Paolo Pantani nominato a Napoli Coordinatore dei Macroassessori della Macroregione Mediterranea

La segreteria organizzativa di Napoli della Macroregione Mediterranea comunica la promozione con lode e nomina a MacroAssessore di Paolo Pantani, quale Coordinatore dei MacroAssessori. Il MacroAssessore Paolo Pantani, assumendosi piena responsabilità in merito, ricoprirà il ruolo di Coordinatore dei MacroAssessori. Fra i restanti tre MacroAssessori (Amaddeo, Chiari e Capuano) il ruolo di Primo Assessore va ad Antonello Amaddeo. «È un onore – ha dichiarato Paolo Pantani – e un dovere assumermi, con assoluta e piena responsabilità nel merito, il ruolo di Coordinatore dei Macroassessori della Macroregione Mediterranea. Sarà mia cura coordinarmi con Antonello Amaddeo, Primo Macroassessore e con gli altri Macroassessori, nonché con il nascente Movimento Civicratico, il quale rappresenta il nostro innovativo orizzonte di senso di attuazione della democrazia partecipativa. Occorre la necessità storica di una svolta, visto i fallimenti della democrazia rappresentativa e della democrazia diretta».

FOTO DI APERTURA – Paolo Pantani (a destra) con Giuseppe Fortunato Difensore Civico presso la Regione Campania.

Attiviamo i Gruppi di lavoro e rimuoviamo il totem della disinformazione

di Cosimo Inferrera

Il tema della Comunicazione è fondamentale per un minimo di speranza di approdare all’idea/proposta della MACROREGIONE MEDITERRANEA. Abbiamo istituito i Gruppi di Lavoro dell’AEM a tale fine. Fra questi quello della Comunicazione. I Gruppi di Lavoro sono volutamente eterogenei, nel senso che vi appartengono amici partecipanti distanti fra loro centinaia di Km, proprio per conferire il respiro unitario dei territori della MMO. È chiaro che possano organizzarsi dei sottogruppi e che alcuni possano interagire per via telematica. È parimenti evidente che i direttori di testate on line e/o su carta stampata possano trovarsi su gruppi di Lavoro distinti, ma non diversi, e che un valido editore-direttore come Rocco Giordano non a caso sia stato pregato di accettare il ruolo di Vicepresidente. Mi pregio aggiungere il Prof. Giuseppe Valerio e il Prof Maurizio Ballistreri con i loro puntuali articoli. In sintesi occorre combattere in modo coordinato e sistematico i nemici peggiori che si chiamano IGNORANZA DEI PROBLEMI REALI DEL SUD E DEI SISTEMI CHE NEL MONDO FUNZIONANO. In Italia il fenomeno è vasto e profondo proprio a cagione dei media tv e giornali, soprattutto a Sud dove sperare di cambiare qualcosa a colpi di Referendum può significare aggravare i problemi con rimedi peggiori del male. “Vision and Global Trends” di Tiberio Graziani e Filippo Romeo di Roma è uno dei pilastri da cui siamo partiti per l’avventura della Macroregione del Mezzogiorno (prima) e del Mediterraneo (poi). Basta “sfogliare” a ritroso questo Gruppo per trovare le produzioni editoriali di Peppino Abbati e di Sergio Bertolami che raggiungono anche paesi stranieri. Ma non bastano a rimuovere il TOTEM DELLA DISINFORMAZIONE, che è ben pasciuto dall’unanimismo dei tam tam mediatici. Osservate la rassegna stampa e/o i telegiornali … Ogni tanto qualche voce fuori dal coro, subito subissata da notizie che la cancellano o la distorcono. E voglio anche menzionare Paolo Pantani con le sue pagine caustiche dalla Campania. Da Roma si muove non da meno Carmelo Cutuli. In sintesi:
– Occorre ricercare armonia su INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE sia fra di noi, sia con i giornali di grossa tiratura o dei territori.
– Occorre trovare riferimenti importanti nei Sindaci e Vicesindaci. Ne vantiamo alcuni, ne stiamo acquisendo altri…
– Occorre censire e coordinare Associazioni, Reti, Comitati, Club dei territori meridionali che siano convergenti con le finalità dell’AEM e del C-MMO. Intorno a noi cominciamo a farlo, ma deve essere tentato nei territori della istituenda Macroregione.
– Occorre “seminare” nelle Scuole, nelle Università, nelle Fondazioni culturali, nelle Istituzioni…
– Occorre “LIBERARE ENERGIE”!

