Alessandria: Un nuovo Museo per il complesso monumentale di Santa Croce

Da Papa Pio V ai giorni nostri: un nuovo museo per il Complesso Monumentale di Santa Croce nei pressi di Alessandria

Giornata di approfondimento dedicata al Complesso con il coinvolgimento del Vasari  che progettò la “machina vasariana”

Tecnologie digitali e Realtà Virtuale per incrementare la fruizione e l’accessibilità dei beni culturali – Il caso studio del museo di Santa Croce

Presentazione del volume “Da Giorgio Vasari agli epigoni ottocenteschi. Legami d’Arte e d’Architettura a Santa Croce di Bosco Marengo

Venerdì 25 novembre 2022 dalle ore 9,00  presso  Palatium Vetus –  Alessandria

INGRESSO LIBERO

proseguono ad Alessandria le celebrazioni per i 450° anni della morte di Papa San Pio V con attività culturali snodate su tutto l’anno 2022 con l’intento di attualizzare la figura di Antonio Michele Ghislieri unico Papa piemontese con ricadute positive sul territorio, a livello turistico e culturale.

 Il prossimo evento sarà di approfondimento alla presenza di scienziati, studiosi, architetti e con visite guidate al nuovo Museo vasariano di Santa Croce di Bosco Marengo.

L’appuntamento avrà luogo venerdì 25 novembre presso Palatium Vetus di Alessandria.  A partire dalle ore 9,00  si illustrerà il nuovo allestimento del museo di Santa Croce con una nuova collezione permanente che ospiterà, oltre alle splendide opere del Vasari, innumerevoli opere restaurate e da molti anni non più esposte al pubblico. 

E’ un percorso turistico e artistico di interesse nazionale come proposto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e promosso dal FAI.

La macchina di Vasari

Il visitatore potrà comprendere l’unitarietà delle diverse creazioni attraversando una proiezione immersiva accompagnata da un commento sonoro, prima di accedere alla visione delle opere originali. L’idea del nuovo allestimento museografico ha avuto avvio con il restauro della grande tavola della “machina” di Vasari. Tale restauro, finanziato dal Ministero dell’Interno, ha avviato il riallestimento del Complesso; la pala, infatti, costituisce il fulcro ideale di un percorso di visita che attraversa la storia dalla fondazione cinquecentesca del luogo.

Verrà presentato inoltre il volume di Beppe Merlano, Antonella Perin e Maria Carla Visconti, dal titolo “Da Giorgio Vasari agli epigoni ottocenteschi. Legami d’Arte e d’Architettura a Santa Croce di Bosco Marengo (SAGEP editore), dedicato alla chiesa boschese. Nel libro si descrive come i restauri di Santa Croce in Bosco Marengo hanno evidenziato tutta la struttura pittorica e architettonica della chiesa sia riconducibile all’intelligenza di Giorgio Vasari, che l’ha anche corredata di una serie ineguagliabile di opere artistiche. Nel corso del tempo furono molte le maestranze incaricate di concepire l’imponente chiesa di Bosco Marengo, un unicum per magnificenza e per il ruolo che riveste nella Storia dell’Arte del Basso Piemonte. Nel volume si fornisce una lettura delle diverse stratificazione e si chiarisce quali siano stati gli interventi occorsi nella chiesa nel progredire del tempo. Il volume è dotato di una significativa sezione dedicata alle biografie delle maestranze che si sono alternate nei lavori di costruzione e restauro di Santa Croce.

Seguiranno gli interventi di Cinzia Oliva, una dei massimi esperti nel restauro di tessili antichi, impegnata nel restauro conservativo dei paramenti ecclesiastici e del Dott. Massimo Migliorini (Torino – responsabile del XR lab – Extended Reality Lab – Links Foundation (fondazione finanziata da Compagnia di San Paolo e Politecnico di Torino) per la digitalizzazione del museo e la ricostruzione del modello in “realtà immersiva” della grandiosa “macchina d’altare” di Giorgio Vasari. A seguire, grazie agli interventi di Padre Costantino Gilardi e della dott. Sara Badano, l’attenzione si concentrerà sull’archivio domenicano di Santa Croce, una preziosissima e unica miniera di documenti solo di recente inventariata e tutta da scoprire.

Progetto architettonico e allestimenti: Arch. Loredana Iacopino – Torino; Arch. Monica Fantone funzionario della Soprintendenza di Torino; curatrice insieme al dott. Mario Epifani del progetto scientifico riguardante il percorso espositivo del Museo di Santa Croce; Arch. Stefano Pezzato responsabile LL.PP. e Complesso monumentale di Santa Croce per il Comune di Bosco Marengo; Responsabile Unico del Procedimento relativamente ai lavori per il Museo di Santa Croce).

Grazie al comitato della Diocesi di Alessandria, la Provincia di Alessandria, il Comune di Alessandria e il Comune di Bosco Marengo, con il fondamentale sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

SINOSSI DEL VOLUME 
“Da Giorgio Vasari agli epigoni ottocenteschi- Legami d’Arte e d’Architettura a Santa Croce di Bosco Marengo”,
edito da Sagep Editori.

I restauri di Santa Croce in Bosco Marengo, in provincia di Alessandria, hanno evidenziato come tutta la struttura pittorica e architettonica della chiesa sia riconducibile all’intelligenza progettuale del grande artista aretino, che l’ha anche corredata di una serie ineguagliabile di opere artistiche. Nel corso del tempo sono state molte le maestranze coinvolte nella realizzazione e nei successivi interventi di restauro dell’imponente chiesa di Bosco Marengo, un unicum per magnificenza e per il ruolo che riveste nella Storia dell’Arte e dell’Architettura del Basso Piemonte. Nel volume recentemente pubblicato si fornisce una lettura delle diverse stratificazioni e si chiarisce quali siano stati gli interventi occorsi nella chiesa con il progredire del tempo. La giornata di studi, che trae spunto dallo stesso, affronta e approfondisce vari temi: le fasi evolutive della Chiesa, l’importanza delle fonti documentarie, il Manierismo nell’arte e nell’architettura tra Toscana e Piemonte, gli interventi di restauro.


Melina Cavallaro 
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma 
Valerio De Luca resp. addetto stampa  
Via Piave 74 – 00198 Roma – www.freetrade.it  Skypecavallaro.melina

Bologna, Casa Morandi: Apre la Mostra L’“Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo

L’ “Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo
A cura di Lorenza Selleri e Silvia De Biasi

Settore Musei Civici Bologna | Casa Morandi
Via Fondazza 36, Bologna
25 novembre 2022 – 5 febbraio 2023
Opening 24 novembre 2022 h 18.00

Casa Morandi si consolida la programmazione di eventi espositivi dedicati ad artisti che, con il proprio lavoro, a vario titolo e attraverso media diversi, hanno stabilito una relazione con Giorgio Morandi. A tal proposito giovedì 24 novembre 2022 alle h 18.00 inaugura L'”Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo, mostra fotografica che presenta una straordinaria serie di ritratti non posati dell’artista nel suo ambiente domestico, realizzati nel 1959 da Mario De Biasi, allora fotoreporter di “Epoca”. L’esposizione, curata da Lorenza Selleri e Silvia De Biasi – figlia del fotografo e responsabile dell’Archivio paterno – rimarrà visibile fino al 5 febbraio 2023 negli spazi di quella che fu la dimora-studio del maestro bolognese.

