cagnina e alcuni giovani talenti della regione

EVENTO CONCLUSIVO DELLA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE
DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

Superare i luoghi comuni e aprire un dialogo virtuoso con i giovani. Con questa finalità, la Regione Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia ha promosso una campagna di comunicazione sui canali social di GiovaniFVG – il portale regionale al servizio delle nuove generazioni – e partecipato a una decina di trasmissione radiofoniche della Rai FVG (ChatFVG) con contenuti e testimonial dedicati al tema.


Con il motto “Oltre i soliti clichè“, la campagna – realizzata nell’ambito del progetto con il contributo del Dipartimento Politiche giovanili e del Servizio Civile Universale – ha consentito di illustrare le opportunità per studiare, formarsi, vivere e lavorare in Friuli Venezia Giulia, tema dell’evento “Una Regione per i Giovani“, che si terrà al Teatro Miela di Trieste mercoledì 28 febbraio, dalle 10:00 alle 12:30 (piazza Duca degli Abruzzi 3), con diretta streaming dal portale Giovanifvg.it

Oltre alle testimonianze di una decina di giovani talenti della nostra regione, chiamati a raccontarsi sul palco affiancati dai referenti istituzionali, è previsto un intervento motivazionale di Valeria Cagnina: a 23 anni CEO e Founder di OFPassiON, un’azienda di robotica educativa, è stata inserita a 18 anni da Forbes nei 100 Under 30 che cambieranno il futuro e un anno prima nominata tra le 50 InspiringFifty italiane. L’ospite porterà sul palco la sua storia personale e professionale, iniziata a 11 anni quando costruì da solo il suo primo robot autonomo e  dopo i primi riconoscimenti a 15 anni venne invitata al MIT di Boston in qualità di Senior Tester del progetto Duckietown.


Il format della mattinata, che sarà aperta da un’introduzione di Alessia Rosolen, Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia e moderata da Riccardo Cicconetti della Rai Friuli Venezia Giulia, prevede dopo lo speech di Valeria Cagnina, quattro momenti di approfondimento: i giovani protagonisti del futuro (scuola e formazione), Un bagaglio per la vita (università, ricerca ed esperienze all’estero), la professione come obiettivo (lavoro) e la Regione per la famiglia.
Le testimonianze dei giovani talenti saranno affiancate da brevi interventi dei diversi referenti istituzionali per illustrare le opportunità per studiare, formarsi, vivere e lavorare in Friuli Venezia Giulia. Concluderà l’evento “Oltre i soliti clichè. Una Regione per i giovani” Nicola Manfren, Direttore centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia.


Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
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Treviso: Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2023-2024 – XXXIII edizione

Espacio Escultórico, dettaglio piattaforma ingresso, foto di Fabian Martinez
Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino
XXXIII edizione, 2023-2024


L’Espacio Escultórico nel Pedregal de San Ángel,
Città del Messico

All’Espacio Escultórico nel Pedregal de San Ángel, a Città del Messico, viene dedicata la trentatreesima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, 2023-2024. Il Premio, ideato e realizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e incentrato su un luogo denso di valori di natura, memoria e invenzione, torna a esplorare per la seconda volta, dopo la sua prima edizione del 1990 che vide la scelta del Sítio Santo Antônio da Bica di Roberto Burle Marx, in Brasile, luoghi appartenenti al vasto mondo dell’America Latina.

L’Espacio Escultórico è un luogo costituito da una grande opera d’arte collettiva che emerge dalla stessa superficie lavica sulla quale, nel secolo scorso, a partire dalla fine degli anni quaranta, nascono e si sviluppano nuovi quartieri e soprattutto un’intera città universitaria, quella dell’Universidad Nacional Autónoma de México (unam).

Un anello dentato, composto da sessantaquattro prismi in cemento che poggiano su un basamento circolare del diametro di 120 metri, circoscrive un brano di suolo lavico “intatto”, rendendo manifesta la potenza espressiva di questo paesaggio, ma anche la sua condizione mutevole e fragile.

Opera fortemente voluta dall’Università e inaugurata nel 1979, l’Espacio Escultórico esprime in modo esemplare il valore e il significato di un paesaggio – quello del Pedregal de San Ángel, così forgiato da un’eruzione vulcanica – con il quale la città, le istituzioni e le comunità universitarie, l’ambiente culturale e la società messicana si confrontano e dialogano sul piano del suo valore ambientale ed ecologico, della sua potenza evocativa, ma anche dei conflitti generati in seno all’espansione urbana di una megalopoli che ne accerchia il perimetro e ne modifica nel tempo la natura e i significati.