Napoli – Nuit européenne de la géographie / Notte europea della geografia

NAPOLI, Venerdì 5 aprile 2019
EUROPA, MEDITERRANEO, MONDO – la Geografia in movimento

Programma

ore 15-17: VISITA guidata della mostra di antiche carte geografiche, a cura di Rosa d’ELIA, Maria RONZA e Valeria RUCCO (Università “Federico II” – Biblioteca Area umanistica, nucleo bibliotecario di Geografia (doppio accesso: Via Rodinò,22 7° p.; o Largo S. Marcellino,10 3° p.)

ore 17: VISITA guidata del Museo della Pace MAMT (Fondazione Mediterraneo, Via Depretis, 130, ang. Piazza Municipio) (ingresso a pagamento 10 € – Welcome Coffee, ore 17)

ore 18.30-20.30: COLLOQUIO PLURIDISCIPLINARE EUROPA, MEDITERRANEO, MONDO – la Geografia in movimento (Fondazione Mediterraneo – Museo della Pace, Via Depretis, 130, ang. P. Municipio)

Alla memoria di Eugenia FERRAGINA (ad un anno dalla sua scomparsa)

Saluti: Michele CAPASSO (Presidente della Fondazione Mediterraneo): Europa, Mediterraneo, Mondo: spazio di pace; Silvia SINISCALCHI (Presidente della sezione Campania, AIIG-Associazione Italiana Insegnanti di Geografia)

La geografia in movimento (co presidenza: René G. MAURY, Maria RONZA)

René Georges MAURY (Geografia, Università “L’Orientale”), L’Europa, il Mediterraneo e il Mondo a geometria variabile
Alessandra SARDU (Avvocato, Napoli), I soccorsi in mare alla luce del diritto internazionale
Stefano DE FALCO (Direttore dell’IRGIT-Istituto di Ricerca sulla Geografia della Innovazione Territoriale dell’Università “Federico II”), Geografia della innovazione tra luogo e genio
Paolo PANTANI (primo coordinatore della Macroregione Mediterranea), La Macroregione Mediterranea nelle rinnovate politiche regionali della Unione Europea
Sergio VENTRIGLIA (Geografia, Università “L’Orientale”), La geografia, una disciplina felicemente indisciplinata

Le culture in movimento (co presidenza: Pasquale GALLIFUOCO, René G. MAURY)

Pasquale GALLIFUOCO (Presidente ACLI-Beni culturali, Napoli), Geografia culturale (Europa, Mediterraneo, Mondo) – Al-Idrisi, scrittore geografo, precursore della modernità
Beya Ben ADDELBAKI FRAOUA (Console della Repubblica della Tunisia a Napoli), La Tunisia tra Africa, Mediterraneo e Europa
Silvia SINISCALCHI (Geografia, Università di Salerno), La pizza nella geografia interculturale dei sapori
Vienna CAMMAROTA (Associazione Guide Ambientali Escursionisti), Percorrere il Mondo (dalla Campania alla Via della Seta)…
Zamira BELEKOWA (Associazione “Le donne del Kirghizistan”), Vedere l’Europa e il Mediterraneo dal Kirghizistan a Napoli
M’Barka Ben TALEB (cantante, attrice), Canti e musiche mediterranee e del mondo

Promossa da: EUGEO-Association of Geographical Societies in Europe; AGEI-Associazione dei Geografi Italiani; AIIG-Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (sezione Campania), e società geografiche italiane.