È l’aprile del 1959 quando Mario De Biasi, inviato da Enzo Biagi, giovane direttore della rivista “Epoca”, si reca in via Fondazza 36 per realizzare un reportage su Giorgio Morandi. Noto per il carattere schivo e la ritrosia verso qualunque forma di esposizione della sua persona, l’artista accetta tuttavia di essere fotografato tra le mura di casa, nel salotto in cui si accoglievano gli ospiti, rigorosamente in giacca e cravatta.
Il servizio ci restituisce un Morandi non in posa, che non assume atteggiamenti innaturali o forzati, rientrando perfettamente in un genere che De Biasi aveva già sperimentato, quello dei ritratti di personaggi famosi colti nella loro quotidianità, per i quali aveva coniato la definizione: “ritratti in maniche di camicia”.  Come scrive Lorenza Selleri nel testo che accompagna la mostra:
 
Sembra essere questa la scelta condivisa con De Biasi che in una serie continua di scatti riesce a ritrarre l’artista in atteggiamenti di apparente naturalezza e disinvoltura. Morandi tuttavia non riesce a guardare dritto l’obiettivo e De Biasi non sembra esserne infastidito, ma anzi riesce a trasformare l’evidente imbarazzo dell’artista in un suo punto di forza.  Se la postura in piedi non sembra soddisfare nessuno dei due (del resto non è facile atteggiare le mani in modo da allontanare rigidità e goffaggine), quella seduta al tavolo tondo ottocentesco, con le mani intente a sfogliare le pagine di alcuni libri o ad accendersi una sigaretta, è perfetta”.

Assistiamo così a situazioni di domestica routine, tra libri da sfogliare come fonte di piacevole erudizione, l’immancabile sigaretta tra le dita e il caffè servito dalla sorella Maria Teresa, che riesce a strappare un raro sorriso al sempre composto e austero Morandi. Interessante la selezione di volumi che il maestro scelse di sfogliare durante la visita di De Biasi: sul tavolo è possibile riconoscere l’opera più importante della storica dell’arte tedesca Grete Ring, A century of French painting 1400-1500, in cui Morandi si sofferma sulla celebre tavola con la Trinità e Storie di San Dionigi di Henri Bellechose, così come sui particolari del Trittico con la Resurrezione di Lazzaro di Nicolas Froment. Inoltre, probabilmente per trovare un terreno comune con il fotografo che gli stava di fronte, è presente sul tavolo la monografia di Henri Cartier Bresson, Images à la Sauvette, dono che Michelangelo Antonioni inviò a Morandi pochi giorni prima.

Anche De Biasi non ebbe purtroppo, come nessun altro fotografo, la possibilità di ritrarre l’artista al lavoro nello studio, nell’atto sicuramente più identitario, quello del dipingere, né gli fu permesso di includere nei suoi scatti il cavalletto, i pennelli, la tavolozza, i colori e gli oggetti protagonisti della ricerca artistica di Giorgio Morandi. Le fotografie però ci regalano un vivido spaccato di un ambiente della casa di via Fondazza, della disposizione degli arredi, delle suppellettili e dei quadri così come posizionati e vissuti all’epoca.

Spiega ancora Lorenza Selleri, entrando nel dettaglio della fisionomia di Morandi “letta” dal fotoreporter e del contesto in cui fu fotografato:
 
De Biasi focalizzò la sua attenzione anche sulla fisionomia di Morandi, il volto allungato, «l’aureola di capelli bianchi da frate giottesco» (Angelo Del Boca, Morandi ‘quello delle bottiglie’ ha perdonato sette volte ai suoi allievi, in ‘Il Mattino dell’Italia Centrale’, Firenze, 23 ottobre 1953) il labbro inferiore fortemente pronunciato, gli occhiali rotondi dalla montatura in tartaruga scura sempre sul naso o tutt’al più sollevati sulla fronte (quasi a riecheggiare la celebre fotografia di Herbert List del 1953). Cosicché, scatto dopo scatto, diede vita ad una sequenza di primi piani intensi e fortemente espressivi di uno stato d’animo meditabondo e accigliato insieme. […] De Biasi riuscì a penetrare la roccaforte di quell’appartamento e a far conoscere attraverso i suoi scatti l’aspetto originale di quella stanza, che Morandi scelse come set fotografico, e che oggi non esiste più. Le sue immagini trasmettono appieno quel “senso di sobrio, misurato, decoroso agio borghese” di cui scriverà Arnaldo Beccaria nel 1963 (Arnaldo Beccaria, Il pittore che detesta il danaro, in ‘Tempo’, 26 ottobre 1963). Pochi mobili di foggia ottocentesca color noce scuro tirati a lucido incorniciano la figura di Morandi. […] La luce calda di un lampadario chandelier si sparge ovunque creando un’atmosfera particolarmente suggestiva grazie ai riflessi e ai giochi di luce creati dalle gocce in cristallo e De Biasi sembra esserne affascinato”.

Accanto alle diciannove fotografie scattate a Bologna in casa di Morandi, il pubblico potrà vedere in mostra altri cinque ritratti realizzati da De Biasi a Milano, in cui il maestro bolognese è presente grazie alle proprie opere: tre di questi mostrano Lamberto Vitali nel suo appartamento, circondato da ben quattordici dipinti di Morandi, e altri due hanno come soggetto Elio Vittorini, intento a leggere e scrivere nel suo studio, dove s’intravede una Natura morta di Morandi, priva di cornice, datata 1949.

In occasione di L’ “Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo viene resa disponibile un’agile pubblicazione in italiano e inglese che include un testo di Lorenza Selleri e una selezione di immagini delle opere esposte.
La mostra è corredata da documenti, numeri originali del settimanale “Epoca” (provenienti dall’archivio del museo e dalla Biblioteca dell’Istituto Storico Parri), libri provenienti dalla biblioteca personale dell’artista e da una video-intervista a Mario De Biasi realizzata da Laura Leonelli nel 2005 per il programma “Leonardo TV”.

Mario De Biasi 

L’ “Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo
Veduta della mostra a Casa Morandi
Foto Ornella De Carlo
Courtesy Settore Musei Civici Bologna | Casa Morandi

Mario De Biasi (Sois, Belluno, 1923 – Milano, 2013) inizia a fotografare nel 1945grazie al fortuito ritrovamento di materiale fotografico tra le macerie di Norimberga, dove era stato deportato al lavoro coatto come radiotecnico. Rientrato in Italia, presenta la sua prima mostra personale nel 1948 e nel 1953 diventa professionista entrando nella redazione di “Epoca”. Per lo storico settimanale della Mondadori lavora per più di trent’anni, realizzando centinaia di copertine e innumerevoli reportages in tutto il mondo per documentare non solo vari eventi di cronaca o le bellezze di luoghi e paesaggi ma anche calamità naturali e guerre. Le sue foto sulla rivolta d’Ungheria del 1956 gli fanno guadagnare fama internazionale e l’appellativo di “italiano pazzo“.   Dopo il pensionamento continua a fotografare per passione tutto quello che attira la sua insaziabile curiosità.
Le sue immagini sono state pubblicate in oltre cento libri e in molteplici riviste ed esposte in numerose mostre fotografiche e musei in Italia e all’estero. Nel 1994 la sua celebre foto “Gli italiani si voltano” è stata utilizzata come poster della mostra The Italian Metamorphosis, 1943-1968 al Guggenheim Museum di New York.                                  
Nel 1982 ha ricevuto il premio Saint Vincent di giornalismo e nel 2003 è stato insignito dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) del titolo di “Maestro della fotografia italiana”. Nel 2006 ha ricevuto l'”Ambrogino d’oro” dal sindaco di Milano e dopo la sua morte il suo nome è iscritto nel Famedio del Cimitero Monumentale di Milano.  