Frutto dell’eruzione del vulcano monogenetico Xitle, – che in termini geologici risulta recente, avendo avuto luogo, approssimativamente, solo millecinquecento o forse duemila anni fa –, il Pedregal (che in italiano potremmo chiamare “pietraia”) ci appare come una distesa di roccia lavica, disseminata di vegetazione e variazioni morfologiche, che si evolve nel tempo e si manifesta come un paesaggio vivo, ricco di valore ecologico, e tuttora denso di richiami alla storia preispanica che lo ha preceduto, nonostante l’enorme riduzione del suo perimetro e della sua estensione originaria.

Espacio Escultórico, foto di Fabian Martinez

L’Espacio Escultórico rappresenta un capitolo importante di questo paesaggio in divenire e, a dispetto (o forse grazie a essa) della fissità scultorea della sua immagine, stabilisce un punto d’incontro tra passato e futuro, a cavallo tra la grande vicenda della costruzione della Città Universitaria e l’evolversi di una coscienza ecologica del suo campus, “paesaggio di resistenza” più che pacifico e rassicurante scenario di una comunità per alcuni aspetti privilegiata.

Risulta oggi significativo il metodo e il processo costruttivo scelto per l’Espacio Escultórico, quello di convocare sei artisti della Escuela Nacional de Artes Plásticas – Helen Escobedo, Manuel Felguérez, Mathias Goeritz, Hersúa, Sebastián e Federico Silva – per realizzare un’opera collettiva, dunque priva di carattere monoautoriale, totalmente tesa all’interazione con il paesaggio presente e con la sua eredità storica, e che assume un significato più vasto – oggi diremmo “non antropocentrico” –, aperto alle istanze ecologiche che sarebbero emerse a breve, e che lì, nel Pedregal, proprio il lavoro di questo gruppo di artisti contribuisce a far emergere. La stagione successiva alla costruzione dell’Espacio Escultórico sarà infatti improntata alla difesa di ciò che rimane del Pedregal, della protesta rispetto alla sua progressiva distruzione, e della presa di coscienza da parte della comunità scientifica e studentesca del suo valore, con la creazione ufficiale, nel 1983, della Reserva Ecológica del Pedregal de San Ángel (repsa), voluta dall’unam.

Del valore dell’opera si è scritto molto e molte sono le sue interpretazioni. Nella visione del Premio Carlo Scarpa, l’Espacio Escultórico è un luogo di meditazione personale e insieme di azione collettiva: la sua storia ci porta a riflettere sul rapporto tra gesto artistico e coscienza ecologica; la dimensione corale della sua concezione ci invita a ragionare sull’impegno individuale nel campo del paesaggio, a stabilire nuove coordinate e nuovi compiti progettuali.

principali momenti pubblici del Premio Carlo Scarpa 2023-2024 si svolgeranno, a Treviso,
nel mese di aprile 2024:
 
venerdì 12 aprile, ore 18, Ca’ Scarpa:
inaugurazione della mostra dedicata all’Espacio Escultórico e al suo contesto, che sarà aperta al pubblico fino a domenica 30 giugno
 
sabato 13 aprile, ore 10-13, auditorium della Fondazione Benetton in Palazzo Bomben:
presentazione del libro e del film documentario dedicati al luogo e ai temi di questa edizione del Premio, preceduta da una conferenza di Louise Noelle
sabato 13 aprile, ore 17, Chiesa di San Teonisto:
cerimonia pubblica con la consegna del sigillo simbolo del Premio a Leonardo Lomelí Vanegas, rettore dell’Universidad Nacional Autónoma de México, segnalando, nel contesto della stessa unam, altre due figure che esprimono il senso della cura di questo luogo, Silke Cram e Louise Noelle, entrambe impegnate negli organismi di gestione e tutela del luogo premiato.
 
Il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino
– così intitolato in onore di Carlo Scarpa (1906-1978), architetto e inventore di giardini – è un progetto di ricerca e di cura dedicato a un luogo, ideato e realizzato, dal 1990, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche. Un progetto che ogni volta prende avvio da approfondimenti ed esplorazioni indirizzati a luoghi e culture diversi.
 
Comitato scientifico della Fondazione e coordinamento del Premio
Luigi Latini, architetto, Università Iuav di Venezia (presidente);
Giuseppe Barbera, agronomo, Università di Palermo;
Hervé Brunon, storico del giardino, Centro André Chastel, Parigi, CNRS;
Thilo Folkerts, architetto paesaggista, 100Landschaftsarchitektur, Berlino;
Anna Lambertini, architetto e paesaggista, Università di Firenze;
Monique Mosser, storica dell’arte, Scuola superiore di architettura di Versailles, CNRS;
Joan Nogué, geografo, Università di Girona;
Juan Manuel Palerm, architetto, Università di Las Palmas, Gran Canaria;
José Tito Rojo, botanico, Università di Granada.
Carmen Añón, paesaggista, Università di Madrid, membro onorario dal 2011;
Domenico Luciani, architetto, ideatore e responsabile del Premio dal 1990 al 2014, membro onorario dal 2015.
Le attività del Premio Carlo Scarpa sono curate e coordinate da
Patrizia Boschiero, responsabile delle Edizioni della Fondazione, e
Luigi Latini, presidente del Comitato scientifico e direttore della Fondazione.
 