Organizzazione: René G. Maury (T: +39 3386132993) e Pasquale Gallifuoco (T: +39 3661934721), Univ. “L’Orientale”; Maria Ronza (Univ. “Federico II”); Silvia Siniscalchi (Univ. di Salerno)

Col patrocinio del Comune di Napoli

Vanno segnalate altre due iniziative collaterali: visita della Chiesetta di Santa Luciella ai Librai restaurata; Napoli, vico S. Luciella,5 (nei pressi S. Marcellino e Festa); 5 aprile 2019, ore 15-18; con Associazione Respiriamo Arte (T. 3314209045; www.respiriamoarte.gmail.com). Mostra-mercato di antiche mappe, libri di viaggio, cartografia da Map Fair; Napoli, Grand Hotel Oriente, 5 – 6 aprile 2019 (T. 3490609014; info@napolimapfair.com; www.napolimapfair.com).

Le linee ad Alta Velocità nel mondo

Venerdì 29 marzo 2019 alle ore 20.30 presso l’Alpin Hotel Gudrun a Colle Isarco (BZ) si è tenuto l’incontro incentrato su “Le linee ad Alta Velocità nel mondo”. La definizione alta velocità ferroviaria (AV) si riferisce ad un sistema di trasporto ferroviario costituito dall’insieme delle infrastrutture, dei rotabili, dei sistemi di segnalamento e telecomunicazioni, di esercizio e delle relative regolamentazioni tecniche, implementati per fare circolare treni ad una velocità d’impostazione elevata. Il valore massimo di 200 km/h inteso fino agli anni Settanta del XX secolo come “alta velocità” a seguito dello sviluppo tecnologico recente è stato innalzato a valori uguali o superiori a 250 Km/h. Il recente dibattito in Italia è l’occasione per una panoramica mondiale sul tema. In questa pagina presentiamo la relazione dell’ing. Giovanni Saccà, consigliere nazionale AEC.

L’importanza/necessità delle grandi infrastrutture ferroviarie europee

#CostruireEuropa – #BuildingEurope
Martedì 26 marzo dalle 15:00 alle 19:00
Sala Nilde Iotti di Palazzo Theodoli Bianchelli – Camera dei Deputati,
Via del Parlamento 9 , Roma.
Website: Vision & Global Trends

«Senza un’adeguata rete di trasporto ad alta capacità non potremo mai vedere riconosciuto il nostro naturale ruolo di leader della logistica in Europa e nel Mediterraneo». Così si può leggere a pagina 49 del “Contratto per il Governo del Cambiamento” sottoscritto il 18 maggio 2018. Partendo dalla nascita delle ferrovie nell’Ottocento, considerando l’evoluzione del sistema dei trasporti ed esaminando le problematiche in atto sia all’interno della Unione Europea che nei paesi extraeuropei, l’ing. Giovanni Saccà fornisce il suo prezioso contributo al Seminario organizzato da Vision & Global Trends, nell’ambito del Platform Europe Project. Tale Seminario, nella Sala Nilde Iotti di Palazzo Theodoli Bianchelli – Camera dei Deputati Roma, si intitola #CostruireEuropa #BuildingEurope e ha il fine di porre l’attenzione su tre elementi vitali per la formulazione di qualunque programma unitario dell’Europa che verrà: infrastrutture, scienza e tecnologia, coesione sociale.

Napoli è nata sull’acqua ferrata di Megaris, il primo insediamento

di Paolo Pantani (Presidente emerito di ABC Acli Beni Culturali)