Mostra in collaborazione con

SCHEDA TECNICA

Mostra:
L’ “Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo

A cura di:
Lorenza Selleri e Silvia De Biasi

In collaborazione con:
Archivio Mario De Biasi

Sede:
Casa Morandi
Via Fondazza 36, 40125 Bologna

Periodo di apertura:
25 novembre 2022 – 5 febbraio 2023
Opening: giovedì 24 novembre 2022 h 18.00

Orari di apertura:
sabato h 14.00 – 17.00; domenica h 10.00 – 13.00 / h 14.00 – 17.00
venerdì 25 novembre 2022 apertura straordinaria h 14.00 – 17.00

Ingresso:
gratuito
Prenotazione on line: https://www.midaticket.it/eventi/casa-morandi

Informazioni:
Casa Morandi
Tel. +39 051 6496611
casamorandi@comune.bologna.it
www.mambo-bologna.org/museomorandi/
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna
Instagram: @mambobologna
Twitter: @MAMboBologna
YouTube: MAMbo channel

Settore Musei Civici Bologna:
www.museibologna.it
Instagram @bolognamusei

Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna:
email UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it  
Elisa Maria Cerra – tel. +39 051 6496653 – e-mail elisamaria.cerra@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – tel. +39 051 6496620 – e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it
Con la collaborazione di Ornella De Carlo

A Matera la mostra “Trame di luce”. La personale di Ingrid Gozzano allestita negli Ipogei di Palazzo Viceconte

Trame di luce
le opere di Ingrid Gozzano a Palazzo Viceconte

Inaugurazione venerdì 25 novembre alle ore 18 negli Ipogei di Palazzo Viceconte in via San Potito n.7 a Matera

Colori potenti, intensi, vibranti, audaci, opere ai confini fra il figurativo e l’astratto dipinte fra il 2008 e il 2022 che raccontano il percorso artistico di Ingrid Gozzano.

Giunge a Matera, dopo l’esposizione a maggio alla Galleria della Biblioteca Angelica (MiBACT) a Roma, la mostra Trame di luce personale di Ingrid Gozzano.

Allestita negli ipogei di Palazzo Viceconte, in via San Potito n.7 a Matera, la mostra sarà inaugurata venerdì 25 novembre alle ore 18 alla presenza dell’artista. Interverranno: dott.ssa Margherita Arena per Palazzo Viceconte / Cultura, che cura l’organizzazione della personale, e l’architetto Angelo Bianco Chiaromonte, direttore artistico della Fondazione SoutHeritage.

La personale Trame di luce presenta oltre venti dipinti in cui, come scrive Costanza Barbieri curatrice della mostra a Roma, “la materia-colore si rivela dapprima come elemento figurativo, identificato con lane stese al sole ad asciugare, sassi sul bordo del mare, muri dipinti, panni stesi all’aria e alla luce, oggetti annotati con cura, osservati o fotografati nel corso di viaggi, di passeggiate, d’improvvise rivelazioni. Queste osservazioni si sono sedimentate nell’immaginazione, conservando la ricchezza cromatica, le profondità di tono e le sfumature, la qualità e la densità della materia, soffice o pesante, e si sono poi trasfigurate in forme autonome, dove il colore prende il sopravvento e si impone sull’originario modello. Una trasfigurazione che acquista anche valenza simbolica, perché l’astrazione crescente, nel corso degli anni, spinge a evocare nuovi contenuti, diversi da quelli originari. […] L’autrice fa emergere una materia pulsante e corposa, ritmica e inquieta, che va molto oltre lo spunto iniziale: è possibile cambiare registro, migrare dal figurativo all’informale e viceversa. […] Le matasse si trasformano, nell’ultima serie di opere, in grandi masse cromatiche tendenti al non figurativo, sprazzi di luce colorata, come Contrasti di colori e Incontri di colori (2022). Progressivamente le forme si sfaldano e il colore diventa protagonista in accordi imprevisti, in sfilacciamenti che sono tutt’uno con le pennellate e i tocchi di luce.” (estratto dal testo critico di Costanza Barbieri)

Ingrid Gozzano, discendente del poeta Guido Gozzano e figlia del neurologo Mario Gozzano, giunge alla pittura dopo una vita dedicata alla famiglia e al suo lavoro di psichiatra dell’età evolutiva.
“Nella mia famiglia la vena artistica scorre fluente – racconta Ingrid Gozzano – due dei miei fratelli, il pittore Franco e il fotografo Renato, hanno segnato per qualità e per innovazioni apportate i rispettivi campi in cui hanno operato. Giungere alla pittura è stato per me un percorso naturale, ho voluto raccontare e condividere attraverso la luce e i colori una parte del mio vissuto e la mostra a Palazzo Viceconte sarà un momento per condividere le mie opere con il pubblico di Matera”.

Organizzata e promossa da Palazzo Viceconte/Cultura e con il patrocinio artistico della Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea, la mostra Trame di luce – personale di Ingrid Gozzano sarà aperta al pubblico – con ingresso libero – fino al 6 gennaio 2023. Sarà possibile visitarla dal martedì al sabato, dalle 16:00 alle 19:30, giorni di chiusura la domenica e il lunedì e le giornate del 25 dicembre 2022 e 1 gennaio 2023.

Ingrid Gozzano – Note biografiche

Ingrid Gozzano, discendente del poeta Guido Gozzano e figlia del neurologo Mario Gozzano, è cresciuta in un ambiente ricco di stimoli artistici e scientifici. Il bello era ovunque e rappresentava per lei una condizione naturale in cui muoversi. Attirata da tante passioni diverse, sceglie di sposarsi giovanissima per riprendere gli studi un decennio più tardi. Laureatasi in Medicina – Psichiatra dell’età evolutiva, ha contemporaneamente approfondito i suoi studi sulla psicoanalisi che tuttora rappresentano la terra dalla quale si sente sostenuta nella folta trama di rapporti umani e artistici. Solo negli ultimi decenni Ingrid ha dato ascolto alle sue esperienze trasponendole nelle sue opere.


Informazioni:
Organizzata e promossa da Palazzo Viceconte / Cultura

Trame di luce – personale di Ingrid Gozzano

Inaugurazione venerdì 25 novembre 2022
Ore 18,00
Ipogei di Palazzo Viceconte
via San Potito n.7 – Matera

La mostra è allestita negli Ipogei di Palazzo Viceconte
Apertura al pubblico dal 25 novembre 2022 al 6 gennaio 2023.

Ingresso libero.
Giorni e Orari dal martedì al sabato, dalle 16:00 alle 19:30
Giorni di chiusura domenica e lunedì – 25 dicembre e 1° gennaio
Tel. +39 0835 330 699

La mostra è realizzata con il patrocinio artistico della Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea.

Web  https://palazzoviceconte.it/

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Hashtag  #tramedilucematera #ingridgozzano #gozzanoapalazzoviceconte 

Ufficio stampa
Sissi Ruggi
addetto stampa per la mostra Trame di luce

Per contatti e ulteriori informazioni
ufficiostampa@sissiruggi.com

Roma, Rosso20sette Arte Contemporanea: Shepard Fairey aka Obey – Power of Women – A cura di Tiziana Cino e Stefano Ferraro

Shepard Fairey aka Obey
Power of Women

A cura di Tiziana Cino e Stefano Ferraro

Opening
sabato 26 novembre 2022 
ore 18.00

Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma

Fino al 24 dicembre 2022

Il giorno 26 novembre 2022  alle ore 18.00, Rosso20sette arte contemporanea presenta Shepard Fairey aka OBEY, considerato uno dei più noti e influenti street artist contemporanei, con la mostra Power of women, in cui saranno presentate al pubblico alcune delle sue più importanti icone femminili. La mostra sarà composta da 27 opere serigrafiche numerate e firmate dall’artista e un’opera unica su legno, in vendita, provenienti da una collezione privata, un percorso espositivo in cui saranno presenti opere storiche come la serie “We the people” creata a sostegno delle minoranze etniche americane, “Freedom to lead” dedicata alla premio nobel birmana Aung Suu Kyi, “Occupy Protester” realizzata nel 2012 a favore del movimento Occupy wall street, “Eye alert” opera del 2010 che rappresenta una forte critica al sistema sanitario americano, fino ad altre opere significative come “Mujer fatale” del 2007 dedicata alle donne del movimento zapatista in Messico, “Peace woman” del 2008, “Rise above rebel” del 2010, “Viva la revolution” del 2007 ed altre più recenti. La mostra durerà fino al 24 dicembre.