Iniziativa culturale con il patrocinio di:
UNISCAPE, Ministero della Cultura, Regione del Veneto, Città di Treviso.

Il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino è un progetto di ricerca e di cura dedicato a un luogo particolarmente denso di valori di natura, memoria e invenzione, ideato e realizzato, dal 1990, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche.

        Esso intende contribuire a elevare e diffondere la cultura del paesaggio e della “cura dei luoghi”; si propone come occasione e strumento per far conoscere, al di là dei confini delle comunità di specialisti, il lavoro necessario per conoscere e governare le modificazioni di un luogo, per salvaguardare e valorizzare i patrimoni di natura e di memoria; lavoro nel quale confluiscono scienze, tecniche, arti e mestieri diversi e si svolge attraverso l’identificazione dei segni e dei caratteri costitutivi dei luoghi e dei loro ambiti; lavoro che prevede atti creativi, programmi lungimiranti, pratiche quotidiane di cura e manutenzione, norme che regolano la convivenza, nello stesso luogo, di patrimoni naturali, sedimenti culturali e presenze umane; lavoro che rifugge da ogni fenomeno effimero o ricerca d’effetto, e che trova il suo difficile parametro nella lunga durata; lavoro che ricerca l’equilibrio tra conservazione e innovazione, in condizioni di continua mobilità del gusto e di permanente trasformazione del ruolo che la natura e la memoria esercitano nelle diverse civilizzazioni e fasi storiche.

        Il Comitato scientifico della Fondazione, nell’ambito delle attività di ricerca promosse, sceglie per ogni edizione del Premio Carlo Scarpa un luogo che presenti caratteri, meriti attenzioni, susciti riflessioni pertinenti alle finalità del Premio.

        La Fondazione, in accordo con il proprio Comitato scientifico, realizza nel corso di ogni edizione, una serie di attività utili per la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del luogo designato rivolgendosi, attraverso diversi strumenti di comunicazione, ad amministratori pubblici, comunità scientifiche, artistiche, tecniche e operative, e in generale a quanti sono impegnati o interessati a promuovere l’elevazione del gusto, la formazione di nuove attitudini all’indagine e al progetto, la qualificazione dei paesaggi e dei giardini. Le attività previste sono, in particolare:

  • la cura e pubblicazione a stampa, nell’ambito della collana editoriale della Fondazione Benetton Studi Ricerche “Memorie”, di un volume collettivo per la conoscenza del luogo e del suo contesto;
  • la realizzazione di un film documentario;
  • la raccolta di materiali fotografici, bibliografici e cartografici pertinenti che vengono resi disponibili in una mostra allestita per l’occasione e, in modo permanente, nella biblioteca della Fondazione;
  • l’organizzazione di uno o più incontri di studio e di una cerimonia pubblica, nel corso della quale viene consegnato all’ente o alla persona responsabile del luogo, o a chi rappresenti in vario modo il senso della cura di questo luogo, un riconoscimento simbolico, costituito da un “sigillo” disegnato da Carlo Scarpa (1906-1978), l’inventore di giardini alla cui memoria è dedicato il Premio sin dalla sua ideazione;
  • altre iniziative pubbliche a scala nazionale e internazionale in collaborazione con altri enti pubblici o privati in diverso modo coinvolti nella cultura del paesaggio e interessati a valorizzare il luogo posto al centro dell’attenzione delle attività del Premio stesso.
Comitato scientifico della Fondazione e coordinamento del Premio
Luigi Latini, architetto, Università Iuav di Venezia (presidente);
Giuseppe Barbera, agronomo, Università di Palermo;
Hervé Brunon, storico del giardino, Centro André Chastel, Parigi, CNRS;
Thilo Folkerts, architetto paesaggista, 100Landschaftsarchitektur, Berlino;
Anna Lambertini, architetto e paesaggista, Università di Firenze;
Monique Mosser, storica dell’arte, Scuola superiore di architettura di Versailles, CNRS;
Joan Nogué, geografo, Università di Girona;
Juan Manuel Palerm, architetto, Università di Las Palmas, Gran Canaria;
José Tito Rojo, botanico, Università di Granada.
Carmen Añón, paesaggista, Università di Madrid, membro onorario dal 2011;
Domenico Luciani, architetto, ideatore e responsabile del Premio dal 1990 al 2014, membro onorario dal 2015.
Le attività del Premio Carlo Scarpa sono curate e coordinate da
Patrizia Boschiero, responsabile delle Edizioni della Fondazione, e
Luigi Latini, presidente del Comitato scientifico e direttore della Fondazione.

Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Padova, Italia
www.studioesseci.net

Al Museo Sartorio di Trieste: Inaugurazione della mostra “Ciclo e riciclo tra gioco e identità”

INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA

LE MANI D’ORO 2^edizione – giovedì 22 febbraio, alle ore 11:00, al Museo Sartorio di Trieste

Il nuovo mazzo di carte dedicato al Patrimonio paesaggistico del Friuli Venezia Giulia e prodotto dalla Modiano Industrie Carte da Gioco ed Affini Spa sarà presentato durante l’inaugurazione della  mostra “Ciclo e riciclo tra gioco e identità”, giovedì 22 febbraio, alle ore 11:00, al Museo Sartorio di Trieste, nell’ambito della II edizione del progetto “Le Mani d’Oro” ideato e prodotto dall’Associazione Opera Viva, alla presenza delle autorità, della Direttrice artistica Lorena Matic e del Presidente della Modiano, Stefano Crechici.

Allestita negli spazi del Museo al pianoterra, tra il Salone della Caccia, il Giardino d’Inverno e la Sala espositiva, la mostra – in co-organizzazione con il Comune di Trieste – presenta quasi 200 materiali, tra illustrazioni dei luoghi del Friuli Venezia Giulia, schizzi e studi d’abito con il riciclo della lavorazione delle carte, l’abito stesso realizzato a dimensioni reali e il nuovo mazzo di carte prodotto dalla Modiano. Importante anche la sezione fotografica con le immagini provenienti dall’Archivio Modiano, completate da QRCode sonori per contenuti storici e descrittivi delle immagini, fruibili anche per un pubblico non vedente. Durante l’evento è previsto infatti anche un momento  per riflettere e conoscere assieme ai soci dell’UICI Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti di Trieste come il gioco sia un linguaggio universale, che con particolari modalità e adattamenti permette l’integrazione con momenti conviviali inclusivi.

“La mostra è la tappa finale” – afferma Lorena Matic – “di un percorso iniziato con il concorso di idee al quale hanno partecipato gli studenti del Liceo Artistico Sello di Udine, che hanno prodotto gruppi di 14 illustrazioni (quante le carte che compongono un seme), corrispondenti ad altrettanti siti del Patrimonio paesaggistico e culturale del Friuli Venezia Giulia. Le illustrazioni dei quattro gruppi vincitori – uno per seme – sono i soggetti del nuovo mazzo di carte prodotto dalla Modiano. Tra i siti scelti, il sito di Aquileia, le Dolomiti Friulani, la Piazza Transalpina, la Grotta Gigante, il Ponte del Diavolo, il Sito Palù di Livenza. Gli studenti del Liceo Artistico Fabiani di Gorizia hanno invece riciclato lo scarto di produzione e le carte difettate trasformando i materiali in un tessuto innovativo per il confezionamento di un abito a dimensioni reali, selezionato dalla giuria di qualità e risultato vincitore”.

L’articolato progetto “Le Mani d’Oro”, con sottotitolo “Ciclo e riciclo tra gioco e identità” rafforza l’intreccio tra imprese d’eccellenza e creatività dei giovani, attraverso un percorso dedicato a tutto il ciclo produttivo che dalla produzione di un nuovo prodotto ha un focus particolare sul tema del riciclo, capace di rigenera lo scarto dandogli nuova vita.

Il progetto è ideato e diretto da Lorena Matic e organizzato dall’Associazione culturale Opera Viva con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, il contributo dell’Unione Italiana, la collaborazione del Comune di Trieste, del Kulturni dom di Gorizia e la partecipazione preziosa della Modiano Industrie Carte da Gioco ed Affini Spa.


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Bologna: Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 – Al via il bando, candidature fino al 21 marzo

Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024

I sei Distretti culturali dell’area metropolitana ospiteranno artiste e artisti tra i 18 e 35 anni.
Al via il bando, candidature fino al 21 marzo 2024.

Città metropolitana di Bologna come città artistica diffusa per un progetto di residenze condiviso da tutti i sei Distretti Culturali.

Torna, per il secondo anno consecutivo, l’esperienza del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition che conferma il suo raggio di azione nei sei Distretti culturali della Città metropolitana di Bologna.