Quasi tutte le città, sono nate a ridosso di fiumi, risorse strategiche per ogni insediamento umano, Londinium (Londra) sul Tamigi, Lutetia Parisiorum (Parigi) sulla Senna, Burdigala (Bordeaux) sulla Garonna, Italica (Siviglia) sul Guadalquivir, Roma su Tiber, eccetera. Napoli invece a differenza di queste, è nata sull’acqua ferrata. Il primo insediamento risale al Settimo Secolo avanti Cristo fu fatto dai Rodhesi su un’isola, che chiamarono Megaris, (“grande isola” in Greco), questa in realtà era solo un piccolo isolotto, l’attuale Borgo Marinari, ma aveva due cose, fondamentali e strategiche: un approdo naturale e difendibile, risorse idriche, autonome. Tali risorse erano caratterizzate dalle acque minerali ferrate, le acque del Clanio e del Sebeto erano lontane dall’insediamento. Esse sono la fonte battesimale di una città. Anche il villaggio di Parthenope, di epoca successiva, sorgeva in prossimità di tali fonti. L’acqua è il bene comune primario, non si sopravvive senza. Pertanto è sacra, fonte di vita, in tutte le religioni, anche per i laici è bene assoluto, primario, strategico. Fino al 1973 tutti i Napoletani hanno bevuto l’acqua ferrata abitualmente che veniva raccolta in orci di creta, le cosiddette “mummare”, presso le varie mescite pubbliche; l’acqua”suffregna” era considerata digestiva e curativa. Dopo l’epidemia di colera erroneamente ne fu vietato l’uso, ma non era essa la causa; si era bevuta per migliaia di anni in precedenza, senza alcun danno alla popolazione che ne usufruiva.
Adesso si ripropone con forza e necessità il tema dell’ acqua, bene comune. Tutte le istituzioni napoletane devono e vogliono sottolineare la necessità di un recupero di tale bene primario. E’ necessario portare un contributo al riarmo della Pubblica Amministrazione per la tutela e la salvaguardia dei Beni Comuni.
Esistono analisi chimico-fisiche e batteriologiche che attestano che questa è pura, potabile e dalle proprietà organolettiche molto positive, soprattutto per le patologie gastro-intestinali, epatiche e per l’anemia Mediterranea, essendo ricche di ferro. Pertanto occorre verificare scientificamente la portata al fine di un recupero totale di questa preziosa risorsa idrica dimenticata da tempo per incuria e soprattutto per “malagestio”, nonché per la assenza di governo del territorio da parte delle Istituzioni Pubbliche. Le ABC, Acli Beni Culturali, promuovono con le Istituzioni, quali il Comune di Napoli, la città Metropolitana, la Regione Campania, il tema della sacralità dell’acqua e del suo recupero socio-economico, anche nelle forme e nei modi della micro-economia sussidiaria.

IMMAGINE DI APERTURA – Acqua di Nadine Doerlé

La sacralità dell’acqua: il recupero della sorgente del Beverello a Napoli

Questo video è un contributo inviato da Paolo Pantani (Presidente emerito di ABC Acli Beni Culturali) e riguarda il recupero delle acque ferrate di Santa Lucia a Mare e di Agnano, il recupero della sorgente del Beverello sotto Palazzo Reale di Napoli, nei locali della Cavallerizza in Parco Castello, oggi Polisportiva Partenope, “ente morale”. Commenta Pantani : «Una palestra e un parcheggio selvaggio, sotto un castello e a un palazzo reale, monumenti sommi di una città, si vedono solo a Napoli!». Questa fonte veniva usata per fare il carico d’acqua per i velieri che andavano molto lontano e nelle Americhe, perché che si riteneva fosse l’unica acqua al mondo non soggetta a putrefazione. Per questo motivo il molo adiacente nella Darsena di Napoli si chiama Beverello. Forse si può fare ancora qualcosa come Città Metropolitana di Napoli.
Noi di Experiences aggiungiamo che forse si può fare molto, e non solo a Napoli, quando molte persone si impegnano come Paolo Pantani per il bene comune e per la valorizzazione del patrimonio storico.

IMMAGINE DI APERTURA – Acqua di Nadine Doerlé

La visita a Palermo di Xi Jinping: la Sicilia rientra nel nuovo scenario geopolitico?

di Francesco Attaguile

La Sicilia e la Via della Seta: riprenderla, sette anni dopo, da dove eravamo già arrivati. La prossima visita del presidente cinese Xi Jinping in Sicilia offre l’opportunità di riallacciare un rapporto bruscamente interrotto nel 2012 e di riposizionare l’isola al centro dei traffici mondiali.  A chi spetta riassumere l’iniziativa ?