I lavori di Fairey sono conservati in molti importanti musei contemporanei: il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Contemporary Art San Diego, il Los Angeles County Museum of Art, e il Victoria and Albert Museum in London.

Frank Shepard Fairey

Frank Shepard Fairey (Charleston, 15 febbraio 1970) è un artista statunitense. Figlio di un medico e di un agente immobiliare, Fairey cresce nella Carolina del Sud, compie studi artistici e nel 1988 si diploma presso l’Accademia d’arte. Nel 1989 idea e realizza l’iniziativa Andre the Giant Has a Posse; dissemina i muri della città con degli adesivi (stickers) che riproducono il volto del lottatore di lotta libera André the Giant; gli stessi sono stati poi replicati da altri artisti in altre città. Lo stesso Fairey ha poi spiegato che non vi era nessun significato particolare nella scelta del soggetto: il senso della campagna era quello di produrre un fenomeno mediatico e di far riflettere i cittadini sul proprio rapporto con l’ambiente urbano. Ma l’iniziativa che ha dato visibilità internazionale a Fairey è stato il manifesto Hopeche riproduce il volto stilizzato di Barack Obama in quadricromia, diventato l’icona della campagna elettorale che ha poi portato il rappresentante democratico alla Casa Bianca. Il critico d’arte Peter Schjeldahl ha definito il poster “la più efficace illustrazione politica americana dai tempi dello Zio Sam”. Il manifesto apparve, sempre durante la campagna elettorale del 2008, con altre due scritte: “Change” e “Vote”. Il comitato elettorale di Obama non ufficializzò mai la collaborazione con Fairey, probabilmente perché i manifesti venivano affissi illegalmente, come nella tradizione della street-art, ma il presidente, una volta eletto, inviò una lettera all’artista, resa poi pubblica, in cui ringraziava Fairey per l’apporto creativo alla sua campagna. La lettera si chiuse con queste parole: “Ho il privilegio di essere parte della tua opera d’arte e sono orgoglioso di avere il tuo sostegno“.


INFO

Shepard Fairey aka Obey
Power of Women
A cura di Tiziana Cino e Stefano Ferraro

Opening sabato 26 novembre ore 18.00

Rosso20sette Arte Contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma

Fino al 24 dicembre 2022

Orari: dal martedì alla domenica 11-19,30

Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma
info@rosso27.com
tel.06 64761113
www.rosso27.com

Ufficio stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.com / 349.4945612
www.melaseccapressoffice.it
www.interno14next.it

Alessandria e province: EVENTI NAZIONALI. “Felice Giani 200″ – Anteprima da domani 24 novembre

Allestimento della mostra a San Sebastiano Curone dedicata a Felice Giani

Alessandria celebra i 200 anni del noto pittore neoclassico alessandrino Felice Giani.

Giovedì 24 novembre la presentazione degli eventi a lui dedicati che vanno da fine 2022 al 2024  presso la Biblioteca Civica e l’inaugurazione della prima mostra “Felice Giani 200” Anteprima esposta presso la sede dell’Archivio a San Sebastiano Curone (AL)

La Biblioteca Civica di Alessandria ospiterà da giovedì 24 novembre 2022, il primo lancio di presentazione dedicato a Felice Giani, pittore piemontese nato a S. Sebastiano Curone nel 1758, ritenuto uno dei massimi esponenti del neoclassicismo. Le sue opere sono presenti nei musei di tutto il mondo: al Louvre, agli Uffizi, all’Hermitage di San Pietroburgo, al Quirinale, a Palazzo di Spagna, precursore della figura dell’interior designer.

In concomitanza, l’Archivio ‘Pittor Giani’ intende celebrare l’anniversario dei duecento anni dalla morte del maestro (scomparso a Roma nel 1823) organizzando una serie di eventi che prenderanno avvio con la mostra “Felice Giani 200 Anteprima” che sarà inaugurata presso la sede dell’Archivio a San Sebastiano il 24 novembre 2022 e che proseguirà nel 2023 coinvolgendo la Città di Alessandria e province in rassegne di grande importanza per la conoscenza di Giani e delle sue opere e si concluderà nel 2024 con una mostra dedicata all’entourage del pittore ed una prestigiosa collaborazione con il Cooper Hewitt Design Museum di New York che conserva molte opere del maestro neoclassico.

Il progetto, a cura dell’ l’Archivio “Pittor Giani”, è supportato da: Regione Piemonte, Comune di San Sebastiano Curone AL, Comune e Provincia di Alessandria, Comune e Diocesi di Tortona, Comuni di Forlì, Faenza, Brisighella, Marradi, Fondazione CRAL e CRT.

Allestimento della mostra a San Sebastiano Curone
dedicata a Felice Giani

Biblioteca Civica “Francesca Calvo”,  giovedi 24  dalle ore 16:00 per scoprire Felice Giani, la sua storia d’artista e i prestigiosi lavori realizzati, fra tele, schizzi e pitture murarie che adornano alcuni dei più prestigiosi palazzi nobiliari italiani a partire dal Quirinale a Palazzo di Spagna avrà come protagonista Marcella Vitali, storica dell’arte dell’Archivio Pittor Giani di San Sebastiano Curone, curatrice degli eventi del programma triennale e grande conoscitrice dell’opera dell’artista.

La Vitali con la presentazione “Felice Giani e la nuova visione dell’antico in età moderna” delineerà il ruolo rilevante del pittore sansebastianese nella storia dell’arte italiana, attraverso la scoperta di una serie di prestigiose e pregevoli opere dell’artista.

All’appuntamento in Biblioteca interverranno inoltre Vincenzo Basiglio, segretario dell’APG, insieme Arch. Mariastella Daffunchio responsabile del progetto, che illustreranno le linee guida che hanno portato all’ideazione dell’ambiziosa serie di eventi e dettaglieranno le azioni espositive in programma per il 2022, 2023 e 2024 svelando alcuni dei capolavori in arrivo e le istituzioni culturali coinvolte nel progetto.

L’ingresso alla presentazione è libero e l’iniziativa si svolgerà secondo le normative vigenti. 

Per informazioni: biblioteca.civica@comune.alessandria.it


Note di presentazione del progetto FELICE GIANI

L’archivio del pittore neoclassico Felice Giani (1758-1823) da San Sebastiano Curone in provincia di Alessandria è un tesoro conosciuto, ma che presenta molti spunti di ricerca e di analisi che soltanto in parte si potranno affrontare nell’inteso programma di eventi, esposizioni di opere e conferenze a tema, avviato in questa fine d’anno 2022 e proseguirà sino al 2024.

L’anteprima del calendario per i 200 anni dalla morte si sviluppa in una mostra di opere sue e di altre personalità di primo piano del suo tempo con le quali collaborò ed ebbe intensi scambi culturali, collocata nella sede dell’Archivio Pittor Giani in San Sebastiano e visitabile sino al 31 dicembre, che avrà la conferenza di inaugurazione nella Biblioteca Civica di Alessandria giovedì 24 novembre a cura della prof.ssa Marcella Vitali.

Farà seguito, entro la fine del 2022 sempre in Alessandria la conferenza “Felice Giani, il Foto Bonaparte e la cultura napoleonica” con la partecipazione della dr.ssa Aurora Scotti, autrice di una pubblicazione per i tipi di Franco Maria Ricci sul Foro Bonaparte, d’epoca neoclassica realizzato dall’architetto Antolini con disegni di figura realizzati da Felice Giani.