Da oggi, 19 febbraio 2024, è disponibile un avviso pubblico finalizzato alla selezione di sei artiste, artisti o collettivi che potranno soggiornare e lavorare in strutture messe a disposizione dai comuni dei sei Distretti culturali.

Dopo l’esito positivo avuto nel 2023 dalla prima edizione del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition, il Comune di Bologna e la Città metropolitana di Bologna rinnovano l’impegno per sostenere il progetto della residenza artistica diffusa nei sei Distretti culturali dell’area metropolitana. Nato dall’innovativa esperienza del Nuovo Forno del Pane, promossa nel 2020 dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna per supportare la comunità artistica durante l’emergenza Covid-19 offrendo loro uno spazio di ricerca e produzione, il Nuovo Forno del Pane Outdoor darà anche quest’anno ai sei candidati e candidate, selezionati tramite avviso pubblico, la possibilità di sviluppare progetti artistici individuali e condivisi interagendo con il territorio in cui saranno ospitati.

In occasione del 60° anniversario della morte di Giorgio Morandi, il Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 riserva, in rappresentanza del Distretto culturale Montagna, una residenza e uno spazio di lavoro presso i Fienili di Campiaro, nel Comune di Grizzana Morandi, luogo molto amato e spesso riprodotto dal pittore bolognese nella sua prolifica produzione artistica. La novità si inserisce nell’ambito del Tavolo Morandi, progetto promosso dal Comune e dalla Città metropolitana di Bologna, dal Comune di Grizzana Morandi, dal Museo Morandi e dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, che valorizza l’universo dell’artista attraverso la realizzazione di eventi e la proposta di itinerari nei luoghi vissuti dal maestro.

Artiste e artisti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, domiciliati in Italia, senza vincoli di cittadinanza o residenza, con una recente e documentata attività nell’ambito delle arti visive contemporanee, sono invitati a partecipare alla selezione per il Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024: la pubblicazione dell’avviso è avvenuta oggi, lunedì 19 febbraio 2024, giorno dal quale, a partire dalle ore 12.00, è possibile compilare il relativo modulo telematico di partecipazione. L’avviso è disponibile nell’Albo Pretorio online del Comune di Bologna, sul sito internet del Comune di Bologna, nella sezione Bandi ed Avvisi Pubblici, sul sito del MAMbo, nella sezione News, e sul sito del Nuovo Forno del Pane

Si può inviare la propria candidatura, con tutta la documentazione richiesta, entro e non oltre le ore 12.00 di giovedì 21 marzo 2024.

Le artiste e gli artisti verranno selezionati sulla base della documentazione presentata; particolare peso avranno il portfolio, la lettera motivazionale e l’idea progettuale che verrà valutata in base a fattibilità, originalità e impatto della proposta sul sistema culturale metropolitano.

Le candidature saranno esaminate da una Commissione presieduta dal Responsabile dell’Area Arte Moderna e Contemporanea del Settore Musei Civici Bologna e composta da membri esperti interni allo staff del MAMbo.

Alle artiste e agli artisti selezionati sarà offerto uno spazio di lavoro in cui operare, secondo le modalità previste da ciascun ente, tra il 29 aprile e il 28 luglio 2024, all’interno delle seguenti strutture individuate nei comuni dell’Area metropolitana di Bologna: Istituzione Villa Smeraldi – Museo della Civiltà Contadina Bentivoglio (Distretto culturale Pianura Est); Fienili del Campiaro Grizzana Morandi (Distretto culturale Montagna); Casa Quadrilumi Imola (Distretto culturale Imolese); INAF-OAS/Stazione Astronomica Loiano (Distretto culturale Savena-Idice); Casa Vallarmà Madonna di RodianoValsamoggia (Distretto culturale Reno Lavino Samoggia); Studio di decorazione di Nives Storci a Sant’Agata Bolognese (Distretto culturale Pianura Ovest). Inoltre, a ciascun artista o collettivo selezionato sarà garantito un alloggio nei comuni di riferimento ed erogato un incentivo di 3.000 euro lordi per l’avvio dell’attività di ricerca ed eventuale produzione.

Durante il periodo di residenza, le artiste e gli artisti saranno coinvolti in approfondimenti dedicati alle loro ricerche individuali divulgati e promossi tramite i canali di comunicazione dei soggetti coinvolti nel Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024, mentre le opere e i progetti eventualmente prodotti rimarranno di loro proprietà. La rete dei Distretti culturali sarà parte attiva nella costruzione occasionale di scambio e collegamento con il territorio.