Che gli USA non gradissero l’incremento dei rapporti Italia-Cina ci era noto almeno dal 2011, quando l’allora Segretario di Stato Hilary Clinton incontrando il Ministro degli Esteri Frattini chiese preoccupata cosa stessimo facendo in Sicilia con i cinesi. Infatti nel 2010/2011 -prima durante e dopo l’Expo di Shangai- avevamo avviato (ero allora direttore delle relazioni internazionali della Regione), insieme al compianto assessore Mario Centorrino, al siciliano Antonio La Spina capo dell’ICE in Cina ed alla nostra ambasciata a Pekino, un costruttivo rapporto con le massime autorità politiche e finanziarie cinesi (Fondo sovrano C.I.C. e China Development Bank, con la quale Lombardo sottoscrisse solennemente a Roma un protocollo d’intesa -v. foto), giunto fino alla predisposizione delle schede tecniche di dieci grandi opere da finanziare in Sicilia (compresa l’integrazione del projet financing per il ponte di Messina, considerato la madre di tutte le infrastrutture) presentate da Frattini all’allora premier Wen Jiabao in visita a Roma ed al presidente della C.I.C. Lou Jiwei, quello che poi ha “acquistato” il porto del Pireo. A seguito di ciò accompagnammo il ministro del commercio Yang Yaoping al porto di Augusta, che ottenne un primo co-finanziamento cinese di quasi 100 milioni di euro ad integrazione di quello statale (poi entrambi non utilizzati) per la costruzione dei piazzali per i container e la progressiva trasformazione a loro spese nel più grande porto commerciale del Mediterraneo. Purché fosse collegato stabilmente -precisò il Ministro- allo “entroterra europeo” con il ponte ferroviario sullo Stretto di Messina, la cui Società concessionaria fu presente all’incontro con il presidente Zamberletti e il direttore Fiammenghi, ma non a caso fu subito bloccata a lavori iniziati  -come la TAV Lione/Torino- e messa in liquidazione da un disinvolto D.L. di Monti/Passera .

Il contrastato ma avanzato iter si bloccò del tutto per la rozza ignoranza di Crocetta, che non gli fece “riconoscere” (sic!) e ricevere con il dovuto riguardo un altissimo esponente istituzionale cinese, venuto appositamente per concludere l’accordo quando avevo da poco lasciato la Regione. Sarebbe partita già allora dalla Sicilia quella “via della seta” alla quale il governo cinese non ha mai rinunciato e che, dopo averla rinegoziata per l’Italia con Gentiloni, sta riproponendo con la visita di Xi Jinping. Con essa ora si prevede il potenziamento e l’utilizzo dei porti italiani, a partire da Trieste e Genova, forse anche Taranto e Gioia Tauro, ma non Augusta e Pozzallo perché, benché più prossimi alle rotte, non sono collegati con il ponte alla rete ferroviaria europea. Tuttavia il non casuale “dirottamento” a Palermo del massimo vertice, dovuto per un riguardo alla città di Mattarella (che volle visitare quella di Xi Jinping) ma soprattutto per la posizione strategica della Sicilia, consente ora di ricucire il rapporto. Non sono previste riunioni operative (come a Trieste, dove si firmerà già per l’ampliamento del porto) ma è noto che il sistema piramidale cinese è sensibilissimo a qualsiasi segnale -positivo o negativo- proveniente dall’alto.

Non mancherà a Leoluca Orlando -l’unico ammesso al contatto, essendo la Regione ancora “in quarantena”- di riprendere il dialogo, che richiede tuttavia una pronta iniziativa progettuale di tutto il sistema Sicilia (imprese, Università, Enti territoriali etc.), ma soprattutto la volontà del governo italiano di colmare il divario infrastrutturale del Sud indirizzandovi questo provvidenziale intervento esterno trainante dello sviluppo. Ciò compenserebbe gli oltre 20 miliardi già investiti dai cinesi in quasi 700 imprese del centro-nord ( più di 40 miliardi in Germania, ben 60 nel Regno Unito etc.) ed avvicinerebbe l’Italia e l’Europa (da 3 a 15 gg. di navigazione in meno a.r.) alle rotte del nuovo interscambio globale, bilanciando i massicci investimenti statali ed europei in infrastrutture del nord (TAV compresa) e potrebbe essere il corrispettivo politico per accettare l’autonomia differenziata delle Regioni ricche.