Intenso il programma delle esposizioni e di rari documenti, che troveranno accoglienza in Alessandria, San Sebastiano Curone e Tortona:

EVENTI 2023

ALESSANDRIA – Marengo Museum, dal 2 giugno al 1° ottobre
“Giani, Antolini e Pistocchi celebrano Napoleone Bonaparte” opere inerenti i rapporti con Napoleone, le amicizie filofrancesi dalle prime avventure giacobine alla caduta dell’Impero

ALESSANDRIA – Palazzo Cuttica, dal 1° settembre al 3 dicembre
L’incisione neoclassica e alcune opere dedicate all’imperatore tratte da ” Le Musée Français” esposizione in contemporanea con la mostra a Palatium Vetus di alcune opere incisorie tratte dalla raccolta francese, nella sezione napoleonica

ALESSANDRIA – Palatium Vetus, dal 1° settembre al 3 dicembre
Felice Giani e il suo sogno “Preromantico”: la cultura di Napoleone – le residenze aristocratiche, eleganza e raffinatezza

TORTONA – Museo Diocesano, dal 1° settembre al 2 dicembre
“La religiosità di un Giacobino”

SAN SEBASTIANO CURONE dal 2 giugno al 1° ottobre
Oratorio della Trinità, “Il viaggio da Faenza a Marradi”
Archivio Pittor Giani, “Felice Giani e dintorni, opere da collezioni private
Archivio Piero Leddi, “Disegni di Felice Giani raccolti da Piero Leddi”

EVENTI 2024

SAN SEBASTIANO CURONE
Archivio Pittor Giani, Archivio Piero Leddi, dal 2 giugno al 15 settembre
Felice Giani e la cultura del suo tempo, le frequentazioni, l’ambiente di provincia
Archivio Pittor Giani, Archivio Piero Leddi, dal 2 giugno al 15 settembre 
disegni dal Cooper Hewitt Smithsonian Design Museum di New York, Palazzi da sogno


Melina Cavallaro 
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma 
Valerio De Luca resp. addetto stampa  
Via Piave 74 – 00198 Roma – www.freetrade.it  Skypecavallaro.melina

A Reggio Emilia il Festival Fotografia europea 2023 – “EUROPE MATTERS: visioni di un’identità inquieta”

FOTOGRAFIA EUROPEA 2023

“EUROPE MATTERS: VISIONI DI UN’IDENTITÀ INQUIETA”

XVIII edizione a Reggio Emilia

28 aprile – 11 giugno 2023

Aprono oggi le iscrizioni per le due call più attese del festival di Reggio Emilia: Open Call e Speciale 18/25

Il Festival Fotografia Europea è grandi mostre, è partecipazione cittadina, è incontri, relazioni, workshop ed è anche stimolo, occasione, opportunità di far conoscere il proprio progetto, di misurarsi con un tema ogni volta inedito, di confrontarsi con esperti, giornalisti, galleristi. Questa opportunità inizia domani, grazie all’apertura delle iscrizioni per partecipare alla Open Call internazionale del 2023. EUROPE MATTERS è il centro di tutti i progetti che dovranno pervenire all’indirizzo di Fotografia Europea e le sfaccettature della sua Identità Inquieta saranno i cerchi concentrici che i partecipanti proveranno a raccontare attraverso l’obiettivo. La complessità del cogliere la natura dell’Europea come comunità, le politiche di inclusione ed esclusione, la persistenza delle idee di storia e di cultura nel presente, le nozioni di appartenenza e solidarietà, così come quelle di fragilità e inquietudine, sono gli spunti da cui la diciottesima edizione vuole partire per stimolare riflessioni, creatività e nuove visioni.

Ai lavori più significativi sarà data la possibilità, se selezionati, di partecipare al circuito ufficiale di Fotografia Europea, a Reggio Emilia dal 28 aprile all’11 giugno e di ricevere un premio di € 3000 che servirà a coprire i costi di produzione, installazione, trasporti, vitto e alloggio per i giorni inaugurali. I vincitori potranno così lavorare in contatto con lo staff del Festival alla realizzazione dell’installazione finale. La partecipazione è aperta fino al 16 gennaio 2023 a tutti i fotografi, i curatori e collettivi europei di qualsiasi età e i progetti ricevuti saranno valutati da una giuria composta dal comitato artistico del Festival.

Confermato il supporto di Iren alla Open Call internazionale di Fotografia Europea che, già special sponsor del festival, sposa questo progetto particolare per ribadire l’impegno e dunque il sostegno alla ricerca di nuovi talenti e di nuovi sguardi sulla realtà contemporanea.

Promosso sempre dalla Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio Emilia torna anche il progetto formativo Speciale diciottoventicinque, dedicato a ragazzə tra i 18 e i 25 anni (nati tra il primo gennaio 1998 e il 31 dicembre 2004) amanti della fotografia.

Ideato per chi ha voglia di imparare, condividere e confrontarsi con il mondo dell’arte e della fotografia, il format, giunto alla sua dodicesima edizione, costituisce un’opportunità unica per condividere pensieri, linguaggi, visioni, incontrare esperti e ideare insieme a loro un progetto collettivo che farà parte del circuito ufficiale di fotografia Europea 2023 – Europe matters.

Sarà Elena Mazzi, l’artista che quest’anno accompagnerà i giovani partecipanti verso un progetto collettivo e che in 10 incontri li porterà a riflettere su un argomento, osservarlo e studiarlo attraverso la macchina fotografica. Di origini reggiane, Elena ha già conquistato, con i suoi progetti, una posizione di spicco nel panorama artistico contemporaneo, rileggendo poeticamente il patrimonio culturale e naturale dei luoghi e intrecciando storie, fatti e fantasie trasmesse dalle comunità locali. E’ quello che proverà a fare con i ragazzi di questa edizione di Speciale 18/25. Il suo laboratorio prenderà le mosse dallo studio di un’area specifica del territorio reggiano (il Campovolo), per guidare, incontro dopo incontro, i giovani ad una loro personale lettura del luogo indicato, focalizzando l’attenzione sull’ identità dello spazio e sulle sue caratteristiche, sulle particolarità che certi spazi comportano a livello di stato-nazione, e sulle varie realtà e comunità che frequentano l’area. Il risultato sarà un lavoro condiviso, ibrido, a metà tra libro d’artista, manuale tecnico, atlante geopolitico, rivista, fanzine e diario, con contributi testuali e visivi. Per partecipare al progetto è necessario iscriversi inviando entro il 9 gennaio all’indirizzo didattica@palazzomagnani.it il modulo di iscrizione scaricabile da fotografiaeuropea.it insieme a un progetto personale sviluppato precedentemente.

C’è un’altra opportunità ancora aperta, lo ricordiamo, per gli amantə della fotografia, in questo caso per presentare un progetto editoriale: è FE+SK Book Award, il premio dedicato al libro fotografico ideato da Fotografia Europea insieme a Skinnerboox – casa editrice specializzata in fotografia contemporanea – a cui è ancora possibile partecipare inviando il proprio progetto fotografico fino al 16 gennaio 2023.

Tutti i dettagli sulle modalità di partecipazione e le tempistiche sono pubblicati su: ww.fotografiaeuropea.it


Per informazioni: Rosa Di Lecce / Ilaria Gentilini
didattica@palazzomagnani.it call@fotografiaeuropea.it
0522 444441 – 444408

Ufficio stampa Fondazione Palazzo Magnani
Stefania Palazzo, tel. 0522.444409; s.palazzo@palazzomagnani.it

Firenze, Museo degli Innocenti: GRANDE SUCCESSO della mostra “ESCHER” – Oltre 30mila visitatori in un mese

Allestimento – Giorgio Magini fotografo – Escher anteprime – 02
Allestimento – Giorgio Magini fotografo – Escher anteprime – 05

OLTRE 30.000
VISITATORI
NEL PRIMO MESE

Inaugurata lo scorso 20 ottobre, la mostra “ESCHER” al Museo degli Innocenti di Firenze sta scalando le classifiche delle mostre più visitate in Italia.

