Roma, Spazio Urano: Silvia Valeri – d’Anima e d’Animali – Testo critico di Roberta Melasecca

Silvia Valeri – d’Anima e d’Animali

Silvia Valeri
d’Anima e d’Animali

A cura di Roberta Melasecca

Inaugurazione 31 gennaio 2023 ore 18.00

Spazio Urano
Via Sampiero di Bastelica 12 – Roma

Fino al 18 marzo 2023

Come vivremo insieme?

Testo critico di Roberta Melasecca

Corri canecavallo, corri dietro / agli aironi che sorvolano / in pattuglia la laguna. / Non ha importanza alcuna / che sfuggano alla presa; correre / è l’unica gioia, l’unica fortuna. / Raspa, perlustra con la zampa / il ciuffo d’erica in cerca / del tesoro di lucertole che cela. / Saetta la tua coda / mentre si alza il canto / solenne di cicale. / Cerchi e sei pago di cercare – / in fondo, per te come per me / senz’altro più importante che trovare. / Corri canecavallo. Fruga annusa / fiuta, spendi le tue energie di vita / prima che cali il sole.”1

How will we live together? Come vivremo insieme? Il titolo posto già dalla Biennale Architettura 2021, nel cuore degli ultimi eventi pandemici, è un interrogativo antico che trova l’inizio del suo immaginario dalla Torre di Babele ad Aristotele, alle rivoluzioni francese, americana ed industriale fino ai nostri tempi contemporanei in cui il cambiamento climatico e la rapida trasformazione tecnologica e delle norme sociali hanno reso ancora più urgente individuare una pluralità di risposte. Come vivremo insieme sposta il centro del problema da una visione esclusivamente antropocentrica ad una realtà ampliata nella quale l’essere umano è parte di un ecosistema dilatato e complesso. Come vivremo insieme si inserisce, anche, all’interno di un serrato dibattito filosofico, etico, scientifico e religioso che riguarda tutti noi in prima persona, sia come singoli individui che come come componenti di organizzazioni sociali e culturali: il crescente divario tra lavoro e capitale, l’azione di modernizzazione e massimizzazione dei profitti hanno determinato, infatti, lo sfruttamento violento del suolo, dell’ambiente, delle piante e degli esseri non umani, portando così ad uno squilibrio totale che sta mettendo in pericolo la vita stessa sul pianeta.

Il progetto espositivo del Padiglione Israeliano alla stessa Biennale 2021 denota, ad esempio, come la metafora biblica di una terra di latte e miele, quale profezia e promessa di prosperità, si è poi trasformata un un sistematico piano d’azione che ha profondamente segnato il territorio israeliano, rimodellando addirittura il paesaggio con danni irreparabili all’ambiente e compromettendo la convivenza tra i popoli. L’emblematica ed evocativa immagine dei cassetti dell’armadio-frigo in acciaio inox, contenenti animali imbalsamati estinti o che hanno dovuto lasciare il loro habitat in risposta agli interventi umani, esprime la consapevolezza che è venuto il tempo di ricercare un nuovo equilibrio nella relazione tra esseri non umani, esseri umani e natura, come già evidenziato da tempo dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Come vivremo insieme è la domanda che dobbiamo, dunque, porci ogni giorno nelle nostre scelte quotidiane quali responsabili dell’angolo di mondo in cui viviamo ed operiamo. Come vivremo insieme è anche la domanda che ha mosso le istanze artistiche di Silvia Valeri nella sua ricerca d’Anima e d’Animali, nell’esigenza di riflettere sia su di un piano etico e sia sul concetto di riappropriazione di un’anima sensitiva che riconosce agli animali non umani l’essere uno con il proprio corpo, valore che va affermato e rispettato. Riportando l’attenzione all’origine etimologica della parola “animale” derivante da anima, soffio vitale, e allontanandosi dalla riduzione ad animus, ovvero lo spirito contrapposto al corpo, pensiero versus bestialità, che nega la possibilità ai non umani di provare sentimenti e dolore – teoria che ha condotto alla scomparsa di molte specie e alla distruzione dei nostri sistemi ambientali – l’etica animale oggi problematizza le relazioni tra umani e non umani considerando questi ultimi come esseri in grado di provare sensazioni in linea di continuità con gli umani. L’anima animale allora ci svela territori spesso negati: mentre emerge il ricordo atavico di un tempo in cui gli animali erano déi, simboli sacri e primordiali di esistenza e morte, si staglia evidente la percezione nuova di uno spazio condiviso al cui centro è l’anima trascendente come principio che consente un approccio meno soggettivo ai diritti degli animali non umani in relazione a quelli degli animali umani.