Ma chi alza oggi la mano per chiederlo? Il silenzio è assordante! Quanto alla posizione ostile assunta da Trump (e da Putin, tant’è che Salvini si oppone), occorre ricordare che i vecchi equilibri che hanno a lungo governato il mondo, cristallizzati nel G7, sono ormai superati e che il nuovo policentrismo porta al recupero delle regioni mediterranee fin qui emarginate, rimesse in gioco dal declino dell’egemonia atlantica e dallo spostamento a sud dei nuovi motori dell’economia. L’UE farà bene ad accorgersene in tempo, puntando sui suoi territori meridionali.

IMMAGINE DI APERTURA – Firma del protocollo d’intesa, presso la sede della Regione Siciliana di Roma, fra il Presidente Lombardo e il Governatore (con rango di ministro) della China Developpment Bank, in occasione della visita in Italia del premier cinese Wan Jabao nel 2011. Intorno al tavolo, oltre ai due firmatari e al sottoscritto (Francesco Attaguile), l’assessore all’economia Gaetano Armao, il sottosegretario alle infrastrutture Reina, il vicegovernatore della CDB Liu Hao, l’ing. D’Urso oggi direttore regionale dell’energia, il direttore della Stretto di Messina spa ing. Fiammenghi, il prof.Rosenthal dell’Associazione Italia-Cina (in rappresentanza del presidente Romiti).

Sebastiano Tusa: un mondo di conoscenze, scevre di presunzione, ricche di umiltà

di Cosimo Inferrera

Accostarsi alla figura scomparsa di Sebastiano Tusa con la pretesa di consegnare ad altri un referto è come stare sulla soglia della violenza verbale. Non possiamo aggiungere parole che siano testa di ponte per altre parole … Un profilo sintetico della Sua personalità complessa però possiamo tentarlo. Primo punto la FORZA. Forza di restare con costanza e senza cedimenti nel recinto invalicabile delle scelte etico-morali. Sempre. Dunque come virtù dantesca, da cui la Sua “virtute”. Secondo la CONOSCENZA. Cioè sintesi organica, armonica, originale di culture, dalla archeologia, alla storia, dalle religioni alla antropologia … Sono, appunto, virtù e conoscenza i capisaldi che devono presiedere alla vita pubblica, rari e preziosi più delle stesse piattaforme petrolifere che un Eroe civile, lungimirante come Enrico Mattei aveva intravisto, a rischio di vita, per ridare energia di ripresa all’Italia postbellica. Oggi non solo soffriamo della ben note carenze, ma siamo ancor più carenti, a livello gestionale e territoriale di forza morale e competenze … La scomparsa di Sebastiano Tusa lo evidenzia drammaticamente per la Sua giovane vita, per la Sicilia e … (ma non ci crede nessuno) per la stessa Italia.

Apre a Napoli la nuova sede del Centro di ricerca Euromediterraneo del Pam

Palazzo Santa Lucia a Napoli

Mercoledì 6 marzo, alle ore 10:30, presso la Sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia a Napoli, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della sede del Centro di Ricerca Euromediterraneo del PAM a Napoli. Hanno partecipato Francesco Senese (Liaison Officer del PAM), Sergio Piazzi (segretario Generale del PAM) e il parlamentare europeo On. Andrea Cozzolino, che ha rilasciato una dichiarazione all’Agenzia Videoinformazioni. Ha concluso i lavori il Presidente della Regione Campania On. Vincenzo De Luca. Il PAM, acronimo dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo, è un’organizzazione internazionale che raccoglie come membri numerosi paesi che insistono sul bacino omonimo. L’Assemblea, con sede a Bucarest, ha il fine di promuovere le migliori condizioni politiche, socio-economiche, ambientali e culturali per i cittadini degli stati membri.
LEGGI LA SCHEDA SU WIKIPEDIA
IL WEBSITE UFFICIALE ASSEMBLEA PARLAMENTARE DEL MEDITERRANEO