Sono oltre 30mila i visitatori che nel primo mese di apertura hanno sperimentato l’immaginifico universo escheriano coi suoi mondi impossibili, le sue geometrie e le influenze che ha avuto e continua ad avere sull’immaginario collettivo in tutti i campi delle arti applicate, dai cartoon alla musica fino alla moda.

Un record per il Museo degli Innocenti, e un dato molto interessante per le mostre d’arte realizzate a Firenze, i cui visitatori si compongono per il 60% da pubblico italiano e per il 40% da pubblico straniero.
Il dato è rilevante perché queste percentuali si rilevano solo nella città di Firenze. In tutte le altre città italiane, comprese Roma, Milano, Napoli, Torino e Venezia, la percentuale del pubblico italiano si attesta tra l’85 e il 90%.

Le provenienze sono da tutto il mondo, con percentuali interessanti che vanno dal 1.31% dell’America Latina al 3,29% della Spagna e del Portogallo, al 3,27% da Regno Unito e Irlanda fino al 3,47 dagli Stati Uniti.
Mancano, per ragioni legate al Covid e alla guerra, le provenienze asiatiche e russe.

Fino al 26 marzo 2023 al Museo degli Innocenti – che grazie alla collaborazione con Arthemisia è diventato un punto di riferimento del capoluogo toscano come sede di grandi mostre d’arte – la mostra antologica – con circa 200 opere e i lavori più rappresentativi che lo hanno reso celebre in tutto il mondo – racconta Escher attraverso le opere più iconiche della sua produzione quali Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) e la serie degli Emblemata, che appartengono all’immaginario comune riferibile al grande artista.

Con il patrocinio del Comune di Firenze e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher FoundationMaurits In Your Event, ed è curata da Federico Giudiceandrea – uno dei più importanti esperti di Escher al mondo – e Mark Veldhuysen, CEO della M.C. Escher Company.
La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, partner Mercato CentraleBarberino Designer Outlet Unicoop Firenze, mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner QN La Nazione, radio partner Radio Monte Carlo, educational partner Laba e media coverage by Sky Arte.
Il catalogo è edito da Maurits.


Ufficio StampaArthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Pescara, GArt Gallery: IOVADODAVOI – La doppia personale di Mauro Di Berardino e Fabrizio Molinario a cura di Maria Arcidiacono

Mauro Di Berardino – Fabrizio Molinario

IOVADODAVOI

a cura di Maria Arcidiacono

Inaugurazione sabato 26 novembre 2022 ore 18.00 – 21.00

GArt Gallery
Via Piero Gobetti 114 – Pescara

Fino al 17 dicembre 2022

La frase palindroma iovadodavoi è stata scelta come titolo per la doppia personale, a cura di Maria Arcidiacono, di Mauro Di Berardino e Fabrizio Molinario, artisti diversi per generazione e provenienza ma con un discreto numero di punti di contatto, tutti inclusi in quel moto a luogo “speculare” evocato nel titolo. Inaugurazione sabato 26 novembre 2022 dalle ore 18.00. 

Iovadodavoi racchiude un’efficace sintesi del progetto espositivo: un incontro, un percorso dalla lettura bifronte, un luogo di riferimento, la GArt Gallery di Francesco Di Matteo a Pescara. La scelta curatoriale è stata quella di focalizzarsi sul tema del mondo urbano, con i suoi feticci e le sue alienazioni, che, pur declinato con modalità diverse, percepibili fin dal primo approccio visivo, presenta una parallela inclinazione verso un uso robusto del colore. 

Campiture accostate a contrasto, velocità esecutiva nei dettagli seminascosti nelle tele di Molinario, icone trasfigurate, attraversate da messaggi dissimulati su fondi spray nelle opere di Mauro Di Berardino. Entrambi sfuggono a una esatta classificazione: pur attingendo a movimenti vicino al neoespressionismo (Di Berardino) o alla cosiddetta arte irregolare (Molinario), la netta sensazione che prevale, osservando le loro opere, è quella di una spiccata vocazione alla massima libertà espressiva.  

L’allestimento ha voluto privilegiare l’ossimoro di una visione dicotomica e allo stesso tempo convergente, destinando ai due artisti una parete ciascuno, quasi a fronteggiarsi, cercando tuttavia contemporaneamente un punto di consonanza: una libera espressione del colore, volutamente priva di virtuosismi accademici e declinata dal ritmo urbano del nostro tempo, inesorabilmente squilibrato e straniante. 

Mauro Di Berardino

Mauro Di Berardino è un pittore e scultore con sede in Italia le cui opere sono state esposte a livello nazionale, così come in Svizzera, Stati Uniti e Lussemburgo. Mostre personali 2020Mauro Di Berardino Solo Show – The Urban Box, Pescara. Mostre collettive 2022Amore carnale Amore ideale. Chieti Poesia, Tempietto di Santa Maria del Tricalle, Chieti; Artisti contemporanei al Louvre – Carrousel de Louvre, Parigi; Pop Corner – Milda, Roma; No Boundries – General Gomez Arts, Sacramento, Stati Uniti. 2021Mostra 6 lati – Galleria e26, San Giovanni Teatino (Chieti); 20 x venti, Art Prize – Galleria Visioni Altre, Venezia; Save Biennale D’Arte Contemporanea per un Nuovo Mondo – Bastione San Giacomo, Brindisi; La divina commedia, a cura di Giorgio Gregorio Grasso – Milano, complesso monumentale. 2020Bateau Tiberis – battello Gilda ormeggiato sul Tevere, Roma; Io resto a casa, Io guardo da casa – Galleria Arte in regola, Roma. 201930esima edizione concorso nazionale di pittura Piero Della Valentina – Museo d’arte moderna di Cordignano (Treviso); Artbox. Project Miami 2.0 (durante ArtBasel) Miami, Stati Uniti. Riconoscimenti2021Save – the Biennale– Primo premio. Miglior dipinto Neoespressionista- Brindisi. 2020Bateau Tiberis – Nominato- Roma. 201930th edition of the national painting competition Piero Della Valentina – Nominato- Cordignano (Treviso). 

Fabrizio Molinario

Fabrizio Molinario nasce a Novara nel 1968, città in cui vive e lavora. Inizia la sua attività pittorica nel 2003. Ha esposto i suoi lavori in diverse Gallerie, spazi pubblici e fiere in Italia e all’estero. Mostre personali – 2021Lock Down – Studio San Marco, Novara; Mondo …animale – Spazio Eventa, Torino. 2020Bagnanti, a cura di Franco Crugnola – Showcase Gallery, Varese. 2019Animali Domestici, a cura di Gianpaolo Bonesini – Galleria Spazio Grafico, Massa Marittima (GR). 2018The end of the world, a cura di Diego Maria Rizzo – Vivace Gallery, Novara. 2017The Unusual Universe – Outsider Art Gallery, Copenaghen; Verso la meta, a cura di Andrea Colombo – Spazio Porpora, Milano; The Works, a cura di Paola Meliga – Paola Meliga Gallery, Torino. Mostre collettive – 2022Inclusioni, a cura di Yuliya Savitskaya – Florence Art Deposit Gallery, Firenze; No War – Window Arte, Novara. 202115 Group show – Outsider art Gallery, Copenaghen. 2020Real Art 5, a cura di Monica Villa – Galleria Villa Contemporanea, Monza; Outsider Art Fair New York, Galleria Rizomi, Parma. 2019ListaRossa, a cura di Andrea Borgonovo – Atelier Multimedia Galerie, Vienna; Affordable Fair Milano, Galleria Sbart Torino. 2018So Pop, a cura di Marco Pelligra – Isorropiahomegallery, Milano; Prospero books, a cura di Cristina Moregola – Cristina Moregola Gallery, Busto Arsizio (VA). 2017Uccidere Pasolini, a cura di Emilio Minotti – Galleria Galgarte, Bergamo.