Ai sei selezionati verrà richiesto: di permanere continuativamente nella struttura assegnata per tutti i tre mesi di residenza; la disponibilità a spostarsi con propri mezzi e a proprie spese; di collaborare con lo staff del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, e con le strutture ospitanti per la migliore riuscita dell’iniziativa, partecipando agli incontri, alle attività e alle interviste eventualmente programmati dal museo; di collaborare con le altre artiste e artisti coinvolti nel progetto favorendo scambi di competenze teoriche e pratiche al fine di creare durante il lungo periodo di residenza un clima partecipativo e produttivo; di partecipare alla co-progettazione di attività teoriche e pratiche finalizzate all’autoformazione e all’ampliamento delle proprie competenze; di mettere a disposizione immagini e testi liberi da diritti per le attività di comunicazione e per l’eventuale pubblicazione di un catalogo al termine del progetto.

L’edizione 2024 dell’iniziativa riconferma l’identità visiva del 2023 che, ideata da Giulio Ferrarella, trae ispirazione dalle ciminiere dell’edificio Ex Forno del Pane, oggi sede del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, e alimenta, a livello simbolico, l’idea di produzione e condivisione che sta alla base del progetto.

“La decisione di realizzare una seconda edizione metropolitana del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition – e quindi di continuare a tessere il percorso iniziato l’anno scorso a livello metropolitano – sottolinea e rafforza la linea culturale che stiamo portando avanti, di sostegno alla nuova creatività, offrendo spazi di residenza nella unicità di luoghi metropolitani e sostegni per l’avvio di processi artistici nella relazione con le comunità – dichiara Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana – La politica ha bisogno di continuità per essere radicata e la linea delle residenze d’artista nella politica culturale metropolitana è uno degli assi strategici individuati per dare voce e sostegno ad artisti e artiste e per rafforzare l’area metropolitana, nella bellezza dei luoghi culturali e paesaggistici che contiene, come città artistica e culturale allargata, capace di attrarre e accogliere talenti artistici. I diversi ambiti disciplinari che caratterizzano quest’anno i luoghi di residenza vanno dalla scienza, alla tessitura fino all’architettura e ai laboratori creativi sperimentali, arrivando anche a toccare i luoghi del maestro Giorgio Morandi all’interno della attenzione metropolitana strategica che stiamo ponendo. Sono certa che questa edizione in crescita, frutto della preziosa collaborazione e condivisione con i Distretti Culturali e i comuni ospitanti e la competenza di Lorenzo Balbi e del MAMbo, segnerà un passo importante per i nostri territori e per la creatività che li abiterà in residenza “.

“Nuovo Forno del Pane Outdoor 2024 – dichiara Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna – permette di valorizzare le ricerche artistiche più contemporanee, confermando la forte identità culturale e creativa del territorio della Città metropolitana di Bologna e contribuendo alla creazione del sistema museale metropolitano”.

“L’importanza di un progetto si riscontra quando questo riesce ad avere una continuità e quando dopo la sua prima edizione aumenta il numero di partner, soggetti e istituzioni coinvolti – dichiara Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – Questo è il caso del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition che, per questa seconda edizione, riesce ad allargare la propria rete di comuni coinvolti con l’obiettivo di offrire alle artiste e agli artisti che arriveranno nella Città metropolitana di Bologna un’esperienza di relazione con un territorio creativo unico e di grande ispirazione per lo sviluppo dei loro progetti”.


Nuovo Forno del Pane Metropolitano Outdoor Edition 2024
www.nuovofornodelpane.com
Instagram: @nuovofornodelpane
Facebook: Nuovo Forno del Pane

Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna
e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it
Elisabetta Severino – Tel. +39 051 6496658 e-mail elisabetta.severino@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – Tel. +39 051 2193469 e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it

Ufficio stampa e comunicazione Città metropolitana di Bolognae-mail stampa@cittametropolitana.bo.it
Tel. +39 051 6598340

Messina: alla FORO G gallery la Performance/Mostra e il fotolibro “Vesto di Memoria” di Roberta Guarnera

Mercoledì 28 Febbraio, presso la Foro G Gallery di Via Lago Grande, 43, Ganzirri – Messina, ore 18,00

PERFORMER: Roberta Guarnera
CURATELA: Mariateresa Zagone
TESTO CRITICO: Mariateresa Zagone

Vesto di Memoria nasce dalla riappropriazione di una vita attraverso gli oggetti che ne raccontano il vissuto.
L’evento ha il proprio nucleo vitale nel gesto performativo, nell’agire una vestizione ma produce uno scarto rispetto ad esso per farsi arte visiva e, come tale, si correda di opere tangibili in grado di trasmettere una storia che si fa “rito” ancestrale.

Dalla morte della nonna, Roberta Guarnera, artista fotografa, ha cominciato a ricostruirne il ricordo attraverso la pratica dell’Archivio, pratica che da sempre le è cara e che è divenuta il leitmotiv della sua ricerca.