Se lo scrittore ed esploratore sudafricano Laures van des Post poteva così affermare che gli animali non umani rendono possibile la coscienza riflessiva perchè sono l’immagine riflessa di noi stessi, nelle opere di Silvia Valeri si assiste non ad un processo di antropomorfizzazione degli animali ma, al contrario, ad un percorso di riscoperta dell’animalità nell’animale umano come personificazione di uno spirito comune a tutti gli esseri. L’artista, dunque, sembra riprendere, nelle diverse serie di acquerelli realizzati tra il 2020 e il 2022, l’ontologia basata sul tema dello sguardo, come la descrive la filosofa Élisabeth de Fontenay: lo sguardo degli animali si posa su di noi in modo disarmante, ci convoca e ci interroga. Il mondo dello sguardo è il mondo del significante, un mondo possibile, aperto, nel quale entrare in contatto con la realtà animale senza tentare di dominarla. È una poetica del volto che permette di elaborare e realizzare un nuovo umanesimo che abbatte il confine dell’universo sensibile e di quello interiore per fondare una diversa consapevolezza collettiva. I volti degli animali appaiono, nelle opere di Silvia, nella dimensione del sogno e dell’altrove, nelle profondità spirituali e psichiche, incarnando quanto affermava lo psicoanalista, saggista e filosofo statunitense James Hillman: «Se c’è un’Anima del Mondo e noi ne facciamo parte, allora ciò che accade nell’anima esterna accade anche a noi. L’estinzione degli animali, come quella delle piante, è una sofferenza insita nel mondo. Noi siamo parte dell’anima mundi e intimamente soffriamo della sofferenza che vi si sta producendo.»

Così i volti delineati dall’artista hanno le sembianze zoomorfe di un non-umano onnipresente come sovra-umano nel sentimento religioso2 e raccontano di una animalità che attraversa continuamente le nostre vite, dell’animale presente fuori e dentro di noi. Silvia Valeri realizza un bestiario sommerso che dipinge mediante il filtro dell’animalità e che interpreta il rapporto simbiotico tra il paesaggio umano e quello animale alla luce di un sentimento “sacro” di bellezza. Riprendendo quanto afferma Theodor W. Adorno – la pace è lo stato di differenziazione senza potere, nel quale ciò che è differenziato reciprocamente partecipa dell’altro3 solo in un ordine conciliato che superi l’antitesi tra natura e cultura il rapporto tra umano e non umano potrà superare l’erronea alternativa tra identità e differenza assolute – tra riduzionismo biologista e spiritualismo – le quali invece si aprono e lasciano spazio all’alterità nella forma della reciproca comunicazione e comprensione.4

Scopriremo in d’Anima e d’Animali un piccolo, intenso e non esaustivo atlante filosofico- artistico, in mutevole divenire, che l’artista distribuisce a piccoli tratti, disseminando ombre e colori, celando occhi, svelando anime. Ci sentiremo osservati nel mentre continueremo a chiederci come vivremo insieme.

1 Franco Marcoaldi, Animali in versi, Canecavallo, Einaudi Editore, 2022
2 Tutti gli animali che incontriamo nei nostri sogni, La Repubblica, 2016, recensione Presenze animali di James Hillman, Adelphi.
3 Theodor W. Adorno, Parole chiave, SugarCo, Milano 1974, p. 214
4 cit. Marco Maurizi, L’animale dialettico: la critica del dominio nella Scuola di Francoforte, 2008

Silvia Valeri – Note biografiche

Silvia Valeri nasce a Roma nel 1981. Artista, arte terapeuta e operatrice sociale, dopo aver studiato restauro dei dipinti e degli affreschi alla scuola delle arti ornamentali “San Giacomo” del Comune di Roma, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si diploma in Pittura presso la cattedra del Prof. Orti e della Prof.ssa Tiziana D’Acchille, e successivamente al biennio specialistico in Arte per la Terapia dove studia prevalentemente i processi e i medium dell’arte visiva in funzione alla relazione d’aiuto in contesti psichiatrici e di disabilità. I suoi mezzi espressivi sono principalmente quelli del disegno e della pittura e dell’installazione. Oltre alla sua personale ricerca artistica, porta avanti lo studio dell’arte intesa anche come strumento privilegiato e funzionale nella relazione d’aiuto, nell’integrazione e in contesti di disagio e/o crescita personale. Da diversi anni insegna disegno e pittura privatamente in scuole e associazioni culturali di Roma e provincia, crea e conduce laboratori di arte terapia, lavora come operatrice sociale, collabora con diversi artisti, non solo appartenenti al mondo delle arti visive, ma anche del teatro, della musica, della performance.


Silvia Valeri
d’Anima e d’Animali
a cura di Roberta Melasecca

Inaugurazione 31 gennaio 2023 ore 18.00
Fino al 18 febbraio 2023
Orari
: dal 1 al 17 febbraio su appuntamento 3476694422 – 3494945612

Spazio Urano
Via Sampiero di Bastelica 12 – Roma
tel. 3290932851
info@spaziourano.com
www.spaziourano.com

Silvia Valeri
tel. 3476694422
silvia.val@hotmail.it

Roberta Melasecca
tel.3494945612
roberta.melasecca@gmail.com
www.interno14next.it

About the author: Experiences