INFO

Mauro Di Berardino – Fabrizio Molinario
IOVADODAVOI

A cura di Maria Arcidiacono

Fino a sabato 17 dicembre 2022
Orari: dal lunedì al sabato ore 17:30-20:00

GArt Gallery
Via Piero Gobetti 114 – Pescara
Tel. +39 349 7913885
info@gartgallery.it
www.gartgallery.it


Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.com
info@melaseccapressoffice.itinfo@interno14next.it
www.melaseccapressoffice.itwww.interno14next.it

Espronceda Institute of Art & Culture Barcellona: FARNESINA Digital Art Experience – Festival Loop City Screen di Barcellona (Spagna)

FARNESINA Digital Art Experience 

Mostra collettiva a cura di Stefano Fake e Savina Tarsitano 

Espronceda, Institute of Art & Culture di Barcellona
In occasione del Festival Loop City Screen di Barcellona

Dal 10 al 25 novembre 2022

È stata inaugurata, per la prima volta a Barcellona, il 10 novembre 2022 la mostra FARNESINA Digital Art Experience presso Espronceda, Institute of Art & Culture nell’ambito del Festival Loop City Screen. La mostra si é aperta con un discorso inaugurale del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona Lucio Izzo, del Console Generale Emanuele Manzitti e con la presenza di Emilio Álvarez rappresentante del Loop City Screen Festival. 

Il progetto nasce da una nuova collaborazione creata grazie al direttore Lucio Izzo, dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, che ha portato Espronceda a conoscere il direttore artistico del progetto Farnesina Stefano Fake, e questo suo progetto così innovativo ed articolato di arte immersiva digitale. Come spiega Savina Tarsitano, co-curatrice della mostra e co-fondatrice di Espronceda, Institute of Art & Culture: “Presentare questo prestigioso progetto nell’ambito del Loop City Screen ci dà l’opportunità di far conoscere l’esperienza italiana al mondo catalano, con uno scambio interculturale sulla scena internazionale.” 

Dalla nascita della videoarte, al video mapping, al mondo digitale, la storia ci insegna che l’evoluzione del mondo artistico è lo specchio sia della storia che della società contemporanea la quale utilizza nuovi mezzi espressivi per rispondere ai cambiamenti in atto nel mondo contemporaneo. Questa mostra ci porta nel mondo artistico italiano attraverso il lavoro di 26 artisti e studi selezionati per questo progetto. Espronceda crede nell’importanza del dialogo tra le culture e nella valorizzazione degli artisti emergenti, e questo progetto risponde perfettamente a questa filosofia. Il progetto per Loop City Screen è curato da Stefano Fake in collaborazione con Savina Tarsitano

FARNESINA Digital Art Experience valorizza e promuove l’eccellenza italiana nel settore dell’arte digitale, attraverso l’organizzazione di mostre, esposizioni, performance e la partecipazione a eventi internazionali. Il progetto è promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Italiano. Il suo titolo si ispira all’iconico Palazzo della Farnesina a Roma, dove ha sede il Ministero e che ospita la più grande collezione d’arte pubblica del mondo, sede dove si è svolta la prima edizione della mostra. Attraverso la rete degli Istituti Italiani di Cultura, delle Ambasciate e dei Consolati Generali, il MAECI porta Farnesina Digital Art Experience nei luoghi più significativi di ogni angolo del pianeta. La mostra di Barcellona è organizzata grazie all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, all’Ambasciata d’Italia a Madrid, al Consolato Generale e all’Istituto d’Arte e Cultura Espronceda. L’organizzazione e la promozione sono curate da Bright Festival e ImmersiveExperience.Art con la direzione artistica di Stefano Fake. 

L’Italia è da sempre culla di creatività, innovazione e ricerca nel campo artistico e culturale. Lo è stata e continua ad esserlo anche nel campo delle nuove forme espressive che fanno ampio uso delle tecnologie digitali. Nel nostro Paese siamo stati testimoni di progetti pionieristici e abbiamo visto le realizzazioni di artisti e creativi che sono diventati un punto di riferimento nella sperimentazione dei nuovi linguaggi come il video mapping, le esperienze di arte immersiva, la light art, le performance audio-visive. Il progetto FARNESINA Digital Art Experience raccoglie per la prima volta le punte d’eccellenza a livello italiano e globale di queste nuove forme d’arte digitale. 

Studi/Artisti selezionati 


Antica Proietteria (Reggio Emilia); Antaless Visual Design (Palermo); Apparati Effimeri (Bologna); AreaOdeon (Monza); Delumen (Modena); FLxER (Roma); Full Frames (Montecatini); High Files Visuals (Torino); Immersive Media Studio (Siena/Milano); Kanaka Studio (Avellino); Karmachina (Milano); Leandro Summo (Bari); Luca Agnani Studio (Macerata); mammasONica (Catania); Michele Pusceddu (Cagliari); MONOGRID (Firenze); Mou Factory (Cremona); Odd Agency (Palermo); OLO Creative Farm (Como); OOOPStudio (Reggio Emilia); Plasmedia (Lecce/Foligno); Pixel Shapes (Ragusa); Proforma Video Design (Livorno); Sinapsi Videomapping Lab (Genova); THE FAKE FACTORY (Firenze/Milano); WOA Creative Company (Milano)



INFO

FARNESINA Digital Art Experience
Mostra collettiva curata da Stefano Fake e Savina Tarsitano
In occasione del Festival Loop City Screen di Barcellona

Espronceda, Institute of Art & Culture di Barcellona
Carrer D’Espronceda 326 Nave 4,5 & 10
08027 Barcelona
info@espronceda.net
www.espronceda.net


Dal 10 al 25 novembre 2022
Orari di apertura: dal martedì al sabato, 10.00 – 13.00 / 16.00 -19.30 

Maggiori info su
Espronceda.net

Roberta Melasecca
Interno 14 next – Melasecca PressOffice

tel. 3494945612 – roberta.melasecca@gmail.com
www.interno14next.it

Roma: Il festival STREET ART FOR RIGHTS 2022 presenta le FOTO dei muri finiti di Barbara Oizmud, Manuela Merlo, Davide Toffolo e Marqus

In anteprima le foto dei muri finiti
di Barbara Oizmud, Manuela Merlo, Davide Toffolo e Marqus

Street Art for Rights 2022
La street art per l’Agenda 2030 ONU

Street Arts For Rights vuole raccontare e diffondere la cultura della sostenibilità attraverso la street art, manifestazione pubblica di un’arte che nasce nel paesaggio urbano e ad esso appartiene.

Dopo i primi 9 goals realizzati nel 2020-2021, si chiude nel 2022 la triennalità del progetto Street art for rights con gli altri otto Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delineati nell’Agenda 2030 ONU. Urban artist provenienti da tutto il mondo hanno messo al centro del loro lavoro l’ambiente diffondendo nei quartieri con contesti difficili della periferia romana la cultura della sostenibilità attraverso la street art.

Rispetto per l’ambiente e arte si fondono quindi nella street art, vale a dire il linguaggio figurativo nato in strada. Scopo principe di questa espressione artistica è, infatti, la riqualificazione delle periferie tramite l’abbellimento di edifici e strutture civiche già esistenti. Combattere il grigiore del cemento con la vivacità dei colori, rendendo le città più belle e vivibili e allo stesso tempo trasmettere messaggi in maniera diretta, senza filtri o censure. Anche le strade e i muri possono diventare un mezzo per denunciare le cause del cambiamento climatico. Così writer e artisti di tutto il mondo grazie a Street Art For Rights regalano alla Capitale momenti di riflessione con opere che sensibilizzano le persone al rispetto dell’ambiente

Street art for RIGHTS vuole dare concretezza artistica al piano d’azione per le persone, il Pianeta e la prosperità promosso dall’ONU, avvicinando la comunità ai vari temi e sollecitando la discussione circa i problemi impellenti dell’era contemporanea su una scala di intervento più ampia. 