Così l’azione performativa che Roberta presenta scaturisce da un lungo lavoro di raccolta e di memoria che, da un lato, si articola su un oggetto/simbolo: la camicia da notte ricamata in seta della nonna, oggetto di affezione ma, soprattutto, simbolo del corredo matrimoniale che in passato la famiglia della sposa donava come dote allo sposo in segno di riconoscenza per aver accolto la figlia nella propria famiglia; dall’altra, su un oggetto narrativo, la realizzazione di un fotolibro, progettato a partire dalle foto del fondo familiare.

Sarà lo stesso corpo dell’artista ad irrompere nello spazio che da espositivo diventerà scenico.

Il corpo performativo di Roberta sarà quindi l’indizio, il segnale di un’increspatura che aggroviglia i fili della memoria, regno delle ombre che fanno del passato un eterno presente. Proponendosi in luogo del materiale perenne dell’opera d’arte, dietro il quale la transitorietà dell’essere biologico si è sempre nascosta, il corpo performativo sbaraglia la forma e disorienta chiamando il pubblico ad interagire.

PS: si prega di osservare la massima puntualità in quanto all’inizio dell’azione verranno chiuse le porte e non sarà possibile accedere in galleria per tutta la durata della performance.
Si confida nella massima comprensione e collaborazione.

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Trieste: alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevic conferenza sull’enigma archeologico

Allestimento della mostra

LE SCULTURE PREROMANE DI NESAZIO

Martedì 20 febbraio alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich

Sarà dedicato a “Le sculture preromane di Nesazio” il terzo evento collaterale della mostra Histri in Istria – Histri u Istri allestita al Museo d’antichità “J. J. Winckelmann” a Trieste, realizzata dalla Comunità Croata di Trieste/Hrvatska Zajednica u Trstu insieme al Museo Archeologico dell’Istria/Arheološki Muzej Istre u Puli, in coorganizzazione con il Comune di Trieste e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione CRTrieste (aperta al pubblico fino al 1 aprile 2024, da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 17.00).

In programma martedì 20 febbraio, alle ore 17.30, alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich, la conferenza sarà a cura di Paolo Paronuzzi, Professore di Geologia Applicata all’Università di Udine.

“Durante i primi anni degli scavi di Nesazio, nel giugno 1903, in concomitanza con le indagini dirette da Alberto Puschi – allora direttore del Museo di Antichità di Trieste – fu fatta una scoperta eccezionale”  – anticipa il prof. Paolo Paronuzzi. “All’interno di una profonda fossa, alla ragguardevole profondità di 2.5 metri dalla superficie topografica, furono rinvenuti dei grandi blocchi calcarei scolpiti che raffiguravano un cavaliere nudo nell’atto di montare a pelo un cavallo, e una donna nuda, che allatta un bambino e che sembra in procinto di partorire.

Le sculture furono interpretate senza esitazioni come preromane ma subito ebbe inizio un acceso dibattito sul loro significato iconografico e culturale e soprattutto sulla loro cronologia. Una discussione scientifica in campo archeologico che perdura da oltre 120 anni” – afferma lo studioso – “con momenti più intensi alternati a pause durante le quali il quesito sembrò alla maggior parte degli archeologi definitivamente risolto. Ma in realtà la soluzione di questo “enigma” archeologico – che sarà svelato nel corso della conferenza – richiede una rilettura moderna che tenga conto anche degli aspetti stratigrafici che all’epoca furono descritti dagli archeologi che presiedevano alle ricerche, per quanto sommariamente e con gli approcci caratteristici del periodo”.

Allestimento della mostra

Paolo Paronuzzi è Professore Associato Confermato del Settore scientifico-disciplinare GEO/05 Geologia Applicata presso il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università di Udine. È stato Coordinatore del Corso di Studio della Laurea Magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio dell’Università degli Studi di Udine. Nel periodo 2008-2011 è stato Direttore del Master di II Livello “Analisi, Valutazione e Mitigazione del Rischio Idrogeologico” (AVAMIRI) attivato dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Udine.

Geologo applicato e geoarcheologo si occupa da oltre quaranta anni di aspetti geologici (geomorfologici, stratigrafici, sedimentologici, ecc.) applicati alle tradizionali problematiche archeologiche riferite a siti di varia cronologia. A partire dal 1977 ha preso parte, continuativamente, a molteplici campagne di scavo promosse dalla Soprintendenza Archeologica della Regione FVG (allora Soprintendenza per i BAAAAS del Friuli Venezia Giulia) sia in siti di epoca romana, sia in castellieri dei dintorni di Trieste (Cattinara, Duino, Rupinpiccolo, Elleri). Ha fatto parte del team che ha portato alla luce, per la prima volta, la necropoli ad incinerazione della prima età del Ferro nel territorio della Provincia di Trieste (la necropoli di S. Barbara presso Muggia) ed ha curato la parte stratigrafica degli scavi (1986-1996) eseguiti dalla Soprintendenza per i BAAAS del FVG nell’importante sito protostorico del castelliere di Elleri.

A partire dal 1990 ha preso parte a diverse campagne di scavo promosse dalla Soprintendenza per i BAAAAS del Friuli Venezia Giulia, in sinergia con il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, nel Foro Romano di Aquileia. Negli stessi anni, ha ideato e coordinato il Progetto di Ricerca S.A.R.A. (Subacquea Archeologia Romana Aquileia: 1992-1995). Il progetto S.A.R.A. ha rappresentato l’adozione di una tecnica di indagine innovativa che ha permesso di ottenere una accurata ricostruzione paleo-idrografica e paleo-ambientale del territorio di Aquileia grazie all’utilizzo, per la prima volta, di sondaggi geognostici.

Come geo-archeologo si occupa di castellieri dal 1977 quando prese parte alle prime indagini stratigrafiche di dettaglio sul castelliere di Cattinara. Da allora ha continuato ad esaminare gli aspetti geomorfologici e archeologici dei castellieri del Carso interrogandosi sulle modalità di popolamento di questo territorio e sulle tecniche costruttive delle diverse tipologie di fortificazione. Dal 2016 ha avviato un programma di rivitalizzazione culturale finalizzato alla conoscenza dei castellieri carsici istituendo il corso “Riscopriamo i castellieri” presso l’Università delle Liberetà di Trieste. Negli ultimi anni ha avviato una rilettura stratigrafica e archeologica delle importanti sculture preromane rinvenute nei primi scavi di Nesazio diretti da Alberto Puschi e Piero Sticotti (1901-1904) che saranno oggetto della conferenza. Nel giugno 2022 è diventato il Presidente della Società per la Preistoria e la Protostoria della Regione Friuli Venezia Giulia.


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Seminario sulla politica internazionale: “L’Italia, l’Europa e il Mondo Multipolare”

Seminario sulla politica internazionale:
“L’Italia, l’Europa e il Mondo Multipolare”

Il Tavolo di Politica Internazionale e Vision & Global Trends sono lieti di annunciare il loro prossimo seminario, che si terrà il 28 Febbraio 2024 presso lo Spazio Europa, Via IV Novembre, 149 a Roma. L’evento avrà luogo dalle 15:00 alle 17:30.
Il seminario si propone di esplorare i rapporti tra Italia, Europa e il variegato contesto geopolitico tendenzialmente multipolare. Saranno affrontate tematiche cruciali per comprendere il ruolo dell’Italia e dell’Europa in questo panorama in veloce evoluzione.

L’introduzione ai lavori sarà a cura di Maria Grazia Perna del Tavolo di Politica Internazionale. La professoressa Maria Grazia Melchionni, Direttore della RSPI-Rivista di Studi Politici Internazionali, modererà l’incontro.

Tra i relatori figurano Laura Mirachian, Ambasciatrice, che offrirà un’analisi sull’ONU nel quadro del nuovo contesto internazionale; mentre al professor Anton Giulio de’ Robertis, Presidente del Centro Mediterraneo di Studi Geopolitici e Strategici, spetterà il compito di definire il concetto di “legittimità condivisa” ai fini della stabilità del nuovo mondo multipolare.

Inoltre, Tiberio Graziani, Presidente di Vision & Global Trends e direttore della rivista Geopolitica, condividerà il suo punto di vista sul posizionamento dell’Italia e dell’Europa nel suo insieme di fronte ai paesi BRICS; Marco Rizzo, Coordinatore Nazionale di Democrazia Sovrana e Popolare e già deputato del Parlamento europeo, presenterà una relazione su “Italia e Unione Europea: Quale Bussola?”.

Il seminario terminerà con le conclusioni di Luca Ciarrocca, Direttore di Wall Street Cina.

L’evento promette di essere un’opportunità unica per ottenere prospettive su come l’Italia e l’Europa possono navigare in un mondo policentrico sempre più complesso e interconnesso.

Il seminario gode del patrocinio della RSPI-Rivista di Studi Politici Internazionali, di Geopolitica rivista di politica internazionale e di Wall Street Cina.



Contatti per la Stampa: info@vision-gt.eu
Programma: https://www.vision-gt.eu/societa-italiana-di-geopolitica/litalia-leuropa-e-il-mondo-multipolare/