Per l’ultima annualità i quartieri che hanno ospitato le opere dei goals dal numero 10 al numero 17 saranno Settecamini, Ponte Mammolo e San Paolo

Il progetto, ideato e diretto da Giuseppe Casa e curato da Oriana Rizzuto, è organizzato dall’associazione culturale Taste & Travel in collaborazione con MArteSocial e MArteGallery e prevede un programma triennale di attività volte alla futura creazione di un museo a cielo aperto, pubblico e gratuito, al di fuori dei percorsi più battuti della Capitale.

Dopo i muri di Natalia Rak, Attorep e NSN997 vi presentiamo le opere murarie degli artisti Barbara Oizmud, Manuela Merlo, Davide Toffolo e Marqus.

SCOPRIAMO I MURI FINITI DI BARBARA OIZMUD, MANUELA MERLO, DAVIDE TOFFOLO E MARQUS

Obiettivo 11 – Città e comunità sostenibili
Davide Toffolo e Marqus – Via Settecamini 102, Roma

L’illustratore graffiante in stile gothic-punk Davide Toffolo traduce insieme a Marqus il tema delle città del futuro, l’idea di comunità sostenibili che si alimentano e si circondano di piante e di fonti di energia rinnovabili.

L’undicesimo obiettivo dell’Agenda 2030 è caratterizzato da tante sfumature diverse: garantire a tutti l’accesso ad alloggi adeguati, sicuri e convenienti e riqualificare i quartieri poveri; o garantire a tutti l’accesso a un sistema di trasporti sicuro, conveniente, accessibile e sostenibile; ma anche potenziare un’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificare e gestire in tutti i paesi un insediamento umano che sia partecipativo, integrato e sostenibile.

I due artisti Marqus e Davide Toffolo hanno sviluppato soprattutto questo ultimo aspetto: una città verde, sostenibile, che sfrutta l’energia pulita delle centrali idroelettriche, eoliche e geotermiche, ma anche di energie sostenibili innovative che dovranno essere sviluppate nel futuro. Una città quindi piena di speranza e aria pulita.

Ad un lato del muro compare poi un gorilla disegnato da Davide Toffolo nel suo stile fumettista, a sottolineare come gli animali siano gli unici che rispettano e proteggono l’ambiente in cui vivono, e sono dunque da considerare gli unici “sovrani” di questo pianeta.

Davide Toffolo, opera finita – foto di © Elenoire

Chi è Davide Toffolo? 

Un fumettista, cantautore e chitarrista italiano, frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Le sue opere grafiche riguardano sia i fumetti che le animazioni.

Le sue opere grafiche riguardano sia i fumetti che le animazioni. Le sue due attività, fumettista e musicista, non sono separate, ma continuamente integrate da performance di disegno e musica, come le atmosfere musicali durante le sue mostre di fumetti o i videoclip dei singoli musicali.

Chi è Marqus? 

Marco Gortana, in arte Marqus, è uno street artist di Pordenone. Ha studiato all’Accademia di Belle arti di Brera: da lì ha deciso di indirizzare la sua arte verso il muralismo e i disegni in grande scala. Ha lavorato e viaggiato in giro per il mondo, e da artista giovane e originale, regala la sua visione immaginaria di città ideali.

Obiettivo 14 – Vita sott’acqua
Barbara Oizmud – Metro B Ponte Mammolo, Roma

Barbara Oizmud ha realizzato un’opera che è un invito ad una riflessione capillare sulla vita sott’acqua e sulla sempre più ampia diffusione di microplastiche all’interno dei mari.

L’opera che ha realizzato sulla parete della metropolitana di Ponte Mammolo si chiama “Polline“, ed è dedicata alla flora e fauna acquatica.  L’artista ha ragionato sul 14esimo obiettivo dell’Agenda ONU 2030, che mira a “conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile“. 

I mari stanno subendo moltissimo gli effetti del cambiamento climatico e dell’azione incontrollata dell’uomo. Le temperature, infatti, si sono alzate di alcuni gradi e le acque sono diventate sempre più salate, alterando il fragile equilibrio dell’ecosistema marino.

Inoltre pesci, molluschi e mammiferi muoiono per il forte inquinamento, non solo a causa di carburanti e rifiuti, ma anche perché minacciati da nemici più invisibili: microplastiche che vengono ingerite e provocano a lungo andare la morte.

Il risultato del lavoro di Oizmud è una creatura ibrida finita negli abissi, causa e al tempo stesso cura di una ferita collettiva generata dall’uomo. Polline è persona e animale, è oggetto e corallo. Polline è uno specchio della nostra società.

Barbara Oizmud, opera finita – foto di © Elenoire

Chi è Barbara Oizmud? 

Fotografa e illustratrice, i suoi lavori sono pubblicati su riviste come Wired, Vanity Fair, Style, GQ, GQ Spagna, Rolling Stone, F Magazine, Financial Times, Cover Up, Shift Magazine, Topolino. Ha anche realizzato campagne fotografiche per clienti come Red Bull, Fox, Sky, Discovery, Fremantle Media, Universal, RomaEuropaFestival. Dal 2003 al 2006 ha lavorato come vignettista collaborando a progetti con la RAI, una delle principali emittenti televisive italiane. Nel 2016 Barbara sbarca a Los Angeles. È una dei cinque fotografi scelti dallo staff di David Lynch, provenienti da tutto il mondo, per realizzare un reportage fotografico del suo primo Music Festival “Festival of Disruption”.

Obiettivo 16 – Pace, giustizia e istituzioni solide
Manuela Merlo – Via di Settecamini 102, Roma

A rappresentare il 16 goal dell’Agenda 2030 “Pace giustizia e istituzioni solide” è l’artista Manuela Merlo, in arte Uman, nel quartiere di Settecamini. L’artista ha rappresentato il goal 16 raffigurando una donna, simbolo della giustizia. Il suo volto è impreziosito da due pendenti, che simboleggiano la bilancia della giustizia, mentre è intenta ad abbracciare e prendersi cura di una colomba bianca simbolo di pace. Quest’ultimo simbolo lo ritroviamo con nuova forma, attorno alla figura: due colombe-origami di carta che ci indicano la fragilità della pace.

Chi è Manuela Merlo? 

L’incontro con la StreetArt è dirompente per Manuela Merlo quando conosce i “Pittori Anonimi del Trullo” l’associazione culturale con i quali collabora in progetti sociali, operando sul territorio con numerosi di interventi di StreetArt in vari quartieri di Roma, in special modo nella borgata del Trullo.

Manuela Merlo, opera finita – foto di © Elenoire

Il progetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Street Art for RIGHTS è organizzato dall’Ass. cult. Taste & Travel, e fa parte delle attività sviluppate da MArteSocial, un incubatore   incentrato sulla sensibilizzazione di problematiche sociali attraverso progetti artistico-culturali che possano generare un impatto positivo sugli abitanti dei quartieri meno serviti che chiedono a gran voce servizi, cultura e integrazione. Street art for Rights è prodotto da MArtegallery e e fa parte dei progetti speciali all’interno della #BiennaleMArteLive, appuntamento biennale multiartistico e a carattere internazionale.


INFORMAZIONI UTILI
STREET ART FOR RIGHTS – III EDIZIONE

CONTATTI
Sito: www.streetartforrights.it
Mail: info@streetartforrights.it – info@martegallery.it
Facebook: www.facebook.com/StreetArtForRights/
Instagram: www.instagram.com/streetartforrights_/

